Colletta della Settimana Santa 2016

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Colletta della Settimana Santa 2016
Accanto ai siriani – in Siria
ASSOCIAZIONE SVIZZERA DI TERRA SANTA
I Francescani sono presente in Medio Oriente da secoli. In Siria
sono diciassette, suddivisi tra Lattaquieh, Damasco e Aleppo, e nei
villaggi della valle dell’Oronte. Dall’inizio della guerra la situazione
economica e sociale è profondamente mutata.
Senza turismo e produzione industriale il tasso di disoccupazione,
soprattutto giovanile, è fortemente aumentato. L’agricoltura è in
difficoltà, l’embargo blocca le esportazioni, i prezzi sono crollati.
L’erogazione di energia elettrica è scarsa, la mancanza di acqua,
l’approvvigionamento di generi alimentari, l’assistenza sanitaria,
i black out e la razionalizzazione della benzina pesano notevolmente
sulla popolazione.
I Francescani sostengono le persone rimaste nel Paese assicurando
loro un minimo di dignità e tentando di arrestare l’esodo che nel
frattempo ha assunto dimensioni drammatiche. I centri di accoglienza a Damasco e Aleppo sono di fondamentale importanza per gli
sfollati interni, che trovano alloggio, assistenza sanitaria e sostegno
finanziario. I frati vengono aiutati da volontari locali e da altri religiosi.
CUSTODIA FRANCESCANA DI TERRA SANTA
Gli aiuti umanitari dei Francescani in Siria rappresentano un barlume
di speranza in una situazione tragica. Anche grazie alla colletta della
Settimana Santa.
Solidarietà con i fratelli e le sorelle nei Paesi di origine del Cristianesimo
A servizio della Chiesa nei Luoghi Santi di Gesù e degli Apostoli
Colletta della Settimana Santa 2016
La loro Patria – le nostre radici
Vita parrocchiale vivace - malgrado le difficoltà
Quest’anno con la colletta della Settimana Santa il nostro aiuto va a
venti progetti sostenuti da Istituzioni ecclesiali in Siria, Libano, Israele, Palestina, Egitto e Iraq.
Una delle priorità è quella della promozione dell’istruzione e della
formazione professionale, un’altra è il lavoro nel Sociale, una terza
riguarda il sostegno ad attività socio-pastorali in varie diocesi.
Forse, qualcuno di voi avrà assistito all’ingresso solenne del Patriarca latino, sua Beatitudine Fuad Twal a Betlemme il giorno di Natale.
Accolto dal rullo di tamburi, dal suono degli strumenti a fiato e da
sbandieratori. In Medio Oriente si chiamano scout, e i suonatori
“Fanfares” - nella Svizzera tedesca li conosciamo come Jungwacht e
Blauring (Jubla), il movimento scout legato alla Chiesa cattolica. Essi
rappresentano un elemento fondamentale della vita in parrocchia. I
loro incontri, i campi e i vari corsi servono da luogo di aggregazione
per bambini e adolescenti. I ragazzi praticano sport, giocano, suonano, comunicano. Spesso tali contatti e tali amicizie rimangono per
sempre.
La Festa della mamma vera a propria viene celebrata in Medio
Oriente il 21 marzo. Alle mamme va il ringraziamento per l’impegno
nelle famiglie e nelle parrocchie. Anche le persone con disabilità,
soprattutto bambini e ragazzi, vengono festeggiati e si ringraziano
familiari e assistenti. Con canti e danze, con dolci e ghirlande si
celebra la vita. Gli anziani si incontrano per parlare e pregare, per
andare in visita ai santuari.
I bambini frequentano con entusiasmo il catechismo in vista della
Prima Comunione. Tutta la parrocchia è impegnata, e le famiglie
immortalano gli eventi della giornata di festa con parole e immagini.
Incontri regolari fra i sacerdoti e i collaboratori, la preghiera comune
e lo scambio rivestono una importanza fondamentale e sono arricchenti. A ciò si aggiungono i corsi di aggiornamento e la realizzazione di materiale didattico, le testimonianze e gli incontri con altre
confessioni ed esponenti religiosi.
Processioni e visite reciproche durante le feste religiose non fanno
che promuovere una convivenza improntata al rispetto.
Per molti profughi, parrocchie e Istituzioni ecclesiali sono, soprattutto
di questi tempi, un’ancora di salvezza nella loro esistenza duramente
provata. Esse sostengono con cibo e vestiario, cercano alloggi e
mediano assistenza medica. Le Chiese sono per loro una patria
dove vivere la loro fede e trasmetterla ai figli.