Aprile

Transcript

Aprile
a
ndaria di Sass
Scuola Seco
Numero 4
Aprile 2015
Sommario:
Punti
di
Globalizzazione e curiosità
Forse non tutti sanno che il
jeans può essere considerato
il simbolo della globalizzazione mondiale, ma che risale al XV secolo, quando questo tessuto leggero e resistente veniva usato per i pantaloni dei marinai di Genova e
per coprire la mercanzia navale che partiva dall’antico
porto della città, all’epoca
simbolo del fervore commerciale. Già allora c’erano tutte
le caratteristiche base del
jeans moderno: taglio a cinque tasche, bottoni, impunture, rivetti. Il tempo passa e
nel XX secolo diventa un
indumento da tempo libero,
comodo e colorato e torna
nella nativa Europa insieme
al boom del casual.
In America invece
durante il proibizionismo non poteva
essere indossato nelle scuole, ma con il
mito di Bob Dylan
fu riammesso nell’università.
Diventa progressivamente il
simbolo della ribellione giovanile e urbana, rappresentando anche la volontà dei
giovani di prendere le distanze dalla monotonia del mon-
do adulto e dall’ipocrisia di
una società di regole. Non a
caso, i sessantottini lo scelgono come uniforme del
loro esercito per le lotte ai
diritti e alla libertà individuale, entusiasmati
anche
dall’esplosione del movimento hippy. E il mitico
modello Levi’s 501 verrà
adottato come divisa collettiva, simbolo dell’antimoda,
dell’ideologia rivoluzionaria
e dell’antiperbenismo conservatore e borghese. Allora
com’è stato introdotto nel
mondo della moda? Dal ’68
il jeans diventa il primo capo globalizzato e oggi lo è
più che mai. Insomma, jeans insieme a pizza è la
parola più
globalizzata. Sicuramente è un
fenomeno
che riflette
la costruzione dell’identità personale,
perché, pur essendo un capo
unisex, è facilmente personalizzabile, ma rappresenta
anche i mutamenti sociali
quando veste l’identità collettiva. (L. Micarelli, I. Palmerini)
La giornata dell’autismo e Collemaggio diventa blu
L’autismo è un disturbo neuropsichiatrico che interessa la funzione
celebrale. La persona colpita presenta
un comportamento particolare, caratterizzato
da un’integrazione sociorelazionale ridotta o mancante. Attualmente le cause, che portano la persona a
isolarsi in un mondo virtuale e con gravi
alterazioni sia nell’area verbale che non,
risultano ancora sconosciute. Da due
l’associazione Abruzzo Onlus organizza la Giornata Mondiale dell’Autismo
nella nostra città e così il 2 aprile 2015
la Basilica di Collemaggio sarà tutta
illuminata di blu. L’evento ha come
fine far conoscere il disturbo, ma in
particolare sensibilizzare la coscienza
delle persone così da trovare gli aiuti
per sostenere chi ha questo problema.
(G. Cercarelli, L. Verzulli)
Vista
Disabili e società
In Italia ci sono circa tre milioni di
cittadini disabili che hanno esigenze quotidiane come le nostre.
Lo Stato ha emesso delle disposizioni legislative dirette ad aiutarli,
farli sentire a proprio agio e integrati nella società. Le
disposizioni stabiliscono
gli aiuti economici sotto
forma di pensioni di invalidità, oppure di assegni
mensili; concedono anche l’accompagnamento
per le persone senza autonomia personale. I disabili hanno
gli stessi diritti degli altri: il diritto
di muoversi, di istruirsi e di lavorare. Bisogna eliminare ogni tipo
di ostacolo che rende difficile la
loro vita. I primi ostacoli da abbattere sono le barriere architettoniche come i passaggi stretti, le
porte di difficile apertura, gli spa-
Noi e la società
1
Noi e
2
Noi e il futuro
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Noi tra sport e
svago
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zi in cui è impossibile girarsi e i
dislivelli difficili da superare. La
cosa strana è che in Italia e in
molti altri paesi ci sono leggi
scritte che impongono di costruire strade, luoghi pubblici e case
adatte a queste
persone diversamente abili,
ma non vengono per niente
rispettate. Per
non parlare dei
diritti dei nostri
coetanei disabili. In televisione
spesso si sente che non vengono
rispettati nemmeno a scuola,
dove sono vittime delle crudeltà
dei compagni. Alcuni non reagiscono, altri si difendono in maniera esagerata, ma esagerata è
anche la sofferenza da sopportare! (S. Di Giovanni, S.Porfirio, I. Colaiuda)
Basta con la guerra: siamo tutti uguali
Ormai sono mesi che si sente parlare
in TV e sui quotidiani di guerra di
religioni e di I.S.I.S, un gruppo formato da estremisti musulmani. La
cosa non è iniziata qualche mese fa,
bensì quando Maometto fondò
l’Islam. Eppure lui parlava di pace,
armonia e rispetto per gli altri popoli.
Questo gruppo di estremisti poi
commette atti vandalici non solo
contro le persone, ma anche contro i
monumenti! Prendono di mira le
grandi città facendo ostaggi, chiedendo riscatti esorbitanti o uccidendo
persone! Dopo essere state costrette a
mettersi una tunica arancione, vengono torturate, decapitate, bruciate vive.
Tutto viene filmato e fatto vedere in
scala mondiale mentre le povere
vittime sono costrette a
soffrire e offendere il
proprio stato e la propria
religione. Di recente in
Francia hanno ucciso
dodici persone, di cui
quattro bambini poco
più che neonati. E que-
sto perché Charlie Hebdo pubblica
fumetti satirici anche su Maometto. In
un museo della Tunisia qualche giorno fa hanno ucciso ventiquattro
persone, di cui quattro Italiani. Si può
immaginare l’influenza negativa
sull’economia.
Infatti
dopo
l’accaduto, le crociere che partivano
dall’Italia per la Tunisia sono state
sospese. Anche in Palestina sono
arrivati a fare atti vandalici togliendo
le croci dalle chiese e mettendo la loro
bandiera nera, distruggendo i dipinti
dei Santi e la statua della Madonna
con Gesù in braccio. Non continuo
con altre storie, penso che il messaggio che voglio trasmettere si sia capito, basta con le guerre, basta versare
sangue inutile, basta usare la religione
come scudo per
coprire azioni
cattive e basta
considerare una
nazione meno di
un’altra. Siamo
tutti uguali!
(M. Samuele)
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Noi e l’ambiente
Le centrali idroelettriche
Api e formiche: esempi da imitare
Una centrale idroelettrica è un insieme di opere di ingegneria idraulica
posizionate in una certa successione, con una serie di macchinari per
ottenere la produzione di energia elettrica da masse di acqua in movimento. Le centrali sono classificate in base al tipo di impianto: ad acqua fluente, a bacino, a impianti ad accumulazione (a ciclo chiuso) o in
base alla potenza che è determinata dal salto o dislivello e dalla portata
d’acqua (massa d’acqua che fluisce attraverso l’impianto nell’unità di
tempo). Le centrali idroelettriche hanno degli svantaggi per problemi
ambientali: modifica del paesaggio, distruzione di habitat naturali,
spostamento di popolazioni, perdita di aree agricole, erosione. Gli studi di fattibilità devono essere molto accurati da un punto di vista geologico per evitare tragedie come quella del Vajont (1963) che provocò
1970 vittime e la distruzione di tre centri abitati. Le nuove installazioni idroelettriche sono classificate come mini-idro (inf. a 10MW) rispet-
Le api e le formiche sono insetti sociali. La struttura
delle colonie e la loro organizzazione può variare da
specie a specie. Cominciamo
dalle api. Esse sono utili per
l’impollinazione e la riproduzione delle piante. L’organizzazione della loro società è
molto avanzata. Esse vengono
divise in ruoli in base all’età:
le api appena nate, non essendo in grado di volare e
di svolgere compiti pesanti, si occupano delle attività
all’interno dell’alveare e della sua protezione. Una
volta diventate adulte si impegnano nella raccolta del
polline, del nettare e altre sostanze da cui ricavano il
miele. Nell’alveare vivono l’ape regina, il fuco e
l’ape operaia. L’ape regina quando nasce è una normale larva che viene alimentata con la pappa reale,
una speciale alimentazione che permette la crescita di
tre volte il normale. Il fuco è l’ape maschio e la sua
unica funzione è l’accoppiamento durante il quale
viene ucciso dalla regina. L’ape operaia è di genere
femminile e svolge tutti i lavori nell’alveare. Passiamo alle formiche. Anche
loro hanno un’organizzazione complessa. Il formito ai grandi impianti e, pur avendo una potenza inferiore, hanno un
caio comprende numerose
vantaggio per la salvaguardia dell’ambiente e meno impatto sul territogallerie intrecciate tra loro.
rio, maggiore facilità di gestione e rischi inferiori. Nella provincia di
In una di queste si trova la
L’Aquila troviamo il Lago di Campotosto, il più grande lago artificiale
regina intenta a deporre
d’Abruzzo, creato negli anni 30 con la costruzione di 3 dighe per il
uova aiutata dalle formiche
funzionamento delle centrali idroelettriche nella Valle del Vomano. Le
operaie che le porteranno in
dighe di Campotosto sono a ciclo chiuso, cioè utilizzano l’energia in
un
cunicolo
per
farle
schiudere.
I maschi si distineccesso per ripompare l’acqua a monte per essere poi riutilizzata. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 la protezione civile ha incaricato guono dalle ali. Le formiche operaie hanno vari coml’EUCENTRE (Centro Europeo di Ricerca di Ingegneria Sismica) di piti dall’andare in cerca di cibo al pulire il formicaio,
valutare il rischio di crollo delle dighe in caso di forti terremoti. Il ri- aiutare la regina e sorvegliare le uova e il formicaio.
sultato è stato che non si può escludere un cedimento strutturale. Di Ognuna si fida dell’altra, è come se famiglia fosse il
parere diverso sono gli esperti dell’ ENEL che gestisce la diga . (A. Narciso) loro concetto base. (A. Farinosi, M. Marinanza)
Sos: Animali in estinzione
Bellezze ambientali abruzzesi
L’Italia è la culla della biodiversità, ma non lo resterà per molto. Di solito si pensa ad animali in via d’estinzione come il panda, la tigre, l’orso
polare, tutti animali che non vivono nei nostri boschi e nei nostri ambienti. E i nostri animali? Sì, avete capito bene,
il problema esiste anche in Italia. Per fare un
esempio c’è il caro orso bruno, di cui ormai
vivono sulla terra solo ridotte popolazioni che
vedono sempre più contrarsi il proprio habitat
naturale a favore di strade, case e terreni agricoli. Ma non è l’unico problema. Infatti a causa
della cattiva gestione della caccia e di spietati
atti di bracconaggio non sono rimasti più di 90
esemplari. Un esempio ancora più grave è quello
dell’aquila del Bonelli. Di questo regale rapace
restano circa 12-15 coppie tutte concentrate in
Sicilia, sempre più minacciate dalla trasformazione dei suoi habitat in campi per l’agricoltura
intensiva o in infrastrutture. Altre minacce sono riconducibili al bracconaggio, al prelievo dei pulcini dai loro nidi e alla caccia della sua preda
principale: il coniglio, un tempo molto numeroso in Sicilia. Per fortuna
però, ci sono animali che prima erano considerati in via d’estinzione e
ora non più, come l’airone bianco maggiore. Questo grande e elegante
uccello ha mostrato segni di incremento significativi negli ultimi anni.
Nidifica nei canneti e in aree umide con alberi e vegetazione acquatica .
In Italia oggi se ne contano circa quaranta coppie. (D. Visco)
L’Abruzzo è una delle regioni più selvagge e intatte d’Italia
dal punto di vista ambientale. Il territorio è per il 65% ricoperto da montagne con splendidi boschi di faggi e querce
secolari. L’Abruzzo viene anche
chiamato regione dei parchi perché sono presenti tre importanti
parchi nazionali: Gran Sasso Laga
d’Abruzzo, Maiella, un grande
parco regionale: Parco naturale
Sirente - Velino e riserve naturalistiche minori. Parchi e riserve sono
ricchissimi di biodiversità con
centinaia di specie di piante, mammiferi, uccelli e invertebrati e di
luoghi magici pieni di storia e tradizioni. Tra loro troviamo il Lago
di Campotosto e le vette del Gran
Sasso più vicini a noi, a sud le
gelide acque del Tirino e le selvagge Gole del Sagittario, le faggete
secolari e la Val di Rose nel Parco d’Abruzzo. Tra Pescara
e Chieti troviamo i Calanchi di Atri,
il lago di Penne e gli eremi della
Maiella. Anche sulle coste c’è una
vasta biodiversità con uccelli marini, pesci e invertebrati che vengono
protetti in riserve marine come
quella della Torre di Cerrano.
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(Andrea Narciso)
Punti di Vista
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Noi e il futuro
Il jeans giramondo
Iqbal: ragazzo come noi
La parola a E. E. Schmitt: Guarirò
Il jeans è il simbolo della globalizzazione perché ogni
sua parte proviene da una
diversa località
del mondo. Infatti i vari pezzi
vengono fatti in
Tunisia, Italia,
Germania, Francia, Irlanda del
Nord, Pakistan,
Turchia, Giappone, Corea, Namibia, Benin e Australia. Il suo tessuto viene dal Kansas e si
chiama denim. Trasportato a Francoforte viene tinto usando un indaco intenso.
A Ras Jebel viene tagliato, cucito e poi
trasformato in un tessuto morbido e
inossidabile mettendolo in grosse lavatrici industriali e dentro viene aggiunto
anche un materiale che proviene da un
vulcano inattivo della Turchia. Questo
lavaggio è uno dei procedimenti più
inquinanti di tutta la produzione dei
jeans. L’Italia ha le migliori attrezzature
per il rispetto dell’ambiente, ma la maggior parte della tinta viene lavata via a
Ras Jebel, che non le ha. Il cotone che
serve per fare il denim viene comprato
dall’azienda Italia anche in altri posti,
ma soprattutto in Africa occidentale. In
Pakistan e in Corea si coltiva il cotone
per fare l’interno delle tasche. I fili di
poliestere per le cuciture vengono prodotti nell’Irlanda del Nord, mentre
l’ottone per la zip viene prodotto in
Giappone. Dopo aver percorso 4000 km
verso nord arriva a Milano e da lì ritorna a Tunisi per poi andare in Gran Bretagna, dove viene assemblato, messo in
commercio e rivenduto in tutto il mondo. Che giro! (L. Micarelli, I. Palmerini)
Iqbal. Nato nel 1983 a Muridke in Pakistan, quando aveva 4-5 anni, fu venduto dal padre per 12 dollari, non per
cattiveria, ma per necessità: era povero
e voleva far guarire da una malattia il
fratello. L’ultimo padrone di Iqbal fu
Hussain Khan. Insieme a lui, tanti altri
bambini erano schiavi di quell’uomo.
Iqbal lavorava in una fabbrica di tappeti da dove non poteva fuggire perché
era attaccato a una catena. Lavorava
per 12 ore al giorno con un salario
poverissimo e cibo scarso. Per riposare
c’era una prigione
sotterranea.
Un
giorno, per fare
dispetto al padrone distrusse in sua
presenza un bellissimo tappeto. Si
racconta che nel
1992 Iqbal e altri
bambini uscirono dalla fabbrica di
nascosto per assistere alla celebrazione
della giornata della libertà organizzata
dal Fronte di liberazione del lavoro
schiavizzato (BLLF). Ad un certo
punto Iqbal cominciò a raccontare davanti a tutti la sua storia che venne
pubblicata sui giornali. Così, con
l’aiuto di un avvocato della BLLF, fu
liberato dalla schiavitù e portò la sua
storia in tutto il mondo: a Stoccolma, a
Boston, ma soprattutto nei Paesi Asiatici dove c’era ancora la schiavitù dei
bambini. Purtroppo a soli 12 anni, Iqbal venne ucciso da uno sparo, a Murikde, la sua città natale. Ullah Khan,
il capo della BLLF, subito dopo
l’assassinio, dichiarò che a ucciderlo
era stata la mafia dei tappeti. I dettagli della tragedia sono ancora oggi
poco chiari. (A.Consorte C. Pendola)
Il futuro e ... riserve naturali
Non vogliamo ... piogge acide
Negli ultimi due secoli molti ambienti
naturali sono stati distrutti, danneggiati
e alcuni animali sono scomparsi. Per
tutelare la natura e difendere le specie
di animali e piante minacciate di estinzione, c’è bisogno di aree protette, dove
è vietata la caccia e non si possono né
abbattere gli alberi né costruire case e
strade. La prima forma di protezione su
un territorio esteso risale al 1872, quando fu creato il Parco Nazionale dello
Yellwstone negli Stati Uniti d’America.
In Italia nel 1922 fu istituito il Parco
Nazionale del Gran
Paradiso nelle Alpi
Occidentali fra il
Piemonte e la Valle
d’Aosta, nel 1923 il
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, successivamente il Parco Nazionale
del Circeo sulla costa laziale, il Parco
Nazionale dello Stelvio nelle Alpi Centrali fra la Lombardia e il Trentino Alto
Adige e infine sulla Sila il Parco Nazionale della Calabria. Oggi sono ventidue.
Ci sono anche altre forme di tutela della
natura, come le riserve naturali e i parchi regionali. Le prime sono aree generalmente ristrette destinate alla protezione di alcune specie di animali e vegetali, i secondi, gestiti dalla Regione,
sono situati in genere lungo i fiumi o
sui monti. (A. Farinosi, M. Marinanza)
Gli scandinavi si preoccupano molto dei
danni causati dalle radiazioni emesse
dall’esplosione della centrale nucleare di
Chernobyl che propagandosi hanno contaminato la vegetazione, gli animali e in
alcune casi l’uomo. Altrettanto grave è
l’inquinamento quotidiano che le correnti
d’aria portano su questi territori. Gli inquinanti sono particelle di carbone di origine
industriale, fumi e vapori che combinati
con l’acqua presente
nell’atmosfera si trasformano in piogge acide.
Queste danneggiano le
foreste, i laghi, i fiumi e i
pesci perché quando si
depositano sulla superficie terrestre modificano
la composizione del suolo e delle acque. L’acidità favorisce lo
scioglimento dei metalli pesanti e dunque
la concentrazione di metalli nell’acqua. È
questo è il motivo dell’avvelenamento dei
pesci. Nel 2001 la UE ha emesso la direttiva 2001/81/CE con cui impone che tutti
gli Stati membri rispettino i limiti delle
emissioni dei quattro maggiori inquinanti
atmosferici: il biossido di zolfo, gli ossidi
di azoto, i composti organici volatili e
l’ammoniaca. Negli ultimi anni sembra
che l’inquinamento causato dalle piogge
acide sia sceso, ma la foto testimonia la
sofferenza dei boschi che non potranno
più vegetare. (G. Cercarelli, L. M. Verzulli)
A volte nella vita è facile ammalarsi, più
difficile guarire. Per curare ci sono i medici, però loro non sono macchine e quindi
non riescono a guarire tutte le malattie.
Oggi il progresso ha permesso di costruire
macchinari sempre più precisi e avanzati,
ma non potranno mai sostituire il chirurgo
o il medico. Questo perché il paziente si
rassicura guardando la faccia del dottore e
così forse nel suo cuore ritorna la speranza. La salute oggi è riconosciuta come uno
dei diritti fondamentali per ogni essere
umano. Se curarsi è un diritto, è chiaro che
c’è anche un dovere come per esempio
alimentarsi in maniera corretta ed evitare
sostanze nocive. Però il diritto alla salute
non è il diritto a non ammalarsi, ma il
diritto a una cura in caso di malattia. E
se questo è vero per l’adulto, figuriamoci
per l’infanzia. C’è l’art. 24 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che afferma
il diritto del fanciullo al godimento dei più
alti livelli raggiungibili di salute fisica e
mentale, ma non sempre viene rispettato.
Infatti a smentire quanto dice l’articolo, E.
E. Schmitt ha riportato la triste testimonianza di un bambino che sfortunatamente si ritrova
malato di cancro.
All’inizio
tutti
provano a sostenerlo e a curarlo: i
genitori, gli infermieri e tutte le persone
che gli vogliono bene. Ma dopo aver provato tutte le possibilità viene abbandonato
dai medici perché per loro non c’è più
nulla da fare. Il bambino così comincia a
sentirsi inutile e per consolarsi chiede a
Dio: Guarirò? (I.Palmerini, L. Micarelli)
Numero 4
Elezioni a scuola. Una città per noi!
Sassa, 27 marzo: elezioni del Consiglio Comunale
dei Ragazzi. Alla votazione
hanno partecipato le classi
quinte della Primaria e le
classi prime della Secondaria. I seggi, aperti alle 9:30
con le votazioni delle classi
prime e a seguire delle quinte, si sono chiusi alle 11:30 e alle 12:00 sono state
aperte le urne. Le classi hanno così votato. Secondaria: 1^A Fiordigigli Adele 9 voti, Mancini Michael 4
voti, Specchioli Matteo 2 voti con ballottaggio e
Vittorini Chiara 3 voti; classe 1^B Bruschi Giorgia 7
voti, Capannolo Matteo 6 voti, Ciammola Vanessa 7
voti, Cipriani Daniele 5 voti e Pace Davide 6 voti. Su
trentanove aventi diritto hanno votato trentatrè. Primaria: 5^A Antonica Denisa 4 voti con ballottaggio,
Ciammola Samuele 7 voti, Ostili Silvia 11 voti e
Paiola Matteo 11 voti; 5^B Colagrande Francesca 6
voti, Coletti Samuele 3 voti, Duriniva Lucia 5 voti e
Marzi Francesco 9 voti. Su cinquanta aventi diritto
hanno votato quarantanove. Dallo spoglio su 83 voti
82 sono risultati validi. Sono stati eletti le due ragazze e i due ragazzi più votati di ogni classe, ai quali
auguriamo buon lavoro! (A. Narciso M. Marinanza)
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4
Noi tra sport e svago
CICLISMO … CHE PASSIONE
Giocare a distanza
Il ciclismo è uno sport che prevede
l’utilizzo di una bicicletta. Il ciclismo serve
anche per allenare i muscoli delle gambe,
ma può servire per il lavoro, per il trasporto di merci e, strano ma vero, anche per
scopi militari. Le competizioni su bicicletta sono parte integrante dello sport. Nate
negli ultimi decenni del XIX, sono state
divise in tre
specialità: il
ciclismo
su
pista, il ciclismo su strada,
amatissimo da
tutti, e il ciclocross praticato fuori strada e su piste non battute. Dal
1989 sono ammesse anche le gare femminili. La bicicletta non è stata sempre come
quella che si vede oggi. Se facciamo la sua
storia si può partire dal biciclo inventato da
Eugene Meyer, per passare alla Safety
Bicycle o bicicletta di sicurezza inventata
da John K. Starley, alla bicicletta da corsa
che serve per fare i campionati di corsa su
bici, alla mountain-bike e alla tecno-bike,
biciclette popolari. Il costo varia in base
alle caratteristiche, ma non è molto alto a
meno che non sia da competizione. Anche
tra gli amatori non sportivi, le più gettonate sono la mountain-bike e la tecno-bike
perché permettono di superare più facilmente gli ostacoli che possono avere i vari
percorsi. ( Andrea Di Prospero)
Internet, nata prima come rete militare e
poi trasformata in accademica e scientifica, ha conservato per lungo tempo le
caratteristiche di una rete chiusa. La crescente disponibilità sul mercato di potenti
tecnologie informatiche ha favorito la sua
diffusione. Ad oggi internet è utilizzato
come fonte di informazioni, di lavoro ma
anche per far divertire i ragazzi. L’uomo,
pensando anche ai ragazzi, ha inventato
un modo per farli giocare a distanza. Da
quando c’è la possibilità di giocare online, i ragazzi non devono più incontrarsi
realmente, ma possono giocare tra di loro
rimanendo nelle proprie abitazione. Nei
giochi si possono conoscere anche perso-
Nella cultura del Pakistan non vengono rispettati molto i diritti delle adolescenti. Si legge di molte ragazze che si
devono sposare per forza. A proposito
di ciò c’è la testimonianza di una ragazza di diciassette anni, nata in Inghilterra da genitori Pakistani e costretta a
sposarsi per forza con suo cugino Rashid. Riportiamo le parole di Salima:
Un giorno mio padre mi portò a casa
di mio cugino che non avevo mai visto.
Fu il viaggio più lungo della mia vita,
perché mio padre
aveva programmato
il mio matrimonio
con Rashid. Io non
volevo sposarmi con
una persona che non
avevo mai visto, ma
se rifiutavo mio padre mi avrebbe picchiata e poi avevo
sentito dire che se non mi sposavo la
mia famiglia avrebbe dovuto lavare la
vergogna con il mio sangue, oppure il
mio futuro marito si poteva vendicare.
Nella nostra cultura si affermano con
forza i diritti della donna nel campo
privato, nel campo lavorativo e nel
sociale. La Costituzione Italiana dedica
l’art 3 e 37 al pieno sviluppo della persona umana, alla partecipazione alla
vita del paese e al riconoscimento dei
pari diritti nel lavoro e nella retribuzione senza differenza di sesso; così come
l’art 16 della Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo dice che il matrimonio potrà essere concluso soltanto
con il libero consenso dei futuri coniugi e per finire l’art 23 della Carta dei
ne nuove, o di nazionalità diversa e ma- Diritti Fondamentali dell’Unione Eurogari stringerci un rapporto virtuale per pea afferma che la parità tra uomini e
donne deve essere assicurata in tutti i
giocare insieme una partita. Però è me- campi. E allora alziamo la voce perché
glio giocare con amici veri!
ci sia per tutti l’età dello svago spensierato. (S. Di Prospero, D. Bizzini, N. Micarelli)
(C. Cesare A. Felli)
Vuoi fare sport? Prima leggi attentamente i consigli
L’adolescenza è il periodo in cui si ha la massima esigenza di assumere sostanze nutrienti
ed energetiche. Soprattutto in questo periodo
è assolutamente necessario alimentarsi in modo corretto. Cioè
assumere in quantità sufficiente
e non eccessiva tutti gli alimenti
di cui abbiamo necessità in base
alla nostra costituzione. Bere
molta acqua favorisce i processi
organici in particolare quelli
renali, idrata il corpo, elimina le
tossine e modera gli stimoli
dell’appetito. Molti ragazzi preferiscono i cibi non propriamente salutari. Invece alcuni sono
assolutamente indispensabili da
mangiare in grande abbondanza.
Ad esempio, frutta e verdura sono poco amate
eppure fanno bene alla salute del nostro organismo. E’ importante capire quale sia il nostro
fisico e accettarlo. Questo vuol dire non lasciarsi andare a ogni eccesso alimentare, ma
apprezzare il nostro corpo per quello che è e
fare tutto il possibile per mantenerlo in forma.
Lo svago negato
La colazione, è risaputo, è il pasto più importante della giornata. Chi non la fa non assume
nulla per circa sedici ore e ciò spesso provoca
un calo del rendimento sia fisico sia mentale. Per non appesantire lo stomaco sarebbe meglio evitare i
grassi. Il pranzo è il
pasto di mezzogiorno.
Deve essere leggero
per non appesantire il
fisico o ostacolare le
attività pomeridiane.
Gli spuntini sono la
merenda energetica
del mattino e del pomeriggio e forniscono
la giusta ricarica che aiuterà a proseguire le
attività sia di studio che sportive o lavorative.
La cena non deve essere ricca poiché mentre si
dorme il fisico consuma solo poche energie.
Pochi consigli ma salutari. Provare per credere!
(E. Ben Salah, G. Cercarelli, A. Farinosi, M. Marinanza, N. Spaziani)
Ieri e oggi moda da tempo libero e altro
Abbiamo intervistato delle ragazze un po’
datate. Hanno raccontato che da piccole
indossavano un abbigliamento semplice e pratico:
calzettoni fino al ginocchio, gonne a pieghe e
maglie. Le scarpe della
festa erano di cuoio nero
come il grembiule che mettevano per andare a scuola abbellito dal colletto bianco a
uncinetto. Per andare a cena fuori e per
aiutare la mamma a fare la spesa mettevano
la t-shirt e il jeans. Ma le grandi occasioni
erano tutta un’altra cosa. Il vestito diventava elegante, la maglia e la gonna sembravano diverse, per non parlare delle scarpe.
Quando stavano a casa, per stare più comode, la scelta cadeva su tuta e scarpe da ginnastica. Adesso che sono cresciute, con
jeans e maglia mettono scarpe con tacco per
fare moda, ma a casa leggins, felpa e scarpe
da ginnastica la fanno da padrone. Hanno
anche raccontato che prima andavano di
moda i pantaloni a zampa di elefante e
quelli a vita alta, ma che trovano più belli i
moderni pantaloni a vita bassa. Insomma
cambiano i tempi, cambiano i gusti, non
cambia la voglia di rimanere ancora giovani. (N. Spaziani, M. Marinanza )
Punti di Vista