Mese Luglio - Operazione Lieta
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Mese Luglio - Operazione Lieta
Luglio 2016 Anno XXXIII - n. 2 Via Ferri, 91 - 25123 Brescia 030 2306463 www.lieta.it - [email protected] Direttore responsabile: Giancarlo Caprini Registro: Tribunale di Brescia n.29 del 13/6/2001 stampa: Grafiche Artigianelli srl OPERAZIONE LIETA un mondo tutto nuovo UN MONDO TUTTO NUOVO C i sono tanti modi di vedere ed affrontare le cose, e io da quando sono qui, in questo posto che sta diventando un po’ casa, ne ho scoperto uno tutto nuovo. Un modo diverso di guardare ciò che succede attorno a me, ho aperto gli occhi, ho imparato ad ammirare, e credo che quando ti trovi nel mezzo di un’esperienza di questo genere pensi solo a viverla, ad immergerti fino in fondo, assapori le piccole cose, quelle a cui prima non facevi caso. Mi sono commossa per delle semplici azioni, come uno scambio della pace, mi sono stupita per cose quasi ovvie, come vedere i bambini correre scalzi in ogni dove, e poi ho capito quanto uno sguardo, un sorriso o un abbraccio facciano stare meglio di mille parole. Qui le cose funzionano un po’ in modo diverso da come sono sempre stata abituata io Marta Cavedaghi ha 20 anni ed è originaria di Salò (Bs). A Pacotì e Fortaleza nelle realtà di Operazione Lieta sta vivendo gli ultimi mesi del suo Servizio Civile. non solo), con un amore immenso, e soprattutto con una fede davvero sentita, le regole, l’educazione e l’impegno che sempre poi dovrà accompagnarli durante tutto il loro cammino, di scuola, di lavoro ma soprattutto di vita. Ho trovato il primo pezzo del mio puzzle: questa esperienza sarà un bagaglio che porterò con me per tutta la vita, in ogni cosa che farò e che vedrò ci saranno gli occhi di questi bambini, le emozioni che mi hanno insegnato e che nemmeno pensavo esistessero, i loro sorrisi e ogni piccolo angolo di questo paradiso. A fine di questo periodo di Servizio Civile, che terminerà a settembre, avrò appreso sicuramente tanto, perchè qui niente ti attraversa per caso, tutto ti resta dentro. Marta a casa, e come prima cosa mi sono accorta che la fretta non è nel loro sangue. Non essendo abituata ai ritmi che ora sono diventati quotidianità, all’inizio ho fatto un po’ fatica, ma è bastato davvero poco, qualche giorno forse, per farmi capire che da qui non andrei più via! Ho trovato persone diverse da me, ma che sono diventate fondamentali in questa avventura, ho conosciuto due persone fantastiche, il motore di tutto questo, Lieta e Angelo che trasmettono a questi bambini (e SOMMARIO BRASILIETA E’ OK ANDIAM, ANDIAM, ANDIAMO A LAVORAR Migliaia di giovani stanno vivendo l’estate all’insegna della spensieratezza. Ce ne sono alcuni che si sono ritagliati però anche un periodo da mettere a disposizione di chi le vacanze neppure sa cosa siano. Operazione Lieta ne fa esperienza ogni anno con il Campo di lavoro per le manutenzioni straordinarie delle strutture di Pacotì, messe sotto stress dalle centinaia di bambini che le abitano e le vivono per undici mesi l’anno. LEGGI A PAGINA 4 2 Ogni novità, qualsiasi novità, ci interroga e ci costringe a rimettere a fuoco il come e il perché delle cose. E’ capitato anche a Brasilieta, “sfrattata” da Travagliato da un sindaco che ha individuato nella festa una minaccia al commercio locale (?), che si è trovata nella necessità di cercare in fretta una nuova casa e riadattarsi in spazi differenti da quelli collaudati e sperimentati tanto a lungo. Quando la notizia si è diffusa diversi Comuni si sono offerti per ospitare Brasileta e a tutti va un grande grazie. Spazi e facilità di accesso ci hanno portato a scegliere Roncadelle. Ed è andata davvero bene! A PAGINA 8 CORAL UFC, SPETTACOLO SORPRENDENTE Ci vorrebbe un giornale intero per raccontare i contatti di mesi con questo o quell’ufficio comunale, le promesse (tutte mancate) di un palco cittadino, dell’inserimento nel cartellone delle iniziative estive, del sostegno pubblico. Alla fine, lo straordinario spettacolo della Corale universitaria di Fortaleza è andato in scena al Teatro Piamarta di Brescia, con il rammarico di non averlo potuto promuovere come meritava. Scriviamo qualche riga IN ULTIMA PAGINA. Ne riparleremo in uno dei prossimi numeri. 3 H FACILE ANDARE IN VACANZA, DIFFICILE FARE VACANZE INTELLIGENTI, DIFFICILISSIMO TRASFORMARLE IN QUALCOSA DI TALMENTE STRAORDINARIO DA FARLO RESTARE APPICCICATO ALLA PELLE PER MESI E ANNI. DEI TRE MODI, TUTTI DEGNI DI RISPETTO E DI ATTENZIONE, CONCENTRIAMOCI SULL’ULTIMO. PERCHÉ VENTI RAGAZZI SICURAMENTE IN GRADO DI VEDERE IL TANTO DI BELLO, PIACEVOLE E INTRIGANTE CHE LASCIANO PERDERE, SCELGONO DI ANDARE DOVE TROVERANNO TANTI SORRISI, MA NIENTE DELLO STEREOTIPO DELLA VACANZA? 4 o chiesto alla ventina di giovani che si sono preparati per il Campo di lavoro a Pacotì di Operazione Lieta, di riassumere in una parola le loro attese. Le parole di chi è alla prima esperienza sono state (in ordine alfabetico): amicizia, condivisione, crescita, divertimento, emozioni, esperienze, incontro, novità, serenità, stupore, scoperta… E quelle di chi è al secondo o ennesimo campo: abbraccio, bisogno, consapevolezza, saudade (nostalgia), serenità, sorrisi… Parole da sogno. Parole di desiderio. Parole il cui sapore è dentro di noi, con il quale ci imbattiamo varie volte nel nostro vivere, ma non sempre riusciamo a coglierne con soddisfazione la pienezza. Parole necessarie alla vita se sono state immerse in quel grande fiume che è nostra realtà quotidiana. L’esperienza del campo è proprio questa! Immerge i nostri sogni in una realtà che li purifica, tempera e fortifica. Sono gli occhi dei bambini o di chi bambino sa diventarlo che eliminano il grigio della delusione e accendono i colori della speranza. Non cambia il mondo, ma il mio mondo; non cambia la quotidianità ma la mia quotidianità; non cambia la casa in cui abito ma la casa costruita nel mio cuore; non cambiano le persone attorno a me ma il mio modo di incontrarmi con queste persone; non cambia la mia vita ma il mio modo di viverla. Confrontandomi con i problemi reali dei bambini di Pacotì, i problemi che schiacciano il mio vivere diventano più leggeri; vedendo il loro sorriso davanti al dono di una caramella, scopro che cambia quadrante l’orologio regalatomi che ho al polso; osservando il loro desiderio di vivere ricco di fantasia e speranza, mi fanno arrossire le nuvole che mi impediscono di vedere il sole che riscalda, vivifica, abbronza la mia vita. Allora le lacrime incominciano a scendere abbondanti e incontenibili (almeno al rientro)! Si ritorna lentamente alla vita, alla nostra vita, alla mia vita. La realtà ha trasformato i nostri sogni in vita… è diventata amicizia, condivisione, crescita … stupore. Per molti giovani e adulti che hanno fatto questa esperienza questo è il dono: “ho ricevuto molto più di quanto ho dato”; “ho imparato dai bambini a sorridere”; “sto iniziando ad abbracciare la mia vita”; “mi sono svegliato alla scuola della vita e ne ho assimilata la prima lezione”; “è bello vivere”; “incomincio a scegliere ciò che è veramente necessario”; “ho reimparato a dire grazie-obrigado”! E qui la storia ricomincia: ci sembra di sognare! Ma le lacrime che scendono abbondanti ed il fazzoletto che ti viene offerto ti ricordano che c’è un filo di verità diverso che non c’era alla partenza. Per ora è debole ed incapace di affrontare le tempeste della vita ma per chi ha il coraggio di crederci diventerà un albero forte dove gli uccelli–amici potranno godere della sua ombra-amore. Padre Giancarlo Caprini VACANZE AL CONTRARIO. O NO? 5 Quando L’ESTATE finisce nella valigia della SOLIDARIETA’ Mille, diecimila ragazzi, ma forse anche di più, stanno preparandosi a giornate piene di sole, mare, lago, montagna, scoperte, amori, conquiste spesso reali, spesso piene di niente. Venti ragazzi, solo venti, almeno tra quelli di cui ho notizie certe, sono già pronti a mettere la loro vacanza a disposizione di chi le vacanze neppure sa cosa siano. Fra qualche giorno partiranno per Fortaleza, nord-est del Brasile, e da lì raggiungeranno Pacotì, sede operativa di Operazione Lieta, dove dovranno rimboccarsi le maniche e procedere alle manutenzioni annuali - pitturare, raschiare, aggiustare... -, mischiarsi alla nidiata dei ragazzi e bambini ospitati avendo cura di farli divertire e giocare aiutandoli a imparare. Dovranno anche mettersi dentro un sistema che esige disponibilità e capacità di immedesimarsi con la realtà missionaria interpretata da gente - religiosi, volontari, curiosi - che ha messo la propria vita a disposizione di un’idea solidale senza confini. Facile andare in vacanza, difficile fare vacanze intelligenti, difficilissimo trasformarle in qualcosa di talmente straordinario da farlo restare appiccicato alla pelle per mesi e anni. Dei tre modi, tutti degni di rispetto e di attenzione, mi interessa soltanto l’ultimo. Vorrei cioè provare a capire perché venti ragazzi [...], scelgono di andare dove, se tutto va bene, troveranno tanti e meravigliosi sorrisi, ma certo non l’opulenza dei luoghi mito della solita vacanza. Una risposta l’ho trovata tra le righe lasciate scritte da un tale - forse normale, forse pazzo o solo strambo -, che si chiamava Paneroni, scienziato fai da te, al quale la teoria della terra costretta a ruotare attorno al sole risultava così in- 6 digesta e insopportabile da indurlo a sfidare tuoni, fulmini e tempeste per poter gridare alla folla delle fiere e dei mercati «la terra non gira, o bestie!». In sostanza, il buon Paneroni, se ho ben inteso il suo messaggio, mi ha mandato a dire che chiunque voglia rompere il muro dell’ovvietà, per esempio quella che vuole «poveri e miseri sempre più poveri e miseri» e «ricchi sempre più ricchi», deve rispondere all’ovvietà con un’altra ovvietà, per esempio quella che ipotizza «poveri che diventano ricchi e ricchi che scendono fino a prendere il loro posto dei poveri». I venti ragazzi che le loro vacanze le hanno messe a disposizione di altri, sconosciuti ma figli del medesimo Dio, sono sicuro che in segreto pensano davvero che un giorno il sole, arrivando per risvegliare la terra e renderla più luminosa si preoccuperà prima degli ultimi e poi, ma 2016, campo di lavoro n. 23 Quest’anno il gruppo è composto da ventiquattro persone. Quindici i bresciani: Luigina, Alessandro, Andrea e Valeria di Palazzolo; Chiara e Serena di Travagliato; Laura di Botticino; Olga Maria, Anatoli e Marta di Brescia; Andrea di Darfo; Mariaelena di Leno, Elisa di Remedello; Marcella e Massimo di Vestone. Ci sono poi Giorgia di Arzignano (Vi), Manuela di Desio (Mi), Irene di Novate Milanese (Mi), Elena di Rho (Mi), Cristina di Mornico al Serio (Bg), Silvia di Castelli Calepio (Bg), Sara di San Giovanni Lupatoto (Vr), Silvia di Milano e Marco di Roma. solo poi, degli altri. Se capitasse, e capiterà, ne sono certo, i bimbi delle favela, dei tuguri, delle discariche e dei vicoli puzzolenti sparsi in giro per il mondo (ogni città ha i suoi e ogni popolo conta e canta il suo dolore) torneranno a sperare di essere attori protagonisti e non semplici comparse del gran teatro su cui vanno in scena fatti e misfatti dell’umana avventura. Un’altra risposta, ma forse è meglio dire una diversa chiave di lettura, me l’ha of- Un piccolo gruppo dei partecipanti al Campo di lavoro 2016 al termine dell’ultimo incontro di preparazione prima della partenza per il Brasile. ferta [un tale] disposto a mettere il suo tempo di pensionato [...] al servizio di un’idea che preveda accoglienza, condivisione e sostegno a persone, ma anche a cose (una chiesa chiusa per mancanza di preti che la tengano aperta, per esempio) in difficoltà. [Come dire,] pensare meno al proprio tornaconto e un po’ di più al benessere degli altri, magari a quelli che, non per volontà ma per caso, sono nati fuori dalla cerchia del solito benessere. Chi non vuole intendere altro se non il vento piacioso e soddisfatto sollevato dalla sua voglia di vacanza indisturbata, allegra, elegante, piena di fascino e di conquista continui pure a pensare che la vacanza alternativa dei «venti o mille giovani» diretti a Pacotì o in qualunque altra parte del mondo abitata da derelitti, è soltanto una messinscena inscenata per fare scena. 7 Ovviamente, non è così. Per questi ragazzi, il gesto di mettere le vacanze nella borsa della solidarietà perché siano un bene da condividere è la risposta più ovvia al tentativo di ridurre vita ed esistenza a un cumulo di... ovvietà, la più ovvia delle quali è quella che farà dire al Paneroni di turno che «la terra non gira» e che per farla girare nel modo migliore, giusto il necessario per essere baciata dal sole e quindi adatta a viverci tutti insieme appassionatamente e giustamente, non bastano le buone intenzioni. Servono, invece, palanche, sghei, euri, dollaroni, potere, finanza e politica, che sono, almeno secondo loro, gli arnesi necessari per mettere la parole «fine» a qualunque poesia esistenziale. Ma sarà davvero così o, meglio, deve essere proprio così? Luciano Costa da Bresciaoggi del 3 luglio 2016 nuova location successo rinnovato! Qualche timore, inutile nasconderlo, c’era. Invece è andato tutto benissimo e la nuova Brasilieta che dal 7 al 10 luglio si è fatta a Roncadelle anche quest’anno ha accolto mediamente ogni sera circa duemila persone. Scriviamo “nuova” perché – dopo tanti anni in cui dire Brasilieta era dire Travagliato (il paese dove la festa è stata ospitata per otto anni e che abbiamo dovuto lasciare per il mancato rinnovo delle autorizzazioni da parte del sindaco) – riorganizzare gli spazi della festa nel Parco delle Montagnette alle porte della città non è stato semplice. Ma ne è valsa la pena e dobbiamo dire un grande grazie all’amministrazione comunale di Roncadelle che ci ha aiutato e accolto generosamente. La festa è interamente promossa e organizzata dai volontari di Operazione Lieta ed ha un unico obiettivo: raccogliere fondi a sostegno delle iniziative per i bambini, i ragazzi e i giovani brasiliani più in difficoltà. Per farlo puntano sulla cucina e sulla musica. Ogni sera è stato possibile cenare scegliendo tra le specialità di un tipico menù carioca: dal churrasco (la grigliata di carne brasiliana) con la tradizionale picanha ai piatti di pesce, dalle esfihas (fagottini ripieni di carne) alla feijoada (il piatto più noto e più rappresentativo del Brasile). Due i palchi, uno per ascoltare musica di qualità (si sono alternati Roberto Soggetti Quartet, JazzNote, Forro do Dende, Augusta Trebeschi e Paolo Cavagnini) e un altro per seguire veri e propri spettacoli (TriBrasil, Appel, Alegria Tropical, Capoeira, Piba da Costa e Pimenta Bahiana, Pegada Brasiliera). Più di cento i giovani coinvolti nell’allestimento e nella gestione della festa: molti di loro, partecipando a dei campi di lavoro, hanno conosciuto direttamente le realtà educative e sociali del Nord-Est del Brasile che Operazione Lieta sostiene dall’Italia; ma per tanti Brasilieta è stata invece l’occasione per scoprire dietro le spiagge e i grattacieli per turisti di Fortaleza i bisogni che attendono ancora una risposta. Finite le grandi operazioni di pulizia e riordino dei materiali, smaltita la fatica e recuperate le energie, i volontari cominceranno a pensare alla festa del 2017. Le idee non mancano. 8 Sul palco di Brasilieta è salito anche Michael de Almeida con il suo flauto. Cresciuto a Pacotì, oggi ha 28 anni. Nel 2009, al termine degli studi di conservatorio a Fortaleza, ha vinto una borsa di studio per un master musicale in Europa. È stato prima in Francia e poi in Belgio dove vive e studia tuttora anche con un piccolo sostegno di Operazione Lieta. 9 Domenica 24 luglio il Giornale di Brescia ha pubblicato l’articolo che riproduciamo in queste pagine. Il protagonista è Tommaso Foppoli che ha scelto un modo davvero originale per farsi solidale con Operazione Lieta. Trovate tutto nell’articolo mentre qui accanto riproduciamo alcuni dei suoi post dalla pagina Facebook creata per l’occasione. PS: Se vi chiedete come mai in tutte le fotografie il viso di Tommaso non c’è, sappiate che non lo sappiamo. Magari, una volta finito di pedalare, ce lo spiegherà lui stesso. 10 11 E L I S BRA ISO DIV 12.5.2016 Il senato brasiliano ha votato (55 voti contro 22) l’impeachment nei confronti di Dilma Rousseff. La presidente sarà sospesa dall’incarico per i prossimi 180 giorni nell’attesa di essere processata dal senato stesso. L’accusa è di aver mentito sulle dimensioni del deficit di bilancio prima delle ultime elezioni del 2014. Se i due terzi dei senatori la riterranno colpevole, Dilma sarà rimossa definitivamente dalla carica di presidente. Considerando che i senatori hanno appena votato per l’impeachment con una maggioranza superiore ai due terzi, il verdetto appare scontato. A Roussef subentra il vice presidente Michel Tener, suo ex alleato di governo. Nel nuovo esecutivo ci sono 21 ministri. 25.5.2016 Le intercettazioni hanno costretto un ministro del nuovo governo brasiliano a farsi da parte. Il 24 maggio Romero Jucá, nuovo ministro della pianificazione, stretto alleato del presidente ad interim Michel Temer, ha deciso di mettersi in congedo dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni. In una conversazione telefonica Jucá sosteneva la necessità di mettere in stato d’accusa la presidente Dilma Roussef per ostacolare l’inchiesta per corruzione Petrobras. Jucá si è difeso dicendo che le sue parole erano state estrapolate dal contesto. 31.5.2016 Si dimette un secondo ministro del nuovo governo brasiliano. Fabiano Silveira, il ministro della trasparenza del nuovo esecutivo guidato da Michel Temer, ha dovuto lasciare l’incarico dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche in cui dava consigli legali al presidente del senato e a un altro politico su come evitare le indagini sullo scandalo Petrobras. 17.6.2016 Nuovo capitolo della crisi politica senza fine in corso in Brasile: il ministro del Turismo dell’esecutivo ad interim, Henrique Eduardo Alves, ha rassegnato le dimissioni. Alves è il terzo ministro a lasciare il posto da quando il provvisorio presidente della Repubblica, Michel Temer, lo scorso 12 maggio ha formato una nuova squadra di governo sostituendo nell’incarico Dilma Rousseff, sospesa perché sottoposta a procedimento di impeachment. LA CRISI POLITICA IN BRASILE (e un paragone preoccupate) Alla fine della giornata era ormai evidente che in gran parte i senatori erano interessati solo all’esito del procedimento, non alle prove. In diverse occasioni il portavoce ha dovuto chiedere ai senatori di smettere di parlare e mettere via i cellulari. Questo perché si è trattato di un atto politico, non di un atto di giustizia, e la decisione era già stata presa prima del procedimento. Un atto politico. Per questa defenestrazione di una presidente eletta sono state offerte due giustificazioni, entrambe inconsistenti. La prima è la giustificazione legale, basata sul fatto che il governo di Rousseff ha truccato i conti per far sembrare meno grave la situazione economica del Brasile prima delle elezioni del 2014. Effettivamente è così che sono andate le cose, ma quale governo eletto non cerca di rifarsi un po’ il trucco? E in ogni caso nessuno pensa che questo sia il vero motivo per cui Dilma è stata cacciata. L’autore di questo articolo è Gwynne Dyer, un giornalista canadese che vive a Londra. Autore di libri, documentari e programmi radiofonici, scrive periodicamente una nota di politica internazionale che è pubblicata in più di cento giornali di tutto il mondo. finanziaria globale nel 2008. Il motivo è semplice: la domanda per i loro prodotti da esportazione è crollata. Dilma non ha creato la crisi, ma inevitabilmente ne paga il prezzo. Ed è proprio per questo che quasi due terzi dei brasiliani pensano che dovrebbe essere allontanata dal potere, altro che questioni legali. Tuttavia, pur ammettendo che Dilma avrebbe potuto fare di meglio nella gestione della crisi, resta il fatto che in una democrazia le questioni politiche si risolvono con le elezioni, non con l’impeachment. Dilma non ha creato la crisi economica del Brasile, ma inevitabilmente ne paga il prezzo La più ampia giustificazione politica è che la presidente ha gestito in modo orrendo l’economia. Effettivamente l’economia brasiliana è in crisi profonda – in ciascuno degli ultimi due anni ha registrato una decrescita del 4 per cento, il tasso di disoccupazione è al 10 per cento e l’inflazione galoppa – ma è altrettanto vero che tutti i grandi esportatori di materie prime si trovano nelle stesse condizioni da quando è cominciata la crisi L’esempio tailandese I 55 senatori che hanno votato a favore dell’impeachment lo 12 Nell’aula parlamentare gli oppositori della Rousseff hanno avuto comportamenti da tifoseria calcistica. La frase sullo striscione si potrebbe tradurre con “Avete finito di rubare”. Peccato che larga parte dei parlamentari che hanno votato contro la presidente siano loro stessi inquisiti per corruzione. sanno benissimo, ma non hanno saputo resistere alla tentazione di dare una spallata alla presidente. Questo ci porta alle vere ragioni del procedimento e al preoccupante paragone con la Thailandia, dove i generali hanno preso il potere nel 2014. I tailandesi, come i brasiliani, hanno strappato il potere alla dittatura militare negli anni ottanta attraverso l’azione politica nonviolenta. Come è inevitabile che accada in democrazia, in entrambi i paesi si sono sviluppati forti movimenti politici che hanno chiesto la ridistribuzione delle ricchezze a beneficio della metà impoverita della popolazione, e in entrambi i paesi la prospera borghesia urbana si è mobilitata contro que(continua a pagina 14) sta eventualità. 13 25.6.2016 La presidente brasiliana Dilma Rousseff, attualmente sospesa dal potere, sta negoziando un patto politico per evitare la sua destituzione definitiva e si è detta favorevole a nuove elezioni. ‘Io sono sempre a favore. Se saranno necessarie nuove elezioni io sono favorevole. Bisogna sempre considerare un fatto: non ci sarà democrazia se il mio mandato non sarà ristabilito’, ha detto in un’intervista concessa a diversi media stranieri. Solo allora, ha aggiunto, ‘si potrà consultare la popolazione e vedere cosa decide’. LA CRISI POLITICA IN BRASILE (e un paragone preoccupate) Le speranze dei tailandesi più poveri si erano concentrate su Thaksin Shinawatra (primo ministro dal 2001 al 2006) e poi, dopo che i militari lo hanno costretto all’esilio, su sua sorella Yingluck Shinawatra (prima ministra dal 2011 al 2014). In Brasile a rappresentare la sinistra al potere sono stati prima Luiz Inácio Lula da Silva del Partito dei lavoratori (presidente dal 2002 al 2010) e poi la sua compagna di partito Dilma Rousseff (presidente dal 2010 al 2016). In Brasile la metà bianca della popolazione è generalmente ricca, mentre i ‘pardos’ (mulatti) e i neri sono generalmente poveri. In Thailandia, la lotta tra i poveri delle città e delle campagne (le camicie rosse) e i difensori dello status quo economico (le camicie gialle) è sfociata nelle strade molto presto, ed era ormai degenerata nel sangue quando i generali hanno riconquistato il potere nel 2014. Naturalmente i militari sono intervenuti a sostegno delle camicie gialle, ma ancora oggi sembrano determinati a tenere per sé il potere. La politica brasiliana è stata meno violenta e l’esercito non è intervenuto, per ora. Ma siamo comunque davanti a una lotta di classe, resa ancora più complicata dal fatto che in Brasile le classi sociali seguono la linea di demarcazione del colore della pelle. Il pretesto per aprire ai militari Il più importante provvedimento adottato dal governo del Partito dei lavoratori è la famosa bolsa família, un versamento in contanti riservato a tutti quelli che vivono al di sotto della soglia di povertà. Per avere diritto alla Bolsa bisogna semplicemente assicurarsi che i propri figli frequentino l’85 per cento delle lezioni a scuola e siano adeguatamente vaccinati. Questo provvedimento ha strappato alla povertà 45 milioni di persone, un quarto della popolazione. Nessuno ammetterà mai che la crisi politica nasce dalla decisione del governo di aiutare i poveri, ma è innegabile che la folla che manifesta contro il governo di Dilma sia quasi interamente composta da bianchi, come interamente composto da bianchi è il governo creato dal nuovo presidente ad interim, Michel Temer. Temer non avrà vita facile nella gestione del paese. Gli indignati sostenitori del Partito dei lavoratori, infatti, si stanno rapidamente radicalizzando a causa del colpo di stato che ha provocato la caduta di Dilma, e la lotta si sta trasferendo nelle strade. Le manifestazioni e le barricate sono sempre più frequenti, e difficilmente i manifestanti si asterranno dalle proteste in occasione delle Olimpiadi che si apriranno in agosto a Rio de Janeiro. Questo, purtroppo, potrebbe fornire alla destra brasiliana il pretesto per aprire le porte del potere ai militari. ❏ 14 CULTURA & CUCINA Suco de melancia Succo di anguria con FERNANDA BOCCONI In Brasile l’anguria è molto diffusa e non viene mangiata soltanto al naturale, ma anche come succo, un’abitudine che curiosamente in Italia non esiste ancora... Dovete proprio assaggiarlo! Procedimento 1. Tagliare la polpa dell’anguria a piccoli pezzi e togliere i semi che si vedono, aiutandosi con un coltello appuntito. 2. Lasciar raffreddare la polpa in frigo. 3. Frullare, assaggiare e, se necessario, aggiungere un po’ di zucchero. Se l’anguria è di buona qualità e a giusta maturazione non ci sarà bisogno. 4. Passare il succo in un colino non troppo stretto per eliminare i semini tritati (quelli che non si è riuscito ad eliminare prima). Se il succo viene lasciato riposare per qualche minuto i pezzettini di semi si depositano da soli sul fondo della brocca, senza dover passare al colino. 5. Servire subito con cubetti di ghiaccio. A piacere si può aggiungere un po’ di succo di limone o qualche fogliolina di mentuccia. Ingredienti • anguria (circa 250 g di polpa per un bicchiere grande) • zucchero (se necessario) 15 block notes GULA A metà luglio il Teatro Piamarta a Brescia ha ospitato la corale dell’Università Federale del Ceará per uno spettacolo offerto ad Operazione Lieta a conclusione di una serie di rappresentazioni in Europa. La corale è formata da professori e studenti del Dipartimento arti, musica e recitazione che ha messo in scena una bellissima ed emozionante testimonianza della cultura brasiliana, lontana anni luce dalla stereotipate immagini del Brasile. «Viaggiare» nel nome di Emer La Fondazione Sipec, che da diversi decenni lavora per la cooperazione allo sviluppo in Italia e all’estero, aveva tra i suoi soci Flavio Emer. Ammalato di distrofia muscolare, morto il 13 agosto dello scorso anno, Flavio era anche un amico speciale di Operazione Lieta. Alla sua passione per i viaggi è ispirato un bando lanciato dalla Fondazione, che si impegna ad erogare la somma di 7mila euro per sostenere il miglior sogno-progetto di viaggio che perverrà entro il 30 settembre 2016 da persone con disabilità dovuta a malattia neurodegenerativa. I progetti saranno selezionati per originalità, creatività, spinta motivazionale e fattibilità. www. fonsipec.it. Da Orzinuovi a Santiago Don Luciano Ghidoni, curato dell’oratorio Jolly di Orzinuovi, ha percorso 200 chilometri del «Camino» di Santiago per finanziare la ristrutturazione del centro giovanile. L’iniziativa, battezzata «200xcento» (duecento chilometri a piedi del valore di 500 euro ciascuno) è stata accolta da singoli, gruppi e associazioni. Anche Operazione Lieta, attraverso il dinamismo di Luigi Molinari e delle iniziative che porta avanti nella Bassa Bresciana, ha contribuito a questo progetto pensato per i giovani e per la loro formazione. Esattamente come a Pacotì e al Centro Educacional di Fortaleza! COME AIUTARE Una goccia (8 euro al mese) il pacco famiglia (14 euro al mese) le adozioni a distanza (18 euro al mese) Se vuoi utilizzare il conto corrente postale il numero è 10422251 Se invece preferisci far avere il tuo aiuto attraverso la banca il nostro IBAN è IT 89 K 08735 11200 014000351261 Per ogni informazione telefona ad Operazione Lieta al numero 030 2306463