Pisa, microchip al posto della retina per curare la donna cieca da 27
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Pisa, microchip al posto della retina per curare la donna cieca da 27
la Repubblica FIRENZE @ CRONACA MARTEDÌ 25 GIUGNO 2013 PER SAPERNE DI PIÙ www.sanrossorecura.it ■ VIII Pisa, microchip al posto della retina per curare la donna cieca da 27 anni MICHELE BOCCI NON vedeva più da 27 anni a causa di una malattia, la retinite pigmentosa. Grazie a un intervento chirurgico svolto giovedì scorso nella clinica San Rossore di Pisa, riuscirà a distinguere le ombre, vedere il profilo delle sagome e riconoscere la luce. Merito dell’impianto di una protesi, un chip in grado di comunicare al cervello le immagini riprese da una micro telecamera posizionata su un paio di occhiali e collegata a un dispositi- zienda ospedaliera pisana, e una privata, la clinica San Rossore. La prima ci ha messo i professionisti, cioè l’équipe diretta da Rizzo, la seconda ha comprato la protesi e messo a disposizione la sala operatoria, per un totale di circa 100mila euro. Il servizio sanitario nazionale è stato così sollevato da una spesa piuttosto elevata (ma non altissima se paragonata al costo di altri interventi chirurgici o di alcune terapie farmacologiche). «Bisogna investire in tecnologia - sottolinea Rizzo - anche in tempi di spending review, soprattutto in un settore come quello della sanità che offre competenze straordinarie e che si alimentano anche attraverso la qualità dell'innovazione tecnologica che, in medicina e soprattutto in oculistica, ha raggiunto livelli eccezionali: ridare la visione, seppur rudimentale, ad una persona non vedente da anni, è un’esperienza fantastica dal punto di vista professionale e umano. Investire in alta tecnologia in medicina ha ripercussioni immediate e significa- L’INTERVENTO E’ durato 4 ore. Alla paziente è stata impiantata una retina artificiale che comunica con una micro telecamera L’ÉQUIPE E’ quella dell’oculistica dell’azienda ospedaliera pisana guidata da Stanislao Rizzo I COSTI La retina artificiale e l’uso della sala operatoria sono costati circa 100mila euro, messi dalla clinica San Rossore © RIPRODUZIONE RISERVATA Furto in via Milanesi La paziente ora riesce a distinguere le ombre: l’intervento costa circa 100 mila euro vo portatile. Sono alcune decine i pazienti che nel mondo hanno fatto interventi simili, otto a Pisa, dove il primario di oculistica Stanislao Rizzo è un’autorità di livello europeo del settore. La paziente, 52 anni, proviene dalla Sicilia e si chiama Eleonora Marini. E’ rimasta in sala circa 4 ore per la sostituzione della sua retina ormai non più funzionate con quella sintetica. L’operazione ha visto una collaborazione tra una realtà pubblica, l’a- tive sulla vita dei nostri pazienti». La paziente è felicissima: «Ancora non posso credere di aver avuto il privilegio di poter usufruire di questa tecnologia, ringrazio Rizzo e la casa di cura», ha detto Eleonora Marini. Andrea Madonna, il presidente di San Rossore ha spiegato che «l’imprenditoria privata, collaborando con il servizio sanitario pubblico, può contribuire a mantenere l’accesso alle cure migliori, garantendo un diritto costituzionale per i cittadini». I punti Saccheggiano l’appartamento presi mentre svuotano anche il frigo La refurtiva recuperata dai carabinieri NON avevano risparmiato neppure il frigorifero, i topi di appartamento bloccati nella notte tra sabato e domenica scorsi dai carabinieri mentre uscivano da un appartamento appena svaligiato in via Milanesi, nella zona dello Statuto. I ladri — tre cittadini bulgari di 41, 48 e 51 anni — oltre a portarsi via monili in oro, cellulari e orologi per oltre 4.000 euro, se la stavano filando con due sacchetti della spesa al cui interno avevano stipato salatini, olive, stuzzichini da aperitivo, bistecche e numerose bottiglie di Chianti. Tutti generi alimentari sottratti nell’a- bitazione delle vittime. I militari che stavano pattugliando la zona sono riusciti a fermarli e a stringere loro le manette ai polsi prima che potessero darsi alla fuga. Nell’appartamento fiorentino in uso alla banda, successivamente perquisito dagli uomini dell’Arma, è stata poi ritrovata altra refurtiva, frutto di colpi precedenti. Sequestrate anche decine di passepartout e attrezzi da scasso con cui i malviventi, tutti portati a Sollicciano, si esercitavano a forzare serrature e casseforti. (m.mu.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Poggio alla Croce, denunciato l’autista Accosta il pullman e ruba nel cantiere ma c’è la telecamera ATTREZZI da lavoro, utensili, materiale edile rubato a più riprese, per mesi, su un cantiere per la costruzione di nuove villette in località Poggio alla Croce, nel Chianti fiorentino. Finché a fine marzo i responsabili dei lavori, su suggerimento dei carabinieri, hanno deciso di installare le telecamere. Così, due giorni fa, l’insospettabile autore dei colpi è stato identificato e denunciato a piede libero per furto aggravato dopo essere stato immortalato dalle immagini girate in un nebbioso pomeriggio di inizio aprile proprio dalle videocamere di sorveglianza dell’area di cantiere. Perfino i militari sono rimasti sorpresi: il ladro era infatti un autista della Sita che tutti i giorni passava davanti al cantiere durante il tragitto Incisa-Firenze. L’uomo, un fiorentino di 44 anni residente in Valdarno, parcheggiava sul ciglio della strada il pullman di linea, senza passeggeri a bordo, ed effettuava in tutta tranquillità i colpi. Dopo i raid, caricava il bottino sul bus e ripartiva come se nulla fosse. (m.mu.) © RIPRODUZIONE RISERVATA