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bloccante delle
Ambiente e salute
L’ inquinamento, caratteristica della società industriale, è un
evento recente.
Presidente AISIC
Negli ultimi anni si è visto un incremento dei livelli di inquinanti atmosferici ed in particolar modo al
PM10 e i sotto tipi generati dalle emissioni delle automobili: le cosiddette polveri sottili,
particolarmente
nocive
per
la
salute
dell'uomo.
I danni rilevati sulla salute sono notevoli e di diverso impatto sociale.
Ricercatori dell'Università Statale di Milano hanno studiato i meccanismi e gli effetti nocivi del PM10
su bambini e anziani. Tale studio e stato realizzato con la collaborazione dell'Università di Harvard
School of Public Health. I dati emersi da tale studio sono a dir poco scioccanti e ci devono spingere a
riflettere
seriamente
sul
futuro
nostro
e
dei
nostri
figli.
Il continuo superamento dei valori soglia rilevati dalle centraline di controllo situate in punti nevralgici
della città certamente non è un segnale positivo per la tutela della salute pubblica. Infatti sono
aumentati i ricoveri presso le strutture ospedaliere milanesi per attacchi improvvisi di crisi respiratorie
e, oltre ai problemi respiratori, sono aumentati i ricoveri e le richieste di aiuto per crisi cardiache.
In buona sostanza, le polveri sottili aumentano le patologie cardiache e respiratorie, togliendo anni di
vita e con una qualità non ottimale. Anche la coagulazione del sangue cambia, si modifica in senso
negativo. Il sangue diventa più viscoso in presenza di inquinanti e le pareti di vasi sanguigni, arterie e
vene
e
non
ultimo
il
cuore
vengono
danneggiati.
Gli indicatori di tali eventi sono i parametri della coagulazione che si alterano, con il tempo di
protrombina che aumenta dal 5 all'8% e l'aumento del tasso di omocisteina, un aminoacido collegato
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con le infiammazioni e rischio cardio-vascolare dell'organismo. Con un aumento del PM10,
l'omocisteina aumenta anche del 7%, incrementando i problemi cardiaci. Ma non solo i rischi cardiaci
aumentano
con
l'inquinamento.
Le patologie legate all'apparato respiratorio sono anch'esse in rapida ascesa. Per esempio nei bambini
si presenta una bronchite spastica, di tipo reattivo, con tosse secca, senza una causa apparente, in
assenza
di
allergie
respiratorie
o
infezioni
virali.
Una delle cause di infiammazioni e irritazioni delle arterie e delle mucose respiratorie è dato
dall'aumento dei radicali liberi, specie reattive dell'ossigeno, normalmente prodotte dal metabolismo
del nostro corpo. Questi sono i sintomi di un malessere ambientale che come tali dobbiamo cercare di
interpretare
e
curare.
Meglio
ancora
prevenirli.
La difesa e la prevenzione dei fenomeni legati all'inquinamento inizia con la determinazione dello
stress ossidativo. Tramite una goccia di sangue capillare prelevata dal polpastrello è possibile
determinare la quantità di radicali liberi nocivi in eccesso presenti liberamente nelle nostre vene. I
danni da un eccesso di radicali liberi d-ROMs si osservano nel tempo con il continuo superamento dei
valori normalmente tollerati. Oggi è possibile sapere sia la concentrazione dei d-ROMs che la capacità
di
difendersi
da
tali
agenti.
La determinazione della Barriera Antiossidante di Protezione, BAP test, quantifica la capacità da parte
dell'organismo di difendersi dai danni generati dai radicali liberi. Grazie a questi sistemi diagnostici
moderni il clinico medico è indirizzato ad una terapia che permette di abbattere i radicali liberi in
eccesso, fonte di invecchiamento precoce e di patologie croniche e degenerative, e se necessario
aumentare le difese di protezione consigliando antiossidanti specifici di barriere neutralizzanti nei
confronti
dei
d-ROMs.
E' chiaro che il problema non riguarda solo il PM10, ma tutta una serie di misure preventive a 360
gradi, atte a ridurre tutte le fonti di inquinamento dannose per la salute di tutti noi. Un'alimentazione
ricca in frutta e verdura fresca è indispensabile per alzare i livelli di antiossidanti capaci di eliminare
l'eccesso di tossine nocive. L’ uomo è un sistema in equilibrio dinamico con l’ambiente, lo influenza e ne è
influenzato.
La grande superficie funzionale degli apparati respiratorio e digerente fa sì che, attraverso l’aria che respiriamo
e gli alimenti di cui ci nutriamo, il nostro organismo stabilisca rapporti con l’ esterno. Ma, se da un lato aria e
cibo ci mettono in contatto con il mondo, dall’altro possono rappresentare dei potenziali mediatori di malattia.
Negli ultimi anni la qualità dell’aria è molto cambiata: la percentuale dell’ ossigeno in essa contenuta è passata
dal 50% del 1950 all’ odierno 21% circa.
Dal 1950 l’ uomo ha immesso nell’ Ambiente 80.000 nuove sostanze chimiche, molte Tossiche. Le industrie
rivierasche scaricano in mare:
85.000 tonnellate di metalli pesanti,
200.000 tonnellate di azoto,
900.000 tonnellate di fosforo,
47 tonnellate di policiclici Aromatici / anno.
RAFFINERIE di PETROLIO: idrocarburi, fenoli e cadmio;
INDUSTRIA METALLURGICA: zinco e oli e grassi;
ALLEVAMENTI INDUSTRIALI: fosforo
FABBRICHE di FERTILIZZANTI: mercurio, piombo,organoclorurati.
INDUSTRIA CHIMICA e della CARTA: piombo
Ognuno di noi contiene almeno 47 contaminanti chimici diversi. L’ organismo metabolizza molte sostanze
nocive, grazie alla sua capacità di disintossicazione ma questa si esaurisce quando il carico tossico è troppo
pesante o prolungato. Inoltre alcuni veleni ambientali aggrediscono e indeboliscono proprio i nostri meccanismi
di disintossicazione.
Arsenico, Piombo, Mercurio, Alluminio e Cadmio si accumulano nei tessuti ( Tiroide, Surreni ) danneggiano
il DNA con effetti cancerogeni e mettono in crisi il Sistema Immunitario, sono i cosiddetti
DISTRUTTORI ENDOCRINI.
Negli ultimi anni è stata dedicata perciò molta attenzione allo studio dell’ inquinamento, ai suoi effetti
(incremento di mortalità per malattie dell’apparato cardiorespiratorio,
peggioramento della sindrome
bronchitica, delle lesioni enfisematose, delle sindromi asmatiche ) e a possibili misure di contenimento ( lotta
all’inquinamento nelle aree urbane, introduzione del metano, modifiche alle caratteristiche dei combustibili per
auto etc.).
MERCURIO: è l’elemento più tossico tra quelli non Radioattivi, è presente dappertutto, contamina l'aria
attraverso l’inquinamento industriale, il suolo, le fonti di approvvigionamento degli animali, in modo diretto (
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Acqua ), o indiretto ( vegetali ). Fonte maggiore di contaminazione per l'uomo:
la catena alimentare e la progressiva concentrazione che questa opera con conseguente inquinamento, ad es.,
della fauna ( pesci di grossa stazza ).
Il minerale tossico, disperso in maniera incontrollata nell'ambiente ( golfo di augusta, 2001, mercurio in mare e
nei tombini in concentrazione ventimila volte superiore alla norma ), si combina con materiali di origine organica
formando metilmercurio, composto tossico. Altre fonti di contaminazione:
Vaccini: Il Thimerosal é un conservante usato nei vaccini e in altri farmaci; contiene il 50% di mercurio, oggi è
vietato.
Amalgame dentarie: le otturazioni di amalgama contengono il 50% di mercurio. I dentisti sono tenuti per legge
a trattare le amalgame di scarto come “rifiuti solidi pericolosi”.
Provoca insonnia, disfunzioni epatiche, inappetenza, malformazioni fetali, follia, incoordinazione.
Disattiva gli enzimi contenenti selenio, inibisce il trasporto del glucosio nelle cellule.
Nell'Inghilterra Vittoriana il nitrato di mercurio veniva usato per confezionare i Cappelli a falda larga provocando
molti casi di follia fra i cappellai. Oggi si usa nella lavorazione della ceramica in Emilia.
Piombo: metallo tossico a maggior impatto ambientale; provoca anemia, cefalea, vertigini, disturbi ottici,
iperattività infantile, sclerosi multipla, nefrite, ipotiroidismi, ritardo mentale ( saturnismo presente ancora nel
modenese a causa della lavorazione della ceramica ). Nell'antica Roma, per esempio, quando furono introdotte
le tubature per l'acqua, aumentarono drammaticamente i casi di saturnismo, malattia causata dalla presenza
eccessiva di piombo nel sangue: la colpa era delle tubazioni, saldate con piombo.
ALLUMINIO: antiacidi, alcuni formaggi lavorati, contenitori,dentifrici ( il fluoro con cui sono arricchiti deriva dagli
scarti di lavorazione dell’alluminio ). Si sostituisce al ferro, provoca anemie refrattarie alla terapia e danni a S.
Nervoso e DNA.
CADMIO: nefrotossico, disturbi di personalità e difficoltà di apprendimento. Nelle sigarette
ARSENICO: nei processi industriali e agricoli e in Odontoiatria per devitalizzare la polpa dentaria ( anidride
solforosa ).
Radon: gas radioattivo, cancerogeno, 2° causa di neoplasie dopo il fumo ), proveniente dal suolo ( tufi
provenienti da particolari aree geologiche. E’ un problema grave per le scuole di nuova costruzione, tutte su un
unico piano; il gas filtra verso l’esterno, penetra nel fabbricato attraverso le fondamenta e si concentra all’interno
degli ambienti contribuendo al rischio cancerogeno della popolazione; ha un effetto sinergico al fumo.
Benzene: volatile, migra verso l’atmosfera dai liquidi che lo contengono contribuendo al rischio cancerogeno
complessivo della popolazione ( leucemie ). E’ un’emissione fortemente condizionata dalla temperatura
ambientale ( maggiore è la temperatura, maggiore l’emissione verso l’atmosfera) e dal fumo di tabacco e
decresce nel tempo. Il benzene migra verso l’atmosfera contribuendo al rischio cancerogeno complessivo. I
Bambini esposti al traffico hanno un Rischio RR (rischio relativo) per leucemia non linfocitica pari al 3,91 % con
una concentrazione di gas superiore a 10 microgrammi/m
Questo rischio raggiunge il 7,7% nei bambini che vivono in prossimità di officine o pompe di benzina!.
Campi elettromagnetici ambientali: antenne radiotelevisive e ripetitori di telefonia
A seguito della crisi energetica degli anni ’60 si sono consolidate tecniche progettuali volte al contenimento dei
consumi per riscaldamento con conseguente spinta ad abbassare e a “ sigillare “ gli ambienti interni; si sono
associate modifiche nella tipologia degli arredi ( nuovi materiali, rivestimenti, elettrodomestici ) degli strumenti di
lavoro e di svago ( videoterminali, apparecchiature elettroniche, telefoni cellulari, televisori ), il fumo di sigaretta,
e l’uso di impianti di condizionamento spesso inadeguati o malfunzionanti.
Di fronte all’accumularsi di evidenze sui danni alla salute causati da una scadente qualità dell’aria, è quindi
emersa l’esigenza di un approfondimento delle conoscenze relative a quest’ultima, agli inquinanti, e ai rapporti
tra questi e patologie infettive a trasmissione aerea quali allergie, asma, bronchiti, enfisema etc..
Nei paesi industrializzati la gente trascorre nei giorni feriali fino al 90% del proprio tempo in ambienti chiusi (
50% del tempo a casa, 35% in ufficio, 6% nei tragitti ). E’ evidente quindi che l’inquinamento indoor è un
problema dal notevole impatto socio-economico perché il rischio espositivo non è limitato a categorie ben
definite come accade per il rischio professionale, ma interessa una parte estesa della popolazione e risulta
particolarmente grave per bambini, anziani e persone affette da patologie croniche che trascorrono molto più
tempo in ambienti chiusi.
Manca una vera consapevolezza, almeno tra i non “addetti ai lavori”, di cosa realmente significhi inquinamento,
non si considera la sua diffusione capillare in ogni ambito della vita.
In Italia la presenza di sostanze chimiche nella vita di tutti i giorni e nei prodotti che ci circondano non è
sentito come un problema.
Le principali fonti sono l’uomo e le sue attività; vanno aggiunti:
 Arredi: ( IKEA ), moquettes, rivestimenti,
 Sistemi di trattamento e di riscaldamento dell’aria,
 prodotti per pulizia e manutenzione della casa, antiparassitari,
 strumenti di lavoro, prodotti per hobbistica.
 Fumo di tabacco: uno dei fattori più inquinanti.
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Non esiste un effetto soglia, ossia una concentrazione al di sotto della quale non si registrano effetti sulla salute.
Alle emissioni di PM2.5, nel 2000, è attribuibile una perdita media di 8.6 mesi di attesa di vita
ed invece gli inquinanti presenti ad es. in casa. I primi possono diventare terreno di coltura e diffusione per
muffe e altri contaminanti biologici, i secondi, se malposizionati, possono determinare una importante
penetrazione di inquinanti dall’esterno ( Biossido di azoto, Idrocarburi, Particolato, Ozono, Piombo, Benzene,
Biossido di zolfo ).
Apparecchi di riscaldamento o combustione: Il riscaldamento degli ambienti può portare alla produzione di
diverse sostanze tossiche: l’anidride carbonica (combustione di metano, propano, ecc), il monossido di carbonio
(combustione di legna, carbone, gas), l’ossido e il biossido di azoto (combustione di gas), anidride solforosa
(combustione di carbone, legna, kerosene, oli), idrocarburi policiclici.
 Monossido di carbonio: processi incompleti di combustione di legna, carbone, gas; le emissioni dei veicoli
( ¾ della produzione di questo inquinante ). Esiste probabilmente un’ intossicazione cronica da CO
caratterizzata da astenia, cefalea, vertigini, nevriti, sindromi parkinsoniane, aritmie, angina in soggetti
sensibili quali bambini e anziani.
 Piombo: metallo tossico a maggior impatto ambientale; Provoca sintomi quali anemia,cefalea, vertigini,
disturbi mestruali e ottici, iperattività infantile e patologie quali nefrite, aborti, anemia da piombo, sclerosi
multipla, diabete, nefrite, ipotiroidismi, ritardo mentale e altri.
 Anidride carbonica (combustione di metano, propano, ecc),
 Diossido di azoto, Anidride solforosa e Idrocarburi aromatici policiclici: ( radiatori a cherosene, stufe a
gas, fumo di tabacco ); concentrazioni 7 volte superiori a quelle dell’ aria esterna. Provoca episodi di
broncospasmo, polmonite chimica, ridotta risposta alla terapia antiasmatica, abbassamento della soglia di
sensibilizzazione agli allergeni.
 Particolato ambientale: catrame, composti poliaromatici, attività dell’ uomo, idrocarburi tra cui il
benzopirene e Fumo di tabacco: miscela di 3.800 composti chimici ( idrocarburi, benzopirene, ossido di
carbonio ); presente nell’ambiente con 2 componenti: la prima è il fumo inalato, filtrato e riemesso dal
fumatore; la seconda è l’aerosol derivato dalla combustione della sigaretta: quest’ultima costituisce quasi la
metà del particolato ( assieme a catrame e a composti poliaromatici ) e contiene ancora agenti cancerogeni
( nitrosammine e benzopirene ) e Particolato. Provoca un incremento della frequenza di episodi infettivi
acuti e cronici, ridotto sviluppo della funzione ventilatoria nei bambini e decremento eccessivo negli adulti,
un aumento del rischio di sviluppare una BPCO, iperreattività bronchiale, aumento delle patologie
asmatiche, cardiopatia ischemica.presente nell’ambiente con 2 componenti: il fumo inalato, filtrato e
riemesso dal fumatore; l’ aerosol derivato dalla combustione della sigaretta: quest’ultimo costituisce quasi
la metà del Particolato e contiene agenti cancerogeni ( nitrosammine e benzopirene ). Incrementa la
frequenza di episodi infettivi acuti e cronici, l’ aumento delle patologie asmatiche, riduce lo sviluppo della
funzione respiratoria nei bambini.
Prodotti Detergenti: candeggina, trementina, acetone, deodoranti, lucidanti, diluenti possono contribuire a
inquinare l’aria domestica, grazie al contenuto in composti organici del cloro (clorammine) che agiscono
direttamente nell’aria e sul cibo e indirettamente inquinando le falde acquifere quindi la catena alimentare ( le
clorammine, molto tossiche, vengono liberate quando si mescolano insieme candeggina e ammoniaca )
Strumenti di lavoro: L’utilizzo in casa o in ufficio di inchiostri e apparecchiature ad alto voltaggio ( stampanti,
laser, fax, plotter ), fotocopiatrici, può generare Ozono, gas fortemente irritante per le mucose respiratorie ed
oculari.
Campi elettromagnetici: prodotti da apparecchi a bassa – media frequenza ( telefonini ), videoterminali,
apparecchiature elettroniche, televisori.
Materiali da costruzione: Gli stessi materiali con cui sono costruite le nostre case possono rappresentare una
fonte importante di inquinamento. Il radon, gas radioattivo e cancerogeno ( 2° causa di neoplasie dopo il fumo in
Italia ) può essere, ad esempio, emesso dai tufi provenienti da particolari aree geologiche. Raggiunge le nostre
abitazioni attraverso l’acqua o il suolo sottostante l’edificio ( problema grave per le scuole di nuova costruzione,
tutte su un unico piano ); il gas filtra verso l’esterno ( bolle in grotta ), penetra nel fabbricato attraverso le fessure
delle fondamenta e si concentra all’interno delle nostre case ( arieggiare ). Quando viene inalato, la maggiore
dose viene rilasciata nel tessuto polmonare dalle radiazioni alfa emesse dai suoi prodotti di decadimento del
radon che agisce, in sostanza, come un nastro trasportatore dei suoi prodotti di decadimento; ha un effetto
sinergico al fumo.
 di rifinitura: rivestimenti e vernici contenenti piombo, VOC.
 intermedi: adesivi, solventi come Toluene, Benzene ( elemento estremamente volatile, migra verso
l’atmosfera dai liquidi che lo contengono; vernici per pareti e mobili, adesivi etc. contribuendo in modo
significativo al rischio cancerogeno complessivo della popolazione ( leucemie ). E’ un’emissione fortemente
condizionata dalla temperatura ambientale ( maggiore è la temperatura, maggiore l’emissione ), dal fumo di
tabacco, parcheggi interni agli edifici e decresce nel tempo ), colle ( con un picco nel momento della messa
in opera ), VOC; presentano un picco nel momento della messa in opera.
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Isolanti: fibre minerali come l’ Amianto: ignifugo, utilizzato per l’isolamento termico e acustico, fuorilegge in
Italia dal 1992; libera fibre all’interno dell’edificio per deterioramento, danneggiamento, provoca asbestosi,
mesotelioma. Oggi è stato sostituito da fibre artificiali ( fibre di vetro, carbonio etc. ) non meno pericolose.
Epidemie di dermatiti da fibre minerali sono state osservate in occasione di lavori di manutenzione su
pannelli coibentanti o a seguito di contaminazione delle condutture d’aria forzata; può causare fenomeni
irritativi e infiammatori cronici e tumori..
 Arredi: da scaffalature aperte, mobili in truciolato laminato viene liberata formaldeide, sostanza fortemente
irritante capace di provocare cefalea, nausea, vertigini e incremento della iperreattività bronchiale in
persone asmatiche. Da mobili di legni esotici, o comunque trattati con trattamenti antimuffa e con
antiparassitari si possono sprigionare pentaclorofenolo, dalle moquettes isocianati, Alluminio dalla
macchinetta del caffè.
Antiparassitari, Pesticidi, Erbicidi, Insetticidi: tossici per definizione, si accumulano nel sistema nervoso,
fegato e apparato riproduttore e agiscono come oncogeni; vengono assunti con frutta, verdura, carne di maiale (
paraquat, organofosforici etc.), anche se utilizzati all’esterno penetrano all’interno degli edifici e vengono
rilasciati lentamente nel tempo.
Concimi: aumentano la quantità di prodotto ( cereali, verdura ) e il contenuto di nitrati cancerogeni ( composti
azotati etc.), ma ne riducono il contenuto in vitamine e minerali.
Sistemi di trattamento dell’aria e di Ventilazione: Le vasche di deumidificazione degli impianti di
condizionamento poiché operano sugli inquinanti aerodispersi, possono diventare, a causa di manutenzione
scorretta, serbatoi di batteri alimentati dalle riserve d’acqua, muffe, microrganismi, funghi trattenuti sui filtri.
Questi vengono diffusi nell’ambiente dall’impianto di condizionamento e provocano malattie infettive a
trasmissione aerea, anche a carattere epidemico ( SARS ), e allergie.
Un raffreddore o un’influenza sono spesso solo un fastidio ma hanno un costo sociale elevatissimo in termini di
giornate di lavoro perse; anziani, bambini e ammalati sono i soggetti cui bisogna rivolgere le maggiori attenzioni
poiché, oltre ad essere fisicamente più deboli, trascorrono più tempo nelle abitazioni. La crisi legata alla SARS è
stata un evidente esempio e ha portato le Istituzioni Internazionali ad aumentare i controlli sanitari negli
ambienti pubblici. Pertosse, infezioni polmonari acute sono esempi di malattie a trasmissione aerogena che,
assieme alla TBC, sono responsabili di oltre 8 milioni di decessi/anno al mondo; il fenomeno della
globalizzazione ci rende vulnerabili su questo fronte e richiede una concreta azione preventiva per limitare i
rischi, ma ciò non elimina il problema della depurazione dell’aria dagli agenti patogeni perciò una maggiore
attenzione al controllo della qualità dell’aria interna porterebbe notevoli benefici alla collettività, basti pensare
alle infezioni trasmesse in ambiente ospedaliero. In Italia un paziente su dieci contrae un'infezione durante il
ricovero in ospedale, con conseguenze fatali nel 3% dei casi. Una 'piaga' che colpisce ogni anno circa 500.000
pazienti, il 48% al Sud, il 30% al Nord e il 22% al Centro. "Le infezioni ospedaliere - ha affermato Bartoletti sono oggi una grande sfida ai sistemi di salute pubblica, perché sono un insieme variegato di condizioni diverse
sotto il profilo microbiologico, fisiologico ed epidemiologico che hanno un grande impatto sia sui costi sanitari
che sociali". In Italia, il ministero della Salute ha emanato due Circolari nelle quali vengono definiti i requisiti di
base dei programmi di controllo e viene costituito un comitato di controllo per la lotta alle infezioni in ciascuna
struttura ospedaliera con la disponibilità di un'infermiera dedicata principalmente ad attività di sorveglianza e
controllo. "Nel nostro Paese però - ha concluso Bartoletti - non è ancora stato attivato un sistema di
sorveglianza nazionale e uno dei problemi individuati da alcuni studi è la carenza di personale dedicato ai
sistemi di rilevazione e identificazione". Questi interventi, quindi, ''dovrebbero rientrare fra gli obiettivi prioritari
delle politiche di miglioramento della qualita' e di gestione del rischio in sanita'''.
Composti organici volatili ( VOC ): emessi attraverso respirazione e cute da persone ( cosmetici, deodoranti,
abiti lavati in lavanderia, peli, forfora, batteri, funghi, derivati epidermici, virus,), animali e piante sono facilmente
trasportabili dalle persone. Acari, Muffe, funghi e pollini:la proliferazione degli acari è legata alla presenza di
persone e animali dal momento che questi microscopici artropodi si nutrono delle loro desquamazioni epiteliali (
dermatofagoidi : mangiatori di pelle, si nutrono delle desquamazioni epiteliali ). Essi vivono nella polvere e il
loro sviluppo è favorito dall’umidità e dalle alte temperature, sono presenti particolarmente presenti negli
ambienti dove l’uomo staziona maggiormente ( camere da letto ) nei materassi, tappeti, moquettes cuscini,
materiali porosi e friabili, profilature, mensole, pavimenti sopraelevati. Sono facilmente trasportabili dalle
persone e particolarmente aggressivi; provocano disturbi respiratori nei.
Microclima: rumore e umidità ed Illuminazione artificiale ( epifisi e perdita dei ritmi ).
Mercurio: nei pesticidi, fungicidi, pesce, diuretici, lassativi, amalgame dentarie, cosmetici associato a composti
organici forma il metilmercurio, neurotossico ( sindrome del cappellaio matto da esposizione al nitrato di
mercurio ), provoca insonnia, inappetenza, incoordinazione, malformazioni fetali, disfunzioni epatiche,
inattivazione degli enzimi che contengono Selenio. Vaccini contenenti Timerosal ( proibiti dal 2003 ): creano un
rischio di autismo. Il Grecian 2000 ( tintura da uomo ) è piena di mercurio. PRIOLO ( golfo di Augusta ): nel
2001 il mare diventa rosso per accumulo di mercurio, nickel e cadmio ( 20.000 volte più del normale ) scaricati
da un’ industria. Risultato: negli anni successivi 2.000 bambini con handicap psicofisici; tra questi, bambini
deformi con un tasso del 5,6 x 1.000 decisamente superiore alla media nazionale. Mercurialismo cronico: la
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gomma da masticare e i cibi acidi producono un’acidificazione dell’ambiente buccale che facilita la liberazione di
vapori di mercurio.
Polimeri e altre Sostanze ( Alluminio ): Cedute da imballaggi e contenitori di bevande: lattine, lievito, farmaci
tamponati per lo stomaco, fogli per conservare; l’ alluminio si sostituisce al ferro nell’eme provocando anemie
refrattarie alla terapia e con sideremia normale; può causare Alzheimer.
Nitrosammine: fertilizzanti, conservanti negli insaccati, nell’acqua, nei prodotti industriali a base di pesce e
carne.
Medicamenti ( antibiotici e ormoni ) nella zootecnia: si accumulano nel fegato, muscoli, grasso dell’animale;
provocano allergie e disturbi ormonali ( es. telarca )
Antiossidanti,Addensanti, Coloranti: attualmente alcune tecniche legate alla preparazione, conservazione e
confezione degli alimenti sono causa di ipovitaminosi. Spesso il solo miglioramento dell’aspetto dei cibi (
fortemente voluto dal mercato alimentare ) è causa di grave carenza vitaminica.
La diossina nel latte ( nel grosso animale ), a Marcianise un intero asilo è stato intossicato dal latte; il metanolo
nel vino.
Alluminio: lattine, lievito, fogli per conservare, bentonite; si sostituisce al ferro nell’eme provocando anemie
refrattarie alla terapia e con sideremia normale; può causare Alzheimer. I farmaci tamponati per lo stomaco,
sono tamponati con alluminio; così il filtro per la potabilizzazione dell’acqua.
Effetti sulla salute
Dopo gli studi degli anni '90 è aumentata la preoccupazione per le conseguenze sulla salute dell’aria ambiente.
Poiché la concentrazione del particolato negli ultimi anni è calata è difficile comprendere come concentrazioni
piccole di particelle dell’ambiente possono avere un tale effetto dannoso. Il meccanismo biologico più plausibile
sembra essere lo stress ossidativo, base degli effetti tossici della maggior parte delle forme di inquinamento
atmosferico, compreso quello del particolato.
Sebbene i polmoni, siano ben equipaggiati a confrontarsi con lo stress ossidativo, si ritiene che il particolato
ambientale conduca i metalli ossido riducenti e i chinoni nel tratto respiratorio profondo dove invadono e
devastano le difese ossidative.
L’uso dei combustibili fossili, tutti i processi di combustione in aria (anche i gas di città) producono un
complesso di gas potenzialmente pericoloso per la salute ( ossidi di azoto ). Negli adulti è aumentata
specialmente la mortalità per cause cardiovascolari, nei bambini il danno è potenzialmente più alto per una più
elevata ventilazione al minuto. Per la stessa concentrazione di inquinante infatti, le vie aeree dei bambini
ricevono un’esposizione più alta di quella degli adulti.
Le percentuali di mortalità, correlate con il problema della concentrazione del particolato nell'atmosfera, ha
mostrato inoltre un aumento delle reazioni allergiche, tossiche e irritative delle mucose delle vie respiratorie.
Tutto ciò ha un notevole impatto sociale in termini di disagio umano e in termini economici ( giornate di lavoro
perse e costi delle cure ).
Le infezioni polmonari acute a trasmissione aerogena, assieme alla TBC, sono responsabili di oltre 8 milioni di
decessi/anno al mondo;
L’inquinamento microbiologico all’interno degli ambienti chiusi è fonte di trasmissione per malattie infettive a
carattere epidemico la cui presenza ha un picco proprio nei mesi invernali: un raffreddore o un’influenza, spesso
solo un fastidio, hanno un costo sociale elevatissimo in termini di giornate di lavoro perse; una maggiore
attenzione al controllo della qualità dell’aria interna porterebbe ad una ridotta diffusione di queste patologie.
La crisi legata alla SARS ne è un esempio e ha portato le Istituzioni Internazionali ad aumentare i controlli
sanitari negli ambienti pubblici; oggi ci preoccupa la SARS, domani una TBC antibiotico-resistente in futuro
chissà.
Un cenno alle infezioni trasmesse in ambiente ospedaliero: è un’ emergenza; il 5-8% degli italiani ricoverati in
ospedale ( 700 mila casi ) e' colpito ogni anno da infezioni in corsia responsabili o co-responsabili della morte
di 4,5 - 7mila pazienti / anno ( tanti quanto quelli causati dagli incidenti stradali ). Il costo di questa 'epidemia' è
stimabile intorno ai 100 milioni di euro l'anno ( cure e giornate di lavoro perse ). ''E' una situazione doppiamente
inquietante, da un lato perche' e' assurdo ammalarsi in ospedale, in secondo luogo per il problema della
resistenza agli antibiotici di un numero sempre crescente di microbi che ''amplifica il rischio soprattutto in
ambienti non asettici''. Alcune infezioni, ha spiegato il dr. Magliano, presidente dell'Associazione microbiologi
clinici italiani: Amcli, ''si sovrappongono o sono associate alla malattia che ha reso necessario il ricovero, altre
sono una conseguenza di eventi successivi''. Il 30% delle infezioni sono prevenibili, quindi ogni anno si
potrebbero evitare 1.350-2.100 decessi ha spiegato G. Ippolito, direttore scientifico dello 'Spallanzani' di Roma
''. Questi interventi, quindi, ''dovrebbero rientrare fra gli obiettivi prioritari delle politiche di miglioramento della
qualita' e di gestione del rischio in sanita'''.
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Le malattie allergiche rappresentano, nell’ambito delle patologie influenzate dall’ambiente indoor, un settore con
problematiche a se stanti; assumono sempre di più la caratteristica di un’epidemia, ne soffrono circa 10 milioni
di persone, più del 20% della popolazione; circa 1/5 dell’umanità soffre di raffreddore allergico, forma più
comune di allergia delle vie respiratorie. Sono la terza causa di malattia cronica, dopo osteoporosi, artrite e
ipertensione; ai sintomi classici possono associarsi quelli di una congiuntivite e i sintomi dell’ asma. In genere
l’intensità dei sintomi dipende dalla concentrazione di allergeni perciò la loro riduzione è un’efficace misura di
prevenzione; infatti lo spettro allergico di un paziente è il fedele riflesso dell’ambiente che lo circonda.
Malattie da Allergeni indoor tra cui l’ Alveolite allergica estrinseca ( rara ) conseguente ad un’abnorme
risposta immunitaria ad esposizioni ripetute a polveri organiche prive di tossicità intrinseca; è importante
soprattutto nei luoghi di lavoro e nei bambini intorno ai 10 anni di età; la cessata esposizione fa regredire il
quadro clinico ( fondamentale rimuovere gli allergeni ) e la Sindrome da umidificatore che può avere il
carattere di microepidemia.
I bambini sono più vulnerabili degli adulti per le loro caratteristiche fisiche e perché la barriera mucosa
intestinale non è ancora pienamente sviluppata e quindi il contatto troppo precoce con il cibo ( svezzamento
precoce del neonato ) porta ad una costante iperstimolazione del sistema immunitario con conseguenti
fenomeni disreattivi.
Bpco e Asma: 1 milione di giornate di ricovero l'anno in Italia è il prezzo che gli italiani e il sistema sanitario
pagano per il diffondersi della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (Bpco), malattia responsabile del 50% dei
decessi per problemi respiratori. Una patologia destinata, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a
diventare la terza causa di morte entro il 2020 e la quarta causa di malattia cronica, con 4 milioni di pazienti. La
spesa media annuale procapite è di 1.307 euro e i tre quarti di questi sono imputabili a ricoveri ospedalieri per
complicanze o riacutizzazioni; il costo lievita fino a raggiungere i 7mila euro all'anno nelle forme più gravi. Ma
non è solo la Bpco a costare 'cara' al servizio sanitario, anche l'asma ha un forte impatto economico e sociale;
colpisce il 9,5% dei bambini e il 10,4% degli adolescenti. E’ la malattia cronica che più di frequente colpisce i
bambini ( un quarto della popolazione mondiale; ). "Il costo medio di un paziente asmatico è di 1.005 euro
l'anno e arriva a 2.457 nelle forme più gravi; i giorni lavorativi persi in un anno sono circa 22. L’ aumentata
percentuale delle forme di asma è da riferire soprattutto alle forme perenni; il 15% dei casi di asma è
direttamente correlabile al fumo dei genitori ( fumo passivo ). Dati 2002: italiani malati, più di 3 milioni, i ricoveri
ospedalieri oltre 29.000, degenza media tra 5 e 6 giorni. Oltre alle forme classiche di asma bronchiale, gli
allergeni indoor possono provocare le cosiddette:
Malattie associate agli edifici ( Building related ilness, B.R.I. ): patologie da microambiente alterato, colpiscono
un numero limitato di persone, hanno un quadro clinico definito ed un agente causale presente nell’ambiente;
Legionellosi, Sindrome da umidificatore possono diventare microepidemie.
Sindrome dell’edificio malato o Sick Building Sindrome ( S.B.S.):
E’ una sindrome ad eziologia non definita descritta negli ultimi 20 anni, colpisce il 60% degli individui con un
costo elevato in termini di calo della produttività; si manifesta negli occupanti edifici moderni o recentemente
rinnovati, dotati di impianti di ventilazione meccanica e condizionamento d’aria globale senza immissione di aria
fresca dall’esterno; ambienti generalmente adibiti ad uffici, scuole, ospedali etc. La sintomatologia consiste in
sensazione di malessere, riduzione del comfort e percezione di un’aria non buona, astenia, cefalea, ridotta
capacità di concentrazione, tracheite, difficoltà nella respirazione, senso di costrizione toracica, malessere con
brivido, lieve rialzo febbrile, tosse, starnuti, palpitazione, alterazioni di sapori e odori, irritazione oculare e
difficoltà a tollerare le lenti a contatto ( ridotta stabilità del film lacrimale ); compare dopo alcune ore di
permanenza nell’edificio e scompare rapidamente una volta usciti.
L’OMS la definisce come una reazione al clima indoor ed il sesso femminile sembra essere più sensibile
all’alterazione ambientale.
Sindrome da sensibilità chimica multipla ( Multiple chemical sensitivity sindrome: M.C.S. ): sindrome
multisistemica immuno-tossica infiammatoria caratterizzata da alterata reattività dell’organismo ad agenti
presenti nell’ ambiente in concentrazioni generalmente ben tollerate e spesso scambiata per allergia poiché i
sintomi, almeno nelle fasi iniziali, appaiono e scompaiono con l’allontanamento dalla causa scatenante. Ma le
sue dinamiche e il suo decorso sono completamente diversi; nel tempo l’ organismo perde la capacità di
tollerare gli agenti chimici che danneggiano il fegato e il sistema immunitario sopprimendo la fase immunitaria
cellulare. Il corpo “cede” e non tollera più campi magnetici, sostanze come insetticidi, disinfettanti, detersivi,
profumi, deodoranti, vernici, solventi, colle, preservanti del legno, materiali edili, inchiostri, scarichi delle auto,
fumi, plastiche, farmaci, anestetici, formaldeide, tessuti soprattutto nuovi, fondamentalmente ciò che è di
derivazione petrolchimica. Peggiorando nel tempo, in proporzione all’entità delle esposizioni chimiche e alla loro
frequenza, si diventa “intolleranti” a molte sostanze naturali (legni resinosi, fiori) e alla quasi totalità degli
alimenti in dosi anche di molto inferiori da quelle tollerate dalla popolazione in generale.
La MCS colpisce “tra 1,5 e il 3% della popolazione” (studio Heuser 1998 USA), ed è causa di patologie
disabilitanti che interessano vari apparati: renale; respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, endocrinoimmunitario. Senza un adeguato sostegno, la sindrome può avere conseguenze molto gravi sino a provocare
emorragie, collassi, ictus o infarti. Nell’arco di pochi anni i sintomi si cronicizzano e l’infiammazione cronica,
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tipica dell’ MCS, porta a sviluppare con alta incidenza forme tumorali e leucemiche, autoimmuni, emorragiche.
Questo evento clinico è frequente nella Sindrome del Golfo, ovvero dei Balcani (solo uno dei modelli di MCS).
Conclusione:
Non siamo vittime inermi dell’inquinamento: molto è affidato infatti ai nostri gesti quotidiani, tutti noi abbiamo
responsabilità e poteri ben maggiori di quanto spesso pensiamo. Precauzioni e scelte oculate fanno la
differenza, e difendono i più piccoli ma anche gli adulti. Infatti, se è vero che i bimbi sono i più esposti e indifesi,
è anche vero che ciò che si fa per salvaguardare la loro salute giova anche al benessere di tutti noi. E di
conseguenza all’ambiente che ci circonda.
Progetto: Inquinamento indoor
Far capire agli allievi che nella nostra società
consumistica esistono forme pericolose e subdole di
inquinamento che vengono sottovalutate
Finalità
Destinatari
Descrizione
del progetto
Materiali
Tempi
Alunni della scuola media e superiore.
Un incontro con personale esperto per trattare:
- analisi delle fonti di inquinamento e degli elementi
inquinanti
- effetti di questi elementi sulla nostra salute
- possibili rimedi alle forme di inquinamento trattate
Dispense illustrative sull'argomento
2 ore di lezione frontale e interazione con gli alunni
AISIC 2006
La prima linea di difesa antiossidante polmonare risiede nel film bronchiale ricco di antiossidanti enzimatici a
basso peso molecolare. Anche le cellule sono protette dallo stress ossidativo da difese intracellulari quali gli
enzimi GST dominante nei polmoni ( disintossicazione dai prodotti dell’ossidazione del DNA; glutatione Sulfureotransferasi: GSTM1 ( coinvolto principalmente nella disintossicazione degli idrocarburi ossipoliacrilici ), GSTT1 e
GSTP1 ( nell'epitelio respiratorio) che hanno un ruolo importante nella prevenzione della formazione di radicali
liberi. I polimorfismi GST sono associati a diverse malattie infiammatorie, compresa l’asma. Frank Gilliland e altri
hanno osservato che i bambini privi di GSTM1- esposti al fumo di tabacco hanno una percentuale
maggiore di asma precoce e di altre patologie respiratorie, e che il genotipo GSTP1 influisce sul rischio o
sulla gravità delle infezioni respiratorie nei bambini d’età scolare.
Gilliland e i suoi colleghi ( Lancet ) usando un modello umano di provocazione nasale, hanno esaminato le
risposte a più particelle allergeniche di diesel combusto per valutare se le varianti funzionali nella superfamiglia
GST possono rispondere delle variazioni nelle risposte individuali a particelle di diesel combusto.
Gli individui con genotipi privi di GSTM1 o con genotipi GSTP1 Ile105 mostrano aumentate risposte allergiche
nasali a particelle di diesel combusto. Gli individui privi di GSTM1 hanno avuto un aumento significativamente
più alto delle IgE e dell’istamina nel fluido nasale dopo l’esposizione con particelle di diesel combusto ( 40% del
PM10 ).
Supporto alla tesi che le difese antiossidanti, (qui degli enzimi GST) abbiano un ruolo chiave nel controllo della
risposta a particelle di diesel combusto attraverso l’eliminazione delle forme reattive all’ossigeno derivate da tali
particelle. Questi dati, insieme all’ulteriore rapporto dello stesso gruppo di ricerca, secondo il quale la capacità
delle particelle di diesel combusto incrementano la risposta allergica, è altamente riproducibile negli individui,
fornisce l’ulteriore evidenza della tesi sulla sensibilità individuale all’inquinamento atmosferico. Oggi abbiamo
strumenti per identificare gli individui suscettibili all’inquinamento dell’aria e, poiché sembra che tale sensibilità
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sia regolata da fattori genetici e dietetici, stanno emergendo nuovi approcci che potrebbero aiutare a proteggere
questi individui dall’inquinamento ambientale.
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