melilli:"incontro riallaccia rapporti con governo"

Transcript

melilli:"incontro riallaccia rapporti con governo"
MELILLI:"INCONTRO RIALLACCIA RAPPORTI CON GOVERNO"
Roma, 18 set. (Adnkronos) - "Ci aspettiamo un patto e non un'imposizione. Ci aspettiamo
che si liberino risorse per gli investimenti e cercheremo di condividere con il governo
alcune politiche per lo sviluppo del paese". Lo ha detto il presidente Fabio
Melilli, anche presidente della Provincia di Rieti, arrivando a Palazzo Chigi per il vertice tra
governo e l' Upi (Unione delle Province d'Italia) sulla manovra finanziaria 2008.
In rappresentanza dell'esecutivo all'incontro sono presenti il presidente del Consiglio
Romano Prodi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, e il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Per le Province invece oltre a Melilli,
Giovanni Antoci presidente della Provincia di Ragusa, Riccardo Di Palma presidente della
Provincia di Napoli, Alberto Cavalli presidente della Provincia di Brescia, Bruno Marziano
presidente della Provincia di Siracusa, Massimo Rossi presidente della Provincia di Ascoli
Piceno.
"La crescita dell'Italia -ha sottolineato ancora Melilli- non dipende solo dalle azioni che
mette in campo il governo ma anche da una condivisione di obiettivi che si fa insieme ai
Comuni, alle Province e alle Regioni. Ci aspettiamo -ha concluso- un metodo un po'
diverso dal passato".
Roma, 18 set. - (Adnkronos) - "Un incontro importante che riallaccia i rapporti tra il
Governo e le Province che erano stati interrotti nel passato. Abbiamo ragionato con il
ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa e con il presidente del Consiglio
Romano Prodi soprattutto della necessita' di investire. Questo Paese ha un grande
bisogno di investimenti locali". Cosi' il presidente dell'Unione delle Province d'Italia, Fabio
Melilli, ha commentato l'incontro tra l'Upi e l'Esecutivo, svoltosi questa mattina a Palazzo
Chigi e finalizzato a stipulare un patto con il Governo prima della manovra Finanziaria
2008.
"Abbiamo ribadito - ha spiegato Melilli - che le province svolgono un ruolo essenziale
nell'ambito dell'edilizia scolastica, della sicurezza stradale e dell'ambiente. Non possiamo
piu' non utilizzare i nostri avanzi per dare risposte ai cittadini. Il tema e',dunque, come
stipulare un patto prima della presentazione della Finanziaria".
"Il ministro Tommaso Padoa Schioppa - ha sottolineato il presidente dell'Upi - ci ha invitato
a riunioni tecniche serrate in questi dieci giorni per vedere se possiamo firmare per la
prima volta un patto condiviso e non un'imposizione che il Governo fa alle autonomie
locali. Si tratta di un cambio di metodo e vedremo come andra' nei prossimi giorni. Non
credo ci sia bisogno di tagliare la spesa.C'e' piuttosto un problema di fissare livelli di spesa
corrente, ma il patto dovra' prevedere cosa possiamo fare insieme per questo
Paese". (segue)
MELILLI (UPI), INCONTRO RIALLACCIA RAPPORTI CON GOVERNO (2) =
ACCORDO POTREBBE PERMETTERCI DI ABBATTERE DEBITO E UTILIZZARE
RISPARMI SOLO PER INVESTIMENTI
"Le province italiane ad oggi - ha aggiunto Melilli - hanno raggiunto performances migliori
del patto di stabilita'. Noi abbiamo la coscienza a posto, si tratta adesso di vedere di
rilanciare la presenza delle istituzioni nel Paese e dare aiuto alle economie locali. In Italia
non si puo' ragionare solo in termini di grandi opere, si deve ragionare anche del reticolo
delle opere pubbliche che devono essere realizzate, centinaia di migliaia di chilometri di
strade provinciali, centinaia di migliaia di scuole. C'e' un problema di tenuta dell'assetto
idrogeologico del paese, non si puo' parlare solo di citta' bisogna parlare anche dell'Italia
che sta meno sulla stampa ma che ha bisogno di un grande sostegno a livello
ambientale".
"Le province - ha proseguito Melilli - hanno contribuito a scrivere un provvedimento sul
taglio dei costi della politica. L'importante e' che smettiamo di fare demagogia su questo
tema. Siamo pronti a ridurre i consiglieri provinciali, a ridurre tutto quello che e' ridondante
nel sistema pubblico. E' quello che chiedono i cittadini e abbiamo il dovere di farlo, pero'
questa e' una cosa che si fa con un po' di competenza e non lasciandosi prendere
dall'emergenza del momento. Il sistema istituzionale italiano si puo' riordinare e io credo
che i riaparmi maggiori possano venire se siamo pronti a smettere di fare alcune cose per
iniziare a preoccuparci seriamente del territorio".
"Sulle comunita' montane - ha precisato il presidente della Provincia di Rieti - e sul resto si
possono fare diverse scelte. Sicuramente questa e' una burocrazia che non regge piu', le
imprese e i cittadini ci chiedono di snellirla guai se non facessimo tutti la nostra parte, chi
difende solo il proprio livello di governo commette un errore. Abbiamo ragionato con il
Governo di come possiamo utilizzare gli avanzi anche per l'abbattimento del debito.
Potremmo costruire anche un patto che ci consente di abbattere il debito e di utilizzare
quei risparmi solo per gli investimenti. E' chiaro che l'Esecutivo considera l'utilizzo
dell'avanzo una spesa nuova. Mentre per noi il concetto e' un po' diverso: gli avanzi sono
frutto dei nostri risparmi e non e' carino che qualcuno te ne privi". (segue)
RISORSE DA REGIONI ARRIVANO DIFFICILMENTE A COMUNI E PROVINCE, SI
ACCELLERI SU FEDERALISMO FISCALE
"Noi - ha detto Melilli - abbiamo un problema con l'attuale sistema di tassazione delle
province, non riusciamo a capire se i soldi che ci arrivano dalla Rc auto e dalle
assicurazioni sono alla fine corretti oppure no. E' un tema molto tecnico. Il tema vero
e' stipulare davvero un patto di stabilita' condiviso. Se e' un patto, allora si fa in due, tre,
quattro ma non da soli. Stiamo provando a vedere se con il Governo condividiamo alcune
scelte". "L'obiettivo - ha specificato il presidente dell'Upi - e' proprio quello di spiegare
all'Esecutivo che alcune scelte di sviluppo del paese non si fanno piu' a livello centrale ma
con Comuni, con le Province e con le Regioni. Ad esempio, noi saremmo in grado di dare
un grande contributo al potenziamento del sistema energetico alternativo di questo Paese.
L'importante e' che si capisca che le decisioni non si prendono piu' tutte a Roma".
"Abbiamo ragionato - ha concluso - anche della difficolta' che incontra il flusso finanziario
per arrivare dalle Regioni ai Comuni e alle Province. Io ho sottolineato il rischio che questo
sistema istituzionale tra qualche anno non regga piu' perche' la difficolta' che alcune
Regioni vivono con la sanita' sta fermando questo flusso di risorse. C'e' il rischio che
saltino le casse dei comuni se non ci mettiamo le mani, per questo bisogna accellerare sul
federalismo fiscale".
18 settembre 2007