Junko Mukai - Nuove Direzioni
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Junko Mukai - Nuove Direzioni
Po Via de ’Bar di garn orgio A R N O o To Via rrig ian i Costa agno de’M de ’Ba rdi li Vico lo d el Ca nnet o Itinerari Cost Co sta Sa n Gio rg io Junko Mukai a Sc arp A R N O ucc ia Via de ’Ba rd i Lungarno Serristori Via de’Ren ai Museo Bardini Hotel Silla Via San Nicc olò Via Giardino Via dell’Olmo Via Lupo Lun San Gi Pont e alle Graz ie Costa Piazza Santa Maria Soprarno Serristori Residence Serristori Hosteria Il Bricco ior gio Co sta Sa nG Acquerelli in viaggio Junko Mukai via del Monte alle Croci 14 rosso Via di i Via de ere Belved eppe Poggi Museo Siviero Torre San Niccolò lò n Nicco Via Sa Ristorante Filipepe Piazza Gius i Bastion Viale Giuseppe Poggi Viale Gi us eppe Po ggi Giardino delle Rose Via Via Piazzale Michelangelo te on lM de eC all San Salv ato re al M Via le on te i roc È un posto cordiale, questo. Una porta a vetri, con un’elegante intelaiatura di legno chiaro. Non sembra neanche la porta d’ingresso di uno studio-laboratorio-atelier, ma solo la porta di una stanza. Parliamo delle stanze, allora. Le stanze sono luoghi di sosta, ma anche zone di passaggio. Sono nuclei all’interno della casa che ospitano le persone, ma che predispongono alla partenza delle stesse. In pratica in una stanza si è ospiti e viaggiatori al tempo stesso. In moto e in attesa. La bottega di Junko è, a conti fatti, una stanza. Junko è una ragazza giapponese, che viene da una città non lontana da Tokio, e la prima volta che è arrivata in Italia era il 1996. Lei era una ragazza che aveva solo una vaga idea di aprire una bottega come questa: un’immagine sbiadita, un inseguimento nella memoria di un sogno recente. Poco più. Ma prima ancora era stata in Italia per una vacanza: un tour de force che in una settimana l’aveva portata a Roma, Firenze, Milano. Tra tutte le città Firenze l’aveva stregata. Tornò in Giappone, in tempo per laurearsi in letteratura francese e un anno dopo decise di tornare in Italia. “Tutti mi domandavano: perché vai in Italia se hai studiato letteratura francese? Ma mi piaceva questa città, non so… era più forte di me”. Adesso aveva le idee più chiare: Junko voleva essere un’artigiana. “Non un’artista?”, le domando. No, solo un’artigiana. È per questo che fece un corso di oreficeria: rimase tre anni a studiarla. Successivamente andò a bottega da uno scultore orefice e ci rimase due anni. Nuove direzioni • n. 10 luglio-agosto 2012 76 Mic he lan ge lo