i beatles nella societa` degli anni 60
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i beatles nella societa` degli anni 60
I BEATLES NELLA SOCIETA’ DEGLI ANNI 60 Fabio Frugaborsi I.S.I.S “Giulio Natta”- Bergamo a.s. 2013 / 2014 [ Marco Lodola, “Fab4”, perspex + neon, 2009 ] « Se volete conoscere gli anni Sessanta, ascoltate la musica dei Beatles » ( Aaron Copland, compositore americano 1900-1990.) 1 Qualche anno fa, quando ho iniziato ad interessarmi alla musica rock, dopo un breve periodo di passione per il genere “metal”, ho incominciato ad ascoltare i brani dei Beatles. La loro musica mi è parsa sorprendentemente attuale, nonostante siano passati ormai diversi anni e ho finito per nutrire un grande interesse nei loro confronti. Tanto più che essi provenivano dall’Inghilterra, una terra la cui cultura è da me molto apprezzata e stimata. Oltre che dalla loro musica sono rimasto positivamente sorpreso dalla vastità e ricchezza delle esperienze che i quattro ragazzi di Liverpool hanno compiuto e dal significato storico della loro comparsa sulla scena mondiale. Così quando si è trattato di scegliere l’argomento della tesina ho pensato di dedicare il mio lavoro all’approfondimento del significato di quanto ho sopra citato. 2 INDICE La vita artistica e il contesto storico………………….. pag 4-6 La musica- “Revolution”……………………………….. pag 7-9 L’impatto sul sistema economico……………………...pag 10 La chitarra elettrica……………………………………...pag 11 L’impatto sociale………………………………………... pag 12-13 I moti del 68………………………………………………pag 14-18 La filosofia di H. Marcuse……………………………….pag 19-20 3 Il decennio cha va dal 1960 al 1970 è ritenuto un periodo storico straordinario per le trasformazioni sociali e culturali che lo hanno caratterizzato. Se si volesse girare un film sui fatti accaduti in quegli anni, non c’è dubbio che la naturale colonna sonora sarebbe una raccolta di canzoni dei Beatles.La loro presenza sulla scena mondiale in quel periodo ha condizionato la componente giovanile della società al punto di poter affermare che i quattro ragazzi di Liverpool hanno avuto un ruolo determinante nelle vicende che hanno rivoluzionato il mondo negli anni 60. "Gruppo della scena rock britannica. Ogni storia o indagine sociologica della Gran Bretagna degli anni Sessanta dovrebbe includere una sezione dedicata al fenomeno Beatles. Sono chiaramente il più importante gruppo della storia della musica pop, la loro influenza è incalcolabile" (Gammond, Peter. The Oxford Companion to Popular Music. Oxford: Oxford University Press, 1993.) LA LORO VITA ARTISTICA E IL CONTESTO STORICO La storia dei Beatles ebbe inizio nel luglio 1957 quando nella chiesa di St Peter a Liverpool si esibì una band dal nome “Quarryman” il cui leader era un tal John Lennon. In quell’occasione Lennon conobbe Paul McCartney che a sua volta gli fece poi incontrare George Harrison. Dopo aver acquisito un batterista ottennero il primo contratto per esibirsi in un locale di Amburgo dove ci fu la prima esibizione ufficiale col nome “The Beatles” 1960, Cuba rompe con gli USA ed entra nell’orbita politicocommerciale dell’URSS. 1960, a Roma si svolgono le Olimpiadi. l’Etiope Abebe Bikila vince la maratona e diventa un’icona dell’anticolonialismo. 1961,John Fitzgerald Kennedy all’età di soli 43 anni viene eletto presidente degliUSA Il periodo di Amburgo durò fino al 1962, quando il gruppo rientrò in Inghilterra dove ebbero inizio le registrazioni dei primi successi come “Love me do” e”Please please me” che scalarono le hit parade internazionali. I Beatles avevano già assunto il look con cui poi passarono alla storia. Nel frattempo ci fu anche il cambio definitivo del batterista con l’ingresso di Ringo Starr. Negli anni che vanno dal 1963 al 1966 ci fu l’esplosione di popolarità con i concerti in Europa, negli USA, ad Hong Kong, in Australia. Ad Adelaide si registrò il record di spettatori con 300000 presenze. L’unica presenza in Italia fu nel Giugno 1965 con tre concerti: a Milano, a Genova e a Roma. Nell’ottobre del 1965 la regina conferì ai Beatles l’onorificenza di “ Membro dell’ordine dell’Impero Britannico”. La .1961,l’URSS lancia nello spazio Yurij Gagarin, il primo astronauta della storia. 1961, viene costruito il muro di Berlino che diventerà un simbolo della guerra fredda 1962, la crisi dei missili da Cuba porta il mondo ad un passo dalla terza guerra mondiale 1963, a Washingston Martin Luther King tiene lo storico discorso "I have a dream". 4 motivazione ufficiale fu l’aver dato un contributo prezioso all’export inglese. Nel 1966 ci furono due tappe dei loro tour in cui I Beatles sperimentarono il livello di fama raggiunto e il potere che essi esercitavano sulle masse. A Tokio e nelle Filippine dovettero affrontare situazioni critiche a causa della contestazione di gruppi studenteschi di destra che non gradivano il messaggio rivoluzionario che essi trasmettevano. In occasione dell’ultimo tour in Usa i quattro furono aspramente contestati da fanatici religiosi in seguito ad alcune dichiarazioni rese da Lennon alla stampa a proposito della fama dei Beatles confrontata con quella di Cristo. Il ritmo dei tour era diventato ormai insostenibile e inoltre l’evoluzione artistica del gruppo richiedeva nei brani musicali l’utilizzo di effetti sonori che non potevano essere riprodotti dal vivo, ma richiedevano l’utilizzo degli strumenti e delle tecnologie degli studi di registrazione. Nell’agosto 1966 a San Francisco ci fu quindi l’ultimo concerto. Nel periodo successivo vennero pubblicate le più importanti raccolte musicali come Revolver, Sgt. Pepper’s Lonely hearts Club Band, ( da molti considerato il migliore della storia del Rock). All’inizio del 1968 i quattro fecero un viaggio in India presso la scuola di “Rigenerazione spirituale” in Himalaya al cui pensiero essi avevano aderito. Al ritorno Paul e John si recarono a New York e fondarono la loro società di produzione “Apple” che aveva come simbolo una mela verde. Con etichetta “Apple” venne pubblicato l’album “The Beatles” che conteneva anche brani scritti durante il soggiorno in India. Questa raccolta segna un momento particolare perché in essa sono presenti i primi segnali di disgregazione dei Beatles come la presenza di un brano composto da George Harrison in cui il chitarrista solista è Eric Clapton. Di questa raccolta fa parte anche Revolution9 un brano molto innovativo per gli effetti musicali e psichedelici. 1964, viene incarcerato in Sudafrica Nelson Mandela 1964, l'inglese Mary Quant inventa la minigonna, che suscita scandalo ma conquista subito le nuove generazioni. 1965,assassinato Malcolm X, mentre viene arrestato Martin Luther King. 1966, In Cina, Mao Tsetung crea il movimento delle guardie rosse a sostegno della Grande rivoluzione culturale. 1966, Inizia in Bolivia la guerriglia contro la dittatura di Barrientos. La rivolta è capeggiata dal cubano di origine argentina Ernesto Guevara, detto Che. 1966, La signora Indira Gandhi diventa il Primo ministro dell'India. 1967, in Grecia, con un colpo di Stato, si instaura la dittatura del colonnello Geor gios Papadopoulos 5 Nel gruppo dei quattro erano oramai frequenti i contrasti dovuti a motivi diversi, alcuni legati al fiasco economico della “Apple”, altri alla presenza scomoda di Yoko Ono che ebbe un’influenza enorme sul pensiero di Lennon, altri ancora all’incapacità di superare le differenti aspirazioni artistiche dei singoli. Anche il tentativo di un ritorno alle origini attraverso la pubblicazione di un album intitolato “Get Back” non ebbe il risultato di riavvicinare i quattro. La casa discografica EMI però fece valere dei diritti commerciali e pretese che venisse inciso un album da mettere in commercio entro la fine del 1969. I Beatles accettarono di lavorare ancora una volta insieme e diedero vita a “Abbey Road” che venne molto apprezzato da pubblico e critica. L’ultima esibizione pubblica dal vivo fu invece una spettacolare performance. Senza darne alcun annuncio pubblico i quattro,il 30 gennaio 1969, diedero un concerto dal terrazzo dell’edificio londinese sede della “Apple”. Non è dato di sapere come la notizia si sia diffusa, ma per strada la polizia fece fatica a contenere una massa di fans in delirio. 1968, in Cecoslovacchia scoppia la "primavera di Praga". 1968, il 4 aprile viene assassinato Martin Luther King. 1968, negli Stati Uniti, esplode il "fenomeno hippy". 1968,la contestazione studentesca dilaga in tutt'Europa. 1969, il 21 luglio gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono i primi uomini a sbarcare sullla Luna. 1969, a Woodstock, vicino a New York, si tiene un imponente raduno di hippy e vi si organizza per l'occasione un grande concerto che resterà nella storia della musica 6 Per avere un’idea immediata dell'impatto dei Beatles nella società del loro tempo basta uno sguardo alle foto o ai filmati dell’ isteria collettiva che accompagnava i loro concerti e i loro trasferimenti da un continente all'altro. Queste scene testimoniano il fatto che il gruppo fu immediatamente un fenomeno musicale, commerciale e di costume di vastissima eco. LA LORO MUSICA I Beatles rappresentano il fenomeno più duraturo, consistente e rappresentativo della storia della musica “Pop”. A detta di autorevoli critici musicali essi hanno ribaltato il concetto di “canzone” sostituendolo con quello di “rappresentazione artistica”. I quattro infatti non sono stati solo compositori ed esecutori di brani musicali. La loro produzione è frutto di ricerche e sperimentazioni tecnologiche. Molte loro canzoni sono costruite con frammenti di dialoghi, ritagli e sovrapposizioni di registrazioni. In particolare in fase di mixaggio l’utilizzo dei “Tape loops”permetteva loro di produrre particolari suoni psichedelici. All’originalità dei brani contribuì anche l’utilizzo di strumenti musicali innovativi come il “Mellotron” e l’utilizzo di apparecchiature nuove come il “Moog”. Un’altra caratteristica del loro sound deriva dall’utilizzo di sonorità indiane alle quali si sono avvicinati a seguito del loro interesse per le culture orientali. Testi e musica sono quindi l’espressione diretta e immediata delle profonde esperienze di vita e del pensiero filosofico-esistenziale. Uno dei brani più emblematici del loro repertorio è sicuramente “Revolution”. REVOLUTION (1): Text, story and meaning. You say you want a revolution Well, you know We all want to change the world You tell me that it's evolution Well, you know We all want to change the world But when you talk about destruction Don't you know that you can count me out, in Don't you know it's gonna be alright Don't you know it's gonna be alright Don't you know it's gonna be alright You say you got a real solution Well, you know We'd all love to see the plan 7 You ask me for a contribution Well, you know We're doing what we can But when you want money for people with minds that hate All I can tell is brother you have to wait Don't you know it's gonna be alright Don't you know it's gonna be alright Don't you know it's gonna be alright You say you'll change the constitution Well, you know We all want to change your head You tell me it's the institution Well, you know You better free your mind instead But if you go carrying pictures of chairman Mao You ain't going to make it with anyone anyhow Don't you know it's gonna be alright Don't you know it's gonna be alright Don’t you know it’s gonna be alright Alright Alright Alright Alright Alright... Revolution is a song written by John Lennon and Paul McCartney. There are three different versions published in the same year. On the 30 th August 1668 the first one called “Revolution” was released on 45 records as single track. On the 22nd November, date of publication of the White Album, the other two versions got out with the name of “Revolution 1 “ and “Revolution 9”. Revolution and Revolution 1 start with a powerful shout by Paul McCartney and keeps on with a particular sound made by Harrison’s distorted guitar and by the electric piano played by Hopkins ( the man called the fith beatle). Lennon adopts an aggressive tone of voice different from the others used in the other songs. The text takes inspiration from the youth movements that caught on during the 1968, same year of publication. Lennon was the member of the band most interested in what happened in the world. In fact he often used to express in their songs social and political content. In this text they want to manifest their opinion about the futility of youth rebellions inspired by Mao’s ideas. 8 As we can see in the following part of the text of Revolution: (EN) « You say you want a revolution Well, you know we all want to change the world. But when you talk about destruction, Don't you know that you can count me out. » (IT) « Dici di volere una rivoluzione, ebbene, sappi, che tutti vogliamo cambiare il mondo. Ma quando parli di distruzione, ebbene, sappi che non puoi contare su di me » Lennon rejects all the ideas of the revolutionary groups. In fact some time before the publication of the song he confirmed his pacifist position after some provocations coming from Black Dwarf, a political newspaper. Lennon answered using the following words: “Do you know what’s wrong in the world? People. So you want to destroy them? Until you, us, do not change our way of thinking, there’s no chance. Tell me about a revolution that has been successful. What has ruined communism, Christianity, capitalism, Buddhism and so on? Minds buggy, and nothing else.” As I said before, after some months was published Revolution 1 in the White Album. In this new version we can find a changing of views of the band of Liverpool. Lennon added just an easy preposition that changes all the meaning of the song. Ad we can see from the text at the start there is the preposition “in” after “count me out” that becomes a sort of symbol of indecision by the group. This represents a sort of openness to the revolutionary movement because that “in” takes the meaning of “ I don’t know..I still have to think about it”. The doubt concerns more the quality of the ideas of the people that carry on the revolution, than the need of change the world. What about Revolution 9 ? This is probably the most discuss song of the Beatles’ story. For first we have to know that it has been written by Lennon like teasing against McCartney, who put in the White Album text of low content like Ob-la-Di, Ob-la-Da. This is the song of the legend of Paul’s dead, in fact someone said that the sentence “number nine” sounds like “turn me on, dead man”, referring to McCartney. Some others said that listening to the song we can hear Lennon saying these words “Paul is dead”. I have chosen this song because, in my opinion, it’s the one that symbolizes better The Beatles’ interest in what happened in the world during that period. They contributed to the expansion of pacifist ideals and they became a model for the new generation that was looking for new horizons. 9 IL LORO IMPATTO SUL SISTEMA ECONOMICO La motivazione per la quale ai Beatles venne conferita l’onorificenza nel 1965 da già un’idea di quanto essi abbiano influito anche sul sistema economico. Ovviamente l’industria discografica è quella che ha beneficiato maggiormente dato che è stato venduto più di un miliardo di dischi. La nuova generazione non solo apprezzava l’innovazione musicale portata dai quattro ragazzi di Liverpool, ma era affascinata anche dal loro look. In quel periodo andavano a ruba gli stivaletti di pelle nera, le camicie col collo arrotondato, le giacche abbottonate in alto. A trarne vantaggio fu soprattutto l’industria della moda. Perfino i parrucchieri furono favoriti dal diffondersi dell’acconciatura a caschetto. In Italia i parrucchieri che volevano attrarre clienti esponevano un cartello con la scritta”Si esegue taglio alla Beatles”. Si può dire quindi che i Beatles diedero il via al mercato dei giovani. In quel periodo tra i giovanissimi proliferavano anche i complessini musicali. Quasi ogni classe delle scuole superiori aveva la sua piccola band. Chitarre elettriche e batterie erano molto richieste e venivano aperti sempre più negozi di articoli musicali. A distanza di venti anni dalla sua invenzione la chitarra elettrica ebbe il suo momento di massima diffusione. Alla crescente popolarità del gruppo di Liverpool corrispose anche un vertiginoso aumento della tiratura delle riviste inglesi. Il fenomeno economico legato al successo dei Beatles ebbe una vastità tale che si può dire che esso rappresenta il primo esempio di globalizzazione al quale il mondo ha inconsapevolmente assistito. [ Il tipico look dei Beatles ] 10 LA CHITARRA ELETTRICA La prima chitarra elettrica fu realizzata nel 1941 dal chitarrista americano Les Paul che applicò i principi del magnetismo agli strumenti musicali. Questo strumento ormai molto diffuso e apprezzato è basato su un dispositivo chiamato Pickup rappresentato nell’immagine sotto riportata. Il pickup quindi è formato da un materiale ferromagnetico, perciò è un magnete permanente, che si trova a pochissima distanza dalle corde della chitarra, ed è avvolto da un bobina che si collega poi all’amplificatore. La corda tesa viene magnetizzata dal campo magnetico proveniente dal nucleo ferromagnetico, essa quando vibra fa si che avvenga una variazione del flusso magnetico attraverso la bobina. Per le legge di Faraday all’interno delle spire del solenoide si induce una fem ( forza elettromotrice) che viene raccolta dall’amplificatore e trasferita all’esterno sotto forma di onde sonore. La legge dell’induzione di Faraday permette di poter calcolare il valore della fem indotta dalla variazione di flusso magnetico all’interno della bobina. Dal punto di vista matematico si esprime nel seguente modo: -N t=-N finale - iniziale tfinale – tiniziale dove per si intende la variazione di flusso magnetico, per t l’intervallo di tempo in cui la variazione di flusso avviene e per N si intende il numero di avvolgimenti. Il segno meno davanti alla N sta ad indicare che la fem indotta scorre nella direzione tale da opporsi alla variazione di flusso magnetico che l’ha creata, come dice la legge di Lenz. 11 IL LORO IMPATTO SOCIALE Agli inizi degli anni 60 i giovani e gli adolescenti rappresentavano una fascia anonima della società. Essi vivevano in ambiti geografici e culturali ristretti fatti di interessi limitati. Non si intravedevano tra i ragazzi gusti e tendenze significative rispetto alla moda, alla musica e allo stile di vita in generale. In questo panorama la musica dei Beatles irruppe come una ventata di novità portando una rivoluzione rispetto alla tradizionale canzone. Lo stile musicale di quei quattro ragazzi aveva qualcosa di irresistibile, metteva gioia di vivere, piaceva a tutti i giovani e in tutte le parti del mondo dove le nuove canzoni venivano proposte. L’amore per i Beatles diventò tale che i loro dischi vennero fatti entrare di contrabbando anche in paesi, come la Cecoslovacchia, dove il regime politico al potere impediva severamente ogni contaminazione culturale con l’Occidente. Il fenomeno dilagava in breve tempo e tra i giovani cresceva la voglia di imbracciare una chitarra, di stare insieme, di condividere emozioni, di scambiare idee e progetti. Nasceva la cosiddetta “Beatlemania” che non era solo una passione sfrenata per la musica, ma anche un’ imitazione estetica fatta di capelli a zazzera e di un abbigliamento anticonformista che spesso venne aspramente osteggiato dai genitori. E’ proprio in famiglia che i ragazzi dell’epoca diedero inizio alla prima fase della contestazione alla quale seguirono poi gli scontri con le forze dell’ordine ai concerti e infine i moti studenteschi. In una società perbenista e bigotta i Beatles hanno aiutato la gioventù degli anni 60 a trovare il coraggio di pensare da soli. La nuova cultura giovanile che stava nascendo trovò nella musica l’elemento scatenante per poi diffondersi in temi sociali più ampi e profondi. Seguire le vicende dei quattro di Liverpool per i giovani voleva dire anche entrare in contatto con ciò che stava succedendo nel mondo. Il “fenomeno Beatles” infatti si mischiò ad altri movimenti che caratterizzarono l’epoca come la nascita della “ Swinging London” la moda che in Inghilterra lanciò le minigonne a quadretti in bianco e nero inventate da Mary Quant, indossate da Twiggy ed esposte nei mercatini di Carnaby Street. Oltre i confini della Gran Bretagna i Beatles furono vicini sia alle manifestazioni culturali internazionali come la psichedelia e la cultura hippy, sia a quelle politiche come il pacifismo, il movimento di integrazione razziale e quello dell’emancipazione femminile. . [Due simboli degli anni 60: la minigonna e la Mini Morris ] 12 I Beatles ebbero un’enorme influenza sulla gioventù perché loro stessi vissero profondamente e autenticamente lo spirito di quegli anni « L'atmosfera dell'album era in sintonia con lo spirito di quel periodo, perché noi stessi eravamo permeati da quello spirito……….. c'era quello spirito d'avanguardia che penso sia entrato in Pepper. Era decisamente un movimento di popolo. Voglio dire, noi non stavamo cercando di alimentare quel movimento, noi ne eravamo parte, come lo eravamo sempre stati. Ritengo che i Beatles non siano stati i leader di una generazione, ma i suoi portavoce » ( Paul MC Cartney a commento dell’album “Sgt. Pepper’s Lonely hearts Club”) « Gli anni Sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un'evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti sulla stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta. » (John Lennon) 13 I MOTI DEL ‘68 Alla fine degli anni 60 si sviluppò un movimento giovanile, perlopiù nato negli ambienti universitari, come reazione al consumismo e all’omologazione della società di massa del tempo. Esso aveva come scopo la ribellione allo sfruttamento economico della società dei consumi, largamente favorito dal potere dei mass-media, e a un sistema di valori che si basava su ricchezza, successo e profitto. Le basi teoriche del movimento sono rappresentate da un’evoluzione del marxismo collegato alle nuove teorie sociologiche. Questa sorta di innovazione marxista partì dalla scuola di Francoforte e ebbe come suo termine l’approdo alla teoria del filosofo Herbert Marcuse. In questo periodo vennero messi in discussione tutti i sistemi, anche quelli più piccoli, come la famiglia. Quest’ultima infatti venne scossa dal rifiuto dell’autorità dei genitori. Iniziarono a fare il loro ingresso anche nuovi movimenti che mettevano in discussione le discriminazioni in base al sesso e all’etnia. Tutte queste contestazioni avevano però degli obbiettivi comuni e ben chiari: la riorganizzazione della società in base al principio di uguaglianza, il rinnovamento della politica, l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e razzismo e l’abolizione della guerra come soluzione ai problemi internazionali. Dal punto di vista geopolitico si possono individuare due aree in cui il movimento del ’68 fu più intenso, ovvero gli Stati Uniti e L’Europa centrale. USA Negli Usa agli inizi degli anni ’60 era nata una nuova sinistra radicale chiamata New Left. Questa nuova ideologia politica a differenza di quella passata non si focalizzava sulle istanze riguardanti i problemi dei lavoratori , ma su istanze più personali, nello specifico: alienazione, disagio e autoritarismo. La Nuova Sinistra è stata a lungo identificata con la rivolta giovanile e soprattutto con il movimento studentesco bianco. 14 Fu proprio in questo contesto che nacque e si sviluppò la così detta Beat Generation, considerata da molti il fenomeno più genuino e profondo che rappresentava il disagio e il rifiuto dei valori borghesi che la “Grande America” era riuscita a produrre. [Manifestazione Hippy] In seguito il movimento assunse un carattere più politico, entrando nelle Università. L’episodio più significativo fu l’occupazione della Barkeley University in California nel 1964. Col passare del tempo le contestazioni iniziarono anche a riguardare la guerra del Vietnam e l’emancipazione dei neri. La guerra trovò negli Hippy il principale movimento contestatario. I così detti “Figli dei fiori” si distinsero in quel periodo per i costumi molto liberali e l’ampio uso di sostanze stupefacenti, in particolare LSD, un particolare allucinogeno molto venduto al tempo che si pensava avesse doti di espansione della mente. Il movimento per l’emancipazione dei neri invece, dopo una prima fase pacifista sotto la guida di Martin Luther King, diede vita anche ad azioni violente con l’avvento del Black Power il cui leader era Malcom X. Tra i maggiori interpreti del pacifismo e della solidarietà tra i popoli ci furono famosi esponenti del mondo musicale come Joan Baez, John Lennon e Bob Dylan. Di quest'ultimo bisogna necessariamente citare la sua "Blowin' in the Wind", mentre di Joan Baez è passata alla storia l’interpretazione di “We shall overcome”, la canzone che accompagnò la mitica marcia di Luther King EUROPA Il movimento si diffuse ben presto anche in Europa, dove assunse carattere ancora più politicizzato, richiamandosi al marxismo e contestando l'autoritarismo dello stato borghese e l'imperialismo americano. FRANCIA: In Francia la protesta assunse toni molto violenti nel maggio del 1968 e parve trasformarsi in rivolta contro lo stato. Essa ebbe origine a causa di un progetto governativo di riforma delle università che l’avrebbe resa più selettiva secondo criteri favorevoli alle industrie che richiedevano personale altamente qualificato e specializzato, soprattutto nelle nuove tecnologie. La protesta si allargò rapidamente e il 22 marzo prese il via il movimento più noto tra quelli sorti nella primavera del 1968 capeggiato da un giovane anarchico, Daniel Cohn-Bendit che denunciava l'esistenza di un'unica condizione di oppressione che accomunava studenti e operai. 15 Il momento di rottura è rappresentato dall’occupazione della Sorbona da parte degli studenti, i quali si scontrarono violentemente con le forze dell’ordine. Le organizzazioni studentesche proclamarono uno sciopero generale che rappresenta il momento culmine della rivolta e anche il più pericoloso per lo Stato in quanto alla protesta aderirono anche milioni di lavoratori in tutto il paese. La Francia era ormai paralizzata. Fu a questo punto che la situazione venne presa in mano da Charles de Gaulle, un ex generale dell’esercito francese che militò durante la seconda guerra mondiale. De Gaulle riuscì a superare il momento di crisi, vinse le elezioni facendo perno sull’opinione pubblica moderata e immediatamente rispose al movimento studentesco con una riforma oculata riguardante le università. In seguita a questa sua azione le contestazione andarono pian piano scemando. GERMANIA: Anche in Germania come in Francia gli studenti denunciavano il corpo accademico accusandolo di "regime oligarchico", respingevano i seminari e le assurde prove d'esame. Il movimento studentesco tedesco tentò di far seguire alle occupazioni delle facoltà e alle manifestazioni di piazza un'intesa col movimento operaio, promuovendo iniziative contro la presenza di basi militari degli Stati Uniti sul suolo della repubblica federale e cercando di orientare i lavoratori verso una prospettiva anti-capitalistica, ma senza successo. A beneficiare della contestazione giovanile fu la Socialdemocrazia, interrompendo la ventennale egemonia governativa democristiana con le elezioni del 1969; mentre per il movimento cominciò il declino. Bisogna però sottolineare che in Germania le contestazioni furono più brevi e contenute come probabile conseguenza dell’impostazione culturale che ha da sempre caratterizzato la popolazione tedesca. ITALIA: La presenza di giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica anche del Sessantotto italiano, il più intenso e ampio tra tutti quelli dell'Europa occidentale assieme a quello francese. In Italia la contestazione fu il risultato di un malessere sociale profondo, accumulato negli anni sessanta, dovuto al fatto che il cosiddetto boom economico aveva giovato perlopiù alla borghesia e non era stato accompagnato da un adeguato aumento del livello sociale ed economico delle classi meno abbienti. La contestazione fu attuata con forme di protesta fino ad allora sconosciute per la nazione: vennero occupate scuole e università e vennero organizzate manifestazioni che in molti casi portarono scontri con la polizia . 16 Il 24 gennaio 1966 avvenne a Trento la prima occupazione di una università italiana ad opera degli studenti che occuparono la facoltà di Sociologia. Ma le due più grandi situazioni di disagio ci furono a Milano e Torino nel Novembre 1967. Nel primo caso gli studenti, guidati da Mario Capanna, occuparono l’Università Cattolica del Sacro Cuore dopo che venne deciso un aumento delle tasse universitarie. A Torino invece l’occupazione fu causata dal trasferimento della facoltà di architettura alla Mandria, una sede periferica molto disagiata. Entrambe le università vennero subito sgomberate dalla Polizia. Questo episodio non venne però dimenticato, anzi prendendo proprio come esempio gli avvenimenti di Milano e Torino moltissimi altri studenti di altre città Italiane incominciarono ad occupare le proprie università. Si ricordano in particolare i disordini di Valle Giulia nel Marzo 1968, durante i quali gli studenti romani si scontrarono molto violentemente con le forze dell’ordine in seguito alla loro volontà di occupare la sede di architettura. A differenza delle altre volte gli studenti non si dispersero e ingaggiarono una vera e proprio guerriglia nella quale rimasero ferite 200 persone tra cui 47 universitari. Nonostante la situazione fosse incandescente le organizzazioni sindacali tradizionali riuscirono a controllare il movimento e a sfruttarlo per ottenere miglioramenti salariali e organizzativi con nuovi contratti . Per quanto riguarda invece gli sbocchi politici, il movimento operaio e studentesco non ottenne grossi risultati, né spostò gli equilibri elettorali. Furono approvate limitatissime riforme nel campo dell'istruzione. CECOSLOVACCHIA: In Cecoslovacchia si era realizzato un originale tentativo di rendere democratico il sistema stalinista. Il progetto riformatore prevedeva l'allargamento della partecipazione politica dei cittadini e la ristrutturazione dell'economia, con la rinuncia del potere assoluto da parte dello Stato. A sostenere questo tentativo ci fu proprio il movimento politico e culturale della Primavera di Praga. L’obbiettivo era quindi riformare dall’interno lo Stato, salvandone le istituzioni fondamentali ma introducendo alcune riforme economiche e politiche liberali. Le riforme ipotizzate si dividono in tre punti principali: introduzione in alcuni settori economici di forme di mercato e di iniziativa individuale; allargamento della libertà di parola e di stampa, maggiore rispetto dei diritti della persona da parte dello Stato socialista. Tuttavia, nel timore che questo processo di democratizzazione contagiasse anche gli altri paesi del blocco sovietico, l'Unione Sovietica decise di soffocare con la forza il movimento di riforma. Nell'agosto 1968, l'invasione armata della Cecoslovacchia,mise bruscamente fine alla Primavera di Praga. 17 E’ d’obbligo ricordare che fu questo il momento durante il quale il giovane Jan Palach si suicidò dandosi fuoco in piazza San Venceslao a Praga. [ PRAGA, Piazza S.Venceslao: monumento a Jan Palach ] 18 L’ideologia che caratterizzò i moti del ’68 aveva una corrispondenza nel pensiero dei filosofi della Scuola di Francoforte, in particolare in quello di Herbert Marcuse. HERBERT MARCUSE [ Herbert Marcuse ] Marcuse e’ un filosofo del ‘900 appartenente alla scuola di pensiero di Francoforte. Questa corrente filosofica è di stampo Marxista e la linea comune a tutti coloro che ne aderirono è la così detta “critica della società presente” caratterizzata da un continuo passaggio da pessimismo a utopia. Già agli inizi della sua filosofia si può notare una sostanziale differenza tra Marcuse e Marx. Infatti se per Marx il lavoro è la più alta forma di realizzazione dell’uomo per Marcuse il lavoro è di per se un’alienazione da cui l’uomo deve liberarsi. Partendo da questo concetto inizia criticare la moderna organizzazione industriale che a suo parere porta alla limitazione totale della libertà. Marcuse poi tende a generalizzare questa sua idea fino ad arrivare a dire che il mondo è un sistema totalitario, meccanizzato e standardizzato che produce il conformismo e non lascia spazio ad iniziative autonome. Al dominio totale si può contrapporre solamente il rifiuto totale affiancato e sostenuto dalla cura delle arti come la filosofia e la letteratura. Nella sua opera forse più nota “ L’uomo a una dimensione “ il filosofo tedesco torna indietro sulle sue idee, passando da una visione utopistica a una visione più pessimista. Infatti in questa opera Marcuse scrive che anche le arti sono state assorbite dalla logica consumistica del sistema. La scienza e la tecnica hanno portato dei miglioramenti, ma hanno uniformato tutto il mondo creando così un falso benessere. Marcuse muove anche delle critiche alle filosofie di moda, come il neopositivismo, affermando che esse si limitano a descrivere i fatti senza analizzarli, e accusandole di aver dimenticato il vero ruolo della filosofia. 19 Probabilmente il filosofo è stato influenzato da alcuni eventi politici come la sempre più netta divisione tra blocco capitalista e blocco comunista e dalla delusione che scaturì in lui quando capì che anche dopo la morte di Stalin l’URSS rimase comunque un regime totalitario che tradiva le idee marxiste. Per questo motivo afferma che non vi è differenza tra capitalismo e totalitarismo. Marcuse pensa che l’unica prospettiva di liberazione possa venire solamente da coloro che non sono ancora stati inglobati dal sistema, e questi sono gli studenti, il terzo mondo e i disoccupati. Non bisogna quindi meravigliarsi se “L’uomo a una dimensione” e altri scritti conobbero un successo incredibile durante le contestazioni del ’68 che dilagarono in Europa e Stati uniti. Lo stesso filosofo prese parte attiva alle agitazioni in America, soprattutto a Berkeley, dove insegnava, ma criticò duramente sia le forme violente di protesta sia il fatto che molti si illudevano di poter cambiare il sistema solamente con un movimento spontaneo e con manifestazioni isolate. Quello che lui auspicava era un movimento internazionale e simultaneo, ben organizzato e di ampio respiro che potesse portare ad un mutamento radicale della mentalità. Passato il periodo delle rivoluzioni, Marcuse auspicava la nascita di una nuova sinistra, ma negli anni ’70 prese le distanze dal partito in quanto non apprezzava gli atti terroristici messi in atto dalla sinistra. 20 Il mito dei Beatles è vivo ancor oggi come testimonia il fatto che a più di quaranta anni di distanza i loro dischi vengono ascoltati non solo da nostalgici ormai maturi ma anche da giovani, persino bambini. Prova ne è il balzo in testa alle classifiche mondiali di alcuni degli album rimasterizzati in digitale. Basta ascoltare quei dischi per capire il perché di un successo intramontabile: alcune canzoni sembrano scritte ieri; sono degli anni Sessanta e paiono non accusare il peso del tempo. Ai Beatles è stata assegnata una quantità innumerevole di premi e riconoscimenti. La rivista “Variety” li colloca in prima posizione tra le 100 più rilevanti icone del XX secolo. [Francobollo dedicato a “ Yellow submarine”] I comuni criteri di analisi non bastano a spiegare il loro successo artistico e l’impatto mediatico. Il loro passaggio nella storia degli anni 60 ha qualcosa di magico che è ancora oggetto di studio di università , psicologi e addetti del settore. 21