Si allega un breve profilo biografico di Luciano Landi.
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Si allega un breve profilo biografico di Luciano Landi.
Luciano Landi. Breve nota bio-bibliografica Luciano Landi nasce a San Giovanni Valdarno il 3 giugno 1925 da Vittorio Landi e Marianna Venuti, originari di Persignano. Dopo il diploma all'Istituto Magistrale, si iscrive alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa senza tuttavia conseguire la laurea, probabilmente anche a seguito dell'assunzione presso l'Ilva di San Giovanni Valdarno dove, a soli ventuno anni, viene nominato capoufficio. Contemporaneamente inizia l'attività politica militante nella Democrazia Cristiana: ancora giovanissimo, fa parte del consiglio comunale per la minoranza democristiana della sua città. Le sue capacità oratorie e organizzative vengono notate, a Roma, da Amintore Fanfani, aretino esponente della DC, che lo nomina responsabile del settore giovanile del partito per la provincia di Arezzo. Parallelamente all'attività politica e lavorativa scrive articoli e poesie, principalmente su riviste letterarie, e un lavoro teatrale: Alle cinque, la sera di Natale. (I Poveri), con disegno di copertina eseguito da Franco Alquati, portato in scena con successo dalla Compagnia di Giancarlo Sbragia e nel cui titolo è insito un evidente richiamo al lorchiano Lamento per Ignazio Sánchez Mejías. É un periodo fecondo per la sua vita pubblica e privata: inizia pochi anni dopo la sua attività editoriale che diverrà una casa editrice molto apprezzata. Nel 1950 sposa la fiorentina Alda Santini, conosciuta attraverso una rivista letteraria a cui entrambi collaborano, «Il Pungolo Verde», e dalla quale avrà tre figli: Fabrizia, Marzia e Alex. La sua attività editoriale si rivolge sin dall'inizio ad opere destinate ad un pubblico colto, secondo quelli che sono anche i suoi interessi specifici. Sulla base dei documenti reperiti, siamo oggi in grado di affermare che gli esordi editoriali di Luciano Landi si legano alla nascita della rivista «Kursaal», stampata dalla Tipografia Valdarnese dal 1952 al 1959. Editoriale Kursaal sarà anche la collana di monografie, edita in supplemento alla suddetta rivista, dedicata alla poesia e narrativa del Novecento. Tra le prime opere edite ricordiamo Il ritorno dei poeti di Hrand Nazariantz, che nel 1952 aprirà la collana “La poesia”, Lunario senza luna di Mario Venditti, La lunga notte di Nerio Tebano, quest'ultima, tra l'altro, vincitrice, sotto il titolo Ora che l'odio è sfumato, del Premio “G. Marradi” per la poesia inedita e, nel 1953 (ormai edito da Kursaal), finalista per “L'opera prima” a Viareggio. Contemporaneamente vedono la luce altre pubblicazioni dove viene già utilizzato il nome Casa Editrice Luciano Landi, tra le quali, la Collana di Teatro dove troveranno posto opere come Le nozze di Giovanna Phile di Bruno Magnoni, portate in scena al Piccolo Teatro Stabile di Milano, nei cui archivi è rimasta traccia, materiale fotografico compreso. Nel 1960 viene fondata insieme alla contessa Marcella Altieri di Recanati la Casa Editrice Luciano Landi, con sede principale a San Giovanni Valdarno, corso Italia 117, poi viale Gramsci 32 e infine corso Italia 189 e, una seconda sede a Roma, in Via Priscilla n. 101. Tra le edizioni più significative, che hanno riscosso successo e stima anche da parte della critica, spiccano le antologie delle maggiori riviste culturali e politiche italiane tra le quali: «La Ronda», «La Voce», «Il Frontespizio», «Civiltà Cattolica», «Mondo Operaio», «Rinascita», «Critica Fascista», ma anche opere come la raccolta di Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana o la monumentale antologia del quotidiano «Il popolo d'Italia» e, in tempo di Guerra Fredda Usa/Urss: la grande sfida. Di notevole rilievo inoltre, i due libri con allegati vinili, della collana dal titolo “Museo del Mondo”: Fiesta Brava e Il segreto di Pulcinella, iniziative editoriali mai tentate prima, che hanno fatto di Luciano Landi un editore d'avanguardia. Non per ultima, ricordiamo inoltre l'Antologia poetica della Resistenza Italiana a cura di Elio Filippo Accrocca e Valerio Volpini, edita in occasione del decennale della Liberazione e che nelle intenzioni dell'editore doveva esser presentata al Premio Nazionale ANPI di Prato. Sarebbe stata, a detta dell'editore, la prima volta che non un romanzo, un saggio o altra opera in prosa, ma un'opera di poesia dedicata esplicitamente a detto tema, avrebbe partecipato a questo premio. Che si trattasse di un'opera di spessore lo dimostra del resto la recensione del 1956, ne «Il Raccoglitore di Parma», del critico e teorico Oreste Macrí, padre fondatore della teoria letteraria delle generazioni, che successivamente curerà la “Collana delle riviste letterarie e artistiche del Novecento” edita da Landi. La Recensione confluirà poi, non casualmente, nel volume monografico di Oreste Macrí dal titolo Realtà del Simbolo, una delle opere che contengono i fondamenti del metodo critico elaborato dallo studioso. Le motivazioni sono rintracciabili nelle parole stesse del teorico “l'Antologia poetica della Resistenza italiana a cura di E.F. Accrocca e V. Volpini, stampata nel 1955 dal giovane e coraggioso editore Luciano Landi di San Giovanni Valdarno […] «non nasce da un impulso di schietta natura letteraria» ma dal desiderio di documentare un tema di «di patita esperienza», «a mezza strada tra la storia civile e letteraria»” dove “l'apporto di autenticità del canto civile è garantito dalla presenza di tutte le generazioni del Novecento, e da poeti di evidente e riconoscibile educazione artistica e letteraria”. L''Antologia poetica della Resistenza Italiana, opera ormai rara e difficilmente reperibile, venne edita in 290 esemplari numerati in arabo e firmati dall'editore e in 118 esemplari numerati in romano e firmati dai Comandanti del CLNAI: Luigi Longo, Ferruccio Parri, Sandro Pertini, Renato Marazzi, oltre ad alcuni esemplari in brossura non numerati. Di questi 118 esemplari, in gran parte perduti, uno è conservato nel Fondo Ferruccio Parri, depositato presso l'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia di Milano ad egli intitolato. L'Antologia di Volpini e Accrocca, tuttavia, non è l'unica opera edita da Luciano Landi dedicata al tema della Resistenza: le stesse poesie di Nerio Tebano pubblicate da Kursaal nel 1952 lo erano, così come lo è il volume, pubblicato nella stessa collana della raccolta poetica, “Tempi moderni”, dal titolo Cinema e Resistenza. Degni di menzione sono poi altri testi editi dalla casa editrice valdarnese quali: Il premio Viareggio ha 25 anni, a cura di Leone Sbrana, del 1955, Copioni da quattro soldi, a cura di Vito Pandolfi, del 1958, Società anonima. Racconti, di Rodolfo Doni etc... Altre opere, rivolte non solo ad un pubblico di studiosi. sono Sport Enciclopedia, apparsa come pubblicazione periodica a partire dagli anni sessanta e a cui collaborano i più grandi nomi del giornalismo sportivo (primo fra tutti, Gianni Brera) e più recentemente Alè, Viola!, storia della Fiorentina – richiesta da più parti ad un editore di provata fede bianconera come lui!- e La Storia del Valdarno: a entrambe le collane partecipano con studi, saggi e interviste personalità in vista del mondo sportivo e culturale quali Ugo Procacci, Roberto Salvini, Eugenio Garin, Cesare Vasoli, Carlo Fabbri e Giuseppe Tartaro, e molti altri. Da ricordare inoltre la menzione su Wikipedia, come l'unico editore italiano che nel 1975-76, ha pubblicato la rivista «Sputnik». Luciano Landi ha caldeggiato anche la tutela del patrimonio ambientale e artistico del Valdarno, come la creazione di musei e anche di un parco naturalistico delle Balze, molti anni prima che l'idea divenisse una realtà, e ancora una volta, in anticipo sui tempi, l'idea di quella che sarebbe stata la prima video-enciclopedia edita in Italia. Muore ancora giovane a San Giovanni Valdarno il 10 giugno 1991, poco dopo aver compiuto sessantasei anni. Personalità complessa e poliedrica dalle molteplici attività e interessi, Luciano Landi ha intessuto rapporti, scambi e collaborazioni con figure culturali e politiche di spessore. Oltre ai già citati, ricordiamo: Tommaso Fiore, Gaetano Salvemini, Pietro Calamandrei, Franco Antonicelli, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Gianfranco Fortini, Paolo Alatri, Giuseppe Cassieri, Emilio Cecchi etc... una lista che continua ad ampliarsi con i dati che di volta in volta emergono nel corso della ricerca, dal reperimento e dalla consultazione dei documenti. Da ricordare inoltre i rapporti con il poeta Carlo Betocchi che ancora nel 1972 lo cita come editore dell'antologia de «Il Frontespizio» in una trasmissione televisiva RAI dedicata al volume Mondomio. Raccolta di poesie di alunni delle scuole elementari, a cura di Enzo Contillo e prefazione di Enzo Petrini, uscita anch'essa dai torchi della casa editrice di San Giovanni Valdarno, la città che del resto aveva dato i natali a Ernesta Ermini, madre del poeta. Dott. Fabrizia Landi Dott. Helenia Piersigilli