descrizione opere di urbanizzazione

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PIANO DI COMPARTO “BITRITTO NORD”
PROGETTO PRELIMINARE
DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA
RELAZIONE TECNICA
Premessa
La presente relazione tecnica illustra in modo analitico e puntuale le opere di urbanizzazione
primaria che si propongono per l’attuazione del PIANO DI COMPARTO denominato “BITRITTO
NORD”, ovvero per la realizzazione dell’insediamento produttivo che sorgerà nell’area all’uopo
individuata nel Comune di Bitritto, ovvero in zona per attività produttive, tipizzata D1 dal PRGC,
nonché le valutazioni che hanno indotto ad apportare tale variante.
Di seguito descriveremo ciascuna delle reti di impianti previsti, le quali, nella maggior parte dei
casi, prevedono un ampliamento o un’integrazioni a reti già esistenti nell’area, la quale ad oggi
risulta già urbanizzata:
o
VIABILITÀ PUBBLICA
o
RETE IDRICO-FOGNANTE
o
RETE FOGNA BIANCA
o
RETE DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
o
RETE DI DISTRIBUZIONE ENEL
o
RETE TELEFONICA
1
VIABILITA’ PUBBLICA
Allo scopo di migliorare ed ottimizzare l’urbanizzazione dell’intera zona d’intervento, la quale
risulta già urbanizzata, sono previste esclusivamente opere di completamento e integrazione alla
viabilità esistente propedeuticamente alla realizzazione delle aree per parcheggi e delle aree a
verde.
Per la progettazione in oggetto si applicherà il D.M. Infr. Trasp. 05.11.2001 n. 5 “Norme funzionali
e geometriche per la costruzione delle strade”.
Nello specifico saranno realizzati marciapiedi laterali alla viabilità principale, esistente, con
pavimento in pietrini di cemento compreso malta di sottofondo e di allettamento di tipo cementizio
a 4 quintali di cemento, aventi larghezza costante di mt 10, con cordoni in conglomerato
cementizio vibrocompresso (sez. cm 30x25), atti a contenere nel aiuole, già esistenti, da adornarsi
con alberature d’alto fusto.
Inoltre dovrà realizzarsi un’area carrabile, da cedersi ad uso pubblico, interna che accoglierà
superfici a verde pubblico miste ad aree per parcheggi a raso, come da progetto.
Particolare attenzione alla pendenza prevista della superficie di tale area, la quale dovrà
convogliare le acque piovane nelle caditoie previste lungo la viabilità principale.
Per la realizzazione di suddetto tronco viario sarà necessario effettuare uno scavo di sbancamento
di cm 40 circa, effettuato con mezzi meccanici atto alla scarificazione del manto vegetale ed alla
regolarizzazione del sottofondo, quindi dovrà prevedere la rimozione di arbusti e ceppaie, la
profilatura delle pareti, la regolarizzazione del fondo, il carico sugli automezzi ed il trasporto
nell’ambito del cantiere in rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con
trovanti fino ad 1 mc).
Il progetto prevede la costruzione di una muratura in cls armato a delimitazione dell’area a
standard, costituito da sottocordolo in calcestruzzo cementizio armato e parete in elevazione
dell’altezza di cm 100.
La stratigrafia sarà così composta:
o
Strato di fondazione in misto granulare stabilizzato con legante naturale, compresa
l'eventuale fornitura dei materiali di apporto o la vagliatura per raggiungere la idonea
granulometria, acqua, prove di laboratorio, lavorazione e costipamento dello strato con
idonee macchine, compresa ogni fornitura, lavorazione ed onere per dare il lavoro
compiuto secondo le modalità prescritte nelle Norme Tecniche, misurata in opera dopo
costipamento.
o
Conglomerato bituminoso per strato di collegamento (binder) costituito da miscelati
aggregati e bitume, secondo le prescrizioni del CSdA, confezionato a caldo in idonei
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impianti, steso in opera con vibrofinitrici, e costipato con appositi rulli fino ad ottenere le
caratteristiche del CSdA, compreso ogni predisposizione per la stesa ed onere per dare il
lavoro finito.
o
Conglomerato bituminoso per strato di usura (tappetino), ottenuto con pietrischetti e
graniglie avente perdita di peso alla prova Los Angeles (CRN BU nø 34), confezionato a
caldo in idoneo impianto, in quantità non inferiore al 5% del peso degli inerti, conformi alle
prescrizioni del CsdA; compresa la fornitura e stesa del legante di ancoraggio in ragione di
0,7 kg/mq di emulsione bituminosa al 55%; steso in opera con vibrofinitrice meccanica e
costipato con appositi rulli fino ad ottenere l'indice dei vuoti prescritto dal CsdA; compresa
ogni predisposizione per la stesa ed onere per dare il lavoro finito.
Per ogni altro dato, dimensione, larghezza, ecc, si rimanda agli elaborati grafici esplicativi che
formano parte integrante del progetto in questione.
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RETE IDRICA-FOGNANTE
Nello sviluppo progettuale dell’intera area si è tenuto conto delle reti esistenti nella zona e della
compatibilità con quelle previste nel presente progetto, salvo verifiche da parte del gestore (AQP
S.p.a.) che dovrà esprimere il proprio parere in virtù anche, ad ultimazione dei lavori di
costruzione, del passaggio delle stesse opere alla gestione diretta dello stesso Acquedotto
Pugliese S.p.a.
Infatti l’area dell’intervento a realizzarsi è attualmente già servita dalla rete idrica: come rilevabile
dalla planimetria di progetto dal tronco idrico esistente si effettuerà l’alimentazione idrica della
zona, oltre alle aree destinate ad attività artigianali.
Ciascun derivazione di adduzione idrica e allaccio alla rete AQP sarà a carico e di competenza dei
singoli soggetti insedianti.
Anche per quanto concerne la rete di fognatura nera il presente progetto prevede, utilmente e
funzionalmente al dimensionamento complessivo dell’intera area del comparto, la realizzazione di
una vasca biologica tipo Imhoff per ciascun opificio a realizzarsi, opportunamente dimensionato a
seguito della definizione dell’effettivo dimensionamento dei singoli stabilimenti e della destinazione
d’uso a seguito della dichiarazione dell’attività artigianale che dovrà insediarsi.
Si rimanda dunque la progettazione dei tronchi idrici di allaccio alla rete e delle singole fosse
biologiche al progetto esecutivo degli insediamenti.
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RETE FOGNA BIANCA
L’intervento di che trattasi riguarda un’area destinata ad aree produttive dell’estensione
complessiva di circa mq 19.573. Di tale estensione devesi considerare che non tutta dovrà essere
computata ai fini della quantità che concorreranno alla determinazione della superficie effettiva del
bacino interessato dall’impianto in progetto.
Il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche previsto per l’area di intervento scinde
le opere di intervento su due fronti: il primo a soluzione della raccolta delle acque dei piazzali
prescrive la realizzazione di vasche di raccolta e trattamento acque bianche per singolo lotto; il
secondo a soluzione della raccolta delle acque meteoriche su strade preesistenti ed aree
pubbliche a realizzarsi prescrive la realizzazione di pendenze opportune e caditoie stradali di
raccolta.
Non risulta possibile prevedere un impianto generale che preveda tutte le possibilità e del resto
sarebbe troppo oneroso per la collettività pensare di dover gestire un impianto del genere.
Con tali previsioni si persegue lo scopo di fornire al sistema una flessibilità d’uso che consentirà
una capacità di adattamento alle più diverse esigenze che potranno sorgere in sede di
progettazione esecutiva e di successiva gestione degli allacciamenti.
Le limitazioni che la normativa del P. R. G. C. per la zona D1 espressamente prevede alle
possibilità insediative di particolari aziende che trattino materiali che in una qualche maniera
possano provocare danni all’ambiente, consente di prevedere la realizzazione di impianti di
trattamento delle acque meteoriche che nel pieno rispetto del Piano Direttore della Regione Puglia
(Dec. 191/CDD/A del 13/06/02) preveda la grigliatura, la disabbiatura e la disoleazione di tali
acque in modo da farle rientrare nei limiti di cui alla Tab. 4 dell’all. 5 del D.L. 152/06 in modo da
consentire la loro dispersione finale negli strati superficiali del sottosuolo.
La filosofia progettuale di realizzazione di singoli impianti autonomi di raccolta delle acque
meteoriche per prevede la raccolta delle acque provenienti dagli singoli opifici privati sia delle
coperture che dei piazzali con una serie di limitazioni.
Tanto più che per gli insediamenti di tagli superiore a mq 5.000 viene previsto l’obbligatorietà di
impianti autonomi anche in previsione degli obblighi scaturenti da altre disposizioni di legge o per
facilitare l’uso degli stessi interventi (impianti antincendio, impianti di accumulo ai fini irrigui, etc.).
5
RETE ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Come già evidenziato l’intera area d’intervento a realizzarsi è attualmente già servita dalla rete di
pubblica illuminazione.
Nel progetto preliminare delle opere di urbanizzazione primaria, per quanto concerne la rete di
pubblica illuminazione, si è proceduto, quindi, esclusivamente alla modifica e integrazione della
presente e rilevata rete della illuminazione pubblica.
Le modifiche riguarderanno lo spostamento di n.2 pali di pubblica illuminazione, esistenti,
compreso scavo, rifacimento della fondazione, prolungamento delle linee elettriche di
alimentazione, rifacimento dell’impianto di dispersione, ripristino di pavimentazione stradale e
quant’altro occorrente per dare l’opera completa in ogni sua parte ed eseguita secondo la buona
regola dell’arte. Lo spostamento di detti organi illuminanti si rende necessario al fine del nuovo
allineamento stradale che viene proposto in sede di progetto d’area.
L’integrazione riguarderà esclusivamente la fornitura e posa in opera di un nuovo organo
illuminante con armatura stradale singola con vetro piano, ottica conforme alla Legge Regionale
n° 15/05, cablata e rifasata e completa di lampada a vapori di sodio a.p. 150 W, classe di
isolamento 2^, su palo diritto in acciaio zincato di forma troncoconica tipo HSP con altezza fuori
terra di m 10,00, compresa fondazione in cls, scavo e trasporto a rifiuto del materiale di risulta,
linea interna in cavo FG7OR fino al pozzetto alla base, compreso giunto di derivazione dalla
dorsale. Messa a terra del solo palo con dispersore verticale in acciaio zincato m 1,50 nello stesso
pozzetto.
Tali modifiche e integrazioni proposte all’impianto preesistente a servizio dell’area in oggetto
saranno confermate salvo verifica della rispondenza dell’impianto esistente, così integrato,
all’adeguamento alla L.R. 23/11/2005, n.15 “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento
luminoso e per il risparmio energetico”. Tale verifica verrà effettuata in sede di redazione del
progetto definitivo delle opere di urbanizzazioni e sentito l’ufficio tecnico di competenza.
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RETE DI DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA
Il progetto contempla l’esecuzione di tutte le opere di predisposizione per la realizzazione
successiva, da parte dell’ ENEL, della rete di distribuzione di energia elettrica in MT e BT destinata
ad alimentare le future utenze a carattere artigianale previste con la costruenda Lottizzazione.
L’intervento in questione fa parte del complesso di opere di urbanizzazione primaria che il
Consorzio lottizzante dovrà realizzare, per poi cedere, secondo convenzione, al Comune di Bitritto
per la pubblica utilità.
Tali opere, pertanto, dovranno essere realizzate, oltre che in conformità alle regole di buona
tecnica ed alle norme tecniche e legislative vigenti, anche ai criteri costruttivi utilizzati, per impianti
simili, dall’ENEL e dallo stesso Comune di Bitritto, in modo da poter essere integrato
perfettamente nella rete di distribuzione di energia elettrica esistente.
In esso non è previsto il dimensionamento delle parti attive della stessa rete di distribuzione di
energia elettrica (apparecchiature delle cabine di trasformazione, cavi, armadi etc), che resta di
competenza dell’ENEL.
Dati di progetto
Le utenze elettriche previste con il nuovo insediamento sono quelle connesse con le unità
immobiliari previste che risultano essere in numero totale di 3, oltre ad eventuali altri attività di
interesse comune.
Ipotizzando una potenza media contemporanea di 50 KW per due delle tre unità immobiliare e
100 KW per la terza (di estensione maggiore), , la potenza totale necessaria risulta essere di 200
KW.
Tale potenza complessiva installata, considerando comunque una possibilità di ampliamento di
circa il 20%, e con una contemporaneità complessiva del 70%, porta ad una potenza
contemporanea definitiva di circa 168 KW che, ad un fattore di potenza medio presunto pari a 0,8
comporta una potenza apparente totale contemporanea di circa 210 KVA.
E’ quindi indispensabile la realizzazione, da parte dell’ENEL, n° 1 nuova cabina elettrica di
trasformazione MT/BT da ubicare in apposite posizioni su suolo di Lottizzazione con relativa
alimentazione dalla rete di distribuzione MT esistente.
Tale cabina sarà equipaggiata di n° 1 trasformatore MT/BT della potenza di 250 KVA., valore
congruo con la potenza precedentemente calcolata.
In considerazione della potenza prevista per ognuna delle utenze previste, esse saranno allacciate
alla rete ENEL alla tensione trifase con neutro di 400-230 V-50 Hz, con sistema di messa a terra
del neutro tipo T-T e con impianto di distribuzione BT da realizzarsi, da parte dell’ENEL,
integralmente in classe di isolamento 2^.
L’origine dell’impianto in progetto è individuato nel tratto di strada già realizzata, lungo la quale
sono già interrati i distributori in cavo sotterraneo dell’ENEL alla tensione trifase di 20 KV.
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L’intervento di predisposizione delle reti BT previste ha termine presso il punto di installazione
dell’armadio stradale di allacciamento dalla rete di distribuzione dorsale esterna (sulla via
pubblica) delle rispettive linee interne di derivazione dei quadri centralizzati sui quali verranno
posizionati i misuratori di energia.
La realizzazione delle suddette linee BT interne e di tutto quanto a valle dei suddetti armadi
stradali quindi, non fa parte delle opere previste con il presente progetto e sarà perciò oggetto di
altre progettazioni relative ai rispettivi impianti utilizzatori.
Il percorso delle nuove linee MT e BT sarà sviluppato integralmente sulla carreggiata della viabilità
pubblica e la sua posizione dovrà coordinarsi opportunamente con gli altri servizi di
urbanizzazione previsti con il piano di cui fa parte lo stesso attuale progetto (illuminazione
pubblica, rete telefonica, rete idrica, rete fognante, rete gas metano).
Nella valutazione delle opere da eseguirsi non è stato considerato alcuna intervento di svellimento
e rifacimento della pavimentazione interessata dalle nuove reti di distribuzione in quanto è
ovviamente opportuno che la loro predisposizione sia eseguita subito dopo la sistemazione delle
quote delle aree viabili ma assolutamente prima di ogni tipo di lavorazione per la realizzazione
della pavimentazione stradale definitiva.
Riferimenti normativi
Nella valutazione delle caratteristiche della rete di distribuzione di energia elettrica in progetto, si
è fatto riferimento alla Normativa tecnica e giuridica in vigore, di cui riteniamo opportuno ricordare,
di seguito, le più importanti.
- Norma CEI 11-1:
Impianti elettrici utilizzatori con tensione superiore a 1 KV
- Norma CEI 11-4:
Esecuzione delle linee elettriche esterne
- Norma CEI 11-17:
Impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica.
Linee
in cavo
- D.L. n° 285 del 30/04/92:
Nuovo Codice della Strada
Tutta la suddetta bibliografia, insieme alle indicazioni dell’Ufficio ENEL competente di zona ed ai
criteri di buona tecnica, oltre a rappresentare l’indispensabile supporto per la redazione del
presente progetto, costituiranno inderogabilmente l’insieme delle regola da osservare per
l’esecuzione delle opere in progetto.
Descrizione sommaria dell’impianto progettato
Il complesso delle opere di predisposizione della rete di distribuzione dell’energia elettrica alle
utenze facenti parte dell’intervento di lottizzazione in progetto consiste, essenzialmente, da una
nuova cabina di trasformazione MT/BT alimentata in transito dalla rete sotterranea MT esistente e
dalla quale è alimentata una rete di distribuzione BT sviluppata su n° 2 distributori in cavo
sotterraneo ad anello chiuso con funzione di mutua riserva, lungo i quali solo derivate tutte le varie
utenze.
Le parti principali sono quindi quelle di predisposizione a quanto segue:
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1)
Linea sotterranea MT
La linea a media tensione prevista avrà il compito di alimentare la nuova cabina di trasformazione
MT /BT necessaria a distribuire energia elettrica in BT alle nuove utenze, inserendola in transito su
uno dei distributori sotterranei a 20 KV predisposti dall’ENEL per l’alimentazione della cabina.
Pur non essendo contemplato dal presente progetto il dimensionamento e quindi l’installazione dei
cavi MT in questione e relativi accessori perché di totale competenza dell’ENEL, la definizione
delle loro caratteristiche costruttive risulta estremamente importante per il dimensionamento dei
cavidotti da predisporre per il loro contenimento e relativi pozzetti.
La nuova linea MT dovrà avere quindi le stesse caratteristiche di quelle previste dall’ ENEL per i
distributori esistenti in modo da poter far fronte alle stesse condizioni di isolamento, di carico e di
tenuta al corto circuito.
Lo standard osservato per il nuovo tratto di distribuzione MT indica nel cavo tipo ARE4H5EX/1220KV, tripolare ad elica visibile con conduttori in alluminio della sezione di 185 mmq, quello più
opportuno e quindi da tener presente per la realizzazione delle opere di predisposizione alla sua
installazione.
Tenendo presente che tale tipo di cavo ha un diametro circoscritto alla sezione ad elica di circa 90
mm, il diametro interno del cavidotto che dovrà contenerlo dovrà essere di almeno 90mm + 40% =
126 mm e quindi sarà adottato un cavidotto con diametro esterno di 160 mm, che ha appunto un
diametro interno minimo di 126 mm ed è del resto corrispondente a quello generalmente utilizzato
dall’ENEL per la distribuzione sotterranea a MT.
Il cavidotto scelto è del tipo flessibile in polietilene ad alta densità e a doppia parete, rispondente
alle Norme CEI EN 50086, con parete interna liscia, resistenza allo schiacciamento di 450 N.
Tale cavidotto sarà interrato in apposita trincea realizzata alla profondità di mt 1,20 e di opportuna
larghezza, posato sul letto di sabbia predisposto sul fondo della trincea stessa in modo che il suo
estradosso si trovi ad 1 mt dal piano di calpestio e sarà poi ricoperto di materiale arido di piccolo
spessore, opportunamente pistonato, fino al livello di sottofondo della pavimentazione stradale
definitiva.
Alla profondità di mt 0,30 circa verrà inoltre posato, esattamente sulla proiezione dell’asse
orizzontale intermedio fra i due cavidotti, sarà posato un apposito nastro segnaletico in polietilene
di colore arancione con la dicitura indelebile indicante la tipologia di utilizzazione del cavo
contenuto.
Lungo il percorso della nuova linea MT saranno opportunamente installati appositi pozzetti
prefabbricati in c.a.v., con fondo aperto e disperdente e soletta superiore cieca in c.a. a resistenza
carrabile, sigillata al pozzetto stesso dopo la posa dei cavi e poi averlo riempito di sabbia, in modo
da renderlo inaccessibile ad eventuali danneggiamenti e/o manomissioni.
Il posizionamento dei cavidotti interrati sarà eseguito tenendo conto della minima distanza di
rispetto pari a cm 30 da ognuno degli altri servizi, la cui predisposizione è del resto prevista con i
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rispettivi progetti che fanno parte, con il presente, del piano di predisposizione delle opere di
urbanizzazione primaria al servizio della Lottizzazione in oggetto. Solo dalla rete di distribuzione
elettrica a BT, essendo della stessa Società erogatrice, tale distanza sarà ridotta a 10 cm.
2)
Cabina di trasformazione MT/BT
Per l’alloggiamento delle apparecchiature costituenti la cabina di trasformazione MT/BT che
l’ENEL provvederà a montare per l’erogazione di energia elettrica ai cavi distributori BT previsti
per l’alimentazione dell’utenza, sarà allestito un apposito box prefabbricato in c.a.v. su basamento
in cls che sarà predisposto a ridosso della strada della sottomaglia interessata.
Il box prefabbricato avrà le dimensioni approssimative esterne di mt 2,52 di larghezza, mt 5,75 di
lunghezza e mt 2,70 di altezza in modo da potervi alloggiare, ubicandola in maniera opportuna
secondo il dettaglio rappresentato nella tavola allegata, le seguenti apparecchiature:
-Quadro MT costituito da n° 3 celle prefabbricate (n° 2 arrivo cavo+ n°1 protezione trasformatore)
a 24 KV isolate in aria in esecuzione protetta per interno (grado di protezione IPH3) e delle
dimensioni complessive di mt 2,10 di larghezza, mt 1,20 di profondità e mt 1,95 di altezza.
-Quadro BT prefabbricato composto da n° 4 interruttori magnetotermici 4x250 A, montato a perete
e delle dimensioni approssimative di mt 1 di larghezza, mt 0,70 di altezza e mt 0,20 di profondità.
-Trasformatore trifase in olio minerale 20.000/400-230 V della potenza di 400 KVA, con relativi
accessori.
Il box prefabbricato sarà completo di pavimento autoportante con rete metallica interna di
armatura che avrà anche la funzione di equipotenzializzazione e sarà posizionato, a semplice
gravità, su un apposito basamento in c.a. predisposto preventivamente ed in cui saranno realizzati
opportuni cunicoli per il raccordo fra i cavidotti esterni ed i quadri interni.
Esso sarà dotato di porta in vetroresina a due ante con serratura normalizzata ENEL e n° 2
finestrotti di aerazione, anch’essi in vetroresina con rete antinsetto, in corrispondenza del
trasformatore.
I collegamenti interni in cavi MT e BT fra le varie apparecchiature saranno realizzati sempre
dall’ENEL insieme all’allestimento dell’impianto di illuminazione di servizio ed all’impianto di terra
interno.
3)
Linee sotterranee BT
Le linee sotterranee in uscita dal quadro di distribuzione BT previsto dalla cabina di trasformazione
e destinate a distribuire l’energia elettrica alle varie utenze (3) da servire, saranno realizzate, in
numero totale di 2 e sviluppate secondo anelli chiusi interconnessi ma eserciti aperto mediante
opportuni sezionamenti, in modo da realizzare un sistema di mutuo soccorso in caso di avaria di
una di esse.
Pur non essendo contemplato dal presente progetto il dimensionamento e quindi l’installazione dei
cavi BT in questione e relativi accessori perché di totale competenza dell’ENEL, la definizione
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delle loro caratteristiche costruttive risulta estremamente importante per il dimensionamento dei
cavidotti da predisporre per il loro contenimento e relativi pozzetti
Tali linee BT saranno realizzate tutte in cavi isolati in EPR con isolamento di grado 4, con
conduttori in alluminio in formazione quadripolare con neutro concentrico e con sezione fino a 240
mmq.
In considerazione della potenza totale che sarà presumibilmente assorbita dall’intera utenza le 2
linee destinate ad alimentare tale carico saranno mediamente caricate per KW 100 circa, per cui la
sezione su indicata , anche con conduttori in alluminio, risulta essere congrua per l’utilizzazione
prevista.
Il diametro massimo del cavo scelto è di 65 mm circa e quindi, per la sua protezione, occorre un
cavidotto con diametro interno non inferiore a 65+40%= 91 mm e perciò è stato scelto un cavidotto
con diametro esterno di 125 mm che, in effetti, ha un diametro interno minimo di 96 mm ed è, del
resto, quello corrispondente a quello generalmente utilizzato dall’ENEL per la distribuzione BT
sotterranea.
Il cavidotto scelto è del tipo flessibile in polietilene ad alta densità e a doppia parete, rispondente
alle Norme CEI EN 50086, con parete interna liscia, resistenza allo schiacciamento, di 450 N.
Tale cavidotto sarà interrato in apposita trincea realizzata alla profondità di mt 1,20 e di opportuna
larghezza, posato sul letto di sabbia predisposto sul fondo della trincea stessa in modo che il suo
estradosso si trovi ad 1 mt dal piano di calpestio e sarà poi ricoperto di materiale arido di piccolo
spessore, opportunamente pistonato, fino al livello di sottofondo della pavimentazione stradale
definitiva.
Alla profondità di mt 0,30 circa verrà inoltre posato, esattamente sulla proiezione dell’asse
orizzontale del cavidotto o del gruppo di cavidotti, sarà posato un apposito nastro segnaletico in
polietilene di colore arancione con la dicitura indelebile indicante la tipologia di utilizzazione del
cavo contenuto.
Lungo il percorso delle nuove linee BT saranno opportunamente installati appositi pozzetti
prefabbricati in cav, con fondo aperto e disperdente e soletta superiore cieca in c.a. a resistenza
carrabile, sigillata al pozzetto stesso dopo la posa dei cavi e poi averlo riempito di sabbia, in modo
da renderlo inaccessibile ad eventuali danneggiamenti e/o manomissioni.
Il posizionamento dei cavidotti interrati sarà eseguito tenendo conto della minima distanza di
rispetto pari a cm 30 da ognuno degli altri servizi, la cui predisposizione è del resto prevista con i
rispettivi progetti che fanno parte, con il presente, del piano di predisposizione delle opere di
urbanizzazione primaria al servizio della Lottizzazione in oggetto. Solo dalla rete di alimentazione
elettrica a MT, essendo della stessa Società erogatrice, tale distanza sarà ridotta a 10 cm.
3)
Armadi stradali di derivazione BT
Per la derivazione delle varie utenze, singole o centralizzate, dalle linee sotterranee di
distribuzione BT realizzate in uscita dalla prevista cabina di trasformazione, L’ENEL installerà
appositi armadi stradali in vetroresina con grado di protezione IP 44 e realizzati in classe di
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isolamento 2^, in corrispondenza di ognuno dei punti in cui avrà origine la rispettiva dorsale
interna che sarà successivamente predisposta da ogni utente, in seguito ad altro progetto, per
l’allacciamento del proprio gruppo di misura di energia elettrica.
Nel presente progetto è prevista la predisposizione del basamento in cls per il sostegno di ognuno
di tali armadi ed il relativo raccordo al cavidotto interrato in cui sarà infilato il rispettivo cavo di linea
dorsale di distribuzione BT.
La tipologia di armadio prevista è quella attualmente unificata dall’ENEL, con fissaggio mediante
apposito telaio in ferro zincato annegato nel getto in calcestruzzo appositamente predisposto e nel
quale sarà ricavato un apposito cavedio per il passaggio dei cavi dorsali in ingresso, in numero
massimo di 3 del tipo precedentemente descritto, e di un cavo in uscita per l’utenza, del tipo
RG7OCR/4 , a neutro concentrico, di sezione fino a 3,5x50 mmq.
4)
Impianto di messa a terra
L’impianto di messa a terra previsto nel presente progetto è limitato alle sole funzioni di protezione
della parte di impianto MT e di funzionamento sul lato BT in quanto, come già detto in precedenza,
la rete di distribuzione BT sarà integralmente realizzata in classe di isolamento 2^ per la quale,
ovviamente, è vietata la realizzazione dell’ impianto di terra di protezione.
L’impianto progettato sarà quindi costituito dai seguenti componenti, tutti interconnessi e che
saranno poi successivamente collegati, al momento dell’attivazione della cabina di trasformazione
alla rete generale di messa a terra dell’ENEL:
-dispersore orizzontale in corda di rame nudo della sezione di 35 mmq interrata nella stessa
trincea di posa della nuova linea MT, parallelamente ed all’esterno dei relativi cavidotti, ad intimo
contatto del terreno, per una lunghezza di mt 330 circa.
-dispersore orizzontale in corda di rame nudo della sezione di 35 mmq interrata lungo il perimetro
esterno della cabina di trasformazione, realizzato ad una distanza di circa 1 metro da essa, in
apposita trincea a mt 0,50 circa di profondità, per una lunghezza di mt 30 circa cad..
-n° 4 dispersori verticali in profilato di acciaio zincato delle dimensioni di mm1500x50x50x5, infissi
in altrettanti appositi pozzetti in cls con soletta cieca, in modo da risultare non facilmente
accessibili a danneggiamenti e/o manomissioni, predisposti ai 4 angoli del perimetro esterno della
cabina di trasformazione.
Le suddette parti del’impianto di messa a terra in questione saranno interconnesse e rese
accessibili nelle nuove cabine di trasformazione in modo da permetterne il collegamento alle
masse metalliche non normalmente in tensione delle apparecchiature di cabina ed eventualmente
al neutro BT in uscita dal trasformatore.
Conclusioni
Tutte le caratteristiche schematiche ed installative, i criteri di dimensionamento ed i particolari
costruttivi sono rappresentati negli elaborati allegati e rappresentano il complesso di linee guida
per realizzare l'impianto progettato.
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Ad ultimazione della costruzione dell'impianto progettato saranno eseguite le seguenti verifiche:
-Controllo a vista della rispondenza delle opere realizzate al progetto.
-Verifica della corretta accessibilità ali cavidotti installati.
-Verifica della continuità dell’impianto di messa a terra realizzato.
-Verifica del corretto riempimento delle trincee di posa dei cavidotti.
-Verifica della corrispondenza delle dime di fissaggio sui basamenti in cls agli accesori di
fissaggio degli armadi BT.
Eventuali modifiche in corso d'opera al presente progetto saranno oggetto di nuova elaborazione
di opportuna variante.
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RETE TELEFONICA
Il presente progetto contempla l’esecuzione di tutte le opere di predisposizione per la realizzazione
successiva, da parte della TELECOM, della rete di distribuzione telefonica destinata a servire le
future utenze a carattere artigianale previste dal piano di comparto “Bitritto Nord”.
Tali opere, pertanto, dovranno essere realizzate, oltre che in conformità alle regole di buona
tecnica ed alle norme tecniche e legislative vigenti, anche ai criteri costruttivi utilizzati, per impianti
simili, dalla TELECOM e dallo stesso Comune di Bitritto, in modo da poter essere integrato
perfettamente nella rete di distribuzione telefonica esistente.
In esso non è previsto il dimensionamento delle parti attive della stessa rete telefonica (cavi,
armadi, giunzioni etc), che resta di competenza della TELECOM..
Le utenze telefoniche previste con il nuovo insediamento sono quelle connesse con le unità
immobiliari previste che risultano essere in numero totale di 3.
L’intervento di predisposizione della rete telefonica prevista ha termine presso ognuno dei punti di
raccordo alla rispettiva rete interna ad ognuno degli opifici previsti.
La realizzazione delle suddette reti interne quindi, non fa parte delle opere previste con il presente
progetto e sarà perciò oggetto di altre progettazioni relative ai rispettivi impianti utilizzatori.
Il percorso della nuova rete telefonica urbana locale sarà sviluppato integralmente sulla
carreggiata della viabilità pubblica e la sua posizione dovrà coordinarsi opportunamente con gli
altri servizi di urbanizzazione previsti con il piano di cui fa parte lo stesso attuale progetto
(illuminazione pubblica, rete di alimentazione elettrica a MT, rete di distribuzione elettrica a BT,
rete idrica, rete fognante).
Nella valutazione delle opere da eseguirsi non è stato considerato alcuna intervento di svellimento
e rifacimento della pavimentazione interessata dalle nuove reti di distribuzione in quanto è
ovviamente opportuno che la loro predisposizione sia eseguita subito dopo la sistemazione delle
quote delle aree viabili ma assolutamente prima di ogni tipo di lavorazione per la realizzazione
della pavimentazione stradale definitiva.
Riferimenti normativi
Nella valutazione delle caratteristiche della rete di distribuzione del servizio telefonico prevista in
progetto, si è fatto riferimento alla Normativa tecnica e giuridica in vigore, di cui riteniamo
opportuno ricordare, di seguito, le più importanti.
- Norme UNI 70030:
Impianti tecnologici sotterranei
- Norme CEI 64-50:
Guida per l’integrazione negli edifici degli impianti elettrici, ausiliari e
telefonici
- Norme CEI 103-1/14:
Criteri di installazione e reti. Collegamento alla rete in servizio
pubblico.
- D.M. n° 179 del 17/04/98: Allacciamento e collaudo di impianti telefonici interni.
- D.M. n° 6792 del 05/11/01: Nuovo Codice della Strada
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Tutta la suddetta bibliografia, insieme alle indicazioni dell’Ufficio TELECOM competente di zona
ed ai criteri di buona tecnica, oltre a rappresentare l’indispensabile supporto per la redazione del
presente progetto, costituiranno inderogabilmente l’insieme delle regola da osservare per
l’esecuzione delle opere in progetto.
Descrizione sommaria dell’impianto progettato
Il complesso delle opere di predisposizione della rete di distribuzione del servizio telefonico alle
utenze facenti parte dell’intervento in progetto è costituito, essenzialmente, da tratti di rete di
opportuni cavidotti interrati che colleghi tutti i punti di raccordo delle reti telefoniche interne ad ogni
fabbricato alla rete di recapito TELECOM.
Le parti principali sono quindi quelle di predisposizione a quanto segue:
o
Cavidotti interrati
Pur non essendo contemplato dal presente progetto il dimensionamento e quindi l’installazione dei
cavi telefonici in questione e relativi accessori perchè di totale competenza della TELECOM, la
definizione delle loro caratteristiche costruttive risulta estremamente importante per il
dimensionamento dei cavidotti da predisporre per il loro contenimento e relativi pozzetti
La nuova rete di cavi telefonici dovrà avere quindi le stesse caratteristiche di quelle previste dalla
TELECOM per le linee esistenti in modo da poter far fronte alle stesse condizioni di esercizio.
In considerazione della quantità delle potenziali utenze, è stata prevista l’installazione di un
cavidotto con diametro esterno di 125 mm, che ha un diametro interno minimo di 96 mm ed è del
resto corrispondente a quello generalmente utilizzato dalla TELECOM per la distribuzione
telefonica urbana. Tale cavidotto sarà affiancato da un altro del medesimo diametro necessario ad
ospitare un’eventuale futura rete di cavi a fibre ottiche, per aumentare notevolmente la capacità di
trasmissione della rete.
I cavidotti scelti saranno del tipo flessibile in polietilene ad alta densità e a doppia parete di colore
blu, rispondente alle Norme CEI EN 50086, con parete interna liscia, resistenza allo
schiacciamento, di 450 N.
Tali cavidotti saranno interrati in apposita trincea realizzata alla profondità di mt 1,20 e di
opportuna larghezza, posati sul letto di sabbia predisposto sul fondo della trincea stessa in modo
che il suo estradosso si trovi ad 1 mt dal piano di calpestio e sarà poi ricoperto di materiale arido di
piccolo spessore, opportunamente pistonato, fino al livello di sottofondo della pavimentazione
stradale definitiva.
Alla profondità di mt 0,30 circa verrà inoltre posato, esattamente sulla proiezione dell’asse
orizzontale del cavidotto, sarà posato un apposito nastro segnaletico in polietilene di colore
arancione con la dicitura indelebile indicante la tipologia di utilizzazione del cavo contenuto.
Il posizionamento dei cavidotti interrati sarà eseguito tenendo conto della minima distanza di
rispetto pari a cm 30 da ognuno degli altri servizi, la cui predisposizione è del resto prevista con i
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rispettivi progetti che fanno parte, con il presente, del piano di predisposizione delle opere di
urbanizzazione primaria al servizio dell’insediamento in oggetto.
o
Pozzetti
Lungo il percorso della nuova rete telefonica saranno opportunamente installati appositi pozzetti
prefabbricati in cav, con fondo chiuso e soletta superiore
a resistenza carrabile, sigillata al
pozzetto stesso dopo la posa dei cavi e completa di apposito chiusino in ghisa sferoidale
resistente ai carichi carrabili pesanti, corredato di apposito chiavistello.
Le dimensioni interne in pianta previste per i suddetti pozzetti sono in pianta di mt 0,90x0,70 e mt
1,10 di profondità, con chiusino delle dimensioni di mt 0,60x0,60, in modo da poter permettere
l’eventuale curvatura corretta dei cavi che deve avere, in funzione della loro tipologia e del
diametro del cavo, un raggio non inferiore a 54 cm, che aggiunti al diametro del cavidotto, porta a
una larghezza minima del pozzetto di 66,5 cm.
Il loro posizionamento sarà fatto in corrispondenza dei raccordi alle reti interne in modo che vi si
possano realizzare opportunamente le necessarie giunzioni sui cavi telefonici.
o
Raccordi di allacciamento alle reti interne
In uscita dai pozzetti realizzati lungo la rete dorsale, saranno predisposti gli appositi cavidotti per la
connessione a tale rete dorsale delle reti interne al servizio di ognuno degli edifici.
Per ogni raccordo saranno installati un solo cavidotto, sempre del tipo flessibile in PVC a doppia
parete di colore blu, del diametro esterno di 125 mm e resistente allo schiacciamento di 450 N per
il collegamento dei suddetti pozzetti alle colonnine che saranno installate dalla TELECOM e il cui
numero e collocazione sono stati previsti dallo schema planimetrico dell’impianto. Ciascuna delle
suddette colonnine sarà collegata ai pozzetti di derivazione attraverso cavidotti del tipo flessibile in
PVC a doppia parete di colore blu, del diametro esterno di 63 mm
e resistente allo
schiacciamento di 450 N.
I pozzetti di derivazione saranno delle dimensioni di cm. 40x40 in ghisa ad elementi componibili e
di portata di 250 kN per impiego in aree pedonali e saranno allocati al livello dei marciapiedi lungo
la rete di derivazione realizzata con cavidotti del tipo flessibile in PVC a doppia parete di colore
blu, del diametro esterno di 63 mm, dalla quale si provvederà a servire le singole utenze.
Conclusioni
Tutte le caratteristiche schematiche ed installative, i criteri di dimensionamento ed i particolari
costruttivi sono rappresentati negli elaborati allegati e rappresentano il complesso di linee guida
per realizzare l'impianto progettato.
Ad ultimazione della costruzione dell'impianto progettato saranno eseguite le seguenti verifiche:
-Controllo a vista della rispondenza delle opere realizzate al progetto.
-Verifica della corretta accessibilità ali cavidotti installati.
-Verifica del corretto riempimento delle trincee di posa dei cavidotti.
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Eventuali modifiche in corso d'opera al presente progetto saranno oggetto di nuova elaborazione
di opportuna variante.
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