Innovazione in Alto Adige gli Ambiti di Ricerca del futuro Parco

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Innovazione in Alto Adige gli Ambiti di Ricerca del futuro Parco
Giugno 2012
Innovazione
in Alto Adige
gli Ambiti di
Ricerca del
futuro Parco
tecnologico
Piano
strategico
Innovazione in Alto Adige:
gli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico
Al processo di consultazione in merito agli ambiti di ricerca del futuro Parco tecnologico hanno
preso parte le seguenti aziende, istituzioni ed associazioni:
Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach, Paul Gänsbacher, Georg Pichler,
Ernesto Scarperi, Luciana Luisi Garzon, Giulio Angelucci, Luca Verdi, Alberta Stenico, Helmut
Schwarz, Luca D’Ambrosio APA-LVH (Associazione provinciale artigianato) Gert
Lanz, Thomas Pardeller, Walter Pöhl, Christina Mühringer Assoimprenditori Alto
Adige Stefan Pan, Thomas Ausserhofer, Vinicio Biasi, Thomas Brandstätter, Matthias Liebl,
Josef Negri Atzwanger Christoph Atzwanger Azienda energetica Siegfried Tutzer,
Günther Andergassen BLS Business Location Alto Adige Ulrich Stofner Camera di
Commercio di Bolzano Michl Ebner, Josef Rottensteiner, Oswald Lechner Agenzia
CasaClima Norbert Lantschner, Ulrich Klammsteiner CNA-SHV (Unione provinciale
degli artigiani e delle piccole imprese) Claudio Corrarati, Nerio Lazzarotto,
Renzo Piran, Pino Salvadori, Günther Schwienbacher, Giulio Baldo, Emilio Corea, Anton
Platter, Christian Timpone, Marco Scrinzi Consorzio Biomassa Alto Adige Hanspeter
Fuchs Doppelmayr Othmar Eisath Dr. Schär Ulrich Ladurner Eco-Research Werner
Tirler, Marco Palmitano, Karl Mair Eneco Stefano Podini, Fabio Tessarollo Energytech
Norbert Klammsteiner EURAC-Accademia europea Stephan Ortner, Roberta Bottarin,
Christian Steurer, Christian Hoffmann, Thomas Streifeneder, Wolfram Sparber, Alexandra
Troi, Andrea Vilardi, Marc Zebisch Ripartizione provinciale Foreste Paul Profanter,
Günther Unterthiner Fraunhofer ITALIA Dominik Matt, Irene Paradisi Fri-El Green
Power Ernst Gostner, Florian Gostner GKN Driveline Nikolaus Tribus, Paul Mairl,
Andreas Mair HOPPE Christoph Hoppe, Norbert Mayr IProna Stephan Breitenberger,
Adolf Pircher Istituto per Innovazioni tecnologiche (IIT) Walter Huber, Thomas
Klauser, Martin Gallmetzer Dipartimento all’innovazione, informatica, lavoro,
cooperative e finanze Roberto Bizzo, Andrea Zeppa Centro di Sperimentazione
agraria e forestale di Laimburg Michael Oberhuber, Daniel Bedin, Angelo Zanella,
Roland Zelger, Aldo Matteazzi Latteria Vipiteno Günther Seidner, Luis Wild, Walter
Wieser, Gabi Freund, Magdalena Siller Leitner Michael Seeber, Otto Pabst, Rudi Beha, Klaus
Erharter, Martin Runggaldier, Hartwig Weber Loacker Ulrich Zuenelli, Andreas Loacker,
Carlo Raggi, Norbert Müller Memc Andrea Marsonet, Maria Porrini, Roberto Scala, Armando
Giannattasio, Gianluca Pazzaglia, Renzo Odorizzi Microtec Federico Giudiceandrea,
Konrad Tschurtschentaler Milkon Robert Zampieri, Hannes Spögler, Elena Amadei, Armin
Frei, Elisabeth Molling Progress Philip Froschmayr, Helmuth Stofner, Marco Bertuzzi,
Alexander Gschnell, Martin Kerschbaumer Federazione dell‘Energia Raiffeisen
Karin Ladurner Rieper Alexander Rieper Röchling Automotive Italia Ralf Losem,
Mirco Brusco, Mauro Gini Rubner Peter Rubner, Stefan Rubner, Thomas Burger Salewa/
Oberalp Heiner Oberrauch, Egon Resch SEL Maximilian Rainer, Sergio Fedele Senfter
Helmuth Senfter, Amedeo Vida Syneco Rupert Rosanelli TIS innovation park Nikolaus
Tribus, Hubert Hofer, Andreas Winkler, Bettina Schmid, Johannes Brunner, Michaela Kozanovic,
Patrick Ohnewein, Daniel Reiterer, Franco Staffa, Stefano Dal Savio TechnoAlpin Walter
Rieder, Erich Gummerer Troyer Stefan Troyer, Michael Mair Unione Agricoltori e
Coltivatori diretti Sudtirolesi Leo Tiefenthaler, Siegfried Rinner, Ulrich Höllrigl,
Hans J. Kienzl, Stephen Gallmetzer Kaufmann, Irene Unterkofler, (Annemarie Kaser, Hanspeter
Alber, Martin Stuppner, Georg Felderer, Norbert Klammsteiner quali esperti esterni) Wolf
Haus Robert Stafler, Artur Braunhofer, Alexander Loszach, Kurt Schöpfer, Reinhold Weger
Wolftank Systems Michael Brunner, Peter M. Werth
Steering committee
Gruppo di lavoro
tecnico-scientifico
Konrad Bergmeister
Presidente della Libera Università di Bolzano
Andrea Gasparella
Walter Lorenz
Rettore della Libera Università di Bolzano
Coordinatore scientifico e referente dell’ambito
di ricerca Klimahaus-Produzioni energetiche
Pietro Borgo
Günther Mathà
Vicepresidente della Libera Università di Bolzano
Coordinatore organizzativo
Nikolaus Tribus
Marco Baratieri
Membro del Consiglio della Libera Università
di Bolzano
Referente dell’ambito di ricerca
Klimahaus-Produzioni energetiche
Franz Comploi
Matteo Scampicchio
Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
Referente dell’ambito di ricerca Tecnologie alimentari
Gerhard Glüher
Fabrizio Mazzetto
Preside della Facoltà di Design e Arti
Referente dell’ambito di ricerca Tecnologie alpine
Maurizio Murgia
Pekka Abrahamsson
Preside della Facoltà di Economia
Giancarlo Succi
Preside della Facoltà di Scienze
e Tecnologie informatiche
Massimo Tagliavini
Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie
Referente dell’ambito di ricerca
Computation & ICT for Automation
Alberto Sillitti
Referente dell’ambito di ricerca
Computation & ICT for Automation
Susanne Elsen
Referente della Piattaforma
interdisciplinare Tecnologia e società
Johann Gamper
Referente della Piattaforma
interdisciplinare Tecnologia e società
Kris Krois
Referente della Piattaforma
interdisciplinare Tecnologia e società
Marzia Sparapani
Supporto amministrativo
2 Piano strategico – Parco Tecnologico
1
3
2
4
1 Presentazione dei primi risultati, 20/12/2011
2 Workshop LUB-Centro di Sperimentazione agraria e forestale di Laimburg, 02/03/2012
3 Workshop LUB-Accademia Europea, 16/02/2012
4 Workshop LUB-TIS Innovation Park, 09/03/2012
Piano strategico – Parco Tecnologico 3
INdice
INDICE
1.
1.1
1.2
1.3
7
7
8
8
8
10
11
13
17
2.
19
19
19
20
21
26
26
27
27
28
34
34
35
35
36
36
37
37
38
38
39
2.1
1.4
1.5
2.2
2.3
4 Piano strategico – Parco Tecnologico
StrategiA
Obiettivo del progetto
Approccio metodologico e scientifico
Lo sviluppo del modello scientifico
1.3.1 Il modello di partenza
1.3.2 Il modello finale
Il risultato scientifico-strategico
I feedback delle aziende leader e delle istituzioni addette
ai servizi della ricerca
Scenari strategici di implementazione
degli ambiti di ricerca verticali
Percorso d’eccellenza dell’ambito Klimahaus – Produzioni energetiche
2.1.1 Visione
2.1.2 Stato dell’arte
2.1.3 Feedback
2.1.4 Risultato
Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie alimentari
2.2.1 Visione
2.2.2 Stato dell’arte
2.2.3 Feedback
2.2.4 Risultato
Percorso d’eccellenza dell’ambito Tecnologie alpine
2.3.1 Visione
2.3.2 Stato dell’arte
2.3.2.1 Agricoltura e foreste
2.3.2.2 Paesaggio e ambienti naturali
2.3.2.3 Turismo, mobilità e logistica
2.3.3 Feedback
2.3.3.1 Agricoltura e foreste
2.3.3.2 Paesaggio e ambienti naturali
2.3.3.3 Turismo, mobilità e logistica
2.3.4 Risultato
indice
48
3.
48
3.1
48
49
50
50
54
54
57
57
57
58
58
59
59
59
60
60
61
63
3.2
4.
Scenari strategici di implementazione
degli ambiti di ricerca orizzontali
Percorso d’eccellenza dell’ambito Computation
& ICT for Automation
3.1.1 Visione
3.1.2 Stato dell’arte
3.1.3 Feedback
3.1.4 Risultato
Piattaforma interdisciplinare Tecnologia e Società
3.2.1 Visione
3.2.2 Stato dell’arte
3.2.2.1 Social Impact of Technologies
3.2.2.2 Entrepreneurship
3.2.2.3 Communication & Design
3.2.2.4 Quality Control & Certification
3.2.3 Risultato
3.2.3.1 Social Impact of Technologies
3.2.3.2 Entrepreneurship
3.2.3.3 Communication & Design
3.2.3.4 Quality Control & Certification
3.2.3.5 Linee di ricerca condivise
Conclusione
Allegati
Allegato 1: Stima dei costi
Allegato 2: Verbali incontri con aziende e istituzioni
Piano strategico – Parco Tecnologico 5
1 STRATEGIA
1 STRATEGIA
Andrea Gasparella, Günther Mathà
1.1
Obiettivo
del progetto
La definizione del presente piano è stata richiesta dal Consiglio di amministrazione della Libera
Università di Bolzano che, in vista del progetto del
futuro Parco tecnologico, si è assunto la responsabilità di promuovere un processo di analisi e rilevazione del fabbisogno in merito alle potenzialità
di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto
Adige/Sudtirolo.
A tal fine, uno steering committee della Libera
Università di Bolzano composto da esponenti del
CDA (Konrad Bergmeister, Walter Lorenz, Pietro
Borgo, Nikolaus Tribus) e dai Presidi delle singole
facoltà ha incaricato un gruppo di lavoro tecnicoscientifico (Andrea Gasparella, Günther Mathà,
Pekka Abrahamsson, Marco Baratieri, Susanne
Elsen, Johann Gamper, Kris Krois, Fabrizio Mazzetto, Maurizio Murgia, Matteo Scampicchio,
Alberto Sillitti) di avviare un processo di analisi scientifica e di rilevazione del fabbisogno allo
scopo di individuare degli ambiti di ricerca di più
forte impatto sullo sviluppo tecnologico e d’innovazione del territorio.
L’analisi condotta nel piano rappresenta il percorso individuato per perseguire, nel territorio,
l’obiettivo dell’eccellenza scientifica in determina-
ti e specifici campi di ricerca. Tale obiettivo strategico richiede di individuare contenuti ricollegabili
alle esigenze di sviluppo tecnologico e d’innovazione del territorio.
Si tratta di un proposito direttamente riconducibile alla priorità strategica dell’Unione Europea di
colmare il divario tra le molteplici iniziative di ricerca attive sul territorio comunitario e l’impatto
ad oggi ancora modesto di tali sforzi in termini di
innovazione tecnologica, attraverso il Programma
Quadro Horizon 2020 (www.ec.europa.eu/research/horizon2020) per la ricerca e l’innovazione
che partirà nel 2014.
A ciò si aggiungono anche gli obiettivi strategici della Commissione Europea definiti nel SET
Plan (European Strategic Energy Technology
Plan) della Commissione Europea che comprendono l’implementazione dell’agenda climatica e
dell’energia dell’Unione Europea.
Constatata la coerenza del piano con gli orientamenti strategici europei, il gruppo di lavoro ha
cercato di individuare il modo in cui le istituzioni
di ricerca, d’innovazione e di servizio alla ricerca
oggi presenti sul territorio possano convogliare le
proprie attuali e future competenze scientifiche
per raggiungere la massa critica necessaria a garantire uno sviluppo consistente e percepibile in
termini di innovazione tecnologica e scientifica.
Piano strategico – Parco Tecnologico 7
1 STRATEGIA
La realizzazione del Parco tecnologico costituisce
in tal senso una, sebbene non l’unica, delle possibili strategie percorribili per colmare il divario
tra ricerca e innovazione. Ciò presuppone un’intensificazione della rete di collaborazione tra le
istituzioni di ricerca presenti sul territorio in vista
dell’individuazione di nicchie d’eccellenza che siano confrontabili su un piano internazionale.
1.2
Approccio
metodologico
e scientifico
Per la rappresentazione degli ambiti di ricerca del
futuro Parco tecnologico è stato scelto un modello
a matrice che combina un certo numero di ambiti di ricerca verticali (specialistici) con una serie
di ambiti di ricerca orizzontali (interdisciplinari).
Tale modello (fig. 1) è stato proposto dallo steering committee in considerazione degli ambiti di
ricerca finora abbozzati in alcuni precedenti piani di sviluppo provinciali nonché delle potenziali
competenze presenti all’interno delle istituzioni di
ricerca e nel mondo imprenditoriale legato all’innovazione tecnologica. Successivamente, per ogni
ambito di ricerca, è stata elaborata una proposta
di visione scientifica da sottoporre alle istituzioni
coinvolte e alle imprese di riferimento in quel determinato campo, sotto la supervisione di un coordinatore universitario esperto del settore.
Questo processo di analisi in merito alle potenzialità degli ambiti di ricerca scientifica e di rilevazione del fabbisogno con i diretti stakeholder, ha visto
il confronto con tutti i maggiori attori nel campo
della ricerca di base e applicata, del transfer tecnologico e dell’erogazione di servizi per lo sviluppo dell’innovazione tecnologica, per comprendere
anche numerose aziende private particolarmente
rappresentative nei diversi settori di attività.
In tale contesto, il gruppo di lavoro tecnico-scientifico della LUB ha incontrato nel corso di circa
6 mesi oltre 40 tra istituzioni di ricerca e imprese
dei settori di riferimento (fig. 4).
8 Piano strategico – Parco Tecnologico
Nel corso di tali workshop le proposte scientifiche presentate per i diversi ambiti di ricerca sono
state sottoposte al vaglio degli interlocutori, per
recepirne le istanze attraverso l’integrazione, la
modifica o l’eventuale sostituzione dei contenuti.
In questo processo di consultazione, alla visione
scientifica è stata aggiunta la ricognizione dello
stato dell’arte in relazione ai principali attori (imprese e istituzioni di ricerca) del territorio attivi
nei rispettivi ambiti di ricerca. Inoltre, l’indagine
è stata estesa ai campi d’azione delle università limitrofe o che possono interagire con il territorio.
Grazie ai feedback delle imprese e degli enti di ricerca sono state individuate le principali aspettative del territorio. Nell’allegato 2 sono riportati i
verbali dei workshop che si sono svolti nel periodo
tra luglio e dicembre 2011.
Il processo ha quindi portato alla elaborazione di
una serie di proposte, e dei relativi scenari di implementazione, di linee di ricerca per il territorio
con forte potenzialità di innovazione tecnologica
che verranno illustrate nel capitolo 2.
1.3
Lo sviluppo
del
modello
scientifico
1.3.1 Il modello di partenza
L’impostazione di partenza era basata su un modello a matrice con cinque ambiti verticali specialistici e cinque ambiti orizzontali interdisciplinari.
Gli ambiti verticali di partenza si declinano come
segue:
–– Tecnologia alimentare
–– Produzione energetica
–– CasaClima
–– Automation
–– Tecnologie alpine
1 STRATEGIA
CERTIFICAZIONE Prof. Johann Gamper
COMPUTATION Prof. Pekka Abrahamsson
SOCIAL IMPACT OF TECHNOLOGIES Prof. Susanne Elsen
ENTREPRENEURSHIP AND VENTURE FINANCING Prof. Maurizio Murgia
COMMUNICATION AND DESIGN Prof. Kris Krois
TECNOLOGIA
ALIMENTARE
PRODUZIONE
ENERGETICA
CASACLIMA
(TERMOFISICA)
AUTOMATION
TECNOLOGIE
ALPINE
Prof. Matteo
Scampicchio
Dott. Marco
Baratieri
Prof. Andrea
Gasparella
Prof. Alberto
Sillitti
Prof. Fabrizio
Mazzetto
Figura 1: Il modello di partenza
Gli ambiti orizzontali di partenza sono i seguenti:
–– Certificazione
–– Computation
–– Social Impact of Technologies
–– Entrepreneurship and venture financing
–– Communication & Design
Un obiettivo centrale del processo di analisi e rilevazione delle potenzialità di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo
è stato la valutazione di consistenza del modello
iniziale sulla base del confronto diretto con gli
stakeholder di riferimento.
Nel percorso di analisi il modello è stato comparato con le indicazioni degli interlocutori coinvolti,
per verificarne la coerenza scientifica, l’opportunità in termini di rilevanza per il territorio nonché
la sostenibilità in termini di massa critica per il
raggiungimento di qualificati risultati scientifici e
tecnologici a medio e lungo termine.
Piano strategico – Parco Tecnologico 9
1 STRATEGIA
1.3.2 Il modello FINALE
A conclusione del processo di analisi e rilevazione
delle potenzialità e delle necessità di ricerca e di
innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo, il gruppo di lavoro scientifico, sulla base dei
feedback raccolti e dopo una serie di incontri con
esponenti dello steering committee, è giunto ad
una proposta di razionalizzazione del modello a
matrice iniziale, coerentemente con gli input degli
stakeholder e con la metodologia scientifica proposta in partenza.
Il modello definitivo (fig. 2) successivamente
esposto in termini di proposte di attività/linee
di ricerca nel capitolo 2, prevede l’accorpamento degli ambiti verticali Produzioni energetiche e
Klimahaus/CasaClima nonché la fusione tra l’ambito verticale Automation e l’ambito orizzontale
Computation ponendo tale nuovo macro-ambito
a livello orizzontale. I rimanenti ambiti orizzontali sono stati a loro volta oggetto di un approfondito lavoro di coordinamento che ha consentito di
formulare una proposta di contenuto unitaria e la
definizione di un ulteriore macro-ambito (fig. 2).
Figura 2: Il modello finale
COMputation & ict for automation
Piattaforma Tecnologia e Società:
- SOCIAL IMPACT OF TECHNOLOGIES
- ENTREPRENEURSHIP
- COMMUNICATION & DESIGN
- QUALITY CONTROL & CERTIFICATION
klimaHAUS –
PRODUZIONI ENERGETICHE
10 Piano strategico – Parco Tecnologico
TECNOLOGIE ALIMENTARI
TECNOLOGIE ALPINE
1 STRATEGIA
Tale razionalizzazione risponde all’esigenza di migliorare la focalizzazione su ambiti di ricerca preferenziali sui quali coalizzare la necessaria massa
critica, in qualche caso accorpando iniziative tecnico-scientifiche che presentano affinità dal punto
di vista delle competenze e delle metodologie. È
stata tuttavia tenuta in considerazione anche la
necessità di favorire una chiara connotazione dei
contenuti degli stessi ambiti, in modo da facilitarne l’interpretazione e la comunicabilità.
Il modello finale prevede quindi tre ambiti verticali:
–– Klimahaus/Produzioni energetiche
–– Tecnologie alimentari
–– Tecnologie alpine
e i due macro-ambiti orizzontali:
–– Computation & ICT for Automation
–– Piattaforma Tecnologia e Società (Social Impact
of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design, Quality Control & Certification)
Nel capitolo 2 saranno illustrati il percorso di
analisi e rilevazione del fabbisogno in merito alle
potenzialità ed esigenze di ricerca e di innovazione del territorio dell’Alto Adige/Sudtirolo relativo
a ciascun ambito di ricerca verticale e, in conclusione, le proposte e gli scenari concreti delle attività di ricerca da realizzare, rispettando le possibilità di collaborazione e sinergia con le istituzioni di
ricerca, di transfer tecnologico nonché di servizio
all’innovazione, già presenti sul territorio. Analogamente, nel capitolo 3 saranno descritti gli ambiti orizzontali.
1.4
Il risultato
scientificostrategico
In coerenza con le più recenti indicazioni dell’Unione Europea riguardo al rapporto di triangolazione strategica tra didattica, ricerca e innovazione,
è stato individuato uno strumento rappresentativo
denominato catena dell’eccellenza (fig. 3). Esso ha
consentito in primo luogo di mappare le compe-
tenze presenti sul territorio relative alla didattica,
ai diversi livelli della ricerca scientifica, ai servizi
per l’innovazione e alla nuova imprenditorialità.
Inoltre ha permesso di definire la logica virtuosa
di trasferimento delle conoscenze e di interazione
circolare delle istituzioni che opereranno a vario
titolo nell’ambito del Parco tecnologico.
Tenendo conto delle indicazioni del mondo imprenditoriale che supportano l’idea di concentrare
gli sforzi scientifici e di sviluppo tecnologico su
ambiti di eccellenza e di nicchia rilevanti per il territorio, si ritiene che la dinamica rappresentata da
tale schema sia la pù adatta a consentire una reale
efficacia del progetto e vada pertanto perseguita e
favorita dalle strategie di sviluppo.
Tale strumento indica in particolare che per ciascun ambito di ricerca e di sviluppo tecnologico
sarà necessario coprire e garantire tutti i livelli
d’azione dalla didattica alla ricerca istituzionale,
alla ricerca finalizzata fino al connesso trasferimento tecnologico, all’erogazione di servizi, alla
creazione di spin-off e start-up nonché alle strategie di insediamento di aziende innovative.
In altri termini, la ricerca dell’eccellenza tecnologica e scientifica nei settori analizzati e proposti
nel presente piano presuppone che le istituzioni
di ricerca e di innovazione, insieme al mondo imprenditoriale di riferimento, si dispongano a coprire tutti i segmenti della catena d’eccellenza.
Un’indicazione importante del processo di analisi
derivante proprio da tale approccio è relativa al
fatto che, viste le competenze delle varie istituzioni di ricerca presenti sul territorio, sussista già da
ora un buon livello di sinergia con una sovrapposizione di campi di attività scientifico-tecnologica
molto modesta, mentre esiste piuttosto qualche lacuna su alcuni elementi della catena d’eccellenza
esposta.
Il presente piano cercherà quindi non solo di descrivere quanto già è presente nel territorio, ma
anche di individuare delle proposte per colmare
tali lacune attraverso la predisposizione di specifiche attività e servizi.
Piano strategico – Parco Tecnologico 11
1 STRATEGIA
Didattica
Insediamento
di aziende
Spin-off/
Start-up
Ricerca
istituzionale
Ricerca
finalizzata
Servizi
Trasferimento
tecnologico
e del sapere
Figura 3: La catena d’eccellenza
A tal riguardo, il gruppo di lavoro enfatizza la distinzione terminologica tra il concetto di ricerca
istituzionale universitaria, legato ai compiti istituzionali di ricerca quali missione centrale dell’università, e quello di ricerca finalizzata e commissionata che, ugualmente importante, ha come base di
partenza un bando di ricerca tematico o direttamente un soggetto committente quale ad esempio
l’impresa oppure l’ente pubblico locale, nazionale
o europeo.
12 Piano strategico – Parco Tecnologico
Un’ulteriore distinzione metodologica importante
è quella tra attività di ricerca e creazione di servizi a supporto dell’innovazione e del trasferimento
tecnologico.
Nell’esposizione delle proposte di azione in termini di linee di ricerca nonché delle corrispettive
attività di servizio, tale distinzione è stata mantenuta in modo estremamente rigoroso sia nell’esposizione del capitolo 2 sia nei vari workshop con le
istituzioni e le aziende del territorio.
1 STRATEGIA
1.5
Il feedback
delle aziende
leader e delle
istituzioni
addette ai
servizi della
ricerca
I risultati del presente piano in termini di proposte
di linee di ricerca nonché di scenari di implementazione tecnologica di queste ultime sono frutto di
un ampio processo di consultazione svoltosi in tre
cicli che ha visto il coinvolgimento di oltre 40 tra
istituzioni, associazioni ed imprese (fig. 4)
In un primo ciclo sono state consultate le istituzioni di ricerca e d’innovazione che sono state informate in merito alle proposte dei diversi ambiti di
ricerca da poter sviluppare in collaborazione e in
sinergia con esse.
In tali incontri si è cercato di evidenziare la distinta collocazione nella catena d’eccellenza descritta,
insistendo sulla complementarietà delle attività di
ricerca e delle attività di servizio all’innovazione.
In questo primo ciclo sono state coinvolte le seguenti istituzioni: EURAC, TIS, Agenzia CasaClima, Laimburg, Fraunhofer, Ripartizione
Figura 4: Aziende ed istituzioni intervistate
ISTITUZIONI e ASSOCIAZIONI
EURAC, TIS, IIT, Agenzia CasaClima,
Laimburg, Camera di Commercio,
Fraunhofer ITALIA, Unione agricoltori
e coltivatori sudtirolesi, Ripartizione
Foreste, Agenzia per l‘ambiente,
Eco-Research, CNA, LVH
AUTOMATION
Progress, Microtec, Wolftank,
Memc, Röchling Automotive,
HOPPE, GKN Driveline
KLIMAHAUS e PRODUZIONI
ENERGETICHE
Rubner, Wolf System, Sel, Atzwanger,
Federazione dell’Energia Raiffeisen,
Consorzio Biomassa Alto Adige,
Syneco, Energy­tech, Fri-EL Green
Power, Eneco, Troyer
TECNOLOGIE ALPINE
TECNOLOGIE ALIMENTARI
Leitner, Doppelmayr,
Technoalpin, Salewa
Pan, Zipperle, Milkon, Dr. Schär,
Loacker, Latteria Vipiteno,
Senfter, Iprona, Rieper
Piano strategico – Parco Tecnologico 13
1 STRATEGIA
provinciale Foreste, Agenzia provinciale per
l’ambiente, Eco-Research, IIT.
Oltre a questi enti, sono stati inclusi nel primo
ciclo di consultazioni anche alcune istituzioni
socio-economiche in modo da consentire un primo indirizzamento della proposta in funzione di
specifiche prospettive e punti di vista. In particolare appartengono a questo gruppo la Camera di
Commercio, CNA, LVH e Bauernbund.
Tra i più importanti risultati di questi incontri è
da sottolineare sia la disponibilità e la richiesta da
parte di tutti gli attori di un forte coordinamento
relativamente ai campi della ricerca, da definire
congiuntamente con i maggiori stakeholder, sia
l’accordo pressoché unanime sulla centralità dei
contenuti rispetto alla collocazione delle attività.
Non tutti gli interlocutori istituzionali condividono la necessità dell’edificazione fisica del Parco
tecnologico, o quantomeno la subordinano o la
considerano strumentale all’obiettivo di stabilire una rete a livello territoriale per raggiungere
obiettivi comuni in termini di innovazione e di
sviluppo tecnologico.
Un ulteriore risultato di tale consultazione è stato
anche quello di definire una mappatura dello stato dell’arte delle attività di ricerca ed innovazione
oggi presenti. Tale risultato (esposto nel capitolo
2 sotto i paragrafi “Stato dell’arte”) ridimensiona
notevolmente l’idea, piuttosto diffusa presso l’opinione pubblica locale, dell’esistenza di sovrapposizione tra campi di attività e di un’inefficiente
duplicazione del sistema della ricerca sudtirolese.
Traspare invece una situazione in cui settori importanti della ricerca tecnologica svolti sul territorio non vengono coperti adeguatamente in tutti
i livelli della catena d’eccellenza sopra descritta.
L’ambito di ricerca Klimahaus/CasaClima, avendo un ruolo importante in termini di rilevanza
economica e d’innovazione per gli operatori presenti sul territorio, presuppone per esempio lo sviluppo di un vasto supporto di attività di ricerca
di base, applicata e commissionata affinché ne sia
garantito un successo di medio e lungo termine.
14 Piano strategico – Parco Tecnologico
Il secondo ciclo ha visto il coinvolgimento di oltre 40 aziende di riferimento attive in almeno uno
degli ambiti di ricerca proposti nella matrice di
sviluppo scientifico iniziale, alle quali sono state
presentate sia le proposte scientifiche della ricerca
nel territorio sia i risultati degli incontri con le istituzioni pubbliche di ricerca e con gli enti.
Le aziende intervistate si sono confrontate con
l’opportunità di avvalersi della ricerca e di contribuire allo sviluppo della stessa, insieme all’università e alle istituzioni di ricerca e d’innovazione.
Nei singoli workshop (allegato 2), si sollecitavano in particolare feedback sia sulla disponibilità
o necessità di collaborazione con le istituzioni di
ricerca, sia sulla valenza delle linee proposte in
termini di opportunità per lo sviluppo economico
e tecnologico dell’azienda nonché del territorio in
toto. Alle aziende veniva inoltre richiesto di indicare le condizioni necessarie perché l’istituzione
di un Parco tecnologico potesse rappresentare un
reale valore aggiunto tecnologico dalla propria
prospettiva specifica.
Come risultato è possibile sintetizzare la richiesta
del mondo imprenditoriale in una focalizzazione
degli sforzi di ricerca e innovazione pubblica su
un numero limitato di campi d’eccellenza rilevanti
per il territorio, che possano consentire di sviluppare capacità competitiva a livello internazionale,
in considerazione della necessità di coalizzare una
massa critica sufficiente al successo tecnologico e
di innovazione a medio e lungo termine.
La visione strategica che deve ispirare il progetto
dovrà guardare agli ambiti nei quali l’Alto Adige/
Sudtirolo possa effettivamente puntare all’eccellenza nel campo dell’innovazione tecnologica nei
prossimi 10 o 20 anni.
Le aziende più innovative del campione di riferimento chiedono inoltre maggior trasparenza nella
mission delle istituzioni di ricerca pubbliche per
garantire una migliore collaborazione tra le varie
organizzazioni oggi presenti. Un veicolo per raggiungere tale obiettivo è la chiarificazione degli
obiettivi delle istituzioni pubbliche di riferimento e una valutazione della coerenza dei risultati
1 STRATEGIA
A RICERCA
B Servizi
VALORE AGGIUNTO
C Trasferimento tecnologico
e del sapere
D Insediamento aziende
Figura 5: Il valore aggiunto del Parco tecnologico
ottenuti con tali obiettivi, attraverso l’utilizzo di
indicatori qualitativi e quantitativi.
Il mondo imprenditoriale considera prioritario e
vincente un miglioramento della rete tra le istituzioni di ricerca e innovazione oggi presenti, sia tra
loro ma anche con il mondo imprenditoriale stesso e, solo in subordine, la costruzione di una sede
fisica che materialmente ospiti tale rete.
Infine, le aziende intervistate chiedono un forte
ruolo di coordinamento della Libera Università
di Bolzano nel processo di implementazione delle
future azioni strategiche sul territorio nel campo
della ricerca e dello sviluppo tecnologico per garantire un approccio maggiormente scientifico e
che sia concordato con gli effettivi stakeholder.
Per quanto riguarda la richiesta di ricerca, si è riscontrata una netta distinzione di approccio. Da
un lato le imprese di media e grande dimensione
puntano più su una collaborazione bilaterale con i
singoli istituti di ricerca universitari e talvolta già
si avvalgono di consulenza da parte di università
italiane e straniere, e vedono il progetto del Parco
Piano strategico – Parco Tecnologico 15
1 STRATEGIA
tecnologico con un certo senso critico anche in relazione alle problematiche connesse alla proprietà
intellettuale del know-how tecnologico sviluppato all’interno dell’azienda.
Dall’altro, le piccole imprese - in particolar modo
le aziende artigianali - esprimono maggior sostegno al progetto effettivo di costruzione del Parco
tecnologico, percependovi soprattutto la possibile estensione dell’offerta di servizi specializzati e
innovativi, quali banche dati altamente tecnologiche, servizi di analisi e certificazione delle proprietà dei materiali, delle prestazioni di prodotti
e impianti e di supporto giuridico, manageriale e
di marketing.
Resta il consenso della maggior parte degli attori
coinvolti sul fatto che un futuro progetto di Parco tecnologico vedrà il suo valore aggiunto nelle
attività e negli sforzi coordinati, nelle azioni di
ricerca tecnologica e nell’erogazione di rispettivi
servizi innovativi, tra le istituzioni oggi presenti e
le aziende di riferimento (fig. 5).
Nell’ultima fase di consultazione, il processo di
definizione delle strategie di ricerca tecnologica
proposte nel presente piano, ha portato ad un
ultimo confronto tra le linee di ricerca proposte
dalla Libera Università di Bolzano, condivise dalle aziende innovative locali con quelle proposte o
sviluppate dai più vicini partner sul territorio quali EURAC, Laimburg, TIS e Fraunhofer.
Infine, anche se nell’elaborazione del presente
piano risultano di centrale importanza proprio
i feed­back forniti dagli effettivi stakeholder, per
le future azioni di ricerca ad alto impatto innovativo, bisognerà tuttavia tener conto, anche in
relazione del forte impegno finanziario pubblico,
delle ricadute positive sulla società in termini sia
di crescita di benessere e di coesione sociale, sia di
sviluppo di posti di lavoro altamente qualificati ed
innovativi. Tale aspetto sarà considerato in particolare nel paragrafo 3.2.
16 Piano strategico – Parco Tecnologico
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
2SCENARI
STRATEGICI DI
IMPLEMENTAZIONE
DEGLI ambiti DI
RICERCA verticali
Il presente capitolo riporta i risultati del processo
di definizione di scenari e proposte riguardanti le
linee di ricerca degli ambiti verticali partendo da
una visione scientifica, da un’analisi dello stato
dell’arte circostante e dai numerosi feedback ricevuti dal mondo imprenditoriale.
I macro ambiti di ricerca verticali proposti sono:
–– Klimahaus – Produzioni energetiche
–– Tecnologie alimentari
–– Tecnologie alpine
I contenuti definiti nei paragrafi seguenti trovano
conferma anche in un recente sondaggio (“RICERCA E SVILUPPO - Il punto di vista delle
imprese altoatesine innovative”, 2011) dell’IRE Camera di Commercio, il quale ha evidenziato l’in-
teresse delle aziende innovative del territorio per
la ricerca.
Le aziende innovative del territorio chiedono infatti non solo sostegno diretto ma anche supporto
per consulenze e personale di ricerca. Un’azienda
su tre ha collaborato con istituzioni di ricerca fuori provincia e oltre una su cinque con il TIS. Se risulta scarsa la collaborazione con LUB, EURAC
e Laimburg, è significativo l’interesse per possibili
future collaborazioni. Nel caso dell’Università le
aspettative sono particolarmente alte con un intervistato su cinque che vorrebbe in futuro instaurare dei contatti e delle attività comuni.
Sulle tematiche di ricerca, il medesimo studio indica come siano ritenuti importanti per il Parco
tecnologico da parte delle imprese: il tema delle
Piano strategico – Parco Tecnologico 17
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
energie rinnovabili e del risparmio energetico (oltre il 90% degli intervistati), i temi agricolturatecnologie di alimentazione- mobilità sostenibile
(l’80% degli intervistati) e il tema delle tecnologie
alpine (il 65% degli intervistati).
Sulla prima tematica, connessa con l’ambito verticale Klimahaus – Produzioni energetiche, alcuni
dati di un altro studio IRE (“La green economy in
Alto Adige”, 2010) confermano la presenza di una
forte relazione con il territorio. Nel 1990 la Green
Economy contava 110 aziende, mentre oggi sono
464 con 3.500 addetti (il 2% degli occupati in
Alto Adige/Sudtirolo).
In crescita costante sono i settori della biomassa,
solare termico, produzione e distribuzione di energia che rappresentano circa il 61% delle aziende,
mentre è stata molto forte la crescita più recente
delle aziende operanti nel fotovoltaico, biogas, eolico. Secondo un’altra indagine IRE (“CASACLIMA - Effetti diretti e indiretti per l’Alto Adige”,
2010) sono attivi 130 Partner CasaClima, di cui
52 in Alto Adige e 78 fuori provincia (soprattutto
in Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Lombardia), che operano prevalentemente sull’involucro.
I partner CasaClima intervistati riferiscono di
aver aumentato il fatturato in media del 5% e comunque di aver conservato fatturati che diversamente sarebbero diminuiti.
Il settore alimentare non ha invece visto crescere significativamente il numero delle sue imprese.
Se nel 1998 esso era formato da 408 aziende, il
numero è salito di appena 17 unità nel 2010. L’aumento più significativo è invece quello dell’occupazione che attualmente si attesta a circa 5.300
dipendenti (3% dei lavoratori totali in Alto Adige)
contro i 4.500 del 2002 (con un aumento del 20%
in 10 anni).
Una particolarità del settore alimentare sono le dimensioni delle sue aziende, considerato che 305 su
425 sono di natura artigianale. Nonostante le piccole dimensioni, il settore ha un peso significativo
sull’economia, come dimostra un valore aggiunto
di circa 390 milioni di euro l’anno (2,5% del PIL)
ottenuto anche attraverso le esportazioni (il 18%
18 Piano strategico – Parco Tecnologico
delle esportazioni totali dell’Alto Adige proviene
dal settore alimentare). Dei prodotti esportati, i
principali sono, nell’ordine, frutta e ortaggi lavorati, bevande, prodotti da forno, prodotti lattiero
caseari e carni lavorate.
Dal punto di vista della ricerca e sviluppo, manca
un interlocutore capace di soddisfare la richiesta
delle imprese. Come sottolinea l’IRE, le aziende si
rivolgono a enti di ricerca fuori provincia nonostante il loro potenziale interesse verso i centri di
ricerca locali (ad es. LUB, Laimburg).
Il settore delle Tecnologie Alpine, infine, si presenta decisamente più variegato per i diversi
“sottoambiti” che lo compongono e che in misura diversa contribuiscono al valore aggiunto del
tessuto economico locale. In questa sede, infatti,
non si intende limitare l’ambito della Tecnologie
alpine – come spesso comunemente viene inteso – al solo comparto della cosiddetta industria
invernale (benché, ovviamente, fondamentale e
unica per il suo contributo al settore turistico, ricreativo e sportivo). Si vuole, invece, allargare tale
ambito ad ogni componente del territorio che, in
varia misura, contribuisce a sostenere la vitalità
dell’ambiente montano, ovvero della risorsa fondamentale su cui di fatto si fonda tutta l’economia
della regione.
Per tale motivo, non ci si può esimere dal considerare le problematiche dello sviluppo agroforestale
locale, con le sue due “anime” intensiva (frutticoltura e viticoltura del fondovalle) ed estensiva
(foreste e alpicoltura a media ed alta quota) e con
le tentazioni di una eccessiva (e dannosa) espansione della prima a scapito della seconda. Stando
ai dati dell’ultimo censimento generale, nel decennio 2000-2010 si sono avute riduzioni del 12,3%
del numero di imprese agricole, del 9,3% della
superficie agricola utilizzata, del 10,4% del peso
vivo allevato nei principali settori della zootecnia
(bovini in testa, con il 12,3% in meno di aziende).
L’attività primaria – primo presidio per la salvaguardia attiva del territorio – sembra diventare
sempre meno remunerativa e la tendenza è di abbandonare molte attività connesse a svariate produzioni tipiche. Più della metà degli addetti che ri-
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
mane nel settore è costretto ad integrare il proprio
reddito con attività svolte all’esterno dell’azienda.
Non ci si può, altresì, esimere dal considerare il
ruolo del paesaggio e degli ecosistemi montani,
essendo un intreccio integrato tra agricoltura, turismo e ambienti naturali. Il tutto con la necessità
di mantenere monitorati gli ambienti naturali e
forestali nell’ottica sia di preservarne la qualità,
sia di migliorare le condizioni di vita e sicurezza
dei fruitori del territorio.
E ciò sembra anche trapelare dagli studi dell’IRE,
che hanno evidenziato come 4 persone su 5 siano
convinte che il Parco tecnologico debba affrontare
problemi connessi ad agricoltura, alimentazione
e mobilità, mentre altre 2 su 3 ritengono che il
tema delle Tecnologie Alpine debba essere trattato
in modo più diretto. Una strategia per impostare
le attività in tale ambito, quindi, è quella di sviluppare al massimo i sinergismi tra agricoltura,
foreste, ecosistemi naturali e industria, ricercando
forme di integrazione e trasferimento tecnologico capaci di promuovere innovazioni in grado di
garantire adeguati livelli di sostenibilità agli standard di vita della popolazione locale e alla loro
capacità di creare valore aggiunto.
2.1
Percorso
d’eccellenza
dell’ambito
Klimahaus –
Produzioni
energetiche
Andrea Gasparella, Marco Baratieri
2.1.1 Visione
La ricerca scientifica in ambito energetico è chiaramente rivolta da un lato all’efficienza e al risparmio energetico negli usi finali, dall’altro al
miglioramento dell’efficienza nella produzione
energetica e alla diversificazione delle fonti con il
ricorso alle rinnovabili.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica e il
risparmio negli usi finali, i settori che tradizionalmente si ripartiscono quasi equamente la responsabilità dei consumi finali sono quello civile-residenziale, quello dell’industria e quello dei
trasporti. Nel contesto territoriale dell’Alto Adige
appaiono particolarmente rilevanti le tematiche di
ricerca connesse con l’uso dell’energia negli edifici
e in parte nei processi industriali. Nel settore dei
trasporti sono presenti interessanti sperimentazioni in relazione all’impiego dell’idrogeno e sono
presenti interessi per quanto riguarda l’e-mobility.
Per quanto riguarda invece le produzioni energetiche, l’interesse, visto il contesto territoriale, non
può che rivolgersi alle fonti rinnovabili (biomasse,
idroelettricità, solare, geotermia, eolico) sia per
la ricerca di nuove tecnologie che per lo sfruttamento di risorse non completamente utilizzate
che possano sostituire le produzioni da impianti
tradizionali e le fonti fossili. Di particolare importanza risultano le tecnologie di generazione
caratterizzate da elevati rendimenti di conversione
e non penalizzate dal down-scaling (riduzione di
taglia), adatte per la cogenerazione distribuita sul
territorio in combinazione con il teleriscaldamento di importanza strategica nei territori montani.
Una particolare attenzione va dedicata agli aspetti
di tutela ambientale delle produzioni, anche nel
caso delle fonti rinnovabili.
2.1.2 Stato dell’arte
Come è noto, esistono numerosi centri di ricerca
che si occupano di questi temi anche a distanze
relativamente modeste da Bolzano. Questo, da un
lato conferma l’oggettiva importanza delle tematiche proposte, dall’altro richiede di individuare
ambiti di ricerca originali che garantiscano un
efficace “posizionamento” delle istituzioni di ricerca che operano in questo settore in Alto Adige,
soprattutto nel caso della ricerca istituzionale.
D’altra parte, la numerosità delle esperienze di ricerca nei settori dell’energia a distanze comprese
tra 50 e 600 km da Bolzano, rappresenta senz’al-
Piano strategico – Parco Tecnologico 19
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
tro una preziosa opportunità di collaborazione
per il nostro territorio e per gli enti di ricerca, opportunità che peraltro è già una realtà per molti
istituti di ricerca. Per la LUB, ne sono un esempio
le collaborazioni con:
–– Università di Trento e Università di Innsbruck
sia sul fronte della ricerca che su quello della
formazione
–– Università di Padova e IUAV-Venezia in particolare per Klimahaus
–– TU-Graz e TU-Wien con i quali sono stati avviati dei rapporti bilaterali di collaborazione in
particolare nel settore della produzione energetica da fonti rinnovabili
Sul territorio esistono diversi soggetti la cui attività si innesta a vario titolo nell’ambito Klimahaus
e Produzioni energetiche.
L’Istituto per le Fonti Rinnovabili dell’EURAC
conduce attività sperimentale in laboratorio e
in opera sui collettori solari termici e fotovoltaici. Nel campo degli edifici, l’attività di ricerca è
specializzata sui sistemi integrati per l’involucro
edilizio e su impianti integrati di produzione di
energia termica e frigorifera con impiego della
fonte solare.
Fraunhofer si occupa degli aspetti legati all’industrializzazione della costruzione individuale, che
prevedono l’estensione delle metodologie organizzative e delle tecniche impiegate nella produzione
industriale alla costruzione degli edifici. L’obiettivo è quello di ottenere la qualità nelle prestazioni
anche energetiche con costi e tempi pianificati.
IIT si occupa di diffondere la tecnologia dell’idrogeno, in particolare nel settore della mobilità, attraverso azioni pilota (produzione e distribuzione
di idrogeno, uso di mezzi alimentati ad idrogeno
o ad alimentazione combinata).
Eco-Research si occupa dello studio degli impatti ambientali delle attività umane, incluse quelle
connesse con i processi energetici (emissioni in atmosfera, inquinamento idrico).
L’Agenzia provinciale per l’ambiente si occupa
della tutela dell’ambiente ed è interessata alle
20 Piano strategico – Parco Tecnologico
azioni di controllo e mitigazione dell’uso delle
risorse energetiche ed in particolare delle emissioni.
L’Agenzia CasaClima è interessata all’applicazione delle conoscenze sviluppate nell’ambito della
ricerca sulla termofisica degli edifici per la certificazione energetica degli stessi.
Il TIS è interessato ai servizi per gli operatori del
settore energetico, in particolare nell’ambito della
produzione da fonti rinnovabili (biomassa) e del
settore delle costruzioni (Cluster Legno).
2.1.3 Feedback
Per quanto riguarda l’efficienza energetica negli
usi finali e negli edifici, i feedback ricevuti hanno
sottolineato la priorità delle seguenti tematiche:
A livello di ricerca istituzionale, in particolare
universitaria:
–– Miglioramento delle conoscenze sulle prestazioni estive e sulla riqualificazione energetica degli
edifici esistenti
–– Supporto allo sviluppo normativo
–– Efficienza energetica negli usi finali non civili
A livello di ricerca commissionata:
–– Supporto allo sviluppo di nuovi prodotti (materiali costruttivi, componenti impiantistiche)
–– Supporto allo sviluppo di competenze sulle prestazioni estive e sulla diagnosi energetica
–– Supporto al calcolo e alle misure termiche, termofluidodinamiche e termofisiche
A livello di servizi:
–– Test anche standardizzati sulle prestazioni e
rendimenti di materiali, componenti e impianti
–– Misure termofisiche
Per quanto riguarda le produzioni energetiche i
feedback ricevuti hanno sottolineato la priorità
delle seguenti tematiche:
A livello di ricerca istituzionale:
–– Innovazione tecnologica nell’ambito delle fonti
rinnovabili, in particolare biomassa e solare
–– Innovazione e ricerca istituzionale per l’ottimiz-
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
zazione gestionale e ambientale della risorsa
idraulica
–– Innovazione e ricerca sulle tematiche delle smart
grids e in generale della produzione distribuita,
della cogenerazione, delle reti e delle forme di
accumulo energetico
A livello di ricerca commissionata:
–– Messa a punto di impianti pilota per la produzione energetica da biomassa
–– Studio degli impatti ambientali relativi all’utilizzo della fonte idroelettrica
–– Studio di ottimizzazione e sperimentazione relativo agli aspetti logistici e infrastrutturali delle reti per la e-mobility
A livello di servizi, accanto allo sviluppo delle tecnologie di produzione energetica:
–– Misure e diagnosi energetiche
–– Monitoraggio permanente delle risorse e degli
impatti
–– Caratterizzazione della qualità dei combustibili
legnosi (fino alla loro certificazione)
–– Prove su componenti e impianti
2.1.4 Risultato
Quale risultato dell’intero processo verranno ora
illustrate le proposte di ricerca istituzionale, commissionata, di servizi nonché le infrastrutture e
dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività.
In questa sede verranno indicate non solo le linee
di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma
anche le linee di ricerca proposte dall’Accademica Europea (1E, 2E etc.) e da Fraunhofer (1F, 2F
etc.). Stessa prassi sarà utilizzata anche per l’offerta di servizi: saranno indicati non solo quelli
offerti dalla LUB ma anche quelli offerti in modo
esclusivo o congiunto anche da altre istituzioni del
territorio quali ad esempio il TIS.
Per quanto riguarda le infrastrutture e le dotazioni strumentali necessarie esse troveranno una
quantificazione in termini di costi nell’allegato 1
del presente piano che conterrà per l’appunto una
stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca.
a) Linee di ricerca proposte dalla LUB
Linea 1L
PRESTAZIONI DINAMICHE
DELL’INVOLUCRO
Per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione, l’analisi delle prestazioni energetiche dell’involucro anche per il controllo dei carichi dinamici
(con particolare riferimento al periodo estivo)
richiede una maggiore conoscenza del comportamento in regime transitorio delle componenti
opache utilizzate. L’analisi da un punto di vista
sperimentale oltre che modellistico risulta innovativa rispetto a quanto fatto nei principali centri di
ricerca nazionali ed internazionali. Dato lo specifico contesto territoriale una particolare attenzione verrà dedicata alle strutture in legno.
Relativamente alla riqualificazione del patrimonio
edilizio esistente, ci si attende che le informazioni
raccolte con la misurazione diretta in laboratorio
delle proprietà dinamiche forniscano utili indicazioni anche per la definizione di metodologie di
misura in opera. Queste metodologie sono utilizzabili anche per la ricerca commissionata o finanziata, per lo sviluppo normativo, e per i servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici. Tali
servizi possono eventualmente essere svolti anche
da istituzioni diverse dalla LUB.
Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC
in particolare intende sviluppare parallelamente
attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e allo sviluppo di sistemi edilizi speciali
come descritto nella rispettiva Linea 1E.
Linea 2L
PRESTAZIONI OPERATIVE DEGLI IMPIANTI
Le numerose procedure per la valutazione delle
prestazioni energetiche degli impianti sono concepite ed eseguite per le esigenze di omologazione
di prodotto in condizioni di prova standardizzate.
Rimane ancora ampiamente inesplorato l’ambito
Piano strategico – Parco Tecnologico 21
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
dell’analisi e misura delle prestazioni in condizioni operative, quando l’impianto interagisce con
altri elementi del sistema edificio/impianto.
Nello specifico è opportuno considerare per primi
gli impianti di ventilazione e quelli che consentono lo sfruttamento delle rinnovabili direttamente
sull’edificio, analizzando i sottosistemi di produzione, distribuzione ed emissione. Le indicazioni
ottenute consentiranno anche la definizione di
metodologie di misura, utilizzabili poi nelle linee
di ricerca commissionate, nello sviluppo normativo, e nei servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici, eventualmente anche non svolti
direttamente dalla LUB.
idroelettrico e solare - che prevedano l’uso di vettori energetici alternativi (gas naturale sintetico,
idrogeno), tecnologie di stoccaggio convenzionali
(ad es. sistemi di accumulo idroelettrici a pompaggio), o ancora sistemi innovativi di distribuzione e
gestione (smart grids).
L’ottimizzazione in fase progettuale nel contesto
territoriale del bilancio energetico e ambientale
delle filiere per la generazione separata o combinata di energia elettrica e calore è l’obiettivo finale. Tale risultato richiede la definizione di modelli
di sviluppo e strumenti di indagine in grado di
supportare i processi decisionali e le scelte impiantistiche.
Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC
in particolare intende sviluppare attività per la caratterizzazione delle prestazioni e per lo sviluppo di
sistemi di produzione di calore integrata a pompa
di calore come descritto nella rispettiva Linea 2E.
Riguardo alle altre istituzioni di ricerca, EURAC
in particolare intende sviluppare parallelamente
attività relative alla caratterizzazione della risorsa
solare (Linea 2E) e a supporto della pianificazione
energetica degli enti locali con l’impiego di strumenti diagnostici complementari rispetto a quelli
impiegati dall’Università.
Linea 3L
ENVIRONMENTAL DESIGN
L’integrazione della progettazione dell’edificio e
del territorio urbano è una tematica essenziale per
trarre il massimo beneficio dalle moderne tecnologie di costruzione e di progettazione degli edifici.
La progettazione e la costruzione richiedono la
valutazione dell’impatto complessivo e la sua ottimizzazione sin dall’inizio, anche in considerazione del ciclo di vita. L’esplorazione delle implicazioni estetiche e sociali è altrettanto interessante e
innovativa e consente lo studio delle implicazioni
della tecnologia sullo stile di vita e sul gusto, favorendone la diffusione.
Linea 4L
GESTIONE ED INTEGRAZIONE
DELLE FONTI RINNOVABILI
Considera l’analisi delle filiere - esistenti e potenziali - di produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio e le loro possibili interazioni e evoluzione in relazione all’impiego di nuovi sistemi e
allo sviluppo di quelli attuali. Si propone lo studio
degli scenari di produzione, stoccaggio e distribuzione di energia - in particolare da biomasse,
22 Piano strategico – Parco Tecnologico
Linea 5L
COGENERAZIONE DISTRIBUITA
DA BIOMASSE
Questa linea di ricerca si occupa dello studio della
qualità e della disponibilità dei combustibili solidi tradizionali (biomasse legnose) e alternativi
(es. scarti di altri processi energetici o agricoli)
disponibili sul territorio e dell’analisi teorica e
sperimentale dei relativi processi di conversione
energetica.
Il focus riguarda i processi emergenti di upgrade
delle biomasse in combustibili intermedi (solidi,
liquidi e gassosi) quali la gassificazione e la pirolisi. L’ambito di ricerca mira all’applicazione sul
territorio delle tecnologie per la cogenerazione distribuita maggiormente promettenti in modo da:
–– valorizzare la produzione di biomassa locale
–– incrementare l’efficienza dei processi di conversione
–– mitigare gli impatti ambientali.
Le indicazioni ottenute consentiranno la definizione di competenze utilizzabili anche nelle linee
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
di ricerca commissionate, nello sviluppo normativo, e nei servizi, inclusa la certificazione energetica degli edifici, eventualmente anche non svolti
direttamente dalla LUB.
Linea 6L
FLUIDODINAMICA COMPUTAZIONALE E
CONVERTITORI ELETTRICI
Questa linea, relativa allo studio fluidodinamico
computazionale dei dispositivi impiegati per produrre energia dalle fonti rinnovabili, quali turbine
idrauliche ed eoliche, e ai sistemi elettrotecnici per
la conversione che trovano impiego nelle reti elettriche e nella generazione elettrica da fonti rinnovabili, verrà sviluppata in relazione alla presenza
presso la LUB di competenze specifiche.
b) Altre linee di ricerca proposte in
modo coordinato o da altri enti
La proposta di EURAC si articola nelle seguenti
linee specifiche:
Linea 1E
FACCIATE E SISTEMI MULTIFUNZIONALI
PER L’INVOLUCRO EDILE PER EDIFICI NZEB
EURAC intende sviluppare attività relative alla
caratterizzazione delle prestazioni e allo sviluppo
di sistemi edilizi speciali (ad esempio facciate e coperture funzionali con integrazione impiantistica)
in particolare per l’inserimento e la realizzazione
in edifici NZEB.
L’impiego di strumenti e metodologie complementari rispetto a quelli impiegati dall’Università
permetterà di operare in maniera coordinata e sinergica nella linea di ricerca. Il dettaglio e la specificità delle attività non creano sovrapposizioni
con le proposte della LUB.
zione nel tempo. L’attività considera in particolare
le prestazioni dei collettori in relazione all’integrazione nell’involucro edile e al sistema integrato
di produzione termica e per il solar cooling.
EURAC intende sviluppare inoltre attività relative alla caratterizzazione delle prestazioni e allo
sviluppo di sistemi di produzione di calore integrata a pompa di calore, con riferimento alla
fonte solare termica con l’impiego di strumenti
e metodologie complementari rispetto a quelli
impiegati dall’Università. In tal senso l’attività si
inserisce in maniera coordinata e sinergica nella linea di ricerca, con dettaglio e specificità che
non creano sovrapposizioni con quanto proposto
dalla LUB.
Linea 3E
ENERGIA NEGLI EDIFICI STORICI
EURAC intende sviluppare attività relative alla
caratterizzazione delle prestazioni e all’intervento
di riefficientamento energetico negli edifici storici. In tal senso l’attività risulta molto specifica
e quindi permette sinergie con le attività seguite
dalla LUB relativamente agli edifici esistenti.
La proposta di Fraunhofer ITALIA si articola
nelle seguenti linee specifiche:
Linea 1F
SISTEMI DI INVOLUCRO PASSIVI –
VERDE VERTICALE
Fraunhofer sta sviluppando attività di ricerca per
ottimizzare il comportamento estivo di edifici,
non necessariamente di civile abitazione, intervenendo sul solo involucro. In particolare, l’attenzione è posta sulle opportunità offerte dal verde
verticale, soprattutto per le implicazioni che ha a
livello urbano e territoriale, e dalle strutture leggere in legno.
Linea 2E
SOLARE FOTOVOLTAICO E TERMICO E
POMPE DI CALORE IN SISTEMI SOLARI
INTEGRATI
Questa linea mira in primo luogo a valutare in
laboratorio e sul campo le prestazioni dei moduli
solari fotovoltaici e termici inclusa la loro evolu-
Linea 2F
REGOLAZIONE E CONTROLLO
DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO
Fraunhofer intende sviluppare un’attività di ricerca che persegua la completa integrazione del
sistema edificio-impianto grazie alla regolazione e
Piano strategico – Parco Tecnologico 23
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
controllo perseguibile a livello di edificio e a livello di quartiere attraverso tecnologie di smart grid.
Linea 3F
PROCESSI NEL SETTORE EDILIZIO
Fraunhofer intende sviluppare attività di ricerca
nell’ambito dei processi di progettazione, produzione costruzione e gestione del settore edilizio
con l’obiettivo di ottimizzarne i risultati. Questo
è un ambito di ricerca trasversale che influenza
sia aspetti organizzativi e gestionali sia aspetti di
efficienza energetica così come intesa dalla Comunità Europea.
c) Servizi
Grazie ai laboratori dell’Università e delle altre istituzioni locali sarà possibile erogare attività di servizio relative al calcolo, alla progettazione, al test
in laboratorio e alla sperimentazione in opera di:
–– nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi sistemi per la realizzazione dell’involucro edile sia su
nuovi interventi che su edifici esistenti, inclusi
quelli storici
–– nuovi impianti di produzione e distribuzione di
energia da fonti rinnovabili efficienti e ottimizzate sul piano tecnico ed economico.
Il TIS in particolare intende proporre specifici servizi finalizzati a:
–– creazione di network tra gli enti di ricerca e
le aziende specializzate nel settore dell’energia
(gestori, costruttori, installatori), con gli enti
territoriali (ripartizioni provinciali, comuni, associazioni di categoria) e aziende di altri settori
–– trasferimento tecnologico volto in particolare
all’ottimizzazione degli impianti di conversione
dell’energia, all’innovazione di processo e alla
mitigazione degli impatti ambientali
–– sensibilizzazione verso le nuove tecnologie attraverso la divulgazione dei risultati della ricerca e l’aggiornamento continuo del pubblico agli
sviluppi delle norme tecniche
–– sviluppo di prodotto e di mercato attraverso la
redazione di studi di fattibilità, la valutazione
dei progetti riguardanti tecnologie innovative e
24 Piano strategico – Parco Tecnologico
il supporto ad iniziative e progetti pilota con la
partecipazione di enti di ricerca ed aziende.
d) Infrastrutture e dotazioni
strumentali presenti e necessarie
Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quantificazione in termini di costi
nell’allegato 1 del presente piano che contiene una
stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca.
LUB
–– Camere climatiche e sistemi di misura per analisi dinamica di componenti (in parte già disponibili)
–– Test setup per impianti HVAC
–– Analizzatori e setup sperimentali per la caratterizzazione delle proprietà termofisiche dei materiali (in parte disponibili)
–– Prototipi e moduli sperimentali esterni per caratterizzazione dinamica in opera dell’involucro
(in collaborazione con EURAC nel caso di impiego di sistemi edili integrati)
–– Reattori per pirogassificazione e trattamento in
laboratorio (in parte già disponibili)
–– Pilot plant per gassificazione e trattamento gas
–– Risorse computazionali per fluidodinamica e
convertitori elettrici
EURAC
–– Caratterizzazione moduli PV (da estendere anche con ulteriori superfici esterne)
–– Solar cooling e pompe di calore (da estendere ai
sistemi integrati solari)
–– Camera climatica per sistemi (solare e sistemi
edilizi integrati)
–– Moduli sperimentali esterni in collaborazione
con LUB per il test di sistemi edilizi integrati
Fraunhofer ITALIA
–– Sistema di prototipazione virtuale mediante tecnologie in proiezione stereoscopica per la visualizzazione e l’analisi termo-fluidodinamica di
edifici e componenti edilizi (disponibile)
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
Klimahaus e PRODUZIONI ENERGETICHE
Istituzione
Linee di ricerca
Infrastrutture e dotazioni
strumentali presenti
e necessarie
–– 1L: Prestazioni dinamiche
dell’involucro
–– 2L: Prestazioni operative
degli impianti
–– 3L: Environmental Design
–– 4L: Gestione ed integrazione
delle fonti rinnovabili
–– 5L: Cogenerazione distribuita
da biomasse
–– 6L: Fluidodinamica computazionale
e convertitori elettrici
–– Camere climatiche e sistemi di misura
per analisi dinamica di componenti
(in parte già disponibili)
–– Test setup per impianti HVAC
–– Analizzatori e setup sperimentali per
la caratterizzazione delle proprietà
termofisiche dei materiali (in parte
disponibili)
–– Prototipi e moduli sperimentali esterni per caratterizzazione dinamica in
opera dell’involucro (in collaborazione con EURAC nel caso di impiego di
sistemi edili integrati)
–– Reattori per pirogassificazione e
trattamento in laboratorio (in parte
già disponibili)
–– Pilot plant per gassificazione e
trattamento gas
–– Risorse computazionali per fluidodinamica e convertitori elettrici
EURAC
–– 1E: Facciate e sistemi multifunzionali per l’involucro edile per edifici
NZEB
–– 2E: Solare fotovoltaico e termico
e pompe di calore in sistemi solari
integrati
–– 3E: Energia negli edifici storici
–– Caratterizzazione moduli PV (da
estendere anche con ulteriori superfici
esterne)
–– Solar cooling e pompe di calore (da
estendere ai sistemi integrati solari)
–– Camera climatica per sistemi (solare e
sistemi edilizi integrati)
–– Moduli sperimentali esterni in
collaborazione con LUB per il test
di sistemi edilizi integrati
FRAUNHOFER
ITALIA
–– 1F: Sistemi di involucro passivi –
verde verticale
–– 2F: Regolazione e controllo del
sistema edificio impianto
–– 3F: Processi nel settore edilizio
–– Sistema di prototipazione virtuale
mediante tecnologie in proiezione
stereoscopica per la visualizzazione e
l’analisi termo-fluidodinamica di edifici e componenti edilizi (disponibile)
LUB
Piano strategico – Parco Tecnologico 25
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
2.2
Percorso
d’eccellenza
dell’ambito
Tecnologie
Alimentari
Matteo Scampicchio
2.2.1 Visione
Tra le principali materie prime che costituiscono i
punti di forza delle produzioni alimentari in Alto
Adige si contano la frutta, il latte e altri prodotti
agricoli, che consentono la produzione di alimenti tipici quali bevande (alcoliche e non), conserve
di frutta, prodotti da forno e prodotti lattierocaseari, e ai quali si aggiunge la produzione di
carni trasformate. Tali produzioni sono realizzate
da 425 unità locali, per lo più micro-imprese di
carattere artigianale (~70%) e un esiguo numero
di imprese di medie dimensioni (~5%), sebbene,
quest’ultime, orientate al mercato internazionale (detengono il 18% delle esportazioni dell’Alto
Adige) e favorevoli all’innovazione.
L’Alto Adige, come l’Europa, soffre particolarmente della minaccia di economie emergenti quali Cina, India e Brasile, che esportano in Europa
frutta e altri beni alimentari a prezzi competitivi.
Tale situazione ha spinto recentemente l’Unione
Europea a sostenere il settore alimentare non più
con politiche basate sulla riduzione dei prezzi o
il ricorso a mezzi di sussidio, bensì attraverso il
sostegno alla ricerca scientifica e all’innovazione
tecnologica (http://etp.ciaa.eu).
Sulla base di queste considerazioni, la ricerca
scientifica nell’ambito delle tecnologie alimentari
dovrà essere rivolta principalmente allo sviluppo
di tecnologie per la trasformazione di materie
prime locali in ingredienti e prodotti alimentari
di alta qualità, stabili nel tempo e possibilmente in grado di apportare benefici alla salute del
consumatore. Inoltre occorrerà sviluppare nuovi
26 Piano strategico – Parco Tecnologico
strumenti in grado di garantire la tracciabilità e
la genuinità dei prodotti alimentari tipici dell’Alto
Adige, con l’ottica di valorizzare i prodotti locali
legati al territorio, garantire il successo commerciale del prodotto finito e offrire una sempre maggiore sicurezza al consumatore finale.
Tuttavia, occorre notare che, nonostante vi siano
già alcune istituzioni (tra cui: Centro per la Sperimentazione agraria e forestale (Laimburg), TIS
Innovation Park (TIS), Fed. Latterie dell’Alto
Adige e Libera Università di Bolzano (LUB)) che
svolgono ricerche scientifiche sulla qualità e tracciabilità degli alimenti, non vengono ancora svolte ricerche sistematiche sui processi alimentari e
sulle relative operazioni unitarie, pur in presenza
in Alto Adige di alcune aziende alimentari leader
di mercato a livello internazionale e già dedite ad
investire nell’innovazione.
Tale debolezza è probabilmente dipesa in parte
da (1) carenze strutturali (ovvero assenza di istituzioni scientifiche dotate di impianti pilota e laboratori di analisi dei materiali); (2) dalla realtà
economica del settore alimentare che, in Alto
Adige, è composta prevalentemente da aziende
artigianali; (3) dal limitato uso di fondi destinati
alla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie di trasformazione.
Pertanto, affinché la ricerca scientifica nell’ambito delle tecnologie alimentari possa rappresentare un’opportunità di crescita per l’Alto Adige è
necessario innanzitutto colmare il ritardo infrastrutturale attualmente presente. In questo senso,
il Parco tecnologico rappresenta sicuramente una
soluzione concreta.
Tuttavia, sarà anche necessario sviluppare iniziative in grado di coinvolgere nella ricerca le aziende di medie dimensioni già vocate al processo di
innovazione, e che potrebbero servire da stimolo
per quelle numerose micro-aziende agroalimentari vocate alla trasformazione degli alimenti ma
che generalmente rimangono distanti dai benefici
offerti dai programmi di ricerca e sviluppo.
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
2.2.2 Stato dell’arte
In Italia, l’attività di ricerca nel settore alimentare
è all’avanguardia grazie alla presenza di 12 parchi tecnologici, 5 distretti tecnologici, 27 distretti
produttivi e 130 istituzioni tra enti, agenzie e università. Nei Paesi vicini all’Alto Adige (Austria e
Germania) esistono svariati centri di eccellenza in
campo alimentare tra cui:
–– Fraunhofer Institute for Process Engineering
and Packaging (Freising, Germania), che rappresenta uno dei maggiori istituti europei dedicati alle ricerche sulle tecnologie alimentari
–– BOKU University of Natural Resources and Applied Life Sciences (Vienna).
Entrambi gli istituti dispongono di impianti pilota
e aree di processo avanzate.
Per contro, la ricerca scientifica nell’ambito alimentare in Alto Adige è rivolta principalmente
alla produzione primaria e solo marginalmente
all’innovazione di processo. Senza la pretesa di
definire esaustivamente l’insieme delle attività
delle istituzioni pubbliche operanti nel settore
alimentare in Alto Adige, si sottolinea come, allo
stato attuale, nessuna sia specializzata nella ricerca di tecnologie innovative per la trasformazione
degli alimenti. A titolo di esempio:
–– Laimburg, punto di riferimento per la sperimentazione agraria e l’enologia in Alto Adige,
dedica gran parte della sua attività di ricerca a
lavori commissionati per la risoluzione dei problemi delle produzioni primarie
–– Cluster Alimentaris del TIS è attivo nei servizi
di consulenza dedicati alle micro-aziende di carattere artigianale e alle attività di networking
–– Federazione Latterie Alto Adige effettua analisi di laboratorio per il controllo di tutte le
fasi di produzione e trasformazione del latte
e offre corsi di formazione nel settore lattiero
caseario
–– Cooperativa per la Formazione dell’Unione
Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi
(Südtiroler Bauernbund) offre corsi di formazione a favore degli agricoltori
–– Eco-Research offre servizi di analisi di laboratorio ambientale (microinquinanti inorganici e
organici)
La Libera Università di Bolzano, sebbene di recente istituzione, svolge attività di ricerca applicata nell’agricoltura e nelle tecnologie alimentari.
Inoltre, è in previsione lo sviluppo di un nuovo
corso di laurea magistrale in Tecnologie Alimentari che andrebbe ad affiancarsi all’attuale corso
di laurea in “Scienze e Tecnologie Agrarie”, al
corso di laurea magistrale in “Fruit Science” e,
infine, al corso di dottorato di ricerca in “Management of Mountain Environment”.
Tuttavia, è bene sottolineare come le attività di
ricerca e di didattica svolte sulle materie prime e
sui prodotti trasformati alimentari siano inevitabilmente limitate dall’assenza di impianti pilota e di
laboratori dedicati alla caratterizzazione chimicofisica dei materiali. Ciò è causato sia dalla difficoltà
di trovare delle strutture adeguate presso l’attuale
sede dell’Università, sia perché gli impianti pilota
in genere richiedono l’impiego di acqua, vapore e
corrente in quantità tipiche di una realtà industriale e che difficilmente si adattano alle caratteristiche
dei laboratori universitari tradizionali.
2.2.3 Feedback
I numerosi e ripetuti tavoli di lavoro tra la LUB
e i rappresentanti delle principali aziende private,
istituzioni e associazioni pubbliche (circa 12 incontri con il coinvolgimento di più di 60 manager)
hanno permesso di definire una lista di principali aspettative che, ad oggi, non sono pienamente
soddisfatte:
1. Attività di consulenza di breve termine:
1.1. Assistenza legale sull’etichettatura/labelling dei prodotti alimentari
1.2. Assistenza legale sulla commercializzazione e vendita dei prodotti alimentari
1.3. Attività di aggiornamento e di formazione
(specialmente in tema di igiene, haccp, diritto alimentare)
Piano strategico – Parco Tecnologico 27
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
2. Ricerche di mercato e studi sul comportamento
del consumatore:
2.1. Analisi di mercato e della concorrenza
2.2. Analisi del comportamento del consumatore
2.3. Sviluppo di nuovi design per il packaging
dei prodotti alimentari
3. Attività di ricerca scientifica di medio-lungo
termine:
3.1. Materie prime: valorizzazione e autenticazione delle materie prime locali attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative, e
messa a punto di metodi di analisi semplici, rapidi e oggettivi per la tracciabilità,
autenticazione e controllo della qualità dei
prodotti agroalimentari
3.2. Qualità e shelf-life: studio degli effetti del
processo tecnologico sulla qualità degli
alimenti (includendo gli effetti del packaging sulla qualità del prodotto) e sulla loro
conservazione (shelf-life).
Stessa prassi sarà utilizzata anche per l’offerta di
servizi: saranno indicati sia quelli offerti dal TIS
ma anche quelli offerti da Laimburg ed Eco-Research.
Un’ulteriore attività molto richiesta dal mondo
imprenditoriale è lo sviluppo di osservatori permanenti in grado di gestire database open-source
contenenti le informazioni riguardanti le proprietà chimico-fisiche e nutrizionali degli ingredienti
alimentari, le proprietà dei materiali per il packaging, le imprese/fornitori di materiali, attrezzature
e impianti alimentari, le analisi chimiche, fisiche e
microbiologiche eseguibili in Alto Adige.
Linea 1L Innovazione di processo: valorizzare
le materie prime locali e gli scarti della loro lavorazione attraverso l’uso di
tecnologie innovative di estrazione e di
disidratazione attraverso lo sviluppo di
nuovi ingredienti e prodotti alimentari
tipici e a lunga conservazione
Linea 2L Qualità degli alimenti: sviluppare nuovi metodi di analisi per la tracciabilità,
autenticazione e controllo della qualità
Linea 3L Commercializzazione: ottimizzare il
successo commerciale dei prodotti attraverso l’analisi sensoriale e lo studio
del comportamento del consumatore.
2.2.4 Risultato
Quale risultato dell’intero processo, verranno ora
illustrate le proposte di linee di ricerca, le attività
di servizio e l’elenco delle infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di
tali attività.
In questa sede verranno indicate non solo le linee
di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma anche le linee di ricerca proposte da altri enti che si
occupano di ricerca a livello locale quali ad esempio il Centro di Sperimentazione di Laimburg.
28 Piano strategico – Parco Tecnologico
Per quanto riguarda le infrastrutture e le dotazioni strumentali necessarie, esse troveranno una
quantificazione in termini di costi nell’allegato 1
del presente piano che conterrà per l’appunto una
stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca.
a) Linee di ricerca proposte dalla LUB
Dall’analisi della struttura del settore alimentare
in Alto Adige, dello stato dell’arte delle istituzioni
scientifiche attualmente presenti e dei feedback ricevuti dalle aziende private, la Libera Università
di Bolzano propone le seguenti tre linee di ricerca
da svolgersi esclusivamente presso il Parco tecnologico:
Linea 1L
INNOVAZIONE DI PROCESSO
La prima linea di ricerca riguarda lo sviluppo di
materie prime, ingredienti e prodotti tipici di alta
qualità, stabili nel tempo (shelf-life) e possibilmente in grado di apportare un beneficio alla salute del consumatore. L’approccio sperimentale di
questa linea prevede necessariamente la presenza
di un Parco tecnologico dove poter impiegare im-
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
pianti pilota per lo studio sistematico dell’effetto
delle variabili di processo sulla stabilità e shelf-life
dei prodotti alimentari e dei loro costituenti più
nobili (ad es. antiossidanti, carotenoidi, polifenoli, vitamine, ecc.). La presenza di un Parco tecnologico servirebbe per stimolare ricerche in scala
ridotta delle operazioni di:
a. estrazione (solido-liquido e da fluidi supercritici) da materie prime naturali e tipiche del nostro
territorio (ad es. mele, uva, erbe di montagna,
ecc.) e anche da prodotti di scarto dell’industria alimentare (bucce, semi, semilavorati)
b. fermentazione di sostanze bioattive attraverso
lo sfruttamento del metabolismo di microrganismi selezionati
c. disidratazione degli estratti naturali in polveri e
granulati facilmente conservabili e utilizzabili
dall’industria alimentare (ad es. hot-melt extrusion, spray-drying, freeze-drying).
L’implementazione di queste attività presso la
sede del Parco tecnologico, consentirà all’Università di effettuare ricerche di base e applicate
riguardanti:
questo documento programmatico, e più specificatamente con i docenti e i ricercatori afferenti
ai settori scientifici dell’ingegneria meccanica, gestionale e dei materiali.
Inoltre, durante i tavoli di lavoro tra la LUB e i
rappresentanti di alcune istituzioni pubbliche
dell’Alto Adige è emerso un sostanziale interesse
per questo progetto. In particolare, Laimburg si
è resa disponibile a fornire un supporto analitico
(analisi chimica e microbiologica) per caratterizzare le materie prime da cui si intende ottenere gli
estratti naturali e i semilavorati.
Eco-Research si è resa disponibile a supportare
l’attività di ricerca delle materie prime mettendo
a disposizione l’ampia gamma di strumentazione
analitica in suo possesso.
Il Cluster Alimentaris del TIS, infine, si è reso disponibile a svolgere attività di intermediazione tra
le aziende alimentari che producono o trasformano
le materie prime e a promuovere lo sviluppo di spinoff e nuove imprese di trasformazione alimentare.
Linea 2L
–– la valutazione dell’effetto delle variabili del processo sulle proprietà chimiche e fisiche dell’alimento trasformato, sia esso un estratto, una
polvere o un formulato alimentare
–– la valutazione dell’effetto delle proprietà chimiche e fisiche dell’estratto, polvere o formulato
alimentare sulla sua stabilità nel tempo (shelflife), anche attraverso lo sviluppo di modelli
cinetici di degradazione/stabilità in condizioni
controllate (temperatura, umidità, luce, pH, attività dell’acqua, ecc.)
–– lo sviluppo di modelli teorici in grado di prevedere la stabilità degli alimenti attraverso la conoscenza di base delle sue proprietà chimiche,
fisiche e strutturali.
QUALITÀ DEGLI ALIMENTI
La seconda linea di ricerca riguarderà lo sviluppo
di nuovi metodi di analisi per la tracciabilità, autenticazione e controllo della qualità degli alimenti. Attualmente, diverse istituzioni dell’Alto Adige
sono impegnate in progetti di ricerca nazionali ed
europei con lo scopo di valorizzare le produzioni
tipiche e le materie prime del territorio. Il TIS sta
attualmente partecipando ad un progetto FSE sul
monitoraggio della qualità di filiera della segale e
del farro. Laimburg assieme alla LUB, alla Federazione latterie Alto Adige e ad altre Università
Europee sono già attive in un progetto EU Interreg con lo scopo di sviluppare metodi di analisi
rapidi e veloci in grado di valorizzare l’origine di
prodotti alimentari tipici del territorio alpino quali latte, formaggio, mele, carne, prugne, uova, ecc.
È evidente come il maggior beneficio per questo
tipo di attività si realizzerà solo se tali spazi verranno affiancati e integrati con le attività ingegneristiche previste negli altri ambiti verticali di
Eco-Research ha laboratori di analisi di alto livello scientifico in grado di analizzare qualsiasi
sostanza organica e inorganica anche negli alimenti. Solo questi esempi dimostrano la capacità
Piano strategico – Parco Tecnologico 29
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
delle istituzioni dell’Alto Adige di attuare ricerche
di livello internazionale verso questo tema specifico di ricerca.
In conclusione, l’idea alla base di questa seconda linea di ricerca è quindi quella di concentrare
presso la sede del Parco tecnologico tutte queste
competenze al fine di creare un polo di eccellenza
per la misura della qualità e tipicità degli alimenti
dell’Alto Adige.
Linea 3L
COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE
Il successo nello sviluppo di nuovi prodotti dipende non solo dalla conoscenza scientifica e tecnologica di un’impresa ma anche dalla sua conoscenza del mercato (marketing), della soddisfazione e
preferenza del consumatore (analisi sensoriale) e,
infine, del comportamento del consumatore (market test). Il noto paradigma “dai campi alla tavola” richiede che le informazioni sul consumatore
finale assieme alle sue attese verso nuovi prodotti
siano raccolte e analizzate fin dalle prime fasi.
Pertanto, la valenza scientifica di questa linea di
ricerca è quella di aiutare le imprese a sviluppare nuovi prodotti alimentari in tutte le fasi del
processo di commercializzazione, contribuendo,
quindi, ad aumentare il livello competitivo delle
imprese e a utilizzare in modo più efficiente le risorse in funzione della domanda del mercato.
Oltre alla LUB, questo tema di ricerca ha suscitato l’interesse di altre istituzioni dell’Alto Adige
tra cui Laimburg, specialmente riguardo lo sviluppo di un centro di analisi sensoriale che ampli
le attuali competenze del Centro sulle proprietà
organolettiche del vino. Inoltre, anche il Cluster
Alimentaris del TIS è interessato ad avvalersi di
un centro di analisi sensoriale e di degustazione
per la valutazione della preferenza del consumatore.
b) Altre linee di ricerca proposte in
modo coordinato o da altri enti
A seguito di numerosi incontri di lavoro con
Laimburg è emersa la volontà del Centro di
30 Piano strategico – Parco Tecnologico
estendere ed ampliare presso il Parco tecnologico
tutte le attività di ricerca attualmente in corso e
che possono essere riassunte nei seguenti settori
scientifici:
1. Analisi della qualità delle materie prime (che si
collega alla Linea 1L e 2L)
2. Sviluppo di metodi e caratterizzazione dei prodotti alimentari (che si collega alla Linea 2L)
3. Consumer preferences / analisi sensoriale (che
si collega alla Linea 3L)
4. Qualità degli alimenti / analisi chimica e sensoriale
5. Pre-harvest quality production / Produzione
qualità in campo
6. Biotecnologie fermentazione (estensione del
core sul vino)
7. Agrobiodiversità
8. Food storage technology / tecnologie di conservazione agroalimentari
A seguito di un tavolo di lavoro con il dott. Palmitano (Eco-Research) è emersa la volontà di EcoResearch di partecipare a progetti di ricerca in
campo alimentare mettendo a disposizione la loro
esperienza nell’analisi chimica e le loro dotazioni
analitiche.
c) Servizi
A seguito di una riunione con una delegazione di
Laimburg e del TIS sono state proposte una serie
di attività di servizio da attuare presso il Parco
tecnologico e che vengono riportate di seguito:
TIS Cluster Alimentaris:
1. Assistenza sviluppo di prodotto
·· Sviluppo di nuovi prodotti, nuove formulazioni, etichettatura
·· Analisi sensoriale
·· Studi di shelf-life
·· Scelta e sviluppo di packaging
2. Assistenza marketing
·· Assistenza negli studi di marketing, posizionamento delle imprese, definizione del prezzo, ecc.
3. Networking. Intermediazione tra aziende, esperti, istituzioni di ricerca, ecc.
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
4. Input. Organizzazione di eventi e workshop
illustrativi per le aziende su trend, nuove tecnologie, ecc.
Laimburg:
1. Analisi chimica analitica (analisi del suolo,
ioni, pesticidi, ecc.)
2. Diagnostica fitosanitaria (analisi microbiologica classica e molecolare)
3. Biologia molecolare (banca genetica e genomica
funzionale)
4. Laboratorio di analisi sensoriale
5. Trasferimento tecnologico (produttori, tecnici,
scuole, gruppi di interesse)
6. Consulenze (produzione agraria, difesa piante,
fermentazione, conservazione, distillazione,
trasformazione, funding)
d) Infrastrutture e dotazioni
strumentali presenti e necessarie
Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quan­tificazione in termini di costi
nell’allegato 1 del presente piano che contiene una
stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca.
Attualmente, la LUB sta già finanziando alcune
delle attività di ricerca definite in questo documento. Se la linea 1L Innovazione di Processo e la
linea 3L Comportamento del consumatore sono
attualmente poco sviluppate a causa delle limitazioni strutturali citate in precedenza, invece, la
linea 2L Qualità degli Alimenti è già molto attiva.
La LUB, ad esempio, ha recentemente acquisito
o sta acquisendo, tecnologie analitiche avanzate
quali:
–– Spettrometro di massa isotopica (IRMS)
–– Analizzatore di composti volatili accoppiato
con l’analisi termica
–– Spettrometro di emissione a plasma accoppiato
induttivamente (ICP-OES)
–– Gas cromatografo per l’analisi dello spazio di
testa (HS-GC-MS)
in grado di produrre risultati per lavori scientifici e progetti di ricerca di livello internazionale
sul tema della qualità degli alimenti. Altri enti di
ricerca dell’Alto Adige, tra cui Laimburg ed EcoResearch dispongono di ulteriori strumentazioni
analitiche che potrebbero essere favorevoli alla
linea 2L. Inoltre, Laimburg dispone di laboratori
d’analisi sensoriale, molto utili alla linea 3L.
A questo proposito, sono emerse le seguenti esigenze in termini di spazio e di strumentazione:
Libera Università di Bolzano:
–– Area di Impianti Pilota (operazioni unitarie)
~200-250 m 2
–– Lab Analisi Chimico-Fisica / Scienza dei materiali ~100-150 m 2
–– Lab Analitica di processo (analisi di supporto
all’area Impianti Pilota) ~50-100 m 2
–– Lab Fermentazioni e produzione microbiologica
di nutraceutici ~100-150 m 2
–– Lab Comportamento del consumatore (simulazione punto vendita) ~70-100 m 2
TIS Cluster Alimentaris:
–– Laboratorio per le preparazioni alimentari (forni, frigo, estrusore, mantecatore, pastorizzatore, ecc.) ~60 m 2
Laimburg:
–– Laboratorio sensoriale ~150-250 m 2
–– Laboratorio Qualità ~100 m 2
–– Uffici Servizi ~20-30 m 2
–– Area di processo (biotecnologia, distillazione,
processing) ~200-250 m 2
Eco-Research ha manifestato un certo interesse
nel partecipare a progetti di ricerca anche in campo alimentare disponendo già di strumentazioni
analitiche di alto livello adatte allo scopo.
Piano strategico – Parco Tecnologico 31
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
Tecnologie alimentari
Istituzione
Linee di ricerca
Infrastrutture e dotazioni
Strumentali presenti
e necessarie
LUB
–– 1L: Innovazione di processo
–– 2L: Qualità degli alimenti
–– 3L: Commercializzazione /
Comportamento del consumatore
Presenti:
–– 1 Spettrometro di massa isotopica
(IRMS)
–– 1 Analizzatore di volatili accoppiato
con l’analisi termica
–– 1 Spettrometro di emissione al plasma
accoppiato induttivamente (ICP-OES)
–– 1 Gas cromatografo per l’analisi dello
spazio di testa (HS-GC-MS)
Necessarie:
–– Area di Impianti Pilota dove effettuare sperimentazioni sulle principali
operazioni unitarie utilizzate
dall’industria alimentare
–– Lab Analisi Chimico-Fisica / Scienza
dei materiali dove caratterizzare in
modo oggettivo le proprietà chimiche
e fisiche degli alimenti
–– Lab Analitica di processo in
supporto all’area Impianti Pilota:
piccolo laboratorio di supporto
all’impianto pilota dove effettuare
analisi di controllo
–– Lab Fermentazioni e produzione
microbiologica di nutraceutici:
insieme di piccoli laboratori dove
effettuare prove controllate di
fermentazione e di analisi della
popolazione microbica degli alimenti
–– Lab Comportamento del consumatore (simulazione punto vendita): area
tele-monitorata in cui effettuare delle
simulazioni del punto vendita e
studiare il comportamento del
consumatore nell’atto dell’acquisto
32 Piano strategico – Parco Tecnologico
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
Tecnologie alimentari
Istituzione
Linee di ricerca
Infrastrutture e dotazioni
Strumentali presenti
e necessarie
TIS
–– Sviluppo di prodotto
–– Assistenza di marketing
–– Networking
–– Input/Eventi/workshop
Necessarie (TIS Cluster alimentaris):
–– Laboratorio per le preparazioni
alimentari (forni, frigo, estrusore,
mantecatore, pastorizzatore, ecc.)
LAIMBURG
–– Analisi della qualità delle materie
prime
–– Sviluppo di metodi e caratterizzazione dei prodotti alimentari
–– Analisi sensoriale
–– Analisi del suolo, chimica
inorganica, residui fitofarmaci,
metaboliti primari e secondari
–– Microbiologia classica e molecolare
e diagnostica fitosanitaria
–– Pre-harvest quality production
–– Biotecnologie sulla fermentazione
–– Agrobiodiversità
–– Food storage technology
–– Biologia molecolare (banca genetica
e genomica funzionale)
–– Laboratorio sensoriale
–– Consulenze (produzione agraria,
difesa piante, fermentazione, conservazione, distillazione, trasformazione; funding)
–– Trasferimento tecnologico
(produttori, tecnici, scuole, gruppi
di interesse)
Presenti:
Ampia dotazione di strumenti di analisi
chimica, microbiologica e sensoriale
–– Campionamenti e analisi chimiche e
batteriologiche
/
ECO­
RESEARCH
Necessarie:
–– Laboratorio sensoriale
–– Laboratorio Qualità
–– Area di processo (biotecnologia,
distillazione, processing)
Piano strategico – Parco Tecnologico 33
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
2.3
Percorso
d’eccellenza
dell’ambito
Tecnologie
alpine
Fabrizio Mazzetto
2.3.1 Visione
Gran parte della ricchezza annualmente prodotta
in Alto Adige deriva dalla capacità di saper sfruttare adeguatamente le risorse naturali presenti sul
suo territorio, risorse in gran parte strettamente
connaturate alla peculiarità del contesto alpino. I
circa 15,4 G€ del suo PIL (in base ai dati ASTAT
2010) si ripartiscono, rispettivamente, in ragione
del 4%, 22% e 74% tra i settori primario, secondario e terziario. Quest’ultimo, a sua volta, si suddivide prevalentemente tra attività incentrate sul
turismo e commercio (30%) e sul funzionamento
della pubblica amministrazione (44%).
Una quota rilevante di quest’ultima voce viene destinata da tempo a investimenti per proteggere e
mantenere elevata la qualità del territorio locale.
Anche gli altri settori, tuttavia, benché con contributi più modesti sul PIL, giocano in modo rilevante in tale direzione.
In particolare, lo stesso settore primario, nonostante sia il “fanalino di coda” della ricchezza locale, assume un ruolo chiave nel presidiare la qualità
del territorio e del suo contesto alpino. Le attività
propriamente agricole, infatti, si svolgono su circa
240.000 ha dei quali: i) l’87% riguarda pascoli e
prati permanenti (ovvero, il cuore dell’agricoltura estensiva locale), per lo più dislocati a media
ed alta quota e fortemente integrati con il tessuto
forestale (coi suoi ulteriori 200.000 ha di boschi)
e con gli ambienti destinati alle strutture ricettive
turistiche connesse agli sport invernali; ii) il 10%
riguarda le cosiddette coltivazioni legnose agrarie
(pressoché integralmente gestite attraverso forme
di agricoltura molto intensiva, con alti investimen-
34 Piano strategico – Parco Tecnologico
ti di capitali in tecnologie e strutture), con superfici prevalentemente concentrate nel fondovalle e
ripartibili in ragione di ¾ e ¼ tra meleti e vigneti,
rispettivamente. Quest’ultima voce contribuisce a
coprire il 50% della produzione nazionale di mele
con prodotti di qualità (frutta fresca e conservata,
vini di pregio) esportati in tutto il mondo.
L’agricoltura include anche le attività zootecniche, soprattutto connesse all’allevamento di bovini da latte con circa 130.000 capi, in lieve e
progressiva diminuzione. Tale aspetto è da ritenersi preoccupante per l’arco alpino, vista la tipicità di molti prodotti agroalimentari derivanti
dalla trasformazione diretta del latte locale di
alta qualità. Di fatto, oggi l’allevamento rimane
confinato in alcune zone di fondovalle di consolidata tradizione e nelle aree di media ed alta
quota in cui le condizioni climatiche non consentono un’ulteriore estensione della più redditizia
frutticoltura.
Anche il settore secondario presenta rilevanti forme di radicamento col territorio alpino. Le attività industriali vere e proprie (industria manifatturiera) assicurano circa il 52% del PIL del settore
(contro l’11% e il 37% delle attività connesse, rispettivamente, ai comparti dell’energia e delle costruzioni). Oltre i 2/3 di tale quota sono da attribuire alle industrie alimentari, alla fabbricazione
di tecnologie meccaniche ed elettroniche e all’industria della lavorazione di materie prime (legno
in testa). Spiccano, in merito, settori di eccellenza
legati sia alla cosiddetta “industria invernale” –
con imprese attive nella produzione di tecnologie connesse alla fruizione di attività turistiche e
sport invernali (sistemi di trasporto a fune, impianti per l’innevamento programmato, attrezzature per la manutenzione delle piste da sci o da
pattinaggio su ghiaccio, sistemi informativi per
la gestione degli impianti, sistemi per il soccorso e la sicurezza sulle piste da sci, abbigliamento
“tecnico” invernale), sia all’industria di macchine
agricole (produzione di operatrici per frutteti, di
mezzi di raccolta e trasporto, di componenti per la
sicurezza sulle macchine).
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
L’Alto Adige risulta, pertanto, caratterizzato da
un complesso quadro economico in cui sistemi
produttivi, servizi e contesti ambientali si compenetrano e integrano profondamente. Ed è per
tale motivo che la definizione di un percorso di eccellenza nell’ambito delle cosiddette “Tecnologie
Alpine” richiede una preventiva e chiara definizione volta ad identificare senza alcuna ambiguità
l’ambito applicativo cui tali tecnologie si riferiscono. In questa sede si definisce come “Tecnologia
Alpina” (TA) qualunque soluzione, dispositivo o
servizio che possa avere effetti migliorativi o conservativi su qualunque componente del contesto
alpino e/o sulle sue capacità di incentivare l’economia locale che direttamente o indirettamente
deriva dallo sfruttamento sostenibile di tale contesto.
In tal senso, risulta fuorviante limitare il campo
d’azione di tali tecnologie ai prodotti della sola
industria invernale, come spesso erroneamente accade. Esse, infatti, devono estendersi a tutti
gli aspetti destinati a mantenere o incrementare
la funzionalità del contesto montano in termini
ecosistemici, produttivi e sociali. In definitiva, lo
scopo del percorso relativo alle TA è quello di attivare forme di sviluppo sostenibile funzionali alla
valorizzazione delle varie componenti del contesto montano, operando strategicamente nei tre
seguenti ambiti:
1. Agricoltura e foreste
2. Paesaggio e ambienti naturali
3. Turismo, mobilità e logistica
2.3.2 Stato dell’arte
Per quanto detto, nel percorso TA si intrecciano
componenti di natura agroforestale, ambientale,
industriale e sociale. Si tratta di aspetti da tempo ritenuti strategici a livello locale, come è testimoniato dalla presenza di numerose istituzioni
pubbliche e private che in modo consolidato già
operano proficuamente nei campi sia della ricerca
sia dei servizi.
Da questo punto di vista, in prospettiva, è essenziale che il futuro Parco tecnologico possa agire
come integratore di ruoli e competenze per sviluppare nuovi sinergismi rispetto alla realtà esistente.
In merito ai tre ambiti citati, la situazione attuale
è descrivibile come segue.
2.3.2.1 Agricoltura e Foreste
A livello locale, la ricerca in questo settore – sia
di base che applicata – risulta tradizionalmente
molto ben affermata. Spicca, in merito, l’attività
del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, che ha nella sua mission il miglioramento dell’imprenditorialità di tutte le aziende
agrarie altoatesine attraverso ricerche finalizzate
alla diffusione di nuove conoscenze direttamente presso gli addetti del settore. Il Centro opera
prevalentemente con un focus sulle produzioni vegetali e sulla conservazione e trasformazione dei
prodotti. Le ricerche riguardano aspetti dell’agricoltura sia intensiva (frutticoltura, viticoltura,
enologia, colture minori) sia estensiva (agricoltura montana e alpicoltura, agricoltura biologica).
Il tutto integrando tematiche che spaziano dalla
difesa delle piante alla pedologia, dalla geomatica
alla biologia molecolare.
Molto attiva anche la ricerca nel settore forestale,
spesso promossa da specifiche iniziative dell’Ufficio Pianificazione forestale della Ripartizione Foreste della Provincia, ed inerenti aspetti di analisi
e monitoraggio delle foreste esistenti in chiave sia
produttiva e gestionale, sia ecosistemica e ambientale. Negli ultimi anni su queste tematiche si sono
anche innestati i focus di ricerca della LUB che ha
aperto collaborazioni scientifiche con varie istituzioni locali.
Rispetto a quanto svolto per le produzioni vegetali, tuttavia, vi è da segnalare una generale carenza
della ricerca sul fronte della zootecnia. Di fatto,
questo settore viene percepito come marginale rispetto a frutticoltura e viticoltura, nonostante da
esso dipendano molte produzioni agroalimentari
tipiche locali. Alquanto carente – sebbene non assente – anche la ricerca sul fronte della meccanizzazione agricola e dei suoi risvolti sulla gestione
aziendale. Tali tematiche necessitano di ulteriori
Piano strategico – Parco Tecnologico 35
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
sviluppi per consolidare sia migliori conoscenze
nell’ambito della sicurezza ed ergonomia degli
ambienti di lavoro, sia una maggior integrazione
tra il settore agrario e l’industria manifatturiera
locale, specie di quella già operante all’interno del
settore. Su questo fronte, recentemente, si sono
attivate diverse esperienze relative allo sviluppo di
innovazioni di processo e di prodotto anche da
parte del TIS e della LUB.
2.3.2.2 Paesaggio e Ambienti Naturali
Anche su questo fronte il territorio locale è in grado
di proporre esperienze di ricerca di base ad ottimi
livelli, in ciò sicuramente favorito dalla presenza
di attori istituzionali (inclusa la Pubblica Amministrazione) tradizionalmente caratterizzati dall’avere un’elevata sensibilità a interazioni sostenibili con
l’ambiente. E in ciò consci che tale sostenibilità non
può che partire da una notevole conoscenza, attraverso l’osservazione diretta, dei meccanismi naturali e antropici che governano il comportamento
degli ecosistemi nelle loro varie forme. E’ per tale
motivo che sul territorio sono da tempo già capillarmente diffuse molte reti di monitoraggio operanti in vari comparti (acqua, aria, suolo etc.) con
finalità sia di ricerca sia gestionali.
Fondamentale, in merito, il ruolo dell’EURAC
che si pone come obiettivo generale la ricerca tecnologica e lo sviluppo dell’uso del territorio basati
su una solida competenza dell’interdisciplinarietà
degli studi sulle aree montane. In particolare, ha
diversi istituti le cui competenze si integrano su
queste tematiche (Istituto per l’Ambiente Alpino,
Istituto per il Telerilevamento Applicato, Istituto
per lo Sviluppo Regionale e il Management del
Territorio) e coi quali la stessa LUB sta consolidando esperienze reciproche a vari livelli. Le tematiche trattate spaziano dagli argomenti tipici
degli ambienti naturali (biodiversità, ecosystem
services, clima e meteorologia, cicli dell’acqua e
dei nutrienti, monitoraggio di neve e ghiacciai,
pericoli naturali) alle interazioni con gli altri
ambienti (agricoltura di montagna ed ecosistemi
forestali, turismo, trasporti e mobilità, medicina
d’emergenza in montagna).
36 Piano strategico – Parco Tecnologico
E’ opportuno citare anche il ruolo dell’Agenzia
Provinciale per l’Ambiente, che dispone di una
propria rete di monitoraggio capillare (con annessa dotazione di laboratori) attiva su una vasta
gamma di settore di interesse: dall’analisi delle
acque e suoli a quella degli alimenti, dal controllo dei rifiuti alla formazione sulla sicurezza negli
ambienti di lavoro. Sempre su questo fronte, infine, da segnalare ancora il ruolo del TIS, attivo da
tempo con propri cluster finalizzati ad un maggior coinvolgimento delle imprese private operanti
nel settore.
2.3.2.3 Turismo, Mobilità e Logistica
Questo ambito, specie a livello di imprese industriali di medio-grande dimensione, è in grado di
esprimere vere e proprie punte di eccellenza a livello internazionale, in particolare nel settore della già citata industria invernale. Qui la ricerca si
basa, soprattutto, su iniziative private che spesso
ricorrono a competenze scientifiche e tecnologiche reperite in Atenei sia nazionali sia stranieri
(soprattutto Austria e Germania), rinomati per le
proprie specializzazioni ingegneristiche nel settore. Vi è molta aspettativa, in merito, per le ricadute del corso di Ingegneria Industriale Meccanica
recentemente attivato presso la LUB, in termini
sia di competenze scientifiche per la progettazione
e sperimentazione di nuovi prodotti, sia di adeguata formazione professionale di nuovi addetti
a livello locale.
La ricerca privata si basa sia su forme di autofinanziamento integrale, sia su misure di cofinanziamento regolato dalla normativa prevista dalle
Leggi Provinciali n. 4/1997 e n. 14/2006. Il risultato generale è che il tessuto industriale locale
sembra in grado di esprimere una buona dinamica relativamente all’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo. Basti pensare che,
stando ai dati ASTAT, nel triennio 2006-2008 i
2/3 delle imprese di medie dimensioni (vale a dire
con una forza lavoro compresa tra i 50 e i 250
addetti) hanno introdotto al proprio interno almeno una forma di innovazione. Tale incidenza,
tuttavia, scende a ¼ nel caso di imprese di piccole dimensioni (10-50 addetti). Qui, infatti, è più
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
probabile incontrare barriere all’introduzione di
innovazioni, soprattutto a causa delle maggiori
difficoltà nel sostenere adeguatamente gli impatti
delle economie di scala (maggiore incidenza dei
costi fissi, difficoltà nel realizzare adeguate masse
critiche nei settori R&D, maggior esposizione alla
diversificazione dei costi rispetto all’incidenza sui
costi ordinari di gestione).
Infine, sempre per quest’ambito vi è da segnalare
l’opportunità di realizzare innovazioni di prodotto promuovendo forme di trasferimento tecnologico intersettoriale, ovvero tra settori applicativi
normalmente tra loro indipendenti (es. dal settore
dell’industria invernale all’agricoltura, o viceversa). Ciò, peraltro, rafforzerebbe la vitalità economica delle singole imprese che, in tal modo,
potrebbero aprirsi su nuovi mercati, pur dovendo
contestualmente affrontare il problema dell’organizzazione di nuove reti commerciali. Anche su
questi aspetti a livello locale sono già in atto iniziative di supporto alle imprese (TIS, Fraunhofer).
Benché palese, è opportuno sottolineare come su
queste complesse dinamiche possa in futuro giocare un ruolo determinante e fondamentale la presenza del Parco tecnologico.
2.3.3 Feedback
I contatti con gli stakeholder locali hanno riguardato tre diverse tipologie di attori operanti – in
accordo con la suddivisione delle TA nei tre ambiti
citati in precedenza – in strutture produttive tra
loro distinte: 1) aziende agroforestali (FARM), 2)
industrie private (FIRM), e 3) pubblica amministrazione (PA). Su molte delle proposte discusse e
analizzate si è rilevata una sostanziale convergenza di opinione, che va da posizioni estremamente
favorevoli (+++) a giudizi di media accettabilità
(++) fino a posizioni di minore consenso (+). Non
sono, tuttavia, mancate le divergenze su alcuni
punti, spesso anche di carattere rilevante (---), che
è opportuno segnalare in vista delle future definizioni strategiche del Parco tecnologico. Le priorità rilevate per ciascun ambito sono riassumibili
come segue.
2.3.3.1 Agricoltura e Foreste
In generale, vi è un estremo interesse nello sviluppo di ricerca e servizi da parte delle FARM, soprattutto in termini di innovazioni di processo e
sicurezza. Inoltre, vi sono molte aspettative anche
per la certificazione dei processi (FARM, FIRM,
PA) e per i supporti alla gestione (FARM). Si è
riscontrata una certa diffidenza delle FIRM per la
necessità di proteggere il know-how.
Ricerca istituzionale, in particolare universitaria:
a. sviluppo di tecnologie per l’agricoltura di precisione ed il management informatizzato soprattutto in campo frutticolo (FARM+++, PA+)
b. innovazioni radicali e incrementali sulle macchine agricole, in particolare per le attività
relative a trattamenti e raccolta (FARM+++,
FIRM++)
c. definizione di procedure e materiali per garantire condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro (FARM+++)
d. sviluppo di nuove tecnologie per tutte le operazioni di campo in condizioni estreme di pendenza (FARM+++)
e. ricerca di nuovi materiali e strutture per la protezione delle colture in campo, come tunnel,
reti antigrandine, sistemi di ombreggiatura, etc.
(FARM+++)
f. ottimizzazione dei cantieri forestali con misure della biomassa legnosa asportata (FARM++,
PA+++).
Ricerca commissionata:
Supporto alla progettazione e sviluppo di nuovi
prodotti tecnologici per l’agricoltura (macchine,
impianti, procedure), con assistenza alla prototipazione, sperimentazione e ingegnerizzazione dei
trovati (FIRM++).
Servizi:
a. certificazione e prova di macchine agricole esistenti, sia in condizioni standard di laboratorio
sia in campo (FARM+++, FIRM+++)
b. auditing aziendale delle condizioni di sicurezza
dei cantieri (FARM++, PA+++)
c. supporto alla gestione, con valutazione oggetti-
Piano strategico – Parco Tecnologico 37
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
va dei costi di esercizio (FARM++)
d. assistenza nella valutazione degli investimenti
(FARM++)
e. formazione professionale e aggiornamento permanente (FARM+++, PA++)
f. assistenza nel reperire informazioni sulla normativa internazionale, specie in attività di import/export (FARM++, FIRM+++).
2.3.3.2 Paesaggio e ambienti naturali
Qui l’interesse si concentra soprattutto sulla necessità, da parte di vari attori della PA, di mantenere sotto osservazione lo stato e le dinamiche evolutive delle varie componenti climatiche,
chimico-fisiche e biologiche degli ambienti territoriali, siano essi allo stato naturale o sottoposti a pressione antropica. Tali attività potranno,
ovviamente, anche toccare la sfera di interesse
dell’ambito agro-forestale, così come favorire la
partecipazione di imprese industriali elettroniche
e meccaniche di precisione da coinvolgere nello
sviluppo di nuovi sensori e piattaforme di misura
(PA+++, FIRM++, FARM+).
Ricerca istituzionale:
Sviluppo di tecnologie di monitoraggio complete
di sistemi di acquisizione dati con relative procedure di analisi e interpretazione in grado di fornire un valore aggiunto alla ricerca interdisciplinare
sui vari aspetti dell’arco alpino, già in parte svolta
singolarmente da varie istituzioni territoriali. Il
tutto con focus su: stato degli ecosistemi, crescita della biomassa forestale, biodiversità, cicli dei
nutrienti e del carbonio, regime e qualità dei corpi
idrici, qualità dell’aria, stato dei suoli e loro utilizzo, controllo di stabilità dei pendii, analisi preventiva dei rischi idrogeologici.
tervento, sebbene con sfumature diverse da caso a
caso. Le grandi imprese, infatti, si dichiarano molto
diffidenti a trasferire parte delle proprie attività di
R&D all’interno del Parco tecnologico (FIRM--),
essenzialmente per problemi di nicchia di mercato e
di timori per la perdita di competitività conseguente a eventuali fughe di know-how. All’opposto, le
micro e piccole imprese vedono nel Parco notevoli
opportunità di sviluppo (FIRM+++), in prospettiva
di poter accedere a risorse e competenze finora ritenute inaccessibili (o comunque difficili da raggiungere) nonostante i numerosi servizi di assistenza già
presenti sul territorio.
Ricerca istituzionale:
a. innovazioni incrementali e radicali per le tecnologie di supporto alle attività turistiche e agli
sport invernali, specie nel settore dei trasporti
(FIRM--/+++)
b. studi di trasferimento tecnologico intersettoriale, a favore della diversificazione di prodotti,
dello sviluppo di nuovi processi, di soluzioni di
abbigliamento (FIRM+++)
c. studio di nuovi materiali, tecnologie e procedure costruttive per i cantieri edili, con focus sulle
tecniche di demolizione e rimozione semplificata dei detriti (FIRM+++)
d. sviluppo di nuovi materiali e attrezzature per
la sicurezza in attività turistiche e sportive
(FIRM+++)
e. studio sul contributo delle tecnologie alla definizione di scenari alternativi idonei ad uno sviluppo sostenibile dell’arco alpino (FIRM+, PA+++)
f. studi sulla medicina d’emergenza in montagna
(PA+++).
Servizi:
Indagini sulle tematiche sopra esposte, da attuare
sia attraverso misure on-demand, sia realizzando
specifici osservatori permanenti.
Ricerca commissionata:
Supporto alla progettazione e sviluppo di innovazioni tecnologiche per l’industria (di prodotto
e di processo), con assistenza alla prototipazione,
sperimentazione e ingegnerizzazione dei trovati
(FIRM--/+++).
2.3.3.3 Turismo, mobilità e logistica
In quest’ambito è il settore industriale ad aver reagito con maggior interesse alle varie proposte di in-
Servizi (FIRM+++):
a. disegno meccanico 3D e assistenza alla progettazione
38 Piano strategico – Parco Tecnologico
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
b. rapid prototyping
c. business plan e analisi investimenti
d. test di durata e funzionalità di materiali e prodotti in laboratorio, in campo e in ambienti controllati in condizioni estreme
e. networking e assistenza marketing per la creazione di una rete commerciale
f. assistenza marchi e brevetti
g. ingegnerizzazione e omologazione
h. certificazione di qualità e analisi del ciclo di
vita (LCA) di tecnologie e prodotti
i. assistenza su normativa e diritto internazionale.
2.3.4 Risultato
Quale risultato dell’intero processo verranno ora
illustrate le proposte di ricerca istituzionale, commissionata, di servizi nonché le infrastrutture e
dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di tali attività.
In questa sede verranno indicate non solo le linee
di ricerca e i servizi proposti dalla LUB in merito
all’ambito delle Tecnologie alpine (Linee 1L, 2L
etc.), ma anche le iniziative proposte dalle altre
istituzioni di ricerca attive in argomento sul territorio (EURAC, Laimburg, TIS, Fraunhofer).
Una stima indicativa dei costi relativi alla realizzazione e gestione delle infrastrutture e delle dotazioni strumentali necessarie verrà, infine, fornita
nell’allegato 1 del presente piano, che proporrà
– appunto – delle valutazioni preliminari relative
alle spese sia d’investimento sia correnti di ciascuna linea di ricerca.
In linea generale, l’approccio metodologico qui seguito prevede che ogni linea di ricerca possa essere
sviluppata – in prospettiva – da un laboratorio di ricerca (LAB) facente parte del futuro organigramma
del Parco tecnologico. Ogni LAB potrà, comunque,
avere in carico più linee di ricerca, così come una linea di ricerca potrà essere anche gestita contestualmente da più LAB. Ogni LAB potrà condurre linee
di ricerca di tipo sia istituzionale, sia commissionata. Inoltre, una volta pienamente consolidate le proprie attività ed esperienze all’interno del Parco, ogni
LAB potrà anche offrire propri servizi. Nell’ambito
delle Tecnologie alpine, un particolare tipo di servizio riguarderà la messa in essere di osservatori
(OSS). Gli OSS saranno strutture dotate di proprie
risorse autonome finalizzate ad una continua e permanente attività di raccolta dati relativi ad uno specifico dominio di interesse. La raccolta dei dati sarà
realizzata indipendentemente dalla presenza di un
committente che ne richieda l’acquisizione (a differenza di quanto, di norma, avviene con le ricerche
commissionate in cui la raccolta dati è realizzata
solo dietro specifico incarico). Gli OSS, pertanto,
realizzeranno servizi di monitoraggio permanente
con lo scopo di mettere a disposizione informazioni ad utenti sia pubblici che privati mossi dalle più
svariate motivazioni. Le tecnologie di acquisizione
destinate agli OSS dovranno, in generale, prevedere
strumenti di misura, piattaforme di trasferimento
dati spesso su architetture client-server, modelli
e sistemi di conoscenza per l’interpretazione delle
informazioni. Tutte queste tecnologie saranno preventivamente sviluppate dai rispettivi LAB e saranno rese disponibili attraverso gli OSS solo dopo
aver raggiunto un adeguato livello di maturazione
tecnica e funzionale.
a) Linee di ricerca proposte dalla LUB
Linea 1L
INNOVAZIONI AGROFORESTALI
DI PRODOTTO E DI PROCESSO
La ricerca intende promuovere iniziative atte ad
individuare nuove tecnologie, in termini di prodotti e/o processi, con lo scopo primario di migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale
ed economica delle produzioni agroforestali in
aree montane. L’attenzione sulle innovazioni sarà
posta a tutte le tecnologie a punto sia mobile (trattori e macchine operatrici) sia fisso (impianti), con
un focus sulle loro i) prestazioni energetiche, ii)
prestazioni operative e iii) condizioni di sicurezza ed ergonomia. Per le utenze a punto mobile, le
priorità riguarderanno lo sviluppo di motrici idonee ad operare in condizioni estreme di pendenza,
l’impiego di nuove tipologie di motori per macchine agroforestali (biofuel, motori elettrici, motori
Piano strategico – Parco Tecnologico 39
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
a combustione esterna) e controllo delle operatrici
destinate alle cure colturali con distribuzione di
chemicals (controllo della deriva nei trattamenti,
distribuzioni localizzate etc.), alla fienagione e
alla raccolta. Il tutto considerando anche le soluzioni automatizzabili secondo gli approcci della
cosiddetta agricoltura di precisione. Per le utenze
a punto fisso, larga enfasi sarà data ai trattamenti post-raccolta e alle strutture di conservazione
dei prodotti. La ricerca dovrà disporre di adeguate strutture per consentire lo svolgimento di
misure sia in condizioni standard certificate, sia
in campo. Gli strumenti di misura varieranno a
seconda del tipo di tecnologia considerata. Altri
temi riguarderanno la ricerca di nuovi materiali
per l’agricoltura di pieno campo, la logistica dei
trasporti in montagna e il potenziamento tecnologico delle strutture zootecniche in alpeggio.
Linea 2L
CONTROLLO E GESTIONE DEI PROCESSI
AGROFORESTALI
La ricerca intende proporre soluzioni di management informatizzato per ottimizzare le condizioni
di esercizio delle attività agroforestali in chiave sia
economica sia ambientale. Ciò promuovendo molteplici attività di controllo e assistenza in remoto,
su piattaforme client-server, inerenti decisioni: i)
strategiche (suggerimenti sulla scelta di macchine
e impianti), ii) tattiche (pianificazione delle attività di campo con consumi sui fattori produttivi,
specie in riferimento a fertilizzanti e diserbanti),
iii) operative (regolazione e manutenzione delle
macchine). Punto chiave della ricerca, pertanto,
sarà il telemonitoraggio delle attività di campo,
attraverso la realizzazione di una rete telemetrica
per la raccolta dei dati gestionali relativi alle operazioni di campo svolte con mezzi meccanizzati,
in grado di documentare in modo affidabile, a
consuntivo, i processi eseguiti sul territorio.
Linea 3L
ATTREZZATURE E MATERIALI
PER LA SICUREZZA
La ricerca intende aprire un ampio fronte di analisi destinato a considerare attrezzature, materiali
40 Piano strategico – Parco Tecnologico
e metodi di lavoro idonei ad incrementare le condizioni di sicurezza sia nelle attività lavorative dei
vari comparti produttivi (settore agroforestale in
testa, con ciò integrandosi con la precedente Linea 1L), sia in attività ricreative connesse al turismo e agli sport invernali. Il tutto operando contestualmente sui tre aspetti connessi – in ordine
di priorità decrescente - a prevenzione, protezione
per rischi residui e dispositivi di protezione individuale. Lo studio e i test sui nuovi materiali avranno a che fare soprattutto con quest’ultima voce.
Le attrezzature e le procedure di lavoro, invece,
con le prime due. E’ prevista la realizzazione di
strumenti di misura e laboratori.
Linea 4L
MONITORAGGIO DELLE FORESTE
E DEI RISCHI IDROGEOLOGICI
La ricerca punta a creare strumenti e metodologie correnti di eccellenza per realizzare forme
permanenti di monitoraggio del tessuto forestale
e idrogeologico, a salvaguardia della sua qualità
ecosistemica e dei rischi naturali che potrebbero
derivare da una sua cattiva o non accurata gestione. In dettaglio, la ricerca si pone i seguenti obiettivi specifici: i) stima e monitoraggio dello stato di
salute e delle potenzialità produttive e protettive
delle foreste alpine, ii) monitoraggio dei processi
idrologici e geomorfologici in ambito alpino ed
analisi della pericolosità e del rischio da questi
derivante, iii) monitoraggio della disponibilità e
dell’utilizzo della risorsa idrica in ambienti alpini
naturali ed antropizzati. Si farà un largo ricorso
a misure effettuate a diversa scala di dettaglio,
dal proximal sensing al remote sensing attraverso
sensori laser (LiDAR) e radar.
Linea 5L
INDUSTRIA ALPINA E TRASFERIMENTI
TECNOLOGICI INTERSETTORIALI
La ricerca si prefigge di porre le basi per approcci
metodologici interdisciplinari alla progettazione
e implementazione di nuovi prodotti industriali
tagliati sulle esigenze degli ambiti alpini e sulle
esigenze produttive delle industrie presenti nel
tessuto economico locale. Si tratta, pertanto, di
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
realizzare un’infrastruttura organizzativa, strumentale e procedurale per progettazione e sviluppo di nuove tecnologie (da singoli componenti,
all’insieme di prodotti e/o processi relativi ad una
stessa filiera). Il tutto si articolerà su specifici centri di studio, ciascuno specializzato su particolari
aspetti delle fasi di progettazione e sviluppo:
a. materiali
b. analisi e progettazione
c. allestimento, collaudi e prove
d. assistenza, marketing e distribuzione
Il focus delle attività potrà riguardare prodotti
sia del comparto della citata industria invernale,
sia di altri ambiti (abbigliamento, mobilità e trasporti, cantieri edili ed edilizia strumentale). Nel
caso i prodotti riguardino il settore agroforestale,
le attività di ricerca si integreranno con le competenze della citata Linea 1L. Le linee guida comuni saranno comunque improntate a logiche di
sostenibilità, con verifiche secondo approcci LCA
e calcoli delle impronte di carbonio per ciascun
prodotto/servizio progettato o realizzato. Questa
linea di ricerca, in definitiva, nasce già con l’intento di poter approdare ad una consolidata struttura di servizi per soddisfare esigenze di ricerca
commissionata. Un suo punto di forza, tuttavia,
dovrebbe essere proprio quello di garantire elevate interazioni interdisciplinari, con ciò favorendo
l’individuazione di inedite soluzioni di trasferimento tecnologico intersettoriale tra settori applicativi normalmente tra loro indipendenti (es. dal
settore dell’industria invernale all’agricoltura, o
viceversa). Possibili “idee” potrebbero riguardare:
a) il trasferimento – previe opportune semplificazioni e adattamenti – dei sistemi di innevamento programmato alla frutticoltura per eseguire
trattamenti attraverso impianti a punto fisso in
campo; b) l’applicazione delle tecniche di regolazione sito-specifica delle macchine agricole per il
livellamento delle risaie ai mezzi impiegati per la
sistemazione delle piste da sci.
b) Servizi proposti dalla LUB
La figura 6 indica come le precedenti cinque linee
di ricerca LUB saranno destinate ad essere realiz-
zate all’interno di tre distinti laboratori di ricerca.
La tabella indica anche il livello di interazione tra
ciascuna linea con i singoli ambiti TA previamente individuati. Per ogni LAB, si prospetta nel tempo di realizzare un singolo OSS destinato all’erogazione di servizi informativi. In dettaglio:
–– OSS-1: Osservatorio per il telemonitoraggio dei
processi agro-forestali (con adesione alla rete su
base volontaria delle aziende, da promuovere
attraverso forme di premialità)
–– OSS-2: Osservatorio dello stato delle foreste
(tramite programmazione di rilievi periodici
proximal sensing)
–– OSS-3: Osservatorio di diritto commerciale
(monitoraggio delle norme e della legislazione
comunitaria e internazionale a supporto di attività di import/export)
Da segnalare, inoltre, la proposta di creare, in associazione al LAB-1, un apposito Centro di Certificazione per macchine agricole, da sottoporre ad
accreditamento OCSE (sarebbe il 4° in Italia, ed il
1° relativo all’arco alpino). Tale centro fungerebbe
sia da laboratorio di certificazione ufficiale, sia da
centro per la sperimentazione avanzata delle tecnologie in campo agro-forestale.
I vari servizi, benché proposti dalla LUB, potranno essere gestiti in compartecipazione con le
altre istituzioni di ricerca che hanno manifestato
un chiaro interesse a contribuire con le proprie
competenze alle linee di ricerca precedentemente
esposte (così come indicato sempre in figura 6).
c) Linee di ricerca e servizi proposti
dalle altre istituzioni di ricerca
A quanto sopra esposto, si aggiungono ulteriori
linee di ricerca e servizi proposti autonomamente
dalle altre istituzioni o individuate collegialmente
già in origine attraverso forme di compartecipazione.
Si tratta di attività già attualmente portate avanti
dalle singoli istituzioni ma che potrebbero trovare
ulteriori sinergismi per l’integrazione di competenze all’interno del Parco tecnologico. In molti
Piano strategico – Parco Tecnologico 41
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
casi, si tratta di proposte molto ben coordinate –
se non addirittura coincidenti – con quanto proposto dalla LUB. In altri, si tratta di proposte del
tutto indipendenti rispetto a quanto visto sopra.
La proposta di EURAC si articola nelle seguenti
linee specifiche:
Linea 1E
MONITORAGGIO DEGLI ECOSISTEMI ALPINI
E DEI RISCHI NATURALI
Include gli ecosistemi naturali e antropizzati
(agricoltura e foreste) e fa largo uso di tecniche di
telerilevamento, settore in cui EURAC si presenta come istituto di eccellenza grazie alla propria
stazione di ricezione satellitare e ad una successiva catena di elaborazione e interpretazione delle immagini. Già oggi EURAC fornisce prodotti operativi relativi a copertura nevosa e qualità
dell’aria, dinamiche di contrazione dei ghiacciai,
monitoraggio degli habitat e dei danni boschivi,
frane e pericoli naturali.
In ciò si avvale anche di una rete di stazioni di osservazione ambientale e misura al suolo, con focus
su meteorologia, clima e idrologia. A questo scopo
in val di Mazia sono già installate 17 stazioni cli-
Paesaggio &
Amb.Naturali
Turismo,
Mobilità
& Logistica
Linea
1L
Innovazioni agro­
forestali di prodotto
e di processo
•••
••
••
Linea
2L
Controllo e gestione
dei processi agroforestali
•••
••
•
Linea
3L
Attrezzature e materiali per la sicurezza
•••
Linea
4L
Monitoraggio delle
foreste e dei rischi
idrogeologici
Linea di ricerca*
Linea
5L
Industria alpina e
trasferimenti tecnologici intersettoriali
*
••
••
•••
•••
••
•••
Condivisione
di altre
Istituzioni di
Ricerca **
Agricoltura
& Foreste
Figura 6 – Linee di ricerca, laboratori e osservatori proposti dalla LUB per l’ambito Tecnologie alpine
Laboratori
Osservatori
LAB-1
Sicurezza,
innovazione
& certificazione
di attrezzature
e materiali
Centro
Certificazione
(OCSE)
LA
EUR
TIS
LAB-2
Proximal sensing per l’analisi
delle biomasse
e delle strutture
forestali
OSS-2
Stato foreste
FRA
TIS
LAB-3
Promozione
innovazione
intersettoriale
nell’arco alpino
OSS-3
Norme, Legislazione Comunitaria
& Internazionale
LA
FRA
TIS
LA
TIS
LA
TIS
Livello di interazione tra linea di ricerca e ambito applicativo:
• • • Molto elevato; • • Rilevante solo per diversi aspetti; • Sensibile, interazione limitata a pochi aspetti
** LA: Centro Sperimentazione Laimburg; EUR: Accademia Europea di Bolzano (EURAC);
TIS: TIS innovation park; FRA: Fraunhofer ITALIA
42 Piano strategico – Parco Tecnologico
OSS-1
Telemonitoraggio
dei processi
agroforestali
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
matiche su altrettante aree di test. Si aggiungono
ulteriori strumenti installati all’aeroporto di Bolzano per lo studio della composizione dell’atmosfera.
Linea 2E
ANALISI DEGLI SVILUPPI DEL PAESAGGIO
NELL‘AREA ALPINA
Si affrontano tematiche relative all’uso del territorio, all’habitat montano, alle dinamiche di espansione urbana a partire dalla metà del 19° secolo.
Linea 3E
MODELLAZIONE DEGLI AMBIENTI ALPINI
Vengono simulati cicli dell’acqua e di vita dei
materiali a livello di bacino idrologico grazie a
modelli elaborati al computer. Il tutto anche attraverso integrazione di tecniche di geomatica su
database spaziali.
Linea 4E
MEDICINA D’EMERGENZA IN MONTAGNA
È un settore della medicina d’emergenza generale
che si occupa di indagini di tipo epidemiologico,
diagnosi e terapia delle urgenze medico-chirurgiche e traumatologiche in ambiente alpino e/o
di difficile accesso. L’attività di ricerca attuale si
concentra sui temi di ipotermia generale, congelamenti locali, incidenti da valanghe, malesseri
dovuti all’altitudine e ferite traumatiche. Negli
ambienti di montagna le persone che subiscono
incidenti o traumi sono esposte ad agenti atmosferici estremi come freddo, caldo, riduzione della pressione parziale di ossigeno, vento, pioggia,
neve, ghiaccio e radiazioni ultraviolette, che ne
mettono in pericolo immediato la sopravvivenza. Poiché gli esperimenti sul campo in questo
settore sono di difficile – se non impossibile –
realizzazione, si rende necessario poter condurre esperimenti in condizioni climatiche estreme
standard (cioè in camere controllate) per ottenere dei risultati scientifici affidabili: a livello mondiale non esistono ancora soluzioni in grado di
soddisfare tali esigenze.
La proposta di Laimburg si articola nelle seguenti
linee specifiche:
Linea 1LA
AGRICOLTURA MONTANA
Si affrontano tutti i problemi tecnici e gestionali
delle attività agricole in media e alta quota, con
particolare attenzione alle tematiche dell’alpicoltura e della gestione della meccanizzazione in aree
declivi. Su questo fronte il Centro già fornisce servizi mirati di consulenza.
Linea 2LA
ZONAZIONE COLTURALE
Riguarda la realizzazione di scenari territoriali
basati sulla pianificazione della mappatura delle
colture in base alle loro esigenze climatiche.
Linea 3LA
ANALISI DELLE DINAMICHE
ACQUA-SUOLO
Forte della propria esperienza nel settore agronomico e delle produzioni vegetali, il Centro dispone di una serie di laboratori per analisi chimicofisiche dei suoli per studi di settore; le competenze
pedologiche vengono qui considerate anche in relazione ai rapporti suolo-acqua-pianta.
La proposta del TIS:
Di fatto, la visione estesa del concetto di “Tecnologie Alpine” proposta dalla LUB è in piena sintonia
con quella a suo tempo declinata dal TIS e poi sviluppata al suo interno nell’ambito di specifici clusters. Da qui, il pieno appoggio e la completa partecipazione del TIS alle varie linee di ricerca proposte
dalla LUB. In particolare, in relazione alle Linee
3L e 5L propone di realizzare specifiche strutture
indoor per consentire la realizzazione di piste artificiali innevate ove realizzare test in ambienti controllati per attività sportive e mezzi di locomozione.
Nell’ambito delle attività del parco, inoltre, il TIS
è in grado di proporsi con una larga gamma di
servizi relativi a: i) creazione di cluster intersettoriali e promozioni di company networking; ii)
attività di business plan & development; iii) brevetti, protezione marchi e know-how; iv) ingegnerizzazione di nuovi prodotti e supporti allo sviluppo industriale degli stessi; v) attività di rapid
prototyping.
Piano strategico – Parco Tecnologico 43
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
La proposta di Fraunhofer ITALIA:
Questo istituto di ricerca privata appoggia, condividendole, le Linee 1L e 5L. A supporto di
quest’ultima, propone approfondimenti più specificamente connessi alla possibilità di svolgere studi di realtà virtuale per la simulazione di processi
industriali. Viene anche proposta una linea relativa alla industrializzazione delle costruzioni civili.
Nell’ambito delle attività del Parco, inoltre,
Fraun­hofer è in grado di presentarsi con una larga gamma di servizi relativi a: i) studi di fattibilità
di nuovi prodotti e servizi; ii) supporti metodologici e interdisciplinari all’ingegnerizzazione; iii)
utilizzo di tecnologie radar; iv) test di durata dei
prodotti.
d) Linee integralmente condivise
da tutte le istituzioni
Tenuto conto degli interessi di ricerca e delle competenze interdisciplinari delle varie istituzioni territoriali, è emersa con forza anche la possibilità
di condurre due ulteriori linee di ricerca in cui far
“convergere” parte delle attività precedenti e realizzarne integralmente di nuove (la virgolettatura
è d’obbligo poiché in questa fase non può essere
ancora chiara l’organizzazione della governance
del futuro Parco):
LINEA 1ALL
Simulazione multiuso per i climi
estremi degli ambienti alpini
Questa linea potrebbe assumere un ruolo multifunzionale per tutte quelle attività che richiedono
la realizzazione di ampie strutture indoor atte a
creare condizioni climatiche artificiali, con tutti i
requisiti tecnici per poter simulare singolarmente
e/o simultaneamente tutti gli stimoli ambientali
estremi, come freddo, calore, altitudine, vento,
pioggia, neve, ghiaccio e radiazioni ultraviolette.
In merito, si potrebbe realizzare un laboratorio
unico al mondo nel suo genere e, oltre a tutte le
istituzioni di ricerca locali, potrebbe risultare di
notevole utilità anche per svariati altri enti (Clinica Universitaria di Innsbruck, Azienda Sanitaria
Altoatesina, Protezione Civile, associazioni di soc-
44 Piano strategico – Parco Tecnologico
corso e varie imprese industriali locali). Il laboratorio, quindi, potrà avere vari tipi di applicazione
sia nella ricerca istituzionale e commissionata, sia
nei servizi (test per la medicina alpina, prove di resistenza e durata su attrezzature e materiali, prove
di crescita di colture, test su mezzi di trasporto su
fondi a diversa aderenza etc.). È ragionevole prevedere la realizzazione di più camere di dimensioni
diverse a seconda delle esigenze di prova.
LINEA 2ALL
Monitoraggio a scala variabile
degli ambienti alpini per la gestione
del territorio
Questa linea dovrebbe risultare funzionale per
la gestione integrale - o il semplice supporto - di
molte delle linee di ricerca esposte in precedenza,
in piena sintonia con la definizione data al concetto di TA. In essa, infatti, convergono le esperienze tecniche e scientifiche di monitoraggio e di
studi interdisciplinari dell’ambiente alpino svolti
dai vari centri di ricerca altoatesini con ricadute
applicative sugli ambiti produttivi agro-forestali,
sulla sicurezza territoriale, sul funzionamento degli ecosistemi, sul turismo ed il benessere sociale. I
sistemi integrati di monitoraggio capillare, infatti,
non sono necessari solo alla ricerca, bensì permettono la creazione di sistemi informativi applicativi
con svariati risvolti pratici, come ad esempio i sistemi di primo allarme.
Fino ad ora tale componente tecnologica del monitoraggio ambientale è stata solo marginalmente
presa in considerazione dalla ricerca altoatesina e
non ha conosciuto un’efficace collaborazione tra
gli attori coinvolti, anche in termini di semplice
integrazione tra componenti. Tale linea di ricerca,
pertanto, si dovrebbe attuare su più strutture (in
parte in carico ex-novo al Parco, in parte già operative in capo ad altri settori del Parco – LAB-2 –
o presso le istituzioni di ricerca esistenti) tra loro
integrate per consentire analisi interdisciplinari e
cognitive su più livelli. Il concetto di “scala variabile”, comporta il poter svolgere osservazioni e
indagini a vari livelli di dettaglio potendo contare
su svariate tecnologie con relativi metodi di analisi e interpretazione.
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
In particolare si tratta di utilizzare tecnologie per:
i) l’acquisizione di misure attraverso diverse tipologie di sensori (telerilevamento satellitare e aereo,
UAV, reti di sensori al suolo, analisi sensoriale
etc.), ii) la trasmissione di dati, l’archiviazione, e
rispettiva elaborazione, analisi ed interpretazione dei dati, iii) la simulazione e la modellazione
di processi ambientali (es. modellazione idrologica, dinamiche di sviluppo del paesaggio etc.),
iv) l’analisi di campioni prelevati nell’ambiente in
idonei laboratori (suolo, acque, prodotti/residui
vegetali etc.).
Questa linea, pertanto, dovrebbe portare allo sviluppo di una piattaforma tecnologica per indagini
trasversali di utilità non solo per la ricerca, ma
anche per numerosi settori economici e ditte che
già oggi lavorano nel monitoraggio ambientale.
Una volta a regime, si prevede anche la gestione di
alcuni osservatori:
–– OSS-4: Osservatorio meteorologico e sullo stato delle variazioni climatiche
–– OSS-5: Osservatorio dello stato dei corpi idrici
per la valutazione di indicatori di rischio
–– OSS-6: Osservatorio dello stato degli ecosistemi
e della biodiversità
Piano strategico – Parco Tecnologico 45
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
Tecnologie alpine
Istituzione
Linee di ricerca
Infrastrutture e dotazioni
Strumentali PREVISTE
LUB
–– 1L: Innovazioni
agroforestali di
prodotto e di processo
–– 2L: Controllo e
gestione dei processi
agroforestali
–– 3L: Attrezzature e materiali per la sicurezza
–– 4L: Monitoraggio delle
foreste e dei rischi
idrogeologici
–– 5L: Industria alpina
e trasferimenti tecno­
logici intersettoriali
–– LAB 1 Sicurezza,
innovazione & certificazione di attrezzature
e materiali
–– LAB 2 Proximal
sensing per l’analisi
delle biomasse e delle
strutture forestali
–– LAB 3 Promozione
innovazione intersettoriale nell’arco alpino
–– OSS 1 Telemonitoraggio dei processi
agroforestali
–– OSS 2 Stato foreste
–– OSS 3 Norme, legis­
lazione comunitaria &
internazionale
EURAC
–– 1E: Monitoraggio
degli ecosistemi alpini
e dei rischi naturali
–– 2E: Analisi degli
sviluppi del paesaggio
nell’area alpina
–– 3E: Modellazione
degli ambienti alpini
–– 4E: Medicina d’emergenza in montagna
LAIMBURG
–– 1LA: Agricoltura
montana
–– 2LA: Zonazione
colturale
–– 3LA: Analisi delle
dinamiche acqua-suolo
46 Piano strategico – Parco Tecnologico
–– 1ALL Simulazione
multiuso per i climi
estremi degli ambienti
alpini
–– 2ALL Monitoraggio
a scala variabile degli
ambienti alpini per la
gestione del territorio
–– OSS-4: Oss. meteorologico e sullo stato
delle variazioni
climatiche
–– OSS-5: Stato dei corpi
idrici per la valutazione
di indicatori di rischio
–– OSS-6: Stato degli
ecosistemi e della
biodiversità.
2 GLI ambiti DI RICERCA verticali
Tecnologie alpine
Istituzione
Linee di ricerca
TIS
–– Linee di ricerca
coerenti con quelle
della LUB
–– 1TIS: Test di materiali
e mezzi su piste
innevate indoor
FRAUN­HOFER
ITALIA
–– Linee di ricerca orientate alla erogazione di
servizi per le imprese
industriali
–– 1F: Virtual Industrial
Reality
–– 2F: Industrializzazione
delle costruzioni civili
Infrastrutture e dotazioni
Strumentali PREVISTE
Piano strategico – Parco Tecnologico 47
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
3SCENARI
STRATEGICI DI
IMPLEMENTAZIONE
DEGLI ambiti
DI RICERCA
ORIZZONTALI
Il presente capitolo riporta i risultati del processo
di definizione di scenari e proposte riguardanti le
linee di ricerca degli ambiti orizzontali partendo
da una visione scientifica, da un’analisi dello stato
dell’arte circostante e dai numerosi feedback ricevuti dal mondo imprenditoriale.
I macro ambiti di ricerca orizzontali sono: l’ambito “Computation & ICT for Automation” e la
Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società” (che comprende al suo interno gli ambiti
Social Impact of Technologies, Entrepreneurship,
Communication & Design e Quality Control &
Certification).
3.1
Percorso
d’eccellenza
dell’ambito
Computation
& ICT for
Automation
48 Piano strategico – Parco Tecnologico
Pekka Abrahamsson, Alberto Sillitti
3.1.1 Visione
L’ICT è un ambito di ricerca trasversale a supporto di ogni tipo di attività produttiva e di servizio.
L’attività di ricerca proposta in questa sede racchiude due anime: a) gli aspetti relativi ai sistemi
di elaborazione dati (Computation); b) gli aspetti
relativi all’applicazione di tali tecnologie all’automazione industriale (ICT for Automation).
Per quanto riguarda i sistemi di elaborazione dati
(Computation), la tendenza attuale consiste nel
centralizzare le risorse in data center di diverse
dimensioni per sfruttare le economie di scala e
mettere a disposizione di ogni tipo di azienda la
capacità computazionale che un tempo solo grandi aziende si potevano permettere.
Nello specifico contesto dell’Alto Adige, questa
tendenza permetterà alle aziende, in particolare le
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
PMI, di semplificare i propri sistemi informativi
riducendone i costi di gestione ed accedendo alle
risorse secondo modalità on-demand che permette di avere a disposizione capacità di elaborazione
a seconda delle necessità del momento riducendo,
quindi, i costi di infrastruttura.
Per questi motivi, risulta necessario portare avanti attività di ricerca specifiche, relative
allo sviluppo di nuovi sistemi cloud-based ed
all’adattamento di sistemi esistenti al cloud. In
tale ambito esistono numerose problematiche di
ricerca (come la sicurezza, la privacy, l’interoperabilità, ecc.) che devono essere risolte prima che
tali tecnologie siano effettivamente adottabili su
larga scala.
Per quanto riguarda l’Automazione, tradizionalmente le tecnologie erano focalizzate principalmente su due aree: a) la produzione su larga scala
di prodotti standard; b) la produzione su piccola scala di prodotti personalizzati. In un sempre
maggior numero di settori, però, la tendenza attuale consiste nel prendere il meglio da entrambe
le aree rendendo sempre più flessibili ed intelligenti i sistemi di automazione industriale (ICT for
Automation) per venire incontro alle esigenze di
un sempre maggior numero di clienti che richiedono prodotti di alta qualità, personalizzati ma a
costi limitati.
L’Alto Adige è caratterizzato da una produzione
industriale di questo tipo che richiede, per rimanere competitiva, una sempre maggiore flessibilità. Per questo motivo, lo sviluppo di sistemi di
automazione flessibili risulta di importanza strategica. Lo sviluppo di tali sistemi, però, richiede
una notevole quantità di ricerca connessa ai vari
aspetti dell’informatica (come sistemi di controllo
e di decisione), dell’elettronica (come lo sviluppo
di nuovi tipi di sensori) e della meccanica (come lo
sviluppo di sistemi in grado di operare con parametri operativi ampi).
All’interno dell’area ICT for Automation esistono nicchie emergenti che hanno un grande potenziale di crescita come quella relativa ai sistemi
di automazione per la mobilità (Automation for
Mobility) su cui molte aziende emergenti stanno
investendo.
3.1.2 Stato dell’arte
A livello locale esistono competenze nel campo dei
sistemi di calcolo e dell’automazione ma tali competenze sono di tipo specialistico e finalizzate alla
produzione di sistemi specifici. In questi ambiti
specialistici viene svolta anche attività di ricerca
industriale in collaborazione con università e centri di ricerca sparsi in tutto il mondo.
Tali attività di ricerca sono finalizzate allo sviluppo di prodotti specifici ed hanno uno sviluppo
temporale molto breve, configurandosi più come
attività di ricerca commissionata per la soluzione
di problemi contingenti che come attività di ricerca di medio/lungo periodo finalizzata allo sviluppo strategico. Inoltre, nella maggior parte dei casi,
a causa delle ridotte dimensioni delle aziende, non
viene sviluppata una competenza interna tale da
far evolvere lo stato dell’arte in modo autonomo e
produrre sistemi innovativi.
A livello locale c’è una forte richiesta di competenze nel campo dei sistemi di elaborazione e
dell’automazione ma non esiste nessun centro che
metta assieme le diverse competenze richieste costringendo le aziende a rivolgersi a diversi interlocutori, sia locali che nazionali ed internazionali.
Inoltre, c’è una mancanza di competenze trasversali indipendenti dagli specifici domini applicativi, necessarie per far avanzare lo stato dell’arte
e che possono essere utilizzate con successo nei
diversi contesti applicativi. Tali competenze comprendono in particolare: lo sviluppo software per
il cloud, la modellazione, la sensoristica e la simulazione.
Per quanto riguarda alcune di queste competenze,
esistono degli interlocutori come:
–– l’Università di Trento per quanto riguarda la
sensoristica anche basata su visione artificiale,
il rapid prototyping ed i sistemi di elaborazione
Piano strategico – Parco Tecnologico 49
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
–– l’EURAC per quanto riguarda alcuni tipi di
sensori
–– il TIS per quanto riguarda alcuni aspetti della
simulazione, del cloud ed il trasferimento tecnologico
–– la Libera Università di Bolzano per quanto riguarda lo sviluppo software per il cloud, la modellazione, gli aspetti ICT per l’automazione e
la meccanica industriale e di processo, in sintesi
la meccatronica.
Infine, le aziende hanno notevoli difficoltà a trovare il personale altamente specializzato necessario allo svolgimento delle loro attività, limitando
le loro possibilità di espansione.
3.1.3 Feedback
In base all’analisi svolta sul territorio, le aziende
hanno espresso la necessità di svolgere attività nei
seguenti ambiti:
Ricerca istituzionale:
–– Sviluppo ed adattamento di sistemi al cloud
–– Sensori e loro applicazione nel processo di produzione
–– Modellazione, simulazione ed ottimizzazione di
processi produttivi (continui, discreti e misti) in
contesti flessibili
–– Automazione per la qualità del prodotto
Formazione
–– Personale altamente specializzato in grado anche di comprendere le esigenze del territorio ed
integrarsi nelle aziende locali
3.1.4 Risultato
Quale risultato dell’intero processo verranno ora
illustrate le proposte di linee di ricerca, le attività
di servizio e l’elenco delle infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento di
tali attività.
In questa sede verranno indicate non solo le linee
di ricerca proposte dalla LUB (1L, 2L etc.) ma anche quelle suggerite da altri enti locali quali il TIS.
Per quanto riguarda le infrastrutture e dotazioni
strumentali necessarie esse troveranno una quantificazione in termini di costi nell’allegato 1 del
presente piano che conterrà appunto una stima
delle spese d’investimento e delle spese correnti
per ciascuna linea di ricerca.
a) Linee di ricerca proposte dalla LUB
Linea 1L
Ricerca commissionata:
–– Supporto allo sviluppo di nuovi prodotti
–– Analisi statistiche di qualità e di costi di manutenzione di impianti
MISURE E SIMULAZIONI
Questa linea di ricerca comprende attività di ricerca sia nel campo della misurazione e della sensoristica sia nel campo della simulazione di processi di produzione e di prodotti. Tali attività di
ricerca fanno parte di un’unica linea di ricerca in
quanto richiedono un approccio sinergico dovuto
allo stretto legame esistente tra la raccolta ed analisi dei dati e lo sviluppo di modelli di simulazione
che possono impiegare tali informazioni.
Servizi:
–– Risorse per l’elaborazione dati
–– Simulazioni di processi per lo sviluppo di analisi
what-if
–– Simulazioni di prodotti per ridurre i tempi e i
costi di prototipizzazione (rapid prototyping)
–– Disponibilità di attrezzature e di competenze
specifiche per aiutare le aziende a progettare e
testare nuovi sistemi
Le misure sono importanti in tutti gli ambiti
dell’ingegneria e sono la base per lo sviluppo di
modelli per comprendere, predire e simulare la realtà. Nell’automazione convergono diversi aspetti
che riguardano le misure tra cui quelle elettriche,
meccaniche e del software. Lo sviluppo di un insieme completo di tecniche per affrontare le diverse esigenze, limitandone l’impatto sui sistemi
in produzione, assume una grande importanza
50 Piano strategico – Parco Tecnologico
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
per migliorare l’efficacia di tali sistemi e produrre modelli capaci di fornire predizioni affidabili e
migliorare i sistemi di controllo e le simulazioni.
Le attività di ricerca condotte saranno focalizzate
sui diversi tipi di sensori e sui relativi algoritmi di
analisi dati.
La simulazione è uno strumento che sta assumendo sempre più importanza in diversi contesti industriali per ridurre sia i costi di produzione sia
i tempi di progettazione. Tale tecnica, però, è
soggetta ad una continua evoluzione tecnologica
dovuta al miglioramento degli algoritmi ed all’aumento della capacità computazionale a disposizione. Per tali motivi, le attività di ricerca saranno
focalizzate sullo sviluppo e l’ottimizzazione di
tecniche di simulazione basate su infrastrutture
cloud che permettano di accedere in modo semplice alle consistenti quantità di risorse che sono
necessarie per eseguire simulazioni complesse.
Linea 2L
FLEXIBLE MANUFACTURING
Questa linea di ricerca comprende attività di ricerca nell’informatica, nell’elettronica e nella meccanica, tutte componenti essenziali per lo sviluppo
di un sistema produttivo flessibile.
Adattare il comportamento di una linea di produzione alle diverse caratteristiche dei materiali da
impiegare, preparare le materie prime alla lavorazione, gestire la lavorazione di un prodotto personalizzato, ecc. sono tutte attività che richiedono
un sistema di produzione estremamente flessibile
ed intelligente.
Questo tipo di sistemi sono sempre più richiesti
dal mercato che si sta muovendo verso una personalizzazione estrema dei prodotti. Tali sistemi,
però, pongono diverse sfide di ricerca che vanno
dall’integrazione di nuovi tipi di sensori e tecniche
di misura (Linea 1L) allo sviluppo di nuovi meccanismi per il controllo della produzione e della qualità del prodotto finito. Il controllo automatico di
qualità, infatti, è uno degli aspetti più complessi
e critici che richiedono sistemi di automazione in
grado di valutare le caratteristiche di un prodotto
da diversi punti di vista e prendere decisioni. Lo
scopo di questa linea di ricerca consiste nello svi-
luppare tecnologie specifiche che siano applicabili
all’interno dei sistemi di produzione delle aziende
locali contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti ed alla riduzione dei costi di produzione.
Linea 3L
SOFTWARE FACTORY
Lo sviluppo estremamente rapido delle tecnologie
ICT dal software all’hardware, dalle piattaforme
aperte ai sistemi embedded richiedono la capacità di esplorare e verificare l’applicabilità di nuove
tecnologie in modo rapido ed efficiente. Questa linea di ricerca si focalizza sullo sviluppo di tecnologie software che non esistono ancora e che emergeranno tra 5-8 anni. Tutto il software innovativo
richiesto all’interno delle diverse aree del Parco
tecnologico potrà essere sviluppato all’interno di
questa linea di ricerca, mettendo a denominatore
comune tutti gli aspetti relativi alla creazione di
strumenti innovativi e facilmente utilizzabili.
In particolare, saranno sviluppati i sistemi soft­
ware innovativi richiesti dai sistemi di misura, di
analisi dei dati e dai sistemi di simulazione (Linea
1L) e dai sistemi di controllo per il supporto alla
produzione flessibile (Linea 2L). All’interno di
questa linea di ricerca si analizzeranno anche gli
aspetti relativi alle pratiche innovative di sviluppo
del software effettuando esperimenti sul campo
per identificare i migliori approcci applicabili ai
diversi tipi di sistemi software.
Inoltre, queste attività di ricerca saranno svolte in
collaborazione con le Software Factory presenti
in varie parti del mondo in modo da ricreare un
ambiente di global software development dove si
integrano competenze disponibili a livello globale. In questo modo, la Software Factory non solo
fornirà risultati di ricerca integrando competenze
provenienti da varie parti del mondo ma servirà
anche da trampolino di lancio per le aziende locali
nel mercato globale.
Linea 4L
COMPUTING ON-DEMAND
Questa linea di ricerca ha l’obiettivo di investigare
gli approcci all’implementazione di infrastrutture
Piano strategico – Parco Tecnologico 51
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
IT di supporto alle attività di business delle aziende. In particolare, la ricerca si focalizzerà sulle
esigenze relative alla memorizzazione di grandi quantitativi di informazioni, alla loro analisi
e all’utilizzo dei sistemi di elaborazione dati. Le
attività di ricerca saranno focalizzate sui sistemi
cloud che possono essere configurati ed adattati
velocemente alle esigenze aziendali ottimizzando
l’utilizzo delle risorse.
Questo tipo di sistemi non è più richiesto solo
nell’ambito del calcolo scientifico ma sta assumendo una rilevanza trasversale agli ambiti applicativi più diversi. La linea di ricerca si occuperà
di fornire i servizi on-demand a tutte le aree del
Parco tecnologico, in particolare fornendo l’infrastruttura di elaborazione per le simulazioni (Linea
1L), per lo sviluppo di modelli di sistemi di produzione flessibile (Linea 2L) e per lo sviluppo della
Software Factory (Linea 3L). L’attività di ricerca
comprenderà i diversi livelli a cui è possibile fornire servizi on-demand: Infrastructure as a Service
(IaaS), Platform as a Service (PaaS) e Software as
a Service (SaaS).
risultati per fornire informazioni ai cittadini, migliorare la gestione del traffico, ecc.
Inoltre, verranno considerati gli aspetti relativi
allo scambio dei dati raccolti dai vari sistemi mediante l’utilizzo di protocolli aperti e di strumenti
open source. All’interno di questa linea di ricerca,
le attività si concentreranno sulle seguenti tematiche: Intelligent Traffic Management, Intelligent
car-sharing and car-pooling, Intelligent Road e
Intelligent Vehicle.
Inoltre, saranno prese in considerazione tutte le
problematiche relative all’interazione tra questi
tipi di servizi e l’interoperabilità tra diversi sistemi
cloud-based.
Le infrastrutture e dotazioni strumentali necessarie trovano una quantificazione in termini di costi
nell’allegato 1 del presente piano che contiene una
stima delle spese d’investimento e delle spese correnti per ciascuna linea di ricerca.
b) Altre linee di ricerca proposte in
modo coordinato o da altri enti
Linea 5LT
AUTOMATION FOR MOBILITY
Questa linea di ricerca, suggerita dal TIS, si propone di utilizzare le tecnologie sviluppate all’interno di tutte le altre aree e di integrarle per sviluppare nuovi approcci alla mobilità. In particolare,
saranno particolarmente utili i sistemi di misura
e di simulazione (Linea 1L), lo sviluppo di sistemi
software cloud-based (Linea 3L) e l’infrastruttura on-demand (Linea 4L). Le attività di ricerca
riguarderanno le tecnologie hardware e software
per la mobilità sostenibile sviluppando sistemi innovativi per la raccolta di informazioni dal territorio, l’analisi di tali dati e, infine, l’utilizzo dei
52 Piano strategico – Parco Tecnologico
c) Servizi
Un primo insieme di servizi che sarà possibile offrire è il seguente:
–– Servizi di simulazione e di supporto alla modellazione
–– Servizi di rapid prototyping
–– Servizi di trasferimento tecnologico
–– Servizi di technical project management
d) Infrastrutture e dotazioni
strumentali necessarie
–– Software di modellazione e simulazione
–– Infrastruttura di cloud computing
–– Sistemi robotici programmabili (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie Alpine)
–– Officina elettronica e meccanica (in collaborazione con altre linee di ricerca – Tecnologie
Alpine)
–– Spazio per il team di sviluppo della software
factory
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
Computation & ICT for Automation
Istituzione
Linee di ricerca
Infrastrutture e dotazioni
Strumentali necessarie
LUB
–– 1L: Misure e simulazioni
–– 2L: Flexible manufacturing
–– 3L: Software factory
–– 4L: Computing on demand
–– Software di modellazione e
simulazione
–– Infrastruttura di cloud computing
–– Sistemi robotici programmabili (in
collaborazione con altre linee di
ricerca – Tecnologie Alpine)
–– Officina elettronica e meccanica
(in collaborazione con altre linee di
ricerca – Tecnologie Alpine)
–– Spazio per il team di sviluppo della
software factory
–– Cloud server farm
LUB/TIS
–– 5LT: Automation for mobility
–– Sensori e strumenti di comunicazione
per V2V e V2I
–– Piattaforme HW/SW programmabili
–– Officina elettronica
Piano strategico – Parco Tecnologico 53
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
PIATTAFORMA INTERDISCIPLINARE
“TECNOLOGIA E SOCIETÀ”
Ricerca partecipativa del futuro e società civile
Benessere comune, collettività e responsabilità sociale
Ecologia & sociale, Entrepreneurship
& strategia, Comunicazione & design
Incubatore d’imprese e imprenditoria sociale
Social Impact of Technologies
Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile
Entrepreneurship
Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione
Communication & Design
Design dell’informazione e dell’interazione
Quality Control & CertiFIcation
Controllo di qualità e certificazione
Computation & ICT for Automation
KlimahausProduzioni
energetiche
Tecnologie alimentari
Tecnologie alpine
Figura 7: Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società”
3.2
Piattaforma
inter­
disciplinare
“Tecnologia
e Società”
(Social Impact of Technologies,
Entrepreneurship, Communication
& Design, Quality Control &
Certification)
Susanne Elsen, Johann Gamper, Kris Krois
3.2.1 Visione
La Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia
e Società” (“Piattaforma”) riunisce in sé ambi-
54 Piano strategico – Parco Tecnologico
ti che - benché profondamente interconnessi tra
loro - normalmente vengono trattati in modo separato, quali la scienza, la tecnologia, il design,
l’economia e la società (figura 7). Essa garantisce l’interazione di tali settori e di chi vi opera e
si propone come catalizzatore e scenario per un
orientamento verso obiettivi comuni favorendo lo
scambio tra tutti gli attori e alimentando, riflettendo e moderando tale scambio attraverso la ricerca. La Piattaforma, inoltre, integra discussioni,
argomenti e punti di vista controversi e promuove
l’innovazione, che a sua volta stimola lo sviluppo
tecnico, economico e sociale.
Dagli ambiti di ricerca orizzontali Social Impact
of Technologies, Entrepreneurship, Communication & Design e Quality Control & Certification
scaturiscono una serie di linee di ricerca che sono
state sviluppate in maniera congiunta: tale ricerca
sarà effettuata all’interno degli ambiti orizzontali mentre i servizi saranno offerti a favore degli
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
SOCIETÀ CIVILE
ISTITUZIONI
DIDATTICA
INSEDIAMENTO AZIENDE
SPIN-OFF
START UP
RICERCA
ISTITUZIONALE
PIATTAFORMA interDISCIPLINARE
“TECNOLOGIA E SOCIETÀ”
OBIETTIVI
RICERCA
COMMISSIONATA
Sviluppo regionale
Sostenibilità
...
SERVIZI
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E DEL SAPERE
POLITICA
ambiti di ricerca verticali e degli attori esterni al
Parco tecnologico.
L’ambito di ricerca Social Impact of Technologies
(SIoT) punta a conciliare la ricerca e lo sviluppo
con le esigenze ecologiche e sociali del futuro, proponendosi, in questo senso, quale settore trasversale e integrativo in grado di influenzare tutti gli
altri ambiti ma capace anche di concepire approcci risolutivi interdisciplinari propri, che tengono
conto dell’adeguamento della società alle diverse
condizioni generali.
L’assunzione di una responsabilità ambientale e
collettiva di fronte alle innovazioni tecnologiche
ed alle decisioni politiche, sociali ed economiche
che riguardano le condizioni e i principi della
nostra vita a livello locale e globale, costituisce
un’esigenza irrinunciabile della nostra epoca. La
Conferenza sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de
Janeiro del 1992 ha promosso a quadro operativo
ECONOMIA
l’avveniristico concetto di “sostenibilità”, in funzione di una prospettiva di sviluppo globale, laddove le dimensioni ambientale, economica, tecnologica e sociale interagiscono reciprocamente. I
progressi della tecnologia incidono su condizioni,
possibilità e qualità di vita delle persone e modificano i territori dove diventano operanti.
In misura sempre più consistente, le società si
confrontano con le conseguenze di natura ambientale, economica e sociale delle innovazioni
tecnologiche funzionali ad un modello economico imperniato sulla crescita e sulla concorrenza
globale.
L’Alto Adige, oltre a possedere peculiarità paesaggistiche e socio-culturali distintive, è una regione
vulnerabile dal punto di vista ambientale che, se
da un lato necessita di particolare tutela e attenzione, dall’altro dispone di un potenziale straordinariamente ampio per orientarsi ad uno sviluppo
sostenibile.
Piano strategico – Parco Tecnologico 55
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
L’ambito Entrepreneurship incentiva lo start-up,
supportando in modo particolare enti e piccole e
medie imprese nella promozione d’iniziative improntate all’innovazione, nello sviluppo organizzativo e nell’elaborazione di strategie di crescita
aziendale, di sviluppo del prodotto, di posizionamento e di comunicazione. È soprattutto l’avvio
d’impresa nei settori d’eccellenza regionale, quali
CasaClima, produzione energetica, tecnologie alpine e alimentari, ad essere perseguito e incentivato. In collaborazione con gli ambiti Communication & Design e Social Impact of Technologies,
vengono stimolate iniziative creative e dato impulso alla formulazione d’idee innovative, sostenendo in tal modo la crescita delle aziende fondate in
ambito socio-economico. In un’ottica di creazione
e sviluppo d’impresa, TIS e Camera di Commercio mettono a disposizione la loro pluriennale
esperienza mentre, con il sostegno dell’ambito
SIoT, vengono promosse imprenditoria sociale e
modelli di lavoro cooperativi.
Le tecniche di Communication & Design (C&D)
rendono tutto più accessibile: in molti contesti è
fondamentale rappresentare in modo chiaro gli
aspetti più complessi, conferire a un’istanza capacità attrattiva e intelligibilità oppure creare un insieme d’idee e tecnologie funzionali ad un prodotto che si definisce da sé ed è di piacevole utilizzo e
semplice diffusione.
Il risvolto strategico di C&D trova utilizzo tanto
nel marketing e nel branding, quanto per scopi sociali (strategy & communication for sustainable
development / in collaborazione con IRE e altri
enti di ricerca economica, sociale e di mercato).
Nel contesto del Parco tecnologico, è particolarmente importante l’elaborazione di soluzioni atte
a favorire la comunicazione tra attori di diversa
estrazione e il superamento di confini professionali e socio-culturali, ad esempio nella diffusione
di contenuti scientifici, nelle collaborazioni interdisciplinari e nei processi partecipativi.
L’ambito C&D, oltre a svolgere questo ruolo di
mediatore, ricerca e sviluppa, in collaborazione con l’informatica e l’ambito SIoT, applicazio-
56 Piano strategico – Parco Tecnologico
ni interattive e visualizzazioni di dati (Design
dell’informazione e dell’interazione), proponendo
efficaci strumenti sia per gli scienziati, in modo
particolare per quanto concerne l’analisi dei dati,
ma anche per individui ed enti che attraverso la
rete desiderano informarsi, esprimersi e organizzarsi autonomamente, con l’intento di prendere
parte o stimolare cambiamenti economicamente
e socialmente rilevanti.
Nella società moderna, il Quality Control &
Certification (QC&C), a seguito delle crescenti esigenze in termini di qualità, ha assunto una
notevole importanza strategica, sia ai fini della
commercializzazione, sia di uno sviluppo sostenibile imperniato su un cambiamento di paradigma
che dalla quantità volge in direzione di una maggiore qualità: in questo contesto, la tracciabilità
e il controllo dei processi (di produzione) e dei
prodotti industriali e agricoli svolgono un ruolo
centrale.
Con l’ausilio delle tecnologie dell’informazione, i
processi/prodotti possono essere sottoposti a scrupolose verifiche durante l’intero ciclo della loro
vita, permettendo di formulare precise asserzioni
in merito alla loro qualità. Non meno importante è l’incremento dell’efficienza nell’impiego delle
risorse, mediante la minimizzazione del consumo
energetico, l’ottimizzazione del dimensionamento
dei componenti in funzione del loro scopo, la parsimoniosa gestione di beni naturali come l’acqua
o la composizione di fertilizzanti agricoli sulla
base delle esigenze individuali. In questo senso, la
tecnologia ha una valenza decisiva in un’ottica di
sviluppo regionale sostenibile e attento alla tutela
delle risorse.
QC&C si occupa della ricerca di nuove metodologie per il controllo della qualità, includendo
la formulazione di soluzioni per il rilevamento e
l’elaborazione dei dati, con l’intento di consentire un controllo e una procedura di certificazione
efficace, efficiente e obiettiva. In stretta collaborazione con SIoT e C&D, vengono studiati gli effetti
sullo sviluppo economico e sociale di tracciabilità,
controlli della qualità e certificazioni.
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
I risultati di tale attività di ricerca vengono veicolati agli utenti in forma di consulenza o trasferimento tecnologico.
3.2.2 Stato dell’arte
3.2.2.1 Social Impact of Technologies
Da alcuni anni, si riscontra un palese scostamento
da obiettivi di crescita puramente quantitativi, in
direzione di una riflessione su modelli economici e di vita sostenibili, oltre che ecologicamente e
socialmente responsabili. Il cambiamento di paradigma si ritrova anche negli sforzi tesi ad una ridefinizione dei criteri che determinano la creazione
di un valore aggiunto in termini economici e di
sviluppo sociale, quale estensione del concetto di
“prodotto interno lordo” (PIL) a criteri di qualità
di vita e di sviluppo ambientale e sociale. Se le Nazioni Unite svolgono valutazioni comparative sullo stadio di sviluppo di 187 Paesi, avvalendosi del
Human Development Index (HDI), la Germania,
nel 2009, ha commissionato l’elaborazione di un
Indice di benessere nazionale (NWI), includendo
ambiti quali ecologia, economia, società/sociale
e partecipazione, mentre il governo francese, nel
2008, ha riunito i noti economisti Amartya Sen,
Joseph E. Stiglitz e Jean-Paul Fitoussi nella Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress.
Il Piano provinciale di sviluppo – Obiettivo 20001
dell’Alto Adige prevede una serie di linee guida
per uno sviluppo sostenibile nei settori dell’ecologia, del sociale, della cultura e dell’economia: la
Ripartizione Natura e Paesaggio della Provincia
Autonoma di Bolzano si occupa, in uno studio sulla trasformazione del paesaggio antropico dell’Alto Adige, dei necessari interventi di adattamento
in seguito ai cambiamenti climatici 2 , mentre la
relazione specialistica “Alto Adige sostenibile?”3
1 Varato con Legge provinciale n. 3 nel gennaio del 1995
e il Rapporto sul clima Alto Adige 20114 analizzano le modifiche già subentrate e prospettabili,
conseguenti ai mutamenti climatici, abbozzando
indispensabili provvedimenti di adeguamento, in
modo particolare a livello locale.
Attualmente, in Alto Adige, si sta diffondendo
il modello di “Impronta ecologica”, che indica il
consumo di risorse pro capite di una regione, ribadendo anche qui l’impellente urgenza di ridurre le
emissioni di CO2 e la produzione di rifiuti, nonché
di perseguire una netta crescita dell’efficienza nello sfruttamento delle risorse.
3.2.2.2 Entrepreneurship
La promozione di progetti imprenditoriali innovativi nasce negli Stati Uniti nel 1959, con la
fondazione del Batavia Industrial Center a New
York. Il primo Business Innovation Center d’Europa sorge, invece, nel 1984 a Liège, in Belgio. A
seguito della crescente richiesta a livello locale, la
Giunta provinciale altoatesina decide, negli anni
’90, di fondare un analogo centro in regione, funzionale al supporto di un’imprenditoria giovanile
pioneristica.
Così, nel 1998, viene fondato il BIC Alto Adige, convertito nel 2006 nel TIS innovation park,
di cui oggi fa parte. Nei 14 anni trascorsi dalla
sua istituzione, sono state affiancate 90 imprese,
il 92% delle quali risulta ad oggi essere ancora
presente con successo sul mercato. Attualmente,
l’incubatore d’imprese è uno dei settori più importanti del TIS innovation park, strettamente
connesso a tutte le altre istituzioni e gruppi d’interesse dell’Alto Adige: dalla sua funzione originale
d’incubatore si è evoluto oggi in una funzione di
business accelerator per nuove creazioni aziendali
all’insegna dell’innovazione.
Se per l’imprenditoria orientata al profitto esistono ad oggi svariate forme di promozione sul territorio, non se ne registra invece alcuna per quanto
riguarda l’imprenditoria sociale, sebbene, in Alto
2 Provincia Autonoma di Bolzano: Il paesaggio culturale in Alto
Adige, Bolzano 2010
3 Tappeiner, U./Lechner, O./Tappeiner, G.: Alto Adige sostenibile?
Bolzano 2007
4 Zebisch, M./Tappeiner, U. u.a.: Rapporto sul clima Alto Adige,
EURAC, Bolzano 2011
Piano strategico – Parco Tecnologico 57
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
Adige, rinomate aziende svolgano un ruolo esemplare in questo senso.
Alcuni anni fa, nella vicina Provincia di Trento, è
stato fondato The Hub Rovereto, con l’obiettivo
di ricercare soluzioni innovative nei settori economico, sociale e ambientale: si tratta di una piattaforma intesa come punto d’incontro per imprenditori e innovatori sociali, impegnati nello sviluppo
comune d’idee e progetti funzionali ad una società
sostenibile.
The HUB Rovereto affianca attualmente 80 imprese e potrebbe quindi rappresentare un ottimo
modello per l’implementazione di analoghe iniziative in Alto Adige.
3.2.2.3 Communication & Design
Sul mercato vengono offerti svariati servizi di comunicazione e design e in regione non mancano
agenzie, studi e liberi professionisti, così come
imprese che impiegano specialisti in questo settore: l’ambito di ricerca Communication & Design
non intende entrare in concorrenza, bensì portare
avanti un’attività di ricerca e sviluppo funzionale
a particolari esigenze nell’ambito del Parco tecnologico, inserendosi ragionevolmente nel mercato,
supplendo laddove l’offerta risulti carente.
Nonostante l’ampia gamma di servizi proposti,
manca attualmente un’iniziativa, che si ponga
come scopo quello di accompagnare lo sviluppo
sociale e tecnologico mediante attività di design e
comunicazione strategiche e finalizzate. Il compito di colmare tale lacuna spetta all’ambito C&D
di concerto con gli altri ambiti di ricerca: in questo contesto, il sostegno sistematico al trasferimento del sapere e la collaborazione tra ricerca e
didattica da un lato, economia, politica e società
dall’altro, svolgono un ruolo essenziale. C&D sviluppa strumenti ad hoc e supporta processi creativi, comunicativi e ideativi in ogni ambito.
C&D si fa innanzitutto carico del coordinamento nella linea di ricerca Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione
e il design dell’informazione e dell’interazione.
58 Piano strategico – Parco Tecnologico
Quest’ultima assume una connotazione di particolare interesse, se si considera quanto siano essenziali, in un’epoca contraddistinta da tecnologie della comunicazione ubique/mobili, dai social
web e da big data, strumenti interattivi efficaci e
di semplice utilizzo, così come una visualizzazione immediata, in quasi tutti gli ambiti di studio e
della società: anche la Libera Università di Bolzano (Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche
e Facoltà di Design e Arti) svolge ricerche in tale
ambito.
Presso il Parco tecnologico, l’attività di R&S è
improntata alle esigenze della ricerca e della comunicazione.
3.2.2.4 Quality Control
& Certification
La European Organization for Quality (EOQ) è
stata fondata nel 1956 quale organizzazione interdisciplinare allo scopo di incentivare e ottimizzare
la qualità a tutti i livelli, in stretta collaborazione
con le istituzioni locali. Nonostante il numero delle iniziative legate alla certificazione e alla quality
assurance sia in crescita, la quantità di prodotti
certificati, in alcuni settori come ad esempio quello alimentare e agricolo, è ancora relativamente
esigua a livello europeo.
Inoltre, molti degli standard qualitativi e delle
direttive esistenti vengono creati ad hoc, operano a livelli differenti con obiettivi diversificati e
si concentrano su aspetti altrettanto diversi tra
loro. Un confronto obiettivo tra standard qualitativi diversi risulta pertanto difficile e contribuisce
oltretutto a creare un senso di smarrimento tra i
consumatori, una sovrapposizione di meccanismi
di controllo, una lievitazione dei costi e un inutile
aggravio burocratico.
Mentre la ricerca, in passato, si concentrava prevalentemente sulla definizione degli standard qualitativi e delle certificazioni, altri aspetti venivano
poco indagati: lo sviluppo di metodi efficaci per
l’applicazione e la gestione dei controlli di qualità
oppure gli effetti economici e sociali della certi-
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
ficazione. Un ulteriore punto che sta acquisendo
sempre maggior peso è il controllo della qualità
nell’ottica di uno sfruttamento delle risorse che sia
sostenibile e rispettoso.
3.2.3 Risultato
Gli ambiti di ricerca e di servizio che saranno ora
illustrati si influenzano molto a vicenda e verranno quindi in gran parte gestiti da più ambiti orizzontali contemporaneamente: l’associazione delle
linee di ricerca ad uno specifico ambito di ricerca
esprime unicamente la responsabilità primaria e
non l’effettiva collaborazione sul piano pragmatico e strategico. Solo la linea di ricerca Strategia
e comunicazione per uno sviluppo sostenibile (Linea 6L) non può rispondere ad un singolo ambito
e deve quindi essere gestita in modo interdisciplinare.
3.2.3.1 Social Impact of Technologies
Linea 1L
RICERCA PARTECIPATIVA DEL FUTURO
E SOCIETÀ CIVILE
2. Esso rappresenta, all’interno della Piattaforma interdisciplinare “Tecnologia e società” le
istanze socio-economiche del presente e del futuro.
3. Offre, in collaborazione con partner esterni,
servizi di ricerca e sviluppo per istituzioni pubbliche e private, dando voce ad un orientamento votato all’innovazione sociale e alla sostenibilità.
4. Concepisce e realizza progetti di ricerca e sviluppo propri, in modo particolare negli ambiti
dello sviluppo regionale autonomo, del sociale,
della cultura, della formazione, della politica,
dell’economia di sussistenza e della salute.
5. Sviluppa e implementa, in collaborazione con
partner esterni e interni, start-up innovativi
nei settori dell’economia cooperativa, del social entrepreneurship, della green economy e
dell’economia solidale.
6. Concepisce e realizza interventi formativi
nel campo dell’apprendimento permanente, in
modo particolare con riferimento a nuove forme e ambiti di lavoro retribuito, allo sviluppo
sostenibile e a modelli di vita intergenerativi.
Linea 2L
3.2.3.2 Entrepreneurship
BENESSERE COMUNE, COLLETTIVITÀ
E RESPONSABILITÀ SOCIALE
Vista la rapidità con cui i cambiamenti intervengono in ogni sfera della società, le vie d’accesso
alla ricerca e all’agire nell’ambito di ricerca Social
Impact of Technologies devono necessariamente
restare aperte ed essere ulteriormente sviluppate
all’interno di processi discorsivi.
Linea 3L
L’ambito di ricerca ha individuato i seguenti approcci strategici.
1. Esso opera in maniera trasversale ed interdisciplinare in collaborazione con partner esterni ed
interni, rappresentando le istanze di compatibilità sociale e sviluppo sostenibile e integrando
nei progetti di ricerca e sviluppo in corso questioni socialmente rilevanti, come ad esempio le
ricadute occupazionali, i requisiti di qualificazione, gli aspetti inerenti la qualità della vita o
l’impatto ambientale.
INCUBATORE D’IMPRESE
E IMPRENDITORIA SOCIALE
L’incubatore d’imprese del TIS innovation park
supporta giovani imprenditori provenienti da tutti i settori. Si tratta per lo più di professionisti in
erba, che tentano la via del lavoro autonomo, o
di ricercatori che desiderano collocare sul mercato, con una propria azienda, i prodotti e i servizi
sviluppati.
Per incentivare la creazione di spin-off nei vari
ambiti di ricerca e le idee imprenditoriali sviluppate dagli studenti, è auspicabile una stretta collaborazione tra la Libera Università di Bolzano e il
TIS innovation park.
Proprio gli ambiti di eccellenza dell’Alto Adige
dovrebbero accrescere ulteriormente la loro rilevanza non solo mediante la ricerca e il trasferi-
Piano strategico – Parco Tecnologico 59
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
mento tecnologico, bensì anche attraverso la creazione d’impresa.
Il Laboratorio creativo (vedi paragrafo successivo)
e i singoli ambiti di ricerca dovrebbero fungere da
“fucina” di nuove idee, da sviluppare poi ulteriormente in imprese sostenibili con l’assistenza del
TIS innovation park.
Il Laboratorio creativo fornisce incentivi all’innovazione e al dialogo sotto forma di concorsi
d’idee, workshop creativi e Innovation Round
Table, supportando le prime fasi, dall’idea al progetto, mediante mentoring, collegamento in rete
e sostegno (competenza, team, spazio e risorse
tecniche).
Linea 5L
L’obiettivo a media-lunga scadenza dovrebbe essere la formulazione, da parte di studenti e ricercatori, di almeno due idee imprenditoriali all’anno,
in ciascuna sfera d’eccellenza. L’incubatore d’imprese elaborerà per questi giovani imprenditori un
pacchetto di servizi ad hoc allo scopo di renderli
competitivi sulla scena internazionale.
3.2.3.3 Communication & Design
Linea 4L
LABORATORIO CREATIVO,
COLLABORAZIONE INTERDISCIPLINARE
PER L’INNOVAZIONE
Il Laboratorio creativo è l’iniziativa a lungo termine del Parco tecnologico a supporto dell’innovazione e dello scambio creativo e interdisciplinare: si propone come un incubatore e, in tal senso,
come stadio preliminare alla fondazione d’imprese e iniziative innovative.
Il Laboratorio creativo è gestito da un team interdisciplinare ma viene coordinato dall’ambito
orizzontale Communication & Design (C&D),
che, con il coinvolgimento di tutti gli altri ambiti
orizzontali, si propone di creare ponti tra tutti i
vari settori: si tratta di un catalizzatore d’idee, che
dà impulso e supporta i processi creativi, stimolando la collaborazione interdisciplinare e il conseguimento di risultati effettivi. Oltre ad arricchire reciprocamente ambiti di ricerca e ricercatori,
il Laboratorio creativo fornisce inoltre risultati
concreti: bozze di progetto, nuove costellazioni di
team e reti. Tutto ciò viene poi nuovamente convogliato negli ambiti di ricerca o nello start-up,
a loro volta eventualmente incentivati dall’ambito
Entrepreneurship (Linea di ricerca: Incubatore
d’imprese e imprenditoria sociale).
60 Piano strategico – Parco Tecnologico
DESIGN DELL’INFORMAZIONE
E DELL’INTERAZIONE
Il Design dell’informazione e dell’interazione
studia e sviluppa applicazioni user-friendly e visualizzazioni per R&S, collaborazioni, comunicazione e partecipazione: ciò comprende il design
dell’interazione e lo User Interface Design, la visualizzazione di dati e il design dell’informazione
classico.
Vengono ideati e sviluppati:
–– strumenti creativi e interattivi per un’efficiente
analisi ed elaborazione di consistenti quantitativi di dati e complesse concatenazioni d’informazioni destinate a esperti nel campo della scienza
e della tecnica
–– applicazioni interattive per collaborazioni,
scambio di conoscenze, discussioni, convergenze e processi decisionali
–– visualizzazioni di complesse concatenazioni
d’informazione (design dell’informazione classico e visualizzazione di dati)
In questa linea di ricerca si legano design, comunicazione e informatica, allo scopo di sviluppare
strumenti efficienti ed efficaci, che rispondano
alle esigenze della scienza, di R&S, delle persone
e della società. In questo senso, si fa ricorso alla
ricerca sociale e cognitiva, per comprendere come
le applicazioni debbano essere realizzate, affinché
le persone le utilizzino volentieri e quindi funzionino nel contesto sociale: aspetto di strategica importanza non solo per i cosiddetti social network.
3.2.3.4 Quality Control
& Certification
L’operato del settore QC&C riguarderà la ricerca istituzionale e commissionata considerando il
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
territorio locale quale laboratorio. Le attività di
ricerca comprendono, tra l’altro, lo studio di direttive generali per una quality assurance e una
certificazione oggettive, l’inclusione e l’affinamento della sostenibilità negli standard qualitativi, lo
sviluppo di tecnologie e tool per un efficace controllo della qualità, così come l’indagine dell’impatto della certificazione su economia e società.
esterni al Parco tecnologico. Allo scopo, viene
dato grande spazio a collaborazioni con partner
provenienti, tra l’altro, dalla ricerca di mercato ed
economica (IRE), da R&S (EURAC, Laimburg,
Fraunhofer, istituti/università internazionali, imprese), dalla ricerca sociale (LUB, EURAC) e
dall’economia (TIS, Camera di Commercio, associazioni, imprese).
3.2.3.5 Linee di ricerca condivise
Linea 6L
STRATEGIA & COMUNICAZIONE
PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Lo sviluppo sostenibile non è solo una necessità,
bensì anche un fattore positivo di competitività
per la regione. L’allineamento, in questo senso,
della R&S e della comunicazione strategica ivi
connessa rientrano nel campo di azione della linea di ricerca Strategia e comunicazione per uno
sviluppo sostenibile.
La sostenibilità non può essere perseguita solo attraverso il progresso tecnico, ma anche mediante
l’innovazione sociale, reclamando un cambiamento nei modelli comportamentali. Per comprendere
i mutamenti necessari e progressivamente convergere su cosa sia impellente o prioritario, molte
persone devono apprendere molte cose nuove per
esser poi in grado di cambiare qualcosa.
Questo è l’obiettivo della linea Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile, un think
tank che, in una prospettiva di crescita regionale
e sovraregionale sostenibile, riunisce conoscenze
di diversi ambiti e rende così possibile uno scambio produttivo tra le parti coinvolte, creando i
presupposti per processi decisionali effettivi e per
un cambiamento dei modelli di consumo e di produzione.
Da un lato, ciò concerne il trasferimento del sapere per una mutua comprensione tra ricerca e
sviluppo, cittadini e attori della società civile, così
come dell’economia e della politica, dall’altro, il
think tank mette a disposizione studi e suggerimenti, offrendo consulenza agli attori interni ed
Piano strategico – Parco Tecnologico 61
3 GLI ambiti DI RICERCA ORIZZONTALI
Piattaforma Tecnologia e società
IstituzionE
Linee di ricerca
LUB
1L – Ricerca partecipativa del futuro e società civile
2L – Benessere comune, collettività e responsabilità sociale
4L – Laboratorio creativo: collaborazione interdisciplinare per l’innovazione
5L – Design dell’informazione e dell’interazione
6L – Strategia e comunicazione per uno sviluppo sostenibile
LUB/TIS
3L – Incubatore d’imprese e imprenditoria sociale
62 Piano strategico – Parco Tecnologico
4 conclusione
4conclusione
Andrea Gasparella, Günther Mathà
Il piano descritto, sintesi di un percorso di consultazione con i maggiori stakeholder presenti sul
territorio, intende rappresentare un contributo
della Libera Università di Bolzano alla definizione di futuri scenari strategici, individuando opportunità e azioni di ricerca tecnologica da sviluppare in stretta collaborazione con le istituzioni
pubblicamente finanziate e le aziende interessate
che ne possono usufruire.
Tale piano può costituire una sorta di bussola orientativa per le scelte strategiche a medio e
lungo termine. Si è voluto sviluppare di proposito la sua valenza di tipo strumentale scegliendo
un impianto modulare, sia in termini di obiettivi
che in termini di fabbisogni delle varie possibili
linee d’azione. Di fatto sarà poi responsabilità della governance e dei decisori politici, appropriarsi
delle proposte contenute, interpretarle e definire
priorità politiche e operative per concretizzare le
possibilità di sviluppo tecnologico, economico e
sociale del territorio.
A tal fine sarà elaborato un piano d’azione che
conterrà le priorità, le responsabilità specifiche,
i termini nonché i finanziamenti per la realizzazione delle attività di ricerca all’interno del Parco
tecnologico.
Per quanto riguarda le indicazioni relative alla stima dei costi (allegato 1), è importante sottolineare che esse rappresentano una valutazione indicativa, basata sulla individuazione di fabbisogno
minimo necessario per l’attivazione delle linee di
ricerca proposte, articolato sui primi 5 anni di
attività. L’entità complessiva dei costi non vuole
necessariamente indicare l’origine della copertura, per la quale è probabilmente indicato adottare
un approccio di cofinanziamento da parte della
mano pubblica che potrà intervenire in maniera
significativa sulla dotazione iniziale lasciando uno
spazio crescente ad altre forme di finanziamento e
autofinanziamento per gli sviluppi successivi.
Una volta avviate, molte linee di ricerca qui proposte potranno presumibilmente essere supportate attraverso progetti europei ad impostazione
tecnologica sulla base del già citato Programma
Europeo Horizon2020 (www.ec.europa.eu/research/horizon2020) o in molti casi avvalersi di un
impegno diretto da parte del settore privato che
dovrà progressivamente dimostrarsi in grado di
sostenere concretamente la ricerca di natura più
applicativa.
Più imprese intervistate hanno espresso la propria
propensione e disponibilità a cofinanziare singoli
progetti di ricerca affini al proprio settore di attività.
La Libera Università di Bolzano, a sua volta, darà
massimo appoggio al coordinamento strategico e
scientifico e all’implementazione delle singole linee di ricerca a livello territoriale, coerentemente
con le strategie per il futuro che la Giunta provinciale procederà a definire sul piano politico.
Inoltre la Libera Università di Bolzano si assumerà la responsabilità di sostenere tali linee strategiche con l’attivazione di un’offerta didattica
coerente, consapevole della necessità di creare,
nei campi strategici dell’innovazione tecnologica,
figure professionali adeguate alle sfide del futuro.
Piano strategico – Parco Tecnologico 63
Impressum
Titolo
Innovazione in Alto Adige
Gli ambiti di ricerca
del futuro Parco tecnologico
Editore
Libera Università di Bolzano
Redazione
Günther Mathà, Andrea Gasparella,
Marzia Sparapani, Silvia Bertagnoll
Autori
Andrea Gasparella, Günther Mathà,
Marco Baratieri, Matteo Scampicchio, Fabrizio
Mazzetto, Pekka Abrahamsson, Alberto Sillitti,
Susanne Elsen, Johann Gamper, Kris Krois
Lettorato tecnico
Johann Gamper, Georg Felderer, Tanja Mimmo
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64 Piano strategico – Parco Tecnologico
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