Polivent 8-8 - Polistirolo 2000

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Polivent 8-8 - Polistirolo 2000
POLIVENT
Guaina ardesiata
Manto di copertura
Elemento colmo ventilato
Griglia parapassero
Pannello Polivent
Barriera al vapore
Solaio latero cemento
Cordolo
fermapannello
Società certificata ISO 9001:2008
Sede: Via di Tiglio, 260/262
55012 Località CARRAIA, CAPANNORI (LU)
tel. 0583.980114 ÷ fax 0583.980658
Filiale: Via Bellatalla, 7/9
56121 OSPEDALETTO (PI)
tel. 050.3163389 ÷ fax 050.9655112
e-mail: [email protected]
www.polistirolo2000.com
POLIVENT
Fig.1 − Pannello Polivent monoventilato
La caratteristica fondamentale di un tetto ventilato risiede nel
fatto che il manto di copertura si distacca dallo strato isolante,
creando un'intercapedine che permetta ad un flusso omogeneo
d'aria, di circolare dalla gronda fino al colmo. La Polistirolo
2000, azienda che dal 1978 si è specializzata nell'isolamento
termico e acustico per l'edilizia, produce un pannello denomina
to POLIVENT monoventilato (Fig.1) studiato appositamente
per realizzare tetti ventilati. Tale pannello, dotato di grande
resistenza alla compressione, è il risultato dell'assemblaggio di
una lastra di polistirene espanso (opportunamente presagomata
all'interno dell'azienda), di colore bianco o celeste in alta densità
EPS 100 C trattato mediante ritardante di fiamma, con un
pannello in fibra di legno OSB di spessore 12 [mm]. Il pannello
POLIVENT ha dimensioni di 125x62,5 [cm] e spessore varia
bile in funzione del calcolo effettuato dal termotecnico. Inoltre
il pannello è battentato sui quattro lati in modo tale da annullare
il ponte termico dovuto all'accostamento dei pannelli.
DIMENSIONE DELLO STRATO ISOLANTE
Lo spessore dello strato termoisolante va calcolato in base alla
zona climatica di appartenenza, secondo la trilogia del tetto
(legno, laterocemento, soletta calcestruzzo, ecc) ed infine va
considerato se il sottotetto è una zona abitabile o meno.
La scelta dello spessore del pannello viene quindi affidata ai
calcoli dello specialista (termotecnico) che fornirà il valore della
resistenza termica "R". Nella scheda tecnica allegata sono ripor
tati i valori della "RD" (resistenza termica dichiarata) riferiti allo
strato pieno di EPS senza considerare l'apporto dell'aria nella
camera di ventilazione.
DIMENSIONAMENTO DELLA CAMERA DI
VENTILAZIONE
Si ottiene mediante realizzazione di una intercapedine a
spessore costante fra gli elementi di copertura e lo strato sotto
stante isolante. Ha la funzione di contribuire al controllo delle
caratteristiche idrotermiche della copertura attraverso ricambi
d'aria. Il tetto ventilato dà utili vantaggi sia nella stagione calda
che in quella fredda:
• nella stagione calda riduce il calore sottostante l'elemento di
tenuta (tegole) attraverso l'attivazione di moti convettivi,
rendendo confortevole l'abitabilità del sottotetto;
• nella stagione fredda evita il ristagno dell'umidità sotto
l'elemento di tenuta (membrana impermeabile) con conseg
uenti condense che deteriorerebbero il materiale isolante e le
altre strutture della copertura.
La dimensione della camera di ventilazione consigliata secondo
la normativa UNI 9460/2008 è compresa tra un minimo di 550
[cm2/m] ed un massimo di 800 [cm2/m]. In Italia, dove general
mente le pendenze di falda sono comprese tra il 30 ÷ 35 % e le
lunghezze sono inferiori a 70 [m], per ottenere una buona riduzi
one del flusso termico in clima estivo è consigliabile adottare
sezioni di flusso di almeno 550 [cm2] per ogni metro di larghez
za della falda. Nel caso di coperture in coppi posati in modo
tradizionale, data l'alta permeabilità dell'aria del sistema, si
possono adottare sezioni di flusso dotate di valori dimezzati
rispetto a quelli precedentemente riportati.
Nel caso in cui non sia prioritaria l'esigenza della massima venti
lazione estiva, ed in presenza di lunghi periodi con ambiente
umido, possono essere adottate coperture che assicurino lo
smaltimento di eventuale vapore d'acqua accumulatosi nel tetto,
sia in inverno che nelle stagioni intermedie, con uno spessore
dell'intercapedine tale da assicurare una sezione libera di almeno
200 [cm2] per metro di larghezza di falda.
Deve quindi essere garantita sulla copertura un'adeguata sezione
d'entrata d'aria (in corrispondenza della linea di gronda) e d'us
cita (in corrispondenza del colmo). Tale sezione è ottenibile sia
con fessure continue che discontinue, protette dall'ingresso di
insetti e volatili, limitando il più possibile l'ostruzione della
sezione.
PANNELLO POLIVENT DI PARTENZA
Come ben evidenziato dalla figura 2, il pannello di parte
nza/gronda deve essere allineato alla linea di gronda stessa per
permettere alla membrana ardesiata soprastante di scaricare
direttamente nella canala l'eventuale acqua filtrata dal manto di
copertura.
Per fermare l'isolante è consuetudine realizzare sulla linea di
gronda un cordolo fermapannello (in calcestruzzo, legno, ecc).
Per facilitare l'installazione del tetto ventilato, il pannello di
partenza Polivent è dotato di un dente di battuta realizzato su
misura per ogni specifico tetto, calcolato in modo da non ostru
ire le camere di ventilazione al fine di mantenere un corretto
flusso d'aria che garantisca la giusta ventilazione.
dente di battuta per cordolo
fermapannello
Fig.2 − Pannello Polivent con lavorazione speciale
La Polistirolo 2000 ha realizzato un apposito pannello POLIVENT doppia ventilazione (Fig. 5) da adottare in tutti quei casi in cui
non è possibile garantire la perfetta circolazione del flusso d’aria, come ad esempio in presenza di canne fumarie, finestre da tetto
ecc.
Infatti la presenza di una finestra da tetto installata su un pannello con monoventilazione provocherebbe l’interruzione della circo
lazione del flusso d’aria lungo la camera di ventilazione, come raffigurato nell’immagine sottostante (Fig. 3), perdendo la caratteris
tica fondamentale che distingue un tetto ventilato dai sistemi di isolamento tradizionali.
Fig. 3 − Esempio di tetto monoventilato
in presenza di lucernario dove le
camere di ventilazione non garan
tiscono la continuità del flusso d’aria
Il pannello a doppia ventilazione garantisce proprio in questi casi (Fig. 4), che il flusso d’aria non venga bloccato ma che segua un
percorso alternativo intorno all’ostacolo (canna, finestra da tetto ecc).
Fig. 4 − Pannello a doppia ventilazione in
presenza di lucernario dove le camere di venti
lazione garantiscono la continuità del flusso
d’aria
I due pannelli a mono e doppia ventilazione (Fig.1 e 5)
differiscono nella lavorazione dell’EPS 100 C. Infatti il
pannello monoventilato presenta camere di ventilazi
one parallele e non comunicanti, mentre il pannello a
doppia ventilazione ha una particolare lavorazione a
griglia comunicante che garantisce il normale flusso
d’aria anche in presenza di ostacoli.
Le caratteristiche chimiche e dimensionali dei due
pannelli sono identiche (125x62,5 [cm]). Questo
particolare accorgimento è di fondamentale importan
za per poter garantire l’utilizzo contemporaneo di
entrambi i pannelli, visto che il monoventilato in assen
za di ostacoli permette un tiraggio maggiore del flusso
d’aria.
Fig. 5 − Pannello Polivent doppia ventilazione
POLIVENT
PANNELLO POLIVENT DOPPIA VENTILAZIONE
POLIVENT
PANNELLO FORATO
Al fine di diminuire l'umidità tra solaio ed isolante (EPS), è possibile inserire pannelli preforati (Fig. 6) ogni 20 ÷ 25 [m2] in modo
da poter posizionare appositi aeratori in PVC (Fig. 7) direttamente sulla struttura portante. In questo modo si elimina l'umidità
facendola sfogare all'interno della camera di ventilazione senza andare a perforare il pannello di OSB.
Fig. 6 − Pannello forato per ospitare l’aeratore
Fig. 7 − Aeratore
L'elemento che costituisce il colmo di ventilazione (Fig. 8 − 9) deve avere caratteristiche tecniche ben precise in modo da consentire
la fuoriuscita dell'aria calda proveniente dalla camera di ventilazione dei vari pannelli.
Il colmo di ventilazione costituisce la "spina dorsale" del tetto, visto che su questo elemento poggiano i colmi del manto di copertura
i quali, per poter garantire l'aerazione, non possono essere cementati alle tegole sottostanti come si usa nei tetti non aerati.
COLMO DI VENTILAZIONE
Fig. 8 − Colmo di ventilazione Turboairy
E’ il modulo d’aerazione di lunghezza 100 [cm]. E’ facilmente
installabile, impedisce all’acqua di infiltrarsi nella camera di
ventilazione e si mimetizza con qualsiasi manto di copertura. La
capacità d’espulsione dell’aria è maggiore di 400 [cm2/m]. Dura
nel tempo, e non richiede manutenzione.
Fig. 9 − Colmo di ventilazione Turboairyfly
E’ l‘evoluzione del modulo Turboairy. Mantiene le solite carat
teristiche ma grazie alle sue “ali” adesive in alluminio plissetta
to e verniciato, aderisce perfettamente alla copertura impedendo
all’acqua spinta dal vento di infiltrarsi nel sottomanto. Essendo
costituito da due elementi separati (supporto e coperchio) il
taglio ed il posizionamento dei manufatti del manto di copertura
risulta estremamente facilitata poiché l’applicazione del coper
chio viene fatta in una fase successiva, inoltre si può registrare
l’altezza in modo da adattarsi perfettamente a differenti tipi di
coppi o tegole.
GRIGLIA PARAPASSERO
Indispensabile per questo tipo di tetto, serve a far si che uccelli od altri animali di piccole dimensioni non sfruttino le camere di
ventilazione quale rifugio dal freddo impedendo il processo di riciclo d'aria. Le griglie parapassero (Fig. 10) sono l'accessorio più
versatile, visto che se ne possono utilizzare di vari tipi e di differenti materiali (acciaio, alluminio, rame, ecc). Dato che l'incidenza
di prezzo non è poi così alta è preferibile utilizzare griglie parapassero in alluminio preverniciato a caldo e presagomate ad "L" di
dimensioni 5x10 [cm].
Il lato di 5 [cm] viene fissato sul pannello di partenza/gronda in modo tale che l'altro lato di 10 [cm] possa coprire anche grandi
camere di ventilazione.
Fig. 10 − Griglia parapassero Isotop
POLIVENT
Fig. 15 − Particolare gronda
Griglia parapassero
METODOLOGIA DI MONTAGGIO
Pannello Polivent
1) Rendere il piano di posa su tutta la copertura continuo, liscio
e pulito. Realizzare in prossimità della gronda il dente
fermapannello (quadrotto di legno, mattone, calcestruzzo) di 4) Creare gli eventuali fori nel pannello in EPS per l'inserimen
to dell'aeratore in PVC.
altezza inferiore allo spessore del pannello pieno in EPS
(altrimenti si rischia di andare ad occludere le camere di
ventilazione inficiando totalmente o parzialmente l'efficien 5) Avvitare con semplici viti a legno sul pannello di partenza
(in testata) la griglia parapassero.
za del sistema). La preparazione si completa andando a
realizzare sui fianchi del tetto un altro dente fermapannello,
(con altezza pari a tutto il pannello POLIVENT cioè pannel 6) Posizionare i ganci ferma gronda direttamente sul pannello
tramite viti autoperforanti per solette in calcestruzzo e
lo pieno in EPS + camera di ventilazione + OSB), perché la
laterocemento e viti a legno per solette in legno.
membrana catramata che vi verrà posta in seguito possa
avere un ancoraggio sicuro e diretto con la struttura portante.
7) Posizionare la canala, fermandola ai ganci precedentemente
posti.
2) Posare la barriera al vapore sulla soletta portante.
3) Posare il pannello Polivent, parallelamente alla linea di
gronda nel senso della lunghezza, in modo tale da avere le
camere di ventilazione ortogonali alla gronda stessa. Posata
la prima fila, ancorare il pannello alla struttura sottostante
(laterocemento, calcestruzzo, legno, ecc) utilizzando apposi
ti tasselli o viti.
Per pendenze di falda gravose è discrezione del posatore
8) Posare la membrana impermeabile direttamente sul pannello
OSB (preventivamente trattato con apposito PRIMER
BITUVER tipo ECO PRIVER). Realizzare i vari collarini
sugli elementi fuoriuscenti dal pannello (pali delle linee vita,
pali per antenne/parabole, lucernari, canne fumarie, ecc).
9) Montaggio del manto di copertura scelto.
Particolare elemento
COLMO
Fig. 16 − Particolare
colmo
Pannello Polivent