Antonella Monti MISERERE NOSTRI
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Antonella Monti MISERERE NOSTRI
Antonella Monti MISERERE NOSTRI LietoColle Libriccini da collezione ~7~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle ~8~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Prefazione “Ciò che sono è un mistero”. Nell’ultimo verso di una bellissima poesia del suo libro, scrive così di sé Antonella Monti. E questo sentirsi mistero, contraddizione, slancio, solitudine, verità, finzione, bellezza, desiderio, questa consapevolezza di essere “una sorprendente tragica meraviglia”, è ciò che dà all’autrice l’energia per cercare attraverso la poesia l’essenza della propria vita. L’autrice sa che il viaggio dentro l’abisso della propria anima è senza confini, senza fondo, e che non basta una vita per compierlo. Eppure si mette in viaggio. Ha un ego robustissimo, capace di movimenti anche rapinosi, un ego raro in questo tempo di minimalismi e di eccessi di prudenza. La poesia di Antonella Monti è la poesia di una temeraria. Ha coraggio e sensibilità da vendere. Lontana dal tono medio e risaputo, omogeneo, di tanta poesia di oggi, è mitomodernista in una sua versione personalissima, e ha alle spalle il fantasma di un Foscolo classico, guerriero e ruggente, e, in parte inconsapevolmente, quello di Baudelaire, con la sua anima dilaniata, malinconica, nera, e i suoi improvvisi bagliori di luce sensuale. Invoca, all’inizio del libro, una Guida Celeste, e rompe subito la barriera cartesiana che divide la materia dal pensiero, la carne dallo spirito, ponendo l’anima di questa Guida, che è del Cielo, sui suoi polpastrelli, che sono di carne incisa da spirali primordiali. Intuendo tra una parola e l’altra la musica di torrenti e ruscelli. Allungandosi “su qualche pensiero” per poter sentire l’odore della vita, il suo caleidoscopico vibrare. E’ fatta di contraddizioni: lo sa e le rivendica: “In alternanza esulto/e poi piango/e ogni sorriso/e ogni lacrima/è un incanto”. Sa di poter essere diabolica e nera come la notte, rossa come l’inferno. Non ne ha paura. Non teme la propria forza anche distruttiva. Sola sul palco dell’essere, mirabile attrice di se stessa, vi si muove sorseggiando, sbocconcellando, inghiottendo la vita e azzannando all’orizzonte la linea dell’infinito, in cerca di “stupefacenti orgasmi di luce”. Si sente “in fermento”, come un buon vino. E si chiede se invecchiando diventerà un vino ottimo, o per sempre aceto. Ma se anche si avverasse la seconda ipotesi, sarà un aceto “coraggioso/e ambrato come un topazio”. Così questa poesia carica di vitalità finisce per dare voce a parole ~9~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle di speranza. Al sorriso. “Voi, che regalate sorrisi, aprite un varco/alla Speranza”. In quel varco, passa il testo che dà il titolo al libro, “Miserere nostri”, il più drammatico, che ha come tema il sacrificio, il dolore di chi ha “sopportato l’insopportabile” nelle inumane trame della Storia, e termina con una richiesta corale di perdono a coloro, i migliori, che sono ormai “nella luce”. Leggendo la poesia di Antonella Monti, solare e notturna, gioiosa e ferita, esultante e in lacrime, io provo una inesauribile sensazione di energia e di fiducia nella vita. La poesia, in lei, mi sembra tornare quella cosa primordiale e sincera che ci fa vedere in una ortensia “i seni di una balia” e ci riconcilia con la musica metamorfica dell’esistenza quotidiana, e dell’universo. Sentite questi versi, e ditemi se non sono splendenti nella loro metafisica semplice e segreta: “Se potessi essere come sono/brucerei come un legno di cedro./Arsa in una nuvola di fumo/mi accompagnerei al vento/a seminare il mio pensiero/che, raccolto nella corolla di un fiore/ schiuderei ai giorni.//In corpo evanescente/parlerei al tempo/sfumerei nei petali caduti/e turbinanti/a delineare un sentiero/alla fine sempre lo stesso./Ciò che sono è un mistero”. Il mistero della generazione della vita, e della inafferrabile, insondabile verità della poesia. Giuseppe Conte ~ 10 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Alle persone della mia vita ~ 11 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle ~ 12 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Parte prima Senz’altra dimora che il cielo Come l’uccello sul ramo Sui bracci della Croce Sarà atroce la tua quiete Nella pace di questo porto Amarezza assai amara Come l’uccello riposa Senza radici in terra Su quest’albero dove muore il tuo Dio Raïssa Oumançoff ~ 13 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle ~ 14 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Così Ti leggo, in spesse volute di fumo appari con passo morbido, la pelle diafana ricoperta solo di poesia. Così ti leggo. Sui miei polpastrelli l’anima Tua, Guida Celeste nello spazio fra una parola e l’altra ruscelli e torrenti, e un languido richiamo. Polposa e leggiadra, scrivi di meravigliose Attese, e io che cammino fra le Tue righe sono un fanciullo immerso in una fiaba. Ti seguo, avvolto alla Tua danza ti riconosco in ogni pensiero. Vorrei leggerTi all’infinito per conoscere la bellezza dell’Amore pieno. ~ 15 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Sei sacra come un’icona del tempo sei da profanare come un momento irripetibile, unico e senza malizie. Sei fabbrica di dolciumi, dove saziare la mia gola. Dilati in me come un boato, ala rombante che sempre mi accompagna. Mi voli sopra senza mai atterrare. Sei fatta di moltitudine, di musica e profumi, di ogni singolo battito. Sei fatta per l’Amore pieno. ~ 16 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Nei crateri lunari è lo spazio grigio così infinito da ridursi ad un grumo asciutto. Nessun sentore, arroccato in una pulsazione il suono e l’eco di una luce a dismisura rimbalza in lontananza. Mi allungo su qualche pensiero per sentire odorosa la vita, caleidoscopio vibrante dell’esistere. ~ 17 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle Oltre il mio vetro – oltre il nero che avvolge – scrutano indifesi gli occhi e fra il luccichio delle stelle si chinano al riposo, sopendosi nel chiarore lunare. L’ombra lunga di Morfeo tacita si allunga, coperta impermeabile ai sogni. ~ 18 ~ Antonella Monti, Miserere nostri, Erato – LietoColle