Legislazione in materia di scarichi idrici sanzioni, controlli e vigilanza
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Legislazione in materia di scarichi idrici sanzioni, controlli e vigilanza
Legislazione in materia di scarichi idrici sanzioni, controlli e vigilanza Novembre 2012 A cura di Stefania Stendardo Argomenti 1. Il senso delle cose – la portata igienico-sanitaria 2. Nozione di inquinamento – richiamo della nozione di scarico e all’impianto autorizzativo - cenni alla classificazione delle acque reflue 3. Scarichi non autorizzati: le fattispecie amministrativi e penali - la graduazione dell’illecito – la situazione di «rischio di danno ambientale» e gli obblighi degli addetti al controllo 4. Elementi caratterizzanti lo scarico rispetto al rifiuto liquido: aspetti normativi, sanzionatori e di accertamento – esame di casistiche frequenti 5. Competenze: il concetto di Pubblico Ufficiale - poteri e limiti del P.U. - a chi compete l’onere della prova - l’art. 331 CP - l’art. 13 L. 689/81 - il limite della privata dimora - contenuto del rapporto di servizio – significato del concetto di «fede privilegiata» - uso degli atti redatti dal P.U. 6. Cenni alla procedura sanzionatoria amministrativa: contenuti indispensabili del verbale – tempi di accertamento – individuazione del/dei trasgressori – conoscere la responsabilità solidale – il concorso di illeciti: esame della casistica frequente 7. Modalità di intervento e di accertamento: come riconoscere il tipo di scarico - modalità di campionamento – saper leggere gli inquinanti – significato ed uso dei rilievi fotografici, tecniche di accertamento fotografico – l’ingaggio di altri enti (Arpa – Comune – Forze di polizia….) Il senso delle cose… Epidemie da colera, tifo, epatite e salmonellosi di tanto in tanto tornano sui titoli di giornale, particolarmente nel periodo estivo. Sono malattie infettive causate da batteri patogeni, virus oppure protozoi parassiti che si diffondono attraverso le acque di fogna sino ad intercettare, a volte, quelle potabili. Quando le persone entrano in contatto con questi organismi (per aerosol, per contatto - lavandosi o bagnandosi – o, peggio, bevendola) possono ammalarsi. Le malattie possono essere più o meno pericolose a seconda del tipo di agente patogeno e delle condizioni del soggetto che ne è entrato a contatto. Le persone immunodepresse (perché malate o in terapia…), anziani e bambini piccoli possono ammalarsi. In qualche caso l’evento può essere letale. Alcuni agenti patogeni BATTERI Vibrio cholerae Clostridium perfringens Escherichia. coli (coliformi) Salmonella typhi e paratyphi Salmonella Shigella Yersinia enterocolitica Streptococcus faecalis Klebsiella spp. Enterobacter spp. Colera Gastroenterite Infezione enterica. Febbre paratifoidee Salmonellosi Shigellosi Gastroenterite Gastroenterite Gastroenterite Gastroenterite VIRUS Echovirus (enterovirus) Poliovirus (enterovirus) HVA Rotavirus Infez. da Echovirus (miocardite) Poliomielite Epatite infettiva (Epatite A) Enterite ELMINTI (vermi) Ascaris lumbricoides Trichiuris trichiura Ascardiasi Trichiniasi PROTOZOI Entamoeba histolytica (ameba) Balantidium coli Isospora belli Giardia lamblia Cryptosporidium Amebiasi (dissenteria) Balantidiasi Coccidiosi Giardiasi Cryptosporidiosi (dissenteria) Inquinamento Dlgs. 152/06 - Art. 74 comma 1 lett. cc) inquinamento: l'introduzione diretta o indiretta, a seguito di attività umana, di sostanze o di calore nell'aria, nell'acqua o nel terreno che possono nuocere alla salute umana o alla qualità degli ecosistemi acquatici o degli ecosistemi terrestri che dipendono direttamente da ecosistemi acquatici, perturbando, deturpando o deteriorando i valori ricreativi o altri legittimi usi dell'ambiente; Finalità Disciplina e controllo degli scarichi significa tutelare suolo, acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento migliorare lo stato delle acque già inquinate proteggere quelle destinate a particolari usi perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici mantenere la capacità di sostenere gli ecosistemi Tipi di inquinamento delle acque CIVILE: scarichi urbani di tipo fognario riversati senza trattamento di depurazione, o insufficiente, nel corpo ricettore o suolo (elementi patogeni, detersivi, corpi solidi, fosse biologiche…) INDUSTRIALE: scarichi formati da sostanze diverse a seconda del tipo di ciclo di produzione (metalli, idrocarburi, detergenti, solventi, farmaci, coloranti, sostanze solide, sostanze organiche, calore…) – sversamenti di rifiuti AGRICOLO: derivante dall'uso eccessivo o scorretto di fertilizzanti (chimici e naturali) ed insetticidi/pesticidi (arriva a contaminare le falde acquifere) NATURALE: eventi naturali (es. vulcani, salinità, incendi…) Eutrofizzazione - nitrati Morie di pesci – Valtellina 1986 Caso germogli di soia Poteri locali negli inquinamenti Il SINDACO è autorità sanitaria locale (L. 833/78, Dlgs. 112/98) Il SINDACO è autorità locale di pubblica sicurezza, nei comuni dove manca il capo dell'ufficio di pubblica sicurezza del luogo. (R.D. n. 733/1931 -Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) Il SINDACO è autorità comunale di protezione civile: al verificarsi dell'emergenza nel territorio comunale, assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al prefetto e al presidente della giunta regionale. Quando la calamità naturale o l'evento non possono essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, chiede l'intervento di altre forze e strutture al prefetto (Legge 225/1992) Poteri locali Ai sensi degli artt. 50 e 54 del Dlgs. 267/2000 (T.U.E.LL.) il Sindaco ha il potere/dovere di ordinanza 50 – per emergenze sanitarie e di igiene pubblica 54 – ai fini di tutela incolumità pubblica e sicurezza dei cittadini Inoltre ai sensi artt. 216 e 217 R.D. 1265/1934 (T.U.LL.SS.) il Sindaco è titolare di un generale potere di vigilanza sulle industrie insalubri e pericolose che può anche concretarsi nella prescrizione di accorgimenti relativi allo svolgimento dell'attività, volti a prevenire, a tutela dell'igiene e della salute pubblica, situazioni di inquinamento, e tale potere è ampiamente discrezionale ed esercitabile in qualsiasi tempo, sia nel momento in cui è richiesta l'attivazione dell'impianto, sia in epoca successiva. (TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 7 luglio 2009, n. 1786) Poteri locali Il SINDACO, in Lombardia (LR 33/2009), ha funzioni di autorità sanitaria locale in materia veterinaria: adotta di provvedimenti di carattere contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria e di polizia veterinaria (art. 50 Dlgs. 267/2000) sentita ASL - dipartimento di prevenzione veterinario Esempi ordinanze bollitura acqua potabile.pdf (ipertesto) Nota: il Sindaco interviene inoltre negli inquinamenti di tipo Acustico - Atrmosferico (da odori) - Da rifiuti -Luminoso Cos’è lo scarico Dlgs. 152/2006 - Art.74 comma 1 lett. ff) scarico: qualsiasi immissione di acque reflue* effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. (…) *Art. 183 c. 1 lett. hh) “scarichi idrici”: le immissioni di acque reflue di cui all'articolo 74, comma 1, lettera ff); Come è fatto uno scarico? Purtroppo non è quasi mai così! Come è fatto uno scarico? Tipi di scarico Cass. Pen. Sez. III 15 Dicembre 2010 n. 2313 Nella nozione di acque reflue industriali definita dall‘art. 74, comma primo, lett. h), del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4) rientrano tutti i tipi di acque derivanti dallo svolgimento di attività produttive, in quanto detti reflui non attengono prevalentemente al metabolismo umano ed alle attività domestiche di cui alla nozione di acque reflue domestiche, come definite dall’art. 74, comma primo, lett. g), del citato decreto. Integra il reato di cui all’art. 137 c. 1 D.Lgs. n. 152/06 (inizialmente contestato come art. 59 cv D.Lgs. 152/99) l’immissione in pubblica fognatura di acque reflue non aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche - per le quali risulta necessaria la preventiva autorizzazione - quale il deflusso in un canalone per la raccolta delle acque piovane di acque di lavaggio di cassette d’uva effettuato durante il periodo della vendemmia. I principi generali Art. 124 - Criteri generali 1. Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati. 2. L'autorizzazione è rilasciata al titolare dell'attività da cui origina lo scarico. Art. 103 - Scarichi sul suolo 1. È vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo Art. 104 – Divieto di scarico nel sottosuolo 1. E’ vietato lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo I principi generali Art. 107 – Scarichi in fognatura 2. Gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi (nel rispetto dei regolamenti) 3. Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura … Art. 192 – Divieto di abbandono 2. È vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee SCARICO terminale tubo ARD 1a pioggia Aut. Reg. x categorie Acque Acque Meteoriche Reflue Autorizz. Reg. Autorizz. 152/2006 ARU 2a pioggia Solo se acque contaminate ARI Differenza fra SCARICO e RIFIUTO LA DIFFERENZA DEL TUBO! In assenza di una condotta di scarico, le acque reflue devono qualificarsi rifiuti liquidi, il cui versamento sul suolo ovvero la cui immissione in acque superficiali o sotterranee, senza autorizzazione, è sanzionata penalmente dall'art. 256, commi 1 e 2, dei medesimo Testo Unico - D. L.vo n. 152/2006 Cassazione Penale, Sez. III del 22/06/2011, Sentenza n. 25037 Casistica • Sversamento rifiuti liquidi • Interruzione della condotta fognaria • Lavaggio autocarri – autoespurgo – betoniere • Tracimazione letamaie “il calcestruzzo e gli altri materiali da costruzione, residuati all’interno dei mezzi meccanici utilizzati nel ciclo produttivo ed eliminati con il mezzo della lavatura e dell’immissione di acqua, di per sé stessa detergente, rientrano nella nozione di rifiuti allo stato liquido” Cassazione penale, sentenza 23 settembre 2011 n. 34608). AUTOESPURGO Sono da considerarsi rifiuti allo stato liquido, soggetti alla disciplina dell'art. 256 D.Lgs. n. 152 del 2006, i reflui stoccati in attesa di un successivo smaltimento, fuori del caso delle acque di scarico, ovvero di quelle oggetto di diretta immissione nel suolo, nel sottosuolo o nella rete fognaria mediante una condotta o un sistema stabile di collettamento (Cass. Sez. 3, n. 35138 del 18/06/2009) e che l'interruzione funzionale del nesso di collegamento diretto fra la fonte di produzione del liquame ed il corpo ricettore determina la trasformazione del liquame di scarico in un ordinario rifiuto liquido, con la conseguente inapplicabilità delle disposizioni del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 ed il necessario rispetto delle previsioni del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22. (Smaltimento illecito di liquami trasportati da espurgo). CORTE DI CASSAZIONE PENALE 10/06/2010, Sentenza n. 2203 Cassazione penale, sentenza 31/05/2011 n. 21785 Integra il reato di deposito incontrollato di rifiuti allo stato liquido lo spandimento, alla rinfusa ed a tempo indeterminato, dei fanghi di sedimentazione provenienti da attività di allevamento raccolti in vasche fuori terra, a nulla rilevando il legittimo, ma parziale, impiego nell’attività di fertirrigazione. (Nel caso di specie i reflui in eccedenza, tracimando dai bordi delle vasche, si riversavano e venivano assorbiti nel terreno circostante, dando luogo a ruscellamenti e ad infiltrazioni). Il Pubblico Ufficiale Art- 357 Codice Penale - Nozione del pubblico ufficiale “Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi” RAPPRESENTA L’ENTE PUBBLICO CONCORRE A FORMARE LA VOLONTÀ DELL’ENTE Il Pubblico Ufficiale La qualifica di pubblico ufficiale è quindi caratterizzata a) dal fatto di concorrere a formare la volontà della PA b) da poteri di certificazione e decisionali Quindi se nell'ambito della propria attività rileva degli illeciti ha l'obbligo di procedere secondo le procedure indicate nelle leggi di propria competenza a rilevare ogni elemento utile a descrivere la situazione individuare i responsabili riferire la notizia di reato all'Autorità Giudiziaria contestare le sanzioni amministrative sequestrare i beni soggetti a confisca adottare gli atti amministrativi di messa in pristino L’obbligo di riferire il reato Art. 331 Codice di Procedura Penale Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio 1. Salvo quanto stabilito dall'articolo 347, i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di un reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito. 2. La denuncia è presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria. 3. Quando più persone sono obbligate alla denuncia per il medesimo fatto, esse possono anche redigere e sottoscrivere un unico atto. 4. Se, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, emerge un fatto nel quale si può configurare un reato perseguibile di ufficio, l'autorità che procede redige e trasmette senza ritardo la denuncia al pubblico ministero. L’illecito Si definisce ILLECITO qualsiasi comportamento umano contrario all'ordinamento sociale per il quale è prevista una punizione può essere AMMINISTRATIVO o PENALE La responsabilità dell'illecito È SEMPRE PERSONALE “Societas delinquere non potest” Il principio di proporzionalità Perché le sanzioni sono così differenziate? Determinati comportamenti sono meno gravi di altri La pena deve essere proporzionata al disvalore del fatto illecito commesso art. 3 c. 1 Cost. sull'uguaglianza dei cittadini e art. 27 c. 3 Cost. sul fine rieducativo della pena sono la fonte del “principio di proporzionalità“ Pertanto molti reati sono stati “depenalizzati” Legge 24 novembre 1981 n. 689 Come si «accerta» l’illecito? Assumere informazioni Acquisire atti e documenti Chiedere generalità Ispezionare cose e luoghi (diversi dalla privata dimora) Fare rilievi fotografici, misurazioni, campionamenti Procedere a sequestro cautelare di cose soggette a confisca Redigere verbali degli atti compiuti Il verbale del P.U. Il verbale è un atto pubblico CODICE CIVILE Art. 2699 "L'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, (…) da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato. " Il verbale possiede «fede privilegiata» CODICE CIVILE - art. 2700 "L'atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti" Limiti alla fede privilegiata ll verbale fa prova fino querela di falso: 1) per ciò che attiene la provenienza da parte del pubblico ufficiale che ha redatto il verbale stesso; 2) per le dichiarazioni che le parti fanno al pubblico ufficiale; 3) per i fatti che il pubblico ufficiale attesta aver compiuto o essere stati compiuti in sua presenza. Il verbale, viceversa, non ha fede privilegiata: a) per i giudizi valutativi espressi dal verbalizzante; b) per fatti accaduti mentre il verbalizzante non era presente. L’onere della prova Per tali motivi l'esercizio dell'attività di vigilanza si basa sul principio dell'”onere della prova” Codice Civile art. 2697- Onere della prova chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento (es. responsabilità proprietario terreno nell'abbandono rifiuti) La Legge o la Giurisprudenza stabiliscono i casi nei quali l'onere della prova si inverte Il limite della privata dimora “Art.14 Costituzione Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri. Se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.” Per definizione è privata dimora “qualsiasi luogo destinato permanentemente o transitoriamente all'esplicazione della vita privata o delle attività lavorative, culturali, professionali”. NB: una foto di persona non consenziente sul luogo di lavoro, ottenuta con telefono cellulare, può rappresentare violazione della privata dimora Il limite della privata dimora Concetto più ampio di quello di “abitazione” - ricomprende luoghi ove si svolgono attività inerenti la vita privata del soggetto che si debbano esplicare al di fuori delle ingerenze altrui: Sono considerati privata dimora La casa, comprese le pertinenze La roulotte o tenda Lo studio professionale La camera d'albergo Il laboratorio artigiano Il circolo privato La banca anche se aperta al pubblico Le aziende commerciali ed industriali Le sedi dei partiti politici e le associazioni culturali Il centro commerciale L'autoveicolo (!giurisprudenza in evoluzione!) Elementi essenziali da rilevare Descrivere i luoghi: ubicazione, ampiezza, condizioni, perimetrazione, possibilità di accesso, cartellonistica, identificazione catastale, vincoli, proprietari, attività lavorative della zona, … Descrivere l'oggetto del controllo: tipologia, quantità, portata, sistemi di contenimento, presenza di fauna… Descrivere stato dei luoghi: condizioni del terreno, presenza di residui, segni di attività lavorativa, macchine e/attrezzature presenti, vegetazione… Fotografare: le foto restano e mostrano anche ciò che non si è visto al momento… Identificare persone: “chi sta facendo cosa…” Riferire: data, ora, luogo, ordine di servizio, nominativi, atti compiuti, tipo di illecito rilevato… Strumenti Documenti generali da utilizzare o reperire: estratto di mappa, estratto PGT, certificazione vincoli esistenti, cartografia zone servite da fognatura, identificazione agglomerato… Documenti particolari: autorizzazione allo scarico, autorizzazione del gestore della fognatura… Strumentazioni e attrezzature: GPS, piccone e leva, guanti e mascherine, stivali antinfortunistica, pala e falcetto, macchina fotografica, gamella e contenitori, carta e matita… Recapiti telefonici: ARPA, Comune, Provincia, ASL, Gestore fognatura Il concorso di violazioni Nel corso dell’attività di controllo e vigilanza un fatto rilevato può essere in violazione di più leggi, che, se hanno a tutela finalità diverse, concorrono quindi fra loro. Come? CONCORSO FORMALE e CONCORSO MATERIALE Si ha concorso formale di reati quando un medesimo soggetto con una sola azione od omissione commette più reati Si ha concorso materiale quando un medesimo soggetto con più azioni od omissioni commette una pluralità di reati Il concorso di violazioni Legge 689/81, art.8 PIÙ VIOLAZIONI DI DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO SANZIONI AMMINISTRATIVE Salvo che sia diversamente stabilito dalla legge, chi con un'azione od omissione viola diverse disposizioni che prevedono sanzioni amministrative o commette più violazioni della stessa disposizione, soggiace alla sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata sino al triplo. CONCORSO FORMALE Alla stessa sanzione prevista dal precedente comma soggiace anche chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno posto in essere in violazione di norme che stabiliscono sanzioni amministrative, commette, anche in tempi diversi, più violazioni della stessa o di diverse norme di legge in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie. Il concorso di violazioni Legge 689/81, art.9 PRINCIPIO DI SPECIALITA’ Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione penale e da una disposizione che prevede una sanzione amministrativa, ovvero (oppure) da una pluralità di disposizioni che prevedono sanzioni amministrative, si applica la disposizione speciale. Alcuni esempi di reati Art. 632 – deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi Art. 674 – getto pericoloso di cose Art. 675 – collocamento pericoloso di cose Art. 733 – danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale Art. 733 bis - distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto Art. 734 – distruzione o deturpamento di bellezze naturali Art. 635 - danneggiamento aggravato di acque pubbliche (d’ufficio) D.Lgs 152/06, art. 257 - inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee Dlgs. 152/06, art. 256 – abbandono di rifiuti Dlgs. 42/2004 – violazione vincolo ambientale DPR 380/2001 – in materia edilizia Regio Decreto n. 523/1904 (Testo unico opere idrauliche) Alcuni esempi di illeciti amministrativi art. 17 del R.D. 1775/33 come modificato dell’art. 96 comma 4 del Dlgs. 152 del 4 aprile 2006 – derivazione abusiva di acque pubbliche Dlgs. 152/06, art. 255 – abbandono di rifiuti Violazione regolamento Parco UTILIZZO ILLECITO DI LIQUAMI STALLATICI IN ZONA PROTETTA IMPIANTO DI LAVAGGIO INERTI … … CON SCARICO ILLECITO (LAGHETTO DI DISPERSIONE) SCARICO SOMMERSO… … ATTIVO!!! FOSSA IMHOFF… … E RELATIVO SCARICO !!! ROGGIA CON ARGINI ARTIFICIALI… …USATA COME FOGNA! Il rischio di danno ambientale Art. 304 Dlgs. 152/06 - Azione di prevenzione 1. Quando un danno ambientale non si è ancora verificato, ma esiste una minaccia imminente che si verifichi, l'operatore interessato adotta, entro ventiquattro ore e a proprie spese, le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza. 2. L'operatore deve far precedere gli interventi di cui al comma 1 da apposita comunicazione al comune, alla provincia, alla regione, o alla provincia autonoma nel cui territorio si prospetta l'evento lesivo, nonché al Prefetto della provincia che nelle ventiquattro ore successive informa il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale comunicazione deve avere ad oggetto tutti gli aspetti pertinenti della situazione, ed in particolare le generalità dell'operatore, le caratteristiche del sito interessato, le matrici ambientali presumibilmente coinvolte e la descrizione degli interventi da eseguire. La comunicazione, non appena pervenuta al comune, abilita immediatamente l'operatore alla realizzazione degli interventi di cui al comma 1. Se l'operatore non provvede agli interventi di cui al comma 1 e alla comunicazione di cui al presente comma, l'autorità preposta al controllo o comunque il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare irroga una sanzione amministrativa non inferiore a 1.000 euro né superiore a 3.000 euro per ogni giorno di ritardo. Il rischio di danno ambientale Art. 302 Dlgs. 152/06 – Definizioni 4. Per "operatore" s'intende qualsiasi persona, fisica o giuridica, pubblica o privata, che esercita o controlla un'attività professionale avente rilevanza ambientale oppure chi comunque eserciti potere decisionale sugli aspetti tecnici e finanziari di tale attività, compresi il titolare del permesso o dell'autorizzazione a svolgere detta attività.