L`evoluzione della pubblicità e il messaggio subliminale

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L`evoluzione della pubblicità e il messaggio subliminale
L’evoluzione della pubblicita’ e il
messaggio subliminale
Non è la prima volta che nei documenti della Chiesa dedicati ai media
si parla di quella «forza persuasiva e potente» che è la pubblicità.
Già nella Communio et progressio,
che è del 1971, si condannavano
quegli annunci pubblicitari «che
spudoratamente sfruttano a scopo di
lucro richiami sessuali».
Giovanni Paolo II,
nell’enciclica Centesimus annus, denunciava la pubblicità quando diventa strumento
stesso del consumismo e cioè dello «stile di vita orientato all’avere e non all’essere».
Nel documento del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali presentato
recentemente si parla più diffusamente dell’Etica della pubblicità, anzitutto per
descrivere i benefici, tra cui quello di «contribuire allo sviluppo umano»
informando la gente sulla disponibilità di prodotti e di servizi utili e stimolando
così il progresso economico.
A fronte di questi vantaggi, tuttavia, esistono
notevoli abusi, come quello di creare artificialmente
dei bisogni, o quello di condizionare fortemente i
media.
La pubblicità può rallegrare l’esistenza semplicemente con il
suo humor, con il buon gusto ed il tipo di svago che la
caratterizza. Alcune pubblicità sono capolavori d’arte popolare,
con una vivacità e uno «sprint» tutto loro».
Tuttavia, i valori culturali
di un popolo, possono
essere offesi dalla
pubblicità ed anche da un
punto di vista morale e
religioso, sono da riprovare
l’esaltazione della violenza
e della pornografia.
“Contraria alla morale è anche la pubblicità
di contraccettivi, di abortivi e di prodotti che
nuociono alla salute e le campagne
pubblicitarie sostenute dai governi per il
controllo artificiale delle nascite, o per il
cosiddetto sesso sicuro o per prassi simili”.
I professionisti della pubblicità sono moralmente
responsabili delle strategie che incitano la gente a
comportarsi in una certa maniera; così come sono
egualmente corresponsabili, nella misura in cui sono
coinvolti nel processo pubblicitario, sia gli editori, i
programmatori, ed altri che operano nel mondo delle
comunicazioni sia coloro che danno il loro sostegno
commerciale o politico.
pubblicità: :
Rispettare la persona umana
Non diventare veicoli di una visione deformata
dell’esistenza, della famiglia, dei valori religiosi
ed etici, di una visione non rispettosa
dell’autentica dignità e del destino della persona
(Documento del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali «ETICA NELLA PUBBLICITA’)
Anni 60
Questi anni furono gli anni del boom economico poiché si veniva
dalla guerra e da un periodo di ristrettezze……con gli anni 70 tutto
viene rimesso in discussione.
Anni 70
In questo decennio, la pubblicità ha dovuto affrontare in tutti i paesi
industrializzati gravi difficoltà sia economiche che culturali.
La crisi petrolifera del 1973 e le crisi economiche degli anni seguenti
portarono ad un pesante rallentamento degli investimenti in
pubblicità nelle aziende.
L’azienda non è più vista come fonte di benessere e via per il
progresso; ci si batte contro il consumismo sfrenato e la
pubblicità è tra i nemici numero uno.
La pubblicità è vista come causa di alienazione, manipolatrice di
cervelli. E’ lei a indurre il pubblico a spese futili e irragionevoli.
Con queste premesse gli annunci apparivano sottotono, le
fotografie dei prodotti erano in bianco e nero con lunghi testi di
spiegazione, senza disegni e con scritte e grafica poco stuzzicante.
Esempi pubblicitari degli anni anni
60-70
L’annuncio del Buondì Motta, ancora mostra la
fotografia di una singola merenda confezionata.
Non sarebbe stato meglio raffigurare
l’alimento in primo piano, senza involucro
e magari mancante di un pezzo per
mostrarne la fragranza e la morbidezza?
L’evoluzione della pubblicità fine anni 70-80
Anni 80
In questo decennio, tutti gli annunci sono basati sull’immagine, lo scritto e
la parola sono un po’ in secondo piano.
L’uso del colore ha preso il sopravvento, vi è più movimento e i soggetti sono
rappresentati meglio.
Adesso non basta solo un contesto, ma ci vuole una storia e una qualsiasi
relazione col mondo reale.
Il linguaggio è informale, sicuro di sé, amichevole, ammiccante.
Non si dà del lei o del voi, ma si tende a copiare titoli di film, proverbi o
modi di dire.
L’intreccio tra pubblicità televisiva e carta stampata si fa strettissimo e lo
svilupparsi delle televisioni commerciali fa incrementare notevolmente i
consumi.
Bocconcini FIDO
«Chi cerca trova e vale
quanto oro quanto
pesa!»
…..Ford Fiesta 50 …«Velocizzatevi!»
Anni 90
All’inizio degli anni 90, grava sull’Italia una pesante recessione economica e di
conseguenza gli investimenti pubblicitari vengono ridotti drasticamente.
Ciò avviene sul finire del 1992. I punti vendita sono sempre più nelle mani di
pochi grandi operatori e cominciano a fiorire i primi hard-discount.
Il prodotto di marca è in forte discesa. Solamente gli ultimi anni 90 vedono il
risorgere del mercato pubblicitario, aiutato da nuovi settori come quello della
telefonia mobile.
Si investe sempre meno sui settori tradizionali di largo consumo, come
alimentari, bevande alcoliche a vantaggio di altri settori come: Turismo,
informatica, nuove tecnologie di comunicazione, banche, assicurazioni.
I prodotti trattati sembrano essere sempre più immateriali: servizio e
immagine…pochi discorsi, quasi nessuna scritta o slogan.
Inoltre, se negli anni 70 si puntava sulla qualità di un prodotto, in questi anni
si punta sulla sua convenienza.
«Chi va
piano con i
soldi……
Va lontano
con IBIZA!»
La creatività nel pubblicizzare un prodotto, spesso
viene minimalizzata e sostituita dai testimonial che
danno garanzia di buoni prodotti.
Anni 2000
Nel 2000 il mercato tocca il suo massimo storico, ma subisce un brusco arresto
nell’anno successivo, così come nell’economia generale.
I quotidiani, dopo la crisi del “93-94” erano cresciuti anno dopo anno più della
televisione ed a un ritmo molto più elevato, ma furono particolarmente toccati
dalla crisi. Questo a favore degli spot televisivi.
La pubblicità in TV registra continui incrementi per via della legge Gasparri del
2003 che fu molto criticata perchè incentivava la pubblicità televisiva a scapito
di quella sulla stampa, mancavano riferimenti al diritto all’informazione degli
utenti Mediaset poteva così avvantaggiarsi più di altri editori, rafforzando la
sua posizione dominante.
In generale, per un rafforzamento della figura di Silvio Berlusconi nel campo
della TV.
Così, la pubblicità sui quotidiani, appare diminuita, mentre la pubblicità in TV
diventa invadente.
La lingua italiana viene boicottata
e si usa sempre più la lingua inglese.
Numerose pubblicità sui quotidiani,
non sono altro che fotogrammi
estrapolati da qualche spot del
momento.
L’eredità degli anni 80, ritorna utile,
l’importanza di una buona immagine
è sempre più fondamentale….
occorrono foto spettacolari, ironiche,
esplicite.
L’uso della parola per esaltare le
qualità di un prodotto è morto e
sepolto e vince la pubblicità più
emozionante o ironica.
Dall’anno 2000 fino ai nostri giorni, possiamo dire che la
situazione morale nel campo della pubblicità è notevolmente
peggiorata.
Sicuramente si assiste ad una evoluzione nel campo della
varietà e della tecnologia sempre più avanzata dei prodotti
offerti, ma……..
Non si tiene più conto della
coscienza dell’uomo e dei
suoi effettivi bisogni.
Mangiare ad un Mc Donald’s è uno dei bisogni primari dell’esistenza?
…eppure questa pubblicità direbbe proprio di si!
Il messaggio subliminale, teso ad
attirare sempre più l’attenzione
sensoriale e soprattutto del
subcosciente di ogni persona, trova
campo libero in qualunque forma di
espressione.
Subliminale deriva dal latino SUB LIMEN
cioè al di sotto del livello di soglia.
Eccone alcuni esempi fin troppo
espliciti………
L’evoluzione della pubblicità e il
messaggio subliminale
Nota marca di abbigliamento
Ferrari sponsorizza Marlboro dal codice a barre
del pacchetto delle sigarette
Nota marca di prodotto per
l’igiene personale maschile
Pubblicità sigarette Camel
Secondo voi questa pubblicità è per la vita oppure no?
Purtroppo anche il corpo della donna è sempre più
usato e non rispettato ai fini pubblicitari
E tu, da che parte vuoi
stare?
Vuoi risvegliare le coscienze a
questi problemi morali , oppure
vuoi continuare a
finanziarli?
Riflettici e ……..
Grazie per la
tua attenzione!