Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev

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Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev
Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev
INTERPRETI: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven Bertil Taube, Peter Haber, Peter Andersson,
Marika Lagercrantz, Ingvar Hirdwall, Björn Granath, Ewa Fröling, Per Oscarsson, Michalis Koutsogiannakis,
Annika Hallin, David Dencik, Gunnel Lindblom SCENEGGIATURA: Nicolaj Arcel, Rasmus Heisterberg
FOTOGRAFIA: Eric Kress MONTAGGIO: Anne Østerud SCENOGRAFIA: Niels Sejer
DISTRIBUZIONE: : Bim Distribuzione NAZIONALITA’: Danimarca, Svezia, 2009 DURATA: 152’
PRESENTAZIONE E CRITICA
Sono passati 40 anni da quando Harriet Vanger è misteriorsamente scomparsa da una riunione di famiglia. Ad
esser convinto che si sia trattato di un omicidio, benchè il corpo non sia mai stato ritrovato, il ricco zio, sicuro
che l’assassino si celi in famiglia. Per far luce sull’accaduto, dopo 40 anni di inutili ricerche, lo zio assume un
giornalista in declino e pronto ad andare in carcere per diffamazione ed un hacker senza scrupoli, chiamati a
scovare l’assassino e il corpo della mai dimenticata Harriet… Autentico caso letterario dell’anno, con il titolo
di libro più venduto in Europa (solo in Italia quasi 700,000 copie) UOMINI CHE ODIANO LE DONNE
è solo il primo capitolo dell’ormai celebre trilogia Millennium creata da Stieg Larsson, morto ancor prima che i
suoi gioielli uscissero in libreria (…).
(www.cineblog.it)
Tatuaggi, piercing, un fisico quasi anoressico sguardo rabbioso, genio del computer, forte come un uomo,
pronta a vendicarsi delle violenze che subisce dagli uomini: è Lisbeth, il personaggio creato dallo svedese Stieg
Larsson per la trilogia Millenium, che ora approda al cinema con il volto di Noomi Rapace nel thriller
UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, di Niels Arden Oplev, tratto dal primo dei tre romanzi.
La pellicola, già venduta in 15 Paesi è reduce dallo strepitoso successo nei Paesi scandinavi, dove ha incassato
27 milioni di euro e dall'ottimo risultato al botteghino in Francia. Un riscontro auspicato dopo che la trilogia
(edita in Italia da Marsilio), è diventata un fenomeno mondiale con oltre circa 10 milioni di copie vendute. A
ciò si aggiunge lo strano destino dell'autore che non ha potuto assistere al suo trionfo. Infatti, Larsson,
giornalista noto per il suo impegno civile, è morto d'infarto a 50 anni, nel 2004, poco dopo aver consegnato al
suo editore le bozze dei tre romanzi (oltre a Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco e
La regina dei castelli di carta, anche questi già trasformati in film, che debutteranno in Svezia in autunno) (…).
Noomi Rapace, che per il personaggio di Lisbeth si è preparata facendo arti marziali e imparando ad andare in
moto, non si è voluta appiattire sull'immagine del personaggio: "Era importante che trovassi la mia Lisbeth
dentro di me, non volevo sembrasse solo un giunco anoressico. Credo che di lei alla gente piaccia l'essere una
svantaggiata, il suo non arrendersi mai, rispondere agli attacchi che subisce (fra i quali una terribile violenza
fisica), anche in modi feroci. Una reazione inusuale per le donne, che spesso, quando sono vittime di violenza
se ne danno la colpa. Lei invece rinasce sempre e combatte"(…).
(…) “La priorità - ha spiegato il regista - era rispettare il messaggio politico di Larsson, stigmatizzare come la
società contemporanea sia ancora tanto violenta contro le donne. Non credo che la Svezia sia un Paese
peggiore degli altri, ma ha proiettato negli ultimi anni all'estero un'immagine di Paese perfetto. Larsson mostra
del nostro Paese anche le ombre". D'altronde, ricorda il produttore Soren Staermose in Svezia ogni anno
vengono denunciati 20000 casi di violenze sulle donne, che sono il 25% del totale, stimato intorno ai 100.000
casi, impressionante, visto che la nostra popolazione è di 9 milioni. Blomkvist, aggiunge Oplev é un po' l'alter
ego di Larsson e noi l'abbiamo tenuto presente (…).
(www.ansa.it)
Una premessa. C'è chi andrà a vederlo dopo aver letto il libro e chi, laicamente, senza saperne nulla, anche se è
difficile non aver mai sentito parlare di Millennium. Per chi non fa parte degli oltre dieci milioni di lettori della saga
in tre volumi creata da Stieg Larsson e pubblicata in Italia da Marsilio, due consigli: il film tratto dal primo episodio,
UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, è un thriller che merita. Un po' lungo, forse, due ore e mezza, ma
poteva andare peggio visto che ognuno dei tre volumi sfiora le settecento pagine. Il secondo: leggete Larsson, è una
fortuna poterlo fare sapendo di avere ben tre volumi enormi davanti. Chiedete a chi li ha già letti e ora si trova in una
crisi di astinenza destinata a non finire vista la morte prematura dell'autore. Per questi ultimi valgono altri discorsi
(…).
(…) Il regista Niels Arden Oplev e il suo lavoro tutto made in Sweden ha superato molti esami. Ma il più difficile ha
un nome e un cognome: Lisbeth Salander. E' il personaggio più inquietante e riuscito creato da Larsson, gli altri due
episodi hanno lei al centro. Descritta come magra a sfiorare l'anoressia, con evidenti traumi psichici, tatuata e piena
di piercing ovunque, con un contorto ma coerente codice morale, un passato tremendo e un presente da hacker
professionista.
Il compito di impersonarla è toccato a Noomi Rapace, 29 anni, sconosciuta anche in Svezia, troppo vecchia secondo
i puristi e anche troppo alta. Assomiglia alla Lisbeth che avevamo in mente? Ha quello sguardo che immaginiamo
possa avere? E' pronta ad attraversare la linea d'ombra? Ci mette a disagio pur diventando lentamente l'eroe della
nostra storia? La risposta è un semplice sì.
(www.repubblica.it)