AQUAE SEXTIAE E ROCCA 1/6 Aquae Sextiae (Aix-en

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AQUAE SEXTIAE E ROCCA 1/6 Aquae Sextiae (Aix-en
AQUAE SEXTIAE E ROCCA 1/6
Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) era una città romana situata nella Provincia Nostra dei Romani
nella Gallia conquistata.
La Provincia era chiamata anche Narbonensis dalla capitale Narbo ed il suo territorio coincideva più
o meno con l’odierna Provenza.
In realtà essa, lungi dall’essere La Provincia dei Romani, era la Provincia per antonomasia degli
ebrei esuli da Israele.
Per costoro aveva un importante valore simbolico in quanto legata alla “storia” della vera Provincia
Nostra, cioè l’Altopiano delle Rocche in Italia.
L’Altopiano era la Provincia de L’Aquila, l’ignota Provincia di Gerusalemme dopo la diàspora.
All’epoca Rocca di Mezzo era Roca Cum Sedecim Habitantes, cioè Rocca dei Sedici o dei Sadici
Abitanti (dall’ebraico Zadek nelle sue molteplici varianti).
Il toponimo Aquae Sextiae significava Aquila Sex Partes ed alludeva alla Ruota immaginaria
dell’altopiano delle Rocche, suddivisibile in sei parti, conformemente ai raggi formati dalla
conformazione del territorio.
Significava, inoltre, Aquila Sexta Pars delle Sex Partes e poteva essere scritto anche come Aquila
1/6.
Nell’ambito della mappa segreta Aquae Sextiae si riferiva ad uno dei sestanti della ruota ripartita,
immaginariamente, in sei spicchi.
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Occorre immaginare che la ruota giri in senso antiorario in modo tale che si trovino giustapposti 1 e
6 1.
L’Aquila cioè Gesù o Isa dovrebbe essere celato tra i sestanti 1/6, precisamente a Rocca di Mezzo..
La rotazione antioraria rispecchia la rotazione antioraria del Pianeta su sé stesso ma assume per i
criptoebrei soprattutto lo stesso significato della croce cristiana posta all’ingiù dopo il triplice sputo.
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Peraltro, così facendo, si ha che a sinistra del cosiddetto Termine – il monolite antichissimo antropomorfo di epoca
preromana - ci sono i Levo-giri, cioè gli ebrei, mentre alla sua destra ci sono i destro-orsi, cioè i Marsi.
Detto altrimenti a sinistra ci sono i Levi, discendenti dello shoa di Gerusalemme, a destra i discendenti del primevo ed
unico Islam, cioè I Marsi (crittografia: Marsi  Malsi  Islam).
Il numero sei romano VI appare, unendo la V e la I, come una N scritta al contrario
.
Ciò significa che l’ebreo è il contrario di N cioè è acerrimo nemico dell’agnus (dei), Gesù, che per
lui è l’anus (dei).
Se si congiungono le due N, quella normale e quella rigirata, si ha la lettera M di Maria, che,
secondo la ritualità ebraica, va capovolta allo stesso modo della croce.
L’Agnus Dei (Agnello di Dio) o l’Ano di Dio (Anus Dei) è nella crittografia ebraica simboleggiato
dalla N e dalla svastica, essendo questa ricavabile dalla N che ruota.
Agnus è un acronimo che significa Ad Jesum Nostrum Unicum Sotèrem.2
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La vera identità di Gesù per gli ebrei è quella di Gizum, cioè di un epigono della Gizeh o Gizah sugli ebrei.
Era considerato anche Gaesum o Gaetus o Gaetulus.
Sarebbe la stessa dedica fatta dai Massoni, che lavorano per la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, cioè per
Israele, Alla Gloria del Grande Architetto del’Universo: AGDGADU.
Ma qui al posto della D va messa una N per aversi AGDGANU cioè Alla Gloria del Grande Anu o Canu (trasformato in
Agnus Dei).
In greco Sotèr è σωτήρ, -ῆρος.
L’appellativo trae origine da So Ter, dove Ter significa Tre cioè Piramide  e So significa Sole.
Sole deriva dai vocaboli greci ὅλος (palindromo) e σάλος, acrostici formati rispettivamente da S ὅλος o da S άλος:
- la lettera sigma è il simbolo dell’energia solare  , nonché dell’energia elettrica  prodotta con l’energia solare;
- ὅλος, aggettivo che significa tutto, intero (ingl. all), è il sole che sorge e tramonta su tutto il Pianeta,  ed ORO;
- άλος, aggettivo che significa moto, movimento, agitazione, è il sole alzato (da  si ha ali, salire, alare, alzare, altare)
Può essere scritto anche come Ajnus, in dialetto abruzzese aine, corrispondente alla lettera
dell’alfabeto ebraico ayin ‫ע‬, in greco antico οἶνος, crittogramma di [o]vinum.
Dato che l’ebreo è il contrario di aNus, ossia di Gesù in croce, egli dice che la Suna, il Dormiente,
è l’anus, che il finto agnus è ano, ritualmente mettendo la croce all’ingiù.
La Suna o Sunna è Gesù “in sonno”3, cioè il Corpo di Cristo ancora in vita e in croce a distanza di
secoli, in grado di resuscitare dal sepolcro segreto per sortilegio.
Il sepolcro di Gesù dovrebbe essere nascosto a Rocca dei 16 (Sedici per Sadici) o Aquae Sextiae,
dato che:
-
un sesto può essere scritto come 1\6;
-
la linea di divisione passa per Rocca di Mezzo 1\6;
-
AIX può essere condensato nell’acrostico
Da ORO è derivato il verbo latino orior,-iris, ortus sum, oriri, il verbo latino oro, -as, oravi, oratum, orare, le parole aria
ed ara, i verbi inglesi to soar, to arouse, to arise.
λς, ἁλός nel significato di sale deriva dal moto ondoso dell’acqua marina salata che s’alza e salta (lat. sal, salis, ingl.
salt). La parola Sole, equipollente di Elio, era già nota agli antichi greci, ad esempio il nome Solone Σολων, ωνος era un
nome “solare” e σωλην, che significa tubo, condotto, canale, era una parte del Solenoide delle Piramidi.
Da Sole derivò il latino sollus da cui è disceso l’italiano solo, nel senso di unico o solitario, suolo (ingl. soil).
Nel contesto delle Piramidi egizie, tuttavia, il termine ἁλς assume un significato diverso: il Sole è Als nel senso di Ars
(palindromo S Ra), cioè è colui che ha donato agli egizi l’Ars, l’arte, di ardere le vittime (che erano arse e trafitte in Arx
 ). Il genitivo ἁλός era crittazione di aros, arrostire, ed ares, divinità che i Romani chiamavano Mars.
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L’espressione “in sonno” nel linguaggio massonico indica il Fratello coperto, a disposizione per un’eventuale
operazione segreta, per esempio nell’ambito di un complotto destabilizzante.
Secondo altre spiegazioni ufficiali indica il Fratello non attivo o, addirittura, sanzionato per aver infranto la legge della
Fratellanza e, come tale, emarginato.
Il Fratello massone “in sonno”, nel caso di specie, è Yoshua, sul quale, a seguito del Tradimento, si è abbattuta la
terribile vendetta massonica che lo ha reso per sempre Donna di Israele (Maria), destinata a vivere “in croce” nel
sepolcro senza mai poter morire definitivamente.
Sunna significa anche Sole (Sun) ed è un epiteto di schernimento rivolto a Gesù, paragonato al Dio Sole.
Anche i nomi delle località che si incontrano all’estremità dei sei raggi della ruota sembrano
indicare Rocca di Mezzo come il “luogo anonimo” in cui è custodito il sepolcro di Gesù.
L’Aquila – Rovere – Aielli – Cerchio.
L’Aquila, Potenza dei Marsi (Robur Marsorum), è chiusa nel Cerchio  tra i jellows o i gialli, cioè
tra i jews o i giudei.
Egli è l’augello immondo, cioè il Jesù del Gallo4: A.je.lli o A.je.llo.
Olmetto (Avezzano) – Rovere – Rocca di Mezzo – Tussillo
Olmetto è una frazione di Avezzano, vi sorgeva la Chiesa della Madonna dell’Olmetto o degli
Olmetti, venerata anche in altre località d’Italia, per esempio a Lemìe (TO).
Olmetto è un diminutivo di olmo, crittogramma di colmo.
Il colmo sarebbe l’apex, cioè l’apice o vertice della piramide

o dell’esaedro

(la figura
geometrica a raggi) che si visualizza congiungendo, come appena visto, determinate località che
circostanti l’Altopiano.
Esso ricade su Rovere.
Il termine latino per olmo, ulmus, è un crittogramma riferito:
-
al Mus o Musulmano (ul-mus), cioè colui che catturava i ratti ebrei, paragonati ai mures, plurale
latino di mus, muris;
-
al Nus (ul-nus), cioè l’Agnus Dei o Anus Dei.
Combinando ulmus ed ulnus si ottiene ulna, uno degli ossi dell’avambraccio.
L’incrocio delle ulne ad X - “ulnae in culmen” o “ulne in colmo” - significa che a suo tempo Il
Musulmano per eccellenza era stato arrestato e segregato per sempre, nell’attesa della vendetta e
della vittoria definitiva degli ebrei su tutto il popolo musulmano.
Ma olmo ed olmetto significano, soprattutto, orma ed ormetta del piede, cioè Rocca di Mezzo, che,
vista dall’alto, appare come l’orma di un piede (vedi il paragrafo su Rocca di Mezzo e l’omologa
Villamagna in provincia di Chieti).
Gesù è detto Gallo o anche San Gallo perché propugnatore del Nazismo e del gail, cioè del jail e del key ☥degli ebrei.
Il “jail” e il “key” sarebbero la “amarra”, la “cattura” o la “pesca” degli ebrei (Gesù era un Pescatore).
Spesso erano sottoposti al “cock”, cioè evirazione o taglio del gallo per rendere donna la vittima: cocca e coccodè.
Il “cock” però poteva spingersi fino al “cook” o “cochura”, cioè all’olocausto della vittima.
Il Gallo simboleggiava le Piramidi viste come una cresta di gallo.
L’Altopiano a forma di aquila o di gallo è dove dovrebbe trovarsi il Corpo vivente di Gesù (il gallo sarebbe la sua
terrificante prigione, il jail, antico inglese gail, gaol).
Nei pressi dell’Altopiano si trovano i paesi Gallo e Tagliacozzo.
I due nomi significano che:
- i musulmani (già ai tempi di Mosè o Musa) tagliavano il cazzo o il gallo (ingl. cock);
- che Gesù era uno di loro;
- che per vendetta gli è stato tagliato gallo.
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La Madonna dell’Olmo o dell’Olmetto sarebbe quindi Maria, prima Uomo e poi Donna, celata in
Rocca di Mezzo (nell’orma).
Ne consegue quindi che Olmetto, vale a dire L’Ometto, Il Bassometto, Il Baphomet dei Marsi
(Robur Marsorum) è a Rocca di Mezzo, che, per altro verso, somiglia ad un piccolo tosco o
serpentello velenoso, nel senso di pisellino o uccellino (si nota il glande e parte del membro)5.
Uccellino è sinonimo di avellino, dal latino avis e dallo spagnolo ave.
Avellino, a sua volta, significa navellino, cioè piccola nave
, metafora di piccola tomba.
Il glande è volutamente mascherato dalla superfetazione dell’abitato situato alla sua sinistra, poiché
tale espansione serve a delineare la forma di un sedere 
Tirando una linea che spacca il sedere si perviene a Pedicciano e quindi a Tussio.
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Tussillo è diminutivo di Tussio, nome derivante da Tuscio e Tosco.
Tosco, che significa veleno, deriva da toxicum, verosimilmente derivante da tussis, tosse, cioè lo spruzzo di veleno del
Cobra, che sembra tossirlo (vedi il verbo inglese to toss).
Il nome della regione Toscana, antica Etruria, deve essere stato coniato da popoli nemici degli antichi Etruschi per
stigmatizzare le loro origini teucre.
Sia il toponimo Tussio che il nome Tuscia sono connessi alla parola latina tus, turis, che significa incenso, pianta
aromatica usata dai cristiani per ricordare l’Incendio, cioè il sacco di Gerusalemme e, più in generale, l’olocausto degli
ebrei (dal verbo latino incendo, -is, incendi, incensum, -ĕre).
Siffatta circostanza significa che a Rocca di Mezzo, cioè nel Piede o nell’Orma, hanno l’avello o
l’avellino (Pedi-ci-hanno) del tosco o serpente velenoso (Tussio).
Non si tratta comunque di un Tussillo, di un serpentello, ma di un grosso serpente, un Tussio.
Osservando Tussio e Pedicciano si noterà che la loro forma è pressoché identica e sembra essere la
punta di un glande.
Tussio
Pedicciano
Corvaro – Rovere – Molina Aterno
Il corvo6 dei Marsi (Robur Marsorum), ora porco rosa (Borgorose), màcera in eterno (Molina
Aeterna) “ruotando immobile” nel Cerchio 
Egli è nascosto a Rocca di Mezzo (borgo degli ebrei rosa) e non a Rovere, come lascerebbe credere
l’asse Corvaro-Rovere-Molina, in quanto Corvaro significa che all’altezza di Rovere è necessario
“curvare” per dirigersi “ad ianuam”, la porta segreta dell’antro dove si trova Ianus o il Cor in Bara o
il Cor Baro (latino cor, cordis e baro, baronis).
Nella foto che segue le località situate alle estremità dell’asse 1-4 sono state cambiate.
In luogo dell’asse Olmetto (Avezzano) – Rovere – Rocca di Mezzo – Tussillo è stato messo l’asse
Paterno - Santo Iona - San Potito – Rovere – Terranera - San Demetrio ne’ Vestini.
Il significato di tale allineamento è che il Pater Noster (Paterno), il nostro Pathos, il Santo di Sion
(Santo Iona), il Santo Potentissimo (San Potito) della Terra dei Neri (Terranera), il Santo adepto di
Dèmetra7 è immobile (Stiffe) nell’endometrio (San Demetrio) tra i Vestini di Rocca di Mezzo.
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Nel mondo anglosassone è noto come The Crow, Jim the Crow o The Raven.
La parola inglese raven deriva da craven e, prima ancora, da rave, termine corrispondente al latino rabies, -ei.
La stessa radice etimologica ha la parola rape derivante da răpĭo, răpis, rapui, raptum, răpĕre, che, alla stessa stregua di
rabies, origina da rab (rabbi).
In italiano condivide lo stesso etimo la parola cravatta.
Probabilmente vi è un legame semantico, se non etimologico, tra raven e crow, in quanto il concetto di crow è legato a
quello di row e crowd.
I Crows erano i Corvi, cioè i popoli nordafricani, mediorientali e dell’est asiatico che invasero l’Europa e la Gran
Bretagna.
In greco corvo è κόραξ, -ακος, termine che allude alla χώρα, mitica terra di origine dei Corvi (era anche un grado nelle
gerarchie segrete dei misteri di Mithra) e dal quale è derivato l’aggettivo autoelogiativo coriaceo.
Il concetto di corvo è adombrato anche nel Krak dei Cavalieri – kra kra
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Gli adepti di Δημήτηρ erano gli stessi seguaci dei misteri dionisiaci, bacchici, eleusini etc..
L’endometrio nel caso specifico è l’utero, cioè Rocca di Mezzo, dove Gesù nel sepolcro è Gesù
Bambino prima di (ri)nascere8
Paterno significa anche che il Santo non ha il Pater, cioè il membro virile, dato che la linea taglia
l’Altopiano all’altezza di Rovere, laddove origina l’enorme fallo e che, al contrario, è demeter, cioè
madre.
Il Santo Potitus sarebbe a rigore Titus Flavius Vespasianus (Po-Titus), l’Imperatore romano artefice
della distruzione di Gerusalemme, oppure il suo successore se Potitus si interpreta come “post
Titum”9.
Si deve ipotizzare, tuttavia, che il Titus in questione non sia Tito Imperatore, bensì lo stesso Gesù di
Nazareth, definito sarcasticamente dai Romani Sanctus Potitus, cioè Potentissimus e Venerabilis
Magister Militum10.
Essi se ne servirono durante l’Impero di Augusto, pur non avendone bisogno, lasciandolo in seguito
in balia degli ebrei che il Santo aveva tradito, i quali da parte loro lo chiamarono Il Traditore.
Gli imperatori della dinastia Flavia vollero usare il nome Tito per un mero motivo canzonatorio,
volendo irridere sia Gesù ed i suoi seguaci sia gli ebrei e la loro Gerusalemme.
Costituivano una rete di fratelli, dei quali fece parte anche Pitagora, cementati dal progetto segreto antisemita Δημήτηρ,
cioè Ade Mater o Ades Mater, finalizzato alla castrazione ed alla successiva estinzione delle popolazioni semite
(Inferno per le Madri cioè per le Donne Ebree).
Si ispiravano ai misteri degli antichi Egizi ed erano sostanzialmente Nazisti.
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La parola endometrio in origine si riferiva all’utero, perché composta da ἔνδον, dentro, e μήτηρ (dorico μάτηρ), gen.
μητέρος o μητρός, cioè “dentro la madre”, vale a dire l’utero.
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Nella topografia dell’Altopiano delle Rocche l’espressione “post titum” indica la Marsica, poiché l’enorme fallo, da
Rovere ad Ovindoli, può essere considerato anche un dito.
Ciò significa - se il dito è un dito medio - <<in culo a me dio marso>>, cioè a Gesù Divo dei Marsi o <<in culo al
medio marso>>, cioè al Dio Marso-Sabino (l’imperatore Tito, mezzo marso e mezzo sabino).
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Potitus è un’abbreviazione di Potentissimus o di Potissimus, superlativo di Potens.
Deriva da Po[ten]tissimus previa sottrazione di [ten].
Essendo ten il numero dieci cioè X in numero latino, ne consegue che “Potissimus è in croce x”.
Ten, come noto, è il numero dieci nella lingua inglese e lo si può far derivare da decem  dem  den  ten, ma forse
ten era già utilizzato, in epoca romana, nella sfera esoterica come equivalente di X in quanto era la parte centrale del
SATOR.