Tonelli (Sap): “Mare Nostrum, ebola o no italiani non

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Tonelli (Sap): “Mare Nostrum, ebola o no italiani non
Tonelli (Sap): “Mare Nostrum, ebola o no italiani non possono
stare sereni. Governo sia serio su destino poliziotti”
La salute è un dono ma va preservata. Ebola o no per Gianni Tonelli, segretario
generale del Sap, uno dei maggiori sindacati di polizia, gli operatori impegnati
nell’operazione Mare Nostrum sarebbero a rischio contagio di malattie infettive. Il
problema è “l’esame obiettivo sommario”, che spiega poi nell’intervista, e l’”inesistenza
di una cintura sanitaria”. Alla domanda secca se in questo momento gli italiani possano
stare tranquilli, Tonelli risponde “no” ed è pronto a confrontarsi con chiunque voglia
smentirlo. A preoccuparlo però non c’è solo l’emergenza sanitaria, ma anche il destino
degli operatori di Polizia che hanno un “trattamento economico atipico rispetto alle altre
categorie”. Al governo chiede di “avere un comportamento più lineare e corretto”.
Allora Tonelli, Mare Nostrum e le critiche al ministro dell’Interno Alfano e a
quello della Salute Lorenzin per la tutela degli operatori di Polizia ma non solo.
Cosa è successo poi?
“Ho voluto rendermi conto di persona di quanto sta succedendo alla frontiera. Sono
stato in Sicilia e a Pozzallo nel centro di prima accoglienza, poi al CARA di Mineo dove
stazionano i richiedenti asilo, e poi sono stato a Caltagirone e Taranto. Ho riscontrato
una cosa che mi ha colpito subito: intanto l’entità del problema sbarchi è decuplicata
rispetto all’anno precedente. Se avevamo 8000/9000 sbarchi all’anno, ora ne abbiamo
80000-90000 e arriveremo a un minimo di 150000 entro il 2014. E’ una provincia che si
muove. Non solo c’è un problema per gli operatori di Polizia che si misurano a mani
nude con la possibilità di contagio di malattie, dalla scabbia alla Tb, dalle meningiti al
vaiolo. E non voglio creare allarmismo sanitario sull’ebola, altra malattia che sta
allarmando il mondo. Però è indispensabile inquadrare il problema nella sua reale
dimensione”.
Infatti nel Regno Unito parlano di minaccia.
“In Italia ci autodeterminiamo come meglio riteniamo, e se crediamo che l’emergenza
umanitaria abbia la precedenza su quella sanitaria abbiamo il diritto di farlo, ma
dobbiamo essere consapevoli di ciò che accade. Gli operatori vengono sottoposti ad un
esame obiettivo sommario”.
Cos’è un esame obiettivo sommario?
“E’ un esame che fa il medico guardandoti negli occhi per riscontrare sintomi o malattie
acclarate. Ma se uno non ha la lebbre o la peste bubbonica difficilmente può essere
riscontrata, penso per esempio alla meningite o alla tubercolosi che in una fase di
incubazione possono essere rilevate solo da un esame del sangue e comunque da altri
accertamenti
adeguati”.
Quindi
sta
chiedendo
un
controllo
medico
diverso
per
gli
operatori.
“Il problema è che non si fanno per niente gli esami medici che rileverebbero alcune
malattie. L’esame obiettivo è inidoneo a riscontrare patologie, poi queste persone
vengono caricate in aerei trasportati in tutta Italia e messi in queste strutture
d’accoglienza. Poiché si tratta di richiedenti d’asilo non sono sottoposti a limitazione
della libertà personale. Hanno il diritto di uscire dai luoghi dove sono ospitati, rifiutare il
foto-segnalamento e le cure e gli accertamenti sanitari. A volte, va detto, mistificano la
presenza di malattie per paura di essere rispediti nei paesi di origine, anche se non è
vero”.
Sta dicendo che non esiste una cintura sanitaria?
“Non esiste un cordone sanitario per preservare la comunità italiana dalla diffusione di
eventuali malattie, che spero non ci siano mai. Però 3 nostri colleghi, che non hanno
partecipato a Mare Nostrum, hanno il germe attivo della Tbc, e sono venuti in contatto
con la malattia nelle operazioni di foto-segnalamento sul territorio. Come è avvenuto a
loro avviene agli altri. Va bene la scelta politica, che non ci compete, di sostenere Mare
Nostrum ma sul piatto, a questo punto, vanno messi anche i soldi, non solo per le navi o
per finanziare i centro di accoglienza a 4 stelle come quello di Mineo. Dobbiamo mettere
i soldi per la prevenzione e la profilassi di tutti gli operatori che lavorano per garantire
un cordone sanitario adeguato per la cittadinanza. Perché se io vado a caccia in
Romania e porto congelate due anatre, e non ho certificati che assicurino che i due
volatili non sono infetti, ho i miei problemi alla frontiera”.
Ma il ministro Lorenzin ha parlato di controlli degli operatori…
“E’ un’emerita baggianata. Nessuno è stato sottoposto e forse lo saranno sottoposti in
futuro. Fino ad oggi neanche l’1% di quelli che ha partecipato gli anni precedenti e
quest’anno è stato sottoposto a verifiche. Questi sono fatti importanti. Le persone e gli
operatori non vengono informate. E siccome c’è un obbligo penalmente sanzionato che
quando un operatore è esposto a rischio contagio, deve aver avuto un’adeguata
formazione e informazione. Oggi lo abbiamo chiesto al Dipartimento, che nei corsi di
aggiornamento i nostri medici provvedano a comunicare in questa direzione, loro sono
disponibili ma è l’amministrazione che deve regolare la situaizone
In questo momento secondo lei gli italiani possono stare tranquilli?
“No, io dico di no. Se qualcuno è in grado di smentirmi, sono disposto a pagargli una
bella cena pubblica davanti alle telecamere. Questo discorso l’ho fatto mesi fa quando
neanche si parlava di Ebola. Se valuto a livello sanitario 2000 persone con 3 medici in
tre ore cosa otterrò? Un esame obiettivo sommario non può bastare. Appoggiano lo
stetoscopio e via. E’ più una sceneggiata che altro e non per colpa dei medici. In 24 ore
vengono gli immigrati mandati via dove possono trasferire le malattie in giro per l’Italia
e oltre. La Francia, per esempio, si sta lamentando dei troppi arrivi dall’Italia. Se ci sono
strutture di quarantena a Fiumicino, perché non devono esserci per Mare Nostrum?
Questi fatti hanno un sapore vagamente ideologico”.
Silvia Costa del Pd ha detto che siamo noi che attacchiamo agli immigrati le
malattie.
“A me dispiace se arreco danno a un extracomunitario. Facciamo una bella politica di
prevenzione là, nei loro Paesi, sulle nostre malattie. La Farnesina si attivi, potrebbe
essere un buon deterrente visto che qui si beccano le malattie. Potremmo averne un
vantaggio tutti”.
Gli italiani, dopo quanto ci ha raccontato, dovrebbero essere ancora più grati
alle forze di Polizia.
“Il ministro Alfano dice che i nostri giovani non vedranno sottratti posti di lavoro in alcun
modo, allora stiamo condannando al crimine questi immigrati se non possono lavorare
se pur regolarizzati poi in Italia. Ci sono troppe cose non chiare. Poi c’è la Lorenzin che
se ne va in Parlamento a dichiarare che qua è tutto sereno mentre Inghilterra e Usa non
hanno gli stessi convincimenti e la Pinotti che parla di tetto salariale. Il governo rimanga
serio sul destino degli operatori di Polizia. Abbiamo un trattamento economico atipico
rispetto alle altre categorie. Il tetto salariale oltre al blocco dei contratti ci penalizza
rispetto a tutti gli altri. Abbiamo 16 qualifiche, se non abbiamo la possibilità di
progredire economicamente, in funzione dell’anzianità, avremo una penalizzazione
doppia rispetto a tutto il resto del pubblico impiego. In un momento di crisi è difficile
concentrarsi su questo, ma un giorno il governo ci dice una cosa un giorno un’altra, ora
abbia un comportamento più lineare e corretto”.