nabor maggio 16 - Parrocchia Santi Nabore e Felice
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nabor maggio 16 - Parrocchia Santi Nabore e Felice
Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei SS. Martiri Nabore e Felice pren d port imi pur legg ami vi e, scor imi, m a e a da re, s rti di la non e picc puoi, sciaolo u n 66 c 11 b u t o o nRtILr iE- 20 AP a cura dei Padri Cappuccini via Tommaso Gulli 62 - Milano - tel. 02.48701531 MAGGIO 2016 ESSERE CHIESA: CHIESA: UNA GRAZIA M D a qualche anno i bambini della Prima Comunione ci testimoniano il loro cammino attraverso un simpatico segno che tutti noi possiamo ammirare in chiesa il giorno in cui ricevono il Sacramento dell’Eucarestia. Durante la loro “giornata di ritiro” ogni bambino riceve un cubetto di legno, lo porta a casa e lo colora come preferisce; poi la domenica successiva, durante la S. Messa in Parrocchia, tutti i cubetti colorati vengono posti in un cesto e portati all’altare all’offertorio; quindi, il giorno della Prima Comunione, i bambini trovano sull’altare una «Chiesetta» costruita con tutti i loro cubetti incollati tra loro. Quei cubetti sono un po’ come la nostra vita: la riceviamo, ci è donata; la coloriamo, liberamente, come meglio possiamo; la offriamo al Signore e Lui ce la ridona come Chiesa, comunità, luogo della Sua presenza. Per i bambini è evidente che la vita è un dono e che per crescere devono affidarsi; così per loro è più chiaro, è più semplice capire che fidarsi, consegnarsi al Signore, porta frutto. L’Eucarestia, la comunione con Lui, porta il frutto della comunione tra noi. Senza di Lui manca la “colla” alla nostra unità, costruiremmo sulla sabbia e non sulla roccia. A noi “grandi” questa evidenza da fastidio, la rimuoviamo dalla nostra mente, ci illudiamo che tutto possa essere frutto delle nostre capacità e del nostro sforzo: viviamo distratti dall’evidenza della Grazia; e proprio questa “distrazione” è il “peccato originale”, l’origine di tutti i nostri peccati. a anche a noi accadono momenti che ci pongono davanti all’evidenza della vita come dono, come quando si dissipa la nebbia e riusciamo a distinguere tutto chiaramente; a volte sono esperienze faticose, persino dolorose, che “smontano” la nostra presunzione, tante altre volte sono esperienze semplici e gioiose, come la Prima Comunione dei bambini. Dobbiamo continuamente aiutarci, educarci, ad essere meno distratti, a riconoscere la strada anche quando c’è nebbia, perché la nebbia non elimina la realtà, la offusca. Papa Francesco, in una omelia a S. Marta, a detto: «Grazie Signore per questa compagnia che Tu mi hai dato, per questo cammino che hai fatto con me!… È importante fare memoria della propria strada, e chiarirsi come Dio ci ha condotti fino a qui, come ci ha portato per mano… È sempre bene chiedersi: “come sono stati i miei rapporti col Signore?”… perché la memoria avvicina a Dio». Troppe volte la distrazione ci soffoca, perfino quando veniamo a Messa e riceviamo l’Eucarestia, così non ci rendiamo più conto del dono della Chiesa, della Grazia che ci rende «corpo di Cristo» e non più membra disperse. Fare memoria è la via contro la distrazione, il metodo che ci riporta davanti all’evidenza della Grazia che ci circonda; per poter vivere impegnati e grati, grati del dono dei fratelli e impegnati, responsabili di questa comunione. [...PROSEGUE A P. 3] IN QUESTO NUMERO: 1 /3 2-3 4 5 6 7 EDITORIALE LA FAMIGLIA SECONDO FRANCESCO 70 volte 7: FESTA PARROCCHIALE 2016 NOI SPORTIVAMENTE... SPECIALI PROPOSTE PER UN'ESTATE DIFFERENTE IX E X OPERA DI MISERICORDIA 8 8 9 IL GIUBILEO DEGLI ADOLESCENTI CONCORSO DI FOTOGRAFIA 2016: LA CAREZZA DI DIO I PARROCI DEL DECANATO: CONSIDERAZIONI ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI COMUNALI 10 PREGHIERE PER IL GIUBILEO: IL REGINA CAELI 11 ANAGRAFE - ORARI DELLE S. MESSE alle pagg. 10 e 11: Notizie in breve maggio 2016 - naborianum SPECIALE AMORIS LAETITIA L'Esortazione Apostolica post-sinodale «Amoris laetitia»: un grande dono di Papa Francesco alla Chiesa e al mondo LA FAMIGLIA SECONDO FRANCESCO dalla introduzione dell'arcivescovo Card. Angelo Scola CONTINUARE AD APPROFONDIRE In uno dei primi commenti alla Costituzione pastorale Gaudium et spes, il padre Roberto Tucci – che era stato tra i periti del Vaticano II e divenne poi cardinale – ebbe a dire che il Concilio «con questo documento non ha inteso chiudere l'indagine, ma invece prevederla e stimolarla, fissare un punto di partenza, porre le premesse di un dialogo fecondo. Ed è un fatto positivo che la Chiesa abbia ad ogni modo avuto quello che un acuto osservatore definiva “Mut zur Unvollkommenheit”, il coraggio di contentarsi delle cose imperfette, cioè di cominciare e di affidarsi al futuro con umile fiducia in Dio e nell'uomo sua immagine». Sono parole che possono aiutare a cogliere lo stesso coraggio di Papa Francesco nell'offrire alla Chiesa l'insegnamento dell'Esortazione apostolica Amoris laetitia. Essa segna un inizio di cammino e di cammino missionario. 2 Per l'importanza e l'autorevolezza del documento da poco reso pubblico da Papa Francesco, riteniamo urgente cominciare ad accostarlo, al di là delle riduzioni spesso strumentali che ne hanno fatto molti mezzi di comunicazione. Ci soccorre in ciò l'introduzione ampia e puntuale fatta dal nostro Arcivescovo nell'edizione curata a tempo di record dal Centro Ambrosiano, della quale riproduciamo qui le pagine iniziali. Esortazione apostolica post-sinodale del Papa raccoglie, rielaboL' L'Esortazione randolo autorevolmente, il frutto dei lavori dei due Sinodi dei Vescovi convocati dal S. Padre e dedicati alla situazione della famiglia oggi e all'urgenza di una pastorale ecclesiale rinnovata e adeguata alla odierna crisi della famiglia, che è anzitutto crisi dell'umano. Infatti, il Santo Padre apre il suo insegnamento ricordando che «il cammino sinodale ha permesso di porre sul tappeto la situazione delle famiglie nel mondo attuale, di allargare il nostro sguardo e di ravvivare la nostra consapevolezza sull'importanza del matrimonio e della famiglia. Al tempo stesso, la complessità delle tematiche proposte ci ha mostrato la necessità di continuare ad approfondire con libertà alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali. La riflessione dei Pastori e dei teologi, se è fedele alla Chiesa, onesta, realistica e creativa, ci aiuterà a raggiungere una maggiore chiarezza» (n. 2). Occorre, quindi, riprendere il cammino che il Signore offre alla Sua Chiesa per annunciare a tutti «la gioia dell'amore che si vive nelle famiglie» (n. 1). UN IMPEGNO IMPONENTE In questi anni l'impegno della Chiesa sul tema della famiglia è stato davvero imponente: a partire dalla V Assemblea del Sinodo dei Vescovi del 1980 dedicata alla Famiglia Cristiana, cui seguì l'Esortazione apostolica postsinodale di san Giovanni Paolo II, Familiaris consortio (1981), per continuare con le numerose catechesi del santo Papa su questo tema, in particolare le celeberrime catechesi sull'amore umano, e giungere fino alla lettera alle famiglie Gratissimam sane (1994). Dovendo affrontare le nuove sfide che toccano questo ambito fondamentale dell'umana esperienza, Papa Francesco, fin dall'inizio del suo pontificato, ha voluto impegnare tutta la Chiesa in un lungo percorso le cui naborianum - maggio 2016 SPECIALE AMORIS LAETITIA tappe fondamentali sono state due assemblee sinodali, quella straordinaria dedicata a Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione (5-19 ottobre 2014), e la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre 2015), su: La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, entrambe preparate dai questionari che hanno favorito la consultazione del popolo di Dio. Tra la prima e la seconda assemblea, inoltre, lo stesso Papa ha offerto un articolato ciclo di catechesi sulla famiglia abbondantemente ripreso dall'Esortazione. A conclusione di questo articolato percorso, Papa Francesco ci dona ora la presente Esortazione apostolica, significativamente firmata nella solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria. Non siamo però di fronte ad una conclusione, ma all'inizio di un affascinante cammino di annuncio del Vangelo, fatto di desiderio di integrazione, discernimento e accompagnamento di tutte le famiglie in qualunque situazione vengano a trovarsi. L'Esortazione, composta da alcuni numeri introduttivi (nn. 1-7) e nove capitoli, ci viene proposta come uno strumento di riflessione e di lavoro che il Papa ha redatto a partire dai contributi sinodali e da «altre preoccupazioni che provengono dal mio proprio sguardo» (cfr. nn. 4 e 31). Lo stesso Pontefice ci suggerisce come avvicinarsi al suo insegnamento: «non consiglio una lettura generale affrettata. Potrà essere meglio valorizzata, tis. Si comprende, allora, perché la famiglia occupi un posto del tutto insostituibile nell'annuncio del Dio amore. UNA FIDUCIA REALISTICA sia dalle famiglie sia dagli operatori di pastorale familiare, se la approfondiranno pazientemente una parte dopo l'altra, o se vi cercheranno quello di cui avranno bisogno in ogni circostanza concreta» (n. 7). LA FAMIGLIA RIFLESSO DELLA TRINITÀ In modo molto deciso, a partire dalla Parola di Dio (Cap. primo - Alla luce della Parola, nn. 8-30), e soprattutto a partire dalla meditazione del Salmo 128, il Papa afferma che «la relazione feconda della coppia diventa un'immagine per scoprire e descrivere il mistero di Dio, fondamentale nella visione cristiana della Trinità che contempla in Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito d'amore. Il Dio Trinità è comunione d'amore, e la famiglia è il suo riflesso vivente» (n. 11). Nel solco dell'insegnamento di san Giovanni Paolo II, Francesco inscrive tutto il proprio insegnamento nell'orizzonte della famiglia come imago Trinita- (continua l'Editoriale da pag 1) L a Prima Comunione dei bambini della nostra Parrocchia ci ha riportati a quella semplice gratitudine e responsabilità: gratitudine per un dono ricevuto senza esserne degni e responsabilità come continuo tentativo di custodire questo dono. Non dimentichiamo, facciamo memoria, che abbiamo ricevuto la Grazia di essere stati resi Chiesa, comunità; che ci è stato dato un luogo dove siamo stimati, benedetti. Nella quotidianità della vita l’opinione degli altri, il parlar bene o male di noi, ci condiziona. Ricordiamoci, ogni istante, che c’è chi vuole sempre dire Ed è proprio questa consapevolezza del valore della famiglia a guidare lo sguardo che l'Esortazione – sulla scia del lavoro dei padri sinodali – propone su La realtà e le sfide delle famiglie (Cap. II, nn. 31-88). In questo capitolo, Francesco unisce ad una lucida descrizione della situazione contemporanea – a questo proposito è particolarmente acuta la sua denuncia dell'individualismo più volte ripresa (cfr. nn. 33-34, 56, 131, 156, 174, 187) e già presente nell'Esortazione Evangelii gaudium – una sana autocritica delle mancanze della comunità cristiana (cfr. n. 36-37). Soprattutto, però, incoraggia risolutamente alla testimonianza: «come cristiani non possiamo rinunciare a proporre il matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale, per essere alla moda, o per sentimenti di inferiorità di fronte al degrado morale e umano. Staremmo privando il mondo dei valori che possiamo e dobbiamo offrire» (n. 35). (1 - continua) Il testo della «Amoris Laetitia» con l'introduzione del Card Scola è disponibile presso la Mostra del Libro in Sala Mostre oppure presso il nostro Archivio parrocchiale, al prezzo di € 2,90 bene di noi: Dio che ci bene-dice. Ricordiamoci che ci è stato dato un luogo e una compagnia in cui siamo benedetti! Questo mese, maggio, è dedicato alla Vergine Maria. La Madonna è nostra madre perché è l’inizio della nuova umanità, dell’uomo nuovo che sa di essere stimato, scelto da Dio per farne la Sua casa, che sa fare memoria: «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente». Affidiamoci a lei e alle sue preghiere; recitiamo nelle nostre case il Rosario: ci aiuta a “fare memoria”, a vincere la distrazione per vivere con gratitudine, come dice Papa Francesco, è la “misericordia”, la medicina della misericordia. P . G IUSEPPE 3 maggio 2016 - naborianum VITA DELLA COMUNITÀ La XXXV Festa della Parrocchia avrà luogo dal 21 al 30 maggio 2016 DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE In vista dell'annuale Festa parrocchiale, la Commissione preparatoria ha svolto una riflessione approfondita non solo sulle modalità realizzative, ma anche sul senso di questo appuntamento ormai tradizionale per la nostra comunità parrocchiale. Riportiamo qui una sintesi del dialogo. P er programmare la XXXV Festa Parrocchiale 2016 – che avrà per titolo: «70 volte 7: Dio non si stanca mai di perdonare» – ci siamo interrogati anzitutto sul cammino che abbiamo fatto quest’anno. Infatti scegliere un titolo piuttosto di un altro significa anche comunicare chi siamo e cosa stiamo vivendo e costruendo. Il fatto per noi determinante di questo anno è certamente la proclamazione da parte di Papa Francesco dell’Anno Santo straordinario della Misericordia. La Bolla con cui il S. Padre ha accompagnato questa sua iniziativa – la Misericordiae Vultus – è stata pertanto la base inevitabile della nostra riflessione e del nostro dialogo. Al fondo di tutto sta il fatto che siamo tutti stati perdonati da Cristo, e per questo siamo desiderosi di stare con altre persone che il Signore desidera perdonare. Tutto il male del mondo non impedisce al Signore di salvarci perché il nostro male e quello degli altri non ha vinto. Riprendendo l’invito fattoci dal nostro arcivescovo nella sua lettera pastorale, Educarsi al pensiero di Cristo, vogliamo imparare il modo di guardare di Gesù, il suo modo di accogliere, accompagnare, aiutare a rialzarsi. Aiutandoci l'un l'altro a diventare misericordiosi come il Padre. utti sanno che la festa coinvolge un numero notevole di volontari, e che la sua preparazione, la sua realizzazione e la sua gestione richiede un sacrificio di tempo ed energie tutt’altro che trascurabile. E ci costringe a porci delle domande: «Cosa mi fa così contento di fare la festa?». E subito dopo: «cosa voglio comunicare a T 4 chi verrà alla festa?». Solo rispondendo: «è la gratitudine per quello che fa contento me» ci permette di affrontare senza trepidazione la fatica che la festa richiede. All’origine del nostro desiderio di stare insieme anche nel momento della festa, c’è quindi una gratitudine: ringraziamo per qualcosa che già c’è, e anche se sappiamo essere pesante (per il lavoro, per il tempo sottratto alle famiglie, ecc.) facciamo, lo facciamo perché siamo discepoli di Cristo. E ricordare questo ci fa affrontare tutto ciò che succede con un nuovo sguardo. Il secondo aspetto è che siamo qui non solo a nome dei frati, ma a nome di tutta la comunità parrocchiale. È una testimonianza di cosa vuol dire «comunità cristiana». Questo vuol dire che attraverso i nostri rapporti Dio sostiene e salva la mia vita. L'amicizia è un bene per me. anta gente magari viene solo per divertirsi, svagarsi o per distrarsi, ma sappiamo che hanno un bisogno più grande del bisogno immediato e apparente. Noi rispondiamo con la festa sapendo che il bisogno dell’uomo è il disegno che T La Festa è sempre un'occasione di incontro e amicizia abbiamo però la certezza che questo «servizio» è gradito al Signore, ed è visto dal Signore con gioia. Comunque sia la gente è colpita anzitutto dall’accoglienza che trova in parrocchia e dal fatto che tante persone, alla fine di giornate gravide di impegni, diano gratuitamente tempo ed energie per aiutare altri a stare insieme. È questa la prima testimonianza: che quel che Dio vuole realizzare in lui. Dobbiamo avere questa consapevolezza in noi. C’è un bisogno nell’uomo – il più delle volte inespresso o addirittura inconsapevole. Noi possiamo aiutarlo a scoprire dov’è la vera letizia. In altri termini dobbiamo fargli incontrare Gesù Cristo coi nostri gesti, attraverso i nostri rapporti. naborianum - maggio 2016 VITA DELLA COMUNITÀ IX edizione parrocchiale di «Noi sportivamente speciali» ESSERE SPECIALI E... MOSTRARLO A TUTTI Da diversi anni è attiva nella nostra parrocchia l'esperienza di amicizia «Chiara e Francesco» con ragazzi e giovani portatori di handicap. Questo gruppo si è fatto promotore, presso il nostro oratorio, di una giornata annuale di festa, che negli anni ha coinvolto altre esperienze analoghe sul territorio cittadino. Abbiamo chiesto a una delle responsabili di raccontarci la recente edizione. D omenica 17 aprile 2016, con la Santa Messa delle 10, ha preso il via la IX edizione parrocchiale di «Noi sportivamente speciali», che quest’anno ha visto coinvolte sette associazioni – sportive e non – che seguono il mondo della disabilità: sì, perché i ragazzi di queste associazioni sono veramente speciali e grazie a loro e al lavoro di tutti i volontari che ruotano attorno a questi gruppi ha potuto svolgersi questa ricca, intensa ed emozionante giornata. A Messa c'è tutta la comunità! A sinistra dell’altare una distesa bianca di magliette con il logo della festa e a indossarle con orgoglio i nostri bambini del catechismo, che sono venuti proprio rispondendo a questo invito. A destra una distesa rossa e gialla di divise della Società Sportiva Nabor, indossate dai nostri ragazzi e da altri ragazzi e allenatori del gruppo sportivo. Si respira un’atmosfera di amore perché siamo tutti lì con Lui, col Signore Gesù, per rispondere a quell’amore per i nostri ragazzi che Lui ha e ci insegna ad avere. La Messa celebrata da p. Claudio Doriguzzi inizia con una bella testimonianza, letta e pensata da Adolfo, un volontario dell’Associazione «Incontro»: in quel che dice e che legge si respira non certo del pietismo, ma la gioia di condividere e di donare loro la possibilità di mostrare che assieme a noi ce la possono fare. Le letture sono affidate a Claudio, affamati per l'impegno profuso, acdell’Associazione Polisportiva, e a cettano molto volentieri il bis. Richi, del nostro gruppo «Chiara e Anche il programma del pomerigFrancesco», mentre Giulia, anima- gio è ricco: la staffetta, divertenti catrice del nostro oratorio, legge il Sal- priole, percorso sulla panca, corsa, mo. Luca e Lorenzo invece fanno i indossando fantastiche magliette machierichetti. Poi, all’Offertorio, cia- culate procurate da Ernesto. In attesa scun gruppo porta in dono all'altare che l’associazione di Porta Romana un oggetto rappresentativo. Ci sono metta in scena una simpaticissima Dario, Marika e altri nostri ragazzi, rappresentazione teatrale sotto il ognuno in coppia con un ragazzo/a tendone, il nostro «Gruppo Città» ci del gruppo sportivo «Nabor». Mau- allieta con un vario repertorio di rerone, andatura da gigante buono, è vival, che ci invita e ci stimola a muoabbinato ad una bimba che gli arriva verci in qualcosa che assomiglia (a a malapena alla cintura. volte molto da lontano) al ballo!!! Alla S. Messa segue «la partita di Quindi, introdotti dalla squillante calcio» tanto attesa. I nostri calcia- voce di Catia e sotto la guida dei tori all'inizio si fanno un po' attende- maestri Salvatore e Antonio tutti asre, ma arrivano carichi di sportività, sistiamo ad una dimostrazione di arti con le loro pettorine gialle verdi o le marziali presentate dal gruppo «Kiai loro magliette a righe bianche e ros- Shotokan Karate». Chiude l’intensa se, pronti a disputare una gara nella giornata, la premiazione di ogni assoquale, sotto la guida dei nostri esper- ciazione partecipante, con la conseti allenatori Giorgio, Andrea e altri, gna ai ragazzi dei vari gruppi di targhe mettono il massimo dell'impegno, con il logo della festa: i nostri atleti accompagnati dal tifo dei genitori e orgogliosamente esultanti ritirano il dei volontari. I nostri ragazzi non ur- premio, proprio come dei veri camlano, non si aggrediscono, non si fan- pioni. Infine, torta per tutti nel campo no male apposta, ma giocano sano da calcio. divertendosi, con quello spirito spor- Arrivederci alla prossima edizione, tivo che vorremmo vedere sempre sperando che qualcuno di voi legga in nello sport e con l’entusiasmo di par- queste righe l’entusiasmo e la gioia tecipare. Alla fine non poteva man- che ci dona stare con i nostri «ragazzi care la foto finale dei nostri campio- speciali» e … perché no?! magari ni, che hanno tutti vinto, perché tutti decida, ben accetto, di unirsi a noi. hanno partecipato! Dopo tutto questo moto, finalmenMarina Marchesi Baldelli te si mangia! Rocco e il suo staff di volontari in cucina ci hanno approntato un pranzo fantastico! Il parroco p. Giuseppe ci benedice tutti, compresi gli animatori che con grande impegno ci servono a tavola. Da parte loro, i ragazzi, Alcuni ragazzi di «Chiara e Francesco» scherzano durante la festa 5 maggio 2016 - naborianum VITA DELLA COMUNITÀ Un cambiamento necessario in vista di una ripresa più responsabile PROPOSTE PER UN'ESTATE DIFFERENTE Q uest’anno, l’estate dei ragazzi impegnati in oratorio sarà un’esperienza differente dagli anni passati. Varie sollecitazioni, tecniche, economiche, educative, ci hanno invitati a prendere la decisione di sospendere, per quest’anno, la nostra «relazione» con la Val Borzago, «relazione» per prepararci a riprenderla, in un nuovo,, già l’anno prossimo modo nuovo La baita La baita di Borzago necessita di alcuni lavori sostanziali: un nuovo Totem-generatore per la corrente e l’acqua calda; il rifacimento del muro di contenimento lungo la strada; la discesa verso il campetto con la verifica del muro della baita medesima e il contenimento della legnaia. A questo va aggiunta la solita manutenzione annuale. Abbiamo bisogno di più tempo anche per dilazionare le spese. La crisi della vacanza Non possiamo nasconderci che da qualche anno in qua la parteci«vacanze Borzago» Borzago» pazione alle «vacanze è in forte flessione. Lo è soprattutto per i bambini delle elementari. Inoltre è ridottissima per quanto concerne adulti e famiglie, mentre quella per i giovani è cessata già da qualche anno. Il cammino di educazione alla fede dei bambini e dei ragazzi nella nostra parrocchia in questi ultimi anni sta cambiando, mentre l’esperienza estiva continua « come si è «come sempre fatto»; fatto»; c’è L'interno della mensa del Villaggio sopra Edolo quindi bisogno di delle famiglie. una « esperienza «esperienza » per gli educatori coinvolti forte forte» Questa estate in questo cammino. La proposta che avanziamo per questa estate è quindi la seguente: Che fare? - una “vacanza-studio” per tutti gli A tutte queste circostanze non possiamo continuare a risponde- educatori che saranno coinvolti re con piccoli aggiustamenti an- con i G.E.C. e gli ADO dal 23 al 31 no per anno. Abbiamo (frati, edu- luglio a Edolo in Val Camonica in catori, gruppi parrocchiali, fami- una struttura autogestita. Questa glie) bisogno di una decisione vacanza prevede momenti forma« coraggiosa», anche se di primo tivi, incontri con testimonianze, ri«coraggiosa», acchito impopolare, che ci con- flessioni e anche – ovviamente – senta di riflettere e prepararci escursioni alpine e relax. Per i con più responsabilità, così da bambini e ragazzi che partecipavano ai primi due turni prolungheripresentarci l’anno prossimo con remo l'Oratorio Estivo fino al 9 un programma più adeguato e una luglio. proposta corrispondente ai nuovi - per gli adulti e le famiglie, ma apercorsi educativi dell’oratorio. Siamo del tut- perta anche ai giovani, c’è la posto consape- sibilità di usufruire la stessa strutvoli delle ne- tura di Edolo dal 6 al 15 agosto. cessità e deli frati le aspettative L'interno di una delle camere nelle casette del Villaggio 6 naborianum - maggio 2016 SPECIALE OPERE DI MISERICORDIA VISITARE GLI INFERMI La quinta opera di misericordia corporale ci riporta molto spesso a casa. Sì, perché a volte non occorre andare in un ricovero o clinica o ospedale per visitare gli ammalati, ma, li abbiamo in casa, fra parenti o vicini. Ma quel che rende la visita un'opera di misericordia è lo spirito con il quale compiamo il gesto: se fatto con amore e per amore. Se lo facciamo per obbligo, per toglierci un peso, per soddisfare un impegno senza amore, allora non è misericordia. E la nostra parrocchia è circondata da istituti per infermi nel raggio di pochi chilometri, anzi a volte di poche decine di metri: Pio albergo Trivulzio; Istituto Don Gnocchi; Istituto geriatrico Redaelli; Ospedale S. Carlo. Le occasioni non mancano. Ed è da sottolineare il fatto che le persone che compiono con amore quest'opera tornano a casa contente e serene, a volte più delle stesse persone assistite e visitate. È il sigillo dell'autenticità. SAN CAMILLO DE LELLIS PERDONARE LE OFFESE Di tutte, forse questa è la più difficile, ma è certo è la più cristiana. Per il cristiano il perdono delle offese non è un optional. È un dovere. Le parole di Gesù su questo argomento sono chiarissime. “Va prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” (Mt. 5,23). Ci mette in crisi questo perché Gesù ci dice: “Perché siate figli del Padre vostro celeste che fa sorgere il sole sui malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5, 45). Ma, a pensarci bene, come facciamo a chiedere perdono al Signore con il cuore nostro indurito verso i suoi figli che Lui ama? Quelli che ti hanno offeso sono suoi figli come lo sei tu!!! Credo che solo la preghiera sincera rivolta la Signore ci può dare un aiuto. È certo però il frutto del perdono: la pace e la serenità. Se riusciamo a perdonare dal profondo del cuore possiamo dirci Figli di Dio. SAN CARLO BORROMEO (Chieti 1550 - Roma 1614) (Arona 1538 - Milano 1584) Dopo una passato di libertinaggio, incontra il Signore, proprio in occasione di una malattia. E volendosi consacrare a Lui fra i Cappuccini, proprio per la sua infermità non viene accolto. Deluso, ma non scoraggiato, si dedica con un gruppo di amici ad assistere gli ammalati. Divenuto sacerdote fonda una Congregazione chiamandola: “Compagnia dei ministri degli infermi”. E, cosa nuova, oltre ai tre voti classici di povertà, castità e obbedienza fa emettere ai suoi confratelli il quarto voto di “assistere i malati anche con pericolo di vita”. L'Ordine sussiste tuttora: sono i Camilliani. Sono diffusi soprattutto in terra di missione, dove il loro carisma porta salute e serenità, anche spirituale. Ci aiuti il suo esempio a esercitare nel nostro ambiente l'amore per gli ammalati. PAGINA A CURA DI P GIANMARCO BELINGHERI Parlare di S. Carlo è un po' un problema: è tanto conosciuto, soprattutto qui a Milano dove fu Vescovo per 20 anni. Ma si segnala perché riformò il clero e i religiosi impedendo che facessero vita mondana e per questo ebbe a soffrire. Subì addirittura un attentato alla sua vita. Gli Umiliati - ordine religioso ricco e potente vedendosi minacciati di soppressione, che Carlo svrvs in mente di attuare, una mattina lo colpirono con una archibugiata, che grazie a Dio, lo raggiunse, ma non gli procurò ferite. S. Carlo, dal profondo del cuore li perdonò, la giustizia no. La sua vita è stata eroica: visitò a piedi o a cavallo l'intera immensa diocesi che si estendeva anche in Svizzera. Sfinito, a soli 46 anni, chiuse i suoi giorni, preparandosi con la preghiera a Varallo, per poi essere trasportato in Milano, dove si spense, per salire a Dio 7 maggio 2016 - naborianum VITA DELLA COMUNITÀ IL GIUBILEO DEGLI «ADO» Anche i più giovani, ancora minorenni, hanno avuto la loro GMG sia pure in «formato ridotto». È il G IUBILEO DEGLI ADOLESCENTI , voluto da Papa Francesco nell’Anno della misericordia. Dal 23 al 25 aprile, circa 100 mila tra ragazze e ragazzi dai 13 ai 16 anni si sono riversati su Roma per partecipare alle molte iniziative preparate per l’occasione. Sabato 23, tutti incolonnati hanno effettuato il Pellegrinaggio alla Porta Santa. Mentre i ragazzi sfilavano oltre 150 sacerdoti (Papa compreso) si sono alternati ininterrottamente dalle 9.30 alle 17.30 sotto il celebre colonnato del Bernini per amministrare il Sacramento della Riconciliazione. Nel pomeriggio, poi al termine del percorso giubilare all'interno della Basilica concluso dalla professione di fede sulla Tomba di Pietro, i ragazzi si sono spostati allo Stadio Olimpico per una grande festa condita di canti e testimonianze. pellegrinaggio ha una forte valenza sia per i ragazzi che per gli educatori, che possono rendere più saldo il legame tra di loro e possono scoprire in maniera diversa la bellezza dell’essere parte di un gruppo e di una comunità come quella della nostra parrocchia. Sicuramente scendendo dal treno a Milano Centrale eravamo tutti più consapevoli di noi stessi e dell’amore che dobbiamo avere per chi ci sta vicino: sia per i nostri amici, sia nel campo delle opere di misericordia, veri e propri atti d’amore cristiano che forse troppo spesso ci si dimentica di compiere. D urante il ponte del 25 aprile i ragazzi dei «gruppi Ado» di I e II superiore, raccogliendo l’invito di Papa Francesco, sono partiti alla volta di Roma. Educatori e ragazzi ci eravamo preparati a questo gesto, per giungere dal Papa davvero coscienti di ciò a cui stavamo per prendere parte. Il Papa, lo smartphone e noi Il momento più significativo è stata la Messa con il Papa, durante la quale ci ha ricordato che la felicità non è una app sullo smartphone che troppo spesso stringiamo tra le mani, ma un'esperienza che passa dall'amore vero per il prossimo, che è il marchio di riconoscimento dei cristiani del mondo. Ci siamo sentiti confermati nel percorso che i nostri Adolescenti stanno attuando in parrocchia: affrontare i temi e le difficoltà che possono presentarsi crescendo, con la certezza che non si è mai da soli ma si è accompagnati dai propri amici, dagli educatori, dai frati e soprattutto da Gesù, l’unico che può tenere insieme e dare un senso alla nostra amicizia. Papa Francesco fra la folla degli adolescenti in piazza San Pietro Non solo Giubileo A Roma c’è anche stato il tempo di camminare (e molto) visitando tutte le bellezze che la Capitale offre a chi la visita. Guidati da fra Luigi Boccardi e fra Claudio Doriguzzi, abbiamo ripercorso tutta la storia della presenza cristiana nella capitale: dalle prime basiliche con le Catacombe di San Callisto fino a San Pietro e alla conquista dei quasi 700 scalini che guidano in cima al “Cupolone”. Ogni Un grazie sincero... anzi due! Un ringraziamento a fra Claudio, abile a risolvere a tempo di record tutti i problemi logistici e organizzativi (e non erano pochi). Un altro grazie va a tutti coloro che, comprando le nostre torte e così finanziando il nostro viaggio, si sono dimostrati una volta di più sensibili al percorso che con i nostri ragazzi stiamo compiendo in parrocchia. Matteo Sacchi CONCORSO FOTOGRAFICO 2016 LA CAREZZA DI DIO NELL'OBIETTIVO La tecnologia non fa che rinnovarsi e così abbiamo deciso di farlo anche noi! Il concorso fotografico indetto nel 2015 in occasione della festa parrocchiale ha premiato tre bellissimi scatti sul tema «Nutre la vita solo ciò che la rallegra». Quest'anno vogliamo coinvolgere anche chi, forse per mancanza di attrezzatura e/o di esperienza, l'anno scorso non ha partecipato! Pertanto abbiamo deciso che prenderemo in considerazione fotografie scattate con il vostro smartphone, con il metodo più rapido che potete immaginare: Whatsapp! Presto troverete appese in oratorio e pubblicizzate su Facebook le locandine del concorso che recheranno il numero di telefono a cui inviare la vostra foto, entro sa- 8 bato 28 maggio. Durante la festa (21/29 maggio) le foto saranno proiettate a nastro da uno schermo all'interno della Paninoteca e sarà possibile votare l'opera prela locandina del concorso ferita. Oltre allo scatto tradizionale è prevista una seconda sezione dedicata ai selfie (autoritratto). Per ciascuna delle due categorie verrà designato un solo vincitore. Dunque... cominciate ad allenarvi con il vostro smartphone sul tema di quest'anno: «L A C AREZZA DI D IO ». naborianum - maggio 2016 DAL DECANATO SAN SIRO Lettera aperta dei parroci del decanato San Siro UNA PUBBLICA RIFLESSIONE ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI COMUNALI L e gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». (Gaudium et spes n°1) Alla vigilia delle elezioni comunali in questo speciale Anno della Misericordia, ci sentiamo di condividere le gioie e le fatiche, le speranze e insieme le difficoltà che vivono i cittadini della nostra zona. Vorremmo provare a sottolineare alcune emergenze ed urgenze che nascono dall’esperienza del dialogo e dell’incontro con la nostra gente. a) Continua ad aumentare il livello di povertà e molte famiglie hanno ridotto il cibo sulla propria tavola. Le Parrocchie della zona da anni sono impegnate nel sostenere e nel venire incontro alle famiglie in difficoltà. Il Comune ha sempre meno risorse e sempre più ci si rivolge ai servizi parrocchiali per aiutare le persone anche economicamente: ci viene spesso chiesto un servizio di supplenza difficilmente sostenibile... È una situazione che richiede un confronto e delle sinergie nuove, nella logica di una sussidiarietà che valorizzi e sostenga ciò che viene fatto dalla base. b) È sotto gli occhi di tutti la questione educativa. Gli adolescenti dei nostri quartieri vivono situazioni famigliari e sociali sempre più drammatiche e disgreganti. Ciò può portare a forme di violenza, al costituirsi di vere e proprie “bande” che, anche a causa di poca presenza capillare delle forze dell’ordine sul territorio, crea non pochi problemi, di cui la cronaca rileva solo la punta di un iceberg. È un’assenza di prevenzione e di controllo cui anche i nostri oratori faticano a dar risposte. c) Il degrado delle periferie è sotto gli occhi di tutti: non governando l’immigrazione si sono create situazioni di ghetto; le realtà abitative abusive hanno creato un clima di illegalità e di non rispetto delle elementari norme di convivenza; ciò ha generato paura e chiusura da parte delle persone e il loro conseguente isolamento. Il clima che si respira è decisamente pesante. La fatica di integrarsi, insieme al perdurare della crisi economica, rischia di far crescere forme di disadattamento grave, che possono sfociare in forme di violenza. Tutti sappiamo quanto sia difficile vivere relazioni di buon vicinato quando i vicini di casa hanno culture e tradizioni differenti. Emerge in modo prepotente il tema legato all’integrazione e alla faticosa promozione di scelte che portino a vivere quella che il vescovo Tonino Bello chiamava “la convivialità delle differenze”. Occorre rivisitare i criteri di assegnazione delle case popolari: l’immigrazione può e deve essere governata e non subita. È necessario moltiplicare forti e intelligenti collaborazioni tra tutte le realtà presenti sul Territorio: Amministrazione, Partiti, Parrocchie, Cooperative, Associazioni, Gruppi, etc. d) L’assenza di lavoro è un dramma concreto e non si vede una seria inversione di tendenza. La realtà impedisce di guardare con speranza al futuro delle persone più giovani che sono oggi tra le categorie più a rischio. Ma non sono solo i giovani ad essere colpiti. Pensiamo soprattutto alla massa di persone di mezza età che, perso il lavoro e privi di titoli di studio e competenze adeguate, non hanno uno sbocco dignitoso e credibile per sostenere la loro famiglia. È un’emergenza che anche le recenti riforme del lavoro non hanno sanato. Occorre trovare nuove forme di sostegno non assistenziale ma che dia dignità alle persone coinvolte (cooperative sociali, la prassi di lavori umili ma socialmente utili, eccetera). È un campo in cui la collaborazione tra il pubblico e il privato sociale potrebbe portare un aiuto e un sollievo a tante famiglie. e) Si avverte il bisogno di una buona politica, evitando un indebito uso delle già scarse risorse presenti e liberare maggiori energie a servizio dei cittadini e dei diritti primari. Vi è l’urgenza che sempre più i cittadini, in particolare i giovani, vengano sollecitati e sostenuti nell’impegno per una maggiore partecipazione attiva. Si cambia e si migliora il sistema solo se anzitutto ciascuno decide di vivere comportamenti virtuosi, corretti e legali. Contemporaneamente si sente la fatica ad avere interlocutori certi e significativi, in grado di poter effettivamente fare qualcosa: spesso non si sa a chi rivolgersi per servire al “bene comune”. Sentiamo la necessità di un ulteriore sforzo per incoraggiare la reciproca fiducia tra le Istituzioni pubbliche, i cittadini e il Terzo settore. Una delle carte vincenti è di valorizzare il mondo del volontariato presente in Città attraverso l’opera di tante persone di buona volontà dedite alla ricerca del bene comune, sia nell’ambito più ristretto della propria famiglia che nelle tante realtà civili, sociali e parrocchiali. Sicuramente questo è il tesoro più bello e più prezioso di cui disponiamo e che siamo chiamati a custodire, valorizzare e incrementare, onde evitare che questa realtà sia composta solo da adulti e pensionati. Contro la cultura che considera alcune persone come uno “scarto” della società, accogliamo tutti come cittadini degni di rispetto e meritevoli di attenzione. Contro la paura del diverso, inventiamo nuovi gesti e iniziative di incontro. Siamo infine convinti che il clima di un quartiere cambia anche dal porre in atto gesti semplici e concreti, come insegna la sapienza di Papa Francesco: salutarsi quando ci si incontra, chiedere scusa, dire grazie, domandare ‘per piacere’, non imbrattare gli spazi pubblici, non sciupare le risorse pubbliche, eccetera. Le Comunità cristiane sono disposte a continuare a fare la loro parte collaborando con tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, certe che solo atteggiamenti positivi e innovativi, nell’affrontare le tante situazioni problematiche, potranno aiutare a compiere straordinari passi in avanti. A conclusione citiamo quanto il Cardinale Carlo Maria Martini scriveva a proposito dell’impegno sociale che per noi credenti affonda le sue radici nella visione cristiana di uomo: «Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma anche a ciò che lo fonda, cioè al mistero di Gesù». I parroci del Decanato San Siro 9 maggio 2016 - naborianum PREGHIERE PER IL GIUBILEO & NOTIZIE IN BREVE Regina caeli, laetare, alleluia: Quia quem meruisti portare. alleluia, Resurrexit, sicut dixit, alleluia, Ora pro nobis Deum, alleluia. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia. Quia surrexit Dominus vere, alleluia. Oremus: Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Jesu Christi mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus, ut per eius Genitricem Virginem Mariam perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen ( TRADUZIONE ) PREGHIERE PER IL GIUBILEO REGINA CAELI Esulta, o Regina del cielo, all./ Colui che hai portato nel grembo,all. È risorto, come aveva predetto, all./ Prega il Signore per noi, all. Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, all./ Poiché il Signore è davvero risorto, all. Preghiamo: O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. I l titolo di Regina non sostituisce certo quello di Madre: la sua regalità rimane un corollario della sua peculiare missione materna, ed esprime semplicemente il potere che le è stato conferito per svolgere tale missione… Assunta alla gloria celeste Maria si dedica totalmente all'opera della salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa. È una Regina che dà tutto ciò che possiede, partecipando soprattutto la vita e l'amore di Cristo» SAN G IOVANNI P AOLO II notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - Le Suore Cappuccine ci lasciano O rmai è ufficiale: le suore Cappuccine del Sacro Cuore, dopo più di 30 anni di presenza operosa fra noi, lasceranno il servizio nella nostra parrocchia, su decisione della loro Madre Generale. Anche suor Alba e suor Rosalba infatti si apprestano, entro il mese di giugno, a partire verso nuova destinazione. Non si tratta di un evento totalmente inaspettato: nell'ultimo anno la partenza precoce di suor Caterina e il nuovo incarico in Polonia di Suor Margherita indicavano che la Congregazione era in difficoltà a re-integrare i vuoti. Nel prossimo numero dedicheremo uno spazio adeguato all'avvenimento, per ringraziare le Suore presenti e rievocare le suore passate qui. Il rammarico per la loro partenza infatti non può farci dimenticare tutto il lavoro da loro svolto tra noi con fedeltà e dedizione, nonché l'affezione e la stima verso di loro. La Mostra del Libro L a mostra del libro affonda le sue origini nel lontano 1976 su iniziativa di p. Ferdinando Colombo, primo parroco cappuccino. All’inizio si trattava solo di libri; col tempo tuttavia si sono aggiunti anche oggetti religiosi e piccoli articoli per la casa, tutti frutto di donazioni gratuite. La finalità dell’iniziativa è sempre stata duplice: da un lato, mettere a disposizione testi utili alla formazione e all’approfondimento della cultura religiosa personale, dall’altro contribuire in modo significativo al finanziamento delle opere parrocchiali. I volumi esposti sono principalmente libri - nuovi o usati - dono di parrocchiani, ma nel tempo si sono aggiunti anche libri nuovi presi in conto vendita. Tra le proposte spiccano naturalmente la Sacra Scrittura, i testi del Papa e dell’arcivescovo. La mostra è realizzata grazie al contributo di lavoro volontario di una ventina di persone che si occupano di allestirla e anche, avvicendandosi, di accogliere e consigliare i visitatori. Sono due i periodi dell’anno nella quale la mostra è operativa: il mese immediatamente antecedente il Natale e il mese di aprile a ridosso delle prime comunioni dei bambini. Il medesimo gruppo di volontari realizza e gestisce il banco della pesca di beneficenza all’interno dell’annuale festa parrocchiale. Silvia Pizzagalli notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - 10 naborianum - maggio 2016 ANAGRAFE & NOTIZIE IN BREVE RINATI PER ACQUA E SPIRITO SANTO BENEDETTA MARIA LO SANTO LORENZO LO SANTO PIETRO PAOLO MARIA ICCARDI SEBASTIANO SCHITO MARTINA MARIA MAGNAGHI MARTINA RUGGIERI GABRIELE UBOLDI FARFAR TOMMASO MORETTI ESTHER FANCHIN SOPHIA DE LORENZO JULIAN ANDRES BRAME' ENNIO INCHINGOLO JACOPO GRAZIANO ILARIA GRAZIELLA PALLADINO CAROLINA ROBERTA BELLAGAMBA CHIARA MARCON GRETA MARCON TORNATI A DIO PER LA RISURREZIONE GIULIA COEREZZA, a. 92 - v.le Aretusa, 30 GIANCARLO CROSA, a. 70 - v. Morgantini 37 NORBERTO LUIGI IGNE, a. 85 via Rembrandt, 69 GIUSEPPE LUNGHI, a. 84 - v. Trivulzio, 22 NELLA TERESA AMBROSINI, a. 77 v.le Legioni Romane, 28 MICHELE MANOCCHIA, a. 78 - v. Pisanello 2 GIOVANNI BATTISTA MARGARITA, a. 93 v. Amundsen, 5 MARIA CRISTINA SOAVE, a. 79 p.le Bande Nere, 6 GIORGIO ANGELO GIOVANNINI, a. 59 v. Padulli, 11 ALMA RISSO LANZI, a. 90 - p.le Siena, 6 PAOLINA RUSSO PETRONIO, a. 85 v. Pisanello, 10 MARINO PINI, a 78 - v. Clasio, 5 MARIAMIRELLA STEFFANONI, a. 73 v. Chinotto, 34 NICOLETTA MINGOLLA, a. 80 - v. Palma, 8 MARIA ADELE HRDLICKA, a. 69 v. Millelire, 13 CARMELA QUARANTA, a. 84 v. Chinotto, 34 MARIA ROSA SACCHETTI MIRABELLI, a. 79 v. Forze armate, 41/A GIANLUCA PORTA, a.84 - p.le Bande Nere 10 Requiem aeternam dona eis Domine ORARI delle SANTE MES SE PARROCCHIA: Festivo: 8.30 – 10 – 11.30 – 18 Feriale: 7.30 – 9- 18 CONVENTO P.LE VELASQUEZ (Messe Festive) 7.30 – 9.30 – 11 – 12.15 – 17 – 18.30 - 21 notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - Uscita-ritiro per la I Comunione D omenica 10 aprile, in preparazione alla Prima Comunione, bambini e genitori hanno effettuato una uscita-ritiro a Stresa (VB) presso il Collegio Rosmini che si affaccia sul Lago Maggiore, quasi di fronte alle Isole Borromee. Chi con mezzi propri, chi usufruendo del servizio pullman predisposto dalla parrocchia, hanno raggiunto la destinazione intorno alle ore 10.30. Alle 11 i bambini e catechisti si sono radunati in una confortevole sala multimediale della struttura, sotto la guida di p. Claudio Rossi. In contemporanea i genitori si incontravano nella chiesa con p. Giuseppe. Alle 12.30, recitato il Regina Coeli, si è pranzato all'aperto. In attesa della S. Messa conclusiva, fissata per le 14.30, gli adulti hanno conversato al sole, mentre i piccoli – favoriti dalla temperatura mite – scorrazzavano felici nel grande parco del Collegio. Una settimana piena di grazie V eramente uno spettacolo commovente quello a cui hanno assistito moltissime persone il giorno in cui i nostri bambini di IV elementare hanno ricevuto per la prima volta il Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Divisi in due turni infatti lunedì 25 aprile 112 bambini della nostra comunità cristiana, rivestiti di tuniche bianche hanno ricevuto, dopo una lunga preparazione sotto la guida dei catechisti, la loro prima Eucarestia. Il giorno prima 4 di loro avevano ricevuto anche il Sacramento del Battesimo, circondati da molti dei loro compagni di catechismo. La sera di domenica 1 maggio li ritroveremo, insieme ai loro genitori e a tutta la comunità, alla Processione Mariana, tradizionale appuntamento del mese di maggio, che muovendo dal Centro Rosetum si snoderà in preghiera per le vie del quartiere dietro alla statua della Madonna, per concludersi nella nostra chiesa parrocchiale. notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - notizie flash - 11 I bambini della Prima Comunione (primo turno) il logo della Festa 2016 Totti non ce l'ha mai fatta... ma lui sì! Ado a Roma (indovinate in quale piazza...) I bambini di Prima Comunione (2° turno) Folla alla Mostra del Libro La gioia dei premiati Essere sportivamente speciali è la loro... specialità! DIRETT. RESP.: p. Giuseppe Panzeri. REDAZIONE: p. Claudio Rossi, Carlo Giorgi, Matteo Sacchi, Valentina Donini, Veronica Ghezzi. Ci trovate anche sul sito della parrocchia: www.santinaboreefelice.it. - Email: [email protected]