SCHEDA N.33

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SCHEDA N.33
SCHEDA N.33
REGIONE
PROVINCIA
COMUNE
LUOGO DI CONSERVAZIONE
LOCALIZZAZIONE SPECIFICA
DATA DI INGRESSO
CODICE RIFERIMENTO SISMA 6 APRILE 2009
NUMERO DI CATALOGO GENERALE
NUMERO DI INVENTARIO
LUOGO DI PROVENIENZA
LOCALIZZAZIONE SPECIFICA
CONDIZIONE GIURIDICA
OGGETTO
SOGGETTO
CRONOLOGIA GENERICA
CRONOLOGIA SPECIFICA
AUTORE
CODICE AUTORE
DATI ANAGRAFICI AUTORE
ISCRIZIONI
MATERIA E TECNICA
DIMENSIONI
STATO DI CONSERVAZIONE
SPECIFICHE PRONTO INTERVENTO EFFETTUATO
OPERATORE ELABORATO TECNICO
Abruzzo
L’Aquila
Celano
MUSE’- Nuovo Museo Paludi di Celano (AQ)
Deposito/ Griglia 23 A
18/04/2009
J 174
1300258522
OPS 706
L’Aquila, Forte Spagnolo - Museo Nazionale
d’Abruzzo
Sezione di Arte Moderna e Contemporanea
Statale
Dipinto
Amore o Abbraccio giallo e nero
Secolo XX
1968
Brindisi Remo
00001139
N: Roma 25/04/1918–M: Lido di Spina (FE)
25/07/1996
Firma autore
acrilico su tela
Altezza cm. 200; Larghezza cm.200
Buono
Spolveratura
Progetto Sisma Abruzzo 2009 – Sara Tursini
Documentazione fotografica
Notizie storico- critiche
La tela è divisa in tre sezioni orizzontali ben definite da marcate e spesse linee nere. Delle tre sezioni quella
in alto e quella in basso sono vuote e bianche, quella centrale è invece gialla e vera protagonista del
dipinto. Proprio in questa sezione, infatti, Brindisi inserisce due figure umane deformate, di cui una stringe
a se l’altra in un abbraccio, costruite per mezzo di spesse pennellate gialle e nere. Del soggetto che viene
abbracciato è visibile soltanto il profilo del volto, mentre dell’altro, il cui volto è reso frontalmente, anche
un braccio e una mano. Particolare attenzione è dedicata agli occhi, soprattutto a quelli della figura che
abbraccia, che puntano ben aperti e indagatori al di fuori della tela, alla ricerca di quelli di un eventuale
spettatore. Brindisi, pur proponendo qui un tema apparentemente rassicurante come quello di un
abbraccio, crea in realtà un’atmosfera di inquietudine sospesa, di solitudine, di dramma già vissuto dai due
protagonisti o comunque imminente. L’opera richiama chiaramente un altro dipinto di Remo Brindisi,
avente il medesimo titolo e soggetto1.
Biografia
Remo Brindisi nasce a Roma il 25 aprile 1918, ottavo di undici figli, da Elisa Rebutti e Fedele Brindisi,
scultore abruzzese originario di Penne. Subito dopo la fine della guerra la famiglia si trasferisce a Pescara.
All’età di sei anni avviene il primo incontro dell’artista con la pittura, grazie alla lettura di una monografia su
El Greco rinvenuta tra i libri del padre. Nel 1932 la famiglia segue Fedele a Penne dove ha ottenuto la
cattedra di scultura presso l’Istituto d’Arte. Remo frequenta il corso di ceramica nel medesimo istituto. Tre
anni più tardi Remo si sposta Roma dove di giorno segue i corsi del Centro Sperimentale di Scenografia e la
sera quelli di nudo dell’Accademia di via di Ripetta. Ottiene una borsa di studio grazie alla quale si stabilisce
a Urbino per frequentare il corso dell’Istituto Superiore d’Arte per l’Illustrazione del Libro. Alla fine dei
cinque anni di corso si trasferisce a Firenze dove, in via della Scala 1, apre il suo primo studio di pittura. Nel
1
Si veda la scheda 57, Amore, J330
1940 tiene la sua prima mostra nella galleria “Santa Trinità”. Allo scoppio della guerra è arruolato e
destinato al corso per allievi ufficiali presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze. Dopo l’armistizio del
1943 abbandona la divisa e, tornato a Firenze, ritrova artisti come Felice Carena, Ardengo Soffici, Ottone
Rosai. Nel 1944, rifugiatosi a Cortina d’Ampezzo, viene purtroppo trovato dai tedeschi e mandato nei campi
di lavoro coatto. Riesce a fuggire da Dobbiaco, dove prestava servizio, insieme all’amico Marcello
Mastroianni. I due rimarranno clandestini a Venezia fino alla fine della guerra. Nella città veneta Remo
riprende la carriera artistica. Sottoscrive un contratto di cinque anni con Carlo Cardazzo, dopo una mostra
personale nella galleria “Il Cavallino” di proprietà di quest’ ultimo. Stringe amicizia con Filippo De Pisis,
Milena Milani, Virgilio Guidi. Nel frattempo Brindisi si è trasferito a Milano e comincia a suscitare l’interesse
di importanti critici come Dorfles, Valsecchi, Carrà, Ambrosini e molti altri. Aderisce al Gruppo Linea con
Dova, Kodra, Meloni, Paganin, Porzio, Quasimodo, Joppolo e Tullier. Nel 1949 trascorre un periodo a Parigi
dove ha modo di visitare lo studio di Picasso. Nel 1950, scioltosi il Gruppo Linea, si accosta al realismo. Nel
1955 il Comune di Milano allestisce una sua mostra antologica presso il Padiglione d’Arte Contemporanea.
Dopo la mostra si allontana anche dal movimento realista. Inizia a collaborare con il gallerista Enzo Pagani.
E’ questo anche il momento in cui Brindisi inizia a lavorare ai grandi cicli storici sulla Via Crucis, su Stalin, sul
processo al cardinale Mindszenty, sulla storia del fascismo. Nel 1956 espone alla galleria Welz di Salisburgo,
la stessa dove esponevano i grandi espressionisti mitteleuropei e dove ha modo di conoscere Oskar
Kokoschka. Negli anni seguenti espone anche a Vienna, Biel, Praga, Zurigo, Coblenza, Friburgo, Monaco,
Dresda. Soggiorna per quattro mesi a New York, frequenta l’ambiente del Greenwich Village, conosce i
grandi espressionisti astratti. Tiene la sua prima mostra americana alla galleria Padawer. Tornerà svariate
volte negli Stati Uniti per esporre di nuovo a New York, ma anche a Boston e Washington. Frequenta
personaggi come Willem De Kooning, Angelo Savelli, Martha Jackson, Jimmi Cavallaro. Tiene
ininterrottamente mostre all’estero e in Italia: Milano, Parigi, Ferrara, Bucarest, solo per citarne alcune. I
suoi lavori sono presenti in oltre 40 collezioni museali. E’ stato Presidente della Triennale di Milano,
Commissario della Biennale d’Arte di Venezia, docente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata,
ha avuto la Medaglia d’oro per meriti culturali dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1970 presso il
Lido di Spina, in provincia di Ferrara, ha realizzato a proprie spese e su progetto dell’architetto Nanda Vigo,
il Museo Alternativo Remo Brindisi per l’Integrazione delle Arti. La struttura, articolata nei due distinti corpi
di Casa e Museo, nasce con l’intento di esprimere una visione quanto più possibile globale dell’arte
moderna riunendo in un unico luogo architettura, pittura, scultura, design. Remo Brindisi si spegne al Lido
di Spina il 25 Luglio 1996.
Bibliografia
Remo Brindisi: Galleria Alibert, Roma. 25 ottobre-10 novembre 1955,presentazione di G. Kaisserlian, Tip. Agi, Arti
Grafiche Italiane, Roma 1955
G. Kaisserlian, Remo Brindisi, Galleria d'arte La Bussola, Torino 1959
C. Munari, Brindisi: 25 giugno-8 luglio, Galleria d'arte San Giorgio, Teramo 1962
C. Melloni, Remo Brindisi: 7-30 giugno 1965, Galleria Rosati, Ascoli Piceno 1965
Incisioni, disegni, olii di Remo Brindisi, a cura di E. Fezzi, G. Martano, G. Kaisserlian, Galleria d’arte Portici, Cremona
1967
G. Kaisserlian, Brindisi: mostra personale dal 25 marzo al 25 aprile 1968, Galleria San Fedele, Milano 1968
G. Kaisserlian, Remo Brindisi: dal 25 maggio al 7 giugno 1968, Galleria d'arte Cavalletto, Tip. Salodini, Brescia 1968
M. Truffelli, Remo Brindisi: La Seggiola, Galleria d'arte contemporanea, Salerno: dall'8 marzo al 22 marzo 1969, Tip.
Cantelmi, Salerno 1969
Brindisi, a cura di C. Maccari, CEM, Parma 1971
Remo Brindisi: mostra personale dal 9 al 25 novembre 1974: Galleria Sire, Faenza, nota introduttiva di G. Marinelli, Il
Globo, Bologna 1974
G. Marinelli, Remo Brindisi: Forlì, 23 febbraio-7 marzo 1975, Portici, 1975
E. Fabiani, Remo Brindisi: dal realismo alla nuova figurazione, Bora, Bologna 1976
La nuova figurazione: Remo Brindisi: aprile 1979 maggio 1979, a cura di E. Crispolti, Copedit, 1979
T. Carpentieri, Remo Brindisi: Centro culturale polivalente, 7-29 giugno 1986, Galeati, Imola 1986
R. Sanesi, Remo Brindisi: opera grafica 1935-1982, Severgnini -Piersanti, Milano 1987
Sentimenti: opere sulla Resistenza, 1950-1984: Remo Brindisi: Palazzo Lanfranchi, Pisa, aprile 1987, testo critico di J.
Pietrobelli, Club La pantera, Pisa 1987
R. Bertoni, G. Di Genova, L. Manciocco, Remo Brindisi, Pomo d’oro, Padova 1987
Remo Brindisi: la memoria e l'esodo, a cura di L. Strozzieri , Sigraf, Pescara 1988
Remo Brindisi: opere sulla resistenza, a cura di M. T. Anversa, Tipografia Artigiana, Ferrara 1989
Remo Brindisi: opere sulla Resistenza: Spinea (Venezia), Villa Simion e Oratorio di S. Maria Assunta in Rossignago, 26
febbraio-21 marzo 1989, a cura di L. Scardino, Liberty House, Ferrara 1989
Remo Brindisi: opere sulla Resistenza: chiesa Sant'Agostino, Civitanova Marche Alta, 9 agosto-8 settembre 1991, a cura
di V. Deho e V. Volpini
Remo Brindisi: opere dal 1958 al 1961: Valenza, Centro comunale di cultura, 29 settembre-21 ottobre 1990, antologia
critica di E. Crispolti, J. J. Leveque, A. Verdet , Comune di Valenza, 1990
Casa museo Remo Brindisi: una collezione d'artista: dall'archivio all'inventario, a cura di O. Piraccini, Compositori,
Bologna 2005