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a ndaria di Sass Scuola Seco Numero 4 Aprile 2015 Sommario: Punti di Globalizzazione e curiosità Forse non tutti sanno che il jeans può essere considerato il simbolo della globalizzazione mondiale, ma che risale al XV secolo, quando questo tessuto leggero e resistente veniva usato per i pantaloni dei marinai di Genova e per coprire la mercanzia navale che partiva dall’antico porto della città, all’epoca simbolo del fervore commerciale. Già allora c’erano tutte le caratteristiche base del jeans moderno: taglio a cinque tasche, bottoni, impunture, rivetti. Il tempo passa e nel XX secolo diventa un indumento da tempo libero, comodo e colorato e torna nella nativa Europa insieme al boom del casual. In America invece durante il proibizionismo non poteva essere indossato nelle scuole, ma con il mito di Bob Dylan fu riammesso nell’università. Diventa progressivamente il simbolo della ribellione giovanile e urbana, rappresentando anche la volontà dei giovani di prendere le distanze dalla monotonia del mon- do adulto e dall’ipocrisia di una società di regole. Non a caso, i sessantottini lo scelgono come uniforme del loro esercito per le lotte ai diritti e alla libertà individuale, entusiasmati anche dall’esplosione del movimento hippy. E il mitico modello Levi’s 501 verrà adottato come divisa collettiva, simbolo dell’antimoda, dell’ideologia rivoluzionaria e dell’antiperbenismo conservatore e borghese. Allora com’è stato introdotto nel mondo della moda? Dal ’68 il jeans diventa il primo capo globalizzato e oggi lo è più che mai. Insomma, jeans insieme a pizza è la parola più globalizzata. Sicuramente è un fenomeno che riflette la costruzione dell’identità personale, perché, pur essendo un capo unisex, è facilmente personalizzabile, ma rappresenta anche i mutamenti sociali quando veste l’identità collettiva. (L. Micarelli, I. Palmerini) La giornata dell’autismo e Collemaggio diventa blu L’autismo è un disturbo neuropsichiatrico che interessa la funzione celebrale. La persona colpita presenta un comportamento particolare, caratterizzato da un’integrazione sociorelazionale ridotta o mancante. Attualmente le cause, che portano la persona a isolarsi in un mondo virtuale e con gravi alterazioni sia nell’area verbale che non, risultano ancora sconosciute. Da due l’associazione Abruzzo Onlus organizza la Giornata Mondiale dell’Autismo nella nostra città e così il 2 aprile 2015 la Basilica di Collemaggio sarà tutta illuminata di blu. L’evento ha come fine far conoscere il disturbo, ma in particolare sensibilizzare la coscienza delle persone così da trovare gli aiuti per sostenere chi ha questo problema. (G. Cercarelli, L. Verzulli) Vista Disabili e società In Italia ci sono circa tre milioni di cittadini disabili che hanno esigenze quotidiane come le nostre. Lo Stato ha emesso delle disposizioni legislative dirette ad aiutarli, farli sentire a proprio agio e integrati nella società. Le disposizioni stabiliscono gli aiuti economici sotto forma di pensioni di invalidità, oppure di assegni mensili; concedono anche l’accompagnamento per le persone senza autonomia personale. I disabili hanno gli stessi diritti degli altri: il diritto di muoversi, di istruirsi e di lavorare. Bisogna eliminare ogni tipo di ostacolo che rende difficile la loro vita. I primi ostacoli da abbattere sono le barriere architettoniche come i passaggi stretti, le porte di difficile apertura, gli spa- Noi e la società 1 Noi e 2 Noi e il futuro 3 Noi tra sport e svago 4 zi in cui è impossibile girarsi e i dislivelli difficili da superare. La cosa strana è che in Italia e in molti altri paesi ci sono leggi scritte che impongono di costruire strade, luoghi pubblici e case adatte a queste persone diversamente abili, ma non vengono per niente rispettate. Per non parlare dei diritti dei nostri coetanei disabili. In televisione spesso si sente che non vengono rispettati nemmeno a scuola, dove sono vittime delle crudeltà dei compagni. Alcuni non reagiscono, altri si difendono in maniera esagerata, ma esagerata è anche la sofferenza da sopportare! (S. Di Giovanni, S.Porfirio, I. Colaiuda) Basta con la guerra: siamo tutti uguali Ormai sono mesi che si sente parlare in TV e sui quotidiani di guerra di religioni e di I.S.I.S, un gruppo formato da estremisti musulmani. La cosa non è iniziata qualche mese fa, bensì quando Maometto fondò l’Islam. Eppure lui parlava di pace, armonia e rispetto per gli altri popoli. Questo gruppo di estremisti poi commette atti vandalici non solo contro le persone, ma anche contro i monumenti! Prendono di mira le grandi città facendo ostaggi, chiedendo riscatti esorbitanti o uccidendo persone! Dopo essere state costrette a mettersi una tunica arancione, vengono torturate, decapitate, bruciate vive. Tutto viene filmato e fatto vedere in scala mondiale mentre le povere vittime sono costrette a soffrire e offendere il proprio stato e la propria religione. Di recente in Francia hanno ucciso dodici persone, di cui quattro bambini poco più che neonati. E que- sto perché Charlie Hebdo pubblica fumetti satirici anche su Maometto. In un museo della Tunisia qualche giorno fa hanno ucciso ventiquattro persone, di cui quattro Italiani. Si può immaginare l’influenza negativa sull’economia. Infatti dopo l’accaduto, le crociere che partivano dall’Italia per la Tunisia sono state sospese. Anche in Palestina sono arrivati a fare atti vandalici togliendo le croci dalle chiese e mettendo la loro bandiera nera, distruggendo i dipinti dei Santi e la statua della Madonna con Gesù in braccio. Non continuo con altre storie, penso che il messaggio che voglio trasmettere si sia capito, basta con le guerre, basta versare sangue inutile, basta usare la religione come scudo per coprire azioni cattive e basta considerare una nazione meno di un’altra. Siamo tutti uguali! (M. Samuele) 2 Noi e l’ambiente Le centrali idroelettriche Api e formiche: esempi da imitare Una centrale idroelettrica è un insieme di opere di ingegneria idraulica posizionate in una certa successione, con una serie di macchinari per ottenere la produzione di energia elettrica da masse di acqua in movimento. Le centrali sono classificate in base al tipo di impianto: ad acqua fluente, a bacino, a impianti ad accumulazione (a ciclo chiuso) o in base alla potenza che è determinata dal salto o dislivello e dalla portata d’acqua (massa d’acqua che fluisce attraverso l’impianto nell’unità di tempo). Le centrali idroelettriche hanno degli svantaggi per problemi ambientali: modifica del paesaggio, distruzione di habitat naturali, spostamento di popolazioni, perdita di aree agricole, erosione. Gli studi di fattibilità devono essere molto accurati da un punto di vista geologico per evitare tragedie come quella del Vajont (1963) che provocò 1970 vittime e la distruzione di tre centri abitati. Le nuove installazioni idroelettriche sono classificate come mini-idro (inf. a 10MW) rispet- Le api e le formiche sono insetti sociali. La struttura delle colonie e la loro organizzazione può variare da specie a specie. Cominciamo dalle api. Esse sono utili per l’impollinazione e la riproduzione delle piante. L’organizzazione della loro società è molto avanzata. Esse vengono divise in ruoli in base all’età: le api appena nate, non essendo in grado di volare e di svolgere compiti pesanti, si occupano delle attività all’interno dell’alveare e della sua protezione. Una volta diventate adulte si impegnano nella raccolta del polline, del nettare e altre sostanze da cui ricavano il miele. Nell’alveare vivono l’ape regina, il fuco e l’ape operaia. L’ape regina quando nasce è una normale larva che viene alimentata con la pappa reale, una speciale alimentazione che permette la crescita di tre volte il normale. Il fuco è l’ape maschio e la sua unica funzione è l’accoppiamento durante il quale viene ucciso dalla regina. L’ape operaia è di genere femminile e svolge tutti i lavori nell’alveare. Passiamo alle formiche. Anche loro hanno un’organizzazione complessa. Il formito ai grandi impianti e, pur avendo una potenza inferiore, hanno un caio comprende numerose vantaggio per la salvaguardia dell’ambiente e meno impatto sul territogallerie intrecciate tra loro. rio, maggiore facilità di gestione e rischi inferiori. Nella provincia di In una di queste si trova la L’Aquila troviamo il Lago di Campotosto, il più grande lago artificiale regina intenta a deporre d’Abruzzo, creato negli anni 30 con la costruzione di 3 dighe per il uova aiutata dalle formiche funzionamento delle centrali idroelettriche nella Valle del Vomano. Le operaie che le porteranno in dighe di Campotosto sono a ciclo chiuso, cioè utilizzano l’energia in un cunicolo per farle schiudere. I maschi si distineccesso per ripompare l’acqua a monte per essere poi riutilizzata. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 la protezione civile ha incaricato guono dalle ali. Le formiche operaie hanno vari coml’EUCENTRE (Centro Europeo di Ricerca di Ingegneria Sismica) di piti dall’andare in cerca di cibo al pulire il formicaio, valutare il rischio di crollo delle dighe in caso di forti terremoti. Il ri- aiutare la regina e sorvegliare le uova e il formicaio. sultato è stato che non si può escludere un cedimento strutturale. Di Ognuna si fida dell’altra, è come se famiglia fosse il parere diverso sono gli esperti dell’ ENEL che gestisce la diga . (A. Narciso) loro concetto base. (A. Farinosi, M. Marinanza) Sos: Animali in estinzione Bellezze ambientali abruzzesi L’Italia è la culla della biodiversità, ma non lo resterà per molto. Di solito si pensa ad animali in via d’estinzione come il panda, la tigre, l’orso polare, tutti animali che non vivono nei nostri boschi e nei nostri ambienti. E i nostri animali? Sì, avete capito bene, il problema esiste anche in Italia. Per fare un esempio c’è il caro orso bruno, di cui ormai vivono sulla terra solo ridotte popolazioni che vedono sempre più contrarsi il proprio habitat naturale a favore di strade, case e terreni agricoli. Ma non è l’unico problema. Infatti a causa della cattiva gestione della caccia e di spietati atti di bracconaggio non sono rimasti più di 90 esemplari. Un esempio ancora più grave è quello dell’aquila del Bonelli. Di questo regale rapace restano circa 12-15 coppie tutte concentrate in Sicilia, sempre più minacciate dalla trasformazione dei suoi habitat in campi per l’agricoltura intensiva o in infrastrutture. Altre minacce sono riconducibili al bracconaggio, al prelievo dei pulcini dai loro nidi e alla caccia della sua preda principale: il coniglio, un tempo molto numeroso in Sicilia. Per fortuna però, ci sono animali che prima erano considerati in via d’estinzione e ora non più, come l’airone bianco maggiore. Questo grande e elegante uccello ha mostrato segni di incremento significativi negli ultimi anni. Nidifica nei canneti e in aree umide con alberi e vegetazione acquatica . In Italia oggi se ne contano circa quaranta coppie. (D. Visco) L’Abruzzo è una delle regioni più selvagge e intatte d’Italia dal punto di vista ambientale. Il territorio è per il 65% ricoperto da montagne con splendidi boschi di faggi e querce secolari. L’Abruzzo viene anche chiamato regione dei parchi perché sono presenti tre importanti parchi nazionali: Gran Sasso Laga d’Abruzzo, Maiella, un grande parco regionale: Parco naturale Sirente - Velino e riserve naturalistiche minori. Parchi e riserve sono ricchissimi di biodiversità con centinaia di specie di piante, mammiferi, uccelli e invertebrati e di luoghi magici pieni di storia e tradizioni. Tra loro troviamo il Lago di Campotosto e le vette del Gran Sasso più vicini a noi, a sud le gelide acque del Tirino e le selvagge Gole del Sagittario, le faggete secolari e la Val di Rose nel Parco d’Abruzzo. Tra Pescara e Chieti troviamo i Calanchi di Atri, il lago di Penne e gli eremi della Maiella. Anche sulle coste c’è una vasta biodiversità con uccelli marini, pesci e invertebrati che vengono protetti in riserve marine come quella della Torre di Cerrano. Pagina 2 (Andrea Narciso) Punti di Vista 3 Noi e il futuro Il jeans giramondo Iqbal: ragazzo come noi La parola a E. E. Schmitt: Guarirò Il jeans è il simbolo della globalizzazione perché ogni sua parte proviene da una diversa località del mondo. Infatti i vari pezzi vengono fatti in Tunisia, Italia, Germania, Francia, Irlanda del Nord, Pakistan, Turchia, Giappone, Corea, Namibia, Benin e Australia. Il suo tessuto viene dal Kansas e si chiama denim. Trasportato a Francoforte viene tinto usando un indaco intenso. A Ras Jebel viene tagliato, cucito e poi trasformato in un tessuto morbido e inossidabile mettendolo in grosse lavatrici industriali e dentro viene aggiunto anche un materiale che proviene da un vulcano inattivo della Turchia. Questo lavaggio è uno dei procedimenti più inquinanti di tutta la produzione dei jeans. L’Italia ha le migliori attrezzature per il rispetto dell’ambiente, ma la maggior parte della tinta viene lavata via a Ras Jebel, che non le ha. Il cotone che serve per fare il denim viene comprato dall’azienda Italia anche in altri posti, ma soprattutto in Africa occidentale. In Pakistan e in Corea si coltiva il cotone per fare l’interno delle tasche. I fili di poliestere per le cuciture vengono prodotti nell’Irlanda del Nord, mentre l’ottone per la zip viene prodotto in Giappone. Dopo aver percorso 4000 km verso nord arriva a Milano e da lì ritorna a Tunisi per poi andare in Gran Bretagna, dove viene assemblato, messo in commercio e rivenduto in tutto il mondo. Che giro! (L. Micarelli, I. Palmerini) Iqbal. Nato nel 1983 a Muridke in Pakistan, quando aveva 4-5 anni, fu venduto dal padre per 12 dollari, non per cattiveria, ma per necessità: era povero e voleva far guarire da una malattia il fratello. L’ultimo padrone di Iqbal fu Hussain Khan. Insieme a lui, tanti altri bambini erano schiavi di quell’uomo. Iqbal lavorava in una fabbrica di tappeti da dove non poteva fuggire perché era attaccato a una catena. Lavorava per 12 ore al giorno con un salario poverissimo e cibo scarso. Per riposare c’era una prigione sotterranea. Un giorno, per fare dispetto al padrone distrusse in sua presenza un bellissimo tappeto. Si racconta che nel 1992 Iqbal e altri bambini uscirono dalla fabbrica di nascosto per assistere alla celebrazione della giornata della libertà organizzata dal Fronte di liberazione del lavoro schiavizzato (BLLF). Ad un certo punto Iqbal cominciò a raccontare davanti a tutti la sua storia che venne pubblicata sui giornali. Così, con l’aiuto di un avvocato della BLLF, fu liberato dalla schiavitù e portò la sua storia in tutto il mondo: a Stoccolma, a Boston, ma soprattutto nei Paesi Asiatici dove c’era ancora la schiavitù dei bambini. Purtroppo a soli 12 anni, Iqbal venne ucciso da uno sparo, a Murikde, la sua città natale. Ullah Khan, il capo della BLLF, subito dopo l’assassinio, dichiarò che a ucciderlo era stata la mafia dei tappeti. I dettagli della tragedia sono ancora oggi poco chiari. (A.Consorte C. Pendola) Il futuro e ... riserve naturali Non vogliamo ... piogge acide Negli ultimi due secoli molti ambienti naturali sono stati distrutti, danneggiati e alcuni animali sono scomparsi. Per tutelare la natura e difendere le specie di animali e piante minacciate di estinzione, c’è bisogno di aree protette, dove è vietata la caccia e non si possono né abbattere gli alberi né costruire case e strade. La prima forma di protezione su un territorio esteso risale al 1872, quando fu creato il Parco Nazionale dello Yellwstone negli Stati Uniti d’America. In Italia nel 1922 fu istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso nelle Alpi Occidentali fra il Piemonte e la Valle d’Aosta, nel 1923 il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, successivamente il Parco Nazionale del Circeo sulla costa laziale, il Parco Nazionale dello Stelvio nelle Alpi Centrali fra la Lombardia e il Trentino Alto Adige e infine sulla Sila il Parco Nazionale della Calabria. Oggi sono ventidue. Ci sono anche altre forme di tutela della natura, come le riserve naturali e i parchi regionali. Le prime sono aree generalmente ristrette destinate alla protezione di alcune specie di animali e vegetali, i secondi, gestiti dalla Regione, sono situati in genere lungo i fiumi o sui monti. (A. Farinosi, M. Marinanza) Gli scandinavi si preoccupano molto dei danni causati dalle radiazioni emesse dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl che propagandosi hanno contaminato la vegetazione, gli animali e in alcune casi l’uomo. Altrettanto grave è l’inquinamento quotidiano che le correnti d’aria portano su questi territori. Gli inquinanti sono particelle di carbone di origine industriale, fumi e vapori che combinati con l’acqua presente nell’atmosfera si trasformano in piogge acide. Queste danneggiano le foreste, i laghi, i fiumi e i pesci perché quando si depositano sulla superficie terrestre modificano la composizione del suolo e delle acque. L’acidità favorisce lo scioglimento dei metalli pesanti e dunque la concentrazione di metalli nell’acqua. È questo è il motivo dell’avvelenamento dei pesci. Nel 2001 la UE ha emesso la direttiva 2001/81/CE con cui impone che tutti gli Stati membri rispettino i limiti delle emissioni dei quattro maggiori inquinanti atmosferici: il biossido di zolfo, gli ossidi di azoto, i composti organici volatili e l’ammoniaca. Negli ultimi anni sembra che l’inquinamento causato dalle piogge acide sia sceso, ma la foto testimonia la sofferenza dei boschi che non potranno più vegetare. (G. Cercarelli, L. M. Verzulli) A volte nella vita è facile ammalarsi, più difficile guarire. Per curare ci sono i medici, però loro non sono macchine e quindi non riescono a guarire tutte le malattie. Oggi il progresso ha permesso di costruire macchinari sempre più precisi e avanzati, ma non potranno mai sostituire il chirurgo o il medico. Questo perché il paziente si rassicura guardando la faccia del dottore e così forse nel suo cuore ritorna la speranza. La salute oggi è riconosciuta come uno dei diritti fondamentali per ogni essere umano. Se curarsi è un diritto, è chiaro che c’è anche un dovere come per esempio alimentarsi in maniera corretta ed evitare sostanze nocive. Però il diritto alla salute non è il diritto a non ammalarsi, ma il diritto a una cura in caso di malattia. E se questo è vero per l’adulto, figuriamoci per l’infanzia. C’è l’art. 24 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che afferma il diritto del fanciullo al godimento dei più alti livelli raggiungibili di salute fisica e mentale, ma non sempre viene rispettato. Infatti a smentire quanto dice l’articolo, E. E. Schmitt ha riportato la triste testimonianza di un bambino che sfortunatamente si ritrova malato di cancro. All’inizio tutti provano a sostenerlo e a curarlo: i genitori, gli infermieri e tutte le persone che gli vogliono bene. Ma dopo aver provato tutte le possibilità viene abbandonato dai medici perché per loro non c’è più nulla da fare. Il bambino così comincia a sentirsi inutile e per consolarsi chiede a Dio: Guarirò? (I.Palmerini, L. Micarelli) Numero 4 Elezioni a scuola. Una città per noi! Sassa, 27 marzo: elezioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Alla votazione hanno partecipato le classi quinte della Primaria e le classi prime della Secondaria. I seggi, aperti alle 9:30 con le votazioni delle classi prime e a seguire delle quinte, si sono chiusi alle 11:30 e alle 12:00 sono state aperte le urne. Le classi hanno così votato. Secondaria: 1^A Fiordigigli Adele 9 voti, Mancini Michael 4 voti, Specchioli Matteo 2 voti con ballottaggio e Vittorini Chiara 3 voti; classe 1^B Bruschi Giorgia 7 voti, Capannolo Matteo 6 voti, Ciammola Vanessa 7 voti, Cipriani Daniele 5 voti e Pace Davide 6 voti. Su trentanove aventi diritto hanno votato trentatrè. Primaria: 5^A Antonica Denisa 4 voti con ballottaggio, Ciammola Samuele 7 voti, Ostili Silvia 11 voti e Paiola Matteo 11 voti; 5^B Colagrande Francesca 6 voti, Coletti Samuele 3 voti, Duriniva Lucia 5 voti e Marzi Francesco 9 voti. Su cinquanta aventi diritto hanno votato quarantanove. Dallo spoglio su 83 voti 82 sono risultati validi. Sono stati eletti le due ragazze e i due ragazzi più votati di ogni classe, ai quali auguriamo buon lavoro! (A. Narciso M. Marinanza) Pagina 3 4 Noi tra sport e svago CICLISMO … CHE PASSIONE Giocare a distanza Il ciclismo è uno sport che prevede l’utilizzo di una bicicletta. Il ciclismo serve anche per allenare i muscoli delle gambe, ma può servire per il lavoro, per il trasporto di merci e, strano ma vero, anche per scopi militari. Le competizioni su bicicletta sono parte integrante dello sport. Nate negli ultimi decenni del XIX, sono state divise in tre specialità: il ciclismo su pista, il ciclismo su strada, amatissimo da tutti, e il ciclocross praticato fuori strada e su piste non battute. Dal 1989 sono ammesse anche le gare femminili. La bicicletta non è stata sempre come quella che si vede oggi. Se facciamo la sua storia si può partire dal biciclo inventato da Eugene Meyer, per passare alla Safety Bicycle o bicicletta di sicurezza inventata da John K. Starley, alla bicicletta da corsa che serve per fare i campionati di corsa su bici, alla mountain-bike e alla tecno-bike, biciclette popolari. Il costo varia in base alle caratteristiche, ma non è molto alto a meno che non sia da competizione. Anche tra gli amatori non sportivi, le più gettonate sono la mountain-bike e la tecno-bike perché permettono di superare più facilmente gli ostacoli che possono avere i vari percorsi. ( Andrea Di Prospero) Internet, nata prima come rete militare e poi trasformata in accademica e scientifica, ha conservato per lungo tempo le caratteristiche di una rete chiusa. La crescente disponibilità sul mercato di potenti tecnologie informatiche ha favorito la sua diffusione. Ad oggi internet è utilizzato come fonte di informazioni, di lavoro ma anche per far divertire i ragazzi. L’uomo, pensando anche ai ragazzi, ha inventato un modo per farli giocare a distanza. Da quando c’è la possibilità di giocare online, i ragazzi non devono più incontrarsi realmente, ma possono giocare tra di loro rimanendo nelle proprie abitazione. Nei giochi si possono conoscere anche perso- Nella cultura del Pakistan non vengono rispettati molto i diritti delle adolescenti. Si legge di molte ragazze che si devono sposare per forza. A proposito di ciò c’è la testimonianza di una ragazza di diciassette anni, nata in Inghilterra da genitori Pakistani e costretta a sposarsi per forza con suo cugino Rashid. Riportiamo le parole di Salima: Un giorno mio padre mi portò a casa di mio cugino che non avevo mai visto. Fu il viaggio più lungo della mia vita, perché mio padre aveva programmato il mio matrimonio con Rashid. Io non volevo sposarmi con una persona che non avevo mai visto, ma se rifiutavo mio padre mi avrebbe picchiata e poi avevo sentito dire che se non mi sposavo la mia famiglia avrebbe dovuto lavare la vergogna con il mio sangue, oppure il mio futuro marito si poteva vendicare. Nella nostra cultura si affermano con forza i diritti della donna nel campo privato, nel campo lavorativo e nel sociale. La Costituzione Italiana dedica l’art 3 e 37 al pieno sviluppo della persona umana, alla partecipazione alla vita del paese e al riconoscimento dei pari diritti nel lavoro e nella retribuzione senza differenza di sesso; così come l’art 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dice che il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero consenso dei futuri coniugi e per finire l’art 23 della Carta dei ne nuove, o di nazionalità diversa e ma- Diritti Fondamentali dell’Unione Eurogari stringerci un rapporto virtuale per pea afferma che la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i giocare insieme una partita. Però è me- campi. E allora alziamo la voce perché glio giocare con amici veri! ci sia per tutti l’età dello svago spensierato. (S. Di Prospero, D. Bizzini, N. Micarelli) (C. Cesare A. Felli) Vuoi fare sport? Prima leggi attentamente i consigli L’adolescenza è il periodo in cui si ha la massima esigenza di assumere sostanze nutrienti ed energetiche. Soprattutto in questo periodo è assolutamente necessario alimentarsi in modo corretto. Cioè assumere in quantità sufficiente e non eccessiva tutti gli alimenti di cui abbiamo necessità in base alla nostra costituzione. Bere molta acqua favorisce i processi organici in particolare quelli renali, idrata il corpo, elimina le tossine e modera gli stimoli dell’appetito. Molti ragazzi preferiscono i cibi non propriamente salutari. Invece alcuni sono assolutamente indispensabili da mangiare in grande abbondanza. Ad esempio, frutta e verdura sono poco amate eppure fanno bene alla salute del nostro organismo. E’ importante capire quale sia il nostro fisico e accettarlo. Questo vuol dire non lasciarsi andare a ogni eccesso alimentare, ma apprezzare il nostro corpo per quello che è e fare tutto il possibile per mantenerlo in forma. Lo svago negato La colazione, è risaputo, è il pasto più importante della giornata. Chi non la fa non assume nulla per circa sedici ore e ciò spesso provoca un calo del rendimento sia fisico sia mentale. Per non appesantire lo stomaco sarebbe meglio evitare i grassi. Il pranzo è il pasto di mezzogiorno. Deve essere leggero per non appesantire il fisico o ostacolare le attività pomeridiane. Gli spuntini sono la merenda energetica del mattino e del pomeriggio e forniscono la giusta ricarica che aiuterà a proseguire le attività sia di studio che sportive o lavorative. La cena non deve essere ricca poiché mentre si dorme il fisico consuma solo poche energie. Pochi consigli ma salutari. Provare per credere! (E. Ben Salah, G. Cercarelli, A. Farinosi, M. Marinanza, N. Spaziani) Ieri e oggi moda da tempo libero e altro Abbiamo intervistato delle ragazze un po’ datate. Hanno raccontato che da piccole indossavano un abbigliamento semplice e pratico: calzettoni fino al ginocchio, gonne a pieghe e maglie. Le scarpe della festa erano di cuoio nero come il grembiule che mettevano per andare a scuola abbellito dal colletto bianco a uncinetto. Per andare a cena fuori e per aiutare la mamma a fare la spesa mettevano la t-shirt e il jeans. Ma le grandi occasioni erano tutta un’altra cosa. Il vestito diventava elegante, la maglia e la gonna sembravano diverse, per non parlare delle scarpe. Quando stavano a casa, per stare più comode, la scelta cadeva su tuta e scarpe da ginnastica. Adesso che sono cresciute, con jeans e maglia mettono scarpe con tacco per fare moda, ma a casa leggins, felpa e scarpe da ginnastica la fanno da padrone. Hanno anche raccontato che prima andavano di moda i pantaloni a zampa di elefante e quelli a vita alta, ma che trovano più belli i moderni pantaloni a vita bassa. Insomma cambiano i tempi, cambiano i gusti, non cambia la voglia di rimanere ancora giovani. (N. Spaziani, M. Marinanza ) Punti di Vista