sanazionale - 1 - Unità di gestione del rischio ASL3 Genovese
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sanazionale - 1 - Unità di gestione del rischio ASL3 Genovese
NOMEPAGINA:<$$PAGE10> - <$$PAGE11> PLATE: <$$PAGSEQ10> - <$$PAGSEQ11> - Composite 12 DAL MONDO 26 ago.-1 set. 2008 La malpractice costa 1,5 miliardi ogni anno e causa il 10% delle morti in sala operatoria Errori, conto salato per gli Usa Una banca dati raccoglie le segnalazioni anonime dei medici americani C ostano ben un miliardo e mezzo di dollari ogni anno e causano il 10% delle morti che avvengono in sala operatoria. Sono gli errori evitabili dei chirurghi americani: dalle “sviste” dei medici durante le operazioni agli effetti indesiderati come le infezioni post-chirurgiche. A fare il punto della situazione è l’«Agency for Healthcare (Ahrq) Research and Quality» statunitense nel suo ultimo report («The impact of medical errors on ninety day costs and outcomes; an examination of surgical patients» pubblicato a fine luglio). L’agenzia governativa d’Oltreoceano ha analizzato i dati di 161mila pazienti con assicurazione sanitaria fra i 18 e i 64 anni sottoposti a interventi chirurgici fra il 2001 e il 2002. I risultati hanno evidenziato che un paziente su dieci è morto entro 90 giorni dall’operazione a causa di errori evitabili. Un terzo delle morti è avvenuto una volta che la persona era stata dimessa dall’ospedale. Per quanto riguarda, poi, la nota dolente dei costi un malato che sviluppa un’insufficienza respiratoria acuta in seguito a un intervento chirurgico costa alla propria assicurazione sanitaria circa 28mila dollari extra, circa il 52% in più corsie americane si rischia di più la vita che in un’autostrada affollata. Costo Per ogni americano che muore a causa di un Operazioni Rimborso Morti Riammessi totale incidente stradale, ce ne sono almeno due che chirurgiche assicurazione in (%) in ospedale in media (%) perdono la vita a causa di un errore medico: i N. operazioni chirurgiche dati, che risalgono al 2005, parlano di circa 90mi156.864 18.284 15.563 0,6 5,5 con buon esito la morti all’anno. Un’emergenza contro la quale N. operazioni con errori 4.140 (2,6%) 66.879 54.968 6,3 15,0 l’amministrazione americana ha preso una serie Per complicazioni di contromisure: a cominciare dall’approvazione 669 (0,4%) 26.199 22.732 1,8 8,4 nell’anestesia nel 2005 di una legge («The patient safety and Per infezioni 587 (0,4%) 86.833 69.096 7,2 20,1 quality improvement act») che sta tentando di creare un’enorme banca dati nazionale, a prova di Per problemi vascolari 1.212 (0,8%) 50.911 41.840 4,1 14,9 privacy, con tutte le segnalazioni volontarie di e polmonari errori inviate da medici e strutture sanitarie. Con Per blocco respiratorio 1.392 (0,9%) 106.370 88.059 12,0 17,4 l’assicurazione che le informazioni raccolte non Per problemi metabolici 76 (0,05%) 77.885 68.585 6,6 19,7 vengono mai utilizzate nei tribunali, ma solo per Per ferite 282 (0,2%) 36.447 30.935 1,8 9,9 trovare soluzioni e interventi in grado di evitare Per errori di assistenza nuovi errori medici in futuro. Dallo scorso febbra168 (0,1%) 58.237 46.859 5,4 13,7 infermieristica io le associazioni dei pazienti riconosciute a livello nazionale si sono messe a studiare insieme al del previsto. Un’infezione vale invece quasi 20mi- alzare il conto di altri 12mila dollari. «Eliminare Governo, sulla base delle segnalzioni ricevute, la dollari, il 48% in più di quanto preventivato. gli errori evitabili - ha spiegato Carolyn Clancy, delle soluzioni e delle possibili ricette per arginaGli errori degli infermieri, inoltre, come una direttore dell’Ahrq - continua a essere la priorità re il boom degli errori. errata medicazione delle ferite o la frattura di del nostro Sistema sanitario». Mar.B. un’anca dovuta a movimenti bruschi, possono far Del resto secondo le più recenti stime nelle Gli errori in chirurgia FRANCIA-VENETO I n tutto il mondo i Sistemi sanitari si stanno riorganizzando per mantenere il livello di assistenza erogato, nonostante l’aumento dei costi e la contrazione delle risorse. In questa ottica la tendenza a livello centrale e regionale è rappresentata da interventi sul numero di posti letto e sul tasso di ospedalizzazione secondo gli obiettivi fissati dalla Conferenza Stato-Regioni. È quindi opportuno valutare, come è avvenuto in altri Paesi, la riconversione delle attività di ricovero tradizionali e, nello specifico, l’attività chirurgica usando nuovi modelli come la day surgery e la chirurgia ambulatoriale. Proprio per questa finalità che la Regione Veneto ha da tempo avviato politiche volte a trasferire in regimi assistenziali più “leggeri” (chirurgia diurna e ambulatoriale) prestazioni prima eseguite in regime di degenza ordinaria. L’Agenzia regionale socio-sanitaria del Veneto (Arss), per favorire la conoscenza e l’eventuale trasferibilità di modelli emergenti in altre realtà internazionali, ha stipulato a Parigi un protocollo d’intesa con la Cnamts, organismo di diritto pubblico francese presso il quale è ubicato l’Osservatorio nazionale per la day surgery, deputato alla distribuzione delle risorse finanziarie alle strutture sanitarie pubbliche e private della Francia. L’attività di benchmarking si pone come obiettivo la promozione dei modelli organizzativi che garantiscono i migliori livelli qualitativi e di sicurezza Alleanza tra Venezia e Parigi sul Day surgery propedeutica all’attività di benchmarking regionale in grado di consentire: la valutazione dei modelli adottati a Il progetto promosso in materia di day surgery-day service confronto tra loro; la progettazione e implementazione di un sistema di misurazione della performance; la condivisione di soluzioni organizzative in ambito sovra aziendale; la messa a disposizione di elementi utili alla programmazione regionale sia ospedaliera che ambulatoriale; l’individuazione di standard di riferimento per il processo di autorizzazione e accreditamento, nonché per il sistema di finanziamento. L’iniziativa promossa dall’Arss, ha suscitato interesse a livello nazionale, coinvolgendo istituzioni quali il ministero del Welfare e l’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr) che valuteranno l’opportunità di estendere sul territorio nazionale i risultati derivanti dall’analisi della Regione Veneto. Il progetto regionale si inquadra all’interno di un più vasto programma sulla day surgery, presentato dall’Arss del Veneto, in associazione con la International association for ambulatory surgery (Iaas), nell’ambito del Directorate general health and consumer protection, European commission, Brussels programme of community action in the field of health per il paziente, pur consentendo risultati finalizzato alla valutazione dell’effettiva di 50 strutture ospedaliere sia pubbliche 2008-2013, e che prevede tra l’altro la più efficienti, anche dal punto di vista performance in termini di qualità e costi che private convenzionate del Sssr del realizzazione di un osservatorio unico economico. delle prestazioni, collegando i risultati Veneto, che forniranno nel corso del- europeo sulla day surgery-day service. Parallelamente l’Arss ha avviato uno con le soluzioni organizzative e gestio- l’estate il contributo informativo in via Antonio Compostella studio approfondito dei modelli di day nali adottate. L’indagine coinvolgerà ol- telematica tramite il quale l’Arss potrà Direttore Arss Veneto surgery adottati nella Regione Veneto, tre 300 unità operative articolate in più disporre di una mappatura dettagliata UNIONE EUROPEA D ovranno aspettare ancora a lungo prima di poter ottenere un rimborso i cittadini europei che si recano oltre frontiera per ottenere prestazioni sanitarie. Nonostante l’approvazione, il 2 luglio scorso, della tanto attesa proposta di direttiva sulle cure all’estero rimangono ancora molte incertezze sull’effettiva abolizione delle frontiere sanitarie nell’Unione. Le perplessità sul testo sono emerse durante una conferenza Cure all’estero, si annunciano tempi lunghi degli stakeholders tenuta presso l’Europarlamento. Secondo Robert Madelin, il direttore generale del Dipartimento della commissione per la Salute e la protezione dei consumatori la presentazione della bozza ha segnato «l’inizio di una lunga discussione» che potrebbe durare molti anni. Una delle critiche espresse ri- guarda la scarsa tutela per i cittadini meno abbienti. Per l’europarlamentare Avril Doyle si tratta di una «Carta per i ricchi che decidono di farsi curare in un altro Paese»: solo i più facoltosi infatti sarebbero in grado di anticipare il denaro necessario a ricevere le cure. Ma il problema fondamentale della direttiva, ha affermato Marc Schneider, esponente della Federazione degli ospedali tedeschi, è che il sistema di rimborsi non può funzionare a causa della scarsa comparabilità dei diversi Sistemi sanitari. Per questo Schneider ha proposto la creazione di un pacchetto di servizi cui tutti i cittadini hanno diritto nella Ue, per i quali venga fissato un prezzo di riferimento. Per ora l’unica cer- tezza è che il testo sarà analizzato in maniera approfondita dal Consiglio a settembre. La prima lettura in Parlamento è invece prevista per la prossima primavera. Intanto però è stato compiuto un altro passo avanti per agevolare la mobilità transfrontaliera dei pazienti europei. Dodici Paesi della Ue (tra cui l’Italia) stan- no per firmare il progetto Smart open services (Sos), che consente di mettere in comune la storia clinica dei cittadini europei in formato digitale. Il piano entrerà in funzione entro il 2015 e ha un costo iniziale di 22 milioni. A dare un forte impulso all’iniziativa sarà la Spagna, che dispone del sistema di archivio medico digitalizzato più avanzato tra i Paesi firmatari. G.D.Ma.