Mese Luglio - Operazione Lieta

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Mese Luglio - Operazione Lieta
Luglio 2016 Anno XXXIII - n. 2
Via Ferri, 91 - 25123 Brescia
030 2306463
www.lieta.it - [email protected]
Direttore responsabile: Giancarlo Caprini
Registro: Tribunale di Brescia n.29 del 13/6/2001
stampa: Grafiche Artigianelli srl
OPERAZIONE
LIETA
un
mondo
tutto
nuovo
UN
MONDO
TUTTO
NUOVO
C
i sono tanti modi di vedere ed affrontare le cose, e io da quando sono qui,
in questo posto che sta diventando un
po’ casa, ne ho scoperto uno tutto nuovo.
Un modo diverso di guardare ciò che succede attorno a me, ho aperto gli occhi, ho imparato ad ammirare, e credo che quando ti
trovi nel mezzo di un’esperienza di questo
genere pensi solo a viverla, ad immergerti fino in fondo, assapori le piccole cose, quelle a
cui prima non facevi caso. Mi sono commossa per delle semplici azioni, come uno scambio della pace, mi sono stupita per cose quasi ovvie, come vedere i bambini correre scalzi
in ogni dove, e poi ho capito quanto uno
sguardo, un sorriso o un abbraccio facciano
stare meglio di mille parole.
Qui le cose funzionano un po’ in modo diverso da come sono sempre stata abituata io
Marta Cavedaghi ha 20 anni
ed è originaria di Salò (Bs).
A Pacotì e Fortaleza nelle realtà
di Operazione Lieta sta vivendo
gli ultimi mesi del suo Servizio Civile.
non solo), con un amore immenso, e soprattutto
con una fede davvero sentita, le regole, l’educazione e l’impegno che sempre poi dovrà accompagnarli durante tutto il loro cammino, di scuola, di
lavoro ma soprattutto di vita.
Ho trovato il primo pezzo del mio puzzle: questa
esperienza sarà un bagaglio che porterò con me
per tutta la vita, in ogni cosa che farò e che vedrò
ci saranno gli occhi di questi bambini, le emozioni
che mi hanno insegnato e che nemmeno pensavo
esistessero, i loro sorrisi e ogni piccolo angolo di
questo paradiso.
A fine di questo periodo di Servizio Civile, che terminerà a settembre, avrò appreso sicuramente
tanto, perchè qui niente ti attraversa per caso,
tutto ti resta dentro.
Marta
a casa, e come prima cosa mi sono accorta
che la fretta non è nel loro sangue. Non essendo abituata ai ritmi che ora sono diventati quotidianità, all’inizio ho fatto un po’
fatica, ma è bastato davvero poco, qualche
giorno forse, per farmi capire che da qui non
andrei più via!
Ho trovato persone diverse da me, ma che
sono diventate fondamentali in questa avventura, ho conosciuto due persone fantastiche, il motore di tutto questo, Lieta e Angelo che trasmettono a questi bambini (e
SOMMARIO
BRASILIETA E’ OK
ANDIAM, ANDIAM, ANDIAMO A LAVORAR
Migliaia di giovani stanno vivendo l’estate all’insegna della
spensieratezza. Ce ne sono alcuni che si sono ritagliati però
anche un periodo da mettere a disposizione di chi le vacanze
neppure sa cosa siano. Operazione Lieta ne fa esperienza ogni
anno con il Campo di lavoro per le manutenzioni straordinarie
delle strutture di Pacotì, messe sotto stress dalle centinaia di
bambini che le abitano e le vivono per undici mesi l’anno.
LEGGI A PAGINA 4
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Ogni novità, qualsiasi novità,
ci interroga e ci costringe a rimettere a fuoco il come e il
perché delle cose. E’ capitato
anche a Brasilieta, “sfrattata” da Travagliato da un sindaco che ha individuato nella
festa una minaccia al commercio locale (?), che si è trovata nella necessità di cercare
in fretta una nuova casa e riadattarsi in spazi differenti da
quelli collaudati e sperimentati tanto a lungo. Quando la
notizia si è diffusa diversi Comuni si sono offerti per ospitare Brasileta e a tutti va un
grande grazie. Spazi e facilità
di accesso ci hanno portato a
scegliere Roncadelle. Ed è andata davvero bene!
A PAGINA 8
CORAL UFC, SPETTACOLO SORPRENDENTE
Ci vorrebbe un giornale intero per raccontare i contatti di mesi con questo
o quell’ufficio comunale, le promesse (tutte mancate) di un palco cittadino,
dell’inserimento nel cartellone delle iniziative estive,
del sostegno pubblico. Alla fine, lo straordinario spettacolo della Corale
universitaria di Fortaleza è andato in scena al Teatro Piamarta di Brescia,
con il rammarico di non averlo potuto promuovere come meritava.
Scriviamo qualche riga IN ULTIMA PAGINA.
Ne riparleremo in uno dei prossimi numeri.
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H
FACILE ANDARE IN VACANZA, DIFFICILE FARE VACANZE INTELLIGENTI, DIFFICILISSIMO TRASFORMARLE IN QUALCOSA DI TALMENTE STRAORDINARIO DA FARLO RESTARE APPICCICATO ALLA
PELLE PER MESI E ANNI. DEI TRE MODI, TUTTI DEGNI DI RISPETTO
E DI ATTENZIONE, CONCENTRIAMOCI SULL’ULTIMO. PERCHÉ
VENTI RAGAZZI SICURAMENTE IN GRADO DI VEDERE IL TANTO DI
BELLO, PIACEVOLE E INTRIGANTE CHE LASCIANO PERDERE,
SCELGONO DI ANDARE DOVE TROVERANNO TANTI SORRISI, MA
NIENTE DELLO STEREOTIPO DELLA VACANZA?
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o chiesto alla ventina
di giovani che si sono
preparati per il Campo
di lavoro a Pacotì
di Operazione Lieta,
di riassumere in una parola le
loro attese.
Le parole di chi è alla prima
esperienza sono state (in ordine
alfabetico): amicizia, condivisione,
crescita, divertimento, emozioni,
esperienze, incontro, novità,
serenità, stupore, scoperta…
E quelle di chi è al secondo o
ennesimo campo: abbraccio,
bisogno, consapevolezza, saudade
(nostalgia), serenità, sorrisi…
Parole da sogno. Parole di
desiderio. Parole il cui sapore è
dentro di noi, con il quale ci
imbattiamo varie volte nel nostro
vivere, ma non sempre riusciamo a
coglierne con soddisfazione la
pienezza. Parole necessarie alla vita
se sono state immerse in quel
grande fiume che è nostra realtà
quotidiana.
L’esperienza del campo è proprio
questa! Immerge i nostri sogni in
una realtà che li purifica, tempera e
fortifica.
Sono gli occhi dei bambini o di chi
bambino sa diventarlo che
eliminano il grigio della delusione e
accendono i colori della speranza.
Non cambia il mondo, ma il mio
mondo; non cambia la quotidianità
ma la mia quotidianità; non cambia
la casa in cui abito ma la casa
costruita nel mio cuore; non
cambiano le persone attorno a me
ma il mio modo di incontrarmi con
queste persone; non cambia la mia
vita ma il mio modo di viverla.
Confrontandomi con i problemi
reali dei bambini di Pacotì, i
problemi che schiacciano il mio
vivere diventano più leggeri;
vedendo il loro sorriso davanti al
dono di una caramella, scopro che
cambia quadrante l’orologio
regalatomi che ho al polso;
osservando il loro desiderio di
vivere ricco di fantasia e speranza,
mi fanno arrossire le nuvole che
mi impediscono di vedere il sole
che riscalda, vivifica, abbronza
la mia vita.
Allora le lacrime incominciano a
scendere abbondanti e incontenibili
(almeno al rientro)! Si ritorna
lentamente alla vita, alla nostra
vita, alla mia vita. La realtà ha
trasformato i nostri sogni in vita…
è diventata amicizia, condivisione,
crescita … stupore.
Per molti giovani e adulti che
hanno fatto questa esperienza
questo è il dono: “ho ricevuto
molto più di quanto ho dato”; “ho
imparato dai bambini a sorridere”;
“sto iniziando ad abbracciare la mia
vita”; “mi sono svegliato alla scuola
della vita e ne ho assimilata la
prima lezione”; “è bello vivere”;
“incomincio a scegliere ciò che è
veramente necessario”; “ho
reimparato a dire grazie-obrigado”!
E qui la storia ricomincia: ci sembra
di sognare! Ma le lacrime che
scendono abbondanti ed il
fazzoletto che ti viene offerto ti
ricordano che c’è un filo di verità
diverso che non c’era alla partenza.
Per ora è debole ed incapace di
affrontare le tempeste della vita ma
per chi ha il coraggio di crederci
diventerà un albero forte dove gli
uccelli–amici potranno godere della
sua ombra-amore.
Padre Giancarlo Caprini
VACANZE
AL CONTRARIO. O NO?
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Quando L’ESTATE
finisce nella valigia della SOLIDARIETA’
Mille, diecimila ragazzi, ma forse anche
di più, stanno preparandosi a giornate
piene di sole, mare, lago, montagna,
scoperte, amori, conquiste spesso reali,
spesso piene di niente. Venti ragazzi, solo venti, almeno tra quelli di cui ho notizie certe, sono già pronti a mettere la loro vacanza a disposizione di chi le vacanze neppure sa cosa siano.
Fra qualche giorno partiranno per Fortaleza, nord-est del Brasile, e da lì raggiungeranno Pacotì, sede operativa di Operazione Lieta, dove dovranno rimboccarsi le maniche e procedere alle manutenzioni annuali - pitturare, raschiare,
aggiustare... -, mischiarsi alla nidiata dei
ragazzi e bambini ospitati avendo cura
di farli divertire e giocare aiutandoli a
imparare. Dovranno anche mettersi
dentro un sistema che esige disponibilità e capacità di immedesimarsi con la
realtà missionaria interpretata da gente
- religiosi, volontari, curiosi - che ha messo la propria vita a disposizione di
un’idea solidale senza confini.
Facile andare in vacanza, difficile fare
vacanze intelligenti, difficilissimo trasformarle in qualcosa di talmente straordinario da farlo restare appiccicato alla
pelle per mesi e anni. Dei tre modi, tutti
degni di rispetto e di attenzione, mi interessa soltanto l’ultimo. Vorrei cioè
provare a capire perché venti ragazzi
[...], scelgono di andare dove, se tutto va
bene, troveranno tanti e meravigliosi
sorrisi, ma certo non l’opulenza dei luoghi mito della solita vacanza.
Una risposta l’ho trovata tra le righe lasciate scritte da un tale - forse normale,
forse pazzo o solo strambo -, che si chiamava Paneroni, scienziato fai da te, al
quale la teoria della terra costretta a
ruotare attorno al sole risultava così in-
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digesta e insopportabile da indurlo a sfidare tuoni, fulmini e tempeste per poter
gridare alla folla delle fiere e dei mercati
«la terra non gira, o bestie!». In sostanza, il buon Paneroni, se ho ben inteso il
suo messaggio, mi ha mandato a dire
che chiunque voglia rompere il muro
dell’ovvietà, per esempio quella che
vuole «poveri e miseri sempre più poveri
e miseri» e «ricchi sempre più ricchi», deve rispondere all’ovvietà con un’altra
ovvietà, per esempio quella che ipotizza
«poveri che diventano ricchi e ricchi che
scendono fino a prendere il loro posto
dei poveri».
I venti ragazzi che le loro vacanze le hanno messe a disposizione di altri, sconosciuti ma figli del medesimo Dio, sono sicuro che in segreto pensano davvero che
un giorno il sole, arrivando per risvegliare la terra e renderla più luminosa si
preoccuperà prima degli ultimi e poi, ma
2016, campo di lavoro n. 23
Quest’anno il gruppo è composto da ventiquattro persone. Quindici i bresciani: Luigina, Alessandro, Andrea e Valeria di Palazzolo; Chiara
e Serena di Travagliato; Laura di Botticino; Olga Maria, Anatoli e Marta di Brescia; Andrea di Darfo; Mariaelena di Leno, Elisa di Remedello;
Marcella e Massimo di Vestone. Ci sono poi Giorgia di Arzignano (Vi), Manuela di Desio (Mi), Irene di Novate Milanese (Mi), Elena di Rho
(Mi), Cristina di Mornico al Serio (Bg), Silvia di Castelli Calepio (Bg), Sara di San Giovanni Lupatoto (Vr), Silvia di Milano e Marco di Roma.
solo poi, degli altri. Se capitasse, e capiterà, ne sono certo, i bimbi delle favela,
dei tuguri, delle discariche e dei vicoli
puzzolenti sparsi in giro per il mondo
(ogni città ha i suoi e ogni popolo conta
e canta il suo dolore) torneranno a sperare di essere attori protagonisti e non
semplici comparse del gran teatro su cui
vanno in scena fatti e misfatti dell’umana avventura.
Un’altra risposta, ma forse è meglio dire
una diversa chiave di lettura, me l’ha of-
Un piccolo gruppo dei
partecipanti al Campo
di lavoro 2016 al termine
dell’ultimo incontro
di preparazione prima
della partenza per il Brasile.
ferta [un tale] disposto a mettere il suo
tempo di pensionato [...] al servizio di
un’idea che preveda accoglienza, condivisione e sostegno a persone, ma anche
a cose (una chiesa chiusa per mancanza
di preti che la tengano aperta, per esempio) in difficoltà. [Come dire,] pensare
meno al proprio tornaconto e un po’ di
più al benessere degli altri, magari a
quelli che, non per volontà ma per caso,
sono nati fuori dalla cerchia del solito
benessere.
Chi non vuole intendere altro se non il
vento piacioso e soddisfatto sollevato
dalla sua voglia di vacanza indisturbata,
allegra, elegante, piena di fascino e di
conquista continui pure a pensare che la
vacanza alternativa dei «venti o mille
giovani» diretti a Pacotì o in qualunque
altra parte del mondo abitata da derelitti, è soltanto una messinscena inscenata
per fare scena.
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Ovviamente, non è così. Per questi ragazzi, il gesto di mettere le vacanze nella borsa della solidarietà perché siano
un bene da condividere è la risposta più
ovvia al tentativo di ridurre vita ed esistenza a un cumulo di... ovvietà, la più
ovvia delle quali è quella che farà dire al
Paneroni di turno che «la terra non gira»
e che per farla girare nel modo migliore,
giusto il necessario per essere baciata
dal sole e quindi adatta a viverci tutti insieme appassionatamente e giustamente, non bastano le buone intenzioni.
Servono, invece, palanche, sghei, euri,
dollaroni, potere, finanza e politica, che
sono, almeno secondo loro, gli arnesi
necessari per mettere la parole «fine» a
qualunque poesia esistenziale. Ma sarà
davvero così o, meglio, deve essere proprio così?
Luciano Costa
da Bresciaoggi del 3 luglio 2016
nuova location successo rinnovato!
Qualche timore, inutile nasconderlo, c’era. Invece è andato
tutto benissimo e la nuova Brasilieta che dal 7 al 10 luglio si è
fatta a Roncadelle anche quest’anno ha accolto mediamente
ogni sera circa duemila persone. Scriviamo “nuova” perché –
dopo tanti anni in cui dire Brasilieta era dire Travagliato (il
paese dove la festa è stata ospitata per otto anni e che abbiamo
dovuto lasciare per il mancato rinnovo delle autorizzazioni da
parte del sindaco) – riorganizzare gli spazi della festa nel Parco
delle Montagnette alle porte della città non è stato semplice.
Ma ne è valsa la pena e dobbiamo dire un grande grazie
all’amministrazione comunale di Roncadelle che ci ha aiutato e
accolto generosamente. La festa è interamente promossa e
organizzata dai volontari di Operazione Lieta ed ha un unico
obiettivo: raccogliere fondi a sostegno delle
iniziative per i
bambini, i ragazzi e i giovani
brasiliani più in difficoltà. Per farlo puntano sulla cucina e
sulla musica. Ogni sera è stato possibile cenare scegliendo tra le
specialità di un tipico menù carioca: dal churrasco (la grigliata di
carne brasiliana) con la tradizionale picanha ai piatti di pesce,
dalle esfihas (fagottini ripieni di carne) alla feijoada (il piatto
più noto e più rappresentativo del Brasile). Due i palchi, uno per
ascoltare musica di qualità (si sono alternati Roberto Soggetti
Quartet, JazzNote, Forro do Dende, Augusta Trebeschi e Paolo
Cavagnini) e un altro per seguire veri e propri spettacoli
(TriBrasil, Appel, Alegria Tropical, Capoeira, Piba da Costa e
Pimenta Bahiana, Pegada Brasiliera). Più di cento i giovani
coinvolti nell’allestimento e nella gestione della festa: molti di
loro, partecipando a dei campi di lavoro, hanno conosciuto
direttamente le realtà educative e sociali del Nord-Est del
Brasile che Operazione Lieta sostiene dall’Italia; ma per tanti
Brasilieta è stata invece l’occasione per scoprire dietro le
spiagge e i grattacieli per turisti di Fortaleza i bisogni che
attendono ancora una risposta. Finite le grandi operazioni di
pulizia e riordino dei materiali, smaltita la fatica e recuperate le
energie, i volontari cominceranno a pensare alla festa del 2017.
Le idee non mancano.
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Sul palco di Brasilieta è salito
anche Michael de Almeida con
il suo flauto. Cresciuto a
Pacotì, oggi ha 28 anni. Nel
2009, al termine degli studi di
conservatorio a Fortaleza, ha
vinto una borsa di studio per
un master musicale in Europa.
È stato prima in Francia e poi
in Belgio dove vive e studia
tuttora anche con un piccolo
sostegno di Operazione Lieta.
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Domenica 24 luglio il Giornale di
Brescia ha pubblicato l’articolo che
riproduciamo in queste pagine.
Il protagonista è Tommaso Foppoli che
ha scelto un modo davvero originale
per farsi solidale con Operazione Lieta.
Trovate tutto nell’articolo mentre qui
accanto riproduciamo alcuni dei suoi
post dalla pagina Facebook creata per
l’occasione.
PS: Se vi chiedete come mai in tutte le
fotografie il viso di Tommaso non c’è,
sappiate che non lo sappiamo. Magari,
una volta finito di pedalare, ce lo
spiegherà lui stesso.
10
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E
L
I
S
BRA ISO
DIV
12.5.2016
Il senato brasiliano ha votato (55 voti contro 22)
l’impeachment nei confronti di Dilma Rousseff. La
presidente sarà sospesa dall’incarico per i prossimi
180 giorni nell’attesa di essere processata dal
senato stesso. L’accusa è di aver mentito sulle
dimensioni del deficit di bilancio prima delle ultime
elezioni del 2014. Se i due terzi dei senatori la
riterranno colpevole, Dilma sarà rimossa
definitivamente dalla carica di presidente.
Considerando che i senatori hanno appena votato
per l’impeachment con una maggioranza superiore
ai due terzi, il verdetto appare scontato. A Roussef
subentra il vice presidente Michel Tener, suo ex
alleato di governo. Nel nuovo esecutivo ci sono 21
ministri.
25.5.2016
Le intercettazioni hanno costretto
un ministro del nuovo governo
brasiliano a farsi da parte. Il 24
maggio Romero Jucá, nuovo
ministro della pianificazione, stretto
alleato del presidente ad interim
Michel Temer, ha deciso di mettersi
in congedo dopo la pubblicazione di
alcune intercettazioni. In una
conversazione telefonica Jucá
sosteneva la necessità di mettere in
stato d’accusa la presidente Dilma
Roussef per ostacolare l’inchiesta
per corruzione Petrobras. Jucá si è
difeso dicendo che le sue parole
erano state estrapolate dal contesto.
31.5.2016
Si dimette un secondo ministro del
nuovo governo brasiliano. Fabiano
Silveira, il ministro della
trasparenza del nuovo esecutivo
guidato da Michel Temer, ha
dovuto lasciare l’incarico dopo la
pubblicazione di alcune
intercettazioni telefoniche in cui
dava consigli legali al presidente
del senato e a un altro politico su
come evitare le indagini sullo
scandalo Petrobras.
17.6.2016
Nuovo capitolo della crisi politica
senza fine in corso in Brasile: il
ministro del Turismo dell’esecutivo
ad interim, Henrique Eduardo
Alves, ha rassegnato le dimissioni.
Alves è il terzo ministro a lasciare il
posto da quando il provvisorio
presidente della Repubblica,
Michel Temer, lo scorso 12 maggio
ha formato una nuova squadra di
governo sostituendo nell’incarico
Dilma Rousseff, sospesa perché
sottoposta a procedimento di
impeachment.
LA CRISI POLITICA IN BRASILE
(e un paragone preoccupate)
Alla fine della giornata era ormai evidente che in gran parte i
senatori erano interessati solo all’esito del procedimento, non
alle prove. In diverse occasioni il portavoce ha dovuto chiedere
ai senatori di smettere di parlare e mettere via i cellulari. Questo perché si è trattato di un atto politico, non di un atto di
giustizia, e la decisione era già stata presa prima del procedimento. Un atto politico. Per questa defenestrazione di una
presidente eletta sono state offerte due giustificazioni, entrambe inconsistenti. La prima è la giustificazione legale, basata sul fatto che il governo di Rousseff ha truccato i conti per
far sembrare meno grave la situazione economica del Brasile
prima delle elezioni del 2014. Effettivamente è così che sono
andate le cose, ma quale governo eletto non cerca di rifarsi un
po’ il trucco? E in ogni caso nessuno pensa che questo sia il vero motivo per cui Dilma è stata cacciata.
L’autore di questo articolo è
Gwynne Dyer, un giornalista
canadese che vive a Londra.
Autore di libri, documentari e
programmi radiofonici, scrive
periodicamente una nota di
politica internazionale che è
pubblicata in più di cento
giornali di tutto il mondo.
finanziaria globale nel 2008. Il motivo è semplice: la domanda
per i loro prodotti da esportazione è crollata.
Dilma non ha creato la crisi, ma inevitabilmente ne paga il
prezzo. Ed è proprio per questo che quasi due terzi dei brasiliani pensano che dovrebbe essere allontanata dal potere, altro che questioni legali. Tuttavia, pur ammettendo che Dilma
avrebbe potuto fare di meglio nella gestione della crisi, resta il
fatto che in una democrazia le questioni politiche si risolvono
con le elezioni, non con l’impeachment.
Dilma non ha creato la crisi economica del Brasile, ma
inevitabilmente ne paga il prezzo
La più ampia giustificazione politica è che la presidente ha gestito in modo orrendo l’economia. Effettivamente l’economia
brasiliana è in crisi profonda – in ciascuno degli ultimi due anni
ha registrato una decrescita del 4 per cento, il tasso di disoccupazione è al 10 per cento e l’inflazione galoppa – ma è altrettanto vero che tutti i grandi esportatori di materie prime si
trovano nelle stesse condizioni da quando è cominciata la crisi
L’esempio tailandese
I 55 senatori che hanno votato a favore dell’impeachment lo
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Nell’aula parlamentare gli
oppositori della Rousseff
hanno avuto comportamenti
da tifoseria calcistica. La frase
sullo striscione si potrebbe
tradurre con “Avete finito di
rubare”. Peccato che larga
parte dei parlamentari che
hanno votato contro la
presidente siano loro stessi
inquisiti per corruzione.
sanno benissimo, ma non hanno saputo resistere alla tentazione di dare una spallata alla presidente. Questo ci porta alle vere ragioni del procedimento e al preoccupante paragone con
la Thailandia, dove i generali hanno preso il potere nel 2014.
I tailandesi, come i brasiliani, hanno strappato il potere alla
dittatura militare negli anni ottanta attraverso l’azione politica nonviolenta. Come è inevitabile che accada in democrazia,
in entrambi i paesi si sono sviluppati forti movimenti politici
che hanno chiesto la ridistribuzione delle ricchezze a beneficio della metà impoverita della popolazione, e in entrambi i
paesi la prospera borghesia urbana si è mobilitata contro que(continua a pagina 14)
sta eventualità.
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25.6.2016
La presidente
brasiliana Dilma
Rousseff, attualmente
sospesa dal potere, sta
negoziando un patto
politico per evitare la
sua destituzione
definitiva e si è detta
favorevole a nuove
elezioni. ‘Io sono
sempre a favore. Se
saranno necessarie
nuove elezioni io sono
favorevole. Bisogna
sempre considerare un
fatto: non ci sarà
democrazia se il mio
mandato non sarà
ristabilito’, ha detto in
un’intervista concessa
a diversi media
stranieri. Solo allora,
ha aggiunto, ‘si potrà
consultare la
popolazione e vedere
cosa decide’.
LA CRISI POLITICA IN BRASILE
(e un paragone preoccupate)
Le speranze dei tailandesi più poveri si erano concentrate su
Thaksin Shinawatra (primo ministro dal 2001 al 2006) e poi,
dopo che i militari lo hanno costretto all’esilio, su sua sorella
Yingluck Shinawatra (prima ministra dal 2011 al 2014). In Brasile a rappresentare la sinistra al potere sono stati prima Luiz
Inácio Lula da Silva del Partito dei lavoratori (presidente dal
2002 al 2010) e poi la sua compagna di partito Dilma Rousseff
(presidente dal 2010 al 2016).
In Brasile la metà bianca della popolazione è generalmente
ricca, mentre i ‘pardos’ (mulatti) e i neri sono generalmente
poveri.
In Thailandia, la lotta tra i poveri delle città e delle campagne
(le camicie rosse) e i difensori dello status quo economico (le
camicie gialle) è sfociata nelle strade molto presto, ed era ormai degenerata nel sangue quando i generali hanno riconquistato il potere nel 2014. Naturalmente i militari sono intervenuti a sostegno delle camicie gialle, ma ancora oggi sembrano
determinati a tenere per sé il potere.
La politica brasiliana è stata meno violenta e l’esercito non è
intervenuto, per ora. Ma siamo comunque davanti a una lotta
di classe, resa ancora più complicata dal fatto che in Brasile le
classi sociali seguono la linea di demarcazione del colore della
pelle.
Il pretesto per aprire ai militari
Il più importante provvedimento adottato dal governo del
Partito dei lavoratori è la famosa bolsa família, un versamento
in contanti riservato a tutti quelli che vivono al di sotto della
soglia di povertà. Per avere diritto alla Bolsa bisogna semplicemente assicurarsi che i propri figli frequentino l’85 per cento
delle lezioni a scuola e siano adeguatamente vaccinati. Questo provvedimento ha strappato alla povertà 45 milioni di persone, un quarto della popolazione.
Nessuno ammetterà mai che la crisi politica nasce dalla decisione del governo di aiutare i poveri, ma è innegabile che la
folla che manifesta contro il governo di Dilma sia quasi interamente composta da bianchi, come interamente composto da
bianchi è il governo creato dal nuovo presidente ad interim,
Michel Temer. Temer non avrà vita facile nella gestione del
paese.
Gli indignati sostenitori del Partito dei lavoratori, infatti, si
stanno rapidamente radicalizzando a causa del colpo di stato
che ha provocato la caduta di Dilma, e la lotta si sta trasferendo nelle strade. Le manifestazioni e le barricate sono sempre
più frequenti, e difficilmente i manifestanti si asterranno dalle
proteste in occasione delle Olimpiadi che si apriranno in agosto a Rio de Janeiro. Questo, purtroppo, potrebbe fornire alla
destra brasiliana il pretesto per aprire le porte del potere ai
militari.
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CULTURA & CUCINA
Suco de melancia
Succo di anguria
con
FERNANDA BOCCONI
In Brasile l’anguria è molto diffusa
e non viene mangiata
soltanto al naturale,
ma anche come succo,
un’abitudine che curiosamente in Italia
non esiste ancora...
Dovete proprio assaggiarlo!
Procedimento
1. Tagliare la polpa dell’anguria a piccoli pezzi e togliere i
semi che si vedono, aiutandosi con un coltello appuntito.
2. Lasciar raffreddare la polpa in frigo.
3. Frullare, assaggiare e, se necessario, aggiungere un po’
di zucchero. Se l’anguria è di buona qualità e a giusta maturazione non ci sarà bisogno.
4. Passare il succo in un colino non troppo stretto per eliminare i semini tritati (quelli che non si è riuscito ad eliminare prima). Se il succo viene lasciato riposare per qualche
minuto i pezzettini di semi si depositano da soli sul fondo
della brocca, senza dover passare al colino.
5. Servire subito con cubetti di ghiaccio. A piacere si può
aggiungere un po’ di succo di limone o qualche fogliolina
di mentuccia.
Ingredienti
• anguria
(circa 250 g di polpa per un bicchiere grande)
• zucchero (se necessario)
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block notes
GULA
A metà luglio il Teatro Piamarta a Brescia ha ospitato la corale dell’Università Federale del Ceará per
uno spettacolo offerto ad Operazione Lieta a conclusione di una serie di rappresentazioni in Europa. La corale è formata da professori e studenti del
Dipartimento arti, musica e recitazione che ha messo in scena una bellissima ed emozionante testimonianza della cultura brasiliana, lontana anni luce
dalla stereotipate immagini del Brasile.
«Viaggiare» nel nome di Emer
La Fondazione Sipec, che da diversi decenni lavora per la cooperazione allo
sviluppo in Italia e all’estero, aveva tra i suoi soci Flavio Emer. Ammalato di
distrofia muscolare, morto il 13 agosto dello scorso anno, Flavio era anche un amico speciale di Operazione Lieta. Alla sua passione per i viaggi
è ispirato un bando lanciato dalla Fondazione, che si impegna ad erogare la somma di 7mila euro per sostenere il miglior sogno-progetto di viaggio che perverrà entro il 30 settembre 2016 da persone con disabilità dovuta a malattia neurodegenerativa. I progetti saranno selezionati per originalità, creatività, spinta motivazionale e fattibilità. www. fonsipec.it.
Da Orzinuovi a Santiago
Don Luciano Ghidoni, curato dell’oratorio Jolly di Orzinuovi, ha percorso
200 chilometri del «Camino» di Santiago per finanziare la ristrutturazione del centro giovanile. L’iniziativa, battezzata «200xcento» (duecento
chilometri a piedi del valore di 500 euro ciascuno) è stata accolta da singoli, gruppi e associazioni. Anche Operazione Lieta, attraverso il dinamismo di Luigi Molinari e delle iniziative che porta avanti nella Bassa
Bresciana, ha contribuito a questo progetto pensato per i giovani e per la
loro formazione. Esattamente come a Pacotì e al Centro Educacional di
Fortaleza!
COME AIUTARE
Una goccia (8 euro al mese)
il pacco famiglia (14 euro al mese)
le adozioni a distanza (18 euro al mese)
Se vuoi utilizzare il conto corrente postale
il numero è 10422251
Se invece preferisci far avere il tuo aiuto
attraverso la banca il nostro IBAN è
IT 89 K 08735 11200 014000351261
Per ogni informazione telefona
ad Operazione Lieta al numero 030 2306463