Viaggio in TURCHIA per WEB - Associazione Pionieri e Veterani Eni
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Viaggio in TURCHIA per WEB - Associazione Pionieri e Veterani Eni
Viaggio in TURCHIA ( Semira Baldi,18/25 settembre 2008) Milano Malpensa hr.14.15.Parto per Istanbul e Cappadocia con il T.C.I. Sono a Istanbul. Nonostante l’agitazione del personale Alitalia, agitazione che dura da parecchio e che ha tutta l’aria di continuare, il volo è in perfetto orario. Atterriamo alle 17,35 ora locale. A Milano sono le 16.35. Il mio bagaglio arriva per primo. Intanto ho conosciuto altre persone che fanno lo stesso viaggio. Sono quattro coppie di cui una di Vigevano. In aereo, eravamo vicini di posto, sono simpatici e penso che avrò modo di approfondire la conoscenza. Nel gruppo c’è anche una signora di Bergamo che viaggia sola ed è appassionata di archeologia. I rimanenti del gruppo li vedrò questa sera in albergo. Eccomi a cena nella sala ristorante , seduta vicino a due uomini ( amici?) lo capirò in seguito. Veduta di Istanbul dalla finestra della sala ristorante del mio albergo. La prima impressione della città è quella di una città pittoresca e caotica. Una Napoli all’ennesima potenza ! Invio alcuni SMS, poi mi corico. Domani , ma penso sarà sempre così, giornata abbastanza piena. Incredibile, anche Luca, l’ingegnere che ospito, mi manda un sms per informarsi se tutto è andato bene. 19 settembre Sono le 5,quando vengo svegliata dalla cantilena dei muezzin che dai minareti delle moschee richiamano alla preghiera. La giornata è dedicata alla visita della città e subito m’accorgo d’essere in una città di cupole,di venditori ambulanti, mercati, odori e rumori. Una città costruita su due continenti,con un’atmosfera unica, un’amalgama di architetture, fra le quali sovrasta, sulla sommità di uno dei colli di Istanbul la moschea di Solimano il Magnifico la più grande della città. In mattinata visitiamo l’ippodromo e la Moschea Blu, la più bella fra quelle cittadine ed entrambe preziose testimonianze della vecchia Costantinopoli. L’armonioso digradare di cupole della Moschea Blu Ancora Istanbul caotica, fonte d’ispirazione per lo scrittore Orhan Pamuk Vetrate e ceramiche del raffinato Interno della Moschea Blu Colonna serpentina proveniente dal tempio d’Apollo in Delfi Patriarcato o sinagoga sul Corno d’Oro Vediamo anche “Aya Sofya(saggezza)” in turco, la basilica d’oro sulla stessa piazza della moschea blu,ora museo e per la cui costruzione ci dice la guida di nome Nur “Luce divina” di origine caucasica, furono impiegati 10.000 schiavi.E’ tutto molto sorprendente, ma quello che più mi sorprende sono i resti di una colonna serpentina proveniente dal tempio di Apollo in Delfi ed una imponente e vasta cisterna sotterranea che in origine contava più di trecento colonne, costruita durante il regno di Giustiniano per sopperire in caso d’assedio, alla mancanza d’acqua. Nel pomeriggio, facciamo in nave il giro del Bosforo, lunga striscia d’acqua che congiunge il mar Nero con il mar di Marmara(dall’isola di marmo) e separa le sponde del continente Europeo e di quello Asiatico.Vediamo anche il Corno d’Oro profonda insenatura, che nella parte europea, separa la penisola dal resto del continente e sopra il quale sorgono le vestigia dei quartieri storici.Lungo le coste del mar di Marmara e sulle rive del Bosforo sorgono invece i quartieri più eleganti e le yali, tipiche case in legno, in cui dal XVII° secolo abitavano i dignitari dell’Impero ottomano. Giro in battello sul Corno d’Oro Vista della città dal mare. Abbiamo appena lasciato l’imbarcadero 20 settembre Oggi in programma c’ è la visita al palazzo TOPKAPI, ma prima la guida ci porta a visitare un gioiello di moschea, probabilmente la” Rustem Pasa Camii” nei pressi del bazar egiziano, realizzata dal grande architetto Sinan per conto del genero del sultano Solimano il Magnifico. L’interno ha di grande pregio il rivestimento delle pareti, realizzato con piastrelle in ceramica con delicati motivi, opera di ceramisti famosi di Iznich, cittadina della Nicea, sede di un famoso concilio e situata sulla riva del lago omonimo. Ed ora eccoci al TOPKAPI; fin dal 1453, anno della conquista (Costantinopoli è conquistata dagli Ottomani capeggiati da Maometto II° che pone fine all’Impero Romano d’Oriente), fu la residenza dei sultani ottomani. TOPKAPI è composto da tante corti. La prima comprende la chiesa di S. Irene ed il parco di Gulhame che include i musei archeologici e luogo ove gli abitanti di Istanbul amano passeggiare. La II corte era il centro della vita pubblica del palazzo, la III infine accoglieva la sala delle udienze ove si ricevevano gli ambasciatori stranieri. Un tempo esisteva anche un hamam del quale ora restano solo alcuni ambienti che a suo tempo ospitavano medici, massaggiatori, barbieri privati dei vari sultani. Proseguiamo con la visita di alcuni padiglioni ove sono racchiusi veri e propri tesori. Il primo espone in teche: pugnali cesellati, porcellane, miniature e gioielli sfavillanti , ci sono poi armature, troni d’ebano incrostati d’avorio e madreperla, narghilè, recipienti in oro. Nel secondo ancora pugnali con smeraldi, pietre grezze, giade ottomane e russe. Nel terzo v’ è esposto il famoso diamante a forma di cucchiaio di 86 carati con 58 sfaccettature, circondato da 49 brillanti più piccoli, ancora troni e candelabri. Nel quarto ci sono le sacre reliquie di San Giovanni il Battista, il suo manto ed ancora armi ed oggetti appartenenti a sultani e principi. Eccoci infine nella sala dove si svolgeva la cerimonia della circoncisione dei principi e subito fuori nella corte ov’ è situato il Giardino dei Tulipani. Qui pranziamo in un ristorante da cui si gode una bella vista sul Bosforo. Alle 13,30 lasciamo il gruppo che rimane ad Istanbul (praticamente coloro che si erano prenotati solo per un lungo week-end) e proseguiamo per Ankara , per poi dirigerci domani in tarda mattinata verso la Cappadocia. 21 settembre Sono ad Ankara.Dalla vetrata dell’albergo al 4° piano(un edificio di 16 piani) vedo una città moderna di aspetto austero che s’estende anche in collina, con viali spaziosi, capitale politica del paese, più di 4 milioni di abitanti.Ha resti di terme romane.La camera è ultra moderna, con tutte le tecnologie, quadri alle pareti, persino in bagno, ma fredda . Dopo colazione,con tutto il gruppo, vado a visitare il Museo delle civiltà anatoliche”con reperti dell’era paleolitica e classica. Ankara dalla finestra della mia camera d’albergo Museo delle civiltà anatoliche Mausoleo di Ataturk, il grande statista Nel pomeriggio poi la guida ci accompagna al Mausoleo di Ataturk, un grande statista, padre della Patria, al quale furono attribuite tante innovazioni, fra cui le iniziative prese a favore dell’emancipazione della donna, che grazie a lui divenne più importante nella società. Sfilata militare nei pressi del mausoleo Sfilza di colonne all’ingresso del mausoleo Ci rimettiamo in viaggio, alla volta della Cappadocia. In cielo grossi nuvoloni non promettono nulla di buono. Durante il viaggio infatti, piove sempre ed arriviamo che è appena spiovuto. L’albergo che ci accoglie e dove resteremo due notti è il “Peri tower hotel” anch’esso mastodontico con una singolare architettura ed all’interno tutto scale, salotti e divani ed una piscina che per la sua conformazione ricorda quella delle stars americane. Per di più è isolato, per cui anche passeggiare prima di coricarsi, dopo un intero pomeriggio trascorso in autobus, è quasi impossibile, anche se m’accorgo di essere l’unica che vorrebbe passeggiare, perché il resto del gruppo preferisce starsene a giocare a carte sui lussuosi divani. La singolare costruzione del “Peri tower hotel” l’hotel che ci accoglie in Cappadocia 22 settembre Dopo la pioggia incessante di ieri, oggi il sole splende e l’aria è frizzante e dedichiamo la giornata alla visita di caratteristici paesini nella valle di Goreme: Uchisar, Avanos, Ortahisar, Urgup borghi scolpiti dalla forza della natura, ricchi di monumenti naturali che vento, pioggia, fiumi, colate laviche, hanno modellato nel corso dei secoli in enormi funghi chiamati “Camini delle fate.” Al lavoro naturale, s’aggiunge poi quello dell’uomo che scavò chiese e monasteri nella roccia. Paesaggio austero e misterioso I “ Camini delle fate” enormi funghi scolpiti dalla forza della Natura nella Valle di Goreme Altre vedute della Cappadocia Particolare della chiesa “Tokali” detta anche della fibbia Verde e grigio: alberi e pietre A Goreme, visitiamo un vero e proprio museo a cielo aperto, uno dei complessi monastici più suggestivi dell’intera regione con refettori, conventi, abitazioni. Per non parlare delle chiese che comunque visitiamo piuttosto velocemente, tranne che nella “Tokali” ove sostiamo più a lungo,chiesa detta anche della fibbia, composta dalla chiesa vecchia con scene dell’Annunciazione , il viaggio a Betlemme, la Natività e dalla chiesa nuova con altrettanti interessanti affreschi, ma differenti dai precedenti, perché le figure che vi sono raffigurate sono più snelle, più gradevoli e graziose ed il colore predominante è il blu marino. Il complesso forma un grande santuario a T. Oltre le chiese, nel villaggio esistono case rupestri ancora abitate, incorporate a case imbiancate con calce e di recente costruzione. Prima di pranzo la guida ci accompagna a fare shopping in una oreficeria, ove tutti acquistano qualcosa e dove io acquisto per le figlie due braccialetti lavorati in argento con una fitta trama e che provengono, mi dice il venditore, da Trebisonda sul Mar Nero, ma esposti in questo negozio in Cappadocia in quanto visitato da molti turisti. Dopo il buon pranzo in un ristorante che una volta era un caravanserraglio, visitiamo un’esposizione di tappeti, veramente splendidi ed assistiamo pure alla loro confezione addirittura fin dai bozzoli dei bachi da seta. Qui però nessuno fa acquisti, nonostante i prezzi ottimi e nonostante i proprietari s’interessino in tutto e per tutto alla spedizione. Uscita da una chiesa nel complesso monastico che visitiamo Esposizione di splendidi tappeti,alla cui confezione assistiamo, fin dalla vista dei bozzoli dei bachi da seta. Ristorante ex caravanserraglio. In primo piano NUR, la nostra guida. Veduta di Goreme Città sotterranea di Kaimaly, una delle tante in Cappadocia . 23 settembre Oggi visitiamo la città sotterranea di KAIMALY aperta al pubblico solo nel 1964. Ha sette piani, ognuno dei quali con 15 abitazioni. Comunque sono visitabili solo 4 piani. Al primo si trova la stalla. Attraverso una galleria chiusa ,una porta rotonda in pietra a sinistra della stalla,immette nella chiesa, la cui datazione non esiste, in quanto priva d’affreschi alle pareti. Accanto alla chiesa c’è uno spazio sepolcrale che fa pensare che questo luogo fosse riservato alle personalità religiose. Gli spazi più importanti della città sotterranea si trovano comunque al terzo piano, adibito a depositi di viveri, cantine e cucine. Questa città scavata nel tufo, è una delle più conosciute, ma in Cappadocia ne esistono parecchie e furono utilizzate dai Cristiani come rifugio, durante il periodo dell’assalto degli Arabi. Sembra d’essere di fronte a fortezze a nido d’ape. Veri e propri labirinti, con porte di pietra a ruota,tubi di aerazione- che permettono la respirazione anche nei piani più profonditunnel di fuga,piccole nicchie ove s’appoggiavano i lumini per l’illuminazione. Dopo pranzo, visitiamo il lago “ Salato” ed ammiriamo il paesaggio intorno:sole e sale. Io approfitto per scattare la prima foto all’intero gruppo. Questa mattina avevamo visitato una scuola di ceramica ed avevamo visto un artigiano all’opera. Di tardo pomeriggio ritorniamo ad Ankara per trascorrervi l’ultima notte. L’albergo è lo stesso della volta scorsa. Domani, partenza per BURSA. Compagni di viaggio Ingresso a Bursa d’un ristorante L’autrice tra sole e sale. Intenti ad osservare un ceramista all’opera 24 settembre Lasciamo Ankara diretti a Bursa, la prima capitale dell’impero Ottomano. E’ una città molto verde, situata alle pendici di un monte: l’Ulu Dag di oltre 2000 mt. Percorriamo parecchi chilometri per arrivarci, con due soste, durante le quali chi vuole ,dopo tante ore in posizione seduta, prova un massaggio comodamente sdraiato su una confortevolissima poltrona. Pranziamo in un locale consigliatoci dalla guida, specializzato in “iskender kebab(carne di montone servita su fetta di pane,condita con salsa di pomodoro,burro fuso e yogurt). Di primo pomeriggio visitiamo la moschea “Muradiye Camii” datata 1424-27 con pianta a T rovesciata che presenta pregevoli smalti dal colore verde , che contribuiscono con il verde dei suoi molteplici giardini, a chiamarla “Bursa la verde”. Essendo la città famosa anche per la produzione del cotone e della seta, la guida ci accompagna per acquisti nel grande bazar, consigliato per i prezzi modici a differenza dei negozi sparsi per la città . Risaliamo infine sul pulman che ci riporterà a Istanbul ove trascorreremo l’ultima notte prima del rientro in Italia.Prendiamo un traghetto su una sponda del mar di Marmara. Ormai il tour volge al termine e direi che il tempo ci è stato abbastanza favorevole:belle giornate di sole se pur inframezzate da qualche acquazzone che poi ha reso il cielo più limpido. Interni della bellissima moschea “Muradiye Camii “ a Bursa con pregevoli smalti color verde. Mar di Marmara che solchiamo per tornare a Istanbul. 25 settembre Oggi che pensavo essere un giorno morto come impegni e compagnia, s’è invece rivelato piacevole. La maggior parte del gruppo è partita in tarda mattinata, io,insieme alla coppia più giovane , in viaggio di nozze, siamo andati a visitare ulteriori quartieri di Istanbul ed infine siamo saliti sulla torre di Galata da cui si gode una vista meravigliosa sulla città. La torre è alta 68 metri, fornita di ascensore e scala a chiocciola. Fu costruita durante l’impero bizantino per l’avvistamento delle navi e fu più volte distrutta. La giornata luminosa, chiara, ci permette di spaziare lo sguardo sul Bosforo, il mar di Marmara ed il Corno d’Oro. Ridiscesi, senza fretta, anche Andrea e Chiara, che come me hanno il volo solo in tardo pomeriggio, gironzoliamo per il quartiere sottostante la torre, in stradine con molti negozi di artigiani ,fra cui quelli di strumenti di musica tradizionale turca, ma anche occidentale. Siamo stanchi e prima di entrare in una caffetteria, ci fermiamo a consumare uno spuntino in un bellissimo parco con tanti alberi strani. Insieme ritorniamo, c’eravamo già stati questa mattina, al piazzale antistante l’università eretta nell’area in cui sorgeva un tempo il Vecchio Serraglio costruito da Maometto II°. Con la nascita della Repubblica nel 1923-con Mustafa Kemal (Ataturk) presidente, dopo un periodo di decadenza,l’università ha ricevuto un nuovo impulso. E’ giunto il momento di salutarci, ci scambiamo gli indirizzi e ci riproponiamo di vederci a Milano. Ritorno in albergo dove verso le 16 mi viene a prendere l’incaricato sul posto del T.C.I. e m’accompagna in taxi all’aereoporto. Parto puntualmente, a Malpensa il bagaglio giunge regolarmente ed a Cadorna, mio genero Guido m’aspetta e m’accompagna a casa con l’auto. Si è così felicemente concluso questo viaggio che m’incuteva timore perché lo affrontavo da sola, ma ora serena e soddisfatta perché, come tutti i viaggi, mi ha sicuramente arricchito sia culturalmente che socialmente. Università di Istanbul