Legislazione in materia di scarichi idrici sanzioni, controlli e vigilanza

Transcript

Legislazione in materia di scarichi idrici sanzioni, controlli e vigilanza
Legislazione in materia di
scarichi idrici
sanzioni, controlli e
vigilanza
Novembre 2012
A cura di Stefania Stendardo
Argomenti
1. Il senso delle cose – la portata igienico-sanitaria
2. Nozione di inquinamento – richiamo della nozione di scarico e all’impianto
autorizzativo - cenni alla classificazione delle acque reflue
3. Scarichi non autorizzati: le fattispecie amministrativi e penali - la
graduazione dell’illecito – la situazione di «rischio di danno ambientale» e gli
obblighi degli addetti al controllo
4. Elementi caratterizzanti lo scarico rispetto al rifiuto liquido: aspetti
normativi, sanzionatori e di accertamento – esame di casistiche frequenti
5. Competenze: il concetto di Pubblico Ufficiale - poteri e limiti del P.U. - a chi
compete l’onere della prova - l’art. 331 CP - l’art. 13 L. 689/81 - il limite
della privata dimora - contenuto del rapporto di servizio – significato del
concetto di «fede privilegiata» - uso degli atti redatti dal P.U.
6. Cenni alla procedura sanzionatoria amministrativa: contenuti indispensabili
del verbale – tempi di accertamento – individuazione del/dei trasgressori –
conoscere la responsabilità solidale – il concorso di illeciti: esame della
casistica frequente
7. Modalità di intervento e di accertamento: come riconoscere il tipo di scarico
- modalità di campionamento – saper leggere gli inquinanti – significato ed
uso dei rilievi fotografici, tecniche di accertamento fotografico – l’ingaggio di
altri enti (Arpa – Comune – Forze di polizia….)
Il senso delle cose…
Epidemie da colera, tifo, epatite e salmonellosi di tanto in tanto
tornano sui titoli di giornale, particolarmente nel periodo estivo.
Sono malattie infettive causate da batteri patogeni, virus
oppure protozoi parassiti che si diffondono attraverso le acque
di fogna sino ad intercettare, a volte, quelle potabili.
Quando le persone entrano in contatto con questi organismi
(per aerosol, per contatto - lavandosi o bagnandosi – o, peggio,
bevendola) possono ammalarsi.
Le malattie possono essere più o meno pericolose a seconda del
tipo di agente patogeno e delle condizioni del soggetto che ne è
entrato a contatto.
Le persone immunodepresse (perché malate o in terapia…),
anziani e bambini piccoli possono ammalarsi.
In qualche caso l’evento può essere letale.
Alcuni agenti patogeni
BATTERI
Vibrio cholerae
Clostridium perfringens
Escherichia. coli (coliformi)
Salmonella typhi e paratyphi
Salmonella
Shigella
Yersinia enterocolitica
Streptococcus faecalis
Klebsiella spp.
Enterobacter spp.
Colera
Gastroenterite
Infezione enterica.
Febbre paratifoidee
Salmonellosi
Shigellosi
Gastroenterite
Gastroenterite
Gastroenterite
Gastroenterite
VIRUS
Echovirus (enterovirus)
Poliovirus (enterovirus)
HVA
Rotavirus
Infez. da Echovirus (miocardite)
Poliomielite
Epatite infettiva (Epatite A)
Enterite
ELMINTI (vermi)
Ascaris lumbricoides
Trichiuris trichiura
Ascardiasi
Trichiniasi
PROTOZOI
Entamoeba histolytica (ameba)
Balantidium coli
Isospora belli
Giardia lamblia
Cryptosporidium
Amebiasi (dissenteria)
Balantidiasi
Coccidiosi
Giardiasi
Cryptosporidiosi (dissenteria)
Inquinamento
Dlgs. 152/06 - Art. 74 comma 1 lett. cc) inquinamento:
l'introduzione diretta o indiretta,
a seguito di attività umana,
di sostanze o di calore nell'aria, nell'acqua o nel terreno
che possono nuocere alla salute umana
o alla qualità degli ecosistemi acquatici o degli ecosistemi
terrestri che dipendono direttamente da ecosistemi acquatici,
perturbando, deturpando o deteriorando i valori ricreativi o altri
legittimi usi dell'ambiente;
Finalità
Disciplina e controllo degli scarichi
significa
tutelare suolo, acque superficiali e sotterranee
dall’inquinamento
 migliorare lo stato delle acque già inquinate
 proteggere quelle destinate a particolari usi
 perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per
quelle potabili
 mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici
 mantenere la capacità di sostenere gli ecosistemi
Tipi di inquinamento delle acque
CIVILE: scarichi urbani di tipo fognario riversati senza
trattamento di depurazione, o insufficiente, nel corpo ricettore o
suolo (elementi patogeni, detersivi, corpi solidi, fosse
biologiche…)
INDUSTRIALE: scarichi formati da sostanze diverse a seconda
del tipo di ciclo di produzione (metalli, idrocarburi, detergenti,
solventi, farmaci, coloranti, sostanze solide, sostanze organiche,
calore…) – sversamenti di rifiuti
AGRICOLO: derivante dall'uso eccessivo o scorretto di
fertilizzanti (chimici e naturali) ed insetticidi/pesticidi (arriva a
contaminare le falde acquifere)
NATURALE: eventi naturali (es. vulcani, salinità, incendi…)
 Eutrofizzazione - nitrati
 Morie di pesci – Valtellina 1986
 Caso germogli di soia
Poteri locali negli inquinamenti
Il SINDACO è autorità sanitaria locale (L. 833/78, Dlgs. 112/98)
Il SINDACO è autorità locale di pubblica sicurezza, nei comuni
dove manca il capo dell'ufficio di pubblica sicurezza del luogo.
(R.D. n. 733/1931 -Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza)
Il SINDACO è autorità comunale di protezione civile: al verificarsi
dell'emergenza nel territorio comunale, assume la direzione e il
coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle
popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al prefetto e al presidente della giunta
regionale. Quando la calamità naturale o l'evento non possono
essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, chiede
l'intervento di altre forze e strutture al prefetto (Legge
225/1992)
Poteri locali
Ai sensi degli artt. 50 e 54 del Dlgs. 267/2000 (T.U.E.LL.) il
Sindaco ha il potere/dovere di ordinanza
50 – per emergenze sanitarie e di igiene pubblica
54 – ai fini di tutela incolumità pubblica e sicurezza dei cittadini
Inoltre ai sensi artt. 216 e 217 R.D. 1265/1934 (T.U.LL.SS.) il
Sindaco è titolare di un generale potere di vigilanza sulle
industrie insalubri e pericolose che può anche concretarsi nella
prescrizione di accorgimenti relativi allo svolgimento
dell'attività, volti a prevenire, a tutela dell'igiene e della salute
pubblica, situazioni di inquinamento, e tale potere è
ampiamente discrezionale ed esercitabile in qualsiasi tempo, sia
nel momento in cui è richiesta l'attivazione dell'impianto, sia in
epoca successiva.
(TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 7 luglio 2009, n. 1786)
Poteri locali
Il SINDACO, in Lombardia (LR 33/2009), ha funzioni di autorità
sanitaria locale in materia veterinaria:
adotta di provvedimenti di carattere contingibile e urgente in
materia di igiene e sanità pubblica veterinaria e di polizia
veterinaria (art. 50 Dlgs. 267/2000) sentita ASL - dipartimento
di prevenzione veterinario
Esempi ordinanze bollitura acqua potabile.pdf (ipertesto)
Nota: il Sindaco interviene inoltre negli inquinamenti di tipo
Acustico - Atrmosferico (da odori) - Da rifiuti -Luminoso
Cos’è lo scarico
Dlgs. 152/2006 - Art.74 comma 1 lett. ff)
scarico: qualsiasi immissione di acque reflue*
effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile
di collettamento che collega senza soluzione di
continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo
ricettore in acque superficiali, sul suolo, nel
sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente
dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a
preventivo trattamento di depurazione. (…)
*Art. 183 c. 1 lett. hh) “scarichi idrici”: le immissioni di acque
reflue di cui all'articolo 74, comma 1, lettera ff);
Come è fatto uno scarico?
Purtroppo
non è
quasi mai
così!
Come è fatto uno scarico?
Tipi di scarico
Cass. Pen. Sez. III 15 Dicembre 2010 n. 2313
Nella nozione di acque reflue industriali definita dall‘art. 74, comma primo,
lett. h), del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio
2008, n. 4) rientrano tutti i tipi di acque derivanti dallo svolgimento di attività
produttive, in quanto detti reflui non attengono prevalentemente al metabolismo
umano ed alle attività domestiche di cui alla nozione di acque reflue domestiche,
come definite dall’art. 74, comma primo, lett. g), del citato decreto.
Integra il reato di cui all’art. 137 c. 1 D.Lgs. n. 152/06 (inizialmente contestato
come art. 59 cv D.Lgs. 152/99) l’immissione in pubblica fognatura di acque
reflue non aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche - per
le quali risulta necessaria la preventiva autorizzazione - quale il deflusso in un
canalone per la raccolta delle acque piovane di acque di lavaggio di cassette
d’uva effettuato durante il periodo della vendemmia.
I principi generali
Art. 124 - Criteri generali
1.
Tutti
gli
scarichi
devono
essere
preventivamente autorizzati.
2. L'autorizzazione è rilasciata al titolare dell'attività
da cui origina lo scarico.
Art. 103 - Scarichi sul suolo
1. È vietato lo scarico sul suolo o negli strati
superficiali del sottosuolo
Art. 104 – Divieto di scarico nel sottosuolo
1. E’ vietato lo scarico diretto nelle acque
sotterranee e nel sottosuolo
I principi generali
Art. 107 – Scarichi in fognatura
2. Gli scarichi di acque reflue domestiche che
recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi
(nel rispetto dei regolamenti)
3. Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti,
anche se triturati, in fognatura …
Art. 192 – Divieto di abbandono
2. È vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi
genere, allo stato solido o liquido, nelle acque
superficiali e sotterranee
SCARICO
terminale tubo
ARD
1a pioggia
Aut. Reg. x categorie
Acque
Acque
Meteoriche
Reflue
Autorizz. Reg.
Autorizz. 152/2006
ARU
2a pioggia
Solo se acque
contaminate
ARI
Differenza fra SCARICO e RIFIUTO
LA DIFFERENZA
DEL TUBO!
In assenza di una condotta di scarico, le acque reflue devono
qualificarsi rifiuti liquidi, il cui versamento sul suolo ovvero la cui
immissione in acque superficiali o sotterranee, senza autorizzazione,
è sanzionata penalmente dall'art. 256, commi 1 e 2, dei medesimo
Testo Unico - D. L.vo n. 152/2006
Cassazione Penale, Sez. III del 22/06/2011, Sentenza n. 25037
Casistica
• Sversamento rifiuti liquidi
• Interruzione della condotta fognaria
• Lavaggio autocarri – autoespurgo – betoniere
• Tracimazione letamaie
“il calcestruzzo e gli altri materiali da costruzione,
residuati all’interno dei mezzi meccanici utilizzati nel ciclo
produttivo ed eliminati con il mezzo della lavatura e
dell’immissione di acqua, di per sé stessa detergente,
rientrano nella nozione di rifiuti allo stato liquido”
Cassazione penale, sentenza 23 settembre 2011 n. 34608).
AUTOESPURGO
Sono da considerarsi rifiuti allo stato liquido, soggetti alla disciplina
dell'art. 256 D.Lgs. n. 152 del 2006, i reflui stoccati in attesa di un
successivo smaltimento, fuori del caso delle acque di scarico,
ovvero di quelle oggetto di diretta immissione nel suolo, nel
sottosuolo o nella rete fognaria mediante una condotta o un
sistema stabile di collettamento (Cass. Sez. 3, n. 35138 del
18/06/2009) e che l'interruzione funzionale del nesso di
collegamento diretto fra la fonte di produzione del liquame
ed il corpo ricettore determina la trasformazione del
liquame di scarico in un ordinario rifiuto liquido, con la
conseguente inapplicabilità delle disposizioni del decreto legislativo
11 maggio 1999 n. 152 ed il necessario rispetto delle previsioni del
decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22.
(Smaltimento illecito di liquami trasportati da espurgo).
CORTE DI CASSAZIONE PENALE 10/06/2010, Sentenza n. 2203
Cassazione penale, sentenza 31/05/2011 n. 21785
Integra il reato di deposito incontrollato di rifiuti allo
stato liquido lo spandimento, alla rinfusa ed a tempo
indeterminato, dei fanghi di sedimentazione
provenienti da attività di allevamento raccolti in vasche
fuori terra, a nulla rilevando il legittimo, ma parziale,
impiego nell’attività di fertirrigazione.
(Nel caso di specie i reflui in eccedenza, tracimando
dai bordi delle vasche, si riversavano e venivano
assorbiti nel terreno circostante, dando luogo a
ruscellamenti e ad infiltrazioni).
Il Pubblico Ufficiale
Art- 357 Codice Penale - Nozione del pubblico ufficiale
“Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i
quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o
amministrativa.
Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa
disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e
caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della
volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per
mezzo di poteri autoritativi o certificativi”
RAPPRESENTA L’ENTE PUBBLICO
CONCORRE A FORMARE LA VOLONTÀ DELL’ENTE
Il Pubblico Ufficiale
La qualifica di pubblico ufficiale è quindi caratterizzata
a) dal fatto di concorrere a formare la volontà della PA
b) da poteri di certificazione e decisionali
Quindi se nell'ambito della propria attività rileva degli illeciti ha
l'obbligo di procedere secondo le procedure indicate nelle
leggi di propria competenza a
 rilevare ogni elemento utile a descrivere la situazione
 individuare i responsabili
 riferire la notizia di reato all'Autorità Giudiziaria
 contestare le sanzioni amministrative
 sequestrare i beni soggetti a confisca
 adottare gli atti amministrativi di messa in pristino
L’obbligo di riferire il reato
Art. 331 Codice di Procedura Penale
Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio
1. Salvo quanto stabilito dall'articolo 347, i pubblici ufficiali e gli
incaricati di un pubblico servizio che nell'esercizio o a causa delle
loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di un reato
perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche
quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito.
2. La denuncia è presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico
ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria.
3. Quando più persone sono obbligate alla denuncia per il medesimo
fatto, esse possono anche redigere e sottoscrivere un unico atto.
4. Se, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, emerge un
fatto nel quale si può configurare un reato perseguibile di ufficio,
l'autorità che procede redige e trasmette senza ritardo la denuncia al
pubblico ministero.
L’illecito
Si definisce ILLECITO
qualsiasi comportamento umano
contrario all'ordinamento sociale
per il quale è prevista una punizione
può essere AMMINISTRATIVO o PENALE
La responsabilità dell'illecito È SEMPRE PERSONALE
“Societas delinquere non potest”
Il principio di proporzionalità
Perché le sanzioni sono così differenziate?
Determinati comportamenti sono meno gravi di altri
La pena deve essere proporzionata al disvalore del fatto
illecito commesso
art. 3 c. 1 Cost. sull'uguaglianza dei cittadini e
art. 27 c. 3 Cost. sul fine rieducativo della pena sono la fonte del
“principio di proporzionalità“
Pertanto molti reati sono stati “depenalizzati”
Legge 24 novembre 1981 n. 689
Come si «accerta» l’illecito?
Assumere informazioni
Acquisire atti e documenti
Chiedere generalità
Ispezionare cose e luoghi (diversi dalla privata dimora)
Fare rilievi fotografici, misurazioni, campionamenti
Procedere a sequestro cautelare di cose soggette a
confisca
Redigere verbali degli atti compiuti
Il verbale del P.U.
Il verbale è un atto pubblico
CODICE CIVILE Art. 2699
"L'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste
formalità, (…) da altro pubblico ufficiale autorizzato ad
attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato. "
Il verbale possiede «fede privilegiata»
CODICE CIVILE - art. 2700
"L'atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso,
della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha
formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti
che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui
compiuti"
Limiti alla fede privilegiata
ll verbale fa prova fino querela di falso:
1) per ciò che attiene la provenienza da parte del pubblico
ufficiale che ha redatto il verbale stesso;
2) per le dichiarazioni che le parti fanno al pubblico ufficiale;
3) per i fatti che il pubblico ufficiale attesta aver compiuto o
essere stati compiuti in sua presenza.
Il verbale, viceversa, non ha fede privilegiata:
a) per i giudizi valutativi espressi dal verbalizzante;
b) per fatti accaduti mentre il verbalizzante non era presente.
L’onere della prova
Per tali motivi l'esercizio dell'attività di vigilanza si basa sul principio
dell'”onere della prova”
Codice Civile art. 2697- Onere della prova
chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne
costituiscono il fondamento
(es. responsabilità proprietario terreno nell'abbandono rifiuti)
La Legge o la Giurisprudenza stabiliscono i casi nei quali l'onere della
prova si inverte
Il limite della privata dimora
“Art.14 Costituzione
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri. Se non
nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la
tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità
pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.”
Per definizione è privata dimora
“qualsiasi luogo destinato permanentemente o transitoriamente
all'esplicazione della vita privata o delle attività lavorative, culturali,
professionali”.
NB: una foto di persona non consenziente sul luogo di lavoro, ottenuta con telefono
cellulare, può rappresentare violazione della privata dimora
Il limite della privata dimora
Concetto più ampio di quello di “abitazione” - ricomprende luoghi ove
si svolgono attività inerenti la vita privata del soggetto che si debbano
esplicare al di fuori delle ingerenze altrui:
Sono considerati privata dimora
 La casa, comprese le pertinenze
 La roulotte o tenda
 Lo studio professionale
 La camera d'albergo
 Il laboratorio artigiano
 Il circolo privato
 La banca anche se aperta al pubblico
 Le aziende commerciali ed industriali
 Le sedi dei partiti politici e le associazioni culturali
 Il centro commerciale
 L'autoveicolo
(!giurisprudenza in evoluzione!)
Elementi essenziali da rilevare
Descrivere i luoghi: ubicazione, ampiezza, condizioni,
perimetrazione, possibilità di accesso, cartellonistica,
identificazione catastale, vincoli, proprietari, attività
lavorative della zona, …
Descrivere l'oggetto del controllo: tipologia, quantità, portata,
sistemi di contenimento, presenza di fauna…
Descrivere stato dei luoghi: condizioni del terreno, presenza di
residui, segni di attività lavorativa, macchine e/attrezzature
presenti, vegetazione…
Fotografare: le foto restano e mostrano anche ciò che non si è
visto al momento…
Identificare persone: “chi sta facendo cosa…”
Riferire: data, ora, luogo, ordine di servizio, nominativi, atti
compiuti, tipo di illecito rilevato…
Strumenti
Documenti generali da utilizzare o reperire: estratto di
mappa, estratto PGT, certificazione vincoli esistenti,
cartografia zone servite da fognatura, identificazione
agglomerato…
Documenti particolari: autorizzazione allo scarico,
autorizzazione del gestore della fognatura…
Strumentazioni e attrezzature: GPS, piccone e leva,
guanti e mascherine, stivali antinfortunistica, pala e
falcetto, macchina fotografica, gamella e contenitori,
carta e matita…
Recapiti telefonici: ARPA, Comune, Provincia, ASL,
Gestore fognatura
Il concorso di violazioni
Nel corso dell’attività di controllo e vigilanza un fatto rilevato
può essere in violazione di più leggi, che, se hanno a tutela
finalità diverse, concorrono quindi fra loro.
Come?
CONCORSO FORMALE e CONCORSO MATERIALE
Si ha concorso formale di reati quando un medesimo soggetto
con una sola azione od omissione commette più reati
Si ha concorso materiale quando un medesimo soggetto con
più azioni od omissioni commette una pluralità di reati
Il concorso di violazioni
Legge 689/81, art.8
PIÙ VIOLAZIONI DI DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO SANZIONI
AMMINISTRATIVE
Salvo che sia diversamente stabilito dalla legge, chi con
un'azione od omissione viola diverse disposizioni che
prevedono sanzioni amministrative o commette più
violazioni della stessa disposizione, soggiace alla sanzione
prevista per la violazione più grave, aumentata sino al triplo.
CONCORSO FORMALE
Alla stessa sanzione prevista dal precedente comma soggiace
anche chi con più azioni od omissioni, esecutive di un
medesimo disegno posto in essere in violazione di norme che
stabiliscono sanzioni amministrative, commette, anche in tempi
diversi, più violazioni della stessa o di diverse norme di legge in
materia di previdenza ed assistenza obbligatorie.
Il concorso di violazioni
Legge 689/81, art.9
PRINCIPIO DI SPECIALITA’
Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione penale e
da una disposizione che prevede una sanzione amministrativa,
ovvero (oppure) da una pluralità di disposizioni che prevedono
sanzioni amministrative, si applica la disposizione speciale.
Alcuni esempi di reati
Art. 632 – deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi
Art. 674 – getto pericoloso di cose
Art. 675 – collocamento pericoloso di cose
Art. 733 – danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o
artistico nazionale
Art. 733 bis - distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un
sito protetto
Art. 734 – distruzione o deturpamento di bellezze naturali
Art. 635 - danneggiamento aggravato di acque pubbliche (d’ufficio)
D.Lgs 152/06, art. 257 - inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle
acque superficiali o delle acque sotterranee
Dlgs. 152/06, art. 256 – abbandono di rifiuti
Dlgs. 42/2004 – violazione vincolo ambientale
DPR 380/2001 – in materia edilizia
Regio Decreto n. 523/1904 (Testo unico opere idrauliche)
Alcuni esempi di illeciti amministrativi
art. 17 del R.D. 1775/33 come modificato dell’art. 96 comma 4 del
Dlgs. 152 del 4 aprile 2006 – derivazione abusiva di acque pubbliche
Dlgs. 152/06, art. 255 – abbandono di rifiuti
Violazione regolamento Parco
UTILIZZO ILLECITO DI LIQUAMI STALLATICI IN
ZONA PROTETTA
IMPIANTO DI LAVAGGIO INERTI …
… CON SCARICO ILLECITO (LAGHETTO DI DISPERSIONE)
SCARICO SOMMERSO…
… ATTIVO!!!
FOSSA IMHOFF…
… E RELATIVO SCARICO !!!
ROGGIA CON ARGINI ARTIFICIALI…
…USATA COME FOGNA!
Il rischio di danno ambientale
Art. 304 Dlgs. 152/06 - Azione di prevenzione
1. Quando un danno ambientale non si è ancora verificato, ma esiste una
minaccia imminente che si verifichi, l'operatore interessato adotta, entro
ventiquattro ore e a proprie spese, le necessarie misure di prevenzione e di
messa in sicurezza.
2. L'operatore deve far precedere gli interventi di cui al comma 1 da apposita
comunicazione al comune, alla provincia, alla regione, o alla provincia
autonoma nel cui territorio si prospetta l'evento lesivo, nonché al
Prefetto della provincia che nelle ventiquattro ore successive informa il
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale
comunicazione deve avere ad oggetto tutti gli aspetti pertinenti della situazione,
ed in particolare le generalità dell'operatore, le caratteristiche del sito
interessato, le matrici ambientali presumibilmente coinvolte e la descrizione
degli interventi da eseguire. La comunicazione, non appena pervenuta al
comune, abilita immediatamente l'operatore alla realizzazione degli interventi di
cui al comma 1. Se l'operatore non provvede agli interventi di cui al comma 1 e
alla comunicazione di cui al presente comma, l'autorità preposta al controllo o
comunque il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
irroga una sanzione amministrativa non inferiore a 1.000 euro né superiore a
3.000 euro per ogni giorno di ritardo.
Il rischio di danno ambientale
Art. 302 Dlgs. 152/06 – Definizioni
4. Per "operatore" s'intende qualsiasi persona, fisica o giuridica,
pubblica o privata, che esercita o controlla un'attività professionale
avente rilevanza ambientale oppure chi comunque eserciti potere
decisionale sugli aspetti tecnici e finanziari di tale attività, compresi il
titolare del permesso o dell'autorizzazione a svolgere detta attività.