Le principali problematiche ambientali legate alla

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Le principali problematiche ambientali legate alla
LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE
AMBIENTALI LEGATE ALLA
DISTRIBUZIONE DEGLI AGROFARMACI E
LE ATTUALI SOLUZIONI TECNICHE
L’importanza degli aspetti ambientali nella
distribuzione degli agrofarmaci
DUE DIRETTIVE DI PROSSIMA ATTUAZIONE
DIRETTIVA EUROPEA
SULL’USO SOSTENIBILE
DEI FITOFARMACI
(Direttiva 2009/128/CE)
Dovrà essere recepita
dali Stati membri entro
novembre 2012 (in
vigore dal 2016)
EMENDAMENTO DIRETTIVA
MACCHINE
con riferimento alle
macchine irroratrici
(Direttiva 2009/127/CE)
Dovrà essere recepita dagli Stati
membri entro il 15 dicembre 2011
1
Direttiva sull’uso sostenibile degli
agrofarmaci (2009/128/CE)
PROMUOVERE
STRATEGIE PER
RIDURRE E
OTTIMIZZARE
L’IMPIEGO DEI
FITOFARMACI
PROMUOVERE LA
GESTIONE
INTEGRATA
DELLE SPESE
NOCIVE
LIMITARE L’USO
IMPROPRIO DEI
FITOFARMACI
FORMAZIONE
DEGLI
UTILIZZATORI
FINALI DEI
FITOFARMACI
MASSIMIZZARE
L’EFFICACIA DEL
TRATTAMENTO E
LIMITARE I RISCHI DI
CONTAMINAZIONE
AMBIENTALE
MIGLIORARE LE
ATTREZZATURE
PER LA
DISTRIBUZIONE
Direttiva sull’uso sostenibile degli
agrofarmaci (2009/128/CE)
1.
ispezione periodica di tutte le attrezzature per l’applicazione dei
fitofarmaci e dei relativi accessori adoperati ad uso professionale;
2.
divieto di ricorrere all’irrorazione aerea (con possibilità di deroghe)
onde contenere il rischio di provocare effetti negativi importanti sulla
salute umana e sull’ambiente, dovuti, in particolare, alla dispersione
dei prodotti irrorati;
3.
misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico contro
l’inquinamento da agrofarmaci e designazione di zone a utilizzo
molto ridotto o nullo di fitofarmaci conformemente alle misure
adottate nell’ambito di altre normative o finalizzate a tutelare le
categorie sensibili;
4.
gestione e stoccaggio dei fitofarmaci, dei loro imballaggi e dei
prodotti residui del trattamento (progetto Topps)
5.
programmi di formazione specifici relativi alle procedure di
preparazione delle irroratrici (regolazione)
2
Direttiva sull’uso sostenibile degli
agrofarmaci (2009/128/CE):
1 - Controllo funzionale irroratrici
1. gli Stati Membri devono assicurare un regolare e periodico
controllo funzionale delle macchine irroratrici e devono
istituire dei sistemi di certificazione destinati a consentire la
verifica dei controlli effettuati
2. i controlli funzionali devono verificare che le attrezzature e i
relativi componenti soddisfino i requisiti previsti dall’allegato
2 alla Direttiva
3. entro 7 anni (2016) dalla data di entrata in vigore della
direttiva tutte le macchine irroratrici in uso nello stato
membro devono aver superato il controllo funzionale per
poter essere ancora utilizzate
Periodicità controllo funzionale irroratrici
-
l’intervallo tra due controlli successivi dovrà
essere di 5 anni sino a 2020 e successivamente
sarà ridotta a 3 anni;
-
ogni Stato Membro può richiedere delle
deroghe sull’intervallo tra i controlli e sulle
tipologie di irroratrici da esentare dal
controllo funzionale (previa attente valutazioni
dei relativi rischi per la sicurezza dell’uomo e
dell’ambiente);
-
in caso di esenzione dal controllo funzionale, ogni
Stato Membro dovrà comunque garantire
un’adeguata
formazione
e
informazione
dell’utilizzatore relativamente ai rischi e alla
necessità di una regolare manutenzione della
macchina irroratrice.
Piani di
Azione
Nazionale
(PAN)
3
Direttiva sull’uso sostenibile degli
agrofarmaci (2009/128/CE):
3 - Tutela dell’ambiente acquatico contro
l’inquinamento da agrofarmaci
Gli Stati membri devono garantire che in caso si utilizzino
agrofarmaci in prossimità di corpi idrici:
1. gli agrofarmaci impiegati non siano pericolosi per
l’ambiente acquatico
2. le macchine irroratrici impiegate devono essere le
più efficienti
Inoltre, devono essere create nelle zone adiacenti ai corsi
d’acqua, delle opportune zone di rispetto nelle quali sia
vietato applicare o stoccare agrofarmaci
La Direttiva Europea sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci
4 – Gestione e stoccaggio degli agrofarmaci
prevede che tutti gli Stati Membri adottino le misure necessarie
per garantire la sicurezza dell’operatore e dell’ambiente
(capitolo 4 – art. 12) durante le operazioni di:
a) stoccaggio, manipolazione, diluizione e miscelazione
prima della distribuzione;
b) gestione degli imballaggi e dei prodotti commerciali
residui;
c) gestione dei residui del trattamento;
d) lavaggio delle attrezzature usate per il trattamento.
4
La Direttiva Europea sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci
5 – Regolazione
Gli Stati Membri devono istituire
a) Programmi di formazione per gli agricoltori relativi, tra
le altre cose, a (allegato 1 della Direttiva):
1. procedure di preparazione (regolazione) delle irroratrici
per un loro funzionamento che minimizzi i rischi per
l’operatore, le altre persone e l’ambiente in generale
2. corretto impiego della attrezzature al fine di migliorare la
qualità della distribuzione
b) provvedimenti per ridurre al minimo i rischi per
le persone, le specie non bersaglio e l’ambiente
Come sarà applicata la Direttiva Europea sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci
MINISTERO
AMBIENTE
MINISTERO
AGRICOLTURA
ENAMA
PAN
(Piani di Azione
Nazionale)
(Coordinamento attività
controllo funzionale
macchine in uso)
5
Emendamento Direttiva Macchine (2009/127/CE)
Principali contenuti
• L’autocertificazione da parte del costruttore della sicurezza
della sua macchina (marchiatura CE) riguarda non più solo
gli aspetti legati alla sicurezza dell’operatore ma anche
quelli inerenti la protezione dell’ambiente.
• La marchiatura CE riguarderà anche la macchine portate
dall’operatore azionate a mano con serbatoio in
pressione e le impolveratrici e anche tutte le macchine
impiegate per scopi hobbistici.
• l’attuale fascicolo tecnico prodotto dal costruttore
della macchina irroratrice dovrà essere aggiornato
inserendo anche la rispondenza della macchina ai requisiti di
tutela dell’ambiente previsti dalle norme vigenti (EN
12761).
Emendamento Direttiva Macchine (2009/127/CE)
Il costruttore di una macchina per la distribuzione dei
prodotti fitoiatrici o il suo mandatario deve garantire che
sia effettuata una valutazione dei rischi di
esposizione non intenzionale dell’ambiente ai
fitofarmaci, in conformità con la procedura di
valutazione dei rischi e di riduzione dei rischi.
Le macchine per la distribuzione dei fitofarmaci devono
essere progettate e costruite tenendo in considerazione i
risultati della valutazione dei rischi in modo da poter
essere utilizzate, regolate e sottoposte a
manutenzione senza causare un’esposizione non
intenzionale dell'ambiente ai prodotti fitosanitari.
6
Le forme di inquinamento da agrofarmaci
DIFFUSO
PUNTIFORME
(Deriva, Run-off)
(trasporto, stoccaggio,
preparazione,
distribuzione, lavaggio)
L’inquinamento diffuso (deriva) da
agrofarmaci e le modalità per
contenerlo
7
La deriva del prodotto fitoiatrico
DERIVA:“Il movimento del fitofarmaco nell’atmosfera dall’area
trattata verso qualsivoglia sito non bersaglio, nel momento in
cui viene operata la distribuzione”
Entità della deriva a terra - Colture erbacee
Deriva del prodotto a terra
(% del volume distribuito)
10
3.4
1
0.36
0.1
0.04
0.01
1
10
100
1000
Distanza dall'area trattata (m)
(da Ganzelmeier et al. 2000)
8
Entità della deriva a terra - Vigneto
Deriva del prodotto a terra
(% del volume distribuito)
10
6.78
Primi stadi vegetativi
Piena vegetazione
3.6
1.36
1
0.55
0.16
0.1
0.05
0.01
1
10
100
Distanza dall'area trattata (m)
(da Ganzelmeier et al. 2000)
Entità della deriva a terra - Frutteto
Deriva del prodotto a terra
(% del volume distribuito)
100
Primi stadi vegetativi
25.98
14.41
10
Piena vegetazione
12.04
5.05
2.88
1
0.97
0.3
0.11
0.1
1
10
Distanza dall'area trattata (m)
100
(da Ganzelmeier et al. 2000)
9
Come si genera la deriva
vento
FASE 1
Nube di gocce
generata
dalla macchina
FASE 2
Spostamento
della
nube secondo la
direzione del
vento
Effetti agronomici della deriva
Coltura sensibile
Coltura trattata
10
Zona di rispetto (Buffer zone)
ZONA DI
RISPETTO
coltura trattata
coltura
sensibile (o
corso d’acqua)
I principali parametri utilizzati per definire
l’ampiezza delle zone di rispetto
• Tossicità (tipo di formulazione) del
prodotto fitosanitario
• Dose distribuita
• Sensibilità dell’area adiacente a
quella dove avviene l’applicazione del
prodotto fitosanitario
• Condizioni ambientali
• Tipologia di attrezzatura impiegata per
la distribuzione
11
Esempio di “gestione” delle zone di
rispetto
vento
Buffer zone – 20 m
Canale
ugelli chiusi
Stagno
Low Drift zone
ugelli antideriva in funzione
Pozzo
Stagno
100 m
LERAP (Gran Bretagna)
determinazione dell’ampiezza (m) delle buffer
zones (senza barriere frangivento)
Dose piena 3/4 di dose
1/2 dose 1/4 dose
Standard
18
15
12
7
Low Drift
15
12
9
5
Low Drift
12
9
6
5
Low Drift
9
6
5
5
Classificazione delle
attrezzature in
funzione della deriva
12
L’attuale legislazione sulla deriva in Olanda
g Obbligatorio l’uso di ugelli «Low Drift» nelle
fasce esterne del campo.
g Raccomandato l’impiego di ugelli di fine barra
con getto «tagliato».
Tipo di ugello
Zona di rispetto (m)
Convenzionale
14
Antideriva o manica d’aria
1,5
Antideriva + manica d’aria
1,0
L’attuale legislazione sulla deriva in Svezia
L’AGRICOLTORE DEVE ATTENERSI AL RISPETTO
DELLE BUFFER ZONES IN FUNZIONE DI:
n TEMPERATURA DELL’ARIA
n VELOCITA’ DEL VENTO
n CARATTERISTICHE DELLE AREE LIMITROFE
(presenza di corsi d’acqua, di zone abitate, ecc.)
n ALTEZZA DELLA BARRA
n DIMENSIONE DELLE GOCCE
n DOSE APPLICATA
13
Svezia: larghezza delle buffer zones in
condizioni normali
Gocce grandi
Altezza
barra (cm)
2
25
2
40
2
60
25
40
60
25
40
60
Gocce medie
Gocce piccole
Dose
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
Metà
2
2
2
2
2
3
2
3
4
2
2
2
2
2
4
3
4
5
2
2
3
2
3
6
4
6
8
Piena
T = 15°C
v = 3 m/s
Un quarto
24 m
> 96 m
48 m
Lunghezza del campo nella direzione del vento
Svezia: larghezza delle buffer zones in
presenza di aree sensibili
Gocce grandi
Altezza
barra (cm)
3
25
3
40
60
3
25
Gocce medie
Gocce piccole
Dose
3
3
3
3
3
4
3
3
3
3
3
4
3
4
5
3
3
3
3
3
5
4
5
8
6
9
11
16
40
3
3
3
4
5
7
3
3
4
7
8
11
3
4
60
4
7
9
6
11
16
9
25
40
3
6
7
11
12
16
4
9
12 22
20 32
5 16 30
12 26 40
60
11
16 22
20 32 46
26 38 50
48 m
> 96 m
T = 15°C
v = 3 m/s
24 m
Un quarto
Metà
16 22
Piena
Lunghezza del campo nella direzione del vento
14
Parametri di riferimento per la determinazione
dell’ampiezza delle zone di rispetto
UK
NL
S
D
DOSE
TIPO DI
POLVERIZZAZIONE
CONDIZIONI
ATMOSFERICHE
AREE A RISCHIO
Distanza richiesta dai corsi d’acqua in Germania
Prodotto
Ortiva
Ortiva
(Erbse - Anwendung gegen Botrytis cinerea)
(Stangenbohne,Pflanzenhöhe >125 cm
Pirimor Granulat
(Kernobst,Aprikose,Pflaume,Pfirsich)
Plenum 50 WG (Aprikose,Pfirsich)
Ridomil Gold Combi (Weinbau)
Ridomil Gold Combi (Hopfen)
Score (Himbeere und Bombeere)
Switch (Weinbau)
Switch (Spargel)
Thiovit Jet (Kernobst)
Thiovit Jet (Weinbau)
Topas (Apfel)
Topas (Weinrebe,Erdbeere)
Universalis
Distanza dai corsi d'acqua (m)
tecnica
tecnica di riduzione della deriva
standard
D
C
B
15
10
5
*
15
10
10
5
n.a.
20
15
10
n.a.
20
n.a.
5
20
10
20
5
5
*
n.a.
n.a.
15
n.a.
*
15
5
15
5
*
*
n.a.
20
10
n.a.
*
10
5
15
5
*
*
20
10
5
20
*
5
*
5
5
*
*
15
(*) non richiesta (a meno di
norme locali più restrittive).
15
Soluzioni per la riduzione della
deriva sulle barre irroratrici
Ad induzione d’aria (antideriva)
UGELLI
Di fine barra (fessura)
Con manica d’aria
BARRE
Correttamente regolate
Per diserbo localizzato
Naturali
BARRIERE
Artificiali
Ugelli antideriva ad iniezione d’aria
Entrata
liquido
Aria
Riduzione della deriva
(valori indice): 70%
Uscita
liquido
16
Riduzione della deriva con ugelli antideriva
(prove DEIAFA)
16%
14%
Deriva (% del distribuito)
deriva = 18.8%
XR 80
AI 80
12%
tradizionali
antideriva
10%
Riduzione deriva = 88%
8%
6%
4%
2%
deriva = 2.2%
0%
0
5
10
15
20
Distanza dal margine dell'area trattata (m)
Ugelli antideriva di ultima generazione
Dimensioni dell’ugello
inferiore rispetto agli
“air-induction”
tradizionali
Producono gocce più
grosse e meno sensibili
alla deriva
TTI 110025 – 5 bar: VMD = 600, d10 = 218, d90 = 1050
AI 110025 – 5 bar: VMD = 498, d10 =245, d90 = 748
17
Ugelli antideriva: problemi
¾ Maggiore possibilità di otturazione
¾ Maggiore difficoltà valutazione corretto
funzionamento
¾ Minore portate a ridotte pressioni e con
liquidi viscosi
¾ Minore efficacia quando è richiesta una
elevata copertura (> 50 impatti/cm2)
Ugelli di fine barra
Barra tradizionale
Barra con ugello finale
a «getto asimmetrico»
Riduzione deriva
10-20%
18
Barra con manica d’aria
Riduzione della deriva: 70 - 80%
Barra senza manica
d’aria in funzione
Barra con manica d’aria
in funzione
Barriere naturali per contenere la deriva
Riduzione della deriva: 70 - 90%
Zona di rispetto
Coltura trattata
Fiume
Barriera
frangivento
Zona di
rispetto
Coltura trattata
Fiume
19
Riduzione della deriva grazie ad una corretta
regolazione della macchina (Prove DEIAFA)
Deriva (% del distribuito)
18.0%
h
16.0%
14.0%
12.0%
riduzione
deriva = 45%
10.0%
8.0%
6.0%
4.0%
2.0%
0.0%
60
80
100
Altezza (h) di lavoro (cm)
Stabilità della barra per contenere la deriva
Barra stabile
Sovrapposizione
non corretta
Area non trattata
deriva
Barra
instabile
Barra
instabile
20
Sistemi per
stabilizzare la barra
A>B
BARRA FISSA
A
B
BUCA
PENDOLO
A=B
A
B
BUCA
TRAPEZIO DEFORMABILE
A=B
A
B
PENDENZA
Controllo automatico dell’altezza della barra
Attuatori a comando
elettronico
Sensori di livello
21
Differenti tipologie di sospensioni
Sospensione
Meccanica sull’assale
Sospensione “attiva”
sulla barra
Sospensioni
Pneumatiche sull’assale
Il diagramma di distribuzione
A cosa serve
Individuare
l’altezza di lavoro
ottimale
Valutare
l’uniformità di
distribuzione
trasversale
rispetto
all’avanzamento
22
L’altezza della barra rispetto al bersaglio deve essere
scelta in funzione dell’angolo di apertura del getto
degli ugelli e della sovrapposizione richiesta tra i getti
di 2 ugelli contigui
Esempi di tipologie di banchi
Attrezzatura semovente dotata di
sensore in grado di leggere il livello di
liquido presente nelle provette
Banco semplificato
smontabile e trasportabile per
il rilievo del diagramma
direttamente in azienda
23
Barra troppo bassa
conseguenza
Uniformità di
distribuzione non
adeguata
24
Come valutare il risultato ottenuto
Tempo di sosta del banco
sotto la barra
Spaziatura ugelli sulla barra (m)
0,33
Portata ugelli (l/min)
0,50
1,00
Tempo (s)
0,2
257
390
780
0,3
172
260
520
0,4
129
195
390
0,5
103
156
312
0,6
86
130
260
0,7
74
111
223
0,8
64
98
195
0,9
57
87
173
1,0
51
78
156
1,2
43
65
130
1,4
37
56
111
1,6
32
49
98
1,8
29
43
87
2,0
26
39
78
2,2
23
35
71
2,4
21
33
65
2,6
20
30
60
2,8
18
28
56
3,0
17
26
52
3,5
15
22
45
4,0
13
20
39
25
Individuazione della corretta
distanza fra 2 passaggi successivi
Dose = 200%
Dose = 0%
equidistanza corretta
equidistanza errata
Soluzione: guida parallela con controllo GPS
26
Problema: errata interruzione in capezzagna
Dose = 200%
Dose = 0%
Problema: appezzamenti con contorno irregolare
Dose = 200%
Dose = 0%
27
Soluzione: barra irroratrice dotata sistema di
guida assistita a controllo satellitare con
precisione sub metrica
Si tratta di sistemi a
completo controllo
elettronico soprattutto
per ciò che riguarda
la gestione della
chiusura degli ugelli.
Soluzioni per ridurre la deriva sugli atomizzatori
•Sensori di vegetazione
•Sistema di ricircolo e tunnel
•Sistema di chiusura aria su un lato
•Corretta regolazione
28
Atomizzatori dotati di sensori ad ultrasuoni
ugelli con
controllo elettrico
sensori ad
ultrasuoni
pannello di controllo
sensori velocità
di avanzamento
Atomizzatori dotati di sensori ad ultrasuoni
Il sistema è anche in
grado di interrompere
automaticamente
l’erogazione durante la
fase di svolta.
29
Atomizzatori dotati di sensori per il
riconoscimento del bersaglio
Distribuzione convenzionale
Distribuzione controllata
Atomizzatori con tunnel (recupero della
miscela che oltrepassa il filare)
deriva a terra (% rispetto
distribuito)
Prove DEIAFA
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
macchina tradizionale
irroratrice con tunnel
38%
31%
25%
18%
11%
giugno
luglio
13%
Riduzione deriva
del 40-70%
agosto
30
Atomizzatori con tunnel (recupero della
miscela che oltrepassa il filare)
Prove DEIAFA
Recupero prodotto:
dal 35% al 67% in
funzione dello
sviluppo vegetativo
(vigneto allevato a
Guyot con interfila
2.8m)
Atomizzatori dotati di chiusura
laterale dell’aria
riduzione deriva del 20-30%
lato chiuso
31
Atomizzatori dotati di chiusura
laterale dell’aria
chiuso
aperto
Effetto della regolazione (profilo
di distribuzione) sulla deriva
TIPO DI REGOLAZIONE
A) OTTIMIZZATO
2+2 ugelli attivi
Volume di distribuzione 225 l/ha
B) STANDARD
4+4 ugelli attivi
Volume di distribuzione 450 l/ha
32
Effetto della regolazione (profilo di
distribuzione) sulla deriva (prove DEIAFA)
Epoca: pre-fioritura (LAI 0.3)
Irroratrice ad aeroconvezione tradizionale
Vento:
5.1 ÷ 8.2 m/s
4.0%
ottimizzato
- 30% deriva
3.5%
standard
3.0%
2.5%
2.0%
1.5%
1.0%
0.5%
0.0%
0
5
10
15
20
25
Distanza (m)
Effetto della portata del ventilatore sulla
deriva (prove DEIAFA)
Epoca: piena vegetazione (LAI 0.7)
Ugelli: turbolenza ATR
Vento:
2.5 ÷ 2.7 m/s
1.0%
30000 m3/h
40000 m3/h
0.9%
Deriva (% del distribuito)
Deriva (% del distribuito)
4.5%
0.8%
0.7%
0.6%
Riduzione deriva = 44%
0.5%
0.4%
0.3%
0.2%
0.1%
0.0%
0
5
10
15
20
25
Distanza (m)
33
Corretta regolazione dell’irroratrice
Adeguamento del profilo di distribuzione
La scelta del corretto profilo di distribuzione e il suo
adeguamento a quello della pianta da trattare consente una
notevole riduzione della deriva complessiva
Il diagramma di distribuzione dovrebbe il più
possibile sovrapporsi alla forma geometrica della
pianta
4
4
Altezza (m)
A
B
3
3
2
2
1
1
Profilo di
riferimen
to
Prima
Dopo
0
0
-4
-2
0
2
4
-5
0
5
Dose captata (% della media)
A - distribuzione verticale irregolare indizio di ugelli mal funzionanti o mal direzionati
B - distribuzione asimmetrica sintomo di cattiva distribuzione dell’aria sui due lati
della macchina
34
Come si determina il diagramma di distribuzione
4.15
altezza captatori (m)
Banco prova
che simula la
parete verticale
della pianta
3.55
2.95
2.35
1.75
1.15
0.55
sinistra
(52.7%)
destra
(47.3%)
Possibili interventi sulla macchina per adeguare il
diagramma alla forma della pianta bersaglio
- APERTURA O CHIUSURA UGELLI
- ORIENTAMENTO UGELLI
(soprattutto nel caso delle macchine
pneumatiche di quelle a diffusori
orientabili)
- DIMENSIONE UGELLI
- ORIENTAMENTO DEFLETTORI
35
Parete captante per il rilievo del
diagramma verticale
L’inquinamento puntiforme da
agrofarmaci e le modalità per
contenerlo
36
I prodotti residui del trattamento
fitoiatrico
1. acque di risulta dal lavaggio dei contenitori di
fitofarmaci;
2. miscela residua nel serbatoio e nel circuito idraulico
dell’irroratrice a fine trattamento;
3. acque di risulta dal lavaggio interno del serbatoio e
del circuito idraulico;
4. acque di risulta dal lavaggio esterno della macchina
irroratrice.
Le operazioni di:
- preparazione e inserimento della miscela
fitoiatrica nel serbatoio dell’irroratrice
- smaltimento della miscela fitoiatrica residua nel
serbatoio
- lavaggio dell’attrezzatura impiegata
- lavaggio dei contenitore vuoti dei fitofarmaci
sono ritenute responsabili di buona parte
dell'inquinamento puntiforme delle
acque da agrofarmaci
37
Esempio di calcolo dell’inquinamento puntiforme
da fitofarmaci per un’azienda viticola
Miscela fitoiatrica residua a fine trattamento = 264 l/anno
Acqua impiegata per lavaggio interno+circuito = 660 l/anno
Acqua impiegata per lavaggio esterno = 671 l/anno
TOTALE REFLUI DA SMALTIRE ~ 1500 l/anno
foto Hardi International
Pur considerando una
concentrazione di F.C. in tali
reflui pari a solo lo 0.1%, ciò si
traduce in 1.5 kg/anno di F.C.
spesso distribuiti in meno di 10
m2
Fasi a rischio per la generazione di
inquinamento puntiforme
Trasporto
Stoccaggio
Riempimento
Lavaggio
Gestione residui
38
Il progetto TOPPS
TOPPS = Training of Operators to prevent
Pollution from Point Sources
Progetto EU – Life
Co-finanziato da Unione Europea ed ECPA
(Associazione Europea Produttori di Agrofarmaci)
Progetto triennale multi stakeholder Nov 05 – Ott 08
Ha visto coinvolti 15 Paesi europei
Suddivisi in 4 gruppi di lavoro (clusters)
12 Partners
9 Subcontractors
Obiettivi del progetto TOPPS
Sviluppare, nell’ambito dell’Unione Europea,
linee guida per promuovere la corretta gestione
degli agrofarmaci in azienda, con particolare
riguardo alla riduzione dei rischi di
contaminazione delle acque
Promuovere la formazione di tutti gli operatori
“intermedi” (rivenditori di irroratrici, tecnici di
campo, rivenditori di agrofarmaci, ecc.) che
possono influenzare il comportamento degli
agricoltori
39
Le linee guida TOPPS
È stato elaborato, a livello europeo, un documento che
contiene oltre 100 linee guida (Best Management
Practices) per la corretta gestione degli agrofarmaci
nelle aziende agricole.
Altra documentazione prodotta
Brochure divulgativa
sui principali sistemi
per la biodegradazione
(bioremedietion).dei
p.a. presenti nelle
acque reflue dei
trattamenti fitoiatrici
Brochure sulla pulizia delle
macchine irroratrici che integra
e completa le istruzioni fornite dai
Costruttori di irroratrici, dai
produttori di agrofarmaci e
quanto previsto dalle norme e dai
regolamenti vigenti.
DVD con esempi
di soluzioni
tecniche ed
operative per
ridurre il rischio
di inquinamento
puntiforme da
agrofarmaci.
40
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Trasporto degli agrofarmaci all’interno dell’azienda
Evitare di trasportare grandi quantità di agrofarmaci
Assicurarsi che i contenitori o gli alloggiamenti per gli agrofarmaci, montati sui
veicoli o sui rimorchi adibiti al trasporto in azienda,siano ben chiusi.
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Stoccaggio degli agrofarmaci
Stoccare gli agrofarmaci in
locali oppure armadi
chiusi a chiave
41
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Trasporto degli agrofarmaci all’interno dell’azienda
Assicurarsi che non si
verifichino perdite accidentali di
prodotto.
Le irroratrici riempite con la miscela
fitoiatrica o con l’agrofarmaco
concentrato non devono
manifestare alcuna perdita o
gocciolamento che possa
provocare rischi di inquinamento
lungo il tragitto verso il campo da
trattare.
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Preparazione della miscela e riempimento dell’irroratrice
Prevenire la contaminazione dell’area
destinata al riempimento dell’irroratrice.
Assicurarsi che la superficie pavimentata sia
impermeabile e dotata di pozzetto per la
raccolta di eventuali perdite. In alternativa
utilizzare teli di plastica per raccogliere
schizzi e perdite.
42
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Preparazione della miscela e riempimento dell’irroratrice
UNIVERSITAT POLITÈCNICA
DE CATALUNYA
Preferire i dispositivi pre-miscelatori che consentono all’operatore
di lavorare da terra, senza doversi arrampicare sul serbatoio della
macchina irroratrice.
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Preparazione della miscela e riempimento dell’irroratrice
Flussimetro
Utilizzare sistemi che
consentono di
preimpostare in
modo automatico il
quantitativo di acqua
da introdurre nel
serbatoio della
macchina irroratrice
43
Serbatoio pre-miscelatore
(Capacità da 7 a 40 litri)
Agevola:
- l’aspirazione dei
formulati
- il corretto dosaggio
- la premiscelazione del
prodotto
- l’introduzione del
prodotto nel serbatoio
principale
foto Hardi International
- il lavaggio dei
contenitori vuoti di
fitofarmaci
Serbatoio pre-miscelatore
serbatoio principale
serbatoio premiscelatore
sistema di lavaggio
pompa
dell’irroratrice
Venturi
ugello per lavaggio
contenitori vuoti
44
Serbatoio pre-miscelatore
inserimento del prodotto
commerciale
foto E. Nilsson - Visavi
foto E. Nilsson - Visavi
lavaggio interno del
premiscelatore
Serbatoio pre-miscelatore
Montato sull’irroratrice
Indipendente
45
Dispositivo per il lavaggio dei contenitori
vuoti degli agrofarmaci
indipendente
sul premiscelatore
nell’apertura di
riempimento del serbatoio
dell’irroratrice
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Distribuzione della miscela fitoiatrica in campo
Presenza e corretto funzionamento degli antigoccia
Interruzione dell’erogazione in fase di svolta
Rispetto delle buffer zones
46
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Gestione dei prodotti reflui del trattamento
Non versare mai liquidi
contenenti agrofarmaci
direttamente o indirettamente nei
corpi idrici.
Impiego di biofiltri o di biobed
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Al termine della distribuzione
Utilizzare la miscela residua
nel serbatoio (distribuendola
in campo dopo averla diluita
con acqua).
47
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Al termine della distribuzione
Necessità di un
serbatoio ausiliario per
l’acqua pulita (serbatoio
lava impianto)
Possibile aggiungerlo
anche su irroratrici che
ne sono originalmente
prive
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Al termine della distribuzione
Ripartizione dei depositi di miscela
fitoiatrica sulle superfici esterne
dell’irroratrice (prove DEIAFA)
Contaminazione esterna di
un’irroratrice ad aeroconvezione )
48
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Al termine della distribuzione
Effettuare la pulizia esterna dell’irroratrice.
In azienda, su area pavimentata
dotata di pozzetto per la raccolta Direttamente in campo,
lontano dai corpi idrici.
delle acque contaminate.
Alcune soluzioni tecniche individuate dal
progetto TOPPS per limitare l’inquinamento
puntiforme
Al termine della
distribuzione
foto DAAS
49
Se non è possibile effettuare il lavaggio in campo,
convogliare le acque di lavaggio dell’irroratrice in appositi
serbatoi di raccolta
Area fissa attrezzata per il
lavaggio dell’irroratrice e per il
convogliamento delle acque di
lavaggio in appositi serbatoi di
raccolta
Contenitore raccolta
acque di lavaggio
(2000 litri)
Aspiratore
acqua
8m
Telo di
raccolta in
polietilene
Area smontabile attrezzata per il
lavaggio dell’irroratrice e per il
convogliamento delle acque di
lavaggio in appositi serbatoi di
raccolta
4m
Il funzionamento del sistema
lavaimpianto delle macchine
irroratrici
50
Schema impianto senza serbatoio
lavaimpianto
serbatoio
principale
gruppo
regolazione
ugelli
pompa
Schema impianto con serbatoio
lavaimpianto
serbatoio
lavaimpianto
100
serbatoio
principale
gruppo
regolazione
1000
ugelli
valvola 3 vie
pompa
51
Schema impianto con by-pass
serbatoio
lavaimpianto
100
serbatoio
principale
2° valvola 3 vie
gruppo
regolazione
1000
ugelli
1° valvola 3 vie
pompa
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
Condizione ottimale di partenza per l’esecuzione del lavaggio
interno dell’irroratrice: il residuo di miscela fitoiatrica presente nel
serbatoio deve essere minimo, possibilmente solo quello non
aspirabile dalla pompa
H2O
52
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
Fase 1 - La pompa, alimentata dal serbatoio lava impianto, aspira
acqua pulita ed alimenta gli ugelli lava serbatoio; la valvola sul
ritorno in cisterna rimane aperta e la miscela residua nel serbatoio
viene diluita.
H2O
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
Fase 2 - La pompa, alimentata dal serbatoio principale, aspira la
miscela diluita e la invia agli ugelli; la valvola sul ritorno in cisterna
rimane chiusa e il liquido viene fatto ricircolare direttamente sulla
pompa.
H2O
53
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
Fase 3 - La pompa, alimentata dal serbatoio lava impianto, aspira
acqua pulita e la invia agli ugelli; la valvola sul ritorno in cisterna
rimane chiusa e il liquido viene fatto ricircolare direttamente sulla
pompa; in tal modo il circuito viene risciacquato completamente.
H2O
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
Fase 4 - Dopo aver completato il lavaggio interno, nel serbatoio
lava impianto deve rimanere ancora una quantità sufficiente di
acqua pulita per effettuare il risciacquo esterno dell’irroratrice
utilizzando un dispositivo (es. lancia a mano) collegato al lava
impianto stesso.
H2O
54
Procedura di effettuazione della
pulizia delle irroratrici
0.180
Residuo (% rispetto nominale)
0.161
0.160
0.140
0.120
Per aumentare l’efficacia del lavaggio interno è utile
ripetere le operazioni descritte nelle fasi 1, 2 e 3 più
volte (tipicamente tre). Ciò permette di aumentare
considerevolmente il fattore di diluizione della miscela
fitoiatrica residua e limitare ulteriormente la
concentrazione di agrofarmaco nel residuo finale.
0.100
0.080
0.071
0.053
0.060
0.043
0.040
0.035
0.020
0.000
lavaggio in unica
soluzione (60 litri)
Lavaggio in cinque
Lavaggio in due
Lavaggio in tre
soluzioni
soluzioni (30+30 litri) soluzioni (20+20+20
(10+10+10+10+20
litri)
litri)
Lavaggio in cinque
soluzioni
(12+12+12+12+12
litri)
Altre soluzioni operative – lavaggio in continuo
Pompa e
alimentazione acqua
pulita esterna
Questo sistema consente di
operare il lavaggio “in
continuo”, immettendo
nell’irroratrice acqua pulita
ed al contempo mantenendo
in funzione la pompa
principale dell’irroratrice, in
modo tale da erogare la
miscela fitoiatrica diluita
attraverso gli ugelli
55
Altre soluzioni operative – lavaggio in continuo
Lavaggio
automatico
Pannello di controllo di una barra irroratrice equipaggiata con un
sistema automatico per il lavaggio interno. È possibile
selezionare la parte della macchina (solo serbatoio, solo
tubazioni, intero circuito idraulico) che si intende risciacquare con
l’acqua pulita del serbatoio lava impianto.
Altre soluzioni operative – lavaggio in continuo
Pompando continuamente acqua pulita nell’irroratrice, ed al
contempo spruzzando la miscela residua attraverso gli ugelli, si
ottiene rapidamente un’elevata diluizione di quest’ultima. I
campioni raffigurati qui sopra (da sinistra a destra, dall’inizio alla
fine della procedura) testimoniano visivamente questo beneficio
56