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LE GIORNATE DI STUDIO DI KOINÈ RICERCA
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LA VETRATA CONTEMPORANEA FRANCESE
Veronique David
Ricercatore presso il Centre André Chastel – Université Paris-Sorbonne
Vicenza, 14 aprile 2013
Le vetrate contemporanee in Francia, dalla seconda metà del XX secolo ad oggi, si distinguono per
eccezionale ricchezza e originalità, grazie al contributo apportato da grandi artisti come Matisse,
Chagall, Bazaine, Raynaud, Soulages o Knoebel, in luoghi prestigiosi e negli edifici più moderni.
Questa abbondanza creativa non è tuttavia per nulla banale. Alla fine del XIX secolo, la vetrata era
diventata un’arte sclerotizzata, sovente ridotta ad un dipinto su vetro. Veniva gestita con codici
iconografici e stilistici molto ristretti che le avevano fatto perdere le sue qualità artistiche e
monumentali. La produzione era così passata nelle mani dei grandi atelier che vendevano su catalogo
riproponendo gli stessi modelli da un edificio all’altro.
L’origine di un rinnovamento nell’arte sacra tra le due Guerre Mondiali è favorito dallo choc spirituale
causato dalla guerra e dalla necessità di sostituire le vetrate distrutte durante il primo conflitto
Mondiale. Il movimento, in principio sostenuto dai pittori Maurice Denis e George Desvallières, si
radicalizza grazie all’influenza di un clero progressista rappresentato dalla figura di Padre Couturier.
Affermando che «Bisogna sempre scommettere su un genio senza fede più che su un credente senza
talento», Padre Couturier sostiene che ogni opera autentica racchiude una dimensione spirituale.
Queste idee si concretizzano, per la prima volta, all’interno delle nuove chiese degli anni ’50: come
quella di Plateau d’Assay seguita dalla celebre sequenza che va da Vence (vetrata di Henri Matisse) a
Audincourt (vetrata di Fernand Léger e Jean Bazaine) fino a Ronchamp, per mano dell’architetto Le
Corbusier.
Progressivamente, l’apertura all’arte contemporanea conquista ogni ambito, comprendendo anche
quello degli edifici antichi classificati come Monumenti storici. Gli artisti vogliono trasporre il loro
linguaggio sulle vetrate, che sia quello del figurativo libero di Marc Chagall e Jacques Villon nella
cattedrale di Metz o per esempio quello dell’astrazione che dominerà il campo artistico fino agli anni
’90. La Chiesa, in principio reticente, per timore dell’apparente “mancanza di logica” di questo nuovo
linguaggio artistico, ne ha infine riconosciuto il potenziale spirituale, la sua azione diretta sull’anima,
come per la musica che favorisce la meditazione e fa da tramite tra il visibile e l’invisibile. Lo stile
astratto troverà la sua consacrazione tra il 1966 e il 1970 con le vetrate di Jean Bazaine nella chiesa di
Saint-Séverin a Parigi.
A partire dal 1975 ha inizio un periodo caratterizzato da una nuova generazione di artisti, con
proposte più radicali. I due principali interventi dell’ultimo quarto del ventesimo secolo sono quelli di
Jean- Pierre Raynaud nell’abbazia di Noirlac del 1975 e quello di Pierre Soulages a Sainte-Foy de
Conques tra il 1992 e il 1994. Con Conques, il processo tradizionale di fabbricazione delle vetrate
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autorizzata per iscritto dagli autori e da Fiera di Vicenza.
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viene stravolto, l’artista libera la propria espressione e il problema della fattibilità del progetto passa in
secondo piano.
Da allora diventa determinante la capacità dell’artista di sviluppare un lavoro di ricerca delle tecniche
che permettono di tradurre su vetro il proprio progetto. Liberata da costrizioni tecniche, la vetrata
artistica può svilupparsi in forme sorprendenti. A tal proposito,risultano interessanti le tecniche
adottate dagli artisti-scultori, David Rabinowitch nella cattedrale di Digne-les-Bains o Robert Morris
in quella di Maguelonne perché sfruttano l’aspetto tridimensionale delle vetrate, che si trasformano
quindi, da opere bidimensionali a vere e proprie forme di sculture di luce.
Verso la fine del XX secolo, l’opposizione tra l’astrattismo e l’arte figurativa non si trova più al centro
del dibattito e lo stile figurativo attraversa un periodo di rinnovamento (Gérard Garouste a Talant nel
1996, Carole Benzaken a Varennes-Jarcy nel 2000, Pascal Convert a Saint-Gildas-des-Bois nel 20062008). Ne è un esempio la cattedrale di Nevers, che, abbracciando ogni forma di espressione,
rappresenta la più importante commissione pubblica di vetrate in Francia, con 130 vetrate (per una
superficie complessiva di 1052 m²). Questo cantiere, attivo dal 1977 al 2011, è stato affidato a cinque
importanti pittori della scena artistica nazionale e internazionale associati a cinque atelier: Raoul Ubac
( atelier Simon-Marq), Gottfried Honegger (atelier Jean Mauret), François Rouan (atelier SimonMarq), Claude Viallat (Atelier Bernard Dhonneur), Jean-Michel Alberola (atelier Pierre Defert e
soprattutto atelier Duchemin). Nevers segna inoltre una tappa importante per la razionalizzazione del
processo di commissione agli artisti delle opere d’arte e dei criteri di selezione degli artisti da parte
della Delegazione delle Arti Plastiche, fondata nel 1982 (dal 2010, fa parte della Direzione Generale
per le Creazioni Artistiche del Ministero della Cultura).
Le creazioni degli artisti, realizzate grazie al savoir-faire e alla conoscenza dei maestri vetrari,
anch’essi artisti a tutto tondo, hanno restituito vita all’arte del vetro, divenuta elemento portante del
patrimonio nazionale , dando seguito ad una vera e propria cultura di Stato , anche grazie al sostegno
della Chiesa.
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE SULLA VETRATA CONTEMPORANEA IN FRANCIA
A cura di Veronique David
L’art sacré au XXe siècle en France, Boulogne-Billancourt, l’Albaron, 1993 (bibliographie et index
d’artistes).
Anne-Marie Charbonneaux, Norbert Hilaire, Architectures de lumière : vitraux d’artistes, 1975-2000,
Paris, Marval, 2000.
Le vitrail monumental. Créations de 1980 à 2010, Dossier de la Commission royale des Monuments,
Sites et Fouilles, 14, Liège (Le Vertbois), actes du colloque international des 24 et 25 novembre 2011 à
Liège.
Monumental, Revue scientifique et technique des monuments historiques, 2004, semestriel 1 et 2012,
semestriel 1.
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Jean de Loisy (direction), L'affaire 1052m². Les vitraux de la cathédrale de Nevers, Éditions du Presse
du Réel, 2011.
Fanny Drugeon, Isabelle Saint-Martin, dir., L’art actuel dans l’église, de 1980 à nos jours, Paris, 2012.
Cataloghi di mostre:
Sculpter la lumière. Le vitrail contemporain en Bretagne, 1945-2000, Château de Kerjean, SaintVougay, Saint-Thonan, 1999.
Centre international du vitrail, Chartres, 2000.
Les couleurs de la lumière : le vitrail contemporain en région Centre, 1945-2001, Chartres, Centre
international du vitrail, 28 avril 2001-31 mars 2002, Chartres : Centre international du vitrail, 2001.
Les couleurs du ciel : vitraux de création au XXe siècle dans les cathédrales de France, Chartres,
Centre international du vitrail, 31 avril 2002 - 31 décembre 2003, Chartres, Centre international du
vitrail, 2002.
Lumières contemporaines. Vitraux du XXIe siècle et architecture sacrée, Chartres, Centre international
du vitrail, 23 avril 2005 - 31 août 2006, Centre International du vitrail, Chartres, 2005.
Glasmalerei der Moderne, Faszination Farbe im Gegenlicht, Badisches Landesmuseum, Karlsruhe, 9
juillet – 9 août 2011.
Couleurs et lumière. Chagall, Sima, Knoebel, Soulages... Des ateliers d’art sacré au vitrail d’artiste/,
Musée des Beaux-Arts de Reims, 15 octobre 2011-26 février 2012, Bonsecours, éd. Point de vues,
2011.
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