Avere il domani sulla punta delle dita I cuccioli dei Mastini
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Avere il domani sulla punta delle dita I cuccioli dei Mastini
NESSUN BAMBINO NASCE PER CRESCERE DA SOLO Serate di lettura È Natale, aiutateci ad aiutarli N.34 DICEMBRE 2016 - NOTIZIE DEL VILLAGGIO SOS DI MOROSOLO (VA) Non è quindi solo l’età delle case del nostro Villaggio, che comunque nel 2017 compirà 30 anni, a far sentire i segni del tempo, ma è anche l’uso intenso e gioioso con cui sono vissute. Tant’è che ci troviamo a chiedere aiuto agli amici che ci seguono per sostituire 8 PORTE e 6 PORTONCINI d’ingresso che ormai non ce la fanno più a reggere lo slancio impetuoso dei nostri ragazzini. E poi 3 ARMADI a quattro ante e 5 CASSETTIERE, 2 CUCINE, 2 FORNI A MICROONDE, 4 FRULLATORI, pentole e padelle. E ancora, 4 TAVOLI e 50 SEDIE SOLIDE a prova di vivacità, il numero è persino imbarazzante, praticamente una per ciascun bambino. E piumoni, copripiumoni, federe, cuscini, salviette e accappatoi, ma anche 3 FASCIATOI per i più piccini. Un carico gigantesco persino per la slitta di Babbo Natale, ma noi contiamo sulla vostra generosità. Gli scorsi anni ci avete aiutati nella ristrutturazione esterna delle case, quando il già centenario ma lucidissimo amico architetto Luigi Caccia Dominioni, autore del progetto del Villaggio - che ci ha lasciato meno di un mese fa all’età di 103 anni mi aveva affettuosamente dato i suoi suggerimenti per ridipingere le facciate. Ed eccoci oggi a dover praticamente rinnovare gli interni, ma anche il corredo di tutti gli appartamenti. Sono certa però che il vostro aiuto anche questa volta non ci mancherà. E un felice Natale a tutti. Elena Tegami Pavesi Presidente Villaggio SOS Morosolo MOROSOLO 573 Villaggi SOS in 134 Paesi del mondo Dalle favole a Calvino Giovanissimi praticanti con maestri d’eccezione I cuccioli dei Mastini Coccole sul ghiaccio all’Hockey Club Varese on le guance arrossate dal freddo e gli occhi che brillano dietro la maschera protettiva, non vedoC no l’ora di brandire il bastone di legno per piazzare, Edu Care, un progetto dalla parte delle ragazze Avere il domani sulla punta delle dita “ o monocromatico? Stile nataF rench lizio o floreale?” chiede Irene, a testa alta e con un radioso sorriso. Sì, per- ché anche la creatività sulla punta delle dita può segnare una svolta nella vita. Era una passione nata per gioco, poi trasformatasi in un sogno tenuto nascosto in un angolino del cuore. Ma l’abilità pareva reale, perché quindi non provarci? Il corso di ricostruzione unghie a Vedano Olona, da Trebosi, marchio noto nel settore della Nail Art, era l’opportunità giusta. Qui ha acquisito tutte le competenze tecniche necessarie a questa professione, ma non solo, è stata anche l’occasione per relazionarsi sia con le clienti, sia con le colleghe. Per imparare e allo stesso tempo confrontarsi con il mondo esterno costruendo nuove amicizie. Certo l’obiettivo non è ancora raggiunto ma per la prima volta Irene intravede davanti a sé una strada che la può condurre verso un domani di autonomia. “Attuando al nostro interno il Progetto Edu Care”, spiega Stefano Guzzi, vicedirettore del Villaggio SOS di Morosolo, “abbiamo individuato come target maggiormente a rischio di esclusione, le ragazze e le giovani mamme che accogliamo nella Casa Mamma e Bambino”. “È un grande progetto. Come donna e come presidente di SOS Villaggi dei Bambini” dichiara Maria Grazia Lanzani Rodriguez, “sono orgogliosa che 100 Women in Hedge Funds abbia scelto di aiutarci, insieme alla Fondazione Zanetti. Perché è proprio centrato sull’istruzione e sul sostegno scolastico e all’impiego, delle giovani donne, le più vulnerabili, che accogliamo nei nostri Villaggi”. Il fine è quello poter arrivare a dare loro gli strumenti per aspirare a un futuro costruito sulle proprie capacità, anche valorizzandone le attitudini. Come quelle di Lara, madre giovanissima, che ha partecipato con passione al corso di barman alla Baristyle di Busto Arsizio, ma anche delle ragazze che durante le vacanze estive hanno seguito con grande impegno le lezioni di tedesco e di inglese. O ancora delle due mamme che frequentano i corsi di economia domestica e assistenza famigliare al centro Gulliver di Varese, grazie anche al supporto delle educatrici che le aiutano prendendosi cura dei loro bambini. “Non si tratta solo di acquisire nuove nozioni e competenze” aggiunge Beatrice, responsabile della Casa Mamma e bambino. “Anche uscire dalla Comunità, raggiungere un’altra città per seguire i corsi, gestire autonomamente gli impegni presi con i docenti, consente loro di sentirsi donne con un proprio interesse, un proprio percorso e un obiettivo personale da perseguire. E non solo mamme”. con un veloce slapshot, il disco di gomma in porta. Sono i nostri bambini pronti a cimentarsi sul ghiaccio con maestri d’eccezione, i Mastini, nome storico nell’hockey lombardo. Prima squadra varesina iscritta a un campionato nel 1987, dieci anni dopo conquistano il titolo italiano e successivamente, vincendo la Federation Cup, saranno la prima formazione italiana inscritta nell’albo d’oro di una coppa europea di hockey. Insomma, oggi hanno sicuramente non solo i titoli, ma anche l’età giusta per accudire e coccolare i loro cuccioli. Che, in questa stagione, sono tre bambine e tre ragazzini del Villaggio SOS di Morosolo, giovani e felici praticanti, alcuni per la seconda stagione consecutiva, di questo bello sport sul quale l’Hockey Club varesino ha costruito il progetto Inspire. “Si parla spesso dell’importanza di fare squadra. Ecco, ingaggiare, ispirare, educare sono le tre parole chiave del nostro progetto” spiega Davide Quilici presidente dell’HC Varese “non solo perché i giovani possano imparare a giocare ma soprattutto a confrontarsi con gli altri e a crescere in una comunità. E la collaborazione con il Villaggio SOS di Morosolo, è nata proprio per offrire anche a bambini meno fortunati di tanti coetanei questa opportunità. Ed è un piacere vedere l’entusiasmo e la passione con cui si impegnano”. “Se istruisci un bambino avrai un uomo istruito Se istruisci una bambina avrai una donna, una famiglia, una società istruita” Rita Levi Montalcini Il palazzo da rompere di sette piani, consegnato ai bambini Busto Arsizio con licenza di spaccare tutto, è la storia preferita di Diego. Mina invece vorrebbe sempre “rigustare” Il palazzo di gelato di Bologna. Sono le Favole al telefono di Gianni Rodari che quest’anno appassionano il gruppo dei più piccoli partecipanti alle serate di lettura. “Siamo partiti in sordina lo scorso inverno” racconta Angela, che al Villaggio di Morosolo organizza con il marito questi piccoli appuntamenti letterari, ai quali partecipa circa un quarto dei bambini e ragazzi ospiti. “Che hanno scoperto che leggere è divertente!” aggiunge. “All’inizio eravamo davvero in pochi, quasi una sfida. Poi, quando prima dell’estate un ragazzo mi ha chiesto un libro da portarsi in treno, una ragazzina ha iniziato a frequentare la nostra biblioteca e un’altra ha speso quasi tutta la sua paghetta per comprarsi dei libri “solo suoi” ho capito che l’esperimento era riuscito”. Quest’anno i gruppi sono tre, divisi per età, necessario anche per la scelta dei titoli. Quello delle medie sta leggendo Tom Sawier, ma è il gruppo più difficile per il problema di conciliare gli orari con quelli di compiti e sport. Così spesso c’è chi salta una settimana, per poi lamentarsi magari di aver perso il finale di una delle straordinarie avventure di Tom e Huk. C’è infine il piccolo gruppo dei grandi, formato da tre ragazze: Sonia è molto motivata e ha scelto Le città invisibili di Italo Calvino. Karen la segue perché leggere per lei è anche un modo per imparare l’’italiano. Poi c’è Daria che si è unita al gruppo da poco e spiega che leggere e ascoltare di città come Diomera, con sessanta cupole d’argento, un teatro di cristallo e un gallo che canta in cima a una torre, oppure di Anastasia, bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni, le da una piacevole sensazione di benessere. “Certo stiamo parlando di piccoli numeri, conclude Angela, ma la sfida continua. E fino a quando ci sarà anche un solo bambino che si incuriosisce per un racconto penseremo che ne vale la pena”. Informazione pubblicitaria 50 adolescenti, pieni di vita e di energie. In quel periodo in cui si pensa che, fermandosi ad osservarli si potrebbe vederli crescere. Cosa impossibile, perché loro fermi non stanno proprio mai, e chi ha figli di quell’età lo può capire: un moto continuo con la delicatezza di cuccioli d’elefante in un negozio d’antiquariato. Una sfida fra le righe