Gennaio - Athenaeum

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Gennaio - Athenaeum
Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano”
Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo
Direttore Onorario Francesco Carletti
Anno III Numero 1
Gennaio 2009
www.redazioneathenaeum.com
Athenaeum: l’avventura continua
Il giornale festeggia il secondo anniversario della fondazione
Tanti i cambiamenti, ma lo spirito rimane quello del primo numero
Gabriele Russo Russo
27 gennaio:
il mondo si ferma
per ricordare
A pagina 6
A pagina 4
Zabaione,
che cos’è?
A pagina 9
Athenaeum compie due anni.
Conservo gelosamente tutti i 20
numeri fin qui pubblicati, a cominciare dalle storiche prime
quattro pagine del 3 febbraio
2007, e ciascuno di essi porta
con sé ricordi ed emozioni. Più di
qualche volta mi sono chiesto
quale sia il più bello, senza mai
giungere ad una risposta, perché ogni uscita ha qualcosa in
più delle altre e può essere definita, senza alcuna presunzione,
“la più importante”. Se mancasse
uno soltanto di questi 20 numeri,
Athenaeum non sarebbe lo
stesso, perché un valore fondamentale per il nostro (e Vostro)
giornale è la costanza nell’impegno di chi lo redige (e non mi riferisco solo a chi è in redazione).
Sebbene qualche volta siamo
stati un po’ in ritardo (non questo mese: abbiamo atteso di proposito l’inizio di febbraio in
ricordo del primo numero!), nessuno di noi si è mai risparmiato
quando si è trattato di fare qualche sacrificio per il giornale e mi
auguro di cuore che possa essere sempre così.
Speciale a pagina 2
Athenaeum compie 2 anni!
niera esponenziale (da 4 a 16 pagine), ma posso garantirVi che lo
spirito con cui ogni mese viene
redatto è rimasto lo stesso, sempre ispirato al “Prologo” di Francesco Carletti. Non bisogna
dimenticare, inoltre, che i ragazzi
dell’attuale Ginnasio non erano
ancora nella nostra Scuola nel
gennaio 2007, eppure quasi tutti
si sono immediatamente dati da
fare per il giornale, con un entusiasmo che non ci saremmo mai
aspettati. Grazie a loro è aumentato, quantitativamente e qualitativamente, l’apporto degli
studenti. Perciò il nostro ringraIn questi due anni Athenaeum è ziamento va innanzitutto ai comcambiato profondamente nella pagni, sempre puntuali ed
grafica e si è ingrandito in ma- affidabili nell’inviarci gli articoli,
anche a costo di sacrificare un
A
pò del loro tempo libero.
pagina
Athenaeum vuole essere anche
3
un punto di riferimento per gli
e
ex-studenti della nostra Scuola
15
che ancora hanno voglia di migliorarla e sentirsi partecipi di
essa; in questo numero abbiamo
ben due articoli di ragazzi che
hanno frequentato il nostro
Liceo: uno di Matteo Stella ed
uno di Valeria Carletti. In più
dobbiamo ringraziare S.E. Mons.
Luigi Belloli, fondatore della nostra Scuola, che ormai da mesi
segue con vivo interesse le vicende di Athenaeum (a pagina
2 riportiamo qualche stralcio di
un suo messaggio) e che di recente ha anche contribuito con
un articolo.
Un ringraziamento poi è doveroso per il nostro tipografo, Andrea Tagliaferri, e i nostri
sponsors, grazie ai quali possiamo concretizzare le nostre
aspirazioni.
In
particolare,
quest’anno è stata fondamentale per noi la Open Data s.r.l. di
Mario Solidei, alla quale è dedicato anche un articolo (a pagina
12).
Vorrei citare anche tutti i docenti
e le altre persone (amici e genitori) che ci aiutano e ripongono
in noi la propria fiducia, ma neanche un’altra colonna basterebbe per farlo; allora per questa
volta tralascio i nomi e dico loro
semplicemente “grazie!”.
2
Scuola
Giulia Rossi
Gennaio 2009
A th e n a e u m compie due anni!
Era un giorno di gennaio quello di cui facciamo memoria,
un giorno come gli altri, ma in cui ebbe inizio una grande storia,
in cui si vedeva un sogno che piano piano diventava vero,
con due pagine sui banchi stampate in bianco e nero;
poi come il sole che colorava il mondo fuori,
ecco, anche quei fogli si riempirono di colori
e l’entusiasmo di quel giorno vive ancora adesso,
tra quelle pagine in cui ognuno può esprimere se stesso.
Con una foto, un articolo o anche solo una parola,
Athenaeum ci accompagna tra i banchi di scuola
e rende più piacevoli anche i momenti della merenda,
Athenaeum, il nostro giornale, Athenaeum, la nostra leggenda.
Da Matteo Stella
E poi si ha anche il coraggio di mettere in
dubbio che il Liceo Leoniano sia una scuola
“speciale”.
Eccome se lo è! Il solo fatto di avere quell’attenzione particolare, quasi maniacale,
per quei valori morali ed etici indispensabili
per una corretta crescita umana, basterebbe per affermarlo.
Ed a renderla una scuola particolare non ci
sono solo dirigenti e docenti. Ci sono gli
alunni. Che con il loro modo di fare sempre
cauto, educato e rispettoso, ma altrettanto
efficace e propositivo, hanno messo in piedi
una realtà eccezionale. Athenaeum, che fe-
Gennaio
Giugno
Da S.E. Mons. Luigi
Belloli
Desideravo comunque dirvi che
approvo pienamente il proposito
di Athenaeum di offrire più che
notizie, uno spazio per riflessioni
libere e rispettose come si addice
a giovani intelligenti, garbati e
coraggiosi. Oggi infatti ci vuole
coraggio ad andare contro corrente, dal momento che un diffuso andazzo non privilegia un pensare personale, paziente, attento e
oggettivo, ma piuttosto giudizi affrettati, superficiali e
per sentito dire.
steggia i suoi primi due anni di vita, non è
un semplice mensile. E’ lo specchio della
scuola. Di quella scuola sana, brillante, ingegnosa, multiculturale, dilettevole e riflessiva, quale è il “nostro” Liceo. Athenaeum è
quel preziosissimo compagno di viaggio
che costituirà la storia. Che oggi viene redatto per raccontare e per riflettere. Che domani verrà sfogliato per ricordare. E’ il
prodotto della genialità di un gruppo di ragazzi che non guardano solo al proprio orticello. Ma che hanno voglia di migliorare
l’ambiente in cui vivono, nonostante siano
consapevoli che saranno costretti ad abbandonarlo dopo soli cinque anni. E’ quell’amico al quale si raccontano le emozioni
Febbraio
Settembre
Marzo
Ottobre
più intime. E’ quel genitore dalla saggezza
del quale si traggono consigli utili per imparare ad affrontare la vita. E’ quel figlio
dalla semplicità del quale si impara a non
esasperare i problemi che la “vita da adulti”
porta con sé. Uno strumento speciale, dunque. Per una scuola speciale. E non è roba
da poco.
Nel salutare il Direttore, i Presidi, i docenti e
tutti i ragazzi, ringrazio di cuore i primi e gli
attuali redattori di Athenaeum, che mi permettono di riassaporare le sensazioni particolari che il “mio” Liceo mi permetteva di
provare. Grazie, ragazzi. Grazie, Athenaeum.
Aprile
Novembre
Maggio
Dicembre
Scuola 3
Anno III Numero 1
P i c a s s o , l ’ ” A rlecchino” d ell’arte
Il giorno 16 gennaio le classi II e III liceali si sono recate a Roma
I ragazzi hanno visitato la mostra sul grande artista al Vittoriano e hanno ammirato la Roma barocca
Luigi Crescenzi
Il giorno 16 Gennaio 2009 gli alunni delle
classi seconda e terza liceale si sono recati a
Roma per partecipare alla mostra di Picasso,
intitolata “l’Arlecchino dell’arte”, tenutasi al
Vittoriano.
Essendoci dati l’appuntamento alla stazione
di Anagni, alle ore 07.15, dopo alcune “raccomandazioni” da parte del professore Fruscella e del professor Tommasi , siamo partiti
con il treno delle 07.39. Dopo un viaggio
tranquillo e rilassante siamo giunti a Roma intorno alle ore 9.
Essendoci avviati per la Roma Barocca, ci
sembrava di camminare tra il mondo del caos
ma allo stesso tempo nella Roma antica, ricca
di arte e storia. Dopo una lunga camminata
cominciammo a vedere la colonna di Traiano, il Campidoglio , il Quirinale.
Ormai avventurati per Roma, valse la pena
anche dirigerci verso la Fontana di Trevi; ammirato lo stupendo complesso architettonico
rimanemmo tutti a bocca aperta; il professor
Tommasi, inoltre, ci fece notare che l’ultima
finestra del palazzo (ove è sita la fontana) è
finta anche se sembra vera, questa tecnica in
campo artistico si chiama trombe d’oil. La notizia che più ci stupì è che la fontana di Trevi
è stata realizzata come abbellimento del Palazzo ma anche come fontana, appunto, e in
questa passa l’acqua vergine.
Un piccolo gruppo di noi incuriosito di vedere la chiesa ortodossa antistante alla fontana di Trevi entrò per ammirarla; entrati
abbiamo sentito subito lo Spirito religioso che
ci accoglieva.
Giunti nella Chiesa “Trinità dei Monti”, nel
piazzale antistante alla chiesa, abbiamo potuto ammirare l’obeliscolo e dopo siamo subito entrati in Chiesa. Dopo una breve visita
silenziosa , spirituale ed artistica abbiamo ripreso il nostro cammino. Scesi per la scalinata
Per una cena
speciale...
siamo giunti in Piazza di Spagna, dove abbiamo ammirato il monumento dedicato a
Maria Vergine Immacolata.
Stanchi per il lungo cammino ci siamo diretti
verso Santa Maria del Popolo; mentre gli altri
camminavano un piccolo gruppo di noi, con
il Professor Tommasi, entrò in una chiesa Anglicana per capire e vedere come sono gli
edifici di culto degli anglicani.
Arrivati in Santa Maria del Popolo, prima delle
ore 11, siamo entrati nella Chiesa ammirando
le varie sculture e affreschi di quel Tempio.
Usciti dalla casa di Dio ci siamo divisi per
pranzare, ma non tutti. Alle ore 12.30 da
Santa Maria del Popolo ci siamo recati al Vittoriano. Essendo stanchi per il lungo tragitto
non vedevamo l’ora di arrivare al Vittoriano;
appena vedemmo l’Altare della Patria ci rallegrammo poiché eravamo arrivati a destinazione.
Entrati al Vittoriano cominciò il percorso nella
mostra. La mostra è iniziata con alcune opere
realizzate da Picasso e uno vestito allegro indossato dal medesimo mentre si trovava a
Roma a lavorare con una compagnia teatrale.
La moltiplicazione dei pani
per cinquemila uomini
Riportiamo il brano evangelico commentato dal Vescovo mercoledì 28 gennaio, affinché possiamo continuare a riflettere fino
al prossimo incontro.
Marco 6, 30-44
[30]Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù
e gli riferirono tutto quello che avevano
fatto e insegnato. [31]Ed egli disse loro:
«Venite in disparte, in un luogo solitario, e
riposatevi un pò». Era
infatti molta la folla
che andava e veniva e
non avevano più neanche il tempo di
mangiare. [32]Allora
partirono sulla barca
verso un luogo solitario, in disparte.
[33]Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città
cominciarono ad accorrere là a piedi e li
precedettero. [34]Sbarcando, vide molta
folla e si commosse per loro, perché erano
come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. [35]Essendosi
Ma perché la mostra si intitola l’Arlecchino
dell’arte? La mostra si chiama così perché ci si
riferisce ad un’opera realizzata dal pittore,
agli inizi del XX secolo, che raffigura un suo
amico vestito da Arlecchino mentre questi si
appoggia ad una balaustra lignea. Procedendo tra i quadri la guida si sofferma in particolar modo sul ritratto alla seconda moglie
del pittore e poi vediamo alcuni quadri dove
l’arte cubica è predominante, ma vediamo
anche sculture realizzate da Ricasso. Terminata la mostra un gruppo di noi si reca, a
piedi, alla stazione un altro si dirige alla chiesa
dell’Ara Coeli.
Rincontratici tutti alla stazione siamo ripartiti
alla volta di Anagni. La giornata è terminata
tra la stanchezza, la curiosità e la felicità.
Trovate le foto
della giornata
a pagina 15
ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è
ormai tardi; [36]congedali perciò, in modo
che, andando per le campagne e i villaggi
vicini, possano comprarsi da mangiare».
[37]Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da
mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar
noi a comprare duecento denari di pane e
dare loro da mangiare?». [38]Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a
vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque
pani e due pesci». [39]Allora ordinò loro di
farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. [40]E
sedettero tutti a
gruppi e gruppetti
di cento e di cinquanta. [41]Presi i
cinque pani e i due
pesci, levò gli occhi
al cielo, pronunziò la
benedizione, spezzò
i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise
i due pesci fra tutti.
[42]Tutti mangiarono e si sfamarono, [43]e portarono via
dodici ceste piene di pezzi di pane e anche
dei pesci. [44]Quelli che avevano mangiato
i pani erano cinquemila uomini
4
Scuola
Gennaio 2009
Speciale Il presepe nella Scuola 2008
II Media
I Media
1°
IV Ginnasio
III Media
2°
I Liceo
V Ginnasio
3°
III Liceo
II Liceo
Attualità 5
Anno III Numero 1
I n i z i a u f f i c i a l mente l’era “Obama”
I l 2 0 gennaio scorso George W. Bus h ha l asci a t o l a C a s a B i a n c a dop o o tt o an n i
2 milioni di persone si sono recate a Washington per assistere al giuramento del nuovo presidente
stra sulla Bibbia di Abraham Lincoln sostenuta, come da consuetudine, durante il giuramento, dalla consorte, la nuova first lady
Michelle Robinson, e ha subito chiesto al popolo americano di unirsi a lui per far fronte
alla crisi provocata "non solo dall'avidità di alcuni ma anche dal fallimento collettivo di fare
scelte difficili".
AnnaChiara e Federica Amici
Il 20 Gennaio 2009 per gli americani è avvenuto un cambiamento: Barack Hussein
Obama è il primo afro-americano divenuto
Presidente degli Stati Uniti d'America.
Il neopresidente ha giurato con la mano sini-
Due milioni di persone hanno assistito al giuramento di Barack Obama; tra la folla c'è chi
non ha mai smesso di piangere, chi pensa
che Obama non potrà svoltare l'America
dalla crisi di questi tempi e infine chi crede in
un uomo che porterà il cambiamento, quello
che aspettavano da secoli, affinchè ci sia una
nuova America in cui credere di nuovo.
Obama è il primo presidente afro-americano:
un sogno lungo da secoli per il popolo afroamericano da sempre maltrattato per il co-
lore della propria pelle. Purtroppo il razzismo
ancora non è morto.
Dopo il giuramento il Presidente afro-americano ha pronunciato queste parole dal contenuto profondo per rincuorare il popolo
americano dalla crisi e sperare in un futuro
migliore ed inoltre ha chiesto agli americani
di aiutarlo a "rifare l'America". "Yes, We Can"
Sul nostro sito
trovate la versione
integrale del
discorso di Obama
P a r t e l a nuova Alitalia
Dalla fusione della vecchia compagnia e AirOne è nata la nuova compagnia di bandiera
Stefano Passetti
AirFrance-KLM ha acquisito il 25% del capitale sociale
Dopo molti mesi di scioperi e proteste si è arrivati ad una conclusione Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. è una
nuova compagnia aerea italiana, nata sulle ceneri di Alitalia
- Linee Aeree Italiane, Alitalia Express, Air One, Air One CityLiner, Volare ed Air Europe. La
Compagnia Aerea Italiana, nota
anche con l'acronimo CAI, nasce
il 26 agosto 2008 su iniziativa
dell'istituto bancario Intesa Sanpaolo e di Roberto Colaninno col proposito
di rilevare il marchio e le attività della vecchia
Alitalia e di Air One. In data 18 settembre
2008, l'Assemblea di CAI ha ritirato l'offerta
su Alitalia, ritiro ufficializzato formalmente il
22 settembre. La società, tuttavia, non è stata
sciolta. In data 27 settembre 2008 si raggiunge un accordo quadro fra la CAI e alcune sigle sindacali per la stesura dei
contratti di lavoro che non ha ancora prodotto risultati. Dopo aver in un primo tempo
fissato l'inizio dell'attività al 15 ottobre 2008,
la CAI ha diferito il termine dapprima alla fine
dello stesso mese e, in seguito, ha nuovamente rinviato al 1° dicembre al fine di espletare gli adempimenti burocratici, normativi e
contrattuali e per assicurare il reperimento di
ulteriori fondi in ragione di 1 miliardo di euro,
operazione resa potenzialmente delicata
dalla crisi creditizia
Il 28 ottobre 2008 l'assemblea degli azionisti
approva il passaggio della società da S.r.l. a
S.p.A. con una ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro, ne elegge il
consiglio di amministrazione e adotta il nuovo
statuto.. Il 12 dicembre la
CAI acquista parte degli
asset, insieme alla titolarità del marchio industriale, da Alitalia - Linee
Aeree Italiane S.p.A. per
1.052 milioni di euro di
cui solo circa 300 saranno
effettivamente versati alla vecchia Alitalia "in
contanti". Il 30 dicembre 2008 i soci della CAI
decidono di mutare, dal 13 gennaio 2009, la
denominazione societaria in Alitalia - Compagnia Aerea Italiana.
Il 12 gennaio 2009 Air France-KLM ha acquistato il 25 per cento del capitale della compagnia per una somma vicina ai 322 milioni
di euro. L'accordo con la compagnia francoolandese prevede la creazione di un sistema
multi-hub a livello europeo focalizzato su Amsterdam Schipol, Parigi Charles De Gaulle e
Milano Malpensa, a condizione che venga razionalizzato il ruolo di Linate come city airport specializzato nella tratta Milano-Roma e
il rispetto dei tempi previsti nella realizzazione
delle infrastrutture di collegamento tra Milano e Malpensa; per quanto riguarda invece
Roma Fiumicino verrà utilizzato per massimizzare la presenza delle rotte verso il Medi-
terraneo, verso l'Estremo Oriente e verso il
Sud America. Inoltre è stato fissato in 4 anni
il termine del lockup per gli azionisti della
nuova Alitalia. Nell'arco di questi 4 anni i soci
italiani potranno vendere azioni ad altri soci
italiani che avranno diritto di prelazione. Il
patto prevede anche una via d'uscita nel caso
le sinergie definite per i prossimi tre anni non
vengano realizzate almeno per il 50%. Il consiglio di amministrazione è allargato a 19
componenti, di cui 3 designati da Air France;
viene istituito un Comitato esecutivo - composto da 9 amministratori, di cui 2 nominati
da Air France - cui sono riservate le decisioni
strategiche di gestione e ampi poteri di amministrazione (approvazione dei piani industriali e strategici, approvazione degli accordi
di collaborazione, investimenti per soglie di
valore superiori ai 50 milioni). Infine c'è l'obbligo per il socio che superi il 50% delle azioni
con diritto di voto di lanciare un'Opa su tutte
le azioni detenute dagli altri soci che intendano vendere.
Sempre il 12 gennaio, nella sede dell'Enac
viene stipulato il contratto di cessione degli
asset, con il rilascio della licenza di operatore
aeronautico per l'inizio delle operazioni della
nuova società.
Nei prossimi mesi in Alitalia e AirOne la flotta
sarà ampliata ed arriverà a ben 277 aerei con
l’inserimento 57 Airbus A320-200 (+ 25 opzionati), 12 Airbus A330-200 (+ 8 opzionati) e
in fine verranno inseriti 24 airbus 350-800 ultimo prodotto dell’ Airbus Industries.
6
Attualità
Gennaio 2009
“Giornata della Memoria” per non dimenticare
La nostra Scuola il 27 gennaio ha dedicato tre ore al ricordo delle vittime del Nazismo
Si sono tenuti convegni, m os t r e e c e l e b r a z i o n i i n t u t t o i l mo nd o
Danilo Bucciarelli
Proprio il 27 gennaio del 1945 finì l'incubo di
Auschwitz e sei anni fa il parlamento italiano
ha stabilito che ogni 27 gennaio venga celebrata la "Giornata
della memoria". In
tutt'Italia si ricorda
la Shoah con manifestazioni che
toccano il mondo
delle istituzioni, il
lavoro, la scuola.
E' un occasione
per tutti di crescita
sociale e civile a
cui i mezzi di informazione
non
mancano di dare
risalto. Convegni,
mostre, celebrazioni, si tengono un po' in
tutta Italia. E' un fatto che dovunque sia celebrata la giornata riveste un unico signifi-
cato: quello del ricordo che accomuna coloro
che, in campi e schieramenti diversi, si sono
opposti al progetto di sterminio e, a rischio
della propria vita, hanno salvato e protetto i
perseguitati. Nella parola
Shoah, voce biblica che significa “catastrofe, disastro”, è implicito che
quanto è accaduto non
ha alcun significato religioso, contrariamente a
ciò che richiama il termine
olocausto, spesso usato,
che rinvia a un’idea di sacrificio di espiazione. La
Shoah è piuttosto un genocidio, ovvero un’azione
criminale che, attraverso
un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale,
razziale o religioso. Nella "Giornata della me-
moria" si ricordano anche quanti lasciarono
la vita ad opera del fascismo e del nazismo
durante gli anni che precedettero la Seconda
Guerra Mondiale e, durante questo conflitto
scatenato in Europa dalla Germania, e in Asia
dal Giappone, cui si affiancò, in Europa e in
Africa, l' Italia di Mussolini. Simili ricorrenze
debbono essere da monito per l’umanità intera affinché simili stragi non si verifichino
mai più.
Ai seguaci di Lefebvre revocata la scomunica
La comunità di San Pio X, l’ala più tradizionalista della Chiesa, è stata “perdonata” da Benedetto XVI
Le dichiarazioni negazioniste di un vescovo lefebvriano oscurano l’evento della riappacificazione
Marco Cecili
La Comunità di San Pio X torna a far parte
della Chiesa.
Sua Santità Benedetto XVI ha infatti revocato
la scomunica alla confraternita, fondata dal
Vescovo ultra-tradizionalista, Marcel Lefebvre. Quest’ultimo non riconobbe il Concio
Vaticano II e le sue conseguenze, e quindi
per le sue intemperanze fu sospeso “a divinis”
(cioè non poté più celebrare messa e amministrare i sacramenti) da Paolo VI nel 1976.
La scomunica latae sententiae (l’esclusione di
un membro dalla comunità dei fedeli a causa
di gravi ed ostinate infrazioni alla morale e/o
alla dottrina riconosciuta) arrivò nel 1988 ad
opera di Giovanni
Paolo II, poiché Lefebvre ordinò 4 vescovi
senza il permesso della
Santa Sede. La numerosa comunità quindi
viene
riabbracciata
dalla Chiesa Cattolica.
Dunque, il Papa con
questa decisione ha
compiuto un altro, decisivo passo verso i lefebvriani dopo la liberalizzazione del messale
pre-concliare (la cosiddetta messa in latino).
In rotta con il Concilio Vaticano II - per le
aperture su tematiche come la libertà religiosa, la liturgia e, più in generale, i rapporti
con la società moderna - la fraternità sacerdotale dell'arcivescovo francese
divenne, da allora, una comunità scismatica. Creando una
frattura all'interno della cattolicità che, salito al soglio pontificio, Benedetto XVI si è
impegnato pervicacemente a
sanare. Sollevando però, anche
perplessità e critiche, soprattutto da parte del mondo ebraico.
Benedetto XVI ha poi chiesto ai vescovi lefebvriani l'impegno a «realizzare i passi necessari» per creare la piena
comunione con la Chiesa riconoscendo il Concilio vaticano II.
Il Papa ha detto di aver concesso «la remissione della scomunica
in
adempimento
all'unità. Ho compiuto questo
atto di paterna misericordia»,
ha spiegato Sommo Pontefice,
«perché ripetutamente questi
presuli mi hanno manifestato la
loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare. Auspico
che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena
comunione con la Chiesa, testimoniando così
vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell'autorità del Papa e del Concilio
Vaticano II».
L’importante evento è stato però
oscurato dai mass-media per
colpa di alcune dichiarazioni di
uno dei quattro vescovi riammessi, Richard Williamson; l’alto
prelato infatti ha esposto tesi revisioniste e negazioniste sull'Olocausto ebraico. Secondo Williamson le
camere a gas non sarebbero esistite e non ci
sarebbe stato da parte del Nazismo un piano
di sterminio di massa del popolo ebraico.
Tantissime le critiche che sono state fatte
giungere al Pontefice; è sembrato infatti che
la Chiesa revocando la scomunica ai lefebvriani,e di conseguenza Williamson, abbia accolto anche le tesi di quest’ultimo. La stessa
Comunità di San Pio X però si è discostata
dalle dichiarazioni del loro componente. E’
stato chiesto anche di scomunicare nuovamente il prelato per queste idee, ma nessuno
può essere scomunicato per delle sue idee,
siano esse antistoriche e gravemente fallaci.
Il pontefice non ha fatto mancare la Sua parola di conforto e di vicinanza al popolo
ebraico, anche in occasione della Giornata
della Memoria , e scostandosi anche lui dalle
dichiarazioni di Williamson.
Cultura 7
Anno III Numero 1
Addio alla carta stampata
Si afferma sempre di più In t e rn e t c om e m a s s m e di u m p r e va l e n te
Molte testate giornalistiche v a n n o a b ol e nd o l a s t am p a d e i q uot i d i an i
Daniele Rodolico
“La lettura delle gazzette è la preghiera del
mattino dell'uomo moderno”: con questa originale metafora, Hegel descrive benissimo
come nell’Ottocento la stampa fosse fondamentale nella vita sociale. Il quotidiano nacque in Germania nel ‘600 con la rivista
“Einkommende Zeitung” e si diffuse in Europa tra il 1700 e il 1800, arrivando in Italia
nel 1876, quando fu fondato a Milano il famoso “Corriere della Sera".
Dapprima rivolto alla borghesia, ma dall’Ottocento a tutte le classi sociali, assunse da subito una grande rilevanza, tanto da divenire
presto il più importante mezzo di informazione. Grazie alla sua efficacia comunicativa e
alla sua semplicità, era diretto a tutti, indipendentemente dal livello d’istruzione. A
molti potrebbe sembrare azzardata come affermazione, basti pensare agli analfabeti, ma
la presenza di immagini, a mio parere, ha permesso alla stampa, in ogni caso, di avere una
valenza comunicativa, anche per chi non era
istruito. Non è raro trovare, nei mercatini, vecchi quotidiani che riportano i grandi eventi
della storia contemporanea. Infatti, questi
giornali sono una prova documentale di tutti
gli avvenimenti storici più vicini a noi e sono
anche la traccia indelebile del nostro passato.
Come tutte le cose, anche gli strumenti di cui
si serve l’informazione si sono evoluti, e continuano a evolversi. Dal Novecento, la
stampa, deve dividere il proprio ruolo con
altri mezzi altrettanto diretti, tempestivi ed efficaci; mi riferisco alla radio, alla televisione e
ad Internet. Oggi, riferendosi a questa categoria parliamo di mezzi di comunicazione di
Addio alle armi...addio!
Silvia Loppa
Se non vi siete mai avvicinati alla lettura di
un romanzo simile credo sia giunto il momento di fare una tale esperienza, perché? vi chiederete - perché semplicemente ne
vale la pena. Innanzitutto è opportuno sottolineare la volontà dell'autore di collocare
storicamente il romanzo nel 1917, al tempo
della tragedia di Caporetto, in secondo
luogo non può essere trascurata la presenza
di elementi amabili ed incantevoli che coinvolgono il "nostro" protagonista: Frederick
Henry. Il giovane sa entrare in relazione con
gli aspetti visibili del mondo, con paesaggi,
con città, elementi che, pur nella loro materialità, risultano essere "vitali" e conferire un
grande spessore all'opera. Frederick Henry
è un ragazzo americano: due condizioni sufficienti che lo spingono ad arruolarsi nell'esercito italiano, impegnato nella Grande
Guerra. Addetto ai reparti sanitari, il giovane
massa o mass media. Il secondo termine ha
un significato maggiormente idoneo: è una
locuzione composta dalla parola inglese
"mass "e la latina "media" e indica, appunto,
qualcosa che si dirige alla massa e, grazie al
doppio significato latino, sia un mezzo e sia
qualcosa che si trova, nel caso specifico, tra
l’autore e il lettore. Tornando alla simpatica
metafora di Hegel, potremmo dire che, attualmente, l’uomo moderno è diventato
ateo. A parte gli scherzi, è noto a tutti che in
questi ultimi tempi la diffusione della stampa
sta avendo critici cali. Infatti, le vendite di
quotidiani sono scese dal 2007 al 2008 del
2% circa (fonte ADS). Questa crisi caratterizza
maggiormente proprio le testate giornalistiche più conosciute: Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 ore, Il messaggero, Libero
e altre, registrano un calo compreso tra il 3 e
il 4%. Si tratta di dati sconfortanti, vista l’importanza della stampa, che, come detto nello
incipit, esercita sempre un ruolo comunicativo essenziale. Contemporaneamente, assistiamo all’affermarsi continuo di
un mass medium potente e veloce: Internet. La disponibilità in
tempo reale di notizie e la velocità
di diffusione di queste, ha convinto da tempo molte testate giornalistiche ad investire più sulla
comunicazione on-line che sulla
carta stampata. Si tratta, a mio parere, di accorgimenti positivi. Con
il nuovo anno, però, sono sorti
progetti ancor più drastici e “incisivi”, che prevedono entro il 2012 la “fine” della carta
stampata. Infatti, circa una settimana fa, sul
conosce la dolce infermiera Catherine della
quale si innamora, vivendo con lei una miriade di sentimenti nobili e sinceri che prescindono dagli eventi bellici; i due si
perdono di vista e poi si ritrovano nell'ospedale americano di Milano, sviluppando la
convinzione radicale circa l'inconciliabilità
fra guerra e giustizia. Successivamente torna
a combattere in prima linea ed assiste alla disfatta di Caporetto; quest'evento porterà il
protagonista a scegliere la via della "neutralità" ed a rifugiarsi in Svizzera insieme a Catherine che porta in grembo il frutto del loro
amore. Sembra delinearsi un finale lieto e
roseo ma invece, nonostante tutto, il destino
torna ad accanirsi e a decretare il corso delle
vicende: Catherine perde la vita insieme al
neonato che sta per dare alla luce e Frederick è ormai solo al mondo, così lascia
"l'ospedale tornando all'albergo sotto la
pioggia", la stessa che apre il romanzo prospettando il panorama desolante di Caporetto.
famoso quotidiano inglese “The Times” è
stato pubblicato un articolo intitolato “La fine
del giornalismo” che commentava la scelta
del giornale di ridurre sensibilmente la propria tiratura fino a non stampare più il quotidiano, rendendolo esclusivamente on-line.
Inoltre, si analizzavano anche le conseguenze di queste scelte editoriali per professioni come il giornalista e, soprattutto, il
reporter. La conoscenza dell’informatica si
esige in ogni redazione: è un requisito essenziale. Grafici ed esperti informatici sono richiestissimi dalle redazioni e molti giornalisti
si stanno specializzando.
Una recente e dettagliata indagine ISTAT sull’informazione on-line ha riportato risultati
molto positivi: nel 2005, erano 108 le testate
che possedevano sia una versione stampata
sia digitale del giornale. Erano dunque incrementate, rispetto al 2004, del 20%. Si affermano, inoltre, servizi editoriali dedicati alla
consultazione del giornale on-line: abbonamenti per ricevere via e-mail la copia del giornale, le maggiori
notizie della giornata sul cellulare
(per i dispositivi più
moderni
anche
proprio la copia
può essere consultata dal proprio telefono) e tante altre
iniziative.
Io credo che questi
dati siano incoraggianti. L’informazione e la
comunicazione su Internet sta crescendo in
questi ultimi tempi e ciò è un bene. Bisogna
investire molto su questo mass medium, che
diventerà sempre più prevalente nel futuro.
Non concordo, però, con la volontà di far
“estinguere” la carta stampata. Entrambi i
mezzi hanno i loro pro e contro, ma solo insieme, coesistendo, realizzano un sistema di
comunicazione e informazione all’avanguardia e alla cui evoluzione bisogna auspicare.
Nonostante il fascino dei servizi tecnologici
citati prima, abbandonare completamente la
carta stampata non è affatto positivo. Già si
legge poco, ma arrivare a non leggere più né
riviste né quotidiani è, a mio parere,
un’azione contro noi stessi. Sfogliare un giornale e sentire quell’odore un po’ acre della
stampa, sono azioni che devono continuare
a caratterizzare la vita di molti; credo sia un
po’ differente dal leggere le notizie sul computer o sul cellulare. Infine, credo che Internet dia un senso di temporaneità, mentre un
quotidiano stampato perdura fisicamente nel
tempo. “Scripta manent”, dicevano, appunto,
i latini, e non sarebbe la prima volta che
hanno ragione!
8
Cultura
Gennaio 2009
Co n c e r t o d i N atale: che emozione!
Tutte le corali delle parrocchie di Fiuggi si sono riunite nella chiesa di S.Pietro Apostolo
Moltissimi i partecipanti e gli spettatori per una manifestazione giunta alla 5a edizione
Valeria Carletti
Il 28 Dicembre dell’anno appena trascorso,
nella suggestiva chiesa di San Pietro a Fiuggi,
si è tenuto, per il quinto anno consecutivo, il
Concerto delle corali della città. Anche in
questa occasione abbiamo potuto vivere una
piacevolissima serata all’insegna della musica
e in special modo quella natalizia.
Per la nostra cittadina questo appuntamento
sta diventando sempre più una preziosa occasione di incontro e scambio, oltre che artistica. Ogni corale che vi partecipa infatti,
ciascuna proveniente da una parrocchia, accoglie grandi e piccini e si differenzia originalmente per il repertorio, lo stile e la fantasia
con cui si rapporta al canto.
Il numeroso pubblico ha avuto modo di
ascoltare una vasta raccolta di canti tradizionali e poco noti, italiani e non: da un rivisitato
“Joy to the world” all’allegro Feliz Navidad,
dalla verdiana Vergine degli Angeli al solenne “Hark, the Herald!”, per concludere
tutti insieme con un caloroso e più che gradito “Tu scendi dalle stelle”.
La sottoscritta ha avuto modo di partecipare
all’iniziativa in quanto componente di un
coro, e piacevolmente condivido, con voi pazienti lettori, l’emozione di una sera. Premetto
che l’impegno delle prove, gli errori e lo scoraggiamento qui e là diffuso, non hanno mai
fiaccato l’entusiasmo del nostro maestro, che,
come tutti i “direttori” delle altre corali, ha lavorato faticosamente per impreziosire ogni
canto. Il lavoro di tante persone, giovani e
adulti, ha prodotto un vero e proprio “gioiellino” natalizio!
L’emozione data da una sala che improvvisamente si fa muta, l’uno, due e tre, del direttore che segna il via, e gli sguardi attenti dei
coristi che seguono ogni gesto delle sue
braccia, fa sbocciare una melodia unanime,
dal ritmo (quasi!) perfetto, in cui ogni voce da
il proprio contributo…mentre tutto questo accade il cuore imperterrito batte forte per la
paura di sbagliare, fino a quando la tensione
si scioglie e quel che resta è solo il piacere di
cantare. Per chi ascolta, il tempo per poco si
ferma, si rimane assorti, i mille pensieri vengono messi da parte perché la mente sia libera di vagare, così si vede una fila di monaci
silenziosi che si muove nel buio sulle note di
Verdi, o un gruppo di pastori che canta sotto
la neve…
Spero di essere riuscita almeno un po’ a comunicare le sensazioni che questa esperienza
ogni anno ci regala, speriamo che diventi
una tradizione per la nostra città e che sempre più persone vi partecipino.
Guareschi: il narratore del cambiamento
Emanuele Onifade
Proseguo con la trattazione della vita e dell’attività di personaggi che hanno fatto la
Storia, tenendo fede a ciò che mi è stato gentilmente richiesto per la collaborazione su
questo giornale, che ormai ci sta molto a
cuore.
Ricorrendo nel 2008 (da poco conclusosi) un
anniversario che vale la pena ricordare, il centesimo anno dalla nascita di un protagonista
della nostra Storia, Giovannino Guareschi, celebre autore dei “Racconti di don Camillo”
(ma non solo), sembra opportuno fare memoria della sua persona e soprattutto, alla
luce di questo, prendere spunto per una seppur minima riflessione.
Egli nacque a Fontanelle di Roccabianca (in
Emilia Romagna) nel 1908. Suo padre era un
commerciante, mentre sua madre era la maestra elementare del paese. Nel 1925 dovette
lasciare gli studi; più tardi si diede all’attività
giornalistica, collaborando prima con un quotidiano locale, per poi divenire (1929) redattore del “Corriere Emiliano”. Divenne in
seguito prima illustratore e poi redattore di
un altro giornale: il “Bertoldo”. Si era ormai
nel 1935 quando in edicola si trovò questo
nuovo giornale. Si trattava di un settimanale
con una tiratura di copie non indifferente.
Con questo giornale Guareschi farà una critica mordace al Regime fascista, allora imperante, rivolgendosi alla classe medio-alta
italiana. Con la Seconda Guerra mondiale la
pubblicazione verrà sospesa (era stata bombardata la sede della Rizzoli, ove si realizzava
il giornale). Durante la guerra Giovannino si
era permesso di attaccare la figura di Mussolini e fu arrestato. Venne poi arruolato nell’esercito e così riuscì ad evitare problemi con
le autorità fasciste, divenendo ufficiale d’artiglieria. Alla firma dell’armistizio si rifiutò di disconoscere la autorità del Re e fu, pertanto,
inviato in Polonia, nei campi di prigionia. In
questa condizione, di internato, compose
una pagina stupenda della nostra letteratura,
la quale andrebbe riscoperta ed apprezzata,
“La favola di Natale”, che poi fu pubblicata
nel suo “Diario clandestino”. Tornato in Italia,
si dedicò ad una rivista indipendente con
non troppo velate simpatie monarchiche, il
“Candido” (uscito non molto tempo fa col
quotidiano Libero).
Dopo il Referendum del 1946, iniziò ad appoggiare la Democrazia Cristiana per la sua
profonda fede cattolica e per il suo fervente
anticomunismo. Attaccò apertamente il comunismo e la condotta poco coerente di alcuni “compagni”. Per le elezioni politiche del
1948, Guareschi s'impegnò per la sconfitta
del Fronte Democratico Popolare. Suoi erano
molti slogan, come: “Nel segreto della cabina
elettorale Dio ti vede, Stalin no", e il manifesto con lo scheletro di un soldato dietro i reticolati russi, che diceva: "100.000 soldati
italiani non sono tornati dalla Russia.
Mamma, votagli contro anche per me!".
Anche dopo la vittoria della DC e dei suoi alleati, Guareschi non abbassò la penna: anzi
criticò anche la Democrazia Cristiana, che, a
suo parere, non seguiva i principi cui si era
ispirata. In particolare prese una radicale posizione di contrarietà verso i governi di centrosinistra, ovvero verso quell'alleanza tra DC
e PSI che, a partire dalla metà degli anni sessanta, doveva improntare per oltre un decennio la politica italiana. Nel ’50 scontò otto
mesi di carcere per aver diffamato l'allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Nel
lontano 1954 venne nuovamente accusato
di diffamazione per avere pubblicato due lettere di Alcide De Gasperi risalenti al 1944, in
una delle quali il futuro Presidente del Consiglio avrebbe chiesto agli Alleati anglo-americani di bombardare la periferia di Roma allo
scopo di demoralizzare i collaboratori dei tedeschi; fu condannato a dodici mesi di carcere. Nel 1956 la sua condizione fisica si era
deteriorata molto e, nel 1957, si ritirò da direttore del Candido, pur rimanendo un collaboratore della rivista fino al 1961. Continuò
a collaborare a vari periodici con disegni e
racconti. Nel 1968 gli fu riproposta la direzione del Candido da parte di Giorgio Pisanò,
ma morì prima di poter ricominciare, a causa
di un attacco cardiaco. Il rapporto di Guareschi con il potere ha sempre dato adito a controversie. I suoi funerali, svoltisi sotto la
bandiera con lo stemma sabaudo, vennero
disertati da tutte le autorità tranne gli alcuni
amici di rilievo. Lo si ricorda soprattutto per i
simpatici “Racconti di don Camillo”, divenuti
film assai celebri che si guardano sempre con
tanta cordialità. Ricordare uno dei personaggi fra quelli sovente dimenticati della nostra piccola-grande Storia serve, se non altro,
a farci riflettere e spronarci ad un miglioramento quotidiano, nei sentimenti e nelle
azioni. Accada questo anche per tutti noi.
Cultura 9
Anno III Numero 1
U n i c o rn o : no n solo leg gen da
Avvistato un capriolo in To s c a n a c o n un c or n o s u l l a f r o n t e
Davide Cultrera
Fin dal Medi oevo tan t e t e o r i e s u l m i to l o g ic o a ni m a l e
Siamo proprio sicuri che l’unicorno non esiste e che si tratta di una fantasiosa invenzione umana? Secondo alcuni, il nobile
cavallo con un solo corno non è una
pura creazione dell’uomo ma,
come per molte delle creature
mitologiche di cui leggiamo
nei poemi e nei libri, sembra esserci un fondo di verità e riscontro con la natura.
Le teorie sono molteplici. C’è chi
dice di poter riconoscerne lo scheletro in un fossile, chi ipotizza che
la leggenda sia nata da animali
come il narvalo o l’onice araba, o
da rare malformazioni come capre con un
corno solo, ma la creatura vivente più vicina
Zabaione
a un unicorno che abbiamo mai conosciuto
è il giovane capriolo di 15 mesi avvistato e avvicinato a giugno in un parco della Toscana.
Ora si trova nel parco del Centro di Scienze
Naturali di Prato (CSN), insieme ad altri caprioli, nonostante sia molto schivo e difficile
da vedere e da avvicinare, soprattutto.
CSN: “Il nostro capriolo, forse consapevole
della diversità, non si lascia vedere facilmente. Muniti di binocolo e pazienza lo si
può veder comparire fra l’erba della pineta
con il suo corno nel centro della testa”.
Secondo Gilberto Tozzi, direttore del centro, questo capriolo dal corno unico
dimostra che il mito dell’unicorno probabilmente non è
legato solo a leggende, ma affonda le sue radici in qualche
animale come cervo, capriolo o altre specie
che presentavano la medesima anomalia
morfologica. Come è riportato sul sito del
Francesco Carletti
Cos’è Zabaione?
Non so dirvi. Una rubrica di poetante varietà? Una pagina di spicciola
letteratura? L’ultima consolazione di un fantomatico direttore onorario?
Vi sarete fatti pure un’opinione, mi auguro! In tal caso, vi dico, è proprio quello! Est quod videtur! Qui vince l’apparenza amici miei, e vi
prego, non sforzatevi di trovargli un senso troppo chiaro o di analizzarlo e scuoterlo con qualche arcigna categoria.
Ma la domanda che ci assilla è: Cos’è? Inutile inventarci qualche arguta perifrasi per aggirare l’ostacolo!
Questa è la domanda. E questa è la risposta.
Chi sogna si domanda forse la natura delle sue visioni? O chi ride si
interroga perplesso sul perché gli venga tanto naturale un’allegra impertinenza? O chi di voi mai si è guardato allo specchio, aggrottando
la fronte, e ha scrutato, sperando di trovare qualcosa al di là degli
occhi che non fosse se stesso?
Se vi dannate tanto a voler tirare fuori da tutto questo qualcosa di
matematico metteteci una pietra su. La sola certezza che posso darvi
è che le parole che qui trovano posto sono e non sono. Sono per uno
ciò che non sono per un altro. Sono per me ciò che non sono per voi.
Sono ora che le leggete ( e non vi raccapezzate!), non saranno più appena avrete letto l’ultimo punto appresso l’ultima parola.
In fondo le qualità che predichiamo di questa o quella sostanza, non
sono forse solo mera parvenza? E ci spaventa forse questo a tal punto
da rinunciare a credere ciò crediamo, ad amare ciò che amiamo, a vivere?
Zabaione è vostro come nostro. E’ limitato come anche illimitato! E’
chiaro ma insondabilmente profondo!
Spero che questo valga come invito a tutti voi, cari lettori di Athenaeum, a scrivere per il giornale, e se vi va, a tirare qualcosa di vostro in
questo zabaione.
Appresso la miri e l'intenzione vuol che tu ascenda 'l colle
d'ortiche e di rovo, sanguinante,
di guardarla nel letto suo di notte e di silenti armonici,
disteso ove niuno solo si spinge.
La matta corsa selvatico ti pinge, appari come al lume bianco
ineffabile creatura tra l'orrido e l’estasi ondeggiante.
Rapimento t'attende lì ove ti lanci, sulle cime
alte e inarrivabili: lì invochi l'immensità del mare nero,
e il cielo te brama, suo mesto, estremo amante,
di baci ti covre, di fiato lo riempi.
Eccola.
Or la miri come stella raminga, sua compagna, ora l'hai tutta in sen,
e l'occhi tuoi umidi son tutti d'una immagine sazi,
e nel mirar son divorati.
Mai t'era parsa bella e piena,
si com'or che canta per te solo,
di te pietade mostra e nuda
innanzi a te si prostra, bianca e fissa.
Dolce sembiante di donna carnal, lo stesso desio nel cor mi pianti,
ed io son preso da quel fuoco e nel molle seno tuo mi spingo.
Il ciel ci parla, amica mia, e di lacrime sante ci covre
di neve gentil vestuta, tu come regina del mio petto,
mi culli, dall'alto mi cogli e m'ami eternamente.
Beata quest’ ultima ora d'ispirata vita,
qual danza sfrenata e dissoluta,
dell'ebbro nella giostra!
Risorto spirito del fanciullo rigioisce
e risplende nel cor di chi sa dimenticar se stesso!
Or mi parli soavemente, mia unica deità,
e in bocca mi dici: "Mio prediletto,
tu m'amavi prima di sapermi viva,
e mi cercavi prima di conoscermi,
e nutristi l'affamata tua speme di lacrime sole.
Questo ti fa mio, questo mi fa tua, questo ci fa nostri!"
Mera lontananza navigante, gondola nera e menzognera
ci porta, eppur ne siamo ignoti, e sì felici.
Né più curarmi voglio di chi son, di chi sei,
solo d'amarti come tu m'ami, d'esser tuo,
e d'esser vivo quale appaio agli occhi altrui.
10 Cultura
Gennaio 2009
E’ morto Harold Pinter, il mondo lo ricorda
Dal 2002 al drammaturgo in g l es e e ra s ta t o d i a g no st i c a t o u n c a n c r o
Premio Nobel per la letteratura nel 2005, ha creato un nuovo modo di far teatro
Matteo Tasca
Nato ad Hackney, paesino vicino Londra, nel
1930, Harold Pinter è stato uno dei più
grandi autori di opere teatrali e drammaturghi di sempre, certamente quello che dalla
seconda metà del novecento ha avuto più
successo. Riuscì a frequentare importante
scuole di recitazione, benché venisse da una
famiglia di sarti ebrei piuttosto umili e infatti
la sua carriera teatrale inizia proprio da attore, viaggiando in Irlanda con una compagnia shakespeariana; invece la sua prima
opera teatrale nacque quasi per caso, su richiesta di un amico nel 1957 e ha subito un
grande impatto. Da questo momento in poi
si dedicherà per lo più alla stesura di opere
teatrali, anche se tra i suoi componimenti
non mancano opere poetiche o film di successo. Purtroppo la sua carriera di drammaturgo si interrompe nel 2002, quando gli
viene diagnosticato un cancro che lo ha por-
tato alla morte la vigilia di
Natale dello scorso anno.
Tuttavia in questi anni di
malattia Pinter non è scomparso ritirandosi a vita privata, ma si è energicamente
operato in campo politico,
rivolgendo feroci proteste in
particolare contro tutti quei
politici, come Bush e Blair,
che stavano causando la
guerra in medio oriente.
Inoltre ricevette nel 2005 il
Premio Nobel grazie al suo
stile rivoluzionario per il
mondo del teatro: Pinter infatti riuscì ad unire
la farsa e la tragedia, riempiendo le sue opere
di elementi reali eppure in contesti e dimensione che di reale hanno ben poco. Comunque, come è stato fatto notare dagli
accademici di Stoccolma che gli hanno asse-
Ötzi, fu un omicidio in due atti
Nuove ricerche sulla mummia di 5 mila anni fa
Colpito da una freccia, sarebbe morto per un colpo alla schiena
Emanuele Rossi
Dal 1991 intorno a Ötzi, la mummia del Similaun, si sono avvicendati archeologi, antropologi, storici e scienziati di ogni tipo. I resti di
quest'uomo vissuto più di 5 mila anni fa sono
una fonte infinita e unica di informazioni e la sua morte misteriosa lo ha reso un oggetto
di studio ancora più affascinante. Per ricostruire le ultime
ore di vita e l'omicidio di Ötzi ci
sono voluti una serie di studi
così minuziosi da far invidia
alla migliore squadra di polizia
scientifica di CSI. L'ultima scoperta riguarda la
datazione e la cronologia delle varie ferite
presenti sulla mummia, che hanno svelato il
mistero su cosa lo avesse ucciso.
L'uomo del Similaun è la più antica mummia
mai trovata, portata alla luce dal movimento
del ghiacciaio in cui era rimasta sepolta per
migliaia di anni. Grazie alla sua straordinaria
conservazione, un team di ricercatori dell'Università LMU di Monaco, guidato dal Professor Andreas Nerlich, in collaborazione con
l'Istituto di Patologia di Bolzano,
ha potuto analizzare minuziosamente tutte le ferite individuate
sul corpo: «Risulta che Ötzi sia
stato colpito mortalmente almeno due volte nei suoi ultimi
giorni di vita, il che vorrebbe dire
che subì due attacchi separati»,
racconta Nerlich.
Le ferite individuate e collocate in ordine cronologico sono tre: un profondo taglio su una
mano, che risale ad alcuni giorni precedenti
al decesso e quindi a un primo assalto. Il
giorno della morte, un secondo attacco ha lasciato i segni attraverso la ferita di entrata di
una freccia, la cui punta è stata trovata conficcata sotto l'ascella sinistra: la freccia
avrebbe reciso un'arteria principale causando il lento dissanguamento di Ötzi e lasciandogli ormai poche speranze di
sopravvivenza. Ma a finirlo, pochi minuti - o
forse poche ore - più tardi, sembra sia stato
un colpo alla schiena, sferrato con un oggetto smussato, che ha lasciato un altro
segno sul dorso del nostro sfortunato antenato.
gnato il Premio Nobel, quello
che più stupisce e piace dello
stile di Pinter non è ciò che “si
vede”, non quello che può essere racchiuso in rigidi schemi,
ma la sua capacità di trasformare ogni elemento delle suo
opere in una metafora, la sua
abilità non di dare risposte, ma
di porre delle domande a cui
ogni spettatore è chiamato a
dare la sua personale soluzione. Particolare è poi la lingua
che Pinter mette in bocca ai
personaggi da lui creati, con la
quale mette in evidenza tutta la loro miseria,
la loro incapacità di vivere e le loro paure. In
poche parole, come è stato detto da chi ha
visto le sue opere, Pinter riesce a farci sprofondare in una “piacevolissima confusione”.
La crisi penalizza anche il caffè
Mattia Fedele
La crisi economica continua a colpire le
aziende di tutto il mondo. E a farne le spese
non sono solo i colossi dell'elettronica come
Sony e Toshiba o della fotografia come
Kodak ma anche abitudini consolidate come
la classica tazzina di caffè. Così alla lunga lista
delle imprese che licenziano dipendenti non
è un caso se troviamo anche Starbucks, una
delle catene di caffetterie più famose al
mondo, che, già colpita in estate dalla crisi, si
vede costretta a chiudere altre 300 punti vendita, tagliando circa 7.000 posti di lavoro.
Inoltre l’amministratore delegato della società ha chiesto di tagliare il suo salario a
10.000 dollari all’anno, dagli 1,2 milioni di
dollari dell’anno precedente. Il consiglio di
amministrazione ha dato il via libera e, sottratti i costi relativi all’assicurazione sanitaria,
il numero uno della società riceverà meno di
4 dollari al mese!
Ma la crisi inizia adesso a farsi sentire anche
sulle aziende a partecipazione pubblica. E' il
caso della metropolitana di Londra, la più
estesa del mondo, che taglierà 1.000 posti di
lavoro nel 2009, nei settori finanza e amministrazione: lo ha annunciato la stessa London Underground, precisando che i tagli non
riguarderanno però guidatori o personale
delle stazioni. L'azienda spiega che cercherà
di tagliare non rimpiazzando lavoratori che
vanno in pensione o non rinnovando contratti temporanei. I sindacati hanno criticato
l'annuncio affermando che si tratta di un
«forte colpo» destinato ad avere conseguenze sul servizio della metropolitana.
Spettacolo 11
Anno III Numero 1
L a u r a P a u s i ni stupisce ancora
P revis to un tour mo n d i a l e p er l a c a nt a n t e i ta l i a n a
Serena Loppa
Milioni di copie di cd venduti e tantissimi riconoscimenti
Non è la prima volta che ci stupisce, regalandoci melodie sempre più emozionanti e profonde, cosi come non costituisce una novità
il fatto che i suoi album siano sempre ai primi
posti nelle classifiche europee e mondiali...ebbene, sto parlando di Laura Pausini, la cantante romagnola divenuta celebre nel 1993
quando vinse il Festival di Sanremo nella categoria delle Nuove
Proposte con uno dei suoi brani
più noti e tuttora apprezzati dalla
critica: "La Solitudine" . Ricordiamo però l' evento più importante della carriera professionale
della Pausini prima della celebrità
definitiva... pubblicò in seguito al
successo Sanremese il suo primo
album ufficiale all'età di 19 anni
intitolato "Laura Pausini" che ottenne un grande successo vendendo più di tre milioni di copie di dischi in
37 paesi europei e classificandosi al primo
Soluzioni del Quiz del numero di
dicembre
Rompicapi:
1) La nave affonderà nell’istante
esatto in cui raggiungerà la
costa
2) 322
Quesiti:
1) V
2) F
3) V
4) F
5) Botswana
6) Arancione
7) Piemonte
(meglio conosciuto come
Gianduia)
8) Perugia
?
posto in Olanda ed in Belgio! Da questo momento un successo tira l'altro fino ad arrivare
all'ultimo capolavoro musicale intitolato "Primavera in Anticipo" in uscita modiale nella
versione italiana e spagnola in data 14 novembre 2008, giorno in cui Laura ha presentato il suo nuovo lavoro nella città di Roma, a
Piazza di Spagna davanti ad una folla interminabile di fans che hanno atteso questa sua
nuova
pubblicazione
musicale. Nei quattordici
brani inediti, spicca il
duetto con il singer inglese James Blunt con la
canzone "Primavera in
Anticipo" ed un'altra
scritta da Gianluca Grignani dal titolo "Prima
che esci".
In diverse occasioni, la
Pausini ha dichiarato che
il suo tour mondiale inizierà a partire dal 5
marzo 2009 a Torino e che durerà un anno
intero, la stessa cantante ha reso note le destinazioni presso le quali si esibirà: Mantova,
Roma, Firenze, Eboli, Reggio Calabria, Catania, Caserta, Ancona, Pesaro, Bologna, Brescia, Treviso, Livorno, Genova, Milano in Italia,
per poi passare all'estero cantando in città importantissime come Madrid, Barcellona, Parigi, Helsinki, Turku, Stoccolma, Bruxelles ed
infine in America Latina, Canada e Stati
Uniti...a giudicare da questi impegni che l'attendono, potremmo dire che per Laura Pausini, il 2009 sarà un anno magico, da
ricordare soprattutto per le soddisfazioni personali e allora io personalmente desidero augurare di cuore a Laura che questo nuovo
anno sia migliore del precedente e che possa
crescere sempre di più sia dal punto di vista
umano che personale e professionale.
A conclusione di questo breve stralcio, cosa
potrei dirvi ancora? Se avete voglia di musica...restate in ascolto con i nuovi brani di
Laura perché ne vale veramente la pena.
I l successo di “Tw ilight”
U n n u ovo c a so l e t t e rar i o
La s t or i a d ’a m o r e c h e o g n i a do l e s c e n t e s o g na
Federica Restante
Venti milioni di copie solo negli
Stati Uniti e traduzioni a pioggia
in più di quaranta paesi del
mondo sono state fatte per il libro
intitolato “Twilight”, che dal 14
Novembre è in tutte le librerie del
mondo. Twilight , letteralmente
crepuscolo, narra
il frutto proibito di un amore
”scandaloso”, ingredienti che da
soli bastano a creare il fenomeno letterario
che ha mandato in visibilio non solo gli adolescenti, ma persino gli adulti, di tutto il pianeta. Questa travolgente storia ha inizio
quando Isabella Swan si trasferisce a Forks,
piccola località nello stato di Washington. Isabella non prevede che la sua vita possa subire dei grandi cambiamenti, vuole solo
integrarsi nel nuovo liceo, che dovrà frequentare per il semestre. Ma una svolta eccitante e improvvisa è dietro l’angolo: tutto
sembra cambiare quando incontra il misterioso e seducente Edward Cullen. Edward ha
17 anni, come lei, solo che ce li ha dal 1918.
E’ un vampiro, che però ha scelto, insieme
alla sua famiglia, di non bere sangue umano
ma solo di animale. Bella e Edward si innamorano perdutamente, ma l’odore di lei sca-
tena la sete di James, un vampiro
nemico e che non si nutre affatto di
sangue animale.
Dal punto di vista letterario la scrittura della Meyer e’ piuttosto semplice, puntando sul piano della
saga. Twilight presenta dialoghi
sciocchini del primo amore, ma
anche la sua inquietudine e la sua
tenerezza. Il libro della Meyer non
lascia spazio al respiro, coinvolgendo i lettori in un vortice amoroso che gli appassionati giudicano
indimenticabile.
Sono certa che qualsiasi adolescente sogni di
vivere una storia d’amore sul confine tra il
mondo della fantasia e quella della realtà.
12 Economia
Gennaio 2009
O p e n D a t a vuol d ire fiducia
Un’azienda costruita su m i s ura p e r i l be n e s s e re d el l ’ o p e ra i o
p G e ntilezza, fam iliari tà e svilu ppo : ec c o g l i i n g re d i e n t i di u n s u c c e s s o m ond i a l e
Martina Iacoangeli
Lo scorso mese il direttore Marco Cecili ci ha
illustrato i caratteri fondamentali di un’ importante azienda che è l’Open Data, fondata
e diretta da Mario Solidei (Presidente) e Nello
Petitti (Amministratore Unico).
Lo stesso giorno della consegna dei giornalini, in occasione del 20° Anniversario (19882008) dell’azienda, il “rap” è andato a far
visita al Sig. Mario Solidei e quel pomeriggio
c’ero anch’io.
Per questo mi sento in dovere, in questo
breve articolo, di condividere con tutta la
scuola e con l’esterno i motivi per cui è nata
in me grande fiducia e stima nei confronti
non solamente dei Signori Solidei e Petitti, ma
di tutta l’azienda.
Non è stato difficile trovare il luogo dov’è situata l’azienda, e appena scesi dalla macchina, immediatamente Mario Solidei, ci ha
accolto con un radiante sorriso e ha insistito
con entusiasmo affinché ci fermassimo a visitare l’azienda sotto la sua stessa guida.
E chi altri avrebbe potuto guidarci se non
colui che, insieme a Petitti, ha dedicato e dedica tuttora alla Open Data anima e corpo,
fatica e coraggio?
Non mi sarei davvero mai immaginata di rimanere affascinata non solo di fronte all’eleganza degli edifici personalmente scelti dal
Sig. Mario e dal Sig. Nello, ma anche e soprattutto dal rispetto e dall’attenzione che
questi dedicano a ciascun lavoratore “ope-
raio, tecnico o manager, i quali sicuramente
occupano una funzione di per sé fondamentale all’interno della Open Data”.
La stessa struttura è organizzata, costruita,
gestita e pensata quasi esclusivamente per la
massima comodità dell’impiegato: gli uffici
sono comodi e familiari,
colorati e con tante finestre(con addirittura uno
spazio per i fumatori che
vogliono prendersi una
piccola pausa ogni tanto!);
i locali di produzione sono
organizzati in modo tale
da garantire una maggiore efficienza con un
minor dispendio di energie dell’operaio, infatti Solidei e Petitti hanno scelto per i loro
dipendenti ambienti ampli e spaziosi, facili da
raggiungere, con sistemi tecnologici avanzati: pensate che le grandi vetrate, rivolte a
nord e sistemate sulla copertura dello stabilimento hanno la funzione di trasmettere la
luce all’interno dei reparti, ma di non far passare il calore, in modo tale da non far soffrire
il caldo estivo agli operai.
Per quest’impresa, infatti, la fiducia del lavoratore nella stessa azienda è essenziale, e bisogna guadagnarla giorno dopo giorno.
E’ un ambiente familiare quello in cui Mario,
Nello e altre persone si cimentano per dare a
noi consumatori il massimo del profitto , in un
mosaico in cui ogni tessera ha la sua funzione fondamentale al successo di tutta
l’opera.
E’ stato molto simpatico notare che nello studio del Sig. Mario non c’è un computer, che
proprio lo stesso presidente ci ha spiegato di
non usare spesso fidandosi
ciecamente dei suoi dipendenti.
In cambio Mario ha nel suo
ufficio un bellissimo quadro
molto grande che rappresenta un campo da golf:
dice che nei momenti di
pioggia lo guarda ricordando l’estate ed il sole.
Dalle parole, dalle affermazioni e dalla diligenza di
Mario Solidei s’intuisce una profonda fiducia
nelle potenzialità dell’azienda e nel suo
grande successo, una stima per i suoi dipendenti e una amore per l’Open Data che non
è facile riscontrare in chi, come Mario e Nello,
ricopre un importante ed impegnativo ruolo
di imprenditore sempre attivo e di successo.
Tutto l’entusiasmo del Sig. Solidei e del Sig.
Petitti, dei dipendenti, tutta la fiducia affidata
ai tecnici e agli operai e ai manager, le nuove
tecnologie, la serietà di un’azienda veloce e
flessibile nel lavoro, rendono l’Open Data
un’azienda ancora più forte, come se fosse
un’unica grande famiglia.
Speciale Hattrick 13
Anno III Numero 1
Intervista a Marrundo...
Questo mese Vi proponiamo un’intervista a
Marrundo, storico giocatore di Hattrick, che
con il suo Arezzo Galasocaray è il più titolato
in Italia. Attualmente milita in II serie, perciò
può commentare da spettatore il finale dell’ultimo campionato di Serie A, conclusosi fra
le polemiche: lo scudetto è andato allo SquartaPraga di MarcoGavi, grazie al “favore” (non
richiesto) del Pennywise che lo ha lasciato
vincere nell’ultima giornata, impedendo così
a Laurentius, amico con cui ha litigato, di
trionfare.
Grazie Marrundo per l’intervista che concede
ad Athenaeum.
“Il calcio non è più il gioco più bello del
mondo. Ormai e' Hattrick!” Con questa affermazione MARCOGAVI con cluse l’intervista
su Ath enaeum dello scorso settembre. Lei è d’accordo?
Purtroppo mi trovo a dissentire completamente con Marcogavi.Ma devo
farlo in qualità di calciatore, anche se
del più basso livello della FIGC! Non
può esistere un gioco più bello del calcio. Ma non di quello visto alla tv, io
mi riferisco a quello praticato a qualsiasi livello, sia che siate dei fenomeni
o che siate del gruppo del dopolavoro.
Tra l'altro alcuni dei miei successi in
HT (tipo le Coppe Italia) le ho vinte
mentre ero agli allenamenti di calcio.
E lo stesso vale per alcune partite storiche
che ho disputato quando ero allenatore della
Nazionale Maggiore (nel bene e nel male).
Credo che non ci sia altro da aggiungere :)
Com e h a conosciuto Hattrick? Dal 2001,
anno delle sua iscrizione, molti sono stati i
cambiamenti: prima il nuovo motore di gioco
e poco fa la nuova g rafica. Si stava m eglio
quando si stava peggio?
Ho conosciuto Hattrick attraverso un forum
online. Per quanto riguarda la grafica, vale assolutamente il motto del “si stava meglio
quando si stava peggio”. L’unica cosa positiva mi pare il nuovo forum, ma non se ne
sentiva proprio la necessità.
Nemmeno la definizione di nuovo motore di
gioco mi trova d’accordo. In realtà è sempre
la solita minestra riscaldata, con l’aggiunta di
tanto in tanto di alcuni ingredienti. A volte il
sapore può essere comunque buono, a volte
lo è un po’ meno.
Alla fine ci si trova sempre a fare i conti con
attacco per segnare, regia per fare le azioni e
difesa per cercare di non prenderle. E a volte
per difendersi basta togliere le azioni all’avversario.
Certo ci sono state nuove implementazioni,
ma è un po’ riduttivo se si considera che i
concetti base sono sempre quelli del 2001,
mentre il numero di utenti è triplicato. Insomma il motore di gioco ha bisogno di un
restyling completo che possa dare maggiore
valore all’allenamento delle secondarie.
Tutto questo, ovviamente, in my honest opinion.
Cosa ricorda dei suoi primi tempi su Hattrick?
Qualche consiglio per i principianti come
noi?
Beh i ricordi sono tantissimi, ma mi piace ricordare il grande spirito che aleggiava tra i
pochi partecipanti.
Mi tornano in mente i gruppi di utenti che
conducevano studi per capire le meccaniche
di gioco. Ma quanti di voi sanno che la prima
traduzione in
italiano di HT è
stata condotta
da un gruppo
di giocatori totalmente indipendenti dal
sito ?
Altri tempi, indubbiamente.
Lei ha vinto
ben 6 scudetti
e 2 coppe nazionali,
ed
ormai da molti anni non lotta per questi traguardi. Una Sua scelta o gli utenti “più giovani” hanno più fame di vittorie?
Non è stata una scelta diretta, e non credo
nemmeno che sia dovuta alla fame dei nuovi
utenti. Semplicemente, non ho voluto cedere
il gruppo storico del Gala (Ferranti, Beghi, Cigada e Omini) e questo ha portato più o
meno lentamente ad un fisiologico calo di
prestazioni.
Ma non ha prezzo la soddisfazione di provare
a rinnovare il Gala mantenendo in squadra
quel gruppo vincente di giocatori.
Dopo molti anni a giocare ad Hattrick molti
utenti retrocedono volontariamente per ri-
trovare gli stimoli nelle serie più basse. Cosa
ne pensa?
Ognuno è libero di fare quello che vuole,
non sta a me giudicarli. In queste stagioni di
II ho cercato di ricostruire il Gala, tornando
ad allenare e investendo su giocatori più giovani. Ovviamente ho rischiato, e rischio, la retrocessione. Non è una cosa volontaria, ma è
comunque una scelta che ho fatto.
Tra gli utenti di Hattrick c’è molta ironia. Fam ose le sue “prese in giro” con Macao. Su
Youtube poi c’è video che ironizza sulla sua
retrocessione in B di qualche anno fa. Anche
questo rende Hattrick unico nel suo genere?
L’ironia fa parte della mia reale persona, e
non potrebbe essere altrimenti in un gioco.
E’ quindi lecito e divertente aspettarsi le repliche degli altri giocatori. Più che il gioco
“unico” direi che il rapporto con i giocatori è
unico, o perlomeno con una parte di essi.
Un suo giudizio sulla conclusione dell’ultima
Serie A?
La risposta potrebbe riallacciarsi benissimo
con l’ultima parte della risposta precedente.
Forse è mancato un reale rapporto tra i giocatori. Prendendola con ironia, si può dire
che mancavano solo i popcorn per condire
l’ottimo spettacolo offerto :)
Quest’anno si è salvato con lo spareggio
dalla C. Obbiettivi per la stagione? Quando
la rivedremo in A?
Credo che ogni stagione che passo in B sia
tanto di guadagnato. Gli obbiettivi continuano ad essere allenamento e crescita della
squadra, uniti alla salvezza.
Cosa pensa dell’Athenaeum Cup? E’ un buon
m odo per far conoscere Hattrick e far crescere la passione?
Bello! Mi ricorda le vecchie coppe di HT che
organizzavamo tra amici, mettendo anche in
palio il supporteraggio….
G razie Marrundo per la pazienza avuta! In
Bocca al lupo per la stagione!
Grazie a voi per l’intervista, crepi il lupo e….
Avanti Gala! Non Mollare!
14 Sport
Gennaio 2009
Beckham: rinforzo sportivo o mediatico?
Il giocatore inglese ha rag g i u n t o i l Mi l a n i n p r e s ti t o p e r t r e m e s i
Ottimo l’ini zi o dell’ex del Mac he s te r U ni t e d c o n d u e go l i n p oc h e p a r t i t e
Federico e Saverio Piacenti
Durante questi pochi giorni di calcio mercato, sicuramente l’acquisto che ha fatto più
parlare di se è stato quello di David Beckham
da parte del Milan. In realtà però non è un
vero e proprio acquisto: la squadra del giocatore inglese resta sempre il Los Angeles Galaxy, ma poiché ha chiuso in anticipo la sua
stagione in Mayor League Soccer per l’esclusione della sua squadra dai playoff e volendo
tenersi in allenamento per essere pronto per
la nazionale inglese di Fabio Capello, il Milan
ha accettato di ospitarlo a Milanello per qualche mese e poi ripartirà. Tuttavia non sarà un
semplice allenamento quello di Beckham:
egli infatti è stato tesserato dalla squadra milanese e sarà a disposizione di Carlo Ancelotti.
Beckham è un giocatore dalla carriera straordinaria: ha esordito nella Premier League
ha 19 anni con la maglia del Manchester United, con la quale il giocatore ha ottenuto innumerevoli successi: campionati, FA Cup e la
Champions
League
nella
stagione
1998/1999. Dopo oltre dieci anni di Manchester United, con il quale il calciatore ha
collezionato 86 goals in 397 presenze, Bec-
Sorteggi Champions: “Urna
diabolica”
Andrea Paris
Sarà Italia contro Inghilterra negli ottavi di finale di Champions League. Lo ha stabilito
l'urna di Nyon, Svizzera, dove la mano di
Bruno Conti, ambasciatore della finale a
Roma, ha accoppiato il Chelsea con la Juventus, l'Inter con i detentori del Manchester
United e l'Arsenal con la
Roma.
Bianconeri e giallorossi debutteranno in trasferta, mentre i
nerazzurri esordiranno a San
Siro. Inter e Roma giocheranno la prima partita martedì
24 febbraio, la Juventus mercoledì 25. Ritorno martedì 10
marzo per la Juve, mercoledì
11 per le squadre di Mourinho
e Spalletti.
"Quella di Nyon è un'urna diabolica... - commenta Fabio Capello, c.t. dell'Inghilterra -. Tre
su tre, non me l'aspettavo certo, ma è una
sfida che regala numerosissime suggestioni
e un pronostico impossibile: sarà difficile per
Arsenal, Chelsea e Manchester United, ma
sarà altrettanto difficile per Roma, Juve ed
Inter"
kham è costretto ha lasciare la squadra a
causa dei disaccordi con l’allenatore Sir Alex
Ferguson e firma un contratto quadriennale
con il club spagnolo del Real Madrid. Nella
Liga Beckham ha messo a segno 8 goals in
81 presenze. Due anni fa ha lasciato il club
madridista per andare a giocare in America
nella squadra di cui tutt’ora veste la maglia, i
Los Angeles Galaxy (anche altri grandissimi
giocatori del passato, come Pelè, Cruyff, Beckembauer ecc., arrivati ormai al culmine della
loro carriera, decisero di concluderla andandosi a divertire negli Stati Uniti).
Tuttavia non ci si può esentare dal muovere
alcune critiche riguardo questa mossa di
Ecco gli ottavi di finale di Champions League
Chelsea-Juventus
Villarreal-Panathinaikos
Sporting Lisbona-Bayern Monaco
Atletico Madrid-Porto
Lione-Barcellona
Real Madrid-Liverpool
Inter-Manchester
Roma-Arsenal
mercato: bisogna riconoscere che David Beckham più che per rafforzare la squadra rossonera a livello tecnico, è stato acquistato per
un fatto mediatico, di businnes, legato più all’interesse economico che sportivo (e considerando gli ultimi risultati della squadra, in
particolare quelli della scorsa stagione, penso
proprio che servirebbero degli acquisti più
mirati al rafforzamento dell’organico, magari
con qualche giocatore con meno fama ma
con più qualità) Ma la cosa che più si può criticare al club milanista è che l’arrivo del centrocampista preclude a un giovane del
settore giovanile di esplodere, e questa mi
sembra una cosa gravissima visto che sono
più di vent’anni che un giocatore delle giovanili del Milan non arriva in prima squadra (
l’ultimo è stato il grande Paolo Maldini) e che
l’età media della squadra è ormai arrivata a
dei numeri troppo elevati.
Comunque, nonostante ciò, Beckham già ci
ha mostrato alcune delle sue qualità nella sua
prima partita di campionato all’Olimpico contro la Roma, e il primo goal in Italia, dopo sole
3 presenze, contro il Bologna (il secondo è arrivato contro il Genoa 3 giorni dopo, n.d.r.).
Chi può dirlo se in futuro non ci riservi altre
sorprese.
Sentenza choc per Mannini e
Possanzini
Niccolò Polidori
Daniele Mannini (ex giocatore del Brescia e
oggi al Napoli) e Davide Possanzini (attaccante del Brescia), sono stati squalificati dal
Tribunale arbitrale dello sport (Tas) per essersi
presentati in ritardo a un test antidoping
dopo la partita della squadra lombarda con il
Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio
aveva assolto i due giocatori, il tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (già scontati), la
Wada, agenzia mondiale antidoping, aveva
però fatto ricorso. Avendo già scontato 15
giorni, la sospensione di Mannini e Possanzini si concluderà il 14 gennaio 2010.
"Ricorreremo a tutto quello a cui possiamo ricorrere - afferma il presidente del Brescia, Corioni - perché i due ragazzi non hanno fatto
niente. Questa sentenza è una presa in giro
per tutti: per noi, per i giocatori, per la Federcalcio, per il Coni e per la Lega". Secondo
quanto è stato ricostruito è stato proprio il
presidente delle Rondinelle la causa del ritardo. Corioni, infatti, volle tenere a rapporto
per oltre mezz'ora il Brescia, appena sconfitto
3-0 in casa dal Chievo, causandone il ritardo
all'appuntamento con l'antidoping.
Foto 15
Anno III Numero 1
Mostra di Picasso
16 gennaio 2009
1
Foto 1 La scalinata di Piazza
di Spagna e una veduta di
Roma da Trinità dei Monti.
Foto 2 Il professor Massimo
Fruscella con Angelo Astrei
e Luca Fantini.
2
Foto 3 Fontana di Trevi.
Foto 4 Una delle opere ammirate dai ragazzi nella mostra: Picasso, Lo studio,
1934, olio su tela.
4
3
5
Premiazione
Athenaeum Cup
21 dicembre 2008
6
Foto 5 Gabriele Russo Russo
riceve la coppa per il 1°
posto.
Foto 6 Niccolò Polidori riceve il suo attestato di partecipazione.
Foto 7 I primi 4 classificati
con le rispettive coppe. Da
sinistra: Piergiorgio Merletti,
Mattia Fedele, Gabriele
Russo Russo e Marco Cecili.
7
Premiazione
Certamen
Aricinum
18 dicembre
2008
Foto 8 Davide Cultrera e Gabriele Russo Russo ad Ariccia
insieme alla professoressa
Fiorini, al termine della premiazione del Certamen Aricinum, al quale i due
studenti hanno partecipato
con successo lo scorso
aprile.
8
Mettetevi alla prova!
Rispondete a tutte le
domande del Quiz e inviatele alla Direzione!
Compleanni
Febbraio
3
Simone Ceci
15
Gabriele Antonelli
16
7
Alessandro Caruso
24
Marzia Rapone
18
15
20
Quiz!
Come sempre c’è un concorso.
Inviate le risposte alla Direzione dal sito (non imbrogliate!).
ROMPICAPI
1) Com’è possibile ottenere 800 usando solamente la cifra 4 per sette volte?
2) Una coppia ha celebrato il 60° anniversario di matrimonio nel 1995. Sia il marito cge la moglie sono nati il 16 Agosto, a
sette anni di distanza l'uno dall'altro. Se il marito è più vecchio della moglie di 2555 giorni, in che anno sono nati i due coniugi?
QUESITI
1) Il romano Catone l’Uticense morì in battaglia.
OV
OF
2) Nella seconda guerra mondiale la Danimarca si schierò al fianco della Germania.
OV
OF
3) Nell’ epilogo di “Harry Potter e i doni della morte” si apprende che il protagonista s’è sposato:
la moglie è l’amica d’infanzia Hermione.
OV
OF
4) Il pittore Canaletto ebbe tale soprannome per il gran numero di vedute di canali veneziani
che dipinse.
OV
OF
5) Quale fu il primo essere vivente ad andare in orbita?
O Scimmia
O Gatto
O Cane
O Rana
6)Dove è il parco regionale delle Groane?
O Piemonte
O Liguria
O Lombardia
O Valle d’Aosta
7) Da chi furono introdotte le cifre arabe?
O Marco Polo
O Leonardo
O Fibonacci
O Saladino
O Francesco Carletti
8) Qual è la quarta lingua nazionale della Svizzera?
O Francese
O Tedesco
OItaliano
O Romancio
9) In quale città si svolgeranno i Giochi Olimpici Invernali nel 2010?
O Vancouver
O Oslo
O Mosca
O Tokyo
Perla di saggezza...
Passano anni interi senza che noi proviamo un piacer vivo, anzi una
sensazione pur momentanea di piacere. Il fanciullo non passa giorno
che non ne provi. Qual è la cagione? La scienza in noi, in lui l'ignoranza.
Vero è che così viceversa accade del dolore.
(Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, 2 luglio 1821)
A pagina 11 le soluzioni
del Quiz del numero
precedente