nabor maggio 16 - Parrocchia Santi Nabore e Felice

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nabor maggio 16 - Parrocchia Santi Nabore e Felice
Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei SS. Martiri Nabore e Felice
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a cura dei Padri Cappuccini
via Tommaso Gulli 62 - Milano - tel. 02.48701531
MAGGIO 2016
ESSERE CHIESA:
CHIESA: UNA GRAZIA
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D
a qualche anno i bambini della Prima Comunione ci testimoniano il loro cammino attraverso un simpatico segno che tutti noi
possiamo ammirare in chiesa il giorno in cui ricevono il Sacramento dell’Eucarestia. Durante la loro
“giornata di ritiro” ogni bambino riceve un cubetto di
legno, lo porta a casa e lo colora come preferisce; poi
la domenica successiva, durante la S. Messa in Parrocchia, tutti i cubetti colorati vengono posti in un
cesto e portati all’altare all’offertorio; quindi, il giorno della Prima Comunione, i bambini trovano
sull’altare una «Chiesetta» costruita con
tutti i loro cubetti incollati tra loro.
Quei cubetti sono un po’ come la
nostra vita: la riceviamo, ci è donata; la coloriamo, liberamente, come meglio possiamo; la offriamo
al Signore e Lui ce la ridona come
Chiesa, comunità, luogo della Sua
presenza.
Per i bambini è evidente che la vita
è un dono e che per crescere devono
affidarsi; così per loro è più chiaro, è più
semplice capire che fidarsi, consegnarsi al
Signore, porta frutto.
L’Eucarestia, la comunione con Lui, porta il frutto
della comunione tra noi. Senza di Lui manca la “colla”
alla nostra unità, costruiremmo sulla sabbia e non
sulla roccia.
A noi “grandi” questa evidenza da fastidio, la rimuoviamo dalla nostra mente, ci illudiamo che tutto
possa essere frutto delle nostre capacità e del nostro
sforzo: viviamo distratti dall’evidenza della Grazia; e
proprio questa “distrazione” è il “peccato originale”,
l’origine di tutti i nostri peccati.
a anche a noi accadono momenti che ci
pongono davanti all’evidenza della vita come dono, come quando si dissipa la nebbia
e riusciamo a distinguere tutto chiaramente; a volte
sono esperienze faticose, persino dolorose, che “smontano” la nostra presunzione, tante altre volte sono
esperienze semplici e gioiose, come la Prima Comunione dei bambini.
Dobbiamo continuamente aiutarci, educarci, ad essere meno distratti, a riconoscere la strada anche
quando c’è nebbia, perché la nebbia non elimina la realtà, la offusca.
Papa Francesco, in una omelia a S.
Marta, a detto: «Grazie Signore per
questa compagnia che Tu mi hai
dato, per questo cammino che hai
fatto con me!… È importante fare
memoria della propria strada, e
chiarirsi come Dio ci ha condotti
fino a qui, come ci ha portato per
mano… È sempre bene chiedersi:
“come sono stati i miei rapporti col
Signore?”… perché la memoria avvicina a Dio».
Troppe volte la distrazione ci soffoca, perfino
quando veniamo a Messa e riceviamo l’Eucarestia,
così non ci rendiamo più conto del dono della Chiesa,
della Grazia che ci rende «corpo di Cristo» e non più
membra disperse.
Fare memoria è la via contro la distrazione, il metodo che ci riporta davanti all’evidenza della Grazia
che ci circonda; per poter vivere impegnati e grati,
grati del dono dei fratelli e impegnati, responsabili di
questa comunione.
[...PROSEGUE A P. 3]
IN QUESTO NUMERO:
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EDITORIALE
LA FAMIGLIA SECONDO FRANCESCO
70 volte 7: FESTA PARROCCHIALE 2016
NOI SPORTIVAMENTE... SPECIALI
PROPOSTE PER UN'ESTATE DIFFERENTE
IX E X OPERA DI MISERICORDIA
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IL GIUBILEO DEGLI ADOLESCENTI
CONCORSO DI FOTOGRAFIA 2016: LA CAREZZA DI DIO
I PARROCI DEL DECANATO: CONSIDERAZIONI ALLA
VIGILIA DELLE ELEZIONI COMUNALI
10 PREGHIERE PER IL GIUBILEO: IL REGINA CAELI
11 ANAGRAFE - ORARI DELLE S. MESSE
alle pagg. 10 e 11: Notizie in breve
maggio 2016 - naborianum
SPECIALE AMORIS LAETITIA
L'Esortazione Apostolica post-sinodale «Amoris laetitia»: un grande dono
di Papa Francesco alla Chiesa e al mondo
LA FAMIGLIA SECONDO FRANCESCO
dalla introduzione dell'arcivescovo Card. Angelo Scola
CONTINUARE AD
APPROFONDIRE
In uno dei primi commenti alla
Costituzione pastorale Gaudium et
spes, il padre Roberto Tucci – che
era stato tra i periti del Vaticano II e
divenne poi cardinale – ebbe a dire
che il Concilio «con questo documento non ha inteso chiudere l'indagine, ma invece prevederla e stimolarla, fissare un punto di partenza, porre le premesse di un dialogo
fecondo. Ed è un fatto positivo che la
Chiesa abbia ad ogni modo avuto
quello che un acuto osservatore definiva “Mut zur Unvollkommenheit”,
il coraggio di contentarsi delle cose
imperfette, cioè di cominciare e di
affidarsi al futuro con umile fiducia
in Dio e nell'uomo sua immagine».
Sono parole che possono aiutare a
cogliere lo stesso coraggio di Papa
Francesco nell'offrire alla Chiesa l'insegnamento dell'Esortazione apostolica Amoris laetitia. Essa segna
un inizio di cammino e di cammino
missionario.
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Per l'importanza e l'autorevolezza del documento da poco reso pubblico da Papa Francesco, riteniamo urgente cominciare ad accostarlo,
al di là delle riduzioni spesso strumentali che ne hanno fatto molti mezzi di comunicazione. Ci soccorre in ciò l'introduzione ampia e puntuale
fatta dal nostro Arcivescovo nell'edizione curata a tempo di record dal
Centro Ambrosiano, della quale riproduciamo qui le pagine iniziali.
Esortazione apostolica post-sinodale del Papa raccoglie, rielaboL'
L'Esortazione
randolo autorevolmente, il frutto dei lavori dei due Sinodi dei Vescovi
convocati dal S. Padre e dedicati alla situazione della famiglia oggi e
all'urgenza di una pastorale ecclesiale rinnovata e adeguata alla odierna crisi della famiglia, che è anzitutto crisi dell'umano.
Infatti, il Santo Padre apre il suo
insegnamento ricordando che «il
cammino sinodale ha permesso di
porre sul tappeto la situazione delle
famiglie nel mondo attuale, di allargare il nostro sguardo e di ravvivare
la nostra consapevolezza sull'importanza del matrimonio e della
famiglia. Al tempo stesso, la complessità delle tematiche proposte ci
ha mostrato la necessità di continuare ad approfondire con libertà
alcune questioni dottrinali, morali,
spirituali e pastorali. La riflessione
dei Pastori e dei teologi, se è fedele
alla Chiesa, onesta, realistica e creativa, ci aiuterà a raggiungere una
maggiore chiarezza» (n. 2).
Occorre, quindi, riprendere il
cammino che il Signore offre alla
Sua Chiesa per annunciare a tutti
«la gioia dell'amore che si vive nelle
famiglie» (n. 1).
UN IMPEGNO
IMPONENTE
In questi anni l'impegno della Chiesa sul tema della famiglia è stato
davvero imponente: a partire dalla V
Assemblea del Sinodo dei Vescovi
del 1980 dedicata alla Famiglia Cristiana, cui seguì l'Esortazione apostolica postsinodale di san Giovanni
Paolo II, Familiaris consortio (1981),
per continuare con le numerose catechesi del santo Papa su questo tema, in particolare le celeberrime catechesi sull'amore umano, e giungere fino alla lettera alle famiglie
Gratissimam sane (1994). Dovendo
affrontare le nuove sfide che toccano questo ambito fondamentale dell'umana esperienza, Papa Francesco, fin dall'inizio del suo pontificato, ha voluto impegnare tutta la
Chiesa in un lungo percorso le cui
naborianum - maggio 2016
SPECIALE AMORIS LAETITIA
tappe fondamentali sono state due
assemblee sinodali, quella straordinaria dedicata a Le sfide pastorali
della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione (5-19 ottobre 2014), e la
XIV Assemblea Generale Ordinaria
del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre
2015), su: La vocazione e la missione
della famiglia nella Chiesa e nel
mondo contemporaneo, entrambe preparate dai questionari che hanno favorito la consultazione del popolo di
Dio. Tra la prima e la seconda assemblea, inoltre, lo stesso Papa ha offerto
un articolato ciclo di catechesi sulla
famiglia abbondantemente ripreso
dall'Esortazione.
A conclusione di questo articolato
percorso, Papa Francesco ci dona ora
la presente Esortazione apostolica,
significativamente firmata nella solennità di San Giuseppe, sposo della
Vergine Maria. Non siamo però di
fronte ad una conclusione, ma all'inizio di un affascinante cammino di
annuncio del Vangelo, fatto di desiderio di integrazione, discernimento
e accompagnamento di tutte le famiglie in qualunque situazione vengano a trovarsi.
L'Esortazione, composta da alcuni
numeri introduttivi (nn. 1-7) e nove
capitoli, ci viene proposta come uno
strumento di riflessione e di lavoro
che il Papa ha redatto a partire dai
contributi sinodali e da «altre preoccupazioni che provengono dal mio
proprio sguardo» (cfr. nn. 4 e 31). Lo
stesso Pontefice ci suggerisce come
avvicinarsi al suo insegnamento: «non
consiglio una lettura generale affrettata. Potrà essere meglio valorizzata,
tis. Si comprende, allora, perché la
famiglia occupi un posto del tutto insostituibile nell'annuncio del Dio
amore.
UNA FIDUCIA
REALISTICA
sia dalle famiglie sia dagli operatori
di pastorale familiare, se la approfondiranno pazientemente una parte
dopo l'altra, o se vi cercheranno
quello di cui avranno bisogno in ogni circostanza concreta» (n. 7).
LA FAMIGLIA RIFLESSO
DELLA TRINITÀ
In modo molto deciso, a partire
dalla Parola di Dio (Cap. primo - Alla luce della Parola, nn. 8-30), e
soprattutto a partire dalla meditazione del Salmo 128, il Papa afferma che «la relazione feconda della
coppia diventa un'immagine per
scoprire e descrivere il mistero di
Dio, fondamentale nella visione cristiana della Trinità che contempla in
Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito
d'amore. Il Dio Trinità è comunione
d'amore, e la famiglia è il suo riflesso vivente» (n. 11). Nel solco dell'insegnamento di san Giovanni Paolo
II, Francesco inscrive tutto il proprio insegnamento nell'orizzonte
della famiglia come imago Trinita-
(continua l'Editoriale da pag 1)
L
a Prima Comunione dei bambini della nostra
Parrocchia ci ha riportati a quella semplice
gratitudine e responsabilità: gratitudine per
un dono ricevuto senza esserne degni e responsabilità come continuo tentativo di custodire questo
dono.
Non dimentichiamo, facciamo memoria, che abbiamo ricevuto la Grazia di essere stati resi Chiesa,
comunità; che ci è stato dato un luogo dove siamo
stimati, benedetti.
Nella quotidianità della vita l’opinione degli altri,
il parlar bene o male di noi, ci condiziona. Ricordiamoci, ogni istante, che c’è chi vuole sempre dire
Ed è proprio questa consapevolezza del valore della famiglia a guidare
lo sguardo che l'Esortazione – sulla
scia del lavoro dei padri sinodali –
propone su La realtà e le sfide delle
famiglie (Cap. II, nn. 31-88). In questo capitolo, Francesco unisce ad una
lucida descrizione della situazione
contemporanea – a questo proposito è
particolarmente acuta la sua denuncia
dell'individualismo più volte ripresa
(cfr. nn. 33-34, 56, 131, 156, 174, 187)
e già presente nell'Esortazione
Evangelii gaudium – una sana autocritica delle mancanze della comunità cristiana (cfr. n. 36-37). Soprattutto, però, incoraggia risolutamente
alla testimonianza: «come cristiani
non possiamo rinunciare a proporre il
matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale, per essere alla moda, o per sentimenti di
inferiorità di fronte al degrado morale
e umano. Staremmo privando il mondo dei valori che possiamo e dobbiamo offrire» (n. 35).
(1 - continua)
Il testo della «Amoris Laetitia»
con l'introduzione del Card Scola
è disponibile presso la Mostra del
Libro in Sala Mostre oppure
presso il nostro Archivio
parrocchiale, al prezzo di € 2,90
bene di noi: Dio che ci bene-dice. Ricordiamoci che ci
è stato dato un luogo e una compagnia in cui siamo
benedetti!
Questo mese, maggio, è dedicato alla Vergine Maria.
La Madonna è nostra madre perché è l’inizio della
nuova umanità, dell’uomo nuovo che sa di essere stimato, scelto da Dio per farne la Sua casa, che sa fare
memoria: «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente». Affidiamoci a lei e alle sue preghiere; recitiamo
nelle nostre case il Rosario: ci aiuta a “fare memoria”,
a vincere la distrazione per vivere con gratitudine,
come dice Papa Francesco, è la “misericordia”, la medicina della misericordia.
P . G IUSEPPE
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maggio 2016 - naborianum
VITA DELLA COMUNITÀ
La XXXV Festa della Parrocchia avrà luogo dal 21 al 30 maggio 2016
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE
In vista dell'annuale Festa parrocchiale, la Commissione
preparatoria ha svolto una riflessione approfondita non
solo sulle modalità realizzative, ma anche sul senso di questo appuntamento ormai tradizionale per la nostra comunità parrocchiale. Riportiamo qui una sintesi del dialogo.
P
er programmare la XXXV
Festa Parrocchiale 2016 – che
avrà per titolo: «70 volte 7:
Dio non si stanca mai di perdonare»
– ci siamo interrogati anzitutto sul
cammino che abbiamo fatto quest’anno. Infatti scegliere un titolo
piuttosto di un altro significa anche
comunicare chi siamo e cosa stiamo
vivendo e costruendo.
Il fatto per noi determinante di
questo anno è certamente la proclamazione da parte di Papa Francesco
dell’Anno Santo straordinario della Misericordia. La Bolla con cui il
S. Padre ha accompagnato questa
sua iniziativa – la Misericordiae
Vultus – è stata pertanto la base
inevitabile della nostra riflessione e
del nostro dialogo. Al fondo di tutto
sta il fatto che siamo tutti stati perdonati da Cristo, e per questo siamo
desiderosi di stare con altre persone
che il Signore desidera perdonare.
Tutto il male del mondo non impedisce al Signore di salvarci perché il
nostro male e quello degli altri non
ha vinto.
Riprendendo l’invito fattoci dal
nostro arcivescovo nella sua lettera
pastorale, Educarsi al pensiero di
Cristo, vogliamo imparare il modo
di guardare di Gesù, il suo modo di
accogliere, accompagnare, aiutare
a rialzarsi. Aiutandoci l'un l'altro a
diventare misericordiosi come il
Padre.
utti sanno che la festa coinvolge un numero notevole di
volontari, e che la sua preparazione,
la sua realizzazione e la sua gestione richiede un sacrificio di
tempo ed energie tutt’altro che trascurabile. E ci costringe a porci delle domande: «Cosa mi fa così contento di fare la festa?». E subito
dopo: «cosa voglio comunicare a
T
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chi verrà alla festa?». Solo rispondendo: «è la gratitudine per quello
che fa contento me» ci permette di
affrontare senza trepidazione la
fatica che la festa richiede.
All’origine del nostro desiderio
di stare insieme anche nel momento
della festa, c’è quindi una gratitudine: ringraziamo per qualcosa
che già c’è, e anche se sappiamo
essere pesante (per il lavoro, per il
tempo sottratto alle famiglie, ecc.)
facciamo, lo facciamo perché siamo discepoli di Cristo. E ricordare
questo ci fa affrontare tutto ciò che
succede con un nuovo sguardo.
Il secondo aspetto è che siamo qui
non solo a nome dei frati, ma a nome
di tutta la comunità parrocchiale. È
una testimonianza di cosa vuol dire
«comunità cristiana». Questo vuol
dire che attraverso i nostri rapporti
Dio sostiene e salva la mia vita.
L'amicizia è un bene per me.
anta gente magari viene solo
per divertirsi, svagarsi o per distrarsi, ma sappiamo che hanno un
bisogno più grande del bisogno immediato e apparente. Noi rispondiamo con la festa sapendo che il
bisogno dell’uomo è il disegno che
T
La Festa è sempre un'occasione di incontro e amicizia
abbiamo però la certezza che questo «servizio» è gradito al Signore,
ed è visto dal Signore con gioia.
Comunque sia la gente è colpita
anzitutto dall’accoglienza che
trova in parrocchia e dal fatto che
tante persone, alla fine di giornate
gravide di impegni, diano gratuitamente tempo ed energie per aiutare altri a stare insieme. È questa la
prima testimonianza: che quel che
Dio vuole realizzare in lui.
Dobbiamo avere questa consapevolezza in noi. C’è un bisogno
nell’uomo – il più delle volte inespresso o addirittura inconsapevole. Noi possiamo aiutarlo a scoprire dov’è la vera letizia. In altri termini dobbiamo fargli incontrare
Gesù Cristo coi nostri gesti, attraverso i nostri rapporti.
naborianum - maggio 2016
VITA DELLA COMUNITÀ
IX edizione parrocchiale di «Noi sportivamente speciali»
ESSERE SPECIALI E... MOSTRARLO A TUTTI
Da diversi anni è attiva nella nostra parrocchia l'esperienza di
amicizia «Chiara e Francesco» con
ragazzi e giovani portatori di handicap. Questo gruppo si è fatto
promotore, presso il nostro oratorio, di una giornata annuale di
festa, che negli anni ha coinvolto
altre esperienze analoghe sul territorio cittadino.
Abbiamo chiesto a una delle responsabili di raccontarci la recente edizione.
D
omenica 17 aprile 2016,
con la Santa Messa delle 10,
ha preso il via la IX edizione parrocchiale di «Noi sportivamente speciali», che quest’anno
ha visto coinvolte sette associazioni
– sportive e non – che seguono il
mondo della disabilità: sì, perché i
ragazzi di queste associazioni sono
veramente speciali e grazie a loro e
al lavoro di tutti i volontari che ruotano attorno a questi gruppi ha potuto svolgersi questa ricca, intensa
ed emozionante giornata.
A Messa c'è tutta la comunità! A sinistra dell’altare una distesa bianca
di magliette con il logo della festa e a
indossarle con orgoglio i nostri bambini del catechismo, che sono venuti
proprio rispondendo a questo invito.
A destra una distesa rossa e gialla di
divise della Società Sportiva Nabor,
indossate dai nostri ragazzi e da altri
ragazzi e allenatori del gruppo sportivo. Si respira un’atmosfera di amore perché siamo tutti lì con Lui, col
Signore Gesù, per rispondere a quell’amore per i nostri ragazzi che Lui
ha e ci insegna ad avere.
La Messa celebrata da p. Claudio
Doriguzzi inizia con una bella testimonianza, letta e pensata da Adolfo,
un volontario dell’Associazione «Incontro»: in quel che dice e che legge
si respira non certo del pietismo, ma
la gioia di condividere e di donare
loro la possibilità di mostrare che
assieme a noi ce la possono fare.
Le letture sono affidate a Claudio, affamati per l'impegno profuso, acdell’Associazione Polisportiva, e a cettano molto volentieri il bis.
Richi, del nostro gruppo «Chiara e Anche il programma del pomerigFrancesco», mentre Giulia, anima- gio è ricco: la staffetta, divertenti catrice del nostro oratorio, legge il Sal- priole, percorso sulla panca, corsa,
mo. Luca e Lorenzo invece fanno i indossando fantastiche magliette machierichetti. Poi, all’Offertorio, cia- culate procurate da Ernesto. In attesa
scun gruppo porta in dono all'altare che l’associazione di Porta Romana
un oggetto rappresentativo. Ci sono metta in scena una simpaticissima
Dario, Marika e altri nostri ragazzi, rappresentazione teatrale sotto il
ognuno in coppia con un ragazzo/a tendone, il nostro «Gruppo Città» ci
del gruppo sportivo «Nabor». Mau- allieta con un vario repertorio di rerone, andatura da gigante buono, è vival, che ci invita e ci stimola a muoabbinato ad una bimba che gli arriva verci in qualcosa che assomiglia (a
a malapena alla cintura.
volte molto da lontano) al ballo!!!
Alla S. Messa segue «la partita di Quindi, introdotti dalla squillante
calcio» tanto attesa. I nostri calcia- voce di Catia e sotto la guida dei
tori all'inizio si fanno un po' attende- maestri Salvatore e Antonio tutti asre, ma arrivano carichi di sportività, sistiamo ad una dimostrazione di arti
con le loro pettorine gialle verdi o le marziali presentate dal gruppo «Kiai
loro magliette a righe bianche e ros- Shotokan Karate». Chiude l’intensa
se, pronti a disputare una gara nella giornata, la premiazione di ogni assoquale, sotto la guida dei nostri esper- ciazione partecipante, con la conseti allenatori Giorgio, Andrea e altri, gna ai ragazzi dei vari gruppi di targhe
mettono il massimo dell'impegno, con il logo della festa: i nostri atleti
accompagnati dal tifo dei genitori e orgogliosamente esultanti ritirano il
dei volontari. I nostri ragazzi non ur- premio, proprio come dei veri camlano, non si aggrediscono, non si fan- pioni. Infine, torta per tutti nel campo
no male apposta, ma giocano sano da calcio.
divertendosi, con quello spirito spor- Arrivederci alla prossima edizione,
tivo che vorremmo vedere sempre sperando che qualcuno di voi legga in
nello sport e con l’entusiasmo di par- queste righe l’entusiasmo e la gioia
tecipare. Alla fine non poteva man- che ci dona stare con i nostri «ragazzi
care la foto finale dei nostri campio- speciali» e … perché no?! magari
ni, che hanno tutti vinto, perché tutti decida, ben accetto, di unirsi a noi.
hanno partecipato!
Dopo tutto questo moto, finalmenMarina Marchesi Baldelli
te si mangia! Rocco e il suo staff di
volontari in
cucina ci hanno approntato
un pranzo fantastico! Il parroco p. Giuseppe ci benedice
tutti, compresi
gli animatori
che con grande impegno ci
servono a tavola. Da parte
loro, i ragazzi, Alcuni ragazzi di «Chiara e Francesco» scherzano durante la festa
5
maggio 2016 - naborianum
VITA DELLA COMUNITÀ
Un cambiamento necessario in vista di una ripresa più responsabile
PROPOSTE PER UN'ESTATE DIFFERENTE
Q
uest’anno, l’estate dei ragazzi impegnati in oratorio sarà un’esperienza differente dagli anni passati. Varie
sollecitazioni, tecniche, economiche, educative, ci hanno invitati a
prendere la decisione di sospendere, per quest’anno, la nostra
«relazione» con la Val Borzago,
«relazione»
per prepararci a riprenderla, in un
nuovo,, già l’anno prossimo
modo nuovo
La baita
La baita di Borzago necessita di
alcuni lavori sostanziali: un nuovo
Totem-generatore per la corrente
e l’acqua calda; il rifacimento del
muro di contenimento lungo la
strada; la discesa verso il campetto con la verifica del muro della
baita medesima e il contenimento
della legnaia.
A questo va aggiunta la solita
manutenzione annuale. Abbiamo
bisogno di più tempo anche per
dilazionare le spese.
La crisi della vacanza
Non possiamo nasconderci che
da qualche anno in qua la parteci«vacanze Borzago»
Borzago»
pazione alle «vacanze
è in forte flessione. Lo è soprattutto per i bambini delle elementari. Inoltre è ridottissima per
quanto concerne adulti e famiglie, mentre quella per i giovani è cessata già da
qualche anno. Il cammino di educazione
alla fede dei bambini
e dei ragazzi nella
nostra parrocchia in
questi ultimi anni sta
cambiando, mentre
l’esperienza estiva
continua «
come si è
«come
sempre fatto»;
fatto»; c’è L'interno della mensa del Villaggio sopra Edolo
quindi bisogno di
delle famiglie.
una «
esperienza
«esperienza
» per gli educatori coinvolti
forte
forte»
Questa estate
in questo cammino.
La proposta che avanziamo per
questa
estate è quindi la seguente:
Che fare?
- una “vacanza-studio” per tutti gli
A tutte queste circostanze non
possiamo continuare a risponde- educatori che saranno coinvolti
re con piccoli aggiustamenti an- con i G.E.C. e gli ADO dal 23 al 31
no per anno. Abbiamo (frati, edu- luglio a Edolo in Val Camonica in
catori, gruppi parrocchiali, fami- una struttura autogestita. Questa
glie) bisogno di una decisione vacanza prevede momenti forma«
coraggiosa», anche se di primo tivi, incontri con testimonianze, ri«coraggiosa»,
acchito impopolare, che ci con- flessioni e anche – ovviamente –
senta di riflettere e prepararci escursioni alpine e relax. Per i
con più responsabilità, così da bambini e ragazzi che partecipavano ai primi due turni prolungheripresentarci l’anno prossimo con
remo l'Oratorio Estivo fino al 9
un programma più adeguato e una
luglio.
proposta corrispondente ai nuovi
- per gli adulti e le famiglie, ma apercorsi educativi dell’oratorio.
Siamo del tut- perta anche ai giovani, c’è la posto consape- sibilità di usufruire la stessa strutvoli delle ne- tura di Edolo dal 6 al 15 agosto.
cessità e deli frati
le aspettative
L'interno di una delle camere nelle casette del Villaggio
6
naborianum - maggio 2016
SPECIALE OPERE DI MISERICORDIA
VISITARE
GLI INFERMI
La quinta opera di misericordia corporale ci riporta
molto spesso a casa. Sì, perché a volte non occorre andare in un ricovero o clinica o ospedale per visitare gli
ammalati, ma, li abbiamo in casa, fra parenti o vicini. Ma
quel che rende la visita un'opera di misericordia è lo
spirito con il quale compiamo il gesto: se fatto con amore
e per amore. Se lo facciamo per obbligo, per toglierci un
peso, per soddisfare un impegno senza amore, allora non
è misericordia.
E la nostra parrocchia è circondata da istituti per infermi
nel raggio di pochi chilometri, anzi a volte di poche decine di metri: Pio albergo Trivulzio; Istituto Don Gnocchi; Istituto geriatrico Redaelli; Ospedale S. Carlo. Le
occasioni non mancano. Ed è da sottolineare il fatto che
le persone che compiono con amore quest'opera tornano
a casa contente e serene, a volte più delle stesse persone
assistite e visitate. È il sigillo dell'autenticità.
SAN
CAMILLO DE LELLIS
PERDONARE
LE
OFFESE
Di tutte, forse questa è la più difficile, ma è certo è la più
cristiana. Per il cristiano il perdono delle offese non è
un optional. È un dovere. Le parole di Gesù su questo
argomento sono chiarissime. “Va prima a riconciliarti
con tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” (Mt.
5,23). Ci mette in crisi questo perché Gesù ci dice:
“Perché siate figli del Padre vostro celeste che fa sorgere il sole sui malvagi e sopra i buoni e fa piovere
sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5, 45).
Ma, a pensarci bene, come facciamo a chiedere perdono al Signore con il cuore nostro indurito verso i suoi
figli che Lui ama? Quelli che ti hanno offeso sono suoi
figli come lo sei tu!!! Credo che solo la preghiera sincera rivolta la Signore ci può dare un aiuto. È certo però
il frutto del perdono: la pace e la serenità. Se riusciamo
a perdonare dal profondo del cuore possiamo dirci Figli
di Dio.
SAN
CARLO BORROMEO
(Chieti 1550 - Roma 1614)
(Arona 1538 - Milano 1584)
Dopo una passato di libertinaggio, incontra il Signore,
proprio in occasione di una malattia. E volendosi consacrare a Lui fra i Cappuccini, proprio per la sua infermità
non viene accolto. Deluso, ma non scoraggiato, si dedica con un gruppo di amici ad assistere gli ammalati. Divenuto sacerdote fonda una Congregazione chiamandola: “Compagnia dei ministri degli infermi”. E, cosa
nuova, oltre ai tre voti classici di povertà, castità e obbedienza fa emettere ai suoi confratelli il quarto voto di
“assistere i malati anche con pericolo di vita”.
L'Ordine sussiste tuttora: sono i Camilliani. Sono diffusi soprattutto in terra di missione, dove il loro carisma
porta salute e serenità, anche spirituale.
Ci aiuti il suo esempio a esercitare nel nostro ambiente
l'amore per gli ammalati.
PAGINA A CURA DI P GIANMARCO BELINGHERI
Parlare di S. Carlo è un po' un problema: è tanto conosciuto, soprattutto qui a Milano dove fu Vescovo per 20
anni. Ma si segnala perché riformò il clero e i religiosi
impedendo che facessero vita mondana e per questo
ebbe a soffrire. Subì addirittura un attentato alla sua
vita. Gli Umiliati - ordine religioso ricco e potente vedendosi minacciati di soppressione, che Carlo svrvs
in mente di attuare, una mattina lo colpirono con una
archibugiata, che grazie a Dio, lo raggiunse, ma non gli
procurò ferite. S. Carlo, dal profondo del cuore li perdonò, la giustizia no. La sua vita è stata eroica: visitò a
piedi o a cavallo l'intera immensa diocesi che si estendeva anche in Svizzera. Sfinito, a soli 46 anni, chiuse i
suoi giorni, preparandosi con la preghiera a Varallo,
per poi essere trasportato in Milano, dove si spense,
per salire a Dio
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maggio 2016 - naborianum
VITA DELLA COMUNITÀ
IL GIUBILEO DEGLI «ADO»
Anche i più giovani, ancora minorenni, hanno avuto la loro GMG sia pure
in «formato ridotto». È il G IUBILEO DEGLI ADOLESCENTI , voluto da Papa
Francesco nell’Anno della misericordia. Dal 23 al 25 aprile, circa 100 mila
tra ragazze e ragazzi dai 13 ai 16 anni si sono riversati su Roma per partecipare alle molte iniziative preparate per l’occasione. Sabato 23, tutti incolonnati hanno effettuato il Pellegrinaggio alla Porta Santa. Mentre i
ragazzi sfilavano oltre 150 sacerdoti (Papa compreso) si sono alternati ininterrottamente dalle 9.30 alle 17.30 sotto il celebre colonnato del Bernini
per amministrare il Sacramento della Riconciliazione. Nel pomeriggio, poi
al termine del percorso giubilare all'interno della Basilica concluso dalla
professione di fede sulla Tomba di Pietro, i ragazzi si sono spostati allo
Stadio Olimpico per una grande festa condita di canti e testimonianze.
pellegrinaggio ha una forte valenza
sia per i ragazzi che per gli educatori, che possono rendere più saldo
il legame tra di loro e possono scoprire in maniera diversa la bellezza
dell’essere parte di un gruppo e di
una comunità come quella della nostra parrocchia. Sicuramente scendendo dal treno a Milano Centrale
eravamo tutti più consapevoli di noi
stessi e dell’amore che dobbiamo
avere per chi ci sta vicino: sia per i
nostri amici, sia nel campo delle opere di misericordia, veri e propri atti
d’amore cristiano che forse troppo
spesso ci si dimentica di compiere.
D
urante il ponte del 25 aprile i
ragazzi dei «gruppi Ado» di I
e II superiore, raccogliendo
l’invito di Papa Francesco, sono
partiti alla volta di Roma. Educatori
e ragazzi ci eravamo preparati a
questo gesto, per giungere dal Papa
davvero coscienti di ciò a cui stavamo per prendere parte.
Il Papa, lo smartphone e noi
Il momento più significativo è stata
la Messa con il Papa, durante la quale ci ha ricordato che la felicità non è
una app sullo smartphone che troppo spesso stringiamo tra le mani, ma
un'esperienza che passa dall'amore vero per il prossimo, che è il marchio di riconoscimento dei cristiani
del mondo.
Ci siamo sentiti confermati nel percorso che i nostri Adolescenti stanno attuando in parrocchia: affrontare i temi e le difficoltà che possono
presentarsi crescendo, con la
certezza che non si è mai da soli ma
si è accompagnati dai propri amici,
dagli educatori, dai frati e soprattutto da Gesù, l’unico che può tenere
insieme e dare un senso alla nostra
amicizia.
Papa Francesco fra la folla degli adolescenti in piazza San Pietro
Non solo Giubileo
A Roma c’è anche stato il tempo di
camminare (e molto) visitando tutte
le bellezze che la Capitale offre a chi
la visita. Guidati da fra Luigi Boccardi e fra Claudio Doriguzzi, abbiamo
ripercorso tutta la storia della presenza cristiana nella capitale: dalle
prime basiliche con le Catacombe di
San Callisto fino a San Pietro e alla
conquista dei quasi 700 scalini che
guidano in cima al “Cupolone”. Ogni
Un grazie sincero... anzi due!
Un ringraziamento a fra Claudio,
abile a risolvere a tempo di record
tutti i problemi logistici e organizzativi (e non erano pochi). Un altro grazie va a tutti coloro che, comprando
le nostre torte e così finanziando il
nostro viaggio, si sono dimostrati
una volta di più sensibili al percorso
che con i nostri ragazzi stiamo compiendo in parrocchia.
Matteo Sacchi
CONCORSO FOTOGRAFICO 2016
LA CAREZZA DI DIO NELL'OBIETTIVO
La tecnologia non fa che rinnovarsi e così abbiamo deciso di farlo anche noi! Il concorso fotografico indetto nel
2015 in occasione della festa parrocchiale ha premiato tre
bellissimi scatti sul tema «Nutre la vita solo ciò che la rallegra». Quest'anno vogliamo coinvolgere anche chi, forse
per mancanza di attrezzatura e/o di esperienza, l'anno
scorso non ha partecipato! Pertanto abbiamo deciso che
prenderemo in considerazione fotografie scattate con il
vostro smartphone, con il metodo più rapido che potete
immaginare: Whatsapp!
Presto troverete appese in oratorio e pubblicizzate su
Facebook le locandine del concorso che recheranno il
numero di telefono a cui inviare la vostra foto, entro sa-
8
bato 28 maggio. Durante la festa (21/29 maggio) le foto saranno proiettate a nastro da uno
schermo all'interno della Paninoteca e sarà possibile votare l'opera prela locandina del concorso
ferita.
Oltre allo scatto tradizionale è prevista una seconda sezione dedicata ai selfie (autoritratto). Per ciascuna delle
due categorie verrà designato un solo vincitore. Dunque...
cominciate ad allenarvi con il vostro smartphone sul tema
di quest'anno: «L A C AREZZA DI D IO ».
naborianum - maggio 2016
DAL DECANATO SAN SIRO
Lettera aperta dei parroci del decanato San Siro
UNA PUBBLICA RIFLESSIONE ALLA VIGILIA
DELLE ELEZIONI COMUNALI
L
e gioie e le speranze, le tristezze e
le angosce degli uomini d’oggi,
dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le
speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro
cuore». (Gaudium et spes n°1)
Alla vigilia delle elezioni comunali in
questo speciale Anno della Misericordia, ci sentiamo di condividere le gioie e
le fatiche, le speranze e insieme le difficoltà che vivono i cittadini della nostra
zona. Vorremmo provare a sottolineare
alcune emergenze ed urgenze che nascono dall’esperienza del dialogo e dell’incontro con la nostra gente.
a) Continua ad aumentare il livello di
povertà e molte famiglie hanno ridotto il
cibo sulla propria tavola. Le Parrocchie
della zona da anni sono impegnate nel sostenere e nel venire incontro alle famiglie in difficoltà. Il Comune ha sempre
meno risorse e sempre più ci si rivolge ai
servizi parrocchiali per aiutare le persone anche economicamente: ci viene spesso chiesto un servizio di supplenza difficilmente sostenibile... È una situazione
che richiede un confronto e delle sinergie
nuove, nella logica di una sussidiarietà
che valorizzi e sostenga ciò che viene
fatto dalla base.
b) È sotto gli occhi di tutti la questione
educativa. Gli adolescenti dei nostri quartieri vivono situazioni famigliari e sociali sempre più drammatiche e disgreganti. Ciò può portare a forme di violenza, al costituirsi di vere e proprie “bande”
che, anche a causa di poca presenza capillare delle forze dell’ordine sul territorio, crea non pochi problemi, di cui la
cronaca rileva solo la punta di un iceberg. È un’assenza di prevenzione e di
controllo cui anche i nostri oratori faticano a dar risposte.
c) Il degrado delle periferie è sotto gli
occhi di tutti: non governando l’immigrazione si sono create situazioni di
ghetto; le realtà abitative abusive hanno
creato un clima di illegalità e di non
rispetto delle elementari norme di convivenza; ciò ha generato paura e chiusura da parte delle persone e il loro conseguente isolamento. Il clima che si respira è decisamente pesante. La fatica di
integrarsi, insieme al perdurare della
crisi economica, rischia di far crescere
forme di disadattamento grave, che possono sfociare in forme di violenza. Tutti
sappiamo quanto sia difficile vivere relazioni di buon vicinato quando i vicini
di casa hanno culture e tradizioni differenti. Emerge in modo prepotente il tema legato all’integrazione e alla faticosa promozione di scelte che portino a vivere quella che il vescovo Tonino Bello
chiamava “la convivialità delle differenze”. Occorre rivisitare i criteri di assegnazione delle case popolari: l’immigrazione può e deve essere governata e
non subita. È necessario moltiplicare
forti e intelligenti collaborazioni tra tutte le realtà presenti sul Territorio: Amministrazione, Partiti, Parrocchie, Cooperative, Associazioni, Gruppi, etc.
d) L’assenza di lavoro è un dramma
concreto e non si vede una seria inversione di tendenza. La realtà impedisce
di guardare con speranza al futuro delle
persone più giovani che sono oggi tra le
categorie più a rischio. Ma non sono
solo i giovani ad essere colpiti. Pensiamo soprattutto alla massa di persone di
mezza età che, perso il lavoro e privi di
titoli di studio e competenze adeguate,
non hanno uno sbocco dignitoso e credibile per sostenere la loro famiglia. È
un’emergenza che anche le recenti riforme del lavoro non hanno sanato. Occorre trovare nuove forme di sostegno
non assistenziale ma che dia dignità alle
persone coinvolte (cooperative sociali,
la prassi di lavori umili ma socialmente
utili, eccetera). È un campo in cui la collaborazione tra il pubblico e il privato
sociale potrebbe portare un aiuto e un
sollievo a tante famiglie.
e) Si avverte il bisogno di una buona
politica, evitando un indebito uso delle
già scarse risorse presenti e liberare
maggiori energie a servizio dei cittadini
e dei diritti primari. Vi è l’urgenza che
sempre più i cittadini, in particolare i
giovani, vengano sollecitati e sostenuti
nell’impegno per una maggiore partecipazione attiva. Si cambia e si migliora il
sistema solo se anzitutto ciascuno decide di vivere comportamenti virtuosi,
corretti e legali. Contemporaneamente
si sente la fatica ad avere interlocutori
certi e significativi, in grado di poter effettivamente fare qualcosa: spesso non
si sa a chi rivolgersi per servire al “bene
comune”.
Sentiamo la necessità di un ulteriore
sforzo per incoraggiare la reciproca fiducia tra le Istituzioni pubbliche, i cittadini e il Terzo settore. Una delle carte
vincenti è di valorizzare il mondo del
volontariato presente in Città attraverso
l’opera di tante persone di buona volontà
dedite alla ricerca del bene comune, sia
nell’ambito più ristretto della propria
famiglia che nelle tante realtà civili,
sociali e parrocchiali. Sicuramente questo è il tesoro più bello e più prezioso di
cui disponiamo e che siamo chiamati a
custodire, valorizzare e incrementare,
onde evitare che questa realtà sia composta solo da adulti e pensionati.
Contro la cultura che considera alcune
persone come uno “scarto” della società,
accogliamo tutti come cittadini degni di
rispetto e meritevoli di attenzione. Contro la paura del diverso, inventiamo nuovi gesti e iniziative di incontro.
Siamo infine convinti che il clima di un
quartiere cambia anche dal porre in atto
gesti semplici e concreti, come insegna
la sapienza di Papa Francesco: salutarsi
quando ci si incontra, chiedere scusa, dire grazie, domandare ‘per piacere’, non
imbrattare gli spazi pubblici, non sciupare le risorse pubbliche, eccetera.
Le Comunità cristiane sono disposte a
continuare a fare la loro parte collaborando con tutti coloro che hanno a cuore
il bene comune, certe che solo atteggiamenti positivi e innovativi, nell’affrontare le tante situazioni problematiche,
potranno aiutare a compiere straordinari
passi in avanti.
A conclusione citiamo quanto il Cardinale Carlo Maria Martini scriveva a
proposito dell’impegno sociale che per
noi credenti affonda le sue radici nella
visione cristiana di uomo: «Servitevi
con amore a vicenda facendovi prossimi
a tutti, perché chi rende il più piccolo
servizio al minimo di tutti i fratelli lo
rende non solo al mistero della dignità
umana ma anche a ciò che lo fonda, cioè
al mistero di Gesù».
I parroci del Decanato San Siro
9
maggio 2016 - naborianum
PREGHIERE PER IL GIUBILEO & NOTIZIE IN BREVE
Regina caeli, laetare, alleluia:
Quia quem meruisti portare. alleluia,
Resurrexit, sicut dixit, alleluia,
Ora pro nobis Deum, alleluia.
Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
Oremus:
Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Jesu
Christi mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus, ut per eius Genitricem Virginem Mariam perpetuae
capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum
nostrum. Amen
( TRADUZIONE )
PREGHIERE PER IL GIUBILEO
REGINA CAELI
Esulta, o Regina del cielo, all./ Colui che hai portato nel grembo,all.
È risorto, come aveva predetto, all./ Prega il Signore per noi, all.
Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, all./ Poiché il Signore è davvero risorto, all.
Preghiamo: O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione
di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.
I
l titolo di Regina non sostituisce certo quello di Madre: la sua regalità rimane un corollario
della sua peculiare missione materna, ed esprime semplicemente il potere che le è stato
conferito per svolgere tale missione… Assunta alla gloria celeste Maria si dedica totalmente
all'opera della salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa. È una
Regina che dà tutto ciò che possiede, partecipando soprattutto la vita e l'amore di Cristo»
SAN
G IOVANNI P AOLO II
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Le Suore Cappuccine ci lasciano
O
rmai è ufficiale: le suore Cappuccine del Sacro
Cuore, dopo più di 30 anni di presenza operosa fra
noi, lasceranno il servizio nella nostra parrocchia, su
decisione della loro Madre Generale. Anche suor Alba
e suor Rosalba infatti si apprestano, entro il mese di
giugno, a partire verso nuova destinazione.
Non si tratta di un evento totalmente inaspettato: nell'ultimo anno la partenza precoce di suor Caterina e il
nuovo incarico in Polonia di Suor Margherita indicavano che la Congregazione era in difficoltà a re-integrare i
vuoti.
Nel prossimo numero dedicheremo uno spazio adeguato all'avvenimento, per ringraziare le Suore presenti e rievocare le suore passate qui. Il rammarico per
la loro partenza infatti non può farci dimenticare tutto il
lavoro da loro svolto tra noi con fedeltà e dedizione,
nonché l'affezione e la stima verso di loro.
La Mostra del Libro
L
a mostra del libro affonda le sue origini nel lontano
1976 su iniziativa di p. Ferdinando Colombo, primo
parroco cappuccino. All’inizio si trattava solo di libri; col
tempo tuttavia si sono aggiunti anche oggetti religiosi e
piccoli articoli per la casa, tutti frutto di donazioni gratuite. La finalità dell’iniziativa è sempre stata duplice: da
un lato, mettere a disposizione testi utili alla formazione e all’approfondimento della cultura religiosa personale, dall’altro contribuire in modo significativo al finanziamento delle opere parrocchiali.
I volumi esposti sono principalmente libri - nuovi o
usati - dono di parrocchiani, ma nel tempo si sono aggiunti anche libri nuovi presi in conto vendita. Tra le proposte spiccano naturalmente la Sacra Scrittura, i testi
del Papa e dell’arcivescovo. La mostra è realizzata grazie al contributo di lavoro volontario di una ventina di
persone che si occupano di allestirla e anche, avvicendandosi, di accogliere e consigliare i visitatori.
Sono due i periodi dell’anno nella quale la mostra è
operativa: il mese immediatamente antecedente il Natale e il mese di aprile a ridosso delle prime comunioni
dei bambini. Il medesimo gruppo di volontari realizza e
gestisce il banco della pesca di beneficenza all’interno
dell’annuale festa parrocchiale.
Silvia Pizzagalli
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naborianum - maggio 2016
ANAGRAFE & NOTIZIE IN BREVE
RINATI PER ACQUA E SPIRITO SANTO
BENEDETTA MARIA LO SANTO
LORENZO LO SANTO
PIETRO PAOLO MARIA ICCARDI
SEBASTIANO SCHITO
MARTINA MARIA MAGNAGHI
MARTINA RUGGIERI
GABRIELE UBOLDI FARFAR
TOMMASO MORETTI
ESTHER FANCHIN
SOPHIA DE LORENZO
JULIAN ANDRES BRAME'
ENNIO INCHINGOLO
JACOPO GRAZIANO
ILARIA GRAZIELLA PALLADINO
CAROLINA ROBERTA BELLAGAMBA
CHIARA MARCON
GRETA MARCON
TORNATI A DIO PER LA RISURREZIONE
GIULIA COEREZZA, a. 92 - v.le Aretusa, 30
GIANCARLO CROSA, a. 70 - v. Morgantini 37
NORBERTO LUIGI IGNE, a. 85
via Rembrandt, 69
GIUSEPPE LUNGHI, a. 84 - v. Trivulzio, 22
NELLA TERESA AMBROSINI, a. 77
v.le Legioni Romane, 28
MICHELE MANOCCHIA, a. 78 - v. Pisanello 2
GIOVANNI BATTISTA MARGARITA, a. 93
v. Amundsen, 5
MARIA CRISTINA SOAVE, a. 79
p.le Bande Nere, 6
GIORGIO ANGELO GIOVANNINI, a. 59
v. Padulli, 11
ALMA RISSO LANZI, a. 90 - p.le Siena, 6
PAOLINA RUSSO PETRONIO, a. 85
v. Pisanello, 10
MARINO PINI, a 78 - v. Clasio, 5
MARIAMIRELLA STEFFANONI, a. 73
v. Chinotto, 34
NICOLETTA MINGOLLA, a. 80 - v. Palma, 8
MARIA ADELE HRDLICKA, a. 69
v. Millelire, 13
CARMELA QUARANTA, a. 84
v. Chinotto, 34
MARIA ROSA SACCHETTI MIRABELLI, a. 79
v. Forze armate, 41/A
GIANLUCA PORTA, a.84 - p.le Bande Nere 10
Requiem aeternam dona eis Domine
ORARI delle SANTE MES SE
PARROCCHIA:
Festivo: 8.30 – 10 – 11.30 – 18
Feriale: 7.30 – 9- 18
CONVENTO P.LE VELASQUEZ
(Messe Festive)
7.30 – 9.30 – 11 – 12.15 – 17 – 18.30 - 21
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Uscita-ritiro per la I Comunione
D
omenica 10 aprile, in preparazione alla Prima Comunione, bambini e genitori hanno effettuato una uscita-ritiro a Stresa (VB) presso
il Collegio Rosmini che si affaccia sul Lago Maggiore, quasi di fronte alle Isole Borromee. Chi con
mezzi propri, chi usufruendo del servizio pullman
predisposto dalla parrocchia, hanno raggiunto la destinazione intorno alle ore 10.30.
Alle 11 i bambini e catechisti si sono radunati in una
confortevole sala multimediale della struttura, sotto
la guida di p. Claudio Rossi. In contemporanea i genitori si incontravano nella chiesa con p. Giuseppe.
Alle 12.30, recitato il Regina Coeli, si è pranzato all'aperto. In attesa della S. Messa conclusiva, fissata
per le 14.30, gli adulti hanno conversato al sole, mentre i piccoli – favoriti dalla temperatura mite – scorrazzavano felici nel grande parco del Collegio.
Una settimana piena di grazie
V
eramente uno spettacolo commovente quello
a cui hanno assistito moltissime persone il
giorno in cui i nostri bambini di IV elementare
hanno ricevuto per la prima volta il Sacramento del
Corpo e del Sangue di Cristo. Divisi in due turni infatti
lunedì 25 aprile 112 bambini della nostra comunità
cristiana, rivestiti di tuniche bianche hanno ricevuto,
dopo una lunga preparazione sotto la guida dei
catechisti, la loro prima Eucarestia.
Il giorno prima 4 di loro avevano ricevuto anche il
Sacramento del Battesimo, circondati da molti dei
loro compagni di catechismo.
La sera di domenica 1 maggio li ritroveremo, insieme ai loro genitori e a tutta la comunità, alla Processione Mariana, tradizionale appuntamento del mese di maggio, che muovendo dal Centro Rosetum si
snoderà in preghiera per le vie del quartiere dietro
alla statua della Madonna, per concludersi nella nostra chiesa parrocchiale.
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I bambini della Prima Comunione (primo turno)
il logo della Festa 2016
Totti non ce l'ha mai fatta... ma lui sì!
Ado a Roma (indovinate in quale piazza...)
I bambini di Prima Comunione (2° turno)
Folla alla Mostra del Libro
La gioia dei premiati
Essere sportivamente speciali è la loro... specialità!
DIRETT. RESP.: p. Giuseppe Panzeri. REDAZIONE: p. Claudio Rossi, Carlo Giorgi, Matteo Sacchi, Valentina Donini, Veronica Ghezzi.
Ci trovate anche sul sito della parrocchia: www.santinaboreefelice.it. - Email: [email protected]