Roald Dahl, 17 curiosità

Transcript

Roald Dahl, 17 curiosità
17 CURIOSITÀ SU
ROALD DAHL
1916 - 2016 CENT’ANNI DALLA NASCITA
1.
7.
Roald creatore di
parole nuove
Come il Grande Gigante Gentile del
suo libro, Roald era veramente alto:
1,96 metri.
Roald Dahl ha inventato 283 parole nuove, collettivamente
denominate 'gobblefunk words‘, molte delle quali
fortemente onomatopeiche; sono disseminate nella
maggior parte dei suoi libri, e raccolte in uno specifico
dizionario della Oxford.
La traduzione, nel rispetto delle
sonorità e del contenuto, ha
creato non pochi problemi; si
deve a Donatella Ziliotto una
straordinaria resa in italiano del
linguaggio dei giganti ne Il GGG:
“I giganti è tutto canniballo e
assassinistro! Ed è vero che si
pappa i popolli della terra! Ora noi
si trova nel Paese dei Giganti! E i
giganti è dappertutto! Là fuori c’è il
famoso Crocchia–Ossa! E
Crocchia–Ossa si crocchia ogni
sera due popollani e se li ciuccia per cena! Un rumore da
spaccarti le orecchie! Un rumore di ossa crocchiate che si
sente crizze-crazze per chilometri!”
Roald, un
gigante
2.
Roald e la scuola
Cosa pensano di lui i suoi professori al College:
“Un incorreggibile pasticcione. Lessico povero, frasi mal
costruite. Mi ricorda un cammello”.
“Il ragazzo rappresenta un caso di indolenza e analfabetismo
nella classe”.
A 17 anni Roald lascia la scuola e alla madre che gli
propone di iscriversi a Oxford o Cambridge così risponde:
"No grazie! Voglio andare dritto dalla scuola al lavoro per
vedere luoghi meravigliosi e lontani come l'Africa o la Cina".
8.
Roald e il
cioccolato
Dahl fu sempre molto goloso e buon intenditore di cibi e di
bevande; in particolare è stato un grande fan del
cioccolato, che è presente in molti suoi libri (La fabbrica di
cioccolato, Matilda).
La sua passione per il cioccolato inizia verso i quattordici o
quindici anni, con i prodotti della Cadbury’s, fino a diventare
una mania.
Da adulto, teneva sempre a portata di mano una scatola di
plastica rossa piena di Mars Bar, Kit-Kats e Smarties da
offrire anche agli ospiti.
La crudeltà degli adulti e le vessazioni
dei compagni più grandi nelle ottime
scuole inglesi sono di gran lunga più
efferate di quelle descritte nei suoi
libri. Le frustrate erano meditate: le
canne venivano imbiancate con il gesso
perché lasciassero un segno, così che
la seconda frustrata cadesse
esattamente sulla prima, provocando
maggiore dolore.
Dopo una dura fustigazione subita da Roald, sua madre
prima protestò decisamente con il preside e poi ritirò il
figlio dalla scuola.
4.
ROALD SCRITTORE
Roald si dedicava alla scrittura circa 4 ore al giorno (dalle
10 alle 12, poi dalle 16 fino alle 18).
Sosteneva che:
«Due ore di scrittura lasciano uno scrittore completamente
scarico perché in quelle due ore è stato in un luogo diverso,
con persone totalmente diverse».
E aggiungeva:
«Scendo alla mia piccola capanna, dove tutto è stretto, scuro
e caldo, e in pochi minuti posso ritornare di nuovo a casa, con
sei o sette o otto persone».
Roald Dahl ha scritto la sceneggiatura del film di James
Bond You Only Live Twice, tratto dal libro del suo amico Ian
Fleming, con il quale aveva lavorato in tempo di guerra
come ufficiale dei servizi segreti.
Ha inoltre adattato per il grande schermo anche Chitty
Chitty Bang Bang, sempre di Fleming.
14.
Roald e Hitchcock
Negli anni '50, i diritti di
molti racconti di Dahl
sono stati venduti per
realizzare alcune serie
per la TV americana
curate da Alfred
Hitchcock.
Altri racconti di Dahl
sono alla base della serie
«Il brivido
dell’imprevisto», ideata e
trasmessa dalla TV
britannica; alcuni episodi
sono stati tramessi negli
anni ‘80 anche in Italia.
15.
Roald e la censura
3.
La crudeltà dei
collegi inglesi
13.
Roald e l’agente 007
9.
Roald e Patricia
Neal, la prima
moglie
Patricia Neal, nata nel Tennessee, esordisce nel cinema nel
1948, ventiduenne: il suo primo film è girato a fianco di
Ronald Reagan. Segue il più celebre La fonte meravigliosa
(1949) dove il suo partner è Gary Cooper, al quale l’attrice
resta sentimentalmente legata. Si sposa con Dahl nel 1953
da cui divorzia nel 1983.
In questi trent’anni c’è posto
per cinque figli, un ictus e
film memorabili, tra cui Hud
il selvaggio interpretato
insieme a Paul Newman e
per il quale riceve l’Oscar
nel 1963. Muore nel 2010.
10.
Roald e le donne
Autore eccentrico, fu malvisto da molti pedagogisti e
guardato di traverso dalle femministe inglesi che spesso lo
accusarono di sessismo. A tal proposito, si ricorda quanto
da lui scritto ne Le streghe:
“Le streghe sono tutte donne. Non voglio parlare male delle
donne. In genere sono adorabili. Ma tutte le streghe sono
donne: è un fatto. D’altra parte i vampiri e i lupi mannari
sono invariabilmente uomini. Gli uni e gli altri sono
pericolosi, è vero, ma una strega lo è almeno il doppio.”
Il suo biografo Donald Sturrock, nel libro Storyteller: The
life of Roald Dahl (Roald Dahl: il cantastorie, Odoya, 2012),
racconta che, anche grazie al suo bell’aspetto, era un
dongiovanni e seduttore di donne appartenenti all'alta
società statunitense.
La critica nei suoi confronti non è stata tenera, specie nei
primi anni. Sono stati contestati e talvolta anche censurati
quasi tutti i suoi libri, in particolare Versi Perversi, La
Magica Medicina, Il coccodrillo enorme, Il GGG, Matilde, Le
Streghe, Il dito magico, ecc. sia per i contenuti, sia per le
modalità narrative e l’uso del linguaggio. Le critiche più
aspre riguardano la presenza di genitori e adulti ridicoli e
negativi, di bambini arrabbiati e indipendenti , l’uso
eccessivo di neologismi, il ricorso a termini irriverenti e a
parolacce, le descrizioni delle punizioni corporali, le
posizioni contro la caccia e l’uso delle armi, ecc.
Ad esempio, la pubblicazione de Il dito magico fu ritardata
per non offendere la potente lobby degli armaioli americani.
“Non sopporto la caccia, proprio non la sopporto. Non mi
sembra giusto che gli uomini e i ragazzi uccidano gli animali
solo per il divertimento che ne ricevono”.
16.
La morte di Roald
Il 23 novembre del 1990
Roald Dahl muore, all’età
di 74 anni. Fu sepolto nel
cimitero della chiesa
della parrocchia di San
Pietro e San Paolo di
Great Missenden con un
'funerale vichingo’,
insieme ad alcune
stecche da biliardo, del
cioccolato, le sue matite HB, vino di Borgogna e una sega
elettrica.
5.
I rifugi dello
scrittore
11.
Roald e il brevetto
chirurgico
A seguito dell’incidente alla testa
capitato al figlio Theo, insieme ad un
ingegnere idraulico e a un neurochirurgo
brevetta una particolare valvola in grado
di aiutare i bambini affetti come Theo da
idrocefalo: si tratta della valvola
Dahl-Wade. La valvola ha contribuito a
salvare la vista di quasi 3.000 bambini in
tutto il mondo
6.
Roald scrittore
maniaco
Sul tavolo di Roald Dahl, accanto alla poltrona wingback, vi
era una collezione di oggetti strani, fra cui:
- una specie di palla di cannone, in realtà formata da
centinaia di involucri di stagnola per cioccolato;
- sei matite HB appuntite, infilate in un’antica tazza;
- quaderni gialli di tipo giuridico sui quali scriveva;
- un tagliacarte formato da una parte dell’osso della sua
anca rimosso dopo un intervento chirurgico.
12.
Roald e Quentin
Blake
L’amico e illustratore
di quasi tutti i suoi
libri, Quentin Blake,
fu ammesso nella
casetta di scrittura di
Roald solo una volta;
questo spazio per
Roald era
estremamente
privato, tanto da
limitarne l’accesso
anche ai famigliari.
17.
Roald e il successo
Il libro La Fabbrica di Cioccolato è stato in testa alle vendite
in Inghilterra per venticinque anni; ne sono state stampate
più di 13 milioni di copie. Si calcola attorno a un milione il
numero di libri di Roald Dahl venduto in tutto il mondo ogni
anno.
La Roald Dahl Foundation devolve il 10% dei diritti d’autore
derivati dalla vendita di tutti i libri a iniziative benefiche a
favore dei bambini colpiti da patologie neurologiche ed
ematiche, argomenti molto sentiti da Dahl per le sue
vicissitudini familiari.
Si deve all’intraprendente e coraggiosa editor Donatella
Ziliotto la vera scoperta in Italia delle opere di Roald Dahl,
nel 1987, con la pubblicazione delle sue opere nella collana
«Gl’istrici: i libri che pungono la fantasia» della Salani, di cui
Il GGG è stato il numero 1.
A cura di Luigi Paladin e Laura Pasinetti
con il contributo di:
impaginazione grafica martacomini.com
Roald scrisse le sue storie principalmente in una casetta in
muratura fatta erigere negli anni Cinquanta, nel giardino di
Gipsy House (Casa zingara), la sua casa a Great Missenden,
nel Buckinghamshire.
E’ stata ricostruita perfettamente nel 2012 al Museo Dahl
Roald, dove si può visitare.
Negli anni Sessanta, acquistò una vecchia roulotte zingara
inserita anch’essa nel giardino della casa di famiglia e
battezzata col nome di Gipsy wagon (carrozzone zingaro).
Qui scrisse la storia Danny il campione del mondo,
ambientata in una roulotte simile.