Via Crucis 1 marzo 2013 - La fede come roccia
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Via Crucis 1 marzo 2013 - La fede come roccia
Parrocchia della Candelora VIA CRUCIS 2013 TALITA’ KUM“: io ti dico alzati! La fede come roccia del comandamento nuovo dell’amore. I. LA CONDANNA "Si lavò le mani". Quante volte davanti alle ingiustizie ci siamo lavati le mani come ha fatto Ponzio Pilato? Quante volte abbiamo visto un barbone per la strada dormire sotto i cartoni ed abbiamo detto: "Qualcuno ci penserà, non è affar mio". Quante volte abbiamo saputo di un bambino in una brutta situazione ed abbiamo detto: "Lo prenda un'altra famiglia, non la mia". Quante volte abbiamo visto qualcuno soffrire e non lo abbiamo aiutato dicendo che non è affar nostro? Basterebbe che ognuno di noi si preoccupasse di una sola persona povera o abbandonata per cambiare la sua vita ed il mondo che ci circonda. "Non è affar mio", ed allora chi si dovrebbe occupare dei bambini abbandonati, dei poveri, degli emarginati? …. Non lavatevi le mani anche voi come fanno in tanti. Lasciatevi coinvolgere dall'amore e ne riceverete in cambio molto più di quello che mai avreste potuto sperare. Signore, donaci il coraggio della fede Per non lavarci mai le mani di fronte ai bisogni del prossimo Per non chiudere il cuore alle sofferenze altrui Per lasciarci coinvolgere dal tuo infinito amore Preghiamo Donaci, Signore, occhi attenti ai bisogni di chi ci sta intorno. Donaci, Signore, labbra capaci di parlare di te. Donaci, Signore, mani operose che sappiano sporcarsi per rendere pulite quelle degli altri e contribuire così, all’edificazione del tuo Regno d’amore. Donaci il coraggio di una fede capace di amare nel prossimo Te, o Dio, che vivi e regni …. II. LA CROCE Signore Gesù, oggi ci proponi gli aspetti scomodi e onerosi dell'ideale cristiano. La croce, non si è mai disponibili né pronti per accettarla, contrasta con l'aspirazione umana che tende ad allontanare il dolore e raccogliere gioie. Chi si pone alla tua sequela va incontro a maltrattamenti e persecuzioni, va incontro alla tua stessa sorte. Il prezzo della coerenza è lo stipendio di chi ti ha scelto. Ci chiedi fiducia incrollabile in te, in te solo, senza posare il capo su altre sicurezze. Ci chiedi tutto, ma non prendi tutto. Ci chiedi salti nel vuoto e, fin quando non li faremo, non ci accorgeremo che in fondo ci sei tu ad aspettarci e non il vuoto. Non ci chiedi mai di togliere, ma di poter dare molto di più. Vinci sempre in generosità. Donaci il coraggio di seguirti e la forza di perseverare anche se bisogna remare contro corrente. . www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Donaci il coraggio di seguirti Nella via della luce Nella via della carità Nella via della croce Preghiamo Disegna, o Padre, la tua croce sulle nostre vite e sui nostri gesti perché siano pieni del profumo del servizio offerto con pazienza, con gioia e amore in nome di Cristo nostro Signore che vive e regna.. III. PRIMA CADUTA Sono caduto, Signore. Ancora. Non ne posso più, mai ce la farò. Ho vergogna di me, non oso più guardarTi. Pure, ho lottato, Signore, perché Ti sapevo vicino a me, chino su di me, attento. Ma (…) Ti ho voltato il capo, e mi sono allontanato, mentre Tu restavi, silenzioso e dolorante, come un fidanzato tradito che vede il suo amore allontanarsi nelle braccia del rivale. (…) Mi son ritrovato solo, vergognoso, disgustato, con il mio peccato nelle mani. Quel peccato che mi nausea, … che vorrei gettar via; quel peccato che ho voluto e che non voglio più, quel peccato che infine ho raggiunto allontanandoTi freddamente, Signore, quel peccato che ho colto, poi consumato, avido. Ora lo posseggo, anzi mi possiede, come la tela del ragno tiene prigioniero il moscerino. (…) Ho vergogna di stare in piedi, , ho vergogna di comparire davanti al mio amico, ho vergogna di comparire davanti a Te, o Signore, perché Tu mi amavi ed io Ti ho dimenticato. ti ho dimenticato perché ho pensato a me. Signore,(…) sono a terra, lacero, non ho più forze, non oso più promettere nulla, non posso che restare là, curvo, innanzi a Te. Via, figlio mio, rialza il capo. Non è soprattutto il tuo orgoglio ferito? Se mi amassi, avresti dispiacere, ma avresti fiducia. Credi che l'amor di Dio abbia limiti? Credi che un solo momento Io abbia cessato di amarti? Ma fai ancora affidamento su di te, figlio mio, non devi fare affidamento che su di Me. Chiedimi perdono e poi rialzati vivamente, perché, vedi, la cosa più grave non è cadere, ma restare a terra. (M. Quoist) Sollevaci, con la forza della fede Per non rimanere a terra Per aver misericordia dei nostri peccati Per credere nel tuo perdono www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Preghiamo Aiutaci, Signore, a comprendere che più grave non è cadere nel peccato, ma restare a terra e perseverare. Donaci una fede forte capace di perdonarci e perdonare, una fede che faccia affidamento su di Te che non smetti mai di amarci e continui a credere in noi nonostante le nostre ripetute cadute. Tu che vivi e regni … IV. LA MADRE Maria, Donna premurosa, destaci dall'indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi. Donaci la passione che ci educa a cogliere il mistero dell'altro e ci pone a servizio della sua crescita. Liberaci dall'attivismo sterile, perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro. Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni dalla tristezza e dal disimpegno. Rendile per tutti noi sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona. O Maria, ci guidi la tua fede Per non essere stranieri a noi stessi Per cogliere il mistero dell’altro Per preservarci dalla tentazione del disimpegno Preghiamo Maria, Madre dolorosa, che dopo aver conosciuto l'infinita umiltà di Dio nel Bambino di Betlemme, hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia il corpo martoriato, insegnaci a non disertare i luoghi del dolore; rendici capaci di attendere con speranza quell'aurora pasquale che asciuga le lacrime di chi è nella prova. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore … V. IL CIRENEO Insegnami, Signore, a servirmi delle mani per donare premure e attenzioni facendomi vicino a chiunque ha bisogno di me. Insegnami, Signore, a servirmi bene degli occhi e dell'udito per vedere e percepire con il cuore che ogni persona che incontro può essere il mio prossimo. Insegnami, Signore, a usare bene la parola avendo sempre nel volto il sorriso, per portare a tutti "belle parole" che edificano e fanno crescere. Insegnami, Signore, a usare i miei piedi per andare incontro a quel prossimo "un po' scomodo" perché tu mi chiedi di amarlo come me stesso. Aiutami, Signore, a mettere in pratica il tuoi insegnamenti e diventerò una persona dal cuore grande, un vero compagno di viaggio per quanti affidi alla mia custodia. (Milena Pavan) www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Serviti di noi, o Signore Per donare premure e attenzioni Per mettere in pratica i tuoi insegnamenti Per essere degni compagni di viaggio del prossimo che ci affidi Preghiamo Signore, scuotici dal nostro quieto vivere e liberaci dalla tentazione di girare alla larga dalle croci altrui. Rendici cirenei coraggiosi capaci, con il sostegno della fede, di compromettersi volentieri per i deboli, gli indifesi, gli oppressi, i dimenticati . Tu che vivi e regni …. VI. LA VERONICA Ci può essere un amore senza avere un volto da amare? Si può cercare un tale amore, ma non è possibile incontrarlo. La stessa nostra vicenda umana fondamentale, la nostra scoperta ed esperienza del mondo, ha preso avvio dall'incontro con il “volto" di nostra madre: su quel volto abbiamo imparato a decifrare l'amore o l'indifferenza o, per qualcuno, l'ostilità... Proprio nell'incontrarsi dei volti abbiamo fin d'allora imparato a conoscere l'amore. Questa è infatti la vocazione umana e cristiana primordiale: dare volto all'amore. L’amore chiede, reclama un volto! Sì anche Dio. «Il tuo volto, Signore, io cerco». L’ “assenza del volto di Dio” si colma con la sua costante presenza nel viso alterato dell'ammalato, nello sguardo esausto dell'affamato, negli occhi imploranti del bisognoso, nel rossore dell'ignudo. Cristo si è identificato con l'uomo, con qualunque uomo in cammino nel tempo della storia, nel tempo che è il nostro, Cristo vivente è rappresentato dal volto del fratello che ci vive accanto, soprattutto il fratello sofferente: il nostro percorso verso il faccia a faccia con Dio passa innanzitutto attraverso il luogo del com-patire, del soffrire insieme all'altro. Sì, l'unico volto che possiamo vedere è quello dell'uomo, dell'altro. È lì che occorre vedere Dio Dio: «Hai visto tuo fratello? Hai visto Dio!» Mostraci il tuo volto, Signore Negli occhi imploranti del sofferente Nel rossore dell’ignudo In qualunque uomo incontriamo lungo il cammino Preghiamo Signore, aiutaci a riconoscere il tuo volto nei fratelli che sono nel dolore. Fa’ che anche noi, come la Veronica, troviamo il coraggio di uscire dall’anonimato per correre incontro a chi soffre.. Riempi le nostre esistenze di gioia nell’accogliere e nell’asciugare i volti sofferenti; donaci l’opportunità di offrire loro, con il nostro sorriso, la tenerezza del tuo amore . Per Cristo, nostro Signore……. VII. SECONDA CADUTA Quando il nostro cuore si svuota della speranza e si riempie di scoraggiamento. Quando il nostro cuore si svuota dell'amore e si riempie di rancore. Quando il nostro cuore si svuota della luce e si riempie di incertezze sulle scelte da fare. Quando il nostro cuore è stanco e affaticato per il peso della croce che portiamo. Quando il nostro cuore si svuota della Grazia e si riempie del peccato. Quando il nostro cuore non ti riconosce e non ti vede nella vita quotidiana, e si riempie di sfiducia. Quando il nostro cuore si indurisce e non riconosce il tuo volto nel fratello sofferente Vieni Signore Gesù e riempi il nostro cuore di te! Signore, riempi il nostro cuore di Te Quando perdiamo la speranza Quando la nostra fede vacilla Quando ci chiudiamo all’accoglienza www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Preghiamo Signore Gesù, entra nei nostri cuori e intona il canto della vita. Riaccendi la lampada dell’amore e facci sentire la bellezza di essere legati gli uni agli altri in un abbraccio di fede, sempre uniti nella condivisione delle gioie e delle sofferenze. Tu che vivi e regni …. VIII. LE DONNE DI GERUSALEMME Chi ho trovato sulla Via Crucis? Semplicemente uomini sempre in atto di condannare e di percuotere, ma donne sempre pronte a compatire e consolare. È stupefacente, ma è così. Infatti le donne sembrano fare da contrappunto all'atteggiamento degli uomini! Basti osservare l'ordine di comparsa. La Madonna, la Veronica, le pie donne, Maria e le donne sotto la Croce, nella deposizione, presso il sepolcro, nella resurrezione. Con la loro presenza sembrano controbilanciare l'opera di distruzione voluta ed eseguita dagli uomini. … Gli uomini giudicano, condannano, impongono la croce, colpiscono … Spesso nel nostro piccolo o grande soffrire, godiamo di cur cure che, senza esagerazione, possiamo dire materne, da parte di alcune donne, che pure con noi non hanno alcun legame di parentela. Allora è proprio una questione di cuore! Riempi di fede il nostro cuore Per avere un coraggio simile a quello di Maria Per provare la pietà della Veronica Per condividere le lacrime di compassione delle pie donne Preghiamo Signore, Tu ci fai comprendere che di fronte alla grave crisi di fede e al vuoto di valori non basta una reazione emotiva, un po’ di commozione e di lamento, ma occorre individuare e combattere le strutture di peccato che permettono la sopraffazione dell’innocente, del debole e del povero e ostacolano la crescita del bene. Insegnaci che per essere persone e società nuove bisogna ripartire da Cristo Gesù, Tuo Figlio e nostro signore che vive e regna … IX. TERZA CADUTA Avevo quindici, oppure vent’anni, o più o meno … non importa! Volevo vivere ma non sapevo per cosa vivere, né come vivere. Cercavo. Cercavo fino all’angoscia che , sbattendo contro i miraggi dei miei deserti … Avevo fame e sete di vita, ma non trovavo cibo che mi potesse saziare …”L’importante è vivere”, dicevano: “Fa’ tutto ciò che hai voglia di fare e sarai felice!”. Così ho fatto … ma non ho trovato affatto la vera felicità. Un amico mi disse: “Và a trovare il Saggio”. Così feci. “La prego, supplicai, mi aiuti a vivere! Ho fame e sete di vita e non trovo cibo che mi possa saziare. Io voglio vivere …” Il saggio non mi lasciò finire. Alzò la testa e lentamente mormorò: “Non si tratta di vivere, ma di amare!”. “Ma la vita viene prima. – dissi – Nessuno può amare se prima di tutto non è vivo”. Mi rispose: “No, nessuno può vivere se prima di tutto non è amato. La vita è un fiume e non una sorgente! Se essa scorre in te, in me, in tutta l’umanità, vuol dire che viene da una sorgente, e la sua sorgente è AMORE. Se vuoi vivere non trattenere la tua vita per te, essa deve accarezzare altre sponde, irrigare altre terre. Tu corri alla sorgente”. (M. Quoist, Parlami d’amore) Guidaci alla sorgente dell’amore Per trovare la vera felicità Per cogliere il valore della condivisione Per scoprire il vero senso della vita www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Preghiamo Insegnaci, Signore, a riempire di senso la nostra vita. Donaci la gioia di attingere da Te, sorgente dell’amore, la forza necessaria per uscire dal nostro egoismo e scoprirci prossimi nel prossimo, bisognosi tra i bisognosi e fratelli con tutti coloro che incrociano il nostro cammino di vita e di fede. Tu che vivi e regni … X. SPOGLIATO Signore mio Dio, eccomi davanti a te: i miei vestiti li vedi, sono quelli di cui non ancora riesco a fare a meno, il mio cuore non ancora si apre stabilmente al tuo amore, le braccia sono contratte, incapaci ti tendersi verso di te, la mente non riesce ancora a farsi da parte perché il desiderio di studiarti, capirti possederti è troppo grande. Signore mio Dio eccomi con tutte le imperfezioni di cui sono piena, eccomi con tutte le contraddizioni che mi porto addosso, mio Dio eccomi con la mia incapacità di vivere la fede in modo semplice e sereno. Mio Dio eccomi ancora tanto attaccata alla terra, a questa sponda del mare, così tanto timorosa di prendere il largo, abbandonando le reti a terra, le mie sicurezze, lasciando la barca con cui sono abituata ad andare a pescare da sola, a prendere pesci destinati ad imbandire una mensa alla quale spesso dimentico d'invitarti. Mio Dio eccomi, con la paura a procedere ferma e salda sulla strada che tu mi indichi. Ti vedo allargare le braccia, ti vedo guardarmi negli occhi, con amore, con autorevolezza. Mio Dio eccomi: Dio di amore, di misericordia, di giustizia, Dio di tenerezza, Dio di compassione, Dio buono, Dio che mi stai aspettando, perché smetta di piangere e di avere paura. Mio Dio eccomi Mio Dio, eccomi Con tutte le mie imperfezioni Con la mia paura di seguirti Con la mia incapacità di aprirmi all’altro Preghiamo Signore, non toglierci i pericoli, ma aiutaci ad affrontarli con il tuo stesso coraggio. Non diminuire le difficoltà, ma aiutaci a superarle con la forza dell’amore. Nella paura di seguirti sulla via della croce, donaci la pazienza per giungere alla meta . Infondi in noi la fede necessaria per prendere il largo con Te e per Te che vivi e regni …. www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora XI. INCHIODATO Signore Gesù, oggi mi fermo davanti a te, ai piedi della tua croce e penso che anch'io ti ho crocifisso con i miei peccati. La tua disarmante bontà, che non si difende e si lascia crocifiggere è un qualcosa che non capisco, che supera la mia mente ende al centro del mio cuore. e scende Signore, ancora oggi, anch’io ho continuato a crocifiggerti nelle persone che io stesso ho crocifisso senza pietà per salvare me stesso, per tutelare le mie idee, per agevolare le mie convinzioni, per nascondere le mie paure, per difendere il mio pezzo di potere, per tenere in piedi un passato vecchio e ormai finito e non concedere al presente di sbocciare in un nuovo futuro. E tu, Signore, sei giustiziato ancora oggi con la morte più atroce: la crocifissione. Signore, guardami, sono qui davanti a te: il peccatore da salvare sono io, il ladrone accanto a te sulla croce da salvare sono io, il centurione che ti pianta i chiodi nelle mani e nei piedi sono io, il "Giuda" che ti tradisce sono io, il governatore Ponzio Pilato che se ne lava le mani sono io, il tuo discepolo fidato Pietro, che ti rinnega e ti lascia solo, sono io. Signore, sono qui, davanti alla tua croce. Concedimi, ti prego, il dono delle lacrime, perché io possa cambiare la mia vita, perché io possa ritrovare la libertà e la pace del mio cuore. Ma soprattutto, Signore, concedimi il perdono per tutto il male che ho fatto. Perdonaci, Signore Quando il nostro egoismo ti crocifigge Quando la nostra sete di potere ti inchioda Quando la nostra perseveranza nel peccato vanifica il tuo sacrificio Preghiamo Donaci Signore, di cambiare la nostra vita, di credere fermamente nel tuo amore miseric misericordioso in grado di convertire i nostri cuori ad adoperarsi per il bene degli altri. Liberarci da ogni forma di egoismo crocifiggente per essere, nel mondo testimoni di solidarietà, di pace e di amore. Tu che vivi e regni … XII. LA MORTE (Silenzio) XIII. DEPOSTO Apri, Signore, le nostre orecchie affinché non siamo sordi agli appelli del nostro prossimo, amico o traditore che sia, ed alla tua voce nella coscienza, piacevole o antipatica che sia. Apri le nostre bocche perché possa sgorgare sincera la voce dell'affetto e della stima, ferma e convinta, quella che difende la giustizia e la pace. Apri le nostre mani affinché restino pulite www.candelora.it nella nostra professione, leste e operative nelle nostre attività, capaci di stringere le mani di tutti, indipendentemente dal loro colore e calore. Apri i nostri cuori affinché vibrino all'unisono col tuo, vivendo emozioni che conducono a scelte concrete e sentimenti che resistono alla corsa del tempo e dei tempi. (Pierfortunato Raimondo) Via Crucis del 01 marzo 2013 Parrocchia della Candelora Apri, Signore, i nostri cuori Per essere misericordiosi con il prossimo Per saper ascoltare la voce della nostra coscienza Per riempirli del tuo amore Preghiamo Signore Gesù, non lasciare che il nostro sguardo nella corsa di ogni giorno si allontani dal Tuo; abbi carità della nostra miseria e destare in noi il desiderio di un cuore puro e pieno di amore, un cuore capace di accoglierti nella Parola, Parola che si fa preghiera e preghiera che si fa vita. Tu che vivi e regni … XIV. IL SEPOLCRO Credo in Dio e nell'uomo quale immagine di Dio. Credo nello sforzo dell'uomo. Credo negli uomini, nel loro pensiero, nella loro sterminata fatica che ha fatto quello che sono. Credo nella vita come gioia e come durata: non prestito effimero dominato dalla morte, ma dono definitivo. Credo nella vita come possibilità illimitata di elevazione e di sublimazione. Credo nella gioia, la gioia di ogni stagione, di ogni tappa, di ogni aurora, di ogni tramonto, di ogni volto, di ogni raggio di luce che parta dal cervello, dai sensi, dal cuore. Credo nella gioia dell'amicizia, nella fedeltà e nella parola degli uomini, Credo in me stesso, nelle capacità che Dio mi ha conferito, perché posso sperimentare la più grande tra le gioie, che è quella del donare e del donarsi. In questa fede voglio vivere, per questa fede voglio lottare e con questa fede voglio addormentarmi in attesa del grande gioioso risveglio. (p. Giulio Bevilacqua Bevilacqua) Credo in Te, Signore Nella tua Parola, roccia della mia fede Nella tua Parola, roccia del mio amore Nella tua Parola, roccia della mia vita Preghiamo O Dio, noi crediamo in Te e nella tua Parola salvifica. Rendi più salda la nostra fede, più certa la nostra speranza, più generosa la nostra carità nella certezza che la morte non ha mai l’ultima parola sulla vita. Tu che vivi e regni … www.candelora.it Via Crucis del 01 marzo 2013