AES TORINO
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Relazione Finanziaria Annuale 2015 AES TORINO Relazione Finanziaria Annuale 2015 Relazione e Bilancio di Esercizio di AES Torino S.p.A. Relazione sulla gestione Lettera agli Azionisti e agli Stakeholder 4 Profilo dell’anno 6 Profilo della società 9 Le infrastrutture e il servizio di distribuzione gas 12 Andamento operativo 18 Quadro tariffario 22 Commento ai risultati economico - finanziari 26 Fattori di incertezza e gestione dei rischi 38 Altre informazioni 44 Governo societario 46 Impegno per lo sviluppo sostenibile 50 Quadro normativo e regolatorio 56 Glossario 58 Bilancio di esercizio Schemi di bilancio 67 Note al bilancio di esercizio 73 Proposte del Consiglio di Amministrazione di Italgas S.p.A. all’Assemblea degli Azionisti 94 Relazione del Collegio Sindacale di Italgas S.p.A. all’Assemblea degli Azionisti 95 Relazione della Società di Revisione 96 Deliberazioni dell’Assemblea degli Azionisti di Italgas S.p.A. 98 3 Disclaimer La Relazione finanziaria annuale contiene dichiarazioni previsionali (“forward-looking statements”), in particolare nella sezione “Evoluzione prevedibile della gestione” relative a piani di investimento e performance gestionali future. I forwardlooking statements hanno per loro natura una componente di rischiosità e di incertezza perché dipendono dal verificarsi di eventi e sviluppi futuri. I risultati effettivi potranno pertanto differire rispetto a quelli annunciati in relazione a diversi fattori, tra cui: il quadro normativo e tariffario, le performance operative effettive, le condizioni macroeconomiche generali, l’impatto delle regolamentazioni in campo energetico e in materia ambientale, il successo nello sviluppo e nell’applicazione di nuove tecnologie e altri cambiamenti nelle condizioni di business. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Lettera agli Azionisti e agli Stakeholder 5 Signori Azionisti e Stakeholder, il 2015 è stato un anno di esclusiva gestione da parte di AES Torino del servizio di distribuzione del gas naturale nella città di Torino, dopo che nel precedente esercizio 2014 la Società aveva effettuato tale servizio congiuntamente a quello del teleriscaldamento, il cui ramo d’azienda era stato oggetto di cessione a favore IREN Energia nell’ambito dell’operazione di scissione che aveva avuto efficacia dal 1 luglio 2014. Nel corso del 2015 il processo di riassetto di AES Torino è proseguito sino a culminare con l’operazione di fusione per incorporazione della Società nella controllante al 100% Italgas S.p.A, il cui progetto di fusione, iscritto presso il Registro delle Imprese di Torino il 14 settembre 2015, è stato approvato dai rispettivi Consigli di Amministrazione con deliberazioni del 15 ottobre 2015. Successivamente, il 21 dicembre 2015, è stato, stipulato, con efficacia a decorrere dal 1 gennaio 2016, l’atto notarile di fusione per incorporazione di AES Torino S.p.A. in Italgas S.p.A., sulla base delle rispettive situazioni patrimoniali di riferimento al 30 giugno 2015. Pertanto, a partire dal 1 gennaio 2016, l’attività di distribuzione gas nel comune di Torino è confluita e sta proseguendo a tutti gli effetti attraverso la gestione di Italgas, in attesa dello svolgimento delle gare a livello di aggregazioni di comuni (cosiddetti Ambiti Territoriali) previste dalla normativa del settore, il cui quadro di riferimento è nella sostanza definito. Nel 2015 AES Torino ha direttamente effettuato investimenti tecnici pari a 20 milioni di euro, in aumento di 3 milioni di euro rispetto al 2014, che hanno riguardato in particolare la sostituzione dei misuratori e in particolare il progetto telelettura (+8 milioni di euro). Riguardo ai risultati economico-finanziari, l’utile operativo conseguito nel 2015 ammonta a 26 milioni di euro, in riduzione di 55 milioni di euro, pari al 67,9% rispetto all’esercizio 2014. La riduzione dell’utile operativo, che è da ricollegare alla già citata operazione di scissione del Ramo Teleriscaldamento, è attribuibile principalmente: (i) ai minori ricavi di vettoriamento calore (-53 milioni di euro); (ii) alla riduzione dei ricavi per la distribuzione del gas naturale (-2 milioni di euro); (iii) all’incremento degli ammortamenti e svalutazioni (1 milione di euro). L’utile netto di 17 milioni di euro, si riduce di 34 milioni di euro, pari al 66,7% rispetto al 2014 per effetto principalmente della predetta riduzione dell’utile operativo di 55 milioni di euro effetto compensato dalla riduzione degli oneri finanziari di 4 milioni di euro e delle imposte sul reddito per 17 milioni di euro. Il flusso di cassa netto dell’attività operativa (44 milioni di euro) ha consentito di coprire il fabbisogno finanziario per gli investimenti tecnici (20 milioni di euro) e di ridurre l’indebitamento finanziario netto per 24 milioni di euro. In relazione alla destinazione del risultato netto dell’esercizio, proponiamo di riportare a nuovo l’utile 2015, pari a 16.737.212,70 euro. Torino, 10 marzo 2016 per il Consiglio di Amministrazione di Italgas AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Profilo dell'anno 7 I RISULTATI DELL’ANNO L’utile operativo conseguito nel 2015 ammonta a 26 milioni di euro, in riduzione di 55 milioni di euro, pari al 67,9% rispetto all’esercizio 2014. La riduzione dell’utile operativo, da inquadrare nell’ambito dell’operazione di scissione del Ramo Teleriscaldamento, è attribuibile principalmente: (i) all’effetto dei minori ricavi di vettoriamento calore (-53 milioni di euro); (ii) ai minori ricavi per la distribuzione del gas naturale (-2 milioni di euro); (iii) all’incremento degli ammortamenti e svalutazioni (1 milione di euro). L’utile netto di 17 milioni di euro, si riduce di 34 milioni di euro, pari al 66,7% rispetto al 2014 per effetto principalmente della predetta riduzione dell’utile operativo di 55 milioni di euro effetto compensato dalla riduzione degli oneri finanziari di 4 milioni di euro e delle imposte sul reddito per 17 milioni di euro. Il flusso di cassa netto dell’attività operativa (44 milioni di euro) ha consentito di coprire il fabbisogno finanziario per gli investimenti tecnici (20 milioni di euro) e di ridurre l’indebitamento finanziario netto per 24 milioni di euro. PRINCIPALI EVENTI Fusione per incorporazione della Società in Italgas S.p.A. In data 21 dicembre 2015 è stato stipulato, con efficacia verso i terzi, contabile e fiscale a decorrere dal 1 gennaio 2016, l’atto notarile di fusione per incorporazione della società AES Torino S.p.A. nella propria controllante al 100% Italgas S.p.A., sulla base delle rispettive situazioni patrimoniali di riferimento al 30 giugno 2015. Il Progetto di fusione, iscritto presso il Registro delle Imprese di Torino il 14 settembre 2015, è stato approvato dai rispettivi Consigli di Amministrazione di AES Torino S.p.A. e di Italgas S.p.A. con deliberazioni del 15 ottobre 2015. PRINCIPALI DATI Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economico-finanziaria, nella Relazione sulla gestione, in aggiunta agli schemi e agli indicatori convenzionali previsti dal Codice Civile, sono presentati gli schemi di bilancio riclassificati e alcuni indicatori alternativi di performance tra i quali, in particolare, il margine operativo lordo (EBITDA), l’utile operativo (EBIT), l’utile operativo e l’utile netto nella configurazione adjusted e l’indebitamento finanziario netto. Le successive tabelle, le relative note esplicative e gli schemi di bilancio riclassificati riportano la determinazione di tali grandezze. Per la definizione dei termini utilizzati, se non direttamente specificato, si fa rinvio al glossario. (milioni di €) Ricavi totali Costi operativi Margine operativo lordo (EBITDA) Utile operativo (EBIT) Utile operativo adjusted (EBIT adjusted) Utile netto Utile netto adjusted 2013 2014 2015 174 24 150 120 120 74 74 127 23 104 81 81 51 51 71 21 50 26 28 17 19 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 8 PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI E FINANZIARI (milioni di €) Investimenti tecnici Capitale investito netto al 31 dicembre Patrimonio netto al 31 dicembre Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre Free Cash Flow 2013 2014 2015 27 620 331 289 75 17 267 148 119 33 20 260 165 95 24 2013 2014 2015 0,67 22,5% 19,3% 0,94 21,3% 18,3% 0,31 10,3% 9,5% PRINCIPALI INDICATORI REDDITUALI E FINANZIARI Utile netto per azione (in euro) ROE (*) ROI (**) (*) Il Return On Equity (ROE) è stato determinato come rapporto tra l'utile netto e la media del patrimonio netto inizale e finale del periodo. (*) Il Return On Investment (ROI) è stato determinato come rapporto tra l'utile operativo e la media del capitale investito netto iniziale e finale del periodo. PRINCIPALI DATI OPERATIVI Contatori installati (numero) Concessioni per la distribuzione gas (numero) Rete di distribuzione (chilometri) Trasporto gas (milioni di mc) Dipendenti in servizio a fine anno (numero) 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 511.008 1 1.335 625 294 512.440 1 1.337 497 201 513.710 1 1.338 509 179 1.270 0,2 1 12 (22) 0,1 2,4 (10,9) Utile netto (milioni di euro) 72 Utile operativo (milioni di euro) 120 74 120 94 81 51 50 17 2011 2012 2013 2014 2015 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 26 2011 2012 2013 2014 2015 Profilo della società 10 AES Torino, società facente capo a Snam per il tramite di Italgas, ha svolto l’attività di distribuzione del gas naturale nella città di Torino. Il servizio di distribuzione consiste nel trasporto del gas, attraverso reti di gasdotti locali, dai punti di consegna presso le cabine di riduzione e misura interconnesse con le reti di trasporto (“city-gates”) fino ai punti di riconsegna presso i clienti finali (famiglie, imprese, ecc.). Inoltre, AES Torino ha svolto l’attività di misura, che consiste nella determinazione, rilevazione, messa a disposizione e archiviazione dei dati di misura del gas naturale prelevato sulle reti di distribuzione. La Società è soggetta a regolazione da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (di seguito Autorità), che definisce sia le modalità di svolgimento del servizio sia le tariffe di distribuzione e misura. L’attività di distribuzione gas è stata tradizionalmente svolta in regime di concessione tramite affidamento del servizio su base comunale. Nel 2011 sono stati adottati quattro decreti ministeriali di riforma della normativa che regola il settore. In particolare, con un apposito decreto sono stati istituiti 177 ambiti territoriali minimi pluri-comunali (ATEM) in base ai quali dovranno essere necessariamente assegnate le nuove concessioni. Il servizio di distribuzione del gas è effettuato trasportando il gas per conto delle società di vendita autorizzate alla commercializzazione nei confronti dei clienti finali. Il rapporto tra le società di distribuzione e le società di vendita è regolato da un apposito documento, definito 1 “Codice di Rete” , nel quale sono precisate le prestazioni svolte dal distributore, suddivise fra quelle principali (servizio di distribuzione del gas; gestione tecnica dell’impianto distributivo) e accessorie (esecuzione di nuovi impianti; attivazione, disattivazione, sospensione e riattivazione della fornitura ai clienti finali; verifica del gruppo di misura su richiesta dei clienti finali, ecc.). 1 A tale riguardo si rimanda a quanto descritto nel successivo capitolo “Andamento operativo”. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Le infrastrutture e il servizio di distribuzione gas 13 IL SISTEMA DISTRIBUTIVO: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E DATI OPERATIVI AES Torino svolge l’attività di distribuzione di gas naturale nel comune di Torino tramite un sistema integrato di infrastrutture composto dalle cabine per il prelievo del gas dalla rete nazionale di gasdotti, dagli impianti di riduzione della pressione, dalla rete di trasporto locale e di distribuzione, dagli impianti di derivazione d’utenza e dai punti di riconsegna composti dalle apparecchiature tecniche su cui sono posti i misuratori presso i clienti finali. Presso i punti di ingresso del sistema distributivo del gas (punti di consegna della rete nazionale del trasportatore) è effettuata la misurazione, l’odorizzazione e la riduzione di pressione del gas in transito, destinato a essere trasportato sino ai punti di riconsegna presso i singoli clienti finali (utenti domestici o industriali). Al 31 dicembre 2015 AES Torino dispone di 2 cabine di prelievo, dotate di un sistema di telecontrollo, per garantire interventi tempestivi sia in caso di anomalie sia di limitazioni o interruzioni del servizio regionale, e di un sistema di telelettura continuo della misura del gas in transito. Inoltre, per l’attività di riduzione della pressione del gas prima della sua consegna ai singoli clienti finali, la Società è dotata di 98 gruppi di riduzione finale (di cui 21 con telecontrollo), 251 gruppi di riduzione industriale e 453 gruppi di riduzione d’utenza. Al 31 dicembre 2015 la rete di proprietà di AES Torino si estende per 1.338 km (1.337 km al 31/12/2014) di cui in funzione della classe di pressione: − 212 km di alimentazione principale (da 0,04 a 12 bar); − 1.126 km in bassa pressione (fino a 0,04 bar). Al 31 dicembre 2015 il numero totale di contatori installati risulta pari a 513.710 (512.440 al 31/12/2014). Con riferimento alla Delibera n. 155/08 “Direttive per la messa in servizio dei gruppi di misura del gas, caratterizzati da requisiti funzionali minimi e con funzioni di telelettura e telegestione, per i punti di riconsegna delle reti di distribuzione del gas naturale”, al 31/12/2015, risultano installati 11.782 apparati di calibro superiore al G6. Durante il 2015 sono stati posati per rinnovo, potenziamento o estensione della rete e degli impianti circa 4,9 km di tubazione stradale e circa 2,2 km di allacciamenti; sono stati posati circa 49.250 contatori, di cui circa 47.000 sostituiti in base al piano di ammodernamento. La gestione di un sistema distributivo così diffuso e complesso richiede un attento monitoraggio delle condizioni di svolgimento del servizio e costanti interventi di manutenzione, per garantire nel tempo condizioni di sicurezza ed efficienza, nel rispetto delle normative tecniche del settore, delle disposizioni di legge o delle prescrizioni dell’Autorità. La Società verifica costantemente le condizioni delle tubazioni in acciaio utilizzate dal sistema di distribuzione gas, per loro natura soggette a corrosione. Per salvaguardarle da tale fenomeno si utilizzano alcune tecniche che consistono, da un lato, nel rivestire le condotte con materiali isolanti come ad esempio il polietilene, dall’altro, nel far circolare nel terreno corrente continua tra un alimentatore elettrico collegato a un dispersore e la struttura metallica da proteggere (cosiddetta “protezione catodica”). A supporto di questa attività e in ottemperanza ai livelli di qualità tecnica richiesti dall’Autorità la Società utilizza un sistema informatizzato in grado di fornire in tempo reale il quadro generale della protezione catodica e di dare indicazioni su quali sistemi elettrici sia necessario intervenire per eliminare eventuali anomalie. Il sistema è gestito, infatti, con strumenti di misura, applicati in punti significativi della rete, per la rilevazione in continuo delle misure di corrente e tensione, e con apparecchiature wireless per la trasmissione dei valori direttamente dalla condotta alla centrale di raccolta, elaborazione e trattamento dei dati. Nell’anno 2015, i punti telecontrollati con misura effettuata in continuo sono stati 200 e 1.150 le misure effettuate con operatore per verificare la sussistenza dei corretti parametri di gestione elettrica della rete. Un ulteriore controllo preventivo sull’affidabilità del sistema distributivo, importante fonte di informazioni per la scelta degli interventi da realizzare, è costituito dalla ricerca delle dispersioni di gas in atmosfera. Ogni anno, AES Torino garantisce un elevato livello di ispezione della rete, rispettando i livelli di qualità tecnica previsti dall’Autorità. Nel corso del 2015 sono stati ispezionati circa 97 Km in MP e circa 350 Km in BP. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 14 Per rendere avvertibile in caso di dispersioni la presenza di metano gas, altrimenti inodore e incolore, AES Torino utilizza impianti di odorizzazione dotati di innovativi sistemi automatici a iniezione che consentono di immettere e dosare la quantità di odorizzante in funzione della portata o dei volumi di gas distribuiti. I controlli sul grado di odorizzazione sono effettuati con metodi gascromatografici. Nel corso del 2015 sono state effettuate 432 prove strumentali di odorizzazione in punti significativi della rete e degli impianti di prelievo. Il presidio di AES Torino sulla propria rete di distribuzione è svolto altresì attraverso la gestione del Pronto Intervento al servizio delle Pubbliche Amministrazioni, delle Autorità, delle società di vendita e di tutti i cittadini in caso di emergenze, incidenti da gas e guasti sulla rete. La Società si avvale di una struttura organizzativa articolata su: − un centro integrato di supervisione a livello nazionale (telecontrollo degli impianti, ricezione e gestione delle richieste di intervento); − unità operative espressamente dedicate alla gestione degli interventi. Il centro integrato utilizzato consta di 2 siti di supervisione a Torino e Napoli, presidiati 24 ore su 24, 365 giorni all’anno da personale qualificato in grado di gestire le chiamate e, in funzione dell’anomalia segnalata, di fornire le prime indicazioni sui comportamenti da adottare. Attraverso un unico numero verde a livello nazionale si accede al centro integrato che garantisce la ricezione ininterrotta delle chiamate; gli addetti rispondono a oltre il 90% delle telefonate entro 15 secondi e alle restanti chiamate entro il minuto. Nel corso del 2015 sono state gestite circa 17.340 chiamate al centro di supervisione, che hanno dato origine a 6.550 interventi delle unità operative sul territorio. AES Torino utilizza un efficiente e capillare sistema di telecontrollo degli impianti per garantire interventi tempestivi sia in caso di anomalie sia di limitazioni o interruzioni del servizio. Tale sistema convoglia i dati su una struttura esterna costantemente presidiata e permette di: − rilevare istantaneamente i volumi di gas che entrano nelle reti e i parametri degli impianti ausiliari, necessari per eventuali manovre di regolazione; − documentare ogni eventuale anomalia e le conseguenti azioni correttive adottate; − elaborare i dati monitorati. I dati provenienti dal telecontrollo e dalla telelettura sono resi immediatamente disponibili tramite web, in modo da permettere all’Unità operativa di disporre di un quadro sempre aggiornato sullo stato del sistema distributivo. Oltre alle attività sopra descritte riguardanti l’impianto di distribuzione, l’Unità operativa di AES Torino esegue presso la clientela finale interventi di natura tecnica e commerciale. Nello specifico, nel corso del 2015, sono stati eseguiti circa 3.360 preventivi, circa 2.550 lavori di nuovo impianto, modifiche impianti esistenti e annullamenti impianti, circa 4.850 interventi di sospensione della fornitura per morosità, circa 34.900 interventi di attivazione, disattivazione, verifiche funzionalità contatore, verifiche della pressione, volture, letture contatore/convertitore. A supporto di tali attività AES Torino ha progettato e messo a punto un sistema informativo che mediante uno specifico applicativo denominato “Agenda appuntamenti” permette alle società di vendita di fissare automaticamente le modalità dei suddetti interventi. L’attività di accertamento documentale svolta ai sensi della Delibera dell’Autorità n. 40/14, su nuovi impianti gas e su impianti modificati o trasformati ha comportato il completamento di circa 3.100 pratiche. A supporto della propria attività operativa, la Società si avvale di un laboratorio esterno che rappresenta un centro di eccellenza tecnologico in grado di operare secondo gli standard della certificazione aziendale integrata ISO e SINAL (Sistema nazionale per l’Accreditamento dei Laboratori). Le attività del laboratorio riguardano: − la misura del gas; − prove tecnologiche/meccaniche; − analisi chimico/fisiche; − la verifica delle apparecchiature termotecniche; − la taratura e manutenzione di strumenti e apparecchi. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 15 Nel 2015 sono state richieste 54 prove metrologiche sui contatori. Ai sensi del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 20 luglio 2004, aggiornato e modificato da 2 quello del 28 dicembre 2012 , a partire dal 2008 tutti i distributori di energia elettrica e di gas naturale con almeno 50.000 clienti finali connessi alla propria rete di distribuzione sono soggetti obbligati al conseguimento di obiettivi di risparmio energetico. Per adempiere agli obblighi i distributori possono attuare direttamente, tramite società controllate, o attraverso società operanti nei settori dei servizi energetici, progetti a favore dei consumatori finali che migliorino l’efficienza energetica delle tecnologie installate o delle relative pratiche di utilizzo oppure acquistare da terzi i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) detti anche “Certificati bianchi”, attestanti il conseguimento di risparmi energetici. L’obiettivo di risparmio energetico in capo ad AES Torino relativo all’anno d’obbligo 2014 era pari a 59.582 titoli di efficienza energetica ed è stato raggiunto al 31 maggio 2015. Per l’anno d’obbligo 2015 la quota relativa, stabilita dal GSE, è pari a 72.813 certificati bianchi. PRESENZA TERRITORIALE E RAPPORTI CON GLI ENTI CONCEDENTI Sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2016 è stata pubblicata la Legge 25 febbraio 2016, n. 21, di conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 30 dicembre 2015, n. 210, c.d. “mille proroghe”. Tra le altre disposizioni, il provvedimento modifica ulteriormente i termini temporali, più volte prorogati, da ultimo con il Decreto Legge 31 dicembre 2014, n. 192, convertito in Legge 27 febbraio 2015, n. 11, per l’indizione delle gare d'ambito per l'affidamento del servizio di distribuzione gas. In particolare: − i termini relativi alla mancata pubblicazione del bando di gara sono prorogati di 12 mesi per il primo raggruppamento di ambiti territoriali, 14 mesi per il secondo, 13 mesi per il terzo, quarto e quinto, 9 mesi per il sesto e settimo e 5 mesi per l’ottavo, in aggiunta alle proroghe vigenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Legge n. 210/2015; − è soppresso l’articolo 4, comma 5, del Decreto Legge n. 69/2013, che prevedeva una penalizzazione a carico degli Enti Locali, nel caso di mancato rispetto dei termini per l’indizione delle gare; − decorsi sei mesi dalla scadenza dei citati nuovi termini senza che la gara sia stata bandita, la Regione competente su ciascun ambito territoriale avvia la procedura di gara attraverso la nomina di un commissario ad acta; − decorsi ulteriori due mesi dalla scadenza di tale termine senza che la Regione competente abbia proceduto alla nomina del commissario, il Ministero dello Sviluppo Economico, sentita la Regione, interviene per dare avvio alla gara, nominando a sua volta un commissario ad acta; − l’importo eventualmente già anticipato dai gestori uscenti per la copertura degli oneri di gara viene trasferito dalla Stazione appaltante al commissario ad acta entro un mese dalla sua nomina, al netto degli esborsi precedentemente effettuati per la preparazione dei documenti di gara. In seguito alla conversione in legge del Decreto Legge n. 210/2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato sul proprio sito internet, per ciascun ambito territoriale, come già accaduto in occasione dei precedenti provvedimenti di proroga, le date aggiornate per l’intervento sostitutivo della Regione di cui all'articolo 3 del Decreto n. 226/2011, nel caso di mancato avvio della gara da parte dei Comuni, per mancata nomina della Stazione appaltante o per mancata pubblicazione del bando di gara. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 161 del 14 luglio 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 20 maggio 2015 n.106, recante modifiche c.d. “Regolamento per i criteri di 2 Per maggiori informazioni sul dettato del Decreto si veda il capitolo “Quadro normativo e regolatorio”. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 16 gara e la valutazione dell'offerta per l'affidamento del servizio di distribuzione gas” (Decreto Ministeriale n. 226/2011). Il provvedimento introduce modifiche al D.M. 226/2011 per renderlo congruente con le novità legislative intervenute dopo la sua emanazione e con la regolazione del IV periodo tariffario (20142019), definisce le modalità operative da seguire per il rispetto del criterio di gara relativo agli interventi di efficienza energetica nell’ambito territoriale ed esplicita i chiarimenti sul calcolo del valore di rimborso, già forniti con le Linee Guida su criteri e modalità applicative per la valutazione del valore di rimborso degli impianti di distribuzione gas, approvate con il D.M. del 22 maggio 2014. Tra le numerose modifiche apportate al testo originario si segnalano, in particolare: − la previsione che, ai fini della determinazione del valore di rimborso al gestore uscente nel primo periodo, siano detratti sempre anche i contributi privati relativi ai cespiti di località e che, in assenza di atti stipulati con metodologie differenti da quelle contenute nel D.M. n. 226/2011, precedentemente alla sua entrata in vigore (cioè prima dell’11 febbraio 2012), inclusi i casi in cui sia genericamente indicato che il valore di rimborso debba essere calcolato in base al R.D. n. 2578/1925, senza precisare la metodologia, o debba essere valutato a prezzi di mercato, si debba fare riferimento alle Linee Guida del 7 aprile 2014, approvate dal Ministero con il D.M. del 22 maggio 2014; − l’aumento della quota massima della remunerazione del capitale di località e della relativa quota di ammortamento annuale, prevista a titolo di canone come risultato dell’esito della gara, dal 5% al 10%; − l’erogazione del corrispettivo una tantum per la copertura degli oneri di gara alla Stazione appaltante, per il 90%, 18 mesi prima del termine di scadenza della pubblicazione del bando di gara, e per il 10%, entro 15 giorni dalla pubblicazione del bando; − l’effettuazione di gara unica su due o più ambiti confinanti, considerando come termine di scadenza per la pubblicazione del bando, la data più lontana tra le scadenze dei singoli ambiti che si uniscono; − il ricorso alla procedura ristretta per l’effettuazione della gara, ad eccezione degli ambiti in cui un gestore uscente gestisca più del 60% dei PdR dell’ambito, per i quali si adotta la procedura aperta; − la sospensione dei termini previsti per la pubblicazione del bando e per l’applicazione della penalizzazione agli Enti Locali nel caso di ritardo nell’indizione delle gare, qualora l’Autorità non esegua entro 90 giorni le verifiche sugli scostamenti di oltre il 10% tra VIR e RAB, poste a suo carico; − la regolamentazione delle porzioni di impianti interconnessi e dei relativi sconfinamenti; − la regolamentazione e il riconoscimento tariffario degli investimenti di efficienza energetica, a cui i gestori entranti risultano impegnati all’esito della gara, limitando la copertura dei costi sostenuti al 50%, ma con la possibilità di innalzare tale percentuale al 100%, qualora i decreti ministeriali che fisseranno gli obiettivi quantitativi nazionali di efficienza energetica delle imprese di distribuzione gas per gli anni successivi all’anno 2016, considerino i titoli offerti in sede di gara come contributo agli impegni presi dall’Italia in sede europea, riducendo il valore degli stessi obiettivi quantitativi nazionali; − la riduzione dal 5% al 4% del valore del tasso interno di redditività degli investimenti, indicato nel piano industriale, al di sotto del quale la Commissione di gara dovrà valutare la congruità o l’anomalia delle offerte presentate. Con la Delibera n. 407/2015/R/gas del 30 luglio 2015, l’Autorità ha apportato alcune modifiche alla Delibera n. 310/2014/R/gas, relativamente alla determinazione del valore di rimborso delle reti di distribuzione gas, per tenere conto di alcune nuove disposizioni introdotte dal D.M. 20 maggio 2015, n. 106, di revisione del regolamento sui criteri di gara di cui al D.M. n. 226/2011. Il nuovo provvedimento stabilisce che, ai fini delle valutazioni dello scostamento VIR-RAB: AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 17 − siano considerate anche le porzioni di rete soggette a devoluzione gratuita all’Ente Locale, oggetto di trasferimento oneroso dal gestore uscente al gestore entrante; − gli Enti Locali rendano disponibile all’Autorità, in aggiunta alla documentazione necessaria alle verifiche di cui alla Delibera n. 310/2014/R/gas, anche la documentazione contenente gli elementi informativi inerenti l’esercizio delle opzioni a disposizione degli Enti Locali per il passaggio di proprietà di tali porzioni di rete direttamente dal gestore uscente al gestore subentrante; − qualora i processi di valutazione si protraggano oltre l’anno, i valori di VIR e RAB, presi a riferimento ai fini delle verifiche sui relativi scostamenti, possano essere riferiti, su richiesta motivata della Stazione appaltante, alla data del 31 dicembre dell’anno t-2, con t anno di pubblicazione del bando di gara, anziché al 31 dicembre dell'anno t-1. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Andamento operativo 19 INVESTIMENTI TECNICI AES Torino è impegnata nel mantenere un costante livello di efficienza delle proprie reti attraverso il rinnovo delle parti d’impianto più obsolete e lo sviluppo delle reti esistenti. INVESTIMENTI TECNICI (milioni di €) 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 8 2 6 2 8 1 7 3 7 1 6 11 (1) (12,5) (1) 8 (14,3) 1 1 15 2 27 3 4 2 17 11 8 (4) Rete Sviluppo Mantenimento Misura Sviluppo Mantenimento Telelettura Teleriscaldamento Altri investimenti 2 20 3 17,6 Gli investimenti tecnici del 2015 sono stati pari a 20 milioni di euro, in aumento di 3 milioni di euro rispetto al 2014. Gli investimenti della rete (7 milioni di euro), in riduzione di 1 milione di euro rispetto all’esercizio precedente, hanno riguardato principalmente il mantenimento delle reti di distribuzione. Gli investimenti della misura (11 milioni di euro) si incrementano di 8 milioni di euro rispetto al 2014 e hanno riguardato principalmente il progetto telelettura (+8 milioni di euro). Gli altri investimenti (2 milioni di euro) sono relativi principalmente a investimenti informatici e immobiliari. INCIDENZA INVESTIMENTI PER TIPOLOGIA (% sul totale degli investimenti) 10% 35% Altri0investimenti 63% 18% 55% Misura 7% Sviluppo0e0mantenimento0rete 47% 30% 2013 2014 35% 2015 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 20 ATTIVITÀ COMMERCIALE Il rapporto tra AES Torino e le società di vendita è regolato dal “Codice di Rete” di AES Torino approvato dall’Autorità con la Delibera 2 ottobre 2007, n. 249/07. Nel Codice di Rete di AES Torino sono precisate le seguenti prestazioni svolte dal distributore: − servizi principali: trasporto gas dal punto di consegna del trasportatore al punto di riconsegna del cliente finale, gestione tecnica dell’impianto distributivo, ecc.; − prestazioni accessorie: esecuzione di nuovi impianti di canalizzazione e allacciamento, modifica o rimozione di impianti esistenti, attivazione, disattivazione, sospensione e riattivazione della fornitura ai clienti finali, verifica del gruppo di misura su richiesta dei clienti finali, ecc.; − prestazioni opzionali: manutenzione dei gruppi di riduzione e misura di proprietà dei clienti finali, attivazione di servizi sostitutivi di alimentazione dei punti di riconsegna, ecc.. Attraverso tale Codice di Rete sono definite: − le regole di accesso dei venditori al servizio di distribuzione per il trasporto gas ai punti di riconsegna da essi forniti, per l’attivazione di nuove forniture e per la sostituzione del fornitore (“switching”); − le procedure per lo scambio di informazioni tra distributori e venditori; − le modalità operative del servizio; − le procedure di attribuzione ai punti di riconsegna dei quantitativi di gas di competenza delle diverse società di vendita; − la gestione della misura del gas sia presso il punto di consegna, sia presso il punto di riconsegna dell’impianto di distribuzione; − il sistema di fatturazione e pagamento dei servizi resi dal distributore, nonché le eventuali garanzie finanziarie richieste alle società di vendita. In materia di regolazione commerciale del servizio di distribuzione gas, con la Delibera n. 258/2015/R/com del 29 maggio, l’Autorità ha modificato e integrato ulteriormente la disciplina relativa alla morosità e ha, inoltre, rivisto la procedura di switching nel settore del gas naturale al fine di ridurne le tempistiche. Tra i principali interventi, la previsione di una disciplina per incentivare maggiormente l’impresa di distribuzione a una gestione efficiente delle proprie attività relative alla disalimentazione della fornitura, con l’introduzione di specifici indennizzi e della riduzione del corrispettivo del vettoriamento in caso di ritardo di esecuzione delle richieste. Con la Delibera 117/2015/R/gas del 19 marzo l'Autorità ha riformato la regolazione in tema di misura dei prelievi dei clienti finali nei punti di riconsegna allacciati a reti di distribuzione del gas, anche con riferimento al processo di switching. Nello specifico la Delibera stabilisce modifiche e integrazioni alla disciplina vigente in materia di: − frequenze di lettura, messa a disposizione delle misure ed eventuali rettifiche da parte delle imprese di distribuzione, prevedendo anche delle forme di “ripasso” in caso di più tentativi non andati a buon fine per inaccessibilità del gruppo di misura; − teleletture dei cosiddetti smart meters, ossia i contatori di nuova generazione dotati della possibilità di trasmettere le misure senza interventi in campo; − autoletture, al fine di incentivarne l’utilizzo da parte del Cliente finale ed il trasferimento al Distributore da parte del Venditore; − modalità e tempistiche di rilevazione e messa a disposizione della lettura di switching. In relazione a quest’ultima tematica, l'Autorità ha rivisto significativamente le modalità di comunicazione tra il Distributore ed i venditori, con l’intento di rendere più trasparente ed efficace il processo di sostituzione della fornitura (switching) e di aumentare le tutele per i consumatori. In tema di standardizzazione dei flussi informativi di scambio tra i venditori ed i distributori, l’Autorità ha emanato la Determina DMEG/PFI/10/2015 per normare le modalità di scambio delle informazioni relative al bonus sociale gas, nonché le determine DMEG/PFI/4/2015 e DMEG/PFI/15/2015 per la messa a disposizione dei dati di misura, delle autoletture e delle rettifica degli stessi. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 21 Con la Delibera n. 418/2015/R/com l’Autorità ha emanato le disposizioni in merito ai primi processi del Sistema Informativo Integrato (SII) per il settore del gas naturale, con la modifica ed integrazione del Testo integrato settlement gas (TISG) e l’integrazione delle norme in materia di comunicazione al SII degli esiti delle procedure di switching. Infine con il documento DCO 559/2015/R/gas l’Autorità ha avviato la procedura di consultazione finalizzata alla implementazione e standardizzazione del servizio di voltura in seno al SII. Con la Delibera n. 10/2016/R/gas del 14 gennaio 2016, l'Autorità ha aggiornato al 3,53%, con validità per il triennio 2016-2018, il livello del tasso di interesse da applicare per la determinazione del rimborso una tantum dovuto ai gestori uscenti del servizio di distribuzione gas a copertura degli oneri di gara di cui al D.M. n. 226/2011, secondo le modalità già definite con la Delibera n. 326/2014/R/gas del 3 luglio 2014. La legge stabilisce che l’importo relativo agli oneri di gara anticipati dal gestore uscente sia rimborsato, comprensivo di interessi, dal concessionario subentrante all’atto dell’avvenuta aggiudicazione del servizio. Con la Delibera n. 20/2016/R/gas del 21 gennaio 2016, l’Autorità ha determinato, per ogni ambito provinciale di impresa, i premi e le penalità complessivi relativi ai recuperi di sicurezza del servizio di distribuzione gas per l’anno 2013, per 167 imprese distributrici, ai sensi dell’articolo 32 del Testo Unico della Regolazione della Qualità dei servizi di Distribuzione e misura del Gas per il periodo 2009-2012, approvato con la Delibera n. 120/08, in ultimo modificata con la Delibera 25 ottobre 2012, n. 436/2012/R/gas. L’Autorità ha, quindi, dato mandato alla CSEA di effettuare il pagamento degli incentivi complessivi per le componenti odorizzazione e dispersioni, che, per AES Torino, sono pari a 1.317.533,96 euro, e di fissare il termine per l'effettuazione di tale pagamento a 30 giorni dalla data di pubblicazione della delibera. Con riferimento ai dati operativi, al 31 dicembre 2015 AES Torino trasporta nelle proprie reti il gas di 104 società di commercializzazione, in crescita di 10 unità rispetto all’anno precedente per effetto della richiesta di accesso di 15 nuove società e della cessazione del rapporto con 5 operatori. Nel corso del 2015, la Società ha distribuito 509 milioni di standard metri cubi di gas, a fronte dei 497 milioni dell’anno precedente (+2,5% circa), così suddivisi fra le società di vendita servite: 31.12.2014 Eni - Divisione Gas & Power Iren Mercato Unogas Energia Libera Energia Energetic Enel energia Eredi Campidonico altri operatori 223 40 30 34 26 22 18 104 497 31.12.2015 209 40 37 30 28 25 20 120 509 Al 31 dicembre 2015 i punti di riconsegna attivi ammontano a 463.673 (465.668 nel 2014, con un decremento dello 0,5%). Nel corso del 2015 sono state gestite 40.807 richieste di subentro (cosiddetto “switching”, con un incremento di circa il 4% rispetto alle richieste pervenute nel 2014), a seguito della variazione della società di vendita nella fornitura del gas da parte dei clienti finali. Infine, in ottemperanza alla Delibera dell’Autorità n. 402/13/R/com e s.m.i., riguardante le modalità applicative del regime di compensazione della spesa per la fornitura di gas naturale sostenute dai clienti economicamente svantaggiati (c.d. “Bonus Gas”), la Società ha ricevuto e lavorato nel corso dell’anno 17.167 richieste (con un decremento di circa il 21% rispetto al 2014). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Quadro tariffario 23 L’attività di distribuzione del gas naturale è regolamentata dall’Autorità, operativa dal 1997, e preposta alla regolamentazione dei mercati nazionali dell’energia elettrica, del gas naturale e del sistema idrico. Tra le sue funzioni vi sono la determinazione e l’aggiornamento delle tariffe, nonché la predisposizione delle regole per l’accesso alle infrastrutture e per l’erogazione dei relativi servizi. Il sistema tariffario prevede in particolare che i ricavi di riferimento per la formulazione delle tariffe siano determinati in modo da coprire i costi sostenuti dall’operatore e consentire un’equa remunerazione del capitale investito. Le categorie di costi riconosciuti sono tre: - il costo del capitale investito netto ai fini regolatori RAB (Regulatory Asset Base) attraverso l’applicazione di un tasso di remunerazione dello stesso; - gli ammortamenti economico - tecnici, a copertura dei costi di investimento; - i costi operativi, a copertura dei costi di esercizio. Con la Delibera 573/2013/R/gas l’Autorità ha definito i criteri tariffari per il quarto periodo di regolazione. Di seguito sono riportati i principali elementi tariffari sulla base del quadro normativo in vigore alla data del 1 gennaio 2015. Termine periodo di regolazione (TARIFFE) 31 dicembre 2019 Calcolo del capitale investito netto riconosciuto ai fini regolatori (RAB) Costo storico rivalutato Metodo parametrico cespiti centralizzati Remunerazione del capitale investito netto riconosciuto ai fini regolatori (WACC pre-tax) Distribuzione 6,9% anno 2015 6,1% anni 2016-2018 Misura 7,2% anno 2015 6,6% anni 2016-2018 Incentivi su nuovi investimenti Remunerazione investimenti t-1 a compensazione del time-lag regolatorio (dal 2013) Fattore di efficienza (X FACTOR) 1,7% - su costi operativi distribuzione 0,0% - su costi operativi misura Con la Delibera n. 573/2013/R/gas, pubblicata il 13 dicembre 2013, l’Autorità ha definito i criteri tariffari per il servizio di distribuzione e per il servizio di misura per il quarto periodo di regolazione, dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2019. Il capitale investito delle imprese distributrici (RAB) viene articolato in due categorie: capitale investito di località e capitale investito centralizzato. Per la valutazione del capitale investito di località, viene confermato, per il primo triennio del periodo di regolazione (2014-2016), il criterio generale di valutazione del capitale investito di località basato sul metodo del costo storico rivalutato. Viene confermata l’applicazione dei criteri di valutazione a costi standard per gli investimenti relativi al piano di installazione dei misuratori elettronici. Per la valutazione del capitale investito centralizzato relativo a immobili e fabbricati industriali e ad altre immobilizzazioni materiali e immateriali viene confermata la metodologia parametrica. Relativamente agli asset centralizzati afferenti i sistemi di telegestione, viene previsto il riconoscimento tariffario dei costi di telelettura/telegestione e dei costi relativi ai concentratori sostenuti dalle imprese per i primi due anni del quarto periodo regolatorio. A partire dall’anno 2016, tali costi verranno riconosciuti sulla base di criteri output based. L’Autorità intende avviare uno specifico procedimento volto a valutare l’ipotesi di modificare, a partire dall’anno 2017, i criteri di valutazione dei nuovi investimenti al fine di favorire uno sviluppo efficiente del servizio nel medio - lungo termine attraverso l’introduzione di costi standard ovvero della metodologia del “price-cap” estesa anche ai costi di capitale. Il tasso di remunerazione (WACC) del capitale investito netto (RAB) è stato fissato pari a 6,9% in termini reali prima delle imposte per il servizio di distribuzione e pari a 7,2% in termini reali prima delle imposte per il servizio di misura. La maggiore remunerazione per gli investimenti di sostituzione della ghisa con giunti in canapa e piombo e di ammodernamento degli impianti di odorizzazione previsti nel precedente periodo regolatorio vengono AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 24 riassorbiti nei meccanismi di determinazione dei premi e delle penalità della sicurezza del servizio di distribuzione del gas naturale. Viene previsto l’assorbimento del lag nel riconoscimento degli investimenti esistente nel terzo periodo di regolazione, includendo nei valori del capitale investito i cespiti realizzati nell’anno t-1. Le componenti di ricavo correlate alla remunerazione e agli ammortamenti vengono determinate sulla base dell’aggiornamento annuale del capitale investito netto (RAB). La metodologia di aggiornamento delle tariffe “price - cap” viene applicata alla sola componente dei ricavi relativa ai costi operativi, che vengono aggiornati con l’inflazione e ridotti di un coefficiente di recupero di produttività annuale che viene fissato, con efficacia fino all’anno 2016, pari a 1,7% per i costi operativi afferenti il servizio di distribuzione e pari a 0% per i costi operativi afferenti il servizio di misura e di commercializzazione. I tassi di riduzione annuale dei costi unitari riconosciuti a copertura dei costi operativi dei servizi di distribuzione, misura e commercializzazione verranno aggiornati entro il 30 novembre 2016 ai fini della loro applicazione a valere dal 1 gennaio 2017 sulla base di uno specifico procedimento da avviarsi nel corso dell’anno 2016. Con la Delibera n. 367/2014/R/gas, pubblicata il 25 luglio 2014, l’Autorità ha definito la regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 integrando, con le disposizioni relative alle gestioni per ambito, le disposizioni di cui alla precedente Delibera n. 573/2013/R/gas relative alle gestioni comunali e sovracomunali. Le disposizioni per le gestioni d’ambito si applicano a partire dalla data di affidamento come risulta dal contratto di servizio stipulato dalla stazione appaltante e dal gestore entrante. Il valore iniziale delle immobilizzazioni di località oggetto di trasferimento a titolo oneroso al gestore entrante, riferito al 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’affidamento del servizio mediante gara, è calcolato sulla base del valore di rimborso di cui all’articolo 5 del Decreto n. 226/11 riconosciuto al gestore uscente, nel caso in cui il gestore entrante sia diverso dal gestore uscente e del valore delle immobilizzazioni nette di località riconosciute ai fini regolatori negli altri casi. Il valore di rimborso al termine del primo periodo di affidamento d’ambito viene determinato come somma di: - valore residuo dello stock esistente a inizio periodo di affidamento, valutato per tutti i cespiti soggetti a trasferimento a titolo oneroso al gestore entrante nel secondo periodo di affidamento in funzione del valore di rimborso, di cui all’articolo 5 del Decreto n. 226/11, riconosciuto al gestore uscente in sede di primo affidamento per ambito, tenendo conto degli ammortamenti e delle dismissioni riconosciute ai fini tariffari nel periodo di affidamento; - valore residuo dei nuovi investimenti realizzati nel periodo di affidamento ed esistenti a fine periodo, valutati sulla base del criterio del costo storico rivalutato per il periodo in cui gli investimenti sono riconosciuti a consuntivo, come previsto dall’Articolo 56 della RTDG (anni 2013, 2014 e 2015) e come media tra il valore netto determinato sulla base del criterio del costo storico rivalutato e il valore netto determinato sulla base delle metodologie di valutazione a costi standard per il periodo successivo. Per la determinazione della quota annua di ammortamento riconosciuta ai fini tariffari viene previsto l’allungamento delle vite utili regolatorie in coerenza con i valori adottati nel Decreto n. 226/11 e in coincidenza con l’assegnazione delle concessioni per ambito tramite gara. I costi operativi relativi al servizio di distribuzione nel caso di gestioni per ambito vengono fissati dall’Autorità in funzione delle dimensioni e della densità d’ambito. Il tasso di riduzione annuale dei costi unitari riconosciuti a copertura dei costi operativi del servizio di distribuzione, da applicare per gli aggiornamenti delle tariffe per i primi due anni civili successivi all’anno di affidamento del servizio mediante gara d’ambito viene fissato pari a 0%. Per gli anni successivi, il tasso di riduzione annuale sarà pari a quello previsto per le vecchie gestioni comunali per le imprese distributrici appartenenti alla classe dimensionale oltre 300 mila punti di riconsegna serviti. A decorrere dall’anno 2014, l’Autorità definisce e pubblica: i) entro il 15 dicembre di ciascun anno le tariffe obbligatorie per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale, da applicare nell’anno successivo; ii) entro il 31 marzo dell’anno t, in via provvisoria le tariffe di riferimento relative all’anno t, calcolate sulla base dei dati patrimoniali preconsuntivi relativi all’anno t-1; iii) entro il 28 febbraio dell’anno t+1, in via definitiva le tariffe di riferimento relative all’anno t, calcolate sulla base dei dati patrimoniali consuntivi relativi all’anno t-1 (anziché entro il 15 dicembre dell’anno t previsto con la precedente Delibera n. 573/2013). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 25 Con la Delibera n. 634/2014/R/gas, pubblicata il 29 dicembre 2014, l’Autorità ha approvato le tariffe obbligatorie e gli importi di perequazione bimestrale d’acconto per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale, per l’anno 2015. Con la Delibera n. 89/2015/R/gas, pubblicata in data 6 marzo 2015, l’Autorità ha rideterminato le tariffe di riferimento per gli anni 2009-2013, sulla base delle istanze di rettifica pervenute da alcuni operatori entro il 16 febbraio 2015 ed ha rettificato alcuni errori materiali nella deliberazione 18 dicembre 2014, 634/2014/R/gas. Con la Delibera n. 90/2015/R/gas, pubblicata in data 6 marzo 2015, l’Autorità ha determinato le tariffe di riferimento definitive per l'anno 2014, sulla base di quanto disposto dall'articolo 3, comma 2, lettera b), della RTDG, calcolate sulla base dei dati patrimoniali consuntivi relativi all'anno 2013. Con la Delibera n. 147/2015/R/gas, pubblicata in data 2 aprile 2015, l’Autorità ha determinato le tariffe di riferimento provvisorie per l'anno 2015, sulla base di quanto disposto dall'articolo 3, comma 2, lettera a), della RTDG, calcolate sulla base dei dati patrimoniali preconsuntivi relativi all'anno 2014. Con la Delibera n. 396/2015/R/gas, pubblicata in data 31 luglio 2015, l’Autorità ha modificato le tempistiche relative ai meccanismi di perequazione per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale e introdotto disposizioni in materia di rettifiche dei dati trasmessi alla CSEA ai fini della perequazione. Con la Delibera n. 583/2015/R/com, pubblicata in data 2 dicembre 2015, l’Autorità ha definito le modalità di determinazione e aggiornamento del tasso di remunerazione del capitale investito (WACC) per i servizi infrastrutturali regolati dei settori elettrico e gas, unificando tutti i parametri ad eccezione di quelli specifici dei singoli servizi, tra cui il parametro beta che esprime il livello specifico di rischio non diversificabile del singolo servizio e il peso del capitale proprio e capitale di debito impiegato per la ponderazione (rapporto D/E). Ciò al fine di definire un quadro regolatorio maggiormente trasparente e prevedibile, garantendo omogeneità nei criteri di determinazione del WACC ed evitando che differenze nei tassi di remunerazione dei singoli servizi infrastrutturali regolati possano dipendere dalle condizioni specifiche dei mercati finanziari nel periodo preso a riferimento per la fissazione del tasso di rendimento delle attività prive di rischio. La durata del periodo regolatorio del tasso di remunerazione del capitale investito per le regolazioni infrastrutturali dei settori elettrico e gas viene fissata in sei anni (2016-2021) e viene previsto un meccanismo di aggiornamento del tasso a metà periodo in funzione dell'andamento congiunturale. La revisione della metodologia di determinazione e aggiornamento del tasso di remunerazione del capitale investito introdotta con la Delibera 583/2015/R/com ha pertanto richiesto, in relazione a tali temi, la modifica della regolazione per la determinazione delle tariffe di distribuzione. La Delibera riporta la formula per la determinazione del WACC e relativo aggiornamento, considerando i diversi parametri che lo compongono: tasso reale di rendimento del capitale proprio (sulla base del tasso di rendimento delle attività prive di rischio, del livello di inflazione, del total market return TMR e del livello del premio per il rischio paese CRP); costo del debito in termini reali; aliquota teorica di incidenza delle imposte sul risultato di esercizio; aliquota fiscale per il calcolo dello scudo fiscale degli oneri finanziari; livello di gearing (rapporto tra il capitale di debito e la somma di capitale proprio e capitale di debito) per il servizio infrastrutturale regolato; fattore correttivo per la copertura delle imposte sui profitti nominali. Inoltre, individua i parametri specifici dei diversi servizi con riferimento al livello di gearing e al parametro beta in vigore dal 1 gennaio 2016. Con la Delibera 645/2015/R/gas, pubblicata in data 28 dicembre 2015, l’Autorità ha approvato le tariffe obbligatorie e gli importi di perequazione bimestrale d’acconto per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale per l’anno 2016. Con la Delibera 647/2015/R/gas, pubblicata in data 22 dicembre 2015, l’Autorità ha rideterminato le tariffe di riferimento per i servizi di distribuzione e misura del gas per gli anni 2009-2014, sulla base di alcune istanze di rettifica presentate dalle imprese di distribuzione e pervenute entro il 15 settembre 2015. Con la Delibera 667/2015/A, pubblicata in data 7 gennaio 2016, l’Autorità ha adottato disposizioni conseguenti alla trasformazione della Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) in ente pubblico economico denominato “Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali” (CSEA). Ciò in conseguenza di quanto disposto all’articolo 1 del testo della Legge di Stabilità 2016, come definitivamente approvato in data 22 dicembre 2015 dal Senato che prevede che “la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, è trasformata in ente pubblico economico denominato Cassa per i Servizi Energetici Ambientali (CSEA), operante con autonomia organizzativa, tecnica e gestionale e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Autorità”. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Commento ai risultati economico - finanziari 27 L’andamento economico 2015 della Società è sintetizzato nella tabella che segue: ! CONTO ECONOMICO (milioni di !) 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % Ricavi della gestione caratteristica Altri ricavi e proventi 167 7 123 4 68 3 (55) (1) (44,7) (25,0) Ricavi totali Costi operativi 174 (24) 127 (23) 71 (21) (56) 2 (44,1) 8,7 Margine operativo lordo Ammortamenti e svalutazioni 150 (30) 104 (23) 50 (24) (54) (1) (51,9) (4,3) Utile operativo Proventi (oneri) finanziari netti 120 (10) 81 (5) 26 (1) (55) 4 (67,9) 80,0 Utile prima delle imposte Imposte sul reddito 110 (36) 76 (25) 25 (8) (51) 17 (67,1) (68,0) 74 51 17 (34) (66,7) Utile netto L’utile operativo conseguito nel 2015 ammonta a 26 milioni di euro, in diminuzione di 55 milioni di euro, pari al -67,9%, rispetto al 2014. Tale decremento, da inquadrare nell’ambito dell’operazione di scissione avvenuta nel 2014, è dovuto principalmente al saldo dei seguenti effetti: - diminuzione dei ricavi di distribuzione calore pari a -53 milioni di euro; - riduzione dei ricavi relativi all’attività di distribuzione gas (-2 milioni di euro); - diminuzione dei costi operativi (2 milioni di euro): - aumento degli ammortamenti e svalutazioni (1 milione di euro). L’utile netto (17 milioni di euro) diminuisce di 34 milioni di euro (-66,7% rispetto al 2014), per l’effetto combinato dei seguenti fenomeni: - minori imposte dell’esercizio, pari a 17 milioni di euro, conseguenti alla riduzione del risultato prima delle imposte; - minori oneri finanziari netti, pari a 4 milioni di euro, dovuto al minor indebitamento finanziario medio prevalentemente dovuto all’operazione di scissione del ramo teleriscaldamento e alla diminuzione dei tassi di riferimento (Euribor); - la predetta riduzione dell’utile operativo di 55 milioni di euro. Riconduzione dell’utile operativo e dell’utile netto a quello adjusted Il management valuta la performance della società sulla base dell’utile operativo e dell’utile netto nella configurazione adjusted, ottenuti escludendo dall’utile operativo e dall’utile netto gli special item. Le componenti reddituali sono classificate negli special item, se significative, quando: (i) derivano da eventi o da operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente ovvero da quelle operazioni o fatti che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento delle attività; (ii) derivano da eventi o da operazioni non rappresentativi della normale attività del business. L’effetto fiscale correlato alle componenti escluse dal calcolo dell’utile netto adjusted è determinato sulla base della natura di ciascun componente di reddito oggetto di esclusione. Il management ritiene che tali misure di performance consentano l’analisi dell’andamento dei business, assicurando una migliore comparabilità dei risultati. Le componenti reddituali del 2015 classificate negli special item hanno riguardato gli effetti derivanti dalla soppressione, a far data dal 1 dicembre 2015, del Fondo Gas ai sensi della Legge 6 agosto 2015, n. 125 (2,3 milioni di euro, 1,6 milioni di euro al netto della fiscalità) e della variazione aliquota IRES sulla fiscalità temporanea (+1 milione di euro). Tali effetti, classificati tra gli special item, sono stati pertanto esclusi dal calcolo dell’utile netto nella configurazione adjusted. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 28 Di seguito è riportata la riconduzione dall’utile operativo e dell’utile netto a quelli adjusted. (milioni di !) Utile operativo - di cui special item Utile operativo adjusted 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 120 81 26 (55) 2 (67,9) 120 81 2 28 (53) (65,4) Proventi (oneri) finanziari netti Proventi (oneri) netti su partecipazioni (10) (5) (1) 4 (80,0) Imposte sul reddito - di cui special item (36) (25) (8) 17 (68,0) 74 51 17 (34) (66,7) (32) (62,7) Utile netto reported Esclusione special item: - oneri per chiusura Fondo Gas (*) - adeguamento fiscalità differita (Legge di Stabilità 2016) Utile netto adjusted 2 74 51 19 (*) al netto del relativo effetto fiscale. RICAVI I ricavi della gestione caratteristica, pari a 68 milioni di euro, diminuiscono rispetto al 2014 di 55 milioni di euro (-44,7%) e sono così composti: (milioni di !) Ricavi netti del servizio di distribuzione Ricavi netti del servizio di teleriscaldamento 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 70 97 70 53 68 (2) (53) (2,9) 167 123 68 (55) (44,7) La riduzione, pari a 55 milioni di euro, è dovuta principalmente all’effetto della scissione del Ramo Teleriscaldamento (53 milioni di euro). I ricavi netti di vettoriamento di gas naturale, pari a 66 milioni di euro, sono stati determinati in base alle delibere 367/2014/R/gas e 147/2015/R/gas. La riduzione rispetto allo scorso esercizio (-2 milioni di euro) è attribuibile prevalentemente al venir meno degli effetti positivi del conguaglio tariffario operato nel 2014. I punti di riconsegna attivi passano da 465.668 nel 2014 a 463.668 nel 2015 (-0,4%). I ricavi per prestazioni di servizi di distribuzione, pari a 2 milioni di euro, sono relativi a ricavi derivanti dalle prestazioni accessorie (modifica o rimozione di impianti esistenti; attivazione, disattivazione, sospensione e riattivazione della fornitura ai clienti finali; verifica del gruppo di misura su richiesta dei clienti finali; ecc.), previste dal cosiddetto Codice di Rete che regola il rapporto tra le società di distribuzione e di vendita. Gli altri ricavi e proventi (3 milioni di euro), in diminuzione di 1 milione di euro rispetto allo scorso esercizio comprendono le seguenti voci: (milioni di €) Accertamento sicurezza impianti Contributi per allacciamenti e canalizzazioni Penalità a fornitori per inadempienze Altri AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 2013 2014 1 3 1 2 7 2015 Var. ass. 3 3 1 4 3 (1) (1) Var. % (25,0) 29 L’analisi dei ricavi tra attività regolate e non regolate è la seguente: (milioni di !) Ricavi attività regolate Ricavi attività non regolate 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 72 102 73 54 71 (2) (54) (2,7) 174 127 71 (56) (44,1) I ricavi delle attività regolate (71 milioni di euro) comprendono principalmente: - i ricavi di distribuzione relativi al vettoriamento gas pari a 66 milioni di euro; - i ricavi di distribuzione relativi alle prestazioni accessorie e opzionali (prevalentemente “Attivazione, Disattivazione, Sospensione e Riattivazione della fornitura gas” e “Spostamento e rimozione dei contatori”), pari a 2 milioni di euro; - i ricavi per accertamento sicurezza impianti pari a 3 milioni di euro. I ricavi delle attività non regolate diminuiscono di 54 milioni di euro per effetto della scissione del Ramo Teleriscaldamento (-53 milioni di euro). COSTI OPERATIVI I costi operativi pari a 21 milioni di euro, in diminuzione di 2 milioni di euro, sono così ripartiti: (milioni di !) Costi variabili Costi fissi 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 24 23 21 (2) (8,7) 24 23 21 (2) (8,7) Accantonamenti per rischi, oneri e svalutazione crediti al netto degli utilizzi per esuberanza ! I costi fissi, pari a 21 milioni di euro nel 2015, comprendono le seguenti voci: (milioni di €) Costo del personale Costi esterni 2013 2014 12 12 24 10 13 23 2015 Var. ass. 9 12 21 (1) (1) (2) Var. % (10,0) (7,7) (8,7) In particolare, il costo del personale, pari a 9 milioni di euro, comprende le seguenti voci: (milioni di €) Costo lavoro lordo Oneri relativi alla soppressione del Fondo Gas (*) Ricavi per prestiti di personale Capitalizzazioni Costi per prestiti di personale (*) per maggiori dettagli si veda il paragrafo "Fondi rischi e oneri" della nota integrativa 2013 2014 18 15 (7) 1 12 (6) 1 10 2015 Var. ass. 12 2 (1) (4) 9 (3) 2 (1) 2 (1) (1) Var. % (20,0) (33,3) (10,0) ! La forza media passa dalle 251 unità del 2014 alle 188 unità del 2015 (-25,1%) a fronte principalmente della scissione del Ramo Teleriscaldamento. I dipendenti in servizio al 31 dicembre 2015 sono 179 rispetto ai 201 del 31 dicembre 2014 (-10,9%). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 30 I costi esterni, pari a 12 milioni di euro, comprendono le seguenti voci: (milioni di €) Materiali, manutenzioni e prestazioni tecniche Servizi generali (service) Canoni e compartecipazioni per concessioni, licenze e brevetti Servizi vari (postali, telefonici, vigilanza, energia elettrica, ecc.) Consulenze e prestazioni professionali Lettura contatori Assicurazioni Costi della gestione ordinaria Minusvalenze patrimoniali Altri oneri diversi Altri costi esterni Capitalizzazione interne (materiali di magazzino) 2013 2014 2015 Var. ass. Var. % 4 6 2 1 2 1 1 11 1 1 2 (1) 3 1 2 1 1 14 1 10 3 2 2 1 1 1 20 1 1 (2) 1 (6) (4) 13 (3) 12 (3) (1) Capitalizzazione interne (costi per servizi) 12 4 3 (1) 1 (1) 66,7 (33,3) 6 42,9 (50,0) (7,7) ! In sintesi, la variazione dei costi operativi di -1 milione di euro rispetto all’esercizio precedente, è dovuta principalmente ai minori costi relativi al Ramo Teleriscaldamento oggetto di scissione a luglio 2014 (-4 milioni di euro) ed ai maggiori oneri relativi alla soppressione del Fondo Gas (+2 milioni di euro). AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI Nell’esercizio 2015 la Società ha effettuato ammortamenti e svalutazioni per 24 milioni di euro, così ripartiti: (milioni di €) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali 2013 28 2 30 2014 21 2 23 2015 23 1 24 Var. ass. 2 (1) 1 Var. % 9,5 (50,0) 4,3 ! L’allineamento della vita utile delle immobilizzazioni materiali, a quella economica-tecnica di gruppo, ha comportato maggiori ammortamenti pari a 8 milioni di euro, di cui 6 milioni di euro per il recupero delle quote pregresse. ONERI FINANZIARI NETTI Gli oneri finanziari netti (1 milione di euro) diminuiscono di 4 milioni di euro rispetto al 2014 per effetto del minor indebitamento finanziario medio prevalentemente dovuto all’operazione di scissione del Ramo Teleriscaldamento e della diminuzione dei tassi di riferimento (Euribor). IMPOSTE SUL REDDITO Le imposte sul reddito (8 milioni di euro) diminuiscono, rispetto all’esercizio precedente, di 17 milioni di euro, per effetto in particolare della riduzione del risultato prima delle imposte a seguito della scissione del Ramo Teleriscaldamento. Il tax rate passa dal 32,9% del 2014 al 32% del 2015. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 31 STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO 3 Lo schema di Stato patrimoniale riclassificato aggrega i valori attivi e passivi dello schema obbligatorio pubblicato nel Bilancio, secondo la logica della funzionalità alla gestione dell’impresa, consentendo di individuare le fonti delle risorse finanziarie (mezzi propri e di terzi) e gli impieghi delle stesse nel capitale immobilizzato e in quello di esercizio. Con riferimento alla struttura patrimoniale - finanziaria, il capitale investito netto al 31 dicembre 2015 è di 260 milioni di euro, contro i 267 milioni di euro a fine esercizio 2014. (milioni di €) 31.12.2014 31.12.2015 Capitale immobilizzato Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni immateriali Partecipazioni Crediti finanziari e titoli strumentali all’attività operativa Debiti netti relativi all’attività di investimento Capitale di esercizio netto Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato CAPITALE INVESTITO NETTO Patrimonio netto Indebitamento finanziario netto COPERTURE Var. ass. 245 247 1 240 239 4 (5) (8) 3 (3) 26 (4) 267 148 119 267 (3) 23 (3) 260 165 95 260 (3) 1 (7) 17 (24) (7) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI Le immobilizzazioni materiali e immateriali sono esposte come segue: (milioni di €) 31.12.2014 31.12.2015 Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni immateriali 247 1 248 239 4 243 Var. ass. (8) 3 (5) Le immobilizzazioni materiali sono composte da impianti e macchinari, terreni e fabbricati e attrezzature industriali e commerciali. Il decremento di 8 milioni di euro deriva principalmente dall’effetto combinato degli ammortamenti del periodo (23 milioni di euro) e degli investimenti dell’anno (16 milioni di euro). Le immobilizzazioni immateriali pari a 4 milioni di euro, in aumento di 3 milioni di euro, si riferiscono a Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno per 2 milioni di euro e ad altre immobilizzazioni immateriali e ad immobilizzazioni immateriali in corso entrambe per 1 milione di euro. DEBITI NETTI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO I debiti netti relativi all’attività di investimento, pari a 3 milioni di euro, riguardano essenzialmente debiti verso fornitori per le attività di mantenimento, potenziamento ed estensione della rete di distribuzione. 3 Per la riconduzione dello schema di Stato Patrimoniale riclassificato a quello obbligatorio si veda il paragrafo successivo “Riconduzione degli schemi i bilancio riclassificati a quelli obbligatori”. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 32 CAPITALE DI ESERCIZIO NETTO Il capitale di esercizio netto (23 milioni di euro) comprende le seguenti voci: (milioni di €) Crediti commerciali Imposte anticipate Crediti tributari Rimanenze Altre attività di esercizio Debiti commerciali Fondi per rischi e oneri Ratei e risconti di attività regolate Debiti tributari Altre passività di esercizio 31.12.2014 31.12.2015 27 4 4 1 8 (4) (1) (1) (2) (10) 26 27 7 3 1 6 (6) (3) (2) (10) 23 Var. ass. 3 (1) (2) (2) (2) (1) 2 (3) La variazione del capitale d’esercizio netto di -3 milioni di euro è dovuta principalmente ai seguenti effetti combinati: - all’incremento delle imposte anticipate (+3 milioni di euro) a seguito principalmente dei maggiori ammortamenti temporaneamente indeducibili (+2 milioni di euro); - alla riduzione delle altre attività d’esercizio (-2 milioni di euro) principalmente dovuto ai minori crediti verso la CSEA connessi al rimborso dei Titoli di Efficienza Energetica (-4 milioni di euro) e ai maggiori crediti per incentivi per la sicurezza (+2 milioni di euro); - all’incremento dei debiti commerciali per 2 milioni di euro dovuto alla diversa modulazione dei pagamenti verso fornitori; - all’aumento dei fondi rischi e oneri per 2 milioni di euro a fronte degli accantonamenti effettuati a seguito della soppressione del Fondo Gas (2 milioni di euro). TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO Il fondo trattamento di fine rapporto (3 milioni di euro), disciplinato dall’art. 2120 del Codice Civile, rappresenta la stima dell’obbligazione relativa all’ammontare da corrispondere ai dipendenti all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. PATRIMONIO NETTO Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 ammonta a 165 milioni di euro e aumenta di 17 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto del risultato d’esercizio. INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO L’indebitamento finanziario netto è determinato dal saldo tra indebitamento, disponibilità liquide e impieghi finanziari non strumentali all’attività operativa quali titoli e depositi bancari. Al 31 dicembre 2015 ammonta a 95 milioni di euro, registrando una diminuzione di 24 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014. I debiti AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 33 finanziari al 31 dicembre 2015 riguardano debiti di tesoreria verso Snam S.p.A. e sono interamente denominate in euro. (milioni di €) Debiti finanziari Disponibilità liquide 31.12.2014 31.12.2015 Var. ass. 119 95 (24) 119 95 (24) RENDICONTO FINANZIARIO RICLASSIFICATO E VARIAZIONE DELL’INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO Lo schema del rendiconto finanziario riclassificato sotto riportato è la sintesi dello schema legale del rendiconto finanziario obbligatorio. Il rendiconto finanziario riclassificato consente il collegamento tra la variazione delle disponibilità liquide tra inizio e fine periodo e la variazione dell’indebitamento finanziario netto tra inizio e fine periodo. La misura che consente il raccordo tra i due rendiconti è il “free cash flow” (avanzo o deficit di cassa che residua dopo il finanziamento degli investimenti). Il free cash flow chiude alternativamente: (i) sulla variazione di cassa di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di cassa relativi ai debiti/attivi finanziari (accensioni/rimborsi di crediti/debiti finanziari) e al capitale proprio (pagamento di dividendi/apporti di capitale); (ii) sulla variazione dell’indebitamento finanziario netto di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di indebitamento relativi al capitale proprio (pagamento di dividendi/apporti di capitale). Rendiconto finanziario riclassificato (*) (milioni di €) Utile netto a rettifica: - ammortamenti e altri componenti non monetari - dividendi, interessi e imposte sul reddito - minusvalenze (plusvalenze) nette su cessioni di attività Variazione del capitale di esercizio relativo alla gestione Variazione Trattamento di fine rapporto per lavoro subordinato Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati Flusso di cassa netto della gestione Investimenti tecnici Investimenti in partecipazioni, titoli e rami d'azienda Dismissioni e cessioni parziali in imprese consolidate e rami d'azienda Altre variazioni relative all’attività di investimento Free cash flow Variazione dei debiti finanziari Flusso di cassa del capitale proprio Altre variazioni (riduzione indeb.finanz. netto per scissione) Flusso di cassa netto dell'esercizio 2014 2015 51 17 23 30 1 (2) (2) (38) 63 (17) 24 9 1 3 (1) (9) 44 (20) (13) 33 (170) (70) 207 24 (24) (*) Per la riconduzione dello schema di Rendiconto finanziario riclassificato a quello obbligatorio v. il successivo paragrafo "Riconduzione degli schemi di bilancio riclassificati a quelli obbligatori". AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 34 Variazione indebitamento finanziario netto (milioni di €) 2014 Free cash flow Altre variazioni (riduzione indeb.finanz. netto per scissione) Flusso di cassa del capitale proprio Variazione indebitamento finanziario netto 2015 33 207 (70) 170 24 24 Il flusso di cassa netto della gestione (44 milioni di euro) ha consentito di finanziare totalmente la spesa per investimenti, generando un free cash flow di 24 milioni di euro, impiegato per la riduzione di pari importo dell’indebitamento finanziario netto. RICONDUZIONE DEGLI SCHEMI DI BILANCIO RICLASSIFICATI A QUELLI OBBLIGATORI Conto economico riclassificato (milioni di €) 31 dicembre 2013 Voci del Conto economico riclassificato Riferimento alle Valori parziali note al bilancio da schema obbligatorio 31 dicembre 2014 Valori da Valori parziali schema da schema riclassificato obbligatorio 31 dicembre 2015 Valori da Valori parziali schema da schema riclassificato obbligatorio Valori da schema riclassificato (dove non espressamente indicato, la componente è ottenuta direttamente dallo schema legale) Ricavi della gestione caratteristica - Ricavi delle vendite e delle prestazioni - Sovraccanone comunale - Contributi allacciamenti e canalizzazioni Altri ricavi e proventi - Altri ricavi e proventi - Ricavi per personale dato in prestito - Oneri da Titoli di Efficienza Energetica - Contributi allacciamenti e canalizzazioni Ricavi totali Costi operativi - Costi della produzione - Incrementi di immobil. per lavori interni - Ricavi per personale dato in prestito - Oneri da Titoli di Efficienza Energetica - Sovraccanone comunale - Riclassifica voce oneri straordinari Margine operativo lordo Ammortamenti e svalutazioni Utile operativo Proventi (oneri) finanziari netti Proventi netti su partecipazioni 167 (vedi nota 12) 123 (vedi nota 12) 174 (4) (3) (vedi nota 14) 8 14 (4) 3 (10) (vedi nota 16) 123 7 4 (vedi nota 12) 174 (24) (vedi nota 15, 16, 17, 18, 20) (vedi nota 13) 127 (23) (40) 8 (41) 8 (vedi nota 16) 4 4 10 (vedi nota 22) (vedi nota 19) (vedi nota 21) Proventi (oneri) straordinari netti (vedi nota 22) - Riclassifica della voce tra i costi operativi Utile prima delle imposte Imposte sul reddito Utile netto (vedi nota 22) (vedi nota 24) AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 71 (21) (36) 13 1 4 (vedi nota 14) (vedi nota 20) 3 8 (1) (4) (vedi nota 14) (vedi nota 20) 68 68 (3) 150 (30) 120 (10) 104 (23) 81 (5) 50 (24) 26 (1) 3 (3) 110 36 74 76 25 51 25 8 17 35 ! AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 36 Rendiconto finanziario riclassificato (milioni di !) 2014 Voci del rendiconto finanziario riclassificato e confluenze delle voci dello schema legale Valori parziali da schema obbligatorio 2015 Valori da schema riclassificato Utile netto Valori parziali da schema obbligatorio Valori da schema riclassificato 51 17 Rettifiche per ricondurre l'utile al flusso di cassa da attività operativa: Ammortamenti e altri componenti non monetari - ammortamenti 23 23 Minusvalenze (plusvalenze) nette su cessioni di attività Dividendi, interessi, imposte 24 24 1 1 30 9 - dividendi - interessi attivi - interessi passivi 5 1 - imposte su reddito 26 11 - imposte su reddito differite (1) Variazione del capitale di esercizio: (3) (2) 3 - rimanenze - crediti commerciali - debiti commerciali - fondi per rischi e oneri (5) 4 (1) (2) - altre attività e passività 5 Variazione trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati: (2) (1) (38) (9) - dividendi incassati - interessi incassati - interessi pagati - imposte sul reddito pagate al netto dei crediti d'imposta rimborsati (5) Flusso di cassa netto da attività operativa Investimenti tecnici: - immobilizzazioni immateriali - immobilizzazioni materiali (1) (33) (8) 63 44 (17) (20) (1) (4) (16) (16) Investimenti in partecipazioni, titoli e rami d'azienda: - partecipazioni - investimenti in rami d'azienda Dismissioni e cessioni parziali in imprese consolidate e rami d'azienda: - immobilizzazioni immateriali - immobilizzazioni materiali - rami d'azienda - partecipazioni Altre variazioni relative all’attività di investimento/disinvestimento: (13) - investimenti finanziari: titoli - investimenti finanziari: crediti finanziari - variazione debiti e crediti relativi all’attività di investimento (13) Free cash flow Variazione debiti finanziari correnti e non correnti: 33 24 (170) (24) - assunzione debiti finanziari non correnti - rimborsi di debiti finanziari non correnti - incremento (decremento) di debiti finanziari correnti (68) (102) Flusso di cassa del capitale proprio: - dividendi distribuiti agli azionisti - altre variazioni (riduzione indebitamento finanziario netto per scissione) Flusso di cassa netto dell'esercizio ! AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 (24) (70) (70) 207 ! Fattori di incertezza e gestione dei rischi 39 Pur mantenendo un limitato profilo di rischio economico e finanziario, in quanto concentrato in business regolati, le Società del Gruppo Snam applicano un approccio strutturato e sistemico di governo di tutti i rischi che possono influire sulle condizioni alla base della creazione di valore. Attraverso l’Enterprise Risk Management (ERM) e la nuova Politica di Gestione del rischio, emanata nel 2015, Snam ha inteso rafforzare tale area dotandosi di un metodo di individuazione, valutazione, gestione e controllo dei rischi strutturato e omogeneo per tutte le società del gruppo. Il modello ERM è gestito da una funzione aziendale dedicata di Snam, è iterativo e prevede una valutazione dei rischi integrata, trasversale e dinamica che valorizza i sistemi di gestione già esistenti nei singoli processi aziendali. Monitoraggio e reporting: la mappatura dei rischi è aggiornata periodicamente in funzione della valutazione “enterprise” ed è comunque almeno annuale, anche per i rischi a bassa prioritizzazione. L’attività periodica di reporting garantisce, ai diversi livelli aziendali, la disponibilità e la rappresentazione delle informazioni relative alle attività di gestione e di monitoraggio dei rischi di competenza. Definizione strategia di gestione: per tutti i rischi vengono individuate le azioni di gestione ed eventuali interventi specifici con le relative tempistiche di attuazione ed associata una tipologia di gestione dei rischi tra quelle codificate. I piani di gestione relativi ai principali rischi sono presentati al Comitato Controllo e Rischi. Identificazione e misurazione degli eventi rischiosi afferenti ai processi aziendali e i fattori di rischio esterni che potrebbero influire sul conseguimento degli obiettivi aziendali, sia attraverso impatti diretti sui valori economici e finanziari aziendali (minori ricavi o maggiori costi), sia attraverso effetti negativi di tipo intangibile su altri capitali, prima fra tutti la “licence-to-operate”. Valutazione enterprise e prioritizzazione: a ciascun evento viene assegnata una “misurazione enterprise”, che sintetizza per ciascun rischio le diverse valutazioni effettuate dai Risk Owner e dalle unità centralizzate con competenze specialistiche. La prioritizzazione dei rischi è definita, invece, dalla combinazione delle misure di impatto e probabilità. Nel corso del 2015 sono stati completati 4 cicli di risk assessment, secondo il modello sopra descritto, che hanno coinvolto tutto il Gruppo Snam. A fine 2015 risultano mappati circa 360 rischi enterprise suddivisi tra tutti i processi aziendali. Oltre all’attività ordinaria di verifica e controllo dei rischi mappati sono state condotte alcune attività finalizzate al miglioramento continuo del modello adottato e a supportare i gestori dei rischi. In dettaglio: - analisi e classificazione di tutte le cause dei rischi al fine di meglio individuare le “root causes” (cause radici) e i relativi interventi di gestione e/o mitigazione. La classificazione è stata condotta distinguendo le cause in endogene ed esogene e suddividendole ulteriormente in categorie (persone, processi, normativa, fornitori ecc.) e sottocategorie; - predisposizione di un piano integrato degli interventi che raggruppa tutti gli interventi e le relative tempistiche per gestire e/o mitigare i rischi; AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 40 - messa a punto di una metodologia per l’individuazione e la misurazione degli effetti positivi degli eventi (opportunità); - messa in produzione di uno strumento informativo che consenta di svolgere on line le operazione cicliche di verifica della mappatura dei rischi. Una caratteristica di maggior valore del modello ERM adottato da Snam è la trasversalità della misura degli impatti. Ogni evento rischioso può avere infatti dieci tipologie di impatto, alcuni determinati dagli owner dei rischi (impatti operativi) ed altri dalle funzioni specialistiche (es. l’impatto legale di un evento viene valutato dalla funzione Affari legali e societari e compliance). Ciò significa una valutazione del rischio di squadra da differenti angolature. Tra gli impatti operativi numericamente prevale l’impatto industriale coerentemente con il fatto che l’individuazione dei rischi parte dall’analisi dei processi. Tra gli impatti specialistici emergono gli impatti reputazionale e legale a conferma di un contesto esterno sempre più globalizzato e normativamente più complesso. MODALITÀ DI GESTIONE DEI PRINCIPALI RISCHI I principali rischi identificati e gestiti da AES Torino sono i seguenti: − il rischio regolatorio, derivante dall’evoluzione della normativa di riferimento; − il rischio mercato e competizione, legato alla titolarità delle concessioni della distribuzione del gas; − il rischio legale e di non conformità, legato al rispetto delle norme e dei regolamenti e dalla possibile variazione della normativa e/o giurisprudenza di riferimento; − i rischi operativi, derivanti dalla possibilità che si verifichino incidenti, malfunzionamenti e guasti con danni alle persone e all’ambiente e con riflessi sui risultati economico - patrimoniali; − i rischi finanziario e di liquidità, derivanti dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve termine, dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e all’esposizione della Società a potenziali perdite su crediti conseguenti al mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. RISCHIO REGOLATORIO Rischi derivanti dall’evoluzione della normativa di riferimento AES Torino svolge la propria attività in un settore del gas soggetto a regolamentazione. Le direttive e i provvedimenti normativi emanati in materia dall’Unione Europea e dal Governo Italiano, le decisioni dell’Autorità e più in generale la modifica del contesto normativo di riferimento possono avere per la Società un impatto significativo sull’operatività, i risultati economici e l’equilibrio finanziario. Considerando la specificità del business e il contesto in cui AES Torino opera, particolare rilievo assume l’evoluzione del contesto regolatorio in materia di criteri per la determinazione delle tariffe di riferimento. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 41 4 Con la Delibera n. 573/2013/R/gas , l’Autorità ha definito i criteri di determinazione delle tariffe di riferimento per il quarto periodo di regolazione del servizio della distribuzione del gas naturale. Non si possono escludere futuri cambiamenti nelle politiche normative adottate dall’Unione Europea o a livello nazionale che potrebbero avere ripercussioni impreviste sul quadro normativo di riferimento e, di conseguenza, sull’attività e sui risultati di AES Torino. RISCHIO MERCATO E COMPETIZIONE Rischi relativi alle gare per l’assegnazione della concessione di distribuzione del gas Alla data del 31 dicembre 2015, AES Torino è titolare della concessione di distribuzione di gas naturale nella città di Torino. In base a quanto stabilito dalla vigente normativa applicabile alla concessione di cui è titolare AES Torino, le gare per i nuovi affidamenti del servizio di distribuzione del gas saranno bandite non più per singolo comune, ma esclusivamente per ambiti territoriali minimi (ATEM). Con il progressivo svolgimento delle gare, AES Torino potrebbe non aggiudicarsi la titolarità della concessione, oppure potrebbe aggiudicarsela a condizioni meno favorevoli di quelle attuali, con possibili impatti negativi sull’attività operativa e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, fermo restando, nel caso di mancata aggiudicazione, relativamente al comune precedentemente gestito dall’impresa, l’incasso del valore di rimborso previsto a favore del gestore uscente. Rischi relativi alla quantificazione del rimborso a carico del nuovo gestore Con riferimento alle concessioni di distribuzione gas relativamente alle quali AES Torino è anche proprietaria delle reti e degli impianti, il D.Lgs. n. 164/00, come più volte successivamente integrato e modificato, stabilisce che il valore di rimborso riconosciuto ai gestori uscenti del servizio, titolari degli affidamenti e delle concessioni in essere, è calcolato nel rispetto di quanto stabilito nelle convenzioni o nei contratti, purché stipulati prima della data di entrata in vigore del regolamento di cui al D.M. 12 novembre 2011 n. 226 (cioè prima dell’11 febbraio 2012), e, per quanto non desumibile dalla volontà delle parti, nonché per gli aspetti non disciplinati dalle medesime convenzioni o contratti, in base alle Linee Guida su criteri e modalità operative per la valutazione del valore di rimborso, successivamente predisposte dal Ministero dello 5 Sviluppo Economico con documento del 7 aprile 2014 e approvate con D.M del 22 maggio 2014 . In ogni caso, dal valore di rimborso sono detratti i contributi privati relativi ai cespiti di località, valutati secondo la metodologia della regolazione tariffaria vigente. In caso di disaccordo tra l’Ente Locale e il gestore uscente con riferimento alla determinazione del valore di rimborso, il bando di gara riporta un valore di riferimento da utilizzare ai fini della gara, determinato come il più grande fra la stima dell'Ente locale concedente e la RAB. Il D.M. 12 novembre 2011 n. 226, sui criteri di gara e di valutazione dell’offerta, stabilisce che il gestore subentrante acquisisce la proprietà dell’impianto con il pagamento del valore di rimborso al gestore uscente, ad eccezione delle eventuali porzioni di impianto di proprietà comunale. A regime, cioè nei periodi successivi al primo, il rimborso al gestore uscente sarà comunque pari al valore delle immobilizzazioni nette di località, al netto dei contributi pubblici in conto capitale e dei contributi privati relativi ai cespiti di località, calcolato con riferimento ai criteri usati dall'Autorità per determinare le tariffe di distribuzione (RAB). Alla luce della nuova disciplina giuridica intervenuta, sussiste, pertanto, l’eventualità che in alcuni casi la valutazione del valore di rimborso sia inferiore al valore RAB. 4 Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo “Quadro tariffario” della Relazione sulla gestione. In altre parole, le specifiche metodologie previste nei singoli contratti di concessione vigenti e stipulati precedentemente all’11 febbraio 2012 prevalgono su quanto contenuto nelle Linee Guida, ma con le limitazioni previste da queste ultime e con quelle previste dal regolamento criteri di gara di cui al D.M. n. 226/11. 5 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 42 RISCHIO LEGALE E DI NON CONFORMITÀ Il rischio legale e di non conformità riguarda il mancato rispetto, in tutto o in parte, delle norme e dei regolamenti a livello europeo, nazionale, regionale e locale cui la Società deve attenersi in relazione alle attività che svolge. La violazione delle norme e dei regolamenti può comportare sanzioni penali, civili e/o amministrative nonché danni patrimoniali, economici e/o reputazionali. Con riferimento a specifiche fattispecie, tra l’altro la violazione della normativa a protezione della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e la violazione delle norme per la lotta alla corruzione, può inoltre comportare sanzioni, anche rilevanti, a carico dell’azienda in base alla responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231). RISCHI OPERATIVI La Società si è dotata di sistemi di gestione per l’ambiente e per la salute e sicurezza dei lavoratori, basati sui principi di una propria Politica di Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità, consolidata ormai da diversi anni in azienda. La documentazione e l’applicazione dei Sistemi di Gestione di AES Torino sono certificati conformemente a normative internazionali. L’adozione di procedure e sistemi di gestione che tengono conto delle specificità dell’attività di Italgas, congiuntamente al costante miglioramento e ammodernamento degli impianti, garantiscono l’individuazione, la valutazione e la mitigazione dei rischi, seguendo un ciclo di miglioramento continuo. La Società pone la massima attenzione ai propri processi operativi in maniera globale: dalla progettazione e realizzazione degli impianti e al successivo utilizzo e manutenzione. Per la gestione delle attività e il controllo operativo, vengono utilizzate specifiche tecniche in continuo aggiornamento e sviluppate in conformità alle best practices internazionali. Lo sviluppo e il mantenimento della normativa tecnica e dei sistemi di gestione per l’ambiente e per la salute e sicurezza dei lavoratori, sono basati su un ciclo annuale di pianificazione, attuazione, controllo, riesame dei risultati e definizione di nuovi obiettivi. Il sistema di controllo dei sistemi di gestione è garantito dal monitoraggio degli indicatori di salute, sicurezza e ambiente, dalla reportistica periodica e attraverso verifiche ispettive nei siti operativi e di sede che prevedono: − Technical Audit, volti ad accertare la corretta applicazione dei Sistemi di Gestione, in coerenza con il Codice Etico e il Modello Organizzativo 231; − verifiche di certificazione/mantenimento/rinnovo delle certificazioni dei sistemi di gestione (con frequenza almeno annuale effettuate da un ente certificatore esterno); − verifiche sulle attività in appalto in materia di salute, sicurezza e ambiente. I rilievi riscontrati vengono esaminati unitamente ai risultati ottenuti dal controllo dei processi operativi, fornendo le informazioni di base per la pianificazione delle attività future e la definizione dei nuovi obiettivi, nel rispetto dei principi assunti da Snam. Sono adottati gli strumenti normativi e organizzativi di prevenzione (reperibilità, contratti di beni e servizi, formazione e addestramento, ecc.) e di gestione di eventuali emergenze operative che possono avere impatto su asset, persone e ambiente, individuando le dovute azioni finalizzate a limitare i danni. In aggiunta al sistema di gestione, monitoraggio e risposta ai rischi e agli eventi HSE, la Società ha attivato coperture assicurative allo scopo di limitare i possibili effetti patrimoniali negativi derivanti dai danni provocati a terzi e alle proprietà industriali che possano verificarsi durante la fase operativa e/o durante l’esecuzione di lavori di investimento. L’ammontare coperto varia in base alla tipologia dell’evento ed è determinato attraverso la best practice di valutazione dei rischi attualmente in uso nel mercato. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 43 Rischi derivanti da eventuali malfunzionamenti della rete di gasdotti La gestione del sistema di distribuzione della Società, per la sua complessità, ampiezza e articolazione, implica potenziali rischi di malfunzionamento e di imprevista interruzione di servizio, non dipendenti dalla volontà della Società, in quanto imputabili a incidenti, guasti, malfunzionamenti di apparecchiature o sistemi di controllo, minor resa di impianti ovvero a eventi straordinari, quali esplosioni, incendi, terremoti, frane o altri simili eventi di forza maggiore. Tali eventi potrebbero, inoltre, causare danni rilevanti a persone, cose o all’ambiente. Le eventuali interruzioni di servizio e gli obblighi di risarcimento causati da tali eventi potrebbero determinare riduzioni dei ricavi e/o incrementi dei costi. Benché la Società abbia stipulato specifici contratti di assicurazione a copertura di alcuni tra tali rischi, le relative coperture assicurative potrebbero infatti risultare insufficienti a far fronte a tutte le perdite subite, agli obblighi di risarcimento e agli incrementi di spesa. Rischi derivanti dalla stagionalità del business L’attività svolta dalla Società non presenta fenomeni di stagionalità in grado di influenzare significativamente i risultati economico - finanziari semestrali e annuali. Rischi ambientali L’attività di AES Torino è soggetta alla normativa italiana e dell’Unione Europea in materia di tutela dell’ambiente. AES Torino svolge la propria attività nel rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia di ambiente e sicurezza. Ciò considerato, non può tuttavia essere escluso con certezza che la Società possa incorrere in costi o responsabilità anche di dimensioni rilevanti. Sono, infatti, difficilmente prevedibili le ripercussioni economico-finanziarie di eventuali danni ambientali, anche in considerazione dei possibili effetti di nuove disposizioni legislative e regolamentari per la tutela dell’ambiente, dell’impatto di eventuali innovazioni tecnologiche per il risanamento ambientale, della possibilità dell’insorgere di controversie e della difficoltà di determinare le eventuali conseguenze, anche in relazione alla responsabilità di altri soggetti. La Società è impegnata in attività di bonifica di siti contaminati per effetto dell’attività di produzione di gas manifatturato svolta in passato, rimozione e smaltimento rifiuti (per demolizione di strutture impiantistiche obsolete) ed eliminazione di materiali contenenti amianto. A copertura delle passività stimate in relazione agli adempimenti previsti dalla vigente normativa, è stato costituito un fondo. Il D.Lgs n. 164/00, relativo alla liberalizzazione del mercato del gas, all’art. 16.4 prevede che le aziende distributrici di gas naturale per impieghi civili perseguano obiettivi di risparmio energetico negli utilizzi finali e nello sviluppo delle fonti rinnovabili; a fronte dei risultati conseguiti, ai distributori sono assegnati i cosiddetti Titoli di Efficienza Energetica (istituiti con i DD.MM. 20 luglio 2004, aggiornato e modificato da quello del 28 dicembre 2013), il cui annullamento origina un rimborso da parte della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali CSEA (ex Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico CCSE) sulla base di fondi costituti attraverso la componente RE (Risparmio Energetico) delle tariffe di distribuzione. A fronte dei quantitativi nazionali annui di risparmio energetico che devono essere perseguiti attraverso il meccanismo dei certificati bianchi definiti per il periodo 2013-2016, l’Autorità con la Delibera n.13 del 2014 ha determinato gli obiettivi specifici di risparmio energetico per tale periodo in capo ai distributori di energia elettrica e di gas naturale. RISCHI FINANZIARI E DI LIQUIDITÀ I rischi di natura finanziaria e di liquidità sono descritti nelle Note al bilancio all’interno del capitolo “Gestione dei rischi finanziari e di liquidità” a pag. 82. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Altre informazioni 45 RAPPORTI CON PARTI CORRELATE Le operazioni compiute dalla Società con le parti correlate riguardano essenzialmente la prestazione di servizi e la compravendita di beni con la controllante Snam S.p.A. e con società da quest’ultima controllate, collegate o a controllo congiunto nonché con altre società possedute o controllate dallo Stato, oltre che la provvista e l’impiego di mezzi finanziari con la controllante Snam. Tutte le operazioni fanno parte dell’ordinaria gestione, sono regolate a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che si sarebbero applicate fra due parti indipendenti, e sono state compiute nell’interesse dell’impresa. Ai sensi delle disposizioni della normativa applicabile, la Società ha adottato procedure interne per assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate, realizzate dalla Società stessa o dalle sue società controllate. Gli ammontari dei rapporti di natura commerciale e diversa e di natura finanziaria posti in essere con le parti correlate e la descrizione della tipologia delle operazioni più rilevanti sono evidenziati nelle Note al Bilancio di esercizio. RAPPORTI CON IL SOGGETTO DOMINANTE E CON LE IMPRESE SOGGETTE ALLA SUA ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO AES Torino S.p.A. è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Snam S.p.A.. I rapporti con Snam S.p.A. e con le imprese soggette alla sua attività di direzione e coordinamento costituiscono rapporti con parti correlate e sono commentati alla nota “Rapporti con parti correlate” delle Note al Bilancio di esercizio. AZIONI PROPRIE E DI SOCIETÀ CONTROLLANTI La Società non possiede al 31 dicembre 2015 azioni proprie né delle controllanti Snam S.p.A. ed Italgas S.p.A., né ha mai effettuato acquisti o vendite di tali azioni, direttamente o indirettamente per mezzo di società controllate, collegate, fiduciarie o per interposta persona. SEDI SECONDARIE In relazione al disposto dell’art. 2428 del Codice Civile, si attesta che AES Torino S.p.A. non ha sedi secondarie. ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO La Società non ha sostenuto nell’anno costi di ricerca e sviluppo. OPERAZIONI SOCIETARIE Le principali operazioni, completate nel 2015, che hanno riguardato rami d’azienda o partecipazioni azionarie sono state descritti nei “Principali eventi” a pag. 7. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO A far data dal 1 gennaio 2016 ha efficacia l’atto di fusione di AES Torino in Italgas S.p.A. sottoscritto il 21 dicembre 2015. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Governo societario 47 CODICE ETICO E PRINCIPI DEL SISTEMA DI CONTROLLO E DI GESTIONE DEI RISCHI La Società adotta e si impegna a promuovere e mantenere un adeguato sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, da intendersi come l’insieme di tutti gli strumenti necessari o utili a indirizzare, gestire e verificare le attività di impresa con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle leggi e delle procedure aziendali, di proteggere i beni aziendali, di gestire in modo ottimale ed efficiente le attività e di fornire dati contabili e finanziari accurati e completi. Il Codice Etico, redatto la prima volta il 21 marzo 2002, è stato predisposto allo scopo di conformare l'insieme dei valori in cui riconoscersi, accettare e condividere l'insieme delle responsabilità da assumere verso l'interno e verso l'esterno dell'Azienda. L'osservanza da parte di tutti i dipendenti della Società è di importanza fondamentale per il buon funzionamento, l'affidabilità e la reputazione della stessa AES Torino, fattori indispensabili per il successo dell'Impresa. Il Codice Etico definisce i principi guida su cui si fonda l’intero sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è sottoposto nel tempo a verifica e aggiornamento, al fine di garantirne costantemente l’idoneità a presidiare le principali aree di rischio dell’attività di impresa. In data 5 maggio 2015 la Società ha adottato il Codice Etico di Snam in sostituzione del previgente “Codice Etico e di comportamento”. MODELLO 231 E ORGANISMO DI VIGILANZA Modello 231 Il Consiglio di Amministrazione ha adottato un proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (“Modello 231”) per la prevenzione dei reati di cui alla normativa sulla responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi nell’interesse o a vantaggio dell’azienda (D.Lgs.n. 231/2001) e ha nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, in conformità alla disciplina di legge. Il Consiglio di Amministrazione di AES Torino S.p.A. ha approvato in data 11 aprile 2014 il nuovo testo del Modello 231 che risulta aggiornato ai seguenti nuovi reati presupposto: - reati relativi all'impiego di cittadini di paesi terzi con soggiorno irregolare; - reato di induzione indebita a dare o promettere utilità; - reato di corruzione tra privati; - reati ambientali. Il Modello 231 è costituito da un insieme organico di principi, regole, disposizioni in merito, tra l’altro, alla gestione e al controllo di ciascun processo aziendale, la cui finalità è quella di tutelare la Società da eventuali condotte che possano comportare la responsabilità amministrativa, ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione a taluni reati commessi o tentati nell’interesse o a vantaggio della Società da soggetti in posizione c.d. “apicale” all’interno della struttura stessa o da soggetti sottoposti alla vigilanza e controllo di questi. Organismo di Vigilanza Il Consiglio di Amministrazione di AES Torino S.p.A., nell'adunanza del 5 maggio 2015, ha deliberato la riformulazione della composizione dell'Organismo di Vigilanza. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 48 L’Organismo di Vigilanza è composto da tre membri esterni alla Società, uno indipendente con funzione di Presidente, uno appartenente alla Direzione Affari Legali, Societari e Compliance di Snam e uno appartenente alla funzione Internal Audit di Snam. L’Organismo di Vigilanza vigila sull’effettività del Modello 231 e sul monitoraggio dell’attività di attuazione e aggiornamento dello stesso. Esso esamina l’adeguatezza del Modello 231 nella prevenzione dei comportamenti illeciti e cura i flussi informativi di competenza con le varie funzioni aziendali. L’Organismo di Vigilanza svolge altresì il ruolo di Garante del Codice Etico. Nello svolgimento dei compiti assegnati, l’Organismo di Vigilanza ha accesso senza limitazioni alle informazioni aziendali per le attività di indagine, analisi e controllo. È fatto obbligo di informazione, in capo a qualunque funzione aziendale, dipendente e/o componente degli organi sociali, a fronte di richieste da parte dell’Organismo di Vigilanza, o al verificarsi di eventi o circostanze rilevanti, ai fini dello svolgimento delle attività di competenza dell’Organismo di Vigilanza. Nel caso di emersione di eventuali aspetti critici, l’Organismo di Vigilanza comunica l’esito delle attività svolte nell’esercizio dei compiti assegnati. Sono previsti i seguenti flussi informativi da parte dell’Organismo di Vigilanza: − continuativo, nei confronti del Presidente; − almeno semestralmente, nei confronti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; − immediato, ove risultino accertati fatti di particolare materialità o significatività, al Collegio Sindacale. Sono istituiti “canali informativi dedicati” per facilitare il flusso di comunicazioni e informazioni. PROCEDURA ANTI-CORRUZIONE Nell’adunanza del 1 dicembre 2014 il Consiglio di Amministrazione di AES Torino ha recepito la Procedura Anticorruzione di Snam che in coerenza con quanto previsto dal Codice Etico, proibisce la corruzione in ogni sua forma con riferimento a qualsiasi soggetto pubblico o privato nazionale e internazionale ed è parte integrante di un più ampio sistema di controllo di etica di impresa finalizzato a garantire la compliance della Società alle leggi anticorruzione e ai migliori standard internazionali nella lotta alla corruzione, anche a tutela della reputazione della Società. La Procedura Anticorruzione è altresì adottata in osservanza del decimo principio del Global Compact, iniziativa internazionale avviata nel 2000 dalle Nazioni Unite per sostenere dieci principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione. IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO SULL’INFORMATIVA FINANZIARIA 6 Il Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria (SCIS) è il processo finalizzato a garantire l’attendibilità , 7 8 l’accuratezza , l’affidabilità e la tempestività dell’informativa societaria in tema di financial reporting, nonché la capacità dei processi aziendali al riguardo rilevanti di produrre tale informativa in accordo con i principi contabili. Il Gruppo Snam si è dotato di un corpo normativo che definisce le norme, le metodologie, i ruoli e le responsabilità per la progettazione, l’istituzione, il mantenimento nel tempo, nonché la valutazione dell’efficacia del Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria, che si applica a Snam e alle società da essa controllate, tenendo conto della loro significatività in termini di contribuzione delle stesse ai valori di bilancio consolidato del gruppo Snam e di rischiosità delle attività svolte. 6 Attendibilità dell’informativa: informativa che ha le caratteristiche di correttezza e conformità ai principi contabili generalmente accettati e possiede i requisiti richiesti dalle leggi e dai regolamenti applicabili. 7 Accuratezza dell’informativa: informativa priva di errori. 8 Affidabilità dell’informativa: informativa che ha le caratteristiche di chiarezza e completezza tali da indurre decisioni di investimento consapevoli da parte degli investitori. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 49 Il modello di controllo interno sull’informativa societaria adottato dal Gruppo Snam è stato definito coerentemente con le previsioni dell’art. 154-bis del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 (Testo Unico della Finanza - T.U.F.), introdotto dalla Legge 28 dicembre 2005 n. 262 e si basa, sotto il profilo metodologico, sul “COSO Framework” (“Internal Control – Integrated Framework” emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission), modello di riferimento a livello internazionale per l’istituzione, l’aggiornamento, l’analisi e la valutazione del sistema di controllo interno, il cui ultimo aggiornamento è stato pubblicato nel mese di maggio 2013. Il Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria del Gruppo Snam è regolato da normative interne che hanno l’obiettivo di definire: i) i principi, le logiche di funzionamento e le metodologie del sistema; ii) i ruoli e le responsabilità relative all’istituzione, all’aggiornamento e alla valutazione della sua costante efficacia; iii) le attività da porre in essere per assicurarne il funzionamento. Le normative sul SCIS sono organizzate prevedendo una procedura sul “Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria del Gruppo Snam” e nove istruzioni operative. La procedura illustra l’articolazione del sistema nel suo complesso, partendo dai presupposti, le finalità e il modello di riferimento, fino a descrivere le caratteristiche delle singole componenti, le modalità di monitoraggio, valutazione e reporting, nonché le principali responsabilità. Le istruzioni operative disciplinano nel dettaglio, per ciascuno degli aspetti trattati, le figure coinvolte, le specifiche attività e modalità operative da porre in essere e riguardano “Scoping”, “Risk Assessment Process Level Controls”, “Lista delle applicazioni rilevanti”, “Raccolta e gestione dei flussi informativi e dei risultati delle attività di controllo e valutazione delle carenze”, “Campionamento nei monitoraggio di linea”, “Company Entity Level Controls”, “Process Level Controls”, “Information Technology General Controls”, “Segregation of Duties”. La progettazione, l’istituzione e il mantenimento del Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria sono garantiti mediante le attività di scoping, l’individuazione e la valutazione dei rischi e dei controlli (a livello aziendale e di processo, attraverso le attività di risk assessment e di monitoraggio) ed i relativi flussi informativi (reporting). La definizione dello scoping è finalizzata a individuare le società del Gruppo Snam in ambito al SCIS, definendo, per ciascuna di esse, le componenti da applicare, le voci e le informazioni di bilancio a tal fine significative, nonchè i processi ad esse associati. Le attività di risk assessment per i processi rilevanti sono mirate a identificare le specifiche attività in grado di generare rischi di errore, non intenzionale, o di frode, che potrebbero avere effetti rilevanti sul bilancio, e a fronte delle quali sono definiti e formalizzati i controlli. I controlli sono oggetto di regolare valutazione (monitoraggio), per verificarne nel tempo l’adeguatezza del disegno e l’effettiva operatività; a tal proposito, sono previste attività di monitoraggio di linea, affidate al management responsabile dei processi/attività rilevanti, e attività di monitoraggio indipendente, affidate all’Internal Audit. Inoltre, nell’ambito dell’incarico conferito da Snam avente per oggetto l’esame dell’adeguatezza del sistema di controllo interno e connesso alla predisposizione dell’informativa finanziaria per la formazione del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato di Snam S.p.A., la società di revisione Reconta Ernst & Young svolge autonome verifiche indipendenti dell’efficacia del disegno e dell’operatività del sistema di controllo stesso. Gli esiti delle attività di monitoraggio e delle verifiche svolte sui controlli, nonchè le altre eventuali informazioni o situazioni rilevanti per il Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria sono oggetto di un flusso informativo periodico sullo stato del sistema di controllo, che coinvolge tutti i livelli della struttura organizzativa, quali i responsabili operativi di business e i responsabili di funzione, fino alla massima posizione amministrativa e all’Amministratore Delegato della società. Sulla base delle valutazioni di tutti i controlli istituiti e di ogni altra informazione, la massima posizione amministrativa e l’Amministratore Delegato della società redigono appositi rapporti semestrali ed annuali in merito all’adeguatezza e all’effettiva applicazione del Sistema di Controllo Interno sull’Informativa Societaria della Società da sottoporre al Consiglio di Amministrazione, previa informativa al Collegio Sindacale e alla controllante, in sede di approvazione del progetto di bilancio e della relazione finanziaria semestrale. Le risultanze delle valutazioni di tutti i controlli costituiscono altresì oggetto di un rapporto riepilogativo semestrale e annuale della massima posizione amministrativa della società, il quale deve essere condiviso con l’Amministratore Delegato e successivamente, trasmesso al responsabile amministrativo della società controllante diretta. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Impegno per lo sviluppo sostenibile 51 IL MODELLO DI SOSTENIBILITÀ La Società considera la sostenibilità come parte integrante del suo modello di business. Essa è, infatti, un elemento guida nella definizione delle scelte strategiche ed operative dell’azienda e una leva per assicurare una crescita sostenibile nel lungo periodo, garantendo nel contempo, i risultati attesi dagli azionisti e la condivisione con tutti i propri stakeholder, del valore generato anche sotto il profilo ambientale e sociale. AES Torino fonda la pratica quotidiana delle proprie attività sui principi dichiarati da Istituzioni e Convenzioni Internazionali in tema di tutela dei diritti umani, di lavoro e di libertà sindacali, di salute, sicurezza ed ambiente, di ripudio di lavoro forzato, minorile e di ogni forma di discriminazione, oltre che di rispetto dei valori e principi in materia di correttezza, trasparenza e sviluppo sostenibile. Tali principi sono riportati nel Codice Etico, che è lo strumento fondamentale per orientare i comportamenti delle persone e per gestire responsabilmente le relazioni con gli stakeholder. Il Consiglio di Amministrazione assume un ruolo centrale nella definizione delle politiche, mentre gli obiettivi di sostenibilità, sottoposti all’approvazione del top management, sono perseguiti mediante specifici progetti ed iniziative, a breve e medio termine, inclusi nei piani d’azione dell’azienda. Tutte le attività previste dal modello sono coordinate dalla funzione Sostenibilità della controllante Snam e sono svolte in condivisione con le diverse funzioni della Società. La Società integra nel proprio percorso di sostenibilità l’approccio del “valore condiviso” che ridefinisce i confini della responsabilità sociale d’impresa. Il presupposto base è che le aziende debbano attivarsi per riconciliare business e società, valorizzando conoscenze, pratiche, iniziative presenti o potenziali; in sintesi, creare valore economico in modalità tali da generare contemporaneamente valore per l’azienda, ma anche per gli stakeholder e per i territori di riferimento. PERSONE E ORGANIZZAZIONE Occupazione Al 31 dicembre 2015 il personale a ruolo ed in servizio per categoria contrattuale è risultato così ripartito: Ruolo Servizio Qualifica professionale 2013 Dirigenti Quadri Impiegati Operai 3 19 150 122 294 2014 2015 1 9 86 108 204 9 82 99 190 2013 4 21 149 120 294 2014 2 9 84 106 201 2015 9 73 97 179 Nel corso del 2015 il personale in servizio di AES Torino ha registrato una diminuzione complessiva di 22 risorse, passando da 201 del 31 dicembre 2014 a 179 del 31 dicembre 2015. La diminuzione è il risultato di 13 uscite, al netto dei trasferimenti tra le società del Gruppo Snam che generano un saldo negativo di 9 risorse. Il personale assunto a tempo indeterminato è pari al 100% del totale. Organizzazione A valle della scissione del ramo d’azienda relativo all’attività di distribuzione di calore da teleriscaldamento a favore di IREN Energia ed il mantenimento in AES Torino del ramo gas, avvenuta in data 1 luglio 2014, AES Torino è diventata una Società controllata al 100% da Italgas. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 52 A fronte dell’operazione societaria, è stato attivato un progetto di integrazione della Società all’interno del Gruppo Snam, che si è concretizzato attraverso l’implementazione, dal 1 gennaio 2015, di un modello organizzativo ed operativo allineato a quello utilizzato per le Consociate di Italgas (gestione in service da parte di Italgas e Snam dei processi di staff e di supporto al business) e l’integrazione di AES Torino all’interno della mappa applicativa del Gruppo Snam. Inoltre, nel secondo semestre 2015, a fronte della riorganizzazione di Italgas e dell’implementazione di nuove modalità operative inerenti soprattutto il controllo della qualità e della sicurezza dei cantieri, nonché i processi di approvvigionamento, sono state sviluppate iniziative di progressivo allineamento dei processi operativi di AES Torino al nuovo modello organizzativo ed operativo di Italgas. Tali azioni di allineamento hanno portato all’avvio di un programma di formazione tecnica rivolto al personale operativo, al fine di incrementare le competenze ed il presidio delle attività di progettazione delle opere, controllo delle lavorazioni e sicurezza nei cantieri. Infine, sono state attivate tutte le azioni finalizzate alla fusione per incorporazione della Società in Italgas, avvenuta il 1 gennaio 2016. Change Management e Comunicazione interna La comunicazione interna è una leva fondamentale per promuovere la partecipazione delle persone nella crescita delle proprie attività di business. L'importanza strategica della comunicazione interna risiede anche nella sua capacità di creare e diffondere valore: attraverso il miglioramento della credibilità aziendale, incrementando il senso di appartenenza delle sue persone. La comunicazione rivolta alle persone del Gruppo vuole essere "agente di cambiamento" intervenendo sui valori, suggerendo nuove visioni, contribuendo al cambiamento della cultura aziendale e stimolando nuovi comportamenti. Particolare attenzione è stata posta al panel di strumenti utilizzati per comunicare, con l'avvio di un piano organico di cambiamento le cui caratteristiche principali sono: contenuti più rispondenti ai bisogni espressi dalle persone, attraverso strumenti che favoriscano una migliore conoscenza dell'azienda (strategie aziendali, novità organizzative e tecnologiche, ecc…); stile di comunicazione più immediato, con un linguaggio diretto, giornalistico e meno istituzionale; maggior spazio dedicato alle persone e alla vita dell'azienda; maggiore utilizzo di video per trasmettere le esperienze, le iniziative e gli eventi aziendali; maggiore spazio dedicato alle novità, in particolare ad esperienze e iniziative di welfare; "l'ascolto", per cogliere le esigenze di informazione espresse dalle persone (in particolare con survey su temi specifici); comunicazione di novità, risultati o innovazioni delle singole realtà aziendali ed organizzative. Questo piano organico di cambiamento ha visto la sua importante milestone con il lancio, nel mese di dicembre di Easy, il nuovo portale intranet che recepisce tutte le innovazioni sopra descritte ed inoltre, si caratterizza per la sua immediata e semplice fruibilità, oltre che per la fruibilità sui vari device (pc, tablet e smartphone). Relazioni industriali Nel corso del 2015 il rapporto tra AES Torino e le Organizzazioni Sindacali a livello nazionale e locale, è stato caratterizzato da numerosi confronti sui temi residuali inerenti l'evoluzione del processo di integrazione della Società in Snam. Le dinamiche negoziali, coerenti con quanto previsto nel Protocollo sulle Relazioni Industriali del 17 ottobre 2013, i cui razionali sono improntati al rafforzamento della contrattazione di secondo livello, hanno condotto alla definizione tra le Parti degli indicatori di produttività e redditività del Premio di Partecipazione per l’anno 2015 per tutte le Società del Gruppo Snam. In relazione al comparto gas-acqua, dopo innumerevoli sforzi, si è giunti alla sblocco della questione inerente la chiusura del Fondo Gas. Infatti, in novembre la sottoscrizione dell’accordo sindacale resa possibile da un apposito intervento legislativo, ha posto fine alla problematica di cui sopra che, in vista dell’avvio delle gare d’ambito, preoccupava non poco, tutti i maggiori player del settore. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 53 Alla fine del 2015 è stata avviata la procedura sindacale ex art. 47 Legge n. 428/1990 e s.m.i. relativa all’atto di fusione dell’Azienda Energia e Servizi Torino S.p.A. (AES) con la Società Italiana per il Gas S.p.A. (Italgas). L’accordo sindacale di esperita procedura è stato sottoscritto entro i termini previsti dalla legge e l’atto di fusione avrà effetto a decorrere da gennaio 2016. Sono in corso le trattative per il rinnovo dei due contratti nazionali di lavoro applicati nel Gruppo. Formazione Complessivamente nel 2015 sono state erogate oltre 3 mila ore di formazione a 86 partecipanti, per complessive 233 partecipazioni. Particolare attenzione viene posta al presidio e al trasferimento del knowhow tecnico-specialistico caratteristico della popolazione di tecnici e operai, per il quale la competenza nelle attività manutentive è riconosciuta come elemento distintivo. La formazione si realizza in aula e attraverso l'affiancamento on the job, privilegiando la docenza interna di esperti e, ove opportuno, ricorrendo a collaborazioni con istituti ed enti formativi esterni di eccellenza. Per il trasferimento diffuso di specifiche conoscenze viene utilizzata la modalità e-learning. Tra le attività più significative avviate e realizzate nel 2015 si evidenziano: - applicativi WFM, con riferimento all'evoluzione dei sistemi, a supporto dell'attività operativa per tecnici ed addetti; - la formazione specifica in riferimento ai sistemi informativi del Gruppo Snam in seguito alle variazioni del software gestionale/contabile SAP per la " Convergenza e l'adeguamento ai processi ed ai sistemi di Gruppo". Inoltre, a fronte dell'operazione di integrazione della Società all'interno del Gruppo Snam, è stato definito ed avviato, un piano di formazione rivolto sia al personale tecnico sia a quello operaio, finalizzato all'adeguamento delle competenze delle risorse di AES Torino al nuovo modello Italgas. In continuità con gli anni precedenti è proseguito l'impegno nella formazione prevista dalle normative vigenti sulle particolari tematiche di salute, sicurezza, ambiente e qualità. I corsi di formazione in ambito "salute e sicurezza" sono stati organizzati ed erogati, in conformità a quanto previsto dall'Accordo Stato - Regioni del 21 dicembre 2011. Iniziative a favore dei dipendenti La Società offre ai propri dipendenti e ai loro familiari, un insieme di strumenti e servizi finalizzato a migliorare l’equilibrio tra vita privata e vita professionale e più in generale, la qualità del sistema lavorativo. Anche nel 2015, ai dipendenti che hanno prestato 25, 30 o 35 anni di servizio in azienda sono stati consegnati alcuni premi (rispettivamente una medaglia, un lingotto ed una targa), per attestare l’apporto individuale alla crescita della Società. Le risorse di AES Torino premiate nel 2015 sono state 33. SALUTE, SICUREZZA, AMBIENTE E QUALITÀ In coerenza con il Modello di Gestione HSEQ del Gruppo Snam, AES applica un sistema di procedure con l'obiettivo di garantire la sicurezza e la salute delle persone (dipendenti, clienti finali, appaltatori, ecc.), di prevenire gli infortuni, di assicurare la salvaguardia dell'ambiente e dell'incolumità pubblica, nonché di operare in termini di qualità globale. L'unità HSEQ fornisce supporto specialistico in materia di sicurezza e ambiente alle unità operative di AES Torino, al fine di rendere puntuale l'attuazione di quanto contenuto nella politica e nelle procedure del sistema di gestione. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 54 Di seguito viene riportata la tabella riassuntiva al 31 dicembre 2015, degli indicatori significativi ai sensi della definizione del fenomeno infortunistico per il personale aziendale. Si sottolinea che nel 2015 l’Azienda ha conseguito il risultato di assenza ininterrotta di infortuni (iniziativa Zero infortuni) per un anno intero. INDICATORE Infortuni Giorni di assenza dal lavoro (calendario) Indice di frequenza Indice di gravità Indice di durata media 2015 2014 4 131 9,94 0,33 32,75 2013 2 38 4,34 0,08 19,00 E' proseguito nel corso dell'anno il programma di sostituzione della porzione di rete stradale in ghisa con giunti meccanici, con benefici in termini di sicurezza d'impianto e di riduzione delle emissioni di gas incombusto in atmosfera. AES Torino ha adottato, come le altre società del Gruppo Snam, una politica aziendale per il governo degli aspetti di salute sicurezza ed ambiente, con l’applicazione di un sistema integrato (HSEQ), articolato sulle norme internazionali di riferimento UNI EN ISO 9001:2008, UNI EN ISO 14001 : 2004, OHSAS 18001 : 2007. L’obiettivo è quello di presidiare i processi e le attività aziendali per garantire la sicurezza e la salute delle persone (siano essi dipendenti, clienti finali, appaltatori, ecc.) di prevenire gli infortuni, di assicurare la salvaguardia dell’ambiente e dell’incolumità pubblica, nonché di operare in termini di qualità globale. RAPPORTI CON GLI STAKEHOLDER Stakeholder engagement La Società mantiene rapporti costanti di collaborazione con enti, istituzioni e imprese con l’intento di offrire un servizio coerente alle necessità e ai piani di crescita locali e nazionali e mette a disposizione le proprie conoscenze per favorire lo sviluppo delle attività, volte al miglioramento continuo dell’affidabilità degli impianti e della qualità dei servizi offerti dando priorità per la sicurezza e la salute dei propri collaboratori interni ed esterni. Comunità e territorio AES Torino, coerentemente con i principi di sviluppo sostenibile e con i propri piani di crescita strategica realizza interventi di carattere sociale e culturale. La Società è impegnata in un dialogo continuo e fattivo con le comunità del territorio in cui opera. Coopera con le autorità a livello locale e nazionale, partecipa ai lavori di numerose associazioni e comitati mettendo a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze per favorire miglioramenti nel campo della responsabilità sociale d’impresa. Clienti e Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico Da sempre la Società dedica particolare attenzione al rapporto con i clienti volto a soddisfare le diverse esigenze derivanti dall’evoluzione del mercato del gas. L’attività è svolta mediante il monitoraggio dei bisogni dei clienti e con l’individuazione e successiva introduzione di strumenti e procedure che facilitano l’accesso ai servizi. Le attività operative e commerciali sono svolte con sistemi informatici sempre più evoluti, con applicativi che viaggiano anche su sistemi WEB, e consentono, altresì, un elevato grado di automazione nella gestione dei diversi contratti. Questi sistemi vengono di volta in volta implementati per migliorare la comunicazione con i clienti. In questo modo, inoltre, la Società ottempera alle Delibere emesse dall’Autorità che regola i propri servizi. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 55 I rapporti con l’Autorità rivestono un ruolo fondamentale per chi opera nel business energetico. Nel corso degli anni, la Società ha instaurato con l’Autorità un rapporto costruttivo e di fattiva collaborazione, mantenendo continuamente un ruolo propositivo e fornendo numerosi elementi a supporto dell’evoluzione del quadro normativo nel settore del gas naturale. In particolare ha sempre apportato un significativo contributo nei processi di consultazione per la definizione delle delibere, provvedendo a supportare l’Autorità in ogni richiesta di informazioni, anche attraverso tavoli di lavoro e specifici incontri tecnici. Fornitori AES Torino adotta una prassi di approvvigionamento basata su trasparenza, imparzialità e responsabilità, nel rispetto della libera concorrenza e perseguendo il raggiungimento di obiettivi economici e di performance anche di lungo periodo. Il risultato viene raggiunto a partire da una pianificazione strategica delle attività di approvvigionamento e dalla predisposizione di un piano pluriennale degli approvvigionamenti. Il suddetto programma consente di individuare gli obiettivi di approvvigionamento, massimizzare l’efficienza operativa, assicurare un alto livello di servizio, presidiando costantemente i principi di sostenibilità a cui la Società si ispira. Le attività della Società sono da sempre improntate al rispetto e alla tutela dei diritti umani e del lavoro, alla salvaguardia dell’ambiente e alla ricerca di un modello di sviluppo sostenibile. Principi che la Società intende diffondere a tutti i propri interlocutori. In questo ambito AES Torino richiede ai fornitori l’adesione al Modello 231 e ai principi del proprio Codice Etico, il rispetto della normativa in tema di sicurezza sul lavoro, di tutela della salute, di salvaguardia ambientale, nonché il rispetto degli standard internazionali in materia di diritto del lavoro. La Società sostiene il Global Compact, iniziativa internazionale avviata nel 2000 dalle Nazioni Unite per sostenere dieci principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione, e ne divulga i contenuti a tutti i propri fornitori attraverso la documentazione contrattuale. AES Torino sta, infine, conducendo i propri fornitori in un percorso di miglioramento e ottimizzazione delle modalità che regolano i subappalti, che comporta una maggiore responsabilizzazione del subappaltatore garantendo nel contempo una crescita del fornitore stesso e una maggiore qualità della attività svolta per la Società. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Quadro normativo e regolatorio 57 In tema di efficienza energetica, con la determinazione DMEG/EFR/13/2015 del 29 giugno 2015, in applicazione dei criteri di cui alla Delibera n. 13/2014/R/efr, l'Autorità ha stabilito i valori del contributo tariffario definitivo per l’anno d’obbligo 2014 e del contributo tariffario preventivo per l’anno d’obbligo 2015, in materia di Titoli di Efficienza Energetica, pari, rispettivamente, a 105,83 euro/TEE e a 108,13 euro/TEE. Con documento del 30 luglio 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo in consultazione le proposte per il potenziamento e la qualifica del meccanismo dei certificati bianchi, originariamente introdotto con i decreti ministeriali del 24 aprile 2001. Il documento, elaborato di concerto con il Ministero dell'Ambiente e con il supporto di ENEA, RSE e GSE, illustra le nuove misure che il Ministero intende introdurre per favorire un uso più efficiente ed efficace delle risorse disponibili, in vista degli obiettivi nazionali da raggiungere al 2020. Con il documento, il Ministero intende inoltre procedere all’aggiornamento delle Linee Guida recanti le modalità di presentazione dei progetti di efficienza energetica, di cui alla Delibera dell’Autorità EEN 9/11 del 27 ottobre 2011 e successive integrazioni e modificazioni. Il documento propone infine l'introduzione di una nuova metodologia di valutazione dei risparmi, pensata per interventi diffusi con possibilità di misura dei risparmi a campione, criteri più stringenti per la misura dei risparmi nei progetti a consuntivo, la possibilità di valorizzare le diagnosi energetiche prevedendo opportune facilitazioni, modifiche relative alla presentazione delle richieste di certificazione dei risparmi, misure per prevenire comportamenti speculativi sul valore dei titoli, limitandone il periodo di validità a 24 mesi, e il rafforzamento delle attività di controllo e verifica dei progetti presentati. A conclusione delle attività di verifica del conseguimento dell’obbligo di risparmio di energia primaria relativo all’anno 2014, incluse le quote aggiuntive derivanti dalle compensazioni per l’anno d’obbligo 2013, il 25 novembre 2015 il GSE ha comunicato l’importo spettante a ciascun distributore di energia elettrica e gas naturale, soggetto all’obbligo, per la copertura dei costi sostenuti. I corrispettivi riconosciuti per AES Torino sono pari a 7.438.685 euro. In merito agli obblighi di installazione e messa in servizio degli start meter gas, con la Delibera n. 554/2015/R/gas del 20 novembre 2015, l’Autorità ha aggiornato fino al 2018 gli obblighi temporali per la messa in servizio degli smart meter gas, in particolare di classe G4, G6 e G10, apportando alcune modifiche e integrazioni alle Direttive di cui all’Allegato A alla Delibera n. 631/2013/R/gas, e ha stabilito le penali che le imprese distributrici devono versare per il mancato rispetto degli obblighi di installazione e messa in servizio per l'anno 2014. Per effetto delle nuove disposizioni, fermi restando gli obblighi già stabiliti dalla Delibera n. 631/2013/R/gas per le altre classi del gruppo di misura, il soggetto responsabile del servizio di misura è tenuto a installare e mettere in servizio gli smart meter gas di classe G4, G6 e G10, soddisfacendo almeno il seguente programma temporale: Punti di riconsegna esistenti classe G10 Punti di riconsegna esistenti minore o uguale a G6 (soc. di distrib. con più di 200.000 clienti finali al 31 dicembre 2013) entro il 31/12/2014 entro il 31/12/2015 entro il entro il 31/12/2016 31/12/2017 entro il 31/12/2018 il 15% in servizio il 30% in servizio il 50% in servizio l'85% in servizio il 100% in servizio il 3% installato Il 3% in servizio il 10% installato il 15% in servizio il 33% in servizio il 50% in servizio Infine, la delibera rinvia ad un successivo provvedimento: − il completamento degli obblighi di messa in servizio degli smart meter gas; − l’introduzione degli obblighi di messa in servizio degli smart meter gas di classe G4/G6 per le imprese con numero di clienti finali inferiore a 50.000 al 31 dicembre 2015. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Glossario 59 TERMINI ECONOMICO - FINANZIARI Ammortamento L’ammortamento è il processo mediante il quale il costo delle immobilizzazioni viene ripartito in funzione del periodo in cui l’impresa ne trae beneficio, che normalmente corrisponde con l’intera durata di utilizzazione. Attività non correnti Voce dell’attivo di Stato patrimoniale, che accoglie, al netto dei relativi ammortamenti e svalutazioni, gli elementi destinati a perdurare nel tempo. Sono suddivise nelle seguenti categorie principali: “Attività immateriali”, “Immobili impianti e macchinari”, “Partecipazioni” e “Altre attività non correnti”. Capitale di esercizio netto Rappresenta il capitale che resta impiegato in attività a breve ed è un indicatore utilizzato allo scopo di verificare l’equilibrio finanziario dell’impresa nel breve termine. Tale grandezza è costituita da tutte le attività e passività a breve termine che siano di natura non finanziaria. Capitale investito netto Investimenti netti di natura operativa, rappresentati dalla somma del capitale circolante netto, delle immobilizzazioni, dei fondi per benefici a dipendenti e delle attività e passività destinate alla vendita. Cash flow Disponibilità finanziaria che si genera in un’impresa in un determinato periodo di tempo. Più precisamente, costituisce la differenza tra le entrate correnti (principalmente ricavi d’esercizio monetari) e le uscite monetarie correnti (costi di competenza del periodo di riferimento, che hanno generato un’uscita di cassa). COSO Framework Modello di riferimento a livello internazionale (“Internal Control – Integrated Framework” pubblicato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) per l’istituzione, l’aggiornamento, l’analisi e la valutazione del sistema di controllo interno. Costi fissi controllabili Sono così definiti i costi fissi operativi delle attività regolate costituiti dalla somma del "Totale costo del personale ricorrente" e dei "Costi esterni ricorrenti della gestione ordinaria". Costi operativi Costi sostenuti per svolgere l’attività caratteristica dell’impresa. Fra i principali costi operativi vi sono gli acquisti, i servizi, la manutenzione, l’energia, i materiali di consumo, e il costo del lavoro. Derivati Uno strumento finanziario viene definito derivato quando il suo profilo di costo/rendimento deriva dai parametri di costo/rendimento di altri strumenti principali, chiamati “sottostanti”, che possono essere materie prime, valute, tassi di interesse, titoli, indici azionari. Dividendo Remunerazione deliberata dall’Assemblea degli Azionisti su proposta del Consiglio di Amministrazione, corrisposta agli Azionisti. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 60 Dividend payout Rappresenta il rapporto tra i dividendi e l’utile netto del periodo ed equivale alla percentuale di utili distribuita agli Azionisti sotto forma di dividendi. Indebitamento finanziario netto Indicatore del grado di indebitamento di una società. È calcolato come differenza tra l’ammontare dei debiti (al netto dei crediti della stessa natura) derivanti da rapporti di natura finanziaria e quello delle disponibilità liquide ed equivalenti. Investimenti Costi riferiti a beni a utilizzo pluriennale che non esauriscono la loro utilità nel corso di un periodo amministrativo. Margine operativo lordo (EBITDA) L’EBITDA è una grandezza utilizzata dal Gruppo Snam nelle presentazioni interne (business plan) ed esterne (agli analisti e agli investitori). Tale grandezza è utilizzata come unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo Snam, nel suo complesso e nei singoli settori di attività, in aggiunta al Risultato Operativo (EBIT). Il Margine Operativo Lordo è determinato dalla differenza tra i ricavi ed i costi operativi. Oneri finanziari netti Costo netto sostenuto per l’utilizzo di capitale di terzi. Comprende inoltre gli altri oneri netti correlati alla gestione finanziaria. Patrimonio netto Insieme delle risorse apportate dagli azionisti aumentato degli utili non distribuiti e diminuito delle perdite. Ricavi della gestione caratteristica Proventi relativi alla cessione di beni e/o alla prestazione di servizi inerenti alla gestione caratteristica, cui sono riferibili tutti quei valori economici che sono collegati al campo di attività tipica dell’impresa e che sono ricorrenti nello svolgimento delle operazioni aziendali. R.O.E. (Return on equity) Rapporto tra utile netto e il patrimonio netto di fine periodo, in grado di esprimere la redditività del capitale proprio. R.O.I. (Return on investment) caratteristico Rapporto tra utile operativo e capitale investito netto di fine periodo al netto delle partecipazioni, in grado di esprimere la redditività operativa, esprimendo la capacità dell’impresa di remunerare il capitale investito con il risultato della sua attività caratteristica. Utile operativo (EBIT) Differenza fra i ricavi delle vendite e altri ricavi ed i costi d’esercizio in un determinato periodo. È quindi il risultato della gestione operativa ed è al lordo dei costi e dei ricavi della gestione finanziaria e delle imposte. Utile netto Risultato che si ottiene sottraendo dal risultato operativo, il risultato della gestione finanziaria e le imposte sul reddito. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 61 TERMINI COMMERCIALI Anno termico Periodo temporale di riferimento in cui viene suddiviso il periodo di regolazione, la cui durata va dal 1 ottobre al 30 settembre dell'anno successivo. A partire dal terzo periodo di regolazione l'anno termico coincide con l'anno solare. Ambito tariffario L’ambito tariffario è l’ambito di determinazione delle tariffe per l’attività di distribuzione, formato dall’insieme delle località servite attraverso il medesimo impianto di distribuzione. Nei casi in cui più enti locali affidino in forma associata il servizio di distribuzione o gli stessi dichiarino di costituire un unico ambito tariffario, l’ambito tariffario coincide con l’insieme delle località servite attraverso più impianti di distribuzione da uno o anche più esercenti. Bonus Gas Strumento per garantire alle famiglie in condizione di disagio economico un risparmio sulla spesa per il gas. Il bonus vale esclusivamente per il gas metano distribuito a rete, per i consumi nell’abitazione di residenza. Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali - CSEA Ente pubblico economico, in precedenza denominato CCSE – Cassa conguaglio per il settore elettrico, che opera nei settori dell’elettricità, del gas e dell'acqua. La sua missione principale è la riscossione di alcune componenti tariffarie dagli operatori; tali componenti vengono raccolte nei conti di gestione dedicati e successivamente erogati a favore delle imprese secondo regole emanate dall’Autorità. La CSEA è sottoposta alla vigilanza dell’Autorità e del Ministero dell’Economia e delle Finanze e provvede alla gestione finanziaria dei fondi incassati e alle conseguenti erogazioni di contributi a favore degli operatori del settore con impieghi in materia di fonti rinnovabili e assimilate, efficienza energetica, qualità del servizio, interrompibilità, perequazione, ricerca di sistema, progetti a favore dei consumatori, ecc. La CSEA, inoltre, svolge, nei confronti dei soggetti amministrati, attività ispettive volte ad accertamenti di natura amministrativa, tecnica, contabile e gestionale, consistenti nell’audizione e nel confronto dei soggetti coinvolti, nella ricognizione di luoghi e impianti, nella ricerca, verifica e comparazione di documenti. Cliente finale È il consumatore che acquista gas per uso proprio. Codice di Rete Documento che stabilisce le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione del servizio di distribuzione del gas. Concessione Atto per mezzo del quale l’Ente locale affida a una società la gestione di un servizio che ricade nell’ambito delle prerogative dell’Ente stesso e per il quale la società in questione assume il rischio di gestione. Misurazione Insieme di operazioni che ha lo scopo di determinare il valore vero di una grandezza. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 62 Perequazione Rappresenta la differenza tra i ricavi di competenza del periodo (VRT annuo) e quelli fatturati alla società di vendita sulla base dei volumi vettoriati. La posizione netta nei confronti della CSEA viene definita alla scadenza dell’anno termico ed è finanziariamente regolata nel corso dell’anno sulla base di acconti. Periodo di regolazione È il periodo temporale, normalmente quadriennale, per il quale sono definiti i criteri per la determinazione delle tariffe per il servizio di distribuzione. Punto di riconsegna (pdr) È il punto di confine tra l’impianto di distribuzione del gas e l’impianto di proprietà o gestito dal cliente finale in cui l’impresa di distribuzione riconsegna il gas trasportato per la fornitura al Cliente finale e nel quale avviene la misurazione. Servizio di distribuzione gas Servizio di trasporto di gas naturale attraverso reti di metanodotti locali da uno o più punti di consegna ai punti di riconsegna, in genere a bassa pressione e in contesti urbani, per la consegna ai consumatori finali. Società di Vendita o RelCo (Retail Company) Società che, in virtù di un contratto di accesso alle reti gestite da un Distributore, esercita l’attività di vendita del gas. Switching Subentro di un nuovo utilizzatore della rete nel servizio di distribuzione verso un determinato punto di riconsegna. Time-lag regolatorio E’ il ritardo con cui la tariffa remunera gli investimenti effettuati ed entrati in esercizio. VRT (Vincolo dei Ricavi Totale) È il valore totale dei ricavi ammessi per le società di distribuzione dall’autorità regolatrice a copertura dei costi per l’erogazione del servizio di distribuzione, di misura e di commercializzazione. TERMINI TECNICI Bar Unità di misura della pressione. La pressione atmosferica standard misura 1,01325 bar. City-Gate È il punto di consegna virtuale dato dall’interconnessione di più punti di consegna (REMI) del gas dalla rete di trasporto alla rete di distribuzione. Dispersione Fuoriuscita di gas dall’impianto di distribuzione. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 63 Gas immesso in rete È il gas trasferito dalla rete di trasporto alla rete di distribuzione e quindi immesso in quest’ultima attraverso i “punti di consegna”. La misurazione del gas immesso in rete tiene conto, oltre che dei quantitativi provenienti dalla rete di trasporto, anche delle quantità eventualmente aggiunte tramite carro bombolaio. Gas vettoriato È il quantitativo di gas riconsegnato agli utenti della rete di distribuzione presso i punti di riconsegna. Gascromatografo Strumento in grado di eseguire l’analisi del gas naturale o di sostanze in esso contenute, quali gli odorizzanti; è dotato di colonne gascromatografiche idonee alla separazione dei componenti del gas, di uno o più rivelatori e di un sistema di introduzione del campione gassoso e/o liquido. Il gascromatografo abbinato a sistemi di elaborazione dati (come personal computer e integratori elettronici) produce la documentazione che ne evidenzia la rintracciabilità e il risultato della misura. Può essere utilizzato sia per le analisi in campo (solitamente di tipo portatile) che per le analisi remote (solitamente di tipo fisso). Gruppi di riduzione finale per usi civili (G.R.F.) Impianti predisposti per ricevere e ridurre di pressione il gas da una pressione in entrata superiore a 0,04 bar, a un valore di pressione in uscita inferiore a 0,04 bar, e sono impiegati per alimentare i clienti finali attraverso una rete di distribuzione in bassa pressione. Gruppi di riduzione finale per usi industriali (G.R.I.) Impianti predisposti per ricevere e ridurre di pressione il gas, da una pressione in entrata superiore a 0,5 bar, a una pressione in uscita regolata per alimentare direttamente gli impianti di utilizzo industriale o similari (terziario, impianti di riscaldamento centralizzato, ecc.). Gruppi di riduzione d’utenza (G.R.U.) Impianti predisposti per ricevere e ridurre di pressione il gas da una pressione in entrata superiore a 0,5 bar, a un valore di pressione in uscita regolata a valori inferiori a 0,04 bar per alimentare direttamente i clienti domestici o similari. I G.R.U. costituiscono parte integrante degli Impianti di Derivazione d’Utenza (I.D.U.). Gruppo di misura Parte dell’impianto di alimentazione del cliente finale che serve per l’intercettazione, per la misura del gas e per il collegamento all’impianto interno del cliente finale. È comprensivo di un eventuale correttore dei volumi. Impianti di prelievo, riduzione e misura (I.P.R.M.) Impianti predisposti per ricevere, ridurre di pressione, misurare e odorizzare nella misura prescritta, il gas fornito dalle reti di trasporto agli enti erogatori del gas per uso civile quale che sia la pressione di consegna, a valle dei quali esiste di regola almeno un altro impianto di riduzione che immette in reti di distribuzione a più bassa pressione, o che alimenta direttamente le utenze. Impianti di riduzione intermedia (I.R.I.) Impianti predisposti per ricevere, ridurre di pressione ed eventualmente misurare il gas, da una pressione in entrata (Pe) superiore a 0,5 bar a un valore di pressione in uscita superiore a 0,04 bar. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 64 Impianti di derivazione d’utenza (I.D.U.) o allacciamento Complesso di tubazioni con dispositivi ed elementi accessori che costituiscono le installazioni necessarie a fornire il gas al cliente finale; l’impianto di derivazione utenza o allacciamento ha inizio dall’organo di presa (compreso) e si estende fino al gruppo misura (escluso) e comprende l’eventuale gruppo di riduzione; in assenza del gruppo di misura, l’impianto di derivazione utenza o allacciamento si estende fino all’organo di intercettazione terminale (incluso) della derivazione stessa. Odorizzante Prodotto che serve per odorizzare un gas inodore o per aumentare l’intensità di odore di un gas già odoroso. Pronto intervento Insieme delle azioni volte ad assicurare e/o ripristinare tempestivamente la sicurezza e, laddove tecnicamente possibile, la continuità del servizio di distribuzione gas in occasione del verificarsi di anomalie sull’impianto di distribuzione o la sicurezza in caso di dispersioni di gas a valle del punto di riconsegna. Punto di consegna (REMI) Per il gas naturale, è il punto coincidente con il punto di riconsegna della rete di trasporto dove viene reso disponibile al distributore il gas naturale. Per i gas diversi dal gas naturale, è il punto di alimentazione dell’impianto di distribuzione. Punto di interconnessione È il punto di interconnessione tra due impianti di distribuzione gestiti da imprese distributrici diverse. RAB (Regulatory Asset Base) Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità al fine della determinazione delle tariffe applicabili. Sistema di protezione catodica Complesso delle installazioni, comprendente gli elementi attivi e passivi, che permette di valutare costantemente le condizioni delle tubazioni in acciaio utilizzate dal sistema di distribuzione gas che per loro natura sono soggette a corrosione. Sistema di telecontrollo È il sistema finalizzato alla supervisione a distanza dei principali parametri (portata del gas immesso, pressione, temperatura del gas in uscita, ecc.) di funzionamento di un punto di consegna che assolve anche alla funzione di registrazione in modo automatico e continuo degli eventi di superamento per ciascun parametro. VIR (Valore Industriale Residuo) È l’importo che il gestore entrante deve corrispondere al gestore uscente per acquisire gli impianti. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Bilancio di esercizio 67 Stato patrimoniale (in €) ATTIVO 31.12.2014 31.12.2015 CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI IMMOBILIZZAZIONI Immobilizzazioni immateriali: Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno Concessioni, licenze, marchi e diritti simili Avviamento Immobilizzazioni in corso e acconti Altre Immobilizzazioni materiali: Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti 328.963 2.520.433 1.067.111 31.282 1.427.356 733.639 696.878 3.950.950 15.758.677 220.745.657 9.840.365 14.820.956 205.377.956 18.209.306 246.344.699 163.596 238.571.814 247.772.055 242.522.764 716.623 1.332.757 716.623 1.332.757 Immobilizzazioni finanziarie: Partecipazioni - imprese controllate - imprese collegate - imprese controllanti - altre imprese Crediti - verso imprese controllate - verso imprese collegate - verso imprese controllanti - verso altre imprese Altri titoli Azioni proprie TOTALE IMMOBILIZZAZIONI ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze: Materie prime, sussidiarie e di consumo Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati Lavori in corso su ordinazione Prodotti finiti e merci Acconti Crediti Crediti verso clienti - importi esigibili entro l'esercizio successivo Crediti verso imprese controllate Crediti verso imprese collegate Crediti verso controllanti - importi esigibili entro l'esercizio successivo 26.632.637 26.632.637 27.260.869 27.260.869 237.028 237.028 ! AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 68 Crediti tributari - importi esigibili entro l'esercizio successivo - importi esigibili oltre l'esercizio successivo Imposte anticipate - importi esigibili oltre l'esercizio successivo Crediti verso altri - importi esigibili entro l'esercizio successivo - importi esigibili oltre l'esercizio successivo 4.178.657 3.145.225 1.033.432 2.785.515 2.725.269 60.246 4.315.935 4.315.935 7.108.148 7.108.148 7.824.143 7.807.153 16.990 5.910.589 5.904.109 6.480 42.951.372 43.302.149 335.919 471.194 1.530 337.449 44.005.444 1.528 472.722 45.107.628 Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Partecipazioni in imprese controllate Partecipazioni in imprese collegate Partecipazioni in imprese controllanti Altre partecipazioni Azioni proprie Altri titoli Disponibilità liquide Depositi bancari e postali Assegni Danaro e valori in cassa TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE RATEI E RISCONTI ATTIVI Disaggio su prestiti Ratei e altri risconti TOTALE ATTIVO AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 71.747 291.777.499 287.702.139 69 (in €) PASSIVO 31.12.2014 PATRIMONIO NETTO Capitale Riserva da soprapprezzo delle azioni Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserve statutarie Riserva per azioni proprie in portafoglio Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell'esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO FONDI PER RISCHI E ONERI per trattamento di quiescenza e obblighi simili per imposte, anche differite altri TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO DEBITI Obbligazioni Obbligazioni convertibili Debiti verso soci per finanziamenti Debiti verso banche - importi esigibili entro l'esercizio successivo 315 - importi esigibili oltre l'esercizio successivo Debiti verso altri finanziatori Acconti Debiti verso fornitori - importi esigibili entro l'esercizio successivo 5.674.780 Debiti rappresentati da titoli di credito Debiti verso imprese controllate Debiti verso imprese collegate Debiti verso controllanti - importi esigibili entro l'esercizio successivo 120.465.450 Debiti tributari - importi esigibili entro l'esercizio successivo 1.531.019 Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale - importi esigibili entro l'esercizio successivo 1.282.644 Altri debiti - importi esigibili entro l'esercizio successivo 9.091.983 - importi esigibili oltre l'esercizio successivo TOTALE DEBITI RATEI E RISCONTI PASSIVI Aggio su prestiti Ratei e altri risconti TOTALE PASSIVO 31.12.2015 54.150.000 28.005.719 54.150.000 28.005.719 10.830.000 10.830.000 3.762.601 50.919.573 147.667.893 54.682.174 16.737.213 164.405.106 215.873 777.974 993.847 3.695.999 2.063.478 72.848 809.745 2.946.071 3.375.089 315 36.365 5.674.780 28.738 5.999.070 5.999.070 120.465.450 97.766.929 97.766.929 1.531.019 352.215 352.215 1.282.644 1.264.894 1.264.894 9.091.983 9.327.202 8.949.687 377.515 138.082.556 114.739.048 1.337.204 1.337.204 291.777.499 2.236.825 2.236.825 287.702.139 ! AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 70 Conto economico (in €) 2014 2015 VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE COSTI DELLA PRODUZIONE per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci per servizi per godimento di beni di terzi per il personale: - salari e stipendi - oneri sociali - trattamento di fine rapporto - trattamento di quiescenza e simili - altri costi ammortamenti e svalutazioni: - ammortamento delle immobilizzazioni immateriali - ammortamento delle immobilizzazioni materiali - altre svalutazioni delle immobilizzazioni 122.862.767 67.564.619 7.591.373 14.158.867 144.613.007 13.394.107 8.339.272 89.297.998 2.962.251 9.179.837 2.621.165 14.797.456 7.305.694 10.617.785 2.498.276 11.488.495 10.233.919 3.496.058 824.906 8.089.379 2.709.102 582.782 242.573 107.232 23.204.323 1.836.229 21.368.094 24.217.352 637.500 23.579.852 - svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci accantonamento per rischi altri accantonamenti oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE PROVENTI E ONERI FINANZIARI Proventi da partecipazioni: - da imprese collegate 351.466 Altri proventi finanziari: - da crediti iscritti nelle immobilizzazioni - da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni - da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni - proventi diversi dai precedenti da altri 12.189 Interessi e altri oneri finanziari: - verso controllanti 1.555.011 - verso altri 3.770.411 Utili e perdite su cambi TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE Rivalutazioni: - di partecipazioni - di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni - di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Svalutazioni: - di partecipazioni - di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni - di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni TOTALE DELLE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI Proventi Oneri: - altri 186.173 TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte sul reddito dell'esercizio UTILE DELL'ESERCIZIO AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 (282.993) 328.694 (616.134) 303.439 11.163.199 63.973.932 80.639.075 5.385.090 61.199.997 28.098.001 351.466 12.189 19.464 19.464 5.325.422 1.291.933 1.291.508 425 (4.961.767) (1.272.469) 186.173 2.388.220 2.388.220 (186.173) 75.491.135 24.571.562 50.919.573 (2.388.220) 24.437.312 7.700.099 16.737.213 ! 71 Utile complessivo dell'esercizio 2015 Patrimonio netto al 31 dicembre 2015 ! Totale patrimonio netto 113 Altre riserve 22 Utile dell'esercizio Utile complessivo dell'esercizio 2014 Patrimonio netto al 31 dicembre 2014 Altri movimenti del patrimonio netto Operazioni con gli azionisti: Attribuzione dividendo esercizio 2014 Liberazione riserve non distribuibili 111 Utili (perdite) a nuovo Attribuzione dividendo esercizio 2013 Liberazione riserve non distribuibili Scissione ramo teleriscaldamento Riserva soprapprezzo azioni Patrimonio netto al 31 dicembre 2013 Altri movimenti del patrimonio netto Operazioni con gli azionisti: Riserva legale (milioni di €) Capitale sociale Prospetto delle variazioni nelle voci di patrimonio netto 11 74 331 4 (74) (70) (164) (234) 51 148 (57) (57) (11) (11) (85) (85) (11) (7) 54 11 28 4 (74) 51 51 51 (51) 51 (51) 17 17 54 11 28 55 17 165 ! ! AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 72 Rendiconto finanziario (in milioni di €) A. Flussi finanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo indiretto) Utile (perdita dell'esercizio) Imposte sul reddito Interessi passivi/(interessi attivi) (Dividendi) Minusvalenze/(plusvalenze) nette derivanti dalla cessione di attività 1. Utile (perdita) dell'esercizio prima di imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione Rettifiche per elementi non monetari Variazione fondo rischi e oneri Variazione Trattamento di fine rapporto per lavoro subordinato Ammortamenti delle immobilizzazioni Svalutazioni (rivalutazioni) per perdite durevoli di valore Altre rettifiche per elementi non monetari 2. Flusso finanziario prima delle variazioni del capitale circolante netto Variazioni del capitale circolante netto Diminuzione/(aumento) delle rimanenze Diminuzione/(aumento) dei crediti verso clienti Aumento/(diminuzione) dei debiti verso fornitori Diminuzione/(aumento) ratei e risconti attivi Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi Altre variazioni del capitale circolante netto 3. Flusso finanziario dopo le variazioni del capitale circolante netto Altre rettifiche 2014 2015 51 25 5 17 8 1 1 1 82 27 (1) (2) 23 (1) 24 102 50 (5) 4 101 3 53 Interessi incassati/(pagati) Imposte sul reddito pagate Dividendi incassati (Utilizzo fondi) 4. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche FLUSSO FINANZIARIO DELLA GESTIONE REDDITUALE (A) B. Flussi finanziari derivanti dall'attività d'investimento Immobilizzazioni materiali (5) (33) (1) (8) 63 63 44 44 (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni immateriali (16) (16) (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni finanziarie (1) (4) (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Altre attività non immobilizzate (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Acquisizione o cessione di rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide Incremento (decremento) debiti verso fornitori per immobilizzazioni acquistate Decremento (incremento) crediti verso clienti per immobilizzazioni cedute FLUSSO FINANZIARIO DELL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO (B) C. Flussi finanziari derivanti dall'attività di finanziamento Mezzi di terzi Incremento/decremento debiti a breve verso banche Accensione finanziamenti Rimborso finanziamenti Mezzi propri Aumento di capitale a pagamento Rimborsi di capitale proprio Dividendi pagati FLUSSO FINANZIARIO DELL'ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO (C) Altre variazioni (riduzione indebitamento finanziario netto per scissione) INCREMENTO (DECREMENTO) DELLE DISPONIBILITA' LIQUIDE Disponibilità liquide a inizio periodo Disponibilità liquide a fine periodo AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 (13) (30) (20) (170) (24) (102) (68) (70) (70) (240) 207 (24) (24) ! 73 Note al bilancio di esercizio INFORMAZIONI SOCIETARIE AES Torino (nel seguito la Società) è una società per azioni, organizzata secondo l’ordinamento della Repubblica Italiana, controllata da Italgas S.p.A. che ne detiene il 100% del capitale sociale e domiciliata in Torino in Corso Regina Margherita n. 52. La Società opera nell’attività regolata della distribuzione del gas naturale. Tale attività è svolta avvalendosi di un sistema integrato di infrastrutture nella città di Torino. L’azionista CDP S.p.A. ha dichiarato, con effetto a partire dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2014, la sussistenza di un controllo di fatto nei confronti di Snam S.p.A., l’impresa consolidante, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 10 - Bilancio consolidato. Al 31 dicembre 2015 CDP S.p.A. detiene per il tramite di CDP Reti S.p.A. rispettivamente il 28,98% e 1,12% del capitale sociale di Snam S.p.A.. 9 e CDP GAS S.r.l. 10 La Società è soggetta a direzione e coordinamento da parte di Snam S.p.A.. 1 CRITERI DI REDAZIONE Il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 è stato redatto in conformità alla normativa del Codice Civile ed in base ai principi e criteri contabili dei Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dell’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). Ai sensi dell’art. 2423 del c.c. il Bilancio di esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale (predisposto secondo lo schema previsto dagli artt. 2424 e 2424 bis c.c.), dal Conto economico (elaborato in base allo schema di cui agli artt. 2425 e 2425 bis c.c.) e dalla presente Nota al bilancio di esercizio. La presente Nota fornisce l’illustrazione, l’analisi e in taluni casi un’integrazione dei dati di bilancio e contiene le informazioni richieste dall’art. 2427 c.c., da altre disposizioni del Decreto Legislativo n. 127/1991 o da altre leggi. La Nota contiene, inoltre, tutte le informazioni complementari ritenute necessarie a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società e del risultato economico dell’esercizio, anche se non richieste da specifiche disposizioni di legge. Nel caso in cui, per esigenze di migliore rappresentazione, i criteri delle voci di Bilancio vengano modificati rispetto agli esercizi precedenti, anche i corrispondenti importi del periodo di confronto vengono riclassificati ai fini di una corretta e omogenea comparazione. Al fine di illustrare in modo più efficace la situazione patrimoniale e finanziaria della Società e il risultato economico dell’esercizio sono stati elaborati, inoltre, i prospetti riclassificati di Stato patrimoniale e Conto economico, esposti nella relazione sulla gestione. Si precisa che non si sono verificati casi eccezionali che abbiano richiesto deroghe alle norme di legge relative al bilancio ai sensi del 4° comma dell’art. 2423 c.c.. Le informazioni a commento delle voci dello Stato patrimoniale e del Conto economico, tenuto conto della loro rilevanza, sono espresse in milioni di euro. La valutazione delle voci di bilancio è basata sul principio della competenza economica, della prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale, tenendo conto della funzione economica di ogni elemento dell’attivo e del passivo. 9 10 Società posseduta al 59,10% da CDP S.p.A.. Società interamente posseduta da CDP S.p.A. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 74 2 CRITERI DI VALUTAZIONE Si evidenziano, di seguito, i criteri di valutazione più significativi per la redazione del Bilancio di esercizio. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Riguardano spese aventi utilità pluriennale e sono iscritte al costo di acquisto o di produzione, comprensivo degli oneri accessori, e vengono ammortizzate sistematicamente in relazione alla residua possibilità di utilizzazione. Le vite utili delle spese aventi utilità pluriennale sono riportate nel commento alla voce immobilizzazioni immateriali. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo di acquisto o di costruzione, compresi gli oneri accessori diretti e indiretti, o al valore di conferimento. I valori sono espressi al netto dei corrispondenti Fondi ammortamento. I costi di manutenzione e riparazione vengono imputati all’attivo patrimoniale solo quando consentono di incrementare il valore e/o la funzionalità dei beni, mentre, in caso contrario, sono spesati nell’esercizio in cui vengono sostenuti. Le immobilizzazioni materiali sulle quali a fine esercizio viene rilevata una perdita durevole di valore sono oggetto di svalutazione. Il minor valore così iscritto non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata. La svalutazione viene stabilita sulla base del confronto tra valore di iscrizione e valore recuperabile. Le immobilizzazioni materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio a quote costanti sulla base della residua vita utile. Le vite utili dei beni sono riportate nel commento alla voce immobilizzazioni materiali. I cespiti completamente ammortizzati restano iscritti in bilancio sino al momento in cui sono eliminati o alienati. Qualora, indipendentemente dagli ammortamenti già contabilizzati, risulta una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario rettificato dei soli ammortamenti. I beni ottenuti in locazione finanziaria sono iscritti all’attivo patrimoniale nell’esercizio in cui è esercitato il diritto di riscatto. Nel periodo di locazione l’impegno per il valore complessivo dei canoni ancora da corrispondere è iscritto tra i Conti d’ordine in calce allo schema di Stato patrimoniale. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Le partecipazioni sono valutate al costo di acquisto o di sottoscrizione. Qualora risulti una perdita durevole di valore, la partecipazione viene corrispondentemente svalutata. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario a beneficio del Conto economico. CREDITI E DEBITI I crediti sono valutati al presumibile valore di realizzo tramite accantonamenti al Fondo svalutazione crediti, mentre i debiti sono iscritti al loro valore nominale. I crediti comprendono, inoltre, le imposte sul reddito anticipate per la parte non compensata con il Fondo per imposte differite. Eventuali crediti e i debiti in valuta estera presenti al termine dell’esercizio sono convertiti in euro sulla base dei cambi correnti alla data della chiusura; le differenze derivanti dall’adeguamento sono iscritte alla voce “Utili e perdite su cambi” del Conto economico. L’eventuale utile netto su cambi è accantonato in un’apposita riserva di Patrimonio netto non distribuibile fino al realizzo. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 75 DISPONIBILITÀ LIQUIDE Sono costituite dal saldo della cassa e dal saldo dei depositi bancari e sono espresse al loro valore nominale. RATEI E RISCONTI Riguardano quote di componenti positivi e negativi di reddito comuni a due o più esercizi e sono determinati in funzione della competenza temporale. FONDI PER RISCHI E ONERI I fondi per rischi e oneri sono accantonati per coprire perdite o passività, di esistenza certa o probabile, di cui tuttavia alla chiusura dell’esercizio non sono determinabili l’ammontare o la data di sopravvenienza. Gli stanziamenti riflettono la migliore stima possibile sulla base degli elementi a disposizione. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO E’ costituito con le quote calcolate in base al disposto dell’art. 2120 c.c. e ai contratti collettivi di lavoro vigenti per le diverse categorie di dipendenti, maturate in ciascun periodo amministrativo fino al 1 gennaio 2007. Conformemente alla riforma della previdenza complementare, gli accantonamenti maturati a partire dal 1 gennaio 2007, rilevati in Conto economico tra i costi del personale, sono versati mensilmente ad un conto di tesoreria presso l’INPS o, a partire dalla data scelta, ai Fondi pensionistici complementari prescelti dai lavoratori. CONTI D’ORDINE Evidenziano gli impegni assunti dalla Società e vengono iscritti per l’ammontare dell’effettivo impegno alla data di chiusura dell’esercizio. RICAVI E COSTI Sono esposti in bilancio secondo il principio della prudenza e della competenza economica, con rilevazione dei relativi Ratei e risconti e sono iscritti al netto di eventuali abbuoni e sconti. IMPOSTE SUL REDDITO Le imposte sul reddito correnti sono determinate sulla base della miglior stima possibile del reddito imponibile. Il saldo algebrico tra le imposte dovute, gli acconti versati, le ritenute subite e in genere i crediti d’imposta, è iscritto nella voce Debiti tributari se passivo o tra i Crediti tributari se attivo. Le imposte sul reddito differite e anticipate vengono accantonate sulle differenze temporanee tra i valori delle attività e delle passività determinati secondo criteri civilistici e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali. La rilevazione delle imposte differite è omessa se si può dimostrare che il loro pagamento è improbabile, mentre l’iscrizione delle imposte anticipate e subordinata alla ragionevole certezza della loro recuperabilità. Le attività per imposte anticipate accolgono le imposte sul reddito differite attive derivanti da differenze temporanee tra risultato civilistico e l’imponibile fiscale, laddove non compensabili, per natura e scadenza, con le imposte differite passive. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 76 3 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Le immobilizzazioni immateriali, pari a 4 milioni di euro (1 milione di euro al 31 dicembre 2014), sono così dettagliate: 16 Fondo ammortamento e svalutazione 2 1 1 4 14 7 1 22 (2) 1 1 (2) Fondo ammortamento e svalutazione Valore finale lordo Altre variazioni Dismissioni Ammortamenti e svalutazioni 1 1 11 5 1 17 Valore finale lordo 2 Valore finale netto 2 Valore finale netto Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni in corso e acconti Investimenti (milioni di €) Valore iniziale netto 31.12.2014 11 5 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni in corso e acconti (1) 1 1 4 4 (1) Altre variazioni Dismissioni Ammortamenti e svalutazioni Investimenti (milioni di €) Valore iniziale netto 31.12.2015 3 1 (4) 12 6 18 Gli investimenti dell’esercizio pari a 4 milioni di euro, si riferiscono a costi esterni imputati direttamente all’attivo patrimoniale. Gli ammortamenti dell’esercizio, pari a 1 milione di euro, sono stati stanziati in base alle condizioni contrattuali, a quote costanti. La corrispondente vita utile considerata per il calcolo degli ammortamenti è compresa tra 1 e 5 anni. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 77 4 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Le immobilizzazioni materiali, pari a 239 milioni di euro, diminuiscono rispetto lo scorso esercizio di 8 milioni di euro e sono così dettagliati: (2) 1 126 3 129 Fondo ammortamento e svalutazione 1 Valore finale lordo (2) Valore finale netto (1) (19) (1) (21) Riclassifiche e altre variazioni (486) (5) (491) Decremento fondo amm per scissione ramo teleriscaldamento 12 4 16 Decremento fondo ammortamento Ammortamenti 17 589 9 615 Dismissioni Conferimento ramo teleriscaldamento Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Investimenti (milioni di €) Valore iniziale netto 31.12.2014 16 221 10 247 29 319 18 366 13 98 8 119 4 (23) (3) 2 Fondo ammortamento e svalutazione 2 Valore finale lordo (3) Valore finale netto (1) (21) (1) Ammortamenti Riclassifiche e altre variazioni 247 2 10 4 16 Decremento fondo ammortamento 16 221 10 Dismissioni Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Immobilizzazioni in corso Investimenti (milioni di €) Valore iniziale netto 31.12.2015 15 205 19 29 322 28 14 117 9 239 379 140 (4) Gli investimenti dell’anno, pari a 16 milioni di euro, si riferiscono per 3 milioni di euro a costi esterni imputati direttamente all’attivo patrimoniale e per 13 milioni di euro a costi interni capitalizzati, di cui 6 milioni di euro per materiali di magazzino, 4 milioni di euro per costi di lavoro e 3 milioni di euro per costi per servizi. Non sono mai stati imputati oneri finanziari all’attivo patrimoniale. Gli ammortamenti ammontano a 23 milioni di euro, relativi ad aliquote economico-tecniche, sono stati rilevati in base alle vite utili comprese nel seguente prospetto: Vita utile delle immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Fabbricati Impianti e macchinari Rete di distribuzione e trasporto gas Impianti di riduzione gas Impianti di derivazione gas Misuratori gas Attrezzature industriali e commerciali Apparecchi di misura e controllo Altre (anni) 50 50 20 40 15 5 3 - 11 L’allineamento della vita utile delle immobilizzazioni materiali (rete di distribuzione e trasporto gas da 60 a 50 anni, impianti di riduzione gas da 28 a 20 anni e impianti di derivazione gas da 55 a 40 anni), a quella economica-tecnica di gruppo, ha comportato maggiori ammortamenti pari a 8 milioni di euro, di cui 6 milioni di euro per il recupero delle quote pregresse. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 78 Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Valore al 31.12.2015 Riclassifiche e altre variazioni 1 21 1 23 Decrementi 13 98 8 119 Svalutazioni Ammortamenti (milioni di €) Valore al 31.12.2014 Di seguito è riepilogata la movimentazione dei fondi ammortamento: 14 117 9 140 (2) (2) I beni completamente ammortizzati e ancora in uso ammontano a 44 milioni di euro. Non esistono immobilizzazioni materiali svalutate ai sensi dell’art. 2426 c.c. per perdite durevoli di valore, né immobilizzazioni oggetto di rivalutazione in base a leggi speciali, generali o di settore o volontarie. 5 RIMANENZE Le rimanenze pari a 1 milione di euro si riferiscono a materiali diversi relativi agli impianti gas, principalmente tubazioni, misuratori e raccorderia. Il valore di mercato non supera il valore contabile delle rimanenze di conseguenza non sono mai stati costituiti Fondi svalutazione magazzino. 6 CREDITI I crediti pari a 43 milioni di euro, in linea rispetto allo scorso esercizio, sono così dettagliati: (milioni di €) 31.12.2014 Crediti commerciali verso: clienti esigibili entro l'esercizio successivo Crediti tributari: imposte dirette entro l'esercizio successivo imposte dirette oltre l'esercizio successivo Imposte anticipate: imposte dirette oltre l'esercizio successivo Crediti diversi verso: altri entro l'esercizio successivo 31.12.2015 27 27 27 27 3 1 4 3 4 4 7 7 8 8 43 6 6 43 3 I crediti commerciali sono esposti al netto del fondo svalutazione di 1 milione di euro, invariato rispetto allo scorso esercizio. I crediti verso clienti, pari a 27 milioni di euro, risultano in linea con i valori al 31 dicembre 2014 e si riferiscono principalmente al vettoriamento del gas naturale e alle prestazioni su rete e punti gas. I crediti verso parti correlate rappresentano circa il 22,3% del totale. I crediti tributari pari a 3 milioni di euro, si riferiscono a imposte correnti per 3 milioni di euro. Le imposte anticipate pari a 7 milioni di euro sono relative ad ammortamenti temporaneamente indeducibili (10 milioni di euro) al netto di ammortamenti eccedenti (-3 milioni di euro). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 79 I crediti verso altri pari a 6 milioni di euro, riguardano: 31.12.2014 (milioni di €) Crediti verso CSEA Altri 31.12.2015 7 1 8 5 1 6 I crediti verso la CSEA si riducono di 2 milioni di euro quale saldo fra i minori crediti relativi ai Titoli di Efficienza Energetica (-4 milioni di euro) e i maggiori crediti per incentivi per la sicurezza (+2 milioni di euro). Non vi sono crediti in valuta né crediti relativi ad operazioni che prevedono per l’acquirente l’obbligo di retrocessione a termine. 7 PATRIMONIO NETTO (milioni di €) Capitale sociale Riserva legale Riserva da soprapprezzo delle azioni Utili relativi a esercizi precedenti - utili portati a nuovo Utile dell'esercizio 31.12.2014 31.12.2015 54 11 28 4 4 54 11 28 55 55 51 148 17 165 Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 ammonta a 165 milioni di euro e aumenta di 17 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto dell’utile di esercizio di 17 milioni di euro. CAPITALE SOCIALE Al 31 dicembre 2015 il capitale sociale è composto da n. 54.150.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna, e risulta interamente versato. La Società non ha mai emesso azioni di godimento, obbligazioni convertibili o valori simili. RISERVA LEGALE Ammonta a 11 milioni di euro e non subisce variazioni rispetto al 31 dicembre 2014. RISERVA DA SOPRAPPREZZO DELLE AZIONI La Riserva da soprapprezzo delle azioni, pari a 28 milioni di euro, non subisce variazioni rispetto al 31 dicembre 2014. UTILI RELATIVI A ESERCIZI PRECEDENTI Ammontano a 55 milioni di euro e si incrementano di 51 milioni di euro a fronte della destinazione del risultato dell’esercizio 2014 deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 21 aprile 2015. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 80 ANALISI DELLA COMPOSIZIONE DEL PATRIMONIO NETTO E RELATIVO REGIME DI DISTRIBUIBILITÀ Importo 31.12.2015 (milioni di €) CAPITALE RISERVE DI CAPITALE Riserva da soprapprezzo delle azioni RISERVE DI UTILI Riserva legale Utili portati a nuovo Possibilità di utilizzazione Quota disponibile 54 28 A, B, C 28 11 55 A, B A, B, C 11 55 94 11 83 Quota riserve non distribuibili Residua quota riserve distribuibili LEGENDA: A: disponibile per aumento di capitale B: disponibile per copertura perdite C: disponibile per distribuzione ai soci Il Patrimonio netto comprende riserve soggette a tassazione in caso di distribuzione, per complessivi 55 milioni di euro. In relazione agli ammortamenti, alle rettifiche di valore e agli accantonamenti dedotti ai soli fini fiscali, risultano vincolate, ai sensi dell’art. 109 comma 4 lettera b del D.P.R. n. 917/86, riserve per un ammontare di 10 milioni di euro. Le riserve che possono essere distribuite senza concorrere alla formazione del reddito imponibile ai fini IRES e IRAP ammontano a 83 milioni di euro, oltre all’utile dell’esercizio pari a 17 milioni di euro. 8 FONDI PER RISCHI E ONERI Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili Altri fondi AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Altre variazioni 3 (11) 3 Valore al 31.12.2014 Scissione ramo teleriscaldamento Utilizzi a fronte oneri Imposte anticipate nette (11) 2 1 1 2 1 1 Valore al 31.12.2015 Altre variazioni Imposte anticipate nette (1) Utilizzi a fronte oneri (1) Accantonam. (milioni di €) 8 1 1 10 Valore al 31.12.2014 Fondo imposte anche differite Fondo per spese future relative al personale Altri fondi Valore al 31.12.2013 (milioni di €) Accantonam. I fondi per rischi e oneri pari a 3 milioni di euro, risultano in aumento rispetto al 31 dicembre 2014, in conseguenza delle movimentazioni illustrate nella seguente tabella: 2 1 3 81 Il Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili, pari a 2 milioni di euro, riguarda la stima degli oneri a carico del datore di lavoro derivanti dalla soppressione, a far data dal 1 dicembre 2015, del Fondo Gas ai sensi della Legge 6 agosto 2015, n. 125. In particolare, la Legge, agli articoli 9-decies e 9-undecies, ha stabilito a carico del datore di lavoro: (i) un contributo straordinario per la copertura degli oneri relativi ai trattamenti pensionistici integrativi in essere all’atto della soppressione del Fondo Gas per gli anni dal 2015 al 2020. L’art. 9-quinquiesdecies dispone che “Qualora dal monitoraggio si verifichi l’insufficienza del contributo straordinario di cui al comma 9-decies per la copertura dei relativi oneri, con decreto direttoriale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e con il Ministero dell’economia e delle finanze, si provvede alla rideterminazione dell’entità del contributo straordinario, dei criteri di ripartizione dello stesso tra i datori di lavoro, nonché dei tempi e delle modalità di corresponsione del contributo straordinario all’INPS”; (ii) a favore degli iscritti o in prosecuzione volontaria della contribuzione, che alla data del 30 novembre 2015 non maturano il diritto al trattamento pensionistico integrativo da parte del soppresso Fondo Gas, un importo pari all’1% per ogni anno di iscrizione al fondo integrativo moltiplicato per l’imponibile previdenziale relativo al medesimo fondo integrativo per l’anno 2014, da destinare presso il datore di lavoro o alla previdenza complementare. Allo stato attuale, si è in attesa di conoscere i criteri, le modalità ed i tempi di corresponsione del contributo straordinario. Le scelte dei lavoratori sulla destinazione degli importi (previdenza complementare o presso il datore di lavoro) si sono concluse, così come previsto dalla Legge, in data 14 febbraio 2016. Gli altri fondi complessivamente pari a 1 milione di euro comprendono i valori accantonati relativi al fondo oneri ambientali, al fondo per oneri legati al raggiungimento degli obblighi di efficienza energetica (T.E.E.) e al fondo per oneri derivanti da contenziosi con terzi. 9 TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO La voce pari a 3 milioni di euro, rileva un decremento di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2014, principalmente dovuto al saldo tra l’accantonamento dell’esercizio, i versamenti a favore dell’INPS e dei fondi di previdenza, le anticipazioni corrisposte ai dipendenti e le indennità liquidate. 10 DEBITI I debiti, pari a 114 milioni di euro, diminuiscono di 24 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014. L’analisi per natura e per scadenza dei debiti è la seguente: (milioni di €) 31.12.2014 31.12.2015 Debiti finanziari: verso soci per finanziamenti entro l'esercizio successivo banche esigibili entro l'esercizio successivo banche esigibili oltre l'esercizio successivo Debiti commerciali: verso fornitori esigibili entro l'esercizio successivo Debiti verso imprese controllanti esigibili entro l'esercizio successivo (finanziari) esigibili entro l'esercizio successivo (commerciali) Debiti tributari: IVA esigibili entro l'esercizio successivo Debiti verso Iren S.p.A. per consolidato fiscale entro l'esercizio successivo altre imposte e tasse esigibili entro l'esercizio successivo Debiti diversi verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale entro l'esercizio successivo altri esigibili entro l'esercizio successivo altri esigibili oltre l'esercizio successivo 6 6 6 6 119 1 120 95 3 98 1 1 2 1 9 1 9 10 138 10 114 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 82 I Debiti verso fornitori risultano in linea con l’esercizio precedente. I debiti relativi all’attività di investimento ammontano a 2 milioni di euro (3 milioni di euro al 31 dicembre 2014). I Debiti verso imprese controllanti pari a 98 milioni di euro, in riduzione di 22 milioni di euro, sono relativi prevalentemente al debito di tesoreria nei confronti di Snam S.p.A.. I debiti verso imprese controllanti relativi all’attività di investimento ammontano a 1 milione di euro. I Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale, sono pari a 1 milione di euro. Gli Altri debiti esigibili entro l’esercizio, pari a 9 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2014, si riferiscono alle seguenti tipologie: (milioni di €) Voci di fatturazione da accreditare alle società di vendita gas e alla CSEA Debiti relativi al personale Voci di fatturazione da accreditare al Comune di Torino Altri 31.12.2014 3 1 4 1 9 31.12.2015 4 1 2 2 9 L’incremento dei debiti per voci di fatturazione da accreditare alle Società di vendita gas e dalla CSEA (+1 milione di euro) consegue sostanzialmente alle quote applicate alle Società di vendita e da riversare alla CSEA in materia di risparmio energetico, recupero sicurezza, perequazione e altre voci (RE, RS, UG1 e 11 GS) . I debiti si riferiscono pressoché integralmente a creditori residenti in Italia. Non vi sono debiti relativi ad operazioni che prevedono per l’acquirente l’obbligo di retrocessione a termine, né finanziamenti destinati a specifici affari ex art. 2447 – decies c.c.. 11 RATEI E RISCONTI PASSIVI I ratei e risconti passivi pari a 2 milioni di euro (1 milione di euro al 31 dicembre 2014), riguardano i risconti relativi ai contributi di allacciamento e canalizzazione. GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI E DI LIQUIDITÀ Pur mantenendo un limitato profilo di rischio economico e finanziario, in quanto concentrata in business regolati, Snam applica un approccio strutturato e sistemico di governo di tutti i rischi che possono influire sulle condizioni alla base della creazione di valore. Attraverso l’Enterprise Risk Management (ERM) e la nuova Politica di Gestione del rischio, emanata nel 2015, ha inteso rafforzare tale area dotandosi di un metodo di individuazione, valutazione, gestione e controllo dei rischi strutturato e omogeneo per tutte le società del gruppo. Il modello ERM è gestito da una funzione aziendale dedicata, è iterativo e prevede una valutazione dei rischi integrata, trasversale e dinamica che valorizza i sistemi di gestione già esistenti nei singoli processi aziendali. I principali rischi finanziari identificati e gestiti da AES Torino S.p.A. riguardano il rischio finanziario e di liquidità, derivanti dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve termine, dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e all’esposizione della Società a potenziali perdite su crediti conseguenti al mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Di seguito sono descritte le politiche e i principi adottati dalla Società per la gestione e il controllo dei rischi derivanti da strumenti finanziari sopra elencati. In accordo con le informazioni da indicare ai sensi dell’IFRS 7, sono altresì illustrate la natura e l’entità dei rischi risultanti da tali strumenti. 11 Tali componenti si riferiscono a: (i) RE - Quota variabile a copertura degli oneri per misure e interventi per il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore del gas naturale, (ii) RS - Quota variabile a copertura degli oneri per la qualità dei servizi gas, (iii) UG1 - Quota variabile a copertura di eventuali squilibri dei sistemi di perequazione e a copertura di eventuali conguagli, (iv) GS Quota variabile a copertura del sistema di compensazione tariffaria per i clienti economicamente disagiati. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 83 Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione si rinvia a quanto indicato nella Relazione sulla gestione al capitolo “Fattori di incertezza e gestione del rischio”. Rischio di variazione dei tassi di interesse Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo della Società è l’ottimizzazione del rischio di tasso d’interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria definiti e approvati nei piani societari. AES Torino intrattiene rapporti finanziari unicamente con la controllante Snam S.p.A. che svolge attività finanziaria per conto delle società del Gruppo, in forza di una convenzione in base alla quale provvede alla copertura dei fabbisogni finanziari e all’impiego della liquidità della Società. Al 31 dicembre 2015 il Gruppo Snam utilizza risorse finanziarie esterne nelle forme di contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con Banche e altri Istituti Finanziatori, di debiti finanziari a medio – lungo termine e linee di credito bancarie a tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (Euribor), e di prestiti obbligazionari essenzialmente a tasso fisso, collocati nell’ambito del programma Euro Medium Term Notes (EMTN). Ipotizzando un’ipotetica variazione del +/-10% dei tassi di interesse, effettivamente applicati nel corso del 2015 e raffrontati con quelli dell’esercizio 2014, non si evidenziano impatti sul patrimonio netto e sul risultato al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. Rischio credito Il rischio credito rappresenta l’esposizione della Società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di AES Torino. Relativamente al rischio di inadempienza della controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni accentrate di Snam per le attività connesse al monitoraggio del credito, alla gestione delle garanzie attive, all’attività di recupero crediti e all’eventuale gestione del contenzioso. AES Torino presta i propri servizi di distribuzione a 104 società di vendita, la più importante delle quali è Eni S.p.A.. Le regole per l’accesso degli utenti al servizio di distribuzione del gas sono disciplinate dal Codice di Rete, che in conformità a quanto stabilito dall’Autorità regola i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione del servizio di distribuzione, nonché le clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte delle società di vendita. Rischio liquidità Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale. L’obiettivo di AES Torino è quello di porre in essere una struttura finanziaria (in termini di rapporto tra indebitamento e Regulatory Asset Base (RAB), tra indebitamento a breve e a medio lungo termine e di indebitamento a tasso fisso e a tasso variabile) che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito. Ad oggi AES Torino si finanzia interamente tramite prestiti da parte della società controllante Snam S.p.A. che svolge attività finanziaria per conto delle società del Gruppo, in forza di una convenzione in base alla quale provvede alla copertura dei fabbisogni finanziari e all’impiego della liquidità della Società. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 84 Rischio default e clausole restrittive sul debito Il rischio di default nei contratti di finanziamento sussiste qualora nei contratti di finanziamento sottoscritti vi siano contenute disposizioni che prevedono la facoltà da parte del soggetto finanziatore di attivare protezioni contrattuali che possono arrivare fino al rimborso anticipato del finanziamento al verificarsi di precise circostanze, generando così un potenziale rischio di liquidità. Al 31 dicembre 2015 la Società ha in essere solo contratti di finanziamento con la controllante Snam. Tali contratti contengono, inter alia, clausole di change of control che prevedono l’obbligo di AES Torino di rimborsare anticipatamente l’intero importo del finanziamento in caso di perdita del controllo di AES Torino da parte di Snam. 12 RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI I ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 68 milioni di euro, diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2014 di 55 milioni di euro e riguardano: (milioni di €) Vettoriamento gas Vettoriamento calore e teleriscaldamento Contributi per allacciamenti e canalizzazioni Prestazioni varie 2014 2015 67 53 66 3 123 2 68 I ricavi da vettoriamento gas si riferiscono al trasporto di gas naturale per conto di tutti gli operatori commerciali che richiedano l’accesso alle reti della società in base al Codice di Rete; i volumi annuali di trasporto più rilevanti sono stati quelli relativi all’attività svolta nei confronti di Eni S.p.A.. Tali ricavi sono stati determinati in base alle delibere n. 367/2014/R/gas e 147/2015/R/gas dell’Autorità. La riduzione è attribuibile essenzialmente al venir meno degli effetti positivi del conguaglio tariffario operato nel 2014. La riduzione di 53 milioni di euro del vettoriamento calore deriva dagli effetti della scissione non proporzionale, con decorrenza dal 1 luglio 2014, e la conseguente cessazione dell’attività di distribuzione calore nei comuni di Torino e Moncalieri. Le prestazioni varie riguardano essenzialmente ricavi derivanti dalle prestazioni accessorie (modifica o rimozione di impianti esistenti; attivazione, disattivazione, sospensione e riattivazione della fornitura ai clienti finali; verifica del gruppo di misura su richiesta dei clienti finali; ecc.), previste dal cosiddetto Codice di Rete che regola il rapporto tra le società di distribuzione e di vendita. I ricavi delle vendite e prestazioni sono realizzati interamente sul territorio italiano. 13 INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni pari a 13 milioni di euro, in aumento di 5 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, si riferiscono agli incrementi delle immobilizzazioni materiali dell’attivo patrimoniale realizzati con risorse interne così dettagliati: (milioni di €) Immobilizzazioni materiali: materiali di magazzino costi per il personale costi per servizi 2014 2015 2 6 8 6 4 3 13 L’incremento delle immobilizzazioni per lavori interni relativo ai materiali di magazzino (+4 milioni di euro) trova riscontro nei maggiori costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 85 Le variazioni delle immobilizzazioni per lavori interni relative ai costi per servizi (+3 milioni di euro) e per il personale (-2 milioni di euro) sono conseguenti al maggior ricorso all’outsourcing, alla riduzione del numero dei dipendenti e alla diversa modalità di rilevazione dei costi indiretti capitalizzabili. 14 ALTRI RICAVI E PROVENTI Gli altri ricavi e proventi pari a 8 milioni di euro, diminuiscono di 6 milioni di euro come evidenziato dalla seguente tabella e sono così composti: (milioni di €) 2014 Proventi da risparmio energetico Incentivi per recupero sicurezza Ricavi per personale dato in prestito Altri ricavi e proventi 2015 10 3 4 3 1 1 14 8 La riduzione di 6 milioni di euro sui proventi da risparmio energetico è relativa ai minori T.E.E. consegnati per il relativo annullamento a maggio 2015 e trovano riscontro nei minori costi sostenuti per l’acquisto. Gli altri ricavi e proventi sono realizzati interamente sul territorio italiano. 15 COSTI PER MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE, DI CONSUMO E DI MERCI I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci pari a 7 milioni di euro, aumentano rispetto al precedente esercizio, di 4 milioni di euro come risulta dalla seguente tabella: (milioni di €) 2014 Materiali per il magazzino 2015 3 3 7 7 Riguardano prevalentemente misuratori gas e sono esposti al lordo dell’importo di 6 milioni di euro (2 milioni di euro nel 2014) relativo agli incrementi di immobilizzazioni materiali per lavori interni. 16 COSTI PER SERVIZI I costi per servizi pari a 11 milioni di euro, in aumento di 2 milioni di euro rispetto allo scorso esercizio, si riferiscono alle seguenti tipologie: (milioni di €) Manutenzioni e altre prestazioni di gestione degli impianti Servizi generali (service) Consulenze e prestazioni professionali varie Assicurazioni Lettura contatori Prestiti di personale e servizi per il personale Altri servizi diversi 2014 2015 3 2 1 1 1 1 9 3 3 1 1 1 2 11 Gli importi sono esposti al netto dei costi imputati direttamente alle immobilizzazioni materiali (4 milioni di euro) e al lordo degli incrementi di immobilizzazioni materiali per lavori interni (3 milioni di euro). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 86 17 COSTI PER GODIMENTO BENI DI TERZI I costi per godimento beni di terzi pari a 2 milioni di euro, in diminuzione di 1 milione di euro rispetto al precedente esercizio, si riferiscono alle seguenti tipologie: (milioni di €) 2014 2015 Canoni per compartecipazione e occupazione suolo pubblico 3 3 2 2 18 COSTI PER IL PERSONALE I costi per il personale pari a 11 milioni di euro diminuiscono rispetto all’esercizio precedente di 4 milioni di euro e sono così ripartiti: (milioni di €) 2014 Salari e stipendi Oneri sociali Trattamento di fine rapporto Altri costi 2015 10 4 1 8 2 1 15 11 L’importo complessivo è costituito, in conformità dei contratti di lavoro e delle leggi vigenti, dalle retribuzioni corrisposte al personale, dalle retribuzioni differite, dagli accantonamenti per trattamento di fine rapporto, dalle ferie maturate e non godute, dai costi accessori del personale e dagli oneri previdenziali e assistenziali a carico della Società. Gli importi sono esposti al lordo dei costi capitalizzati relativi alle immobilizzazioni materiali per 4 milioni di euro (6 milioni di euro nello scorso esercizio). Il numero medio dei dipendenti ripartito per categoria è il seguente: Qualifica professionale Ruolo 2014 Dirigenti Quadri Impiegati Operai 2 14 120 116 252 2015 1 9 84 104 198 Per dipendenti a ruolo si intendono i lavoratori iscritti nel Libro Unico del Lavoro della società. 19 AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI La voce pari a 24 milioni di euro comprende le quote di ammortamento che sono state determinate sulla base dei criteri illustrati alle voci “Immobilizzazioni immateriali” e “Immobilizzazioni materiali” dello Stato Patrimoniale: (milioni di €) Ammortamenti: Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali 2014 2015 2 21 23 1 23 24 Un’analisi più approfondita degli ammortamenti è riportata nelle note al bilancio ai paragrafi “Immobilizzazioni immateriali” e “Immobilizzazioni materiali”. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 87 20 ONERI DIVERSI DI GESTIONE Gli oneri diversi di gestione pari a 5 milioni di euro diminuiscono rispetto al precedente esercizio di 6 milioni di euro e riguardano: (milioni di €) 2014 Titoli di Efficienza Energetica Minusvalenze da radiazioni di immobilizzazioni Altri oneri 2015 10 1 4 1 11 5 Gli oneri riguardanti i Titoli di Efficienza Energetica (4 milioni di euro) si riducono di 6 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente in relazione ai minori T.E.E. acquistati per l’annullamento a maggio 2015 e trovano riscontro nei minori ricavi. 21 INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI Gli interessi e altri oneri finanziari pari a 1 milione di euro, diminuiscono rispetto all’esercizio precedente di 4 milioni di euro come risulta dalla seguente tabella: (milioni di €) 2014 Quota interessi finanziamento Snam Quota interessi finanziamento Mediobanca/IMI Quota interessi finanziamento Intesa San Paolo 2015 2 2 1 5 1 1 La riduzione degli oneri finanziari di 4 milioni di euro rispetto al 2014 consegue al minor indebitamento finanziario medio e alla riduzione dei tassi riferimento (Euribor). La Società non ha mai imputato oneri finanziari all’attivo patrimoniale. 22 PROVENTI E ONERI STRAORDINARI Gli oneri straordinari netti pari a 3 milioni di euro, sono relativi prevalentemente alla già citata soppressione del Fondo Gas ai sensi della Legge 6 agosto 2015 n. 125. 23 IMPOSTE SUL REDDITO Le imposte sul reddito, pari a 8 milioni di euro, si analizzano come segue: (milioni di €) Imposte correnti: IRES IRAP Imposte differite e anticipate nette: IRES IRAP 2014 2015 22 4 26 10 1 11 (1) (3) (1) 25 (3) 8 L’incidenza delle imposte dell’esercizio sul risultato prima delle imposte è del 32% (32,9% al 31 dicembre 2014). Le imposte sul reddito di periodo sono il risultato algebrico della somma delle imposte correnti (11 milioni di euro) e delle imposte anticipate (-3 milioni di euro). AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 88 L’aliquota teorica globale, determinata sulle rispettive basi imponibili civilistiche per l’IRES e per l’IRAP e rapportata la risultato prima delle imposte, risulta pari al 32,8% (32,8% nel 2014). L’aliquota teorica è determinata rapportando le seguenti grandezze: - imposte calcolate applicando le aliquote IRES ed IRAP rispettivamente all’utile prima delle imposte e al valore civilistico rettificato della differenza fra valori e coti della produzione; - risultato prima delle imposte. La differenza tra l’aliquota teorica e quella effettiva è di seguito analizzata: 2014 (milioni di €) Importo UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE UTILE OPERATIVO Costi per il personale Capitalizzazioni UTILE OPERATIVO RETTIFICATO (*) ALIQUOTA TEORICA (**) Effetto delle variazioni in aumento (diminuzione) rispetto all'aliquota teorica - Adeguamento fiscalità differita (IRES) Legge di Stabilità 2016 - Costi auto - Costi di passati esercizi - Variazioni per differenti aliquote IRAP - Dividendi - Imposte differite esercizi precedenti - Imposte esercizio precedente - Plusvalenze cessione beni aziendali e partecipazioni - Svalutazione immobilizzazioni materiali - Maggiori imposte per applic."Robin Hood Tax" e incr.aliq.IRAP soc. concessionarie esercizio prec. - Deduzione IRES per deducibilità IRAP sul costo del lavoro - altre ALIQUOTA EFFETTIVA Aliquota 2015 Imposta Importo Aliquota Imposta 76 81 15 27,5% 21 24 26 27,5% 7 96 4,2% 32,8% 4 25 26 4,2% 32,8% 1 8 4,2% 1 -4,2% 32,8% (1) 8 0,3% -1,3% -0,1% -0,8% 3,7% 34,6% 25 (*) L'utile operativo (da schemi IAS) è rettificato dei seguenti importi: costo del personale, capitalizzazioni relative al costo lavoro e oneri finanziari. 24 AMMONTARE DEI COMPENSI AD AMMINISTRATORI E SINDACI I compensi spettanti agli amministratori ammontano a 289 e 37 mila euro, rispettivamente per gli esercizi 2014 e 2015. I compensi spettanti ai sindaci ammontano a 61 e 53 mila euro, rispettivamente per gli esercizi 2014 e 2015. 25 CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI DIVERSI DALLA REVISIONE Ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob di seguito sono evidenziati i corrispettivi erogati alla Società di revisione e a entità a essa collegate. Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario Revisione contabile (*) Reconta Ernst & Young S.p.A. A.E.S. S.p.A. Compensi (in migliaia di euro) 50 50 (*) I servizi di revisione contabile comprendono: (i) la revisione del bilancio d'esercizio, (ii) le verifiche contabili nel corso dell'esercizio ai sensi dell'art.14, lettera b del D.Lgs n.39/2010, (iii) la verifica dei rendiconti annuali ai sensi del Testo Integrato Unbundling Contabile (TIUC), (iv) l'attestazione dei ricavi ai sensi delle deliberazioni dell'Autorità. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 89 26 RAPPORTI CON PARTI CORRELATE Tenuto conto dell’esistenza di una situazione di controllo di fatto da parte di CDP S.p.A. sulla controllante Snam S.p.A., ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 10 - Bilancio consolidato, le parti correlate della Società sulla base dell’attuale assetto proprietario di gruppo, sono rappresentate dalle controllanti Italgas S.p.A. e Snam S.p.A., dalla controllante indiretta Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e le società da esse controllate, collegate e a controllo congiunto, nonché dalle imprese controllate, collegate e sottoposte a controllo congiunto (direttamente o indirettamente) da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Inoltre, sono considerate parti correlate anche i membri del Consiglio di Amministrazione, i Sindaci e i dirigenti con responsabilità strategiche del Gruppo Snam e i loro familiari. I rapporti intrattenuti dalla Società con le parti correlate rientrano nell’ordinaria gestione dell’impresa e sono generalmente regolati in base a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che si sarebbero applicate fra due parti indipendenti. Tutte le operazioni poste in essere sono state compiute nell’interesse della Società. La Società è soggetta ad attività di direzione e coordinamento ex art. 2497 e ss. del Codice civile da parte della controllante Snam S.p.A.. Le operazioni compiute dalla stessa con le parti correlate riguardano essenzialmente la prestazione di servizi, la compravendita di beni con la controllante Italgas S.p.A. e Snam S.p.A. e con società da quest’ultima controllate, collegate o a controllo congiunto nonché con altre società possedute o controllate dallo Stato, oltre che la provvista e l’impiego di mezzi finanziari con la controllante Snam. Di seguito sono evidenziati i saldi dei rapporti di natura commerciale e diversa e di natura finanziaria posti in essere con le parti correlate sopra definite, per l’esercizio in corso e il precedente di raffronto. E’ altresì indicata la natura delle operazioni più rilevanti. Rapporti commerciali e diversi Denominazione (milioni di €) 31 dicembre 2014 2014 Costi Crediti Imprese controllanti Società Italiana per il Gas p.A. Imprese possedute o controllate dallo Stato Gruppo Eni Gruppo Enel Beni Debiti 1 1 11 10 1 11 Ricavi Servizi Altro Beni Servizi Altro 2 2 1 43 39 4 43 2 Denominazione (milioni di €) 31 dicembre 2015 2015 Costi Crediti Imprese controllanti Snam S.p.A. Società Italiana per il Gas p.A. Imprese possedute o controllate dallo Stato Gruppo Eni Gruppo Enel Beni Debiti 6 5 1 6 Ricavi Servizi Altro 3 1 2 2 2 7 3 4 5 7 Beni Servizi Altro 37 33 4 37 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 90 Rapporti finanziari Denominazione (milioni di €) 31 dicembre 2014 Crediti 2014 Debiti Imprese controllate da Snam S.p.A. Snam S.p.A. Proventi Oneri 119 119 119 2 2 2 Denominazione (milioni di €) 31 dicembre 2015 Crediti 2015 Debiti Imprese controllate da Snam S.p.A. Snam S.p.A. Proventi 95 95 95 Oneri 1 1 1 Rapporti commerciali e diversi con imprese controllanti Rapporti con la controllante Snam I principali rapporti commerciali passivi si riferiscono a prestazioni per servizi svolti a livello accentrato dalla controllante Snam S.p.A. (ICT, personale e organizzazione, pianificazione, amministrazione finanza e controllo, affari legali, segreteria societaria, servizi generali, immobiliari e di security, enterprise risk management, relazioni istituzionali e comunicazione, HSEQ, regolazione e internal audit), il cui modello di pricing si basa sul riaddebito dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi secondo una logica di full cost, a prestazioni per servizi di carattere informatico, sviluppo delle infrastrutture e prestiti di personale. Rapporti con la controllante Italgas I principali rapporti commerciali passivi intercorsi con Italgas S.p.A. riguardano il servizio di ricezione e smistamento chiamate per guasti e dispersioni, telecontrolli e dispacciamento gas, prestiti di personale, corsi di addestramento personale, emolumenti per cariche sociali ricoperte da dipendenti, prestazioni tecniche. Rapporti commerciali e diversi con imprese possedute o controllate dallo Stato Rapporti con società del Gruppo Eni I principali rapporti commerciali attivi si riferiscono all’attività di distribuzione gas naturale e prestazioni tecniche nei confronti di Eni S.p.A.; Rapporti con società del Gruppo Enel I principali rapporti commerciali attivi si riferiscono all’attività di distribuzione gas naturale e prestazioni tecniche nei confronti di Enel Energia S.p.A.. Rapporti con imprese controllate e collegate di Snam S.p.A. I principali rapporti finanziari intrattenuti con Snam S.p.A. riguardano la copertura dei fabbisogni finanziari e l’impiego delle liquidità tramite una convenzione di tesoreria per far fronte ai fabbisogni finanziari correnti. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 91 Incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulla situazione patrimoniale e sul risultato economico L’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci dello Stato patrimoniale è indicata nella seguente tabella riepilogativa: (milioni di €) 31 dicembre 2014 Totale Crediti commerciali e altri crediti Disponibilità liquide Debiti commerciali e altri debiti Debiti finanziari 31 dicembre 2015 Entità Incidenza % correlate Totale Entità Incidenza % correlate 35 11 31,4 33 6 18,2 17 119 1 119 5,9 100,0 19 95 5 95 26,3 100,0 L’incidenza delle operazioni con parti correlate sulle voci del Conto economico è indicata nella seguente tabella di sintesi: (milioni di €) 31 dicembre 2014 Totale Ricavi delle vendite e delle prestazioni Altri ricavi e proventi Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi Costi per il personale Oneri diversi di gestione Oneri finanziari 123 14 3 9 3 15 11 5 31 dicembre 2015 Entità Incidenza % correlate 43 35,0 2 22,2 2 40,0 Totale 68 8 7 11 2 11 5 1 Entità Incidenza % correlate 37 54,4 7 63,6 1 100,0 Le operazioni con parti correlate fanno parte della ordinaria gestione e sono generalmente regolate a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che si sarebbero applicate fra due parti indipendenti. 27 ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO A norma dell’art. 2497-bis, comma 4 del Codice Civile si indicano i dati essenziali del Bilancio al 31 dicembre 2014 di Snam S.p.A. che esercita sull’impresa l’attività di direzione e coordinamento. AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 92 Situazione patrimoniale e finanziaria 31.12.2013 Totale (in €) ATTIVITA' Attività correnti Disponibilità liquide ed equivalenti Crediti commerciali e altri crediti Attività per imposte sul reddito correnti Attività per altre imposte correnti Altre attività correnti Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari Attività immateriali Partecipazioni in controllate e a controllo congiunto Altri crediti Attività per imposte anticipate Altre attività non correnti TOTALE ATTIVITA' PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO Passività correnti Passività finanziarie a breve termine Quote a breve di passività finanziarie a lungo termine Debiti commerciali e altri debiti Passività per imposte sul reddito correnti Passività per altre imposte correnti Altre passività correnti Passività non correnti Passività finanziarie a lungo termine Fondi per rischi e oneri Fondi per benefici ai dipendenti Altre passività non correnti TOTALE PASSIVITA' PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserve Utile netto Azioni proprie Acconto sul dividendo TOTALE PATRIMONIO NETTO TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 31.12.2014 di cui verso parti correlate Totale 1.687.294 2.076.875.379 2.063.669.765 1.397.101 1.948.318 30.032.453 2.111.940.545 1.703.660 2.873.278.786 16.136.430 2.105.335 12.310.429 2.905.534.640 2.889.385 12.798.682 8.196.416.292 9.638.472.640 9.638.205.745 6.260.782 30.190.409 17.887.028.190 19.998.968.735 3.545.204 14.464.617 8.694.864.580 9.371.265.285 8.837.416 30.261.069 18.123.238.171 21.028.772.811 1.946.743.166 303.291.023 105.060.182 76.256.075 5.121.397 3.277.612 2.439.749.455 10.899.883 3.133.667 41.012.837 1.057.940.510 998.799.056 150.574.484 158.230 3.651.703 3.257.115 2.214.381.098 11.076.125.216 5.015.533 15.937.019 21.826.623 11.118.904.391 13.558.653.846 399.731.148 11.882.811.515 4.265.873 19.375.797 22.783.578 11.929.236.763 14.143.617.861 3.571.187.994 2.509.054.456 705.040.199 (6.978.016) (337.989.744) 6.440.314.889 19.998.968.735 3.696.851.994 2.722.593.690 470.470.318 (4.761.052) 6.885.154.950 21.028.772.811 di cui verso parti correlate 2.860.933.979 3.079 9.370.998.573 12.939.487 77.492.460 93 Conto economico 2013 2014 di cui verso parti correlate Totale (in €) RICAVI Ricavi della gestione caratteristica Altri ricavi e proventi Totale ricavi COSTI OPERATIVI Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi Costo lavoro AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI UTILE OPERATIVO (ONERI) PROVENTI FINANZIARI Proventi finanziari (*) Proventi da strumenti derivati Oneri finanziari (*) Oneri da strumenti derivati (*) PROVENTI SU PARTECIPAZIONI UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte sul reddito UTILE NETTO Totale di cui verso parti correlate 182.137.185 1.533.953 183.671.138 170.355.917 122.935 196.250.487 1.064.598 197.315.085 184.422.084 399.884 (121.960.289) (66.316.512) (188.276.801) (3.319.853) (7.925.516) (12.543.894) (16.377.192) (142.849.744) (68.260.881) (211.110.625) (4.532.690) (18.328.230) (14.368.466) (13.720.175) 445.028.390 305.121 (489.498.766) 444.900.829 384.490.755 (44.165.255) 757.211.455 705.120.684 384.698.839 196.578 (434.903.935) (29.559) (50.038.077) 536.533.262 468.166.955 (80.485) 705.040.199 2.303.363 470.470.318 (11.303.112) (2.741.920) (*) Ai fini di una migliore rappresentazione degli (Oneri)/Proventi finanziari, gli effetti economici attribuibili alla quota efficace dei contratti derivati di copertura sono rappresentati nella medesima voce in cui sono iscritti gli effetti economici derivanti dagli elementi coperti. Gli eventuali effetti economici attribuibili alla quota non efficace dei contratti derivati di copertura sono iscritti alla voce "(Oneri)/Proventi da strumenti derivati". Coerentemente, il valore dell'esercizio posto a confronto è stato riclassificato. Prospetto dell'utile complessivo 2013 (milioni di €) Utile netto Altre componenti dell'utile complessivo: Componenti riclassificabili a conto economico: Variazione fair value derivati di copertura cash flow hedge (quota efficace) Effetto fiscale 2014 705 470 (1) (3) 1 (2) (1) Componenti non riclassificabili a conto economico: (Perdite)/Utile attuariale da remeasurement sull'obbligazione per benefici definiti - IAS 19 Effetto fiscale 1 1 Totale altre componenti dell'utile complessivo al netto dell'effetto fiscale Totale utile complessivo dell'esercizio 705 (2) 1 (1) (3) 467 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 94 PROPOSTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ITALGAS S.p.A. ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, in relazione a quanto precedentemente esposto, Vi proponiamo di: 1. approvare il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015, che chiude con un utile di euro 16.737.212,70; 2. deliberare l’attribuzione a “Utili Portati a Nuovo” dell’utile di esercizio di 16.737.212,70 euro. San Donato Milanese, 10 marzo 2016 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 Il Consiglio di Amministrazione 95 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE DI ITALGAS S.p.A. ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI Nel corso dell’adunanza del 10 marzo 2016, il consiglio d’amministrazione di ITALGAS ha presentato, per sottoporlo all’approvazione della sua assemblea, il bilancio finale, con relazione sulla gestione e nota integrativa, di A.E.S. TORINO, incorporata ed estinta con effetto giuridico dal 1° gennaio 2016. Per quanto possa eventualmente occorrere, ci è stato chiesto di esporre la sintesi dell’attività svolta nel 2015 dal collegio di A.E.S. TORINO stessa, ovviamente cessato dalle sue funzioni al perfezionarsi della fusione. Abbiamo, quindi, tratto le seguenti informazioni mediante la consultazione del libro verbali di quel collegio, e, per quanto comunque utilmente rilevi e completi il quadro delle stesse, da quelli delle assemblee e del consiglio d’amministrazione, conservati agli atti dell’incorporante, considerando gli altrui lavori effettuati dal 1° gennaio 2015. Il collegio di A.E.S. TORINO si è riunito dieci volte. I relativi verbali non contengono rilievi o riserve quanto al sistema di controllo interno, all’adeguatezza dei profili di diligenza amministrativa ed alla capacità di rilevare e di rappresentare correttamente i fatti di gestione. Non annotano fatti ritenuti censurabili, irregolarità, omissioni, denunzie, anche ai sensi dell’articolo 2408 codice civile, esposti ed operazioni atipiche ed inusuali. Nell’indicare l’assunzione di informazioni dai suoi esponenti sull’effettuazione delle attività periodiche di RECONTA ERNST & YOUNG, titolare dell’incarico di revisione legale, non richiamano segnalazioni di fatti censurabili, di irregolarità e di carenze a cura della medesima. I verbali delle riunioni tenute nel 2015 dall’assemblea e dal consiglio dell’incorporata attestano che il collegio ha partecipato alle stesse, senza eccepire violazioni di prescrizioni di legge, di statuto e dei principi di corretta amministrazione. Il nostro presidente, che ha ricoperto l’analoga carica in A.E.S. TORINO, ci ha confermato che quel collegio non ha accertato altre risultanze che necessitino di comunicazione. Il progetto di bilancio finale di A.E.S. TORINO al 31 dicembre 2015, formalizzato, come premesso, dal consiglio di incorporante ITALGAS, reca il patrimonio netto di euro 164.405.106, già comprensivo dell’utile di euro 16.737.213. Nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa che lo corredano, gli amministratori indicano attività e andamento, dati economici, finanziari e patrimoniali, evidenziano ed illustrano rapporti di interscambio di beni e di servizi con parti correlate, corredano gli importi dello stato patrimoniale e del conto economico con criteri di valutazione ed effetti di movimentazioni. Abbiamo ottenuto dal cessato presidente ed amministratore delegato, ingegner Angelo Facchini, il quale ricopre tutt’ora la carica di responsabile gestione rete di ITALGAS, conferma verbale dell’insussistenza di altri elementi da comprendere in quel documento. RECONTA ERNST & YOUNG ci ha commentato i positivi esiti del suo lavoro ed illustrato i contenuti della sua relazione, del 31 marzo, priva di rilievi, sul nel bilancio finale al 31 dicembre 2015 di A.E.S. TORINO. 1 aprile 2016 IL COLLEGIO SINDACALE DI INCORPORANTE ITALGAS Roberto Lonzar Stefania Mancino Paolo Piccatti AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 96 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 97 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 98 DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Italgas S.p.A., tenutasi il 22 aprile 2016, ha deliberato di: 1. approvare il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 della società incorporata ed estinta AES Torino S.p.A., che chiude con un utile di euro 16.737.212,70; 2. deliberare l’attribuzione a “Utili Portati a Nuovo” dell’utile di esercizio di 16.737.212,70 euro. San Donato Milanese, 22 aprile 2016 AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015 99 A cura di Snam Stampa Periskop Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol Freelife Per informazioni rivolgersi a Italgas S.p.A. Largo Regio Parco, 9 10153 Torino Sito Internet: www.italgas.it AES Torino Relazione Finanziaria Annuale 2015