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NARRATIVA SVIZZERA. THOMAS HÚ RLI MAN N
Nietz sche perse lbmbrello
e inciampÒ in Zaratfuistra
(
sulle tracce dellra passeggrata fatale in rngadina
quando il filosofo concepi I'idea dell'<<Eterlo ritorno>>
GroncroFowmNa
ll'inizio dell'agosto 1881, Friedrich Nietzsche si
trova a Sils-Maria, in Engadina.
Durante una passeggiata - recandosi <<a 6000 piedi sopra il
livello del mare, e ancora molto più in alto su tutte le cose
umane> - verrà folgorato dalI'idea dell'Eterno ritorno. È
I'inizio del percorso che lo
porterà a Così parlò Zarathusúro. Poco prima di uscire,
compie un gesto in apparenza
banale: prende in mano il suo
ombrello rosso. Immaginia-
Unuiaggio destinato
aconcludersí
tragicamente
aTorino, baciando
unfratello-cauallo
lbmbrelio inmano,
scruta il cielo, pronto a recarsi verso ciò che trasformerà
molo così:
la sua
vita.
Thomas Hiirlimann, scrittore e commediografo svizze-
ro, sceglie la forma
di una
conferenza fittizia per interrogare questo momento cruciale della filosofia contemponanea: per solleticarlo, direi
quasi. E lo fa con grazia ammirevole, persino con un tocco di
scendenza, metafisico>>. Come
dice Bataille, gli ombrelli sono
aureole. Volte celesti in miniatura, collegate però alla materialità attraverso un bastone:
simbolo del serpente strappato
alla terra o chiara reminiscenza fallica. Sono dunque esseri
intermedi, sospesi fra I'alto e il
complice ironia: Lbmbrelln di
Nietzsche èuntesto tanto breve
quanto intenso. Come osserva
la traduttrice Mariagiorgia IIIbar nella sua nota, Hùrlimann
<<ci
spinge verso
il gusto della
dissertazione filosofica e del
piacere del ragionamento>>.
Abbandonata
tra i
basso.
fram-
Thomas
menti inediti del filosofo, sta la
frase <Ho dimentieato
il
Eùrlimann
mio
<Lbmbrello di
ombrello>. Forse una citazione,
Nietzsche>>
secondo Derrida, che ha reso
famoso questo inciso nel suo
saggio Sproni renciendolo immagine di <<verità nascosta tra
le sue pieghe>. Un
(trad.
Mariagiorgia
Abar)
Marcos
y Marcos
oggetto
scordato (nellavita come fra righe) viene ritrovato e rianimato da un altro pensiero. Húrlimann prende sul serio questo
pp. 16O, € 14
suggerimento, e ricama sopra
lbmbrello una serie di variazioni che accompagnano ilviaggio
di Nietzsche da quell'estate del
1881 al 1889, quando subirà il
definitivo crollo di nervi a Tori-
HiÌrlimann
no.
I/ombrellq nelle antiche civiltà cinesi ed egiziane, imitava
il tetto di una pagoda o una palma. Era prMlegio del potente,
che viene sempre seguito daun
grandeventaglio di rami o penne: eppure (non era soltanto il
simbolo di un rango superiore,
ma anche un simbolo di tra-
Thomas
è
nato nel I95O
AZW,
in Suizzera.
TYa i suoi
libri
in italínno
<Nelparco>
(Fekrtneili)
e
<Signorina
Starlc>
(Marcos
yMarcos)
Sul punto di uscire per andare incontro alla sua illuminazione, Nietzsche è figlio di una
tradizione filosofica fondata
proprio su questa rigida crepa:
idee e materia, Dio e uomo. Ma
egli <non può e non vuole accettare che il pensiero significhi differenza, divisione, separazione, scissione>. Decide di
vivere fino in fondo la crepa e
annientarla: pensandosi come
<<animale filosofico>>, con <<le
narici rivolte verso I'interno>.
Quest'immagine è un riassunto folgorante del metodo nietzscheano, della sua fedeltà alle
pulsioni e al corpo.
Húrlimann osserva (o immagina) che prima di uscire
Nietzsche scruti anche il cielo.
E una sorta di congedo, I'ultimo sguardo che annienta I'illusione della dualità. Ma poco do-
po succede qualcos'altro.
nelli del paese, confermato anche da Adorno. Chiosa I'autore:
<<i sassi che piovono aprendo
lbmbrello potrebbero rappresentare un ultimo awertimento: attento, Nietzsche, se fai
crollare il cielo, il cielo ti schiaccerà>. Ma Nietzsche prosegue.
Il suo modesto ombrello, dal
manico simile a un serpente e
dalla cupola simile a un'aquila i due animali-stendardo dello
Zarathustra - annuncia, rosso
com'è,
il
suo pensiero ferito:
che si libra nel vuoto lasciato
da un Dio appena ucciso.
In un certo senso, Nietzsche
non tornerà mai più da quella
passeggiata. Si inoltrerà sem-
Dopo quella
escursione Friedrich
si inoltrerà sempre più
afondo nelle tete
dellbltreuomo
pre più a fondo nelle terre dellbltreuomo, fino a conoscerne
I'abisso. Fino a incrociare un
cavallo frustato in piazza Carlo Alberto, a.Torino, e baeiarlo
chiamandolo fratello - I'apoteosi dell'animale filosofico. Nel-
Quando iniziano a cadere le
la sintesi terminale di Húrli-
lbmbrello egli cadono addosso
mann: <<Dio uomo animale bacio punto. Punto. Fine>.
prime gocce,
il
filosofo apre
dei sassi: uno scherzo dei mo-
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