il manifesto - quotidiano comunista

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POLITICA & SOCIETÀ
16/11/2007
I dieci giorni che non
sconvolgono l'Italia
ROBERTA CARLINI
Le tante trappole del
«Veltronellum»
MATTEO BARTOCCI
Dini salva Prodi per buttarlo
giù
ANDREA FABOZZI
Roma
Silvio e Romano, leader
nell'angolo
MICAELA BONGI
Welfare, servono «quadra e
quattrini»
M. BA.
Roma
«Gli ultrà dell'iperumano»
ALBERTO PICCININI MATTEO
PATRONO
Stop alle trasferte a sei club di
serie A
STEFANO MILANI
Rom, Frattini riceve lo stop
dell'Europa
ALBERTO D'ARGENZIO
Bruxelles
Humor «nero» al pronto
soccorso
I.S.
«Siete ladri». A fuoco la casa
dei rumeni
FRANCESCA PILLA
Napoli
15/11/2007
il manifesto del 14 Novembre 2007
Mafia Fermati dieci fiancheggiatori del boss Lo Piccolo. Il pm: «Metodi terroristici per ottenere
il pagamento del pizzo»
Un «pizzino» rivela: anche l'Ordine dei medici paga
CINZIA DELLA VALLE
Palermo
«Ora ti faccio sapere che giorni fa ho ricevuto 10 mila euro... e altri 10 mila li
dovrei ricevere in questi giorni». Nel pizzino c'è scritto anche da dove arrivano
questi soldi. Non è un negozio di scarpe, né una salumeria. E' l'Ordine dei
medici di Palermo. Il biglietto gli investigatori lo hanno trovato nel covo di
Francesco Franzese, il boss arrestato tre mesi fa, ritenuto uomo di Salvatore Lo
Piccolo.
Al momento del suo arresto Franzese ha tentato di buttare il pizzino nel wc, ma
i poliziotti lo hanno recuperato. Diecimila euro è la cifra che l'Ordine avrebbe
versato nelle casse della famiglia di San Lorenzo, il quartiere controllato dai Lo
Piccolo. Nello stesso quartiere si trova villa Magnisi, sede dell'Ordine che
raggruppa circa ottomila medici palermitani. Salvatore Amato, da oltre dieci anni
presidente dell'Ordine, dice di non avere mai pagato il pizzo, gli inquirenti però
stanno indagando. Per la categoria, questo pizzino rappresenta un segnale
inquietante. «Sono convinto che l'ordine non paga il pizzo - dice Renato Costa,
segretario dei medici della Cgil - ma la smentita del nostro presidente non puo'
bastare. Credo che bisogna aprire una riflessione sul rapporto tra sanità e
mafia, tra medici e mafia, un rapporto che purtroppo esiste».
In effetti, sono molti i medici coinvolti in inchieste di mafia: da Guttadauro,
considerato addirittura a capo della cosca di Brancaccio, a Cinà e Aragona. «A
questo punto - aggiunge Angelo Collodoro, segretario regionale della Fials chiederemo il commissariamento dell'Ordine e non potremmo che costituirci
parte civile in un eventuale processo come parte lesa, non solo nell'immagine,
ma anche nella sostanza».
Il pizzino salta fuori mentre la squadra mobile di Palermo sferra un altro colpo
contro il clan Lo Piccolo, proprio grazie ad altri biglietti trovati nella villa di
Giardinello, dove l'erede di Provenzano è stato catturato assieme al figlio
Sandro e ad altri due boss latitanti. Le ordinanze di custodia riguardano dieci
persone, considerate i vertici militari che facevano capo ai boss Salvatore e
Sandro Lo Piccolo, uomini che hanno messo a segno decine di estorsioni ai
danni di commercianti e imprenditori, accusati anche di traffico e spaccio di
droga, detenzione e porto illegale di armi e riciclaggio.
In particolare sono state documentate, attraverso le intercettazioni, estorsioni a
commercianti e imprenditori edili, in alcuni casi anche minacciati e picchiati per
costringerli a pagare il pizzo. I provvedimenti di fermo sono stati disposti dai pm
Francesco Del Bene, Gaetano Paci e Domenico Gozzo. Metodi che Paci ha
descritto come «terroristici», tanto erano violenti. Tra i fermati dalla sezione
«Catturandi» ci sono i fratelli Nunzio e Domenico Serio, di 29 e 28 anni,
Vincenzo Mangione, di 28 e Andrea Gioe' di 40. Tutti sono pregiudicati.
Secondo l'accusa, i fratelli Serio su mandato di Sandro Lo Piccolo e di suo
padre Salvatore, pianificavano e mettevano in pratica attività illecite nel territorio
della famiglia mafiosa di San Lorenzo.
I Serio avrebbero anche curato, attraverso il «reggente» di Partanna-Mondello,
Francesco Franzese, e con Antonino Nuccio, anche lui arrestato ad agosto, i
rapporti con i vertici di altre famiglie mafiose. Soggetto di spicco è Andrea Gioè,
perché indicato come referente per Franzese e Nuccio, in relazione alle
estorsioni da mettere a segno nella zona di Partanna Mondello. Il ruolo di Gioè
è indicato personalmente da Sandro Lo Piccolo nei pizzini trovati nel covo di
Franzese.
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L'ultimo sì di Dini rimanda la
spallata
ANDREA FABOZZI
Roma
Welfare, si va a strappi
R. POL.
Roma
I prigionieri di palazzo
Madama
MICAELA BONGI
Il Pd contro Marini, poi la pace
«Non si poteva fare
diversamente»
DANIELA PREZIOSI
Roma
A Corleone l'antimafia alla
brace
CINZIA DELLA VALLE
Palermo
Gratteri al comando
nell'assalto alla Diaz
SIMONE PIERANNI
Genova
16/11/2007 18.55