Assisi “uno” un anno dopo di Jean-Pierre Poluzzi "Perché non metti

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Assisi “uno” un anno dopo di Jean-Pierre Poluzzi "Perché non metti
Assisi “uno” un anno dopo
di Jean-Pierre Poluzzi
"Perché non metti su un gruppo di autoconvocati?". "Mah, si potrebbe fare, magari con l'obiettivo di
discutere su temi socio-politici". "E se fosse sul modello delle comunità di base del Sudamerica? Sono in
tanti - dai quarantini ai cinquantini per dirla con Camilleri - che non trovano più un luogo dove riecheggia
quel Vaticano II che ha inciso sulla loro giovinezza...". "Potremmo riscoprire quella passione per il Mondo
che ci ha insegnato la Gaudium et Spes, informandola ai principi di impegno nel mondo del
francescanesimo..."
Agli inizi dello sviluppo di ARGOMENTI 2000, della sua fase pubblica, forse c'è stato anche questo dialogo,
che evidenziava un'esigenza diffusa tra una generazione di persone formata negli anni immediatamente
successivi al Concilio Vaticano II, quindi investita da una ventata di aria fresca e da un modo di vivere la
testimonianza cristiana che oggi sembra cambiato.
Correva l'anno 2004: un gruppo di persone proprio un anno fa si è incontrato ad Assisi, per vedere insieme
se questa cosa, ancora informe, potesse prendere dei lineamenti e diventare un'esperienza significativa, da
estendere ad altri. Così nei giorni 3-5 dicembre dello scorso anno una settantina di amici – pur nella
diversità dei destini futuri della cosa percepiti o desiderati dai presenti – hanno vissuto un forte momento
di amicizia, direi quasi un’ amicizia ritrovata: infatti quasi tutti provenivano da esperienze consolidate e
fatte con vero sacrificio nelle associazioni e in parrocchia, tutti accomunati da una passione per il Vangelo,
l’ uomo, i destini del mondo, la partecipazione vera, quella che non umilia o viene usata ma valorizza e
promuove. Ad un gruppo così (circa 70 persone, provenienti da tutte le parti d’ Italia, eterogeneo quanto ad
età, con una solida formazione legata al Vaticano II e una grande esperienza di servizio ecclesiale alle
spalle) è stata proposta una riflessione sul nostro tempo (Arturo Paoli) e sulla politica in Italia (Roberto
Weber, della SWG di Trieste), con laboratori di gruppo (società civile e istituzioni, etica e diritto,
cittadinanza e welfare, persone e città). Fratel Arturo Paoli, con un linguaggio incisivo e profetico, ha fatto
una panoramica del nostro tempo, segnalando il possibile declino dell’ Occidente ed individuandone la
causa in un’ economia slegata dall’ etica e dalla solidarietà. Sembrava di sentire nelle sue parole l’ eco della
Populorum progressio laddove si segnalava l’ allargarsi del fossato tra paesi ricchi e poveri. Come rimedio,
ha rilanciato l’ opzione preferenziale per i poveri, con un particolare richiamo alla salvaguardia
dell’ ambiente. Il prof. Weber ha anticipato i risultati di una ricerca della SWG sulla politica in Italia, con dati
sulle intenzioni di voto e la composizione sociale degli elettori dei vari partiti. La ricerca ha evidenziato tra
l’ altro l’ importanza di una concretezza e visibilità sul territorio richiesta al rappresentante eletto. La città
simbolo per il mondo ha fatto da cornice ed ha in qualche modo “battezzato” la nuova Associazione: sarà la
città di Francesco un appuntamento abituale per questi amici che, con la loro specificità, vorrebbero – nel
loro piccolo – far qualcosa per cambiare il mondo, un pò come quegli amici del bar di cui cantava Gino Paoli
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