Onde anomale, onde vive, onde morte, onde corte ripide e

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Onde anomale, onde vive, onde morte, onde corte ripide e
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 23 anno VII
DIDATTICA
Di: Achille Pennellatore
Onde anomale, onde vive, onde morte, onde corte ripide e onde
lunghe e dolci.
Saluti a tutti! Recentemente, nella notte fra la Beata
Vergine Immacolata, 8 dicembre, e il sabato 9, una
piccola
ma
vigorosa
e
profonda
depressione
Mediterranea dal Golfo del Leone, si è trasferita sul
settore Nord del Golfo di Genova approfondendosi
ulteriormente, poi si è addentrata nel territorio andando
a interessare il basso Piemonte.
Essa ha trascinato, nel suo movimento da SW verso NE
un notevole moto ondoso che ha avuto il suo apice nella
zona di mare antistante il Porto di Savona, arrecando
danni alle strutture (palazzina dell’Avvisatore Marittimo)
e a un bel po’ di vetture nuove (circa 200) destinate
all’esportazione e nell'attesa di essere imbarcate.
Una rara foto di un'onda anomala.
La superpetroliera Esso Languedoc
durante una tempesta al largo di
Durban in South Africa nel 1980.
L'albero che si vede a tribordo si
eleva di 25 metri sopra il livello
medio del mare.
Fonte: ESA/Philippe Lijour
Soprattutto ha acceso la fantasia della gente e in
particolar modo dei giornalisti che si sono subito messi a
scrivere di onda anomala e qualcuno anche di sospetto
Tsunami. Quest’ultimo fenomeno è stato subito escluso
giacché in mare aperto non si era registrata nessuna
scossa tellurica così forte dai sismografi costieri, da
poter generare un maremoto.
Prima di addentrarci nel particolare di quest’evento,
vorrei provare a dare una delucidazione sulle onde marine, siano di mare vivo o di mare
morto, siano d’onda corta e ripida o d’onda lunga e dalla sinusoide più dolce e meglio definita.
Innanzitutto bisogna sapere che c’è una differenza fra le onde del Mediterraneo e le onde degli
Oceani.
Le onde del mare, è risaputo, sono originate del vento. In particolare, le onde che sono
generate in un certo luogo dal vento, sono chiamate onde vive, oppure onde di mare vivo.
Le onde che invece sono originate da un vento lontano e arrivano in un luogo dove non c’è
neppure una bava di vento, sono chiamate onde morte oppure onde di mare morto. Se
qualcuno, però, non vuole pensare ai funerali, le può tranquillamente chiamare, come faccio o
nei miei messaggi meteo di previsione, onde lunghe o di mare lungo (swell in inglese, houle in
francese).
Le onde di mare vivo, hanno un aspetto inquietante, sono nervose, caotiche nell’insieme del
periodo, altezza e direzione.
Le onde di mare lungo, al contrario, sono più regolari man mano che si allontanano dalla zona
dove sono state originate. Spesso non frangono, e da lontano, uno che osserva il mare, può
essere ingannato e sottovalutare lo stato del mare stesso. Una volta che, però, si mette in
navigazione con la presenza dell’onda lunga, se ne pentirà poco dopo se soffre di mal di mare.
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Ovviamente ci sono delle vie intermedie, dello stato del mare: poco dopo aver abbandonato il
posto di origine, le onde possono essere ancora caotiche ma presentare già le caratteristiche di
saliscendi tipico delle onde lunghe. Questo avviene, più o meno, fra 50 e 150 miglia nautiche
dall’area di origine. Una burrasca di Libeccio sul Mare dell’Algeria creerà un’onda
particolarmente insidiosa sulle nostre coste. Invece, se nasce da una burrasca sull’Ovest della
Corsica, molto più vicina, sarà meno insidiosa al suo arrivo sulle nostre spiagge o scogliere.
Forse ho divagato! Torniamo alla domanda iniziale cercando di analizzare i due tipi di onda e di
offrire una correlazione fra l’altezza delle onde con l’intensità del vento.
Nel nostro Mare Mediterraneo, a causa dei fetch limitati, riguardo ai contenuti spazi aperti in
mare, hanno una netta prevalenza le onde di mare vivo, oppure la situazione intermedia (onde
vive/onde lunghe) fra i due tipi di onda. Nei messaggi meteo che diffondiamo, si usa dare
un’altezza significativa alle onde, pari a un terzo delle onde più alte (lo stesso per il vento,
quando diamo una velocità in nodi senza specificare le punte massime, intendiamo un terzo
delle raffiche massime).
Abbiamo parlato di fetch, e sarà bene dare una definizione a questo fenomeno, poiché ricorrerà
spesso in questo articolo e che uso soprattutto nei miei bollettini in caso di previsione di
mareggiate o risacca.
Il fetch è lo spazio di mare dove spira un vento di direzione e intensità costante. Questa
costanza della direzione dell’intensità del vento, deve essere correlata alla durata e inteso
come il tempo durante il quale il vento ha soffiato. Pertanto, le caratteristiche di periodo,
altezza e lunghezza delle onde, dipendono dal fetch, dalla durata e intensità di questo vento.
In effetti, esiste, laddove inizia a soffiare il vento sul mare, una generazione di piccole onde
fino al suo cessare. Pertanto ci sarà un trasferimento continuo d’energia dal vento al mare. Le
nuove onde appena create, inizieranno a correre con la guida delle vecchie fino alla costa
d’arrivo, perpendicolare al loro movimento. Più la costa è lontana, maggiore sarà il fetch e
maggiori gli effetti della mareggiata. Cosicché è distribuita una notevole quantità di energia in
ampi spazi, molto ampi negli Oceani, un po’ meno nel nostro Mediterraneo. Si può fare un
esempio anche in una semplice pozzanghera di qualche metro quadrato: con un po’ di vento,
noteremo che dal lato della pozzanghera da dove arriva il vento, le ondine che si formano sono
molto piccole, poi man mano che si procede verso il lato opposto della pozzanghera, quello
d’arrivo, noteremo che le ondine sono più alte e spaziate fra loro. Un piccolo fetch!
Qui sotto vediamo rispettivamente nel Mediterraneo e nell’Oceano, l’altezza delle onde in
funzione del vento, prendendo in esame una forchetta fra 10 e 40 nodi delle velocità del vento.
Altezza delle onde che possono generarsi nel Mediterraneo in
funzione del vento in nodi. Le caratteristiche delle onde (altezza,
lunghezza e periodo) dipendono dalla durata del vento, oltre che
dal fetch.
Velocità del
altezza delle
fetch in km
durata in ore
vento
onde
in nodi
in metri
10
52
4
0.6
15
102
6
1.2
20
204
8
2.4
25
296
11
3.6
30
309
13
4.8
35
574
15
6.6
40
759
7
9.0
Altezza delle onde negli Oceani in funzione del vento per un valore
compreso fra 10 e 40 nodi.
Velocità del vento in nodi
altezza delle onde
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
10
15
20
25
30
35
40
1.0
2.0
3.0
5.0
7.2
10.0
circa 13.0
Come si può notare, in un mare aperto come l’Oceano, l’altezza delle onde formate dal vento,
è più alta che in un mare chiuso come il Mediterraneo.
Sarebbe interessante sapere quanto possa
essere alta al massimo un’onda nell’Oceano. Da
alcune testimonianze raccolte da Comandanti di
grosse barche che da Portosole vanno ai Carabi
o sulla costa Est degli USA, oppure da alcuni libri
di navigazione, si evince di onde stimate fino a
15 metri. Nell’Oceano Pacifico, sempre da alcuni
libri, si legge di avvistamenti di onde alte fra 18
e 27 metri. La più alta in assoluto, raccontata
dall’equipaggio
della
nave
della
Marina
Americana Rampao, mentre nel 1933 era in
navigazione nel Pacifico, essi avvistarono
Un'onda anomala valutata di 60 piedi (ca. 18 un’onda di ben 34 metri. Ora, non so come sia
stata calcolata l’altezza di quelle onde e neppure
metri) fotografata al largo di Charleston,
quella anomala nel Porto di Savona in cui si
South Carolina, un'istante dopo che si è
parla di 15 metri.
infranta sulla nave e si sta allontanando.
Fonte: NOAA
Scala Douglas dello stato del mare
TERMINE
English
DESCRITTIVO State of the
Stato del
sea
mare
Français
État de la
mer
Español
Estado del
mar
ALTEZZA
MEDIA
DELLE ONDE
(metri)
0 Calmo
Calm (glassy) Calme
Calma
1 Quasi calmo
Calm
(rippled)
Calme
(ridée)
Calma
(rizada)
2 Poco mosso
Smooth
Belle
Marejadilla
0,10 - 0,50
3 Mosso
Slight
Peu agitée
Marejadilla
0,50 - 1,25
4 Molto mosso
Moderate
Agitée
Fuerte
marejada
1,25 - 2,50
5 Agitato
Rough
Forte
Gruesa
6 Molto agitato
Very rough
Très forte
Arbolada
4-6
7 Grosso
High
Grosse
Arbolada
6-9
8 Molto grosso
Very high
Très grosse Montañosa
9 Tempestoso
Phenomenal
Énorme
Enorme
0 - 0,10
2,50 - 4
9 - 14
oltre 14
Ritornando al caso dell’onda anomala di Savona della notte fra l’8 e il 9 di dicembre scorso, si
possono solo fare delle ipotesi poiché non ci sono testimonianze.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Vi sono molte probabilità che si sia trattato dell’incontro casuale fra 2 treni di onde lunghe: il
secondo, più veloce potrebbe aver raggiunto il precedente e aver creato un’onda più alta delle
altre, in pratica si sono sommate due altezze d’onda.
Potrebbe anche essere che vi fosse un incontro fra due fetch di diversa provenienza, due onde
lunghe incrociate: il fetch principale fra S e SW e uno secondario fra S e SE. Il gradiente era
perfettamente meridionale, da S 180° e proveniva da molto lontano, prendeva origine dal Sud
della Sicilia a levante, dal Nord dell’Algeria a ponente. Mettiamo il caso che le Isole di
Sardegna e Corsica abbiano diviso da Capo Teulada questo fetch: a Ovest delle Isole fra S e
SW, a Est fra S e SE. Dopo aver oltrepassato Capo Corso, e nel moto verso Savona, questo
fetch si sia riunito e abbia proprio avuto il punto d’incontro davanti al Porto con un’onda
senz’altro superiore in altezza e confusa nella forma. Io me la spiego così. Anche in questo
caso, aspetto qui le controprove.
Per terminare, riporto qui i settori massimo fetch per alcune località costiere, tratte da una
pubblicazione dell’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Iniziamo con Bordighera, che ha un suo settore di massimo fetch di 400 miglia fra 213°
dell’Isola di Minorca e 174° dell’Isola di S. Pietro.
Capo Mele, che ha un settore di massimo fetch di 415 miglia compreso fra i 219° di Minorca e i
180° dell’Argentera (Sardegna).
Capo Noli, con un massimo fetch di 435 miglia fra i 216° di Capo Mele e i 183° sempre
dell’Argentera.
Genova, alla sede dell’Idrografico della Marina, massimo fetch di 455 miglia fra i 217° dell’Isola
di Minorca e i 189° dell’onnipresente Argentera.
Infine l’Isola di Palmaria, con un settore di massimo fetch di 500 miglia, fra i 247° di Hyèrès e i
209° di Cap Cavallò in Corsica.
Se un vento spira per molto tempo e con la stessa direzione nei rispettivi settori qui sopra
elencati, in quelle località si avranno i maggiori effetti della mareggiata.
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