indirizzo di saluto della ecc.ma reggenza in occasione dell`udienza

Transcript

indirizzo di saluto della ecc.ma reggenza in occasione dell`udienza
INDIRIZZO DI SALUTO DELLA ECC.MA REGGENZA IN OCCASIONE
DELL’UDIENZA CON IL DOTT. CLAUDIO PETRUCCIOLI, PRESIDENTE
DELLA R.A.I.
Signor Presidente,
è con piacere che la accogliamo a San Marino quale massimo rappresentante della RAI,
un’azienda che produce e diffonde informazione, cultura e intrattenimento.
Un’azienda che è stata determinante nell’accompagnare i grandi mutamenti nei costumi
di questa penisola e che è stata determinante, ad esempio, nel formare l’unità linguistica
e culturale di comunità diverse fra di loro.
“Per guardare la televisione, contrariamente alla radio, ci si deve fermare,
interrompere ciò che si sta facendo, restare immobili davanti ad uno schermo: questo
mezzo non avrà futuro”. Così scrive l’inviato del New York Times alla prima
presentazione ufficiale della Televisione, alla Esposizione Universale di New York. A
60 anni da quell’evento è assolutamente evidente che quel giornalista non aveva
azzeccato la previsione.
L’avvento della televisione ha segnato l’inizio di una nuova e rivoluzionaria era della
comunicazione, un cambiamento epocale che nella storia della civiltà moderna trova un
equivalente forse solo nell’invenzione della stampa a caratteri mobili, avvenuta nel 15°
secolo ad opera di Gutenberg.
La sua influenza sulla collettività è stata vigorosa, con risvolti anche assolutamente
positivi, quali ad esempio, l’accelerazione dell’unità linguistica, l’opera di
alfabetizzazione, la conoscenza e consapevolezza di sé del popolo italiano.
Ma la TV ha un secondo lato della medaglia: il rischio strisciante della divulgazione
parziale della verità, dell’accaduto. Marshall McLuhan,
non a caso si chiede: “se un albero che cade non è stato ripreso dalla Televisione, è
caduto realmente?”
E’ una domanda paradossale che impone con forza una riflessione sul ruolo
dell’informazione televisiva; un pensiero tanto più forte per una piccola comunità come
quella sammarinese, dove gli effetti di qualunque evento che ci riguarda, sono
amplificati rispetto alle grandi realtà.
Dal 1993 la Repubblica di San Marino ha la sua televisione di servizio pubblico, nata per
effetto di un accordo con la Repubblica italiana e che vede coinvolta in prima persona la
RAI, Radiotelevisione Italiana.
Anche nella nostra piccola comunità il nuovo servizio ha modificato abitudini e
cambiato la percezione degli eventi
Il nostro Stato ha realizzato la propria emittente televisiva in epoca recente con un forte
ritardo su quanto attorno a noi accadeva. Una grande sfida per una piccola comunità,
costretta in poco tempo a recuperare un gap significativo. Lo sforzo degli operatori
dell’informazione, i tecnici, i dirigenti, è stato intenso, il risultato, apprezzabile.
A questo lavoro hanno contribuito in maniera forte i Consiglieri di Amministrazione ed i
Direttori che si sono succeduti e fra questi un apprezzamento particolare va al Dott.
Mangiafico che ci ha accompagnato in questi ultimi anni.
Ma è una sfida che oggi si ripropone in una maniera ancora più prepotente. Siamo in una
fase nella quale ci si interroga sul futuro del mezzo televisivo, sulle applicazioni delle
nuove frontiere tecnologiche, sui sistemi di diffusione. E anche qui le implicazioni per
una piccola realtà non sono poche.
Tutto ruota attorno alla definizione della nostra emittente, se si tratti della TV di San
Marino o della Tv per San Marino. Se debba cioè valorizzare e sollecitare una dinamicità
culturale, offrire un servizio adeguato e puntuale alla propria comunità, o se contribuire
invece, in maniera significativa a divulgare oltre i ristretti confini di questa Repubblica
le sue peculiarità, i suoi valori, le sue opportunità.
Noi crediamo che l’obiettivo debba essere quello di saper coniugare le due cose.
E’ per questo che abbiamo seguito con interesse il percorso di crescita della San Marino
RTV, il suo ruolo nella comunità sammarinese, l’apertura verso l’esterno, con l’adesione
alla Comunità Televisiva Italofona, il progetto per una TV dei Piccoli Stati, la
partecipazione all’Eurovisione, e altro ancora.
Decisiva si è rivelata nel tempo la collaborazione con la RAI, da sempre punto di
riferimento, e lo stesso ci auguriamo possa avvenire in futuro con una spinta ed una
partecipazione sempre più proficua.
In via di definizione ci sono, per la nostra emittente di Stato, anche gli aspetti politici,
quelli che atttengono al rinnovo della convenzione dalla quale la San Marino RTV è
nata, la definizione degli ambiti operativi, la sua collocazione sul mercato, il suo
sviluppo generale: in una parola il suo avvenire.
L’auspicio della Reggenza è che le persone incaricate di tracciare i nuovi scenari
sappiano agire con oculatezza e con lungimiranza, per assicurare a questa comunità, uno
strumento di comunicazione adeguato, capace di farla crescere e di consentirle di
trasferire i valori fondanti di questa Repubblica.
Signor Presidente,
siamo onorati di questa sua visita e desideriamo esprimere a Lei ed all’Azienda RAI che
Lei qui rappresenta i sentimenti di alta considerazione a nome di tutti i sammarinesi e
siamo consapevoli che il carattere di servizio pubblico del nostro sistema radiotelevisivo
dei prossimi anni è strettamente connesso alle nuove intese che, ci auguriamo,
presiederanno a futuri sviluppi.
Signor Presidente,
la Sua visita ha per noi un carattere speciale per un’altra ragione: il legale pluridecennale
della Sua famiglia con questa terra.
Collaborazioni, competenza e passioni civili di cui abbiamo beneficiato in momenti
faticosi e che ci hanno aiutato a crescere.
Per tutte queste ragioni gradisca il nostro benvenuto e sappia che ogni volta che deciderà
di varcare il confine, Lei sarà sempre a casa sua.
San Marino, 26 marzo 2007/1706 d.F.R.