039 - Incontro di dipartimento n. 2
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039 - Incontro di dipartimento n. 2
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo di Bagolino Via A. Lombardi 18 - 25072 Bagolino (BS) C.M. BSIC806008 - C.F. 87002590179 Tel: 0365 99190 - 0365 903868 - Fax: 0365 99121 E-mail Uffici: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito Internet: www.icbagolino.gov.it Circolare n. 039 Ai docenti e p.c. al personale ATA dell’I.C. di Bagolino Oggetto: Incontro di dipartimento per ambiti disciplinari n. 2 Si comunica che l’incontro di dipartimento per ambiti disciplinari è convocato per martedì 8 novembre 2016, dalle 16.30 alle 18.30 presso la scuola secondaria di primo grado di Idro Scuola dell’infanzia: 1. Eventuale confronto con i docenti del primo anno della scuola primaria sugli esiti degli studenti; 2. Punto della situazione sulla progettualità d’Istituto e condivisione di eventuali bisogni formativi; 3. Compartecipazione di idee per sperimentare una progettazione comune basata sulle competenze. Scuola primaria: 1. Verifica dei risultati e dell’efficacia delle prove comuni iniziali e delle programmazioni concordate; 2. Punto della situazione sulla progettualità d’Istituto e condivisione di eventuali bisogni formativi; 3. Presa in considerazione di esempi di progettazioni per competenze e di compiti di realtà. Scuola secondaria di primo grado: 1. Analisi degli esiti delle prove INVALSI e delle prove comuni d’inizio anno scolastico; 2. Punto della situazione sulla progettualità d’Istituto e condivisione di eventuali bisogni formativi; 3. Strutturazione di compiti di realtà condivisi e di una progettazione comune per competenze. I dipartimenti disciplinari sono articolazioni funzionali del Collegio dei docenti deputate alla ricerca, all’innovazione metodologica e alla progettazione disciplinare e trasversale per competenze, allo scopo di favorire scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici tra gli insegnanti: 1. Dipartimento di italiano, storia e geografia 2. Dipartimento di inglese, francese e tedesco 3. Dipartimento di matematica, scienze e tecnologia 4. Dipartimento di musica, arte e immagine ed educazione fisica 5. Dipartimento di religione cattolica 6. Dipartimento di attività educative nella scuola dell’infanzia Per il dirigente scolastico regg. Il collaboratore vicario Giovanni Ghidinelli (Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e per gli effetti dell'art. 3, c. 2, D. Lgs. n. 39/1993) GG/db Responsabile del procedimento: Donatella Buccio - Ufficio personale docente e ATA 0365 903868 - [email protected] Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo di Bagolino Via A. Lombardi 18 - 25072 Bagolino (BS) C.M. BSIC806008 - C.F. 87002590179 Tel: 0365 99190 - 0365 903868 - Fax: 0365 99121 E-mail Uffici: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito Internet: www.icbagolino.gov.it GLOSSARIO Competenze - Il termine competenza deriva dal latino “cum-petere” (tendere insieme verso una stessa meta o chiedere insieme) e l’ambito semantico richiama il confronto con una “situazione sfidante”; la competenza può essere intesa come “un’azione complessa e originale della persona in risposta a un problema reale, basata sull’attivazione di risorse interne e l’utilizzazione di quelle esterne per raggiungere un risultato positivo nell’esercizio della propria responsabilità”. Si concentra, così, l’attenzione sulla persona competente e non sono indebitamente contrapposte competenze e conoscenze come fossero alternative nel processo di insegnamento/apprendimento. La competenza è il saper agire, la capacità di mobilitare risorse interne in situazioni complesse: “nella ripetizione l’attenzione è concentrata sull’oggetto da ripetere, mentre nella competenza l’attenzione si rivolge all’alunno che deve mostrare la sua capacità di elaborare personalmente”. è S. CICATELLI, La scuola delle competenze, Elledici - Il capitello, Torino 2011. è D. MACCARIO, A scuola di competenze. Verso un nuovo modello didattico, SEI, Torino 2012. è A. PORCARELLI, Progettare per competenze. Basi pedagogiche e strumenti operativi, Diogene Multimedia, Bologna 2016. Compiti di realtà o compiti autentici in situazione - È possibile valutare le competenze solo in situazione, poiché si possono accertare soltanto “facendo ricorso a compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte…), osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive”. Con compito di realtà o compito autentico in situazione intendiamo, dunque, “una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere usando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica”. Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola disciplina, è opportuno pensare anche a compiti per la cui risoluzione gli studenti debbano richiamare in forma ampia e integrata più apprendimenti acquisiti; la risoluzione di una situazione-problema viene così a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell’insegnante. Si tratta dunque di compiti da affidare agli alunni, legati a una situazione reale di vita, vicina alla loro esperienza concreta, oppure riferiti a una situazione immaginata, una simulazione; gli studenti sono chiamati a risolvere una situazione reale o di fantasia, immedesimandosi e utilizzando le risorse degli specifici apprendimenti disciplinari, ma anche delle altre esperienze formative non scolastiche. Tutti gli strumenti di valutazione possono fare riferimento a situazioni di realtà: la distinzione fondamentale è tra prove e compiti di realtà. Nelle prove, anche quelle riferite al mondo reale, l’insegnante predispone gli stimoli, le domande o le richieste, conosce preventivamente i criteri di validità delle risposte e gli studenti sono chiamati a uniformarsi alle prestazioni attese; nei compiti di realtà, invece, la conoscenza si produce nell’agire riflessivo in situazione. I compiti sono problemi complessi che gli alunni affrontano per apprendere a usare nella vita le conoscenze, le abilità e le capacità personali, e per dimostrare in tal modo la competenza. è http://online.scuola.zanichelli.it/competenze/compiti-di-realta-e-progetti-multidisciplinari/ è F. TESSARO, Compiti autentici o prove di realtà?, in «Formazione & Insegnamento», XII, 3 (2014), pp. 77-88. è G. CERINI - S. LOIERO (cur.), Verso la certificazione delle competenze, Giunti Scuola, Firenze 2015. Episodi di apprendimento situato - “Un EAS è la porzione minima dell’attività didattica dell’insegnante e si articola in tre fasi distinte: la fase preparatoria, in cui gli alunni accedono alle informazioni in modo autonomo, solitamente a casa (fatto salvo per le prime classi della primaria), rispondendo a una breve lezione-stimolo dell’insegnante; la fase operatoria, in cui l’insegnante, dopo una verifica in classe dei contenuti emersi nella prima fase, affida al piccolo gruppo un’attività (come ad esempio: realizzare un servizio fotografico o un video, scrivere un post su un blog, realizzare una mappa concettuale, ecc.); la fase ristrutturativa in cui il docente corregge le false credenze che si possono essere create nel percorso di ricerca svolto dagli alunni e li aiuta a fissare i concetti fondamentali”. Il metodo, quindi, stimola negli studenti un processo di attivazione, di problem solving, di ipotesi da verificare con l’aiuto del docente e sollecita gli alunni a divenire protagonisti del proprio apprendimento utilizzando abilità, preconoscenze, risorse personali e competenze. Dal punto di vista dell’insegnante, invece, questo metodo - che si lega alla didattica 2.0 e alla flipped classroom valorizza il suo ruolo quale regista del processo didattico e rende più efficace il suo stare in aula, lasciando spazio agli studenti e dando loro la possibilità di fare esperienza del sapere in maniera attiva e coinvolgente. è P.C. RIVOLTELLA, Fare didattica con gli EAS, La Scuola, Brescia 2014. è P.C. RIVOLTELLA, Didattica inclusiva con gli EAS, La Scuola, Brescia 2015. è P.C. RIVOLTELLA, Che cos’è un EAS. L’idea, il metodo, la didattica, La Scuola, Brescia 2016.