DAP…per tutti

Transcript

DAP…per tutti
PROVE
© Stuart Miles - Fotolia
DAP…per tutti
Oggi la musica si ascolta dappertutto, con dispositivi portatili
capaci di contenere l’equivalente di 150 compact disc.
D
AP è un acronimo che sta per
Digital Audio Player, ovvero
riproduttore audio digitale;
ma in italiano può anche avere il significato di “Dispositivo Audio Portatile”,
definizione che vale non solo per gli
apparecchi dell’era digitale ma anche
per i più classici “Walkman”. Chi, come me, ha vissuto la rivoluzione introdotta dal famoso riproduttore a cassette della Sony, ricorderà sicuramente la sensazione di libertà legata all’oggetto in questione, che permetteva di portare ovunque con sé la musica preferita, estendendo di fatto la sala d’ascolto ben oltre i limiti fisici della
propria abitazione oppure (per i più
fortunati) della propria automobile. Ricordo con piacere quando, in occasione dei miei esami all’università, affrontavo lunghi viaggi mattutini in autobus
ascoltando musica ad elevato contenuto energetico, per arrivare bello carico davanti ai prof, pronto a disintegrare problemi scritti e a tenere conferenze tecniche agli esami orali. Altro
che medicine per aiutarsi nello studio!
Io l’imbarazzo ed il panico degli esami
li abbattevo così, grazie alla musica e
al mio fidato Walkman. Oggi posso dire che mi è servito: mi sono laureato.
Deep Purple, Black Sabbath, R.J. Dio
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
ed altri hanno contribuito in maniera
determinante alla buona riuscita dei
miei test, ovviamente dopo aver tanto
studiato, ma senza di loro sicuramente
non sarebbe andata così.
I DAP, dicevo, oggi sono ancor più diffusi che in passato, se ne vedono ovunque e ce ne sono di tutti i prezzi: si va
dai semplici riproduttori di file MP3,
che possono avere le dimensioni ultracompatte di una chiavetta USB, ma esistono anche player un po’ più grandi,
capaci di leggere file musicali in qualità CD o anche superiore, con prestazioni sempre migliori e flessibilità crescente, fino ai più prestigiosi dispositivi
tascabili del costo di migliaia di euro,
dotati di convertitori allo stato dell’arte
e di eleganti custodie in pelle.
Sulle pagine di AUDIOREVIEW abbiamo
già provato i preziosi Astell&Kern
AK100 e AK120 della iRiver, oggetti
molto desiderati non soltanto per le
prestazioni musicali ma anche per le
particolari doti estetiche. Come ci ha
insegnato il marketing negli ultimi 2030 anni, se l’apparenza ne è degna, allora anche il popolo degli status symbol si innamora di questi oggetti fregiandoli dell’appellativo “cool” (in italiano diremmo “figo”), che ne fa schizzare le vendite rompendo le barriere
dei prodotti specializzati per volare
nell’olimpo di ciò che fa tendenza.
Unire le prestazioni e la facilità d’uso
ad un’estetica alla moda, ottenere il riconoscimento di oggetto di culto da
parte del grande pubblico, magari
trainato da testimonial famosi, sono le
operazioni che rendono un prodotto
vincente nel mercato globale, dove le
notizie viaggiano alla velocità del web
e alcune persone sono disposte a fare
addirittura la fila per giorni, nell’attesa
che arrivi nel punto vendita l’oggetto
del desiderio.
Tra i prodotti candidati a fare tendenza troviamo quelli di FiiO, un
marchio cinese che offre una piccola
serie di DAP composta da 3 modelli
denominati X1, X3 ed X5, ai quali affianca vari dispositivi portatili come
amplificatori per cuffie e convertitori
D/A, oltre a cavetti dedicati ed altri
accessori, che nella filosofia del marchio sono tutti prodotti di ottima
qualità, venduti ed assistiti allo scopo
di accrescere nel mondo la reputazione del “made in China”. Niente di
meno. Per questa prova abbiamo
scelto il modello di punta, X5, ed il
piccolino, X1, insieme all’amplificatore per cuffie Mont Blanc E12A.
Antonio Scappaticci
37
PROVE
FiiO X5
L’X5 è il modello di punta della produzione FiiO, dotato di versatilità e prestazioni notevoli
come la capacità di leggere file DSF oppure quella di essere utilizzato come DAC portatile.
L
FIIO X5
Digital Audio Player top di gamma
Costruttore: FiiO Electronics Technology
Co., Guangzhou City, Cina
Distributore per l’Italia: Audio Azimuth,
Via Caravaggio 209, 65125 Pescara.
Tel. 085 4716595 - www.playstereo.com
Prezzo: euro 379,99
CARATTERISTICHE DICHIARATE
DAL COSTRUTTORE
Controlli: volume digitale 120 livelli; equalizzatore grafico 10 bande; bilanciamento
canali, selettore di guadagno 0/+6 dB. Uscite audio: linea, cuffie e digitale su prese mini-jack 3,5 mm. Modalità USB DAC: fino a
192 kHz/24 bit. Formati audio: APE, FLAC,
WAV, WMA 9.1, Apple lossless, DSD, AIFF,
HE-AAC, MP2, MP3, AAC, ALAC, WMA,
OGG. THD+N: (1 kHz) linea <0,0025%, cuffia 0,003%. Rapporto S/R: >115 dB (pesato
A). Risposta in frequenza: 20 Hz÷20 kHz.
Gamma dinamica: >115 dB. Separazione
canali: (1 kHz) cuffia >75 dB, linea >100 dB
(10 kohm). Livello uscita: linea >1,5 Vrms,
cuffia max 8 Vpp. Potenza uscita cuffia
(THD+N <1%): 460 mW/16 ohm, 255
mW/32 ohm, >28 mW/300 ohm. Corrente
di uscita: max 150 mA. Impedenza uscita
cuffia: 0,26 ohm. Schermo: IPS 400x360.
Batteria: 3.700 mAh, autonomia >10 h,
tempo di ricarica <4 h. Dimensioni: 67,6x
114x15,6 mm. Peso: 195 g
38
e dimensioni sono importanti ed il
peso non è trascurabile, ma siamo
ancora a livelli accettabili per un
oggetto di simile complessità circuitale.
L’X5 si presenta con una struttura massiccia e decisamente sopra la media degli
oggetti della medesima categoria, ma
proprio per questo è anche molto robusto
e decisamente ben costruito.
All’interno troviamo una CPU con clock a
600 MHz, modello Ingenic 4760B, che
mette a disposizione una notevole potenza di calcolo, poi 2 slot per schede microSD fino a 128 GB, che si prospettano capaci di supportare schedine fino a 1 terabyte
per mezzo di futuri upgrade firmware, un
eccellente DAC Texas Instruments modello PCM1792A, ben 4 operazionali modello
OPA1612 impiegati nello stadio di conversione I-V, nello stadio LPF e nell’amplificazione di tensione, ed infine 2 LMH6643 per
fornire alle cuffie la giusta amplificazione. Il
tutto foraggiato da uno stadio di alimentazione bilanciato e privo di condensatori di
accoppiamento. Di sostanza ce n’è dunque parecchia, per cui appare giustificato
l’ingombro complessivo superiore all’ordinario. In effetti per essere portatile è portatile, ma non pensate di metterlo nel taschino della camicia.
Appena estratto dalla scatola, la sua livrea
nera satinata esprime una grande eleganza, mentre il movimento fluido e preciso
della jog wheel di produzione Alps è una
goduria per chi ama la meccanica di precisione.
Lo schermo è uno splendido 2,4 pollici capace di mostrare 260.000 colori, con una risoluzione 400x300 pixel e tecnologia a cristalli liquidi con commutazione in piano
(LCD - IPS).
Luminoso, chiaro e nitido, il display rappresenta la parte più riconoscibile dell’X5,
un biglietto da visita niente male!
La confezione include una comoda skin
nera in silicone, utilissima per proteggere
il DAP da graffi o liquidi, dotata di una superficie decisamente più confortevole e
aderente per le dita, con forature opportunamente posizionate e dimensionate per
consentire comunque di sfruttare tutti i
collegamenti esistenti e vedere lo splendido schermo a colori, azionando la jog
wheel ed i vari comandi senza problemi.
L’impostazione estetica è la classica “tutto
dentro”, senza sporgenze tipo manopole
o levette che potrebbero impigliarsi.
Il volume è di tipo digitale con i due classici
pulsantini up e down, a passi molto fini per
impostare il livello con precisione da 0 a
120. Interessante la scelta di rendere il livello massimo del volume impostabile dal
menu di Setup, in modo da evitare la pos-
sibilità di mandare in saturazione l’impianto a valle nel caso di collegamento come
sorgente o DAC. Una scelta molto intelligente.
Il firmware installato nell’X5 è la versione
2.3; apprendo dal sito www.fiio.net che
esiste la versione 2.4 che consente di eseguire il play anche di tracce multicanale (sicuramente eseguendo un downmix a 2 canali che poco mi interessa), e che risolve
un paio di problemi minori dei quali non
avevo proprio avuto notizia, per cui proseguo tranquillamente il mio test senza eseguire pericolosi cambiamenti. Ma vi segnalo il dettaglio per spiegare che si tratta
comunque di un sistema in evoluzione,
per cui c’è da aspettarsi nel tempo dei miglioramenti anche notevoli della versatilità, se non proprio delle prestazioni. Diciamo che decodificare flussi campionati a
192 kHz e 24 bit non mi sembra esattamente un limite, ma vista la CPU a disposizione è possibile che vengano implementate anche funzioni molto avanzate.
Lo schermo non è sensibile al tocco, e
questa caratteristica mi sembra più una
scelta di campo, visto che neanche l’X1 è
dotato di touch screen. Del resto, per
esperienza con altri schermi di dimensioni
simili e dotati della funzione in questione,
non è proprio comodissimo usare il tocco
su display nei dintorni dei 2 pollici con
scritte di dimensioni normali, soprattutto
per individui con dita di dimensioni generose come le mie! Forse le donne... Ma per
me è molto meglio usare jog wheel e bottoni che emettono rassicuranti click di conferma.
Bello, elegante, solido e costruito molto
bene, l’X5 conferma in pieno le caratteristiche per le quali mi era piaciuto (esteticamente) sulla carta.
Nel bordo in basso, in mezzo alle 2 slot per
le schedine di memoria micro-SD, si trova
una micro-USB 2.0 per la ricarica, il trasferimento file fino a 4,5 MBps e l’ingresso digitale per l’utilizzo come DAC. A questo
proposito segnalo la necessità di selezionare dal menu di setup la modalità di utilizzo della porta USB, se come trasferimento
dati e ricarica, oppure come DAC.
Nel bordo superiore incontriamo poi 3
prese mini-jack da 3,5 mm, dedicate rispettivamente a: uscita cuffia, uscita linea,
uscita digitale. In particolare, l’uscita cuffia
permette di selezionare da menu il valore
di Gain più adeguato per le cuffie collegate, se alto oppure basso, in modo da ottimizzare l’adattamento del carico, mentre
l’uscita digitale elettrica consente di saltare il DAC e la successiva sezione analogica
interna, per trasferire il flusso digitale ad
un convertitore esterno e successiva cateAUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
PROVE
FiiO X5
Foto d'insieme di una parte del contenuto
della confezione dell'X5, che include un buon
numero di accessori, di ottima fattura e molto
comodi da usare.
na di ascolto. La batteria in dotazione è
agli ioni di litio da 3,7 V e 3.700 mAh, per
una durata in play superiore alle 12 ore, ed
un tempo di carica pari a circa 4 ore.
Nella scatola
Oltre all’oggetto DAP con skin protettiva,
nella confezione troviamo un cavo da USB
a micro-USB ad elevata corrente per la ricarica (nessun alimentatore diretto da 220
V), un cavo di adattamento per il coassiale
elettrico, un cavo USB OTG (on the go), da
maschio a femmina, per comodità nei collegamenti con il PC per il trasferimento dei
file, 2 pellicole protettive per lo schermo,
un manuale utente, una “repair card” da
utilizzare in caso di guasti, ed un codice
promozionale per scaricare gratuitamente
musica da HDTracks, noto portale per l’acquisto di musica digitale in alta qualità.
Prova di utilizzo
La prima impressione riguarda la parte
meccanica, che appare robusta e precisa
nei movimenti, anche se ci vuole un pochino di tempo per abituarsi al fatto che ad
ogni click della rotazione della jog wheel
corrisponde un saltino del cursore nel menu mostrato a video: gestita in questo modo la corrispondenza è molto precisa, ma
mi piacerebbe avere un po’ di spazio in più
tra uno scatto e l’altro durante la rotazione.
Solito problema di chi ha grandi mani. Per
il resto, niente da eccepire: funzionamento fluido e sicuro senza intoppi. Nessun
problema invece con i 4 pulsanti intorno
alla ruota, che si occupano rispettivamente di entrare o risalire dai menu (i due in alto) oppure di saltare in avanti o indietro
con i brani o di fare FF e REW in caso di
pressione prolungata (i due in basso).
Play/Pausa e Stop, ovviamente, sono collegati al pulsante al centro della ruota, ed il
volume e lo standby si trovano di lato. Tutti
grandi e comodi da azionare.
L’ascolto in cuffia riserva emozioni molto
forti, ovviamente in funzione del materiale
utilizzato, motivo per cui ho preparato una
bella scheda micro-SD con una scaletta di
brani, in diversi formati, con diverse fre-
quenze di campionamento e profondità di
bit. Nei contenuti c’è un po’ di tutto, dal
Pop al Rock passando per la Classica, da
qualità CD fino a dsf ed aiff.
La prima lieta conferma arriva proprio dalla lettura senza esitazioni delle tracce dsf,
come da specifica, per la delizia delle mie
orecchie e la gioia di aver trovato un DAP
tanto versatile. Poi l’escursione del volume: l’X5 suona forte, ma veramente forte,
abbastanza da soddisfare pienamente le
mie esigenze. E siccome non sono uno di
quelli che ascolta esattamente a basso volume, credo che questo significhi che anche la maggior parte dei futuri proprietari
dell’X5 saranno ben soddisfatti di questo
parametro. La possibilità di regolare anche il guadagno in uscita giunge a completare questo aspetto, a suo modo fondamentale.
Il timbro in generale risulta un pelino scuro, non esuberante in altissima frequenza,
molto solido e lucido in gamma media,
abbastanza esteso verso il basso, concreto, robusto.
La separazione fra i canali è eccellente, così come il residuo di rumore assolutamente inesistente. La velocità di passaggio da
un formato all’altro, da Flac ad APE o a
wav, oppure da una frequenza all’altra, anche con diversa profondità in bit, è altissima, senza glitch o picchi improvvisi al momento del cambio: tutto scorre via liscio
come l’olio e senza traumi.
L’utilizzo come DAC esterno conferma
quanto detto fin qui, con l’eccezione della
decodifica di file in formato DSF, evidentemente non accettabili dall’ingresso in
questione.
Collegato ad un impianto come sorgente
tramite l’uscita di linea, si evidenzia una
grande propensione verso tale utilizzo
grazie ad una ricostruzione dell’ambienza
molto buona, una generosa solidità della
gamma bassa che suona forte senza mai
esagerare, ed un medio pulito e nitido
come raramente capita di ascoltare. La
gamma medio-alta risulta certamente la
favorita, quella che colpisce per prima
con la sua pulizia ed il rigore estremo,
grande controllo ed efficacia, ed è la pri-
Le connessioni poste nei due
lati corti dell'X5: a sinistra le slot
per inserire le 2 schedine di
memoria micro-SD e la microUSB, a destra le prese mini-jack
per uscita cuffie, linea e
coassiale elettrica.
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
39
PROVE
FiiO X5
Unità di conversione FiiO X5
CARATTERISTICHE RILEVATE
Misure relative alla modalità DAC USB, uscita fissa e segnale PCM 192/24 se non diversamente specificato
Prestazione rilevate in modalità PCM lineare 192 kHz/24 bit
Impedenza di uscita: <0,2 ohm
Livello di uscita (1 kHz/0 dB): sin. 2,94 V, des. 2,92 V (uscite bil.)
Risoluzione effettiva: sin. >18,2 bit, des. >18,1 bit
Massimo livello di uscita (1 kHz): >2,94 V (a vuoto), >2,9 V (su 33
ohm), 2,2 V (10 ohm)
DISTORSIONE PER DIFFERENZA DI FREQUENZE
(a -3 dB, toni a 39 e 42 kHz)
RISPOSTA IN FREQUENZA (a 0 dB)
DISTORSIONE ARMONICA (tono da 1 kHz a -70,31)
JITTER TEST
(spettro di un tono da 24 kHz a -6 dB)
P
er inquadrare le prestazioni di questo player si può
partire da un dato inequivocabile, ovvero dalla risoluzione effettiva, che tocca addirittura i 18,2 bit: un livello molto alto in sé, raro già nei player per uso casalingo
e mai raggiunto da un player di questa tipologia. Ma
non basta, perché la gamma dinamica sfiora i 114 dB, il
che significa che il rapporto S/N in presenza di un segnale di massima ampiezza ed in presenza di un segnale
molto piccolo cambia per meno di 3 decibel. Ne consegue che in pratica non vengono generate spurie di modulazione significative, ovvero la purezza del segnale
ma ad andare in crisi quando il volume oltrepassa il limite della decenza. La mancanza di ossigeno si manifesta con un certo indurimento che porta immediatamente ad abbassare il volume, ripristinando le condizioni di sicurezza.
Il software è veloce, intuitivo e ben strut40
non dipende dalla sua ampiezza. Gli altri test peraltro
non forniscono risultati di esito meno soddisfacente: distorsione irrilevante (il doppio tono a 39+42 kHz non
“riesce” a far salire l'intermodulazione al di sopra di
0,02%), bassa impedenza interna, jitter molto contenuto,
seppur composto da una miriade di deboli e debolissime componenti. Il massimo livello di uscita è elevato,
adatto anche per cuffie poco sensibili e di impedenza
non elevata, visto che su 10 ohm si superano senza problemi i due volt efficaci.
F. Montanucci
turato, si sente che alle spalle ci sono ore
ed ore di sviluppo e test; qualche volta i
miei occhi stanchi avrebbero desiderato
scritte più grandi, ma questo non è abbastanza critico da farne un difetto. Anzi,
probabilmente il difetto è nei miei occhi e
non nell’X5.
Conclusioni
In ogni situazione la performance musicale
pura è di ottimo livello, anche se personalmente avrei preferito un pelino di “aria” in
più, oppure la possibilità di caricare più di
un filtro passa-basso di uscita.
Antonio Scappaticci
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
PROVE
FiiO X1
L’X1 è il modello di base dei DAP FiiO; costruito per essere un best-buy della categoria,
punta ad offrire le migliori prestazioni ad un prezzo molto competitivo.
L’
X1 non è per niente ingombrante o pesante, sta comodamente nel taschino di una
giacca, ma non rinuncia ad una solida
costruzione che ne riconduce l’aspetto a
quello robusto e massiccio del top di
gamma X5, privo di spigoli vivi e molto
ben gestibile per mezzo della jog wheel
con bottoni. È praticamente identico,
soltanto più piccolo e più leggero.
Leggendo attentamente le specifiche, si
scopre che il DAC interno utilizzato è il
PCM5142 di produzione Texas Instruments, sicuramente più spartano del
PCM1792A usato nell’X5, ma più recente e altrettanto valido dal punto di vista
dell’accuratezza nella conversione e del
timbro.
Anche gli op-amp utilizzati nella sezione
analogica sono di ottimo livello, produzione Intersil modello 28291, un operazionale duale con THD+N pari a
0,00018% ad 1 kHz e 2 Vpp di tensione in
uscita, un rapporto di reiezione di modo
comune (CMRR) pari a 100 dB, banda
passante a -3 dB di 61 MHz, e distorsione armonica ad 1 MHz pari a -70 dB, almeno stando a quanto dichiarato dal
produttore nel suo data-sheet. Due validi componenti, che lasciano pensare
che la fama di best-buy guadagnata
FIIO X1
Digital Audio Player entry level
Costruttore: FiiO Electronics Technology
Co., Guangzhou City, Cina
Distributore per l’Italia: Audio Azimuth,
Via Caravaggio 209, 65125 Pescara.
Tel. 085 4716595 - www.playstereo.com
Prezzo: euro 109,00
CARATTERISTICHE DICHIARATE
DAL COSTRUTTORE
Controlli: volume digitale 100 livelli; bilanciamento canali. Uscite audio: prese minijack 3,5 mm per linea e cuffie (16÷100
ohm). Formati audio: fino a 192 kHz/24 bit
APE, FLAC, WAV (fino a 64 bit), WMA 9,1
(48 kHz/24 bit), Apple lossless, DSD, AIFF,
HE-AAC, MP2, MP3, AAC, ALAC, WMA,
OGG. THD+N: (1 kHz) linea <0,003%, cuffia 0,004%. Rapporto S/R: >110 dB (pesato A). Risposta in frequenza: 20 Hz÷20
kHz. Gamma dinamica: >110 dB. Separazione canali: (1 kHz) cuffia >70 dB, linea
>100 dB (10 kohm). Livello uscita: linea
>1,46 Vrms, cuffia max 4,2 Vpp. Potenza
uscita cuffia (THD+N <1%): 100 mW/16
ohm, 65 mW/32 ohm, >8 mW/300 ohm.
Corrente di uscita: max 46 mA. Impedenza uscita cuffia: 2 ohm. Schermo: IPS
320x240. Batteria: 1.700 mAh, autonomia
>12 h, tempo di ricarica <4 h. Dimensioni:
57,7x96,7x14,1 mm. Peso: 106 g
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
dall’X1 sia fondata su solide scelte progettuali, prima ancora che commerciali
ed estetiche.
A proposito di estetica, i colori disponibili sono oro ed argento ed il nero non è
proprio previsto: anche in questo caso si
tratta di una scelta, sicuramente non casuale. I bottoncini sono più piccoli di
quelli dell’X5, hanno forma circolare e risultano meno facili da individuare, ma
non posso neanche definirli scomodi o
poco sicuri: funzionano benissimo, le
pressioni si sentono chiaramente ed il
funzionamento è privo di incertezze di
sorta.
Lo schema dei comandi è identico: jog
wheel con 4 pulsantini intorno per avanti
indietro nei menu (la coppia in alto), salto traccia avanti-indietro oppure FFREW (la coppia in basso),
e poi pulsante grande al
centro della ruota per
Play-Stop.
I pulsanti del volume Up
e Down sono circolari anch’essi, posizionati lungo
il bordo sinistro in alto,
mentre lo standby anziché trovarsi a destra del
bordo in alto si trova appena sopra i due pulsantini del volume in questione, lungo il bordo sinistro.
Anche per l’X1 il produttore ha pensato bene di
far realizzare una skin ne-
ra in silicone, in modo da evitare graffi,
danni ed intrusioni di liquidi (per quanto
possibile, chiaramente). Il feeling è ottimo, come il grip: il maneggio dell’X1 è
decisamente più comodo, rapido e sicuro con la skin. Ma secondo me, il vestito
nero ne maschera un po’ troppo le qualità estetiche, che contribuiscono in maniera importante a farne un oggetto del
desiderio.
Buone notizie sul fronte della connettività: è possibile commutare l’unica uscita analogica mini-jack femmina da 3,5
mm in posizione cuffia oppure linea per
mezzo di uno switch software, semplice
e comodo da azionare. A proposito del
software, trovo molto apprezzabile l’interfaccia grafica dell’X1 con le icone disposte lungo un semicerchio in alto nel
display, a parziale imitazione
del movimento naturale della jog wheel e quindi più
istintiva nell’utilizzo rispetto
ad altre combinazioni.
Lungo il bordo destro si trova l’unica slot presente per la
lettura di schedine micro-SD
contenenti file musicali fino
ad un massimo di 128 GB, e
comunico con piacere la
perfetta lettura in entrambi i
DAP provati di un supporto
formattato e preparato nel
mio PC, senza alcun problema di compatibilità.
Lungo il bordo inferiore, infine, si trova la connessione mi41
PROVE
FiiO X1
Unità di conversione FiiO X1
CARATTERISTICHE RILEVATE
Misure relative alla modalità DAC USB, uscita fissa e segnale PCM 192/24 se non diversamente specificato
Prestazione rilevate in modalità PCM lineare 192 kHz/24 bit
Impedenza di uscita: 1,7 ohm
Livello di uscita:
(1 kHz/0 dB)
Risoluzione effettiva: sin. >16,1 bit, des. >16,1 bit
sin. 1,49 V, des. 1,47 V (modalità “Linea”)
sin. 1,60 V, des. 1,58 V (modalità “cuffia”)
Massimo livello di uscita (1 kHz): >1,6 V (a vuoto), >1,52 V (su 33
ohm), 1,05 V (10 ohm)
Gamma dinamica: sin. 107,7 dB, des. 107,7 dB
DISTORSIONE PER DIFFERENZA DI FREQUENZE
(a -3 dB, toni a 39 e 42 kHz)
RISPOSTA IN FREQUENZA (a 0 dB)
DISTORSIONE ARMONICA (tono da 1 kHz a -70,31)
JITTER TEST
(spettro di un tono da 24 kHz a -6 dB)
A
parte qualche piccola stranezza, come la risposta
che presenta un piccolo “sbalzo” a bassa frequenza
dipendente dalla frequenza di campionamento trattata,
anche le prestazioni di questo player lasciano positivamente sorpresi. Non sono all'altezza del modello X5 provato su questo stesso numero, ma risultano comunque di
un livello elevato, con un picco assoluto nel test di jitter,
che dimostra una stabilità temporale superlativa, superiore alla grande maggioranza dei player/DAC provati fino
cro-USB 2.0 necessaria per il collegamento diretto ad un PC per il trasferimento dati e la ricarica, mentre la funzione DAC
non è disponibile in questo dispositivo.
La batteria in dotazione è agli ioni di litio
da 3,7 V 1.700 mAh, richiede circa 3 ore
per una ricarica completa, e riesce a ga42
ad oggi in ogni classe di prezzo. La risposta si estende fino ad una quarantina di kHz, ovviamente a patto di suonare file campionati almeno ad 88,2 kHz, e la linearità è
molto buona in ogni area della gamma dinamica. La risoluzione risulta più che buona, ed ancora migliore è il dato
di gamma dinamica. Il massimo livello di uscita non è altissimo, ma adatto tuttavia alla pratica totalità delle cuffie
in commercio, specie di quelle per uso mobile.
F. Montanucci
rantire un tempo di utilizzo intorno alle
11-12 ore.
Nella scatola
Oltre al lettore ed alla skin nera di silico-
ne, nella confezione ci sono: 1 cavo da
USB a micro-USB ad elevata corrente
per la ricarica (nessun alimentatore diretto da 220 V), 2 pellicole protettive per
lo schermo, un manuale utente, una
“warranty card” da utilizzare in caso di
guasti, ed infine 3 diversi tipi di sticker
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
PROVE
FiiO X1
L'X1 arriva accompagnato da una serie di stickers
colorati che ne consentono la personalizzazione. A
me piace la finitura in finto carbonio, e a voi?
colorati per personalizzare l’aspetto
estetico dell’X1.
Prova di utilizzo
L’X1 è un componente semplice ma non
banale, dotato di funzioni che consentono di trascorrere molte ore di ascolto entusiasmante con le proprie cuffie preferite, oppure con l’impianto principale,
senza troppi timori reverenziali nei confronti di oggetti che costano almeno il
triplo ed offrono qualcosa in più, ma
qualcosa che secondo me interessa veramente a poche persone, soprattutto in
momenti di crisi come quello attuale.
Come già detto altrove, la micro-SD utilizzata è la stessa per tutti i DAP, e l’ascolto è stato effettuato con le stesse
cuffie e lo stesso impianto.
Le sensazioni d’ascolto non si discostano
poi molto da quelle provate con l’X5: la
sensazione di dettaglio è leggermente
inferiore, con un leggerissima sfocatura
dei contorni degli strumenti, una ricostruzione dello stage leggermente meno nitida ma con il medesimo fuoco, ed una
gamma bassa altrettanto potente. Una
leggerissima differenza io la percepisco
nella gamma altissima, che mi sembra un
peletto più estesa a dispetto dei grafici di
risposta in frequenza pubblicati dal produttore che evidenziano un roll-off dell’X1 più marcato rispetto all’X5. Non entro nel merito di misure eseguite da terzi
in condizioni che non conosco, ma il riverbero che percepisco nella parte iniziale di
“Scenes from an italian restaurant” di Billy Joel, così come il gioco sui piatti in secondo piano durante l’attacco di “Sister
moon” di Sting mi convincono del contrario. Intendiamoci, l’X5 è un prodotto di
categoria superiore e si sente da tanti
dettagli piccoli e meno piccoli, ma per
quanto riguarda l’estensione lato altissime... beh, sento una leggera differenza,
veramente minima, ma a favore dell’X1.
Chiarito questo punto, mi fa piacere
condividere l’estrema semplicità di utilizzo di questo gioiellino, molto curato in
ogni sua parte e veramente piacevole da
utilizzare ed ascoltare.
È stato un ottimo compagno di viaggio,
e mi ha consentito di apprezzare la mia
musica preferita senza troppa nostalgia
del sistema di riferimento: tutto sommato mi sembra un ottimo compromesso tra praticità, ingombro, peso e
prestazioni.
La decodifica dei brani di qualunque formato compatibile scorre veloce e senza
intoppi, non si sentono glitch in nessuna
occasione e la riproduzione risulta godibile e di ottima qualità in tutte le occasioni.
Anche l’X1 è limitato a 192 kHz e 24 bit
come il fratello maggiore, ma anche nel
suo caso la lettura di file a risoluzione
massima risulta fluida ed accurata, indice di un bilanciamento della potenza di
calcolo ottimale e privo di deficit che
possano influire sull’ascolto.
La riproduzione in cuffia, con tutte le sue
limitazioni, è decisamente la migliore
ascoltata finora nella sua categoria, lasciando indietro di diverse lunghezze
apparecchi di costo simile e anche un
po’ superiore.
La chitarra di Forcione è nitida e corposa, ricca di armoniche e pulita, mentre la
voce della Sciubba risulta sempre chiara
e ben cesellata, senza impastamenti o
sensazione di affaticamento.
Il violoncello di Wispelwey emerge robusto e ben delineato come lo ricordavo, e nell’ascolto effettuato collegando
l’X1 all’impianto di riferimento risulta anche posizionato con precisione e correttamente esteso nelle tre dimensioni.
Sting, la Krall e Claire Martin si materializzano di fronte a me, più o meno in corrispondenza del mobiletto che sorregge
le elettroniche del sistema, con un notevole effetto di ricostruzione dello stage
originale.
Che cosa si può chiedere di più? La decodifica dei file DSF? Adesso non è proprio possibile fisicamente, magari in futuro, chissà...
Conclusioni
Impossibile chiedere di più ad un oggetto di questa categoria, lo trovo eccellente e privo di controindicazioni di qualunque tipo. Sono sicuro che domani la tecnologia riuscirà di nuovo a smentirmi,
perché il progresso tecnologico è inarrestabile ed inevitabile, ma non ho paura di affermare con decisione, oggi, che
nella sua categoria questo DAP si trova
molto, molto più avanti dei concorrenti
diretti e non soltanto sulla carta.
Antonio Scappaticci
Da queste due inquadrature possiamo
apprezzare tutte le connessioni e parte
dei pulsanti dell'X1, meno numerosi di
quelli dell'X5, ma non per questo meno
utili. Evidente il minore ingombro.
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
43
PROVE
FiiO Mont Blanc E12A
L’ascolto in cuffia con player digitali può dare grande soddisfazione, grazie all’integrazione
di ottimi processori DAC; spesso, però, la qualità è limitata da amplificazioni ai minimi termini.
L’impiego di un amplificatore esterno autoalimentato colma questa lacuna.
I
l nome Mont Blanc evoca vette belle
quanto impegnative da scalare, così
come ambizioso è l’obiettivo del costruttore di questo minuscolo amplificatore portatile. La difficoltà non è tanto quella
di condensare l’elettronica di un amplificatore stereo in un involucro tanto piccolo
bensì raggiungere prestazioni di qualità
tale da motivarne l’impiego. In primo luogo è fondamentale la scelta dei componenti utilizzati. Nel caso specifico, due sono i componenti intorno ai quali si sviluppa
il circuito: il Muses 02 e il Texas Instruments LME49600.
Il primo è un amplificatore di tensione,
prodotto da uno specifico dipartimento
della Japan Radio Company (JRC) che sotto il brand Muses si occupa specificamente di applicazioni audio. L’altro, di produzione Texas Instruments, è un amplificatore di corrente che ottimizza le prestazioni
complessive e migliora di molto la capacità di drive sul carico in uscita. L’LME49600 ha un circuito interno mono, per
cui ce ne sono 2 montati sul minuscolo
stampato. Altri componenti visibili, i due
condensatori Wima rossi da 2,2 μF, ed un
gruppetto di elettrolitici da 16 V-100 μF
della RVT in contenitore metallico. Tutte le
resistenze sono del tipo SMD realizzate in
film metallico, a detta del costruttore allo
scopo di contenere la cifra di rumore e ridurre al massimo gli ingombri.
In buona sostanza, le qualità di questo amplificatore sono racchiuse nei due circuiti
integrati e nel loro perfetto accoppiamento con i componenti al contorno, con le pi-
FIIO MONT BLANC E12A
Amplificatore per cuffie stereo tascabile
Costruttore: FiiO Electronics Technology
Co., Guangzhou City, Cina
Distributore per l’Italia: Audio Azimuth,
Via Caravaggio 209, 65125 Pescara.
Tel. 085 4716595 - www.playstereo.com
Prezzo: euro 169,90
CARATTERISTICHE DICHIARATE
DAL COSTRUTTORE
Collegamenti: mini-jack stereo 3,5 mm per
ingresso e uscita. Impedenza d’uscita: <0,3
ohm. Controlli: potenziometro volume,
Gain uscita regolabile su 2 livelli, Bass Boost
>4 dB. Potenza in uscita: >420 mW (carico
16 ohm, THD+N <1%). Rapporto S/R: >115
dB. Separazione stereo: >85 dB (1 kHz).
THD+N: <0,003% (1 kHz). Tensione di picco in uscita: 10,3 V. Batteria: 1.500 mAh,
durata >20 h, tempo di ricarica <3 h. Dimensioni: 124x65,5x14,5 mm. Peso: 166 g
44
ste della PCB e tra di loro.
Se andiamo ad analizzare la configurazione dell’altro modello di Mont Blanc, ovvero l’ E12 senza la A, scopriamo che l’amplificatore di tensione è realizzato per mezzo
di un altro integrato TI, l’OPA1611. Evidentemente i progettisti FiiO hanno deciso di
modificare questo punto per ottenere
prestazioni migliori, dividendo la coppia di
integrati di produzione Texas Instruments
per introdurre un integrato di un altro produttore che, ad orecchio, si è inserito molto bene al suo posto.
Altro punto nodale nelle differenze con il
modello precedente, la batteria che era
da 880 mAh adesso è da ben 1.500 mAh, a
garanzia di un tempo di utilizzo circa doppio a parità di potenza in uscita.
Per il resto, abbiamo lo switch sul lato sinistro per attivare il Bass Boost, il potenziometro Alps piacevole da azionare e molto
preciso nel funzionamento, ed una finitura
titanio per la lega di alluminio di cui è costituito il telaio che è più chiara della precedente, sempre satinata. A mio avviso
questo colore chiaro ha una parvenza più
tecnologica e piacevole.
Il livello di costruzione della parte meccanica è altissimo: preciso, robusto, inattaccabile. Si ha la sensazione di avere tra le
mani un dispositivo privo di punti di debolezza strutturale, minuscolo ma indistruttibile. La porta micro-USB per la ricarica è
posizionata lungo il bordo sinistro, subito
sotto lo switch per attivare il Bass Boost.
Sul bordo superiore, invece, si trova lo
switch a 2 posizioni per adattare il guadagno d’uscita al carico, High oppure Low.
L’interruttore di accensione è integrato nel
potenziometro, ad inizio corsa.
Nella scatola
Il Mont Blanc E12A arriva incastonato nel
foam all’interno della confezione, in una
sagoma tagliata a misura per afferrarlo saldamente senza premere in punti critici o
delicati. Insieme all’ampli troviamo un manuale operativo, il cavo ad alta corrente
per la ricarica, un cavetto molto corto terminato con doppio mini-jack maschio stereo da 3,5 mm con un connettore angolare per il collegamento della sorgente, 2 set
di grossi elastici per l’accoppiamento con
altri dispositivi e 6 gommini adesivi.
Prova di utilizzo
Il collegamento al DAP è velocissimo, infilo gli elastici e via, verso una nuova dimensione d’ascolto. Il potenziometro offre la
giusta resistenza alla rotazione iniziale, poi
scatta ed accende il Mont Blanc, che inizia
piano piano a farsi sentire ed apprezzare. Il
livello di rumore è contenutissimo e benché mi aspettassi un incremento dovuto
all’amplificatore non noto differenze,
mentre il suono riprodotto si avvantaggia
di una consistente iniezione di energia.
Collegando alternativamente i due player
Primo piano sul lato
principale del Mont
Blanc, con la
manopolina del
volume, il selettore
del Gain, l'uscita
cuffie e l'ingresso
analogico stereo.
AUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
PROVE
FiiO Mont Blanc E12A
Unità di conversione FiiO Mont Blanc E12A
CARATTERISTICHE RILEVATE
Sensibilità (per 1 volt su 33 ohm): 266 mV (selettore su “high”),
962 mV (selettore su “low”)
Tensione di rumore pesata “A” riportata all'ingresso: 5,6 μV
(ingresso terminato su 600 ohm)
RISPOSTA IN FREQUENZA (a 1 V su 33 ohm)
ANDAMENTO LIVELLO/DISTORSIONE
(0 dB pari a 2 volt su 33 ohm)
Impedenza d’uscita: <0,2 ohm
FiiO X5 e X1 si apprezza in entrambi i casi la
maggior potenza a disposizione, mentre le
qualità timbriche e di dettaglio confermano, amplificate, le caratteristiche proprie
dei due dispositivi. Per esempio, la notevole capacità dell’X5 di riprodurre particolari
di una grana sottile trova piena conferma,
così come la solidità della gamma bassa e
la splendida lucidità della gamma media.
Per il vero, tra i due DAP in prova è l’X1 a
trarre maggior beneficio dall’inserimento
dell’amplificatore, capace di estenderne la
capacità di pilotaggio anche a cuffie particolarmente ostiche e di aggiungere ancora
un po’ di verve alla prestazione pur buona
nella configurazione di base ma non esuberante in quanto a potenza in uscita.
La distorsione sembra assolutamente imAUDIOREVIEW n. 361 marzo 2015
Rapporto segnale/rumore pesato “A”: 99,0 dB (“high”, rif. 2
Vout), 101,3 dB (“low”, rif. 0,46 Vout)
(ingresso terminato su 600 ohm, rif. uscita nominale)
Massima tensione d'uscita: 4,27 V a vuoto, 3,6 V su 33 ohm, 1,9
V su 10 ohm
ANDAMENTI FREQUENZA/DISTORSIONE
(livelli di prova 200 mV e 2 V su 33 ohm)
Q
uesto microfinale per cuffia fornisce prestazioni alte
in assoluto e di certo tra le migliori della sua peculiare categoria. Partiamo dalla valutazione dei 2 parametri
più rilevanti in materia, ovvero il massimo livello ed il livello
di rumore. Un finale per cuffia può definirsi “universale”
quando è in grado di pilotare convenientemente cuffie a
bassa sensibilità, che richiedono fino a qualche volt di tensione indistorta, ma al contempo deve produrre un livello
di rumore che risulti inaudibile anche con le cuffie a sensibilità più alta. Qui abbiamo una massima tensione pari a
3,6 volt efficaci su 33 ohm ed un rumore dell'ordine dei 20
microvolt, che scende fino a 4 microvolt con il selettore di
guadagno su “low”: sono valori ampiamente soddisfacenti
ed adatti a qualsiasi trasduttore reperibile in commercio.
Su 10 ohm la tensione massima sfiora ancora i 2 volt, e dato che l'impedenza di uscita è molto bassa ciò significa che
con il Mont Blanc è possibile pilotare anche altoparlanti,
sia pure ovviamente a livelli di pressione bassi. La distorsione è bassissima e coerente con la frequenza, come molto di rado si riesce a trovare negli amplificatori di potenza
per sistemi di altoparlanti.
F. Montanucci
percettibile all’ascolto, e mi domando se
in realtà abbia senso andare ad indagare
la terza cifra a destra dello zero, parlando
di un dispositivo che sarà utilizzato prevalentemente in viaggio oppure mentre si
svolge attività fisica. Per quanto mi riguarda, il test finale l’ho eseguito collegando il
Mont Blanc all’uscita del mio DAC personale, dotato di uscita linea ma non per cuffie, e collegando le cuffie di riferimento direttamente al Mont Blanc: trattandosi di
una catena che conosco bene, posso ragionevolmente affermare che non esiste
un metodo più accurato di indagine per
quanto riguarda le mie orecchie. Ciò premesso, posso dichiararmi del tutto soddisfatto dal risultato ottenuto con questo minuscolo amplificatore, capace di erogare
una potenza più che abbondante senza
snaturare alcun parametro all’ascolto in
cuffia e pur trattandosi di un componente
dall’ingombro trascurabile.
Le sfumature dei vari brani musicali sono
rese con autorevolezza, consentendo di
ottenere un risultato di grande soddisfazione anche dopo ore di ascolto.
Conclusioni
Dubitavo che fosse possibile ottenere un
risultato del genere con un oggetto tanto
piccolo, ma sono ben felice di dovermi ricredere. Vale tutto il prezzo scritto nel suo
cartellino.
Antonio Scappaticci
45