CONTRO MEDICINE LA POVERTÀ

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CONTRO MEDICINE LA POVERTÀ
Non Profit
SENSIBILIZZAZIONE
Enti assistenziali, farmacie,
aziende e volontari.
Ecco i soggetti a cui sono
dirette le principali richieste
e iniziative dell’organizzazione
nata nel 2000. A essi sono
dedicati appositi video
e contenuti informativi sul sito
www.bancofarmaceutico.org
MEDICINE
CONTRO
LA POVERTÀ
SI EVOLVE LA FONDAZIONE CREATA
DA PAOLO GRADNIK. TRA I NUOVI PROGETTI SOCIALI
SPICCANO UN OSSERVATORIO PER MONITORARE
IL DISAGIO SANITARIO NAZIONALE E UNA PIATTAFORMA
PER RAFFORZARE L’INTERVENTO DI PRIMARI
ENTI ASSISTENZIALI DELL’UE
DI CRISTINA PENCO
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N
on solo profughi e
immigrati, ma sempre
di più anche cittadini
italiani: famiglie numerose e anziani per
la maggior parte. Sono i nuovi poveri
della sanità nazionale; in Italia, dal
2006 a oggi, sono aumentati in media del 97%, ma è ancora più significativa la percentuale di incremento
concentrata negli ultimi due anni,
che tocca il 57%.
Questi alcuni dei dati preoccupanti emersi dal dossier realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico
Onlus, presentato di recente insieme
a Caritas Italiana all’ultimo Meeting
di Rimini. «Sono risultati parziali, ottenuti incrociando quelli della Fondazione – che distribuisce medicinali a vari enti assistenziali sul territorio nazionale – a quelli provenienti da 336 centri di ascolto attivi in 45
diocesi. Ma sono comunque molto
significativi», commenta Paolo Gradnik, fondatore e presidente di Banco Farmaceutico. «Tanto che ci han-
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OTTOBRE 2013
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PAOLO GRADNIK
Presidente Banco Farmaceutico
«IN PARLAMENTO
ATTENDE ANCORA
L’APPROVAZIONE
DEFINITIVA LA PROPOSTA
CHE FACILITEREBBE
LA DONAZIONE
AZIENDALE»
no spronato a creare un osservatorio
ad hoc all’interno della nostra onlus.
Partita a maggio, la struttura è al lavoro per redigere una relazione più
completa sull’effettivo stato di indigenza nell’ambito della sanità italiana, utilizzando il punto di vista privilegiato degli oltre 1.500 enti convenzionati (Caritas diocesane, Comunità di Sant’Egidio e Centro Astalli,
solo per citarne alcuni, ndr) che ogni
giorno intercettano il disagio sociale
nelle sue varie forme».
Se però fossimo indotti a pensare che
si tratti di un problema tutto italiano
– l’ennesima “maglia nera” per la Penisola in una ipotetica classifica europea o mondiale – dovremmo ricrederci. «Senza dubbio su questa situazione gravano le nostre attuali condizioni economiche, unite ad altri fattori quali l’invecchiamento progressivo della popolazione e l’uso di terapie sempre più efficaci, e sempre più
costose. Ma consideriamo pure l’Europa nel suo complesso: nel Vecchio
Continente si registra il 58% della
spesa globale per il welfare sull’8%
della popolazione mondiale. E nonostante queste ingenti risorse, esse
non sono sufficienti a soddisfare il
fabbisogno farmaceutico dei suoi cittadini».
Come uscire, allora, da questo impasse? Occorre continuare a insistere su più fronti, afferma Gradnik: «Il
welfare sanitario basato solo su intervento statale non può bastare. È
necessario investire nel settore non
profit, ma non solo. Anche il settore
profit può dare un supporto importante. L’industria farmaceutica, per
esempio, potrebbe trovarsi di fronte a esuberi o a una problematica reimmissione nel circuito commerciale di medicinali a cui serve un mero
adeguamento formale (etichetta o
bugiardino). Quello che risulterebbe
un sostanziale spreco di risorse potrebbe così trasformarsi in un aiuto
concreto per far fronte alla carenza
di assistenza, soprattutto verso le fasce più deboli della popolazione».
Attualmente sono oltre 30 – comprese realtà quali Boehringer Ingelheim,
Doc Generici, Euro Generici e Johnson & Johnson – le aziende coinvolte nelle donazioni farmaceutiche del
Banco; queste, tra il 2011 e il 2012,
hanno raggiunto un volume vicino a
un milione di confezioni.
E poi c’è il nodo cruciale del fronte legislativo. «Nella Penisola è urgente
che la Commissione Sanità del Senato
approvi in via definitiva la proposta di
legge, già approvata dalla Commissione Camerale della scorsa legislatura,
che faciliterebbe la donazione di farmaci da parte delle aziende del comparto. Finalmente ci sarebbe un quadro normativo di riferimento», sottolinea Gradnik.
Senza dimenticare gli interventi di sensibilizzazione e i possibili aiuti a livello europeo. A tal fine «Banco Farmaceutico sta collaborando alla costruzione di una piattaforma che nasca
dalla collaborazione di primari enti
non profit di assistenza farmaceutica
dei principali Paesi dell’Unione europea. Capofila del progetto è International Health Partners, organizzazione britannica che si occupa di inviare
medicinali in contesti di emergenza».
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IL FABBISOGNO
FARMACEUTICO IN ITALIA
97% 71,91%
aumento della povertà
sanitaria dal 2006 al 2013
incremento nel Nord Italia nello stesso
periodo di riferimento
476,32 %
33,42 %
impennata
nel Centro
Italia negli
ultimi sette
anni
la crescita
nel Sud
e nelle Isole
dal 2006
Fonte: report Banco Farmaceutico Onlus – Caritas
IL CUORE IN SIRIA
Haiti, Uganda, Somalia, Burkina Faso, e ora anche Siria. Sono
alcuni dei Paesi più in difficoltà dove Banco Farmaceutico
si occupa di far pervenire medicinali donati: antidolorifici,
antibiotici, antinfiammatori, antipiretici e farmaci per
l’ipertensione. Al popolo arabo, in collaborazione con il
progetto “Il cuore in Siria” di Milano, l’onlus presieduta
da Paolo Gradnik dona mille confezioni destinate alla
popolazione civile vittima della guerra.
Tutti questi spunti e attività vanno ad
aggiungersi alle donazioni aziendali, alla Giornata nazionale di raccolta dei medicinali, nata nel 2000 – la
prossima sarà l’8 febbraio 2014 – e
al progetto di “Recupero farmaci validi non scaduti”, «un servizio più
strutturato e continuativo lungo tutto l’anno, che non sia un solo evento isolato», e che richiede la collaborazione degli enti locali. «Abbiamo
avviato un progetto pilota a Roma la
scorsa primavera e siamo in trattative
per lanciarlo anche a Milano, in Piemonte e in Veneto», conclude il preBP
sidente di Banco Farmaceutico.
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