ERSI: 25 anni di attività con la benedizione di Sant`Eligio

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ERSI: 25 anni di attività con la benedizione di Sant`Eligio
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ERSI: 25 anni di attività con la benedizione di Sant'Eligio
di Adalberto Biasiotti - Ferramenta 2000 - Agosto 2010
Il consiglio direttivo di ERSI, con il supporto dell'intera assemblea, ha deciso di
festeggiare in modo particolare il venticinquesimo anniversario della fondazione
dell'associazione.
Ricordiamo ai lettori che l'associazione è nata molto tempo prima, ma ha assunto
veste formale, con elaborazione di uno statuto e di un regolamento, solo 25 anni fa.
25 anni sono tanti ed è giusto che, in tale importante anniversario, si tiri un bilancio
della associazione.
L'assemblea ordinaria annuale si è tenuta a Roma alla fine di giugno, per far
coincidere l'assemblea stessa con le grandi feste che, nella chiesa di sant' Eligio dei
Ferrari, vengono tenute in coincidenza con la festa annuale del santo.
Durante l'assemblea è stato fatto un bilancio dell'attività associativa e sono stati
rilevati numerosi segni incoraggianti, legati non solo all'aumento costante del
numero dei soci, ma anche ad una analisi delle ragioni per le quali nuovi soci
chiedono di entrare.
Particolarmente attraente, per soci nuovi e vecchi, sono i corsi che vengono
organizzati ogni anno, che hanno toccato dei temi di particolare interesse. La durata
di una giornata, per un corso tenuto di sabato, sembra rappresentare un equo
compromesso fra la disponibilità di tempo dei soci, tutti evidentemente coinvolti in
pressanti attività lavorative, e la necessità di trovare un ritaglio per aggiornarsi
professionalmente.
Ad esempio, l'incontro che ha avuto per tema una analisi del recente decreto
legislativo, che ha sostituito l'esistente decreto numero 626/94, che impone tutt'una
serie di obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori, ha incontrato particolare
interesse.
Anche le aperture offerte in merito alla possibilità di fornire attrezzature avanzate
di sicurezza, come ad esempio sistemi di videosorveglianza, sono risultate
oltremodo interessanti. Ovviamente, il corso destinato alla attivazione di sistemi
elementari di controllo dell'accesso, a base informatizzata, non poteva non
incontrare pari interesse da parte di tutti i presenti.
Ma l'opera dell'ERSI non si è fermata alla offerta di formazione in settori
direttamente legati alla operatività quotidiana, ma si è allargata anche ad ambiti di
vera e propria natura culturale, come confermato ad esempio dalla pubblicazione
del volume sullo statuto dei ferrari, in vigore a Roma alla fine del 1700, con una
una attenta analisi dei dettati di questo prezioso documento della storia di tutti
coloro che hanno a che fare con il ferro e la sua lavorazione.
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La chiesa di sant' Eligio dei Ferrari
Ancora oggi, la chiesa di sant' Eligio dei Ferrari a Roma ospita la arciconfraternita
dei Ferrari, un tempo composta da centinaia di fratelli, ma che oggi si sono ridotti a
una trentina o poco più.
Ciò non toglie che i confratelli si diano comunque da fare per mantenere vivo a
Roma, in Italia e nel mondo il culto di sant' Eligio, patrono dei Ferrari. Questo
vescovo, vissuto in Francia nel millennio passato, è stato un tale mirabile esempio
di abilità tecnica e di virtù morali, che ancora oggi si può proporre senza esitazioni
ad imitazione per tutti coloro che operano nella lavorazione del ferro.
Ricordiamo anche ai lettori che fino a un paio di secoli fa sant' Eligio era patrono
sia dei Ferrari, sia degli orefici, ma oggi la confraternita degli orefici ha pensato
bene di separarsi, riunendosi in un'altra chiesa, sempre a Roma, che propriamente si
chiama sant'Eligio degli orefici.
I soci, accompagnati da consorti e figli, hanno avuto una occasione unica di vivere
da vicino la vita dei confratelli che appartengono a questa associazione, che oggi ha
mantenuto solo un valore religioso, abbandonando il valore operativo di tutela
dell'operato dei ferrari, nei giorni di sabato 26 e domenica 27 giugno.
Nella giornata di sabato 26 tutti i soci sono stati accolti dal primicerio della
confraternita, monsignor Elio Venier, e dal governatore, il cavaliere Benito Liani,
in una visita a questa chiesa, che è un autentico gioiello barocco.
La chiesa, tenuta in perfette condizioni di manutenzione, manifesta, negli altari
laterali, l'impegno delle varie specialità della confraternita dei Ferrari, come ad
esempio i chiodari, gli spadari, i chiavari e via dicendo. Ognuna di queste specialità
si faceva vanto di allestire nel modo più ricco il prprio altare, a manifestazione del
proprio impegno civile e religioso.
Un pannello della cassetta in legno, completo di due serrature, che ospitava il
famoso velo della Veronica, è custodito in una teca, posta in un altare laterale della
chiesa.
Tanto è attraente la chiesa, quanto è attraente la sacrestia, dove numerosi pannelli,
dipinti sul soffitto, testimoniano la generosità dei ferrari dei secoli passati, che
effettuavano donazioni di vario tipo in favore della chiesa, ma anche in favore di
persone bisognose, come zitelle bisognose di dote per trovare marito!
Infine, nel museo della chiesa sono custoditi oggetti di grande valore intrinseco ed
artistico, come reliquiari, ostensori e via dicendo.
Subito dopo la visita alla chiesa i soci si sono trasferiti, con un autobus dedicato,
nella città del Vaticano, dove era stata allestita una visita guidata ai tesori dei musei
vaticani.
Domenica 27 giugno, festa appunto di sant' Eligio dei Ferrari, i soci hanno
partecipato alla messa celebrata nella chiesa e officiata da sua eminenza il cardinale
Francis Law, prefetto di santa Maria maggiore, una delle basiliche maggiori nella
Roma cattolica.
Durante la messa sono state ricordate le glorie della arciconfraternita ed alla fine i
presenti hanno avuto l'occasione, che si presenta solo una volta all'anno, di baciare
la preziosa reliquia di sant' Eligio, custodita nel tesoro della chiesa.
Le premiazioni
I festeggiamenti per il venticinquesimo quindi non si sono articolati solo con queste
visite di grande impegno culturale, religioso e civile, ma anche con una una cena di
gala, durante la quale sono state presentate testimonianze particolari ai soci, con
lunga anzianità e che più si erano adoperati nel valorizzare e sviluppare l'attività
associativa.
Grazie alla abilità di una artigiano milanese, sono state preparate delle copie di
chiavi particolarmente attraenti, consegnate ai soci meritevoli.
Infine, continuando a tenere vivo il ricordo del passato, a tutti i presenti è stata
consegnata la riproduzione anastatica del testo di una conferenza, tenuta da Angelo
Maggioni, fratello del primo presidente dell'associazione, Renato Gino Maggioni,
durante un incontro presso la famiglia Meneghina nel lontano 1988.
Questo documento, ricchissimo di illustrazioni, traccia in una rapida panoramica la
storia delle chiavi, delle serrature e dei mezzi forti; la vivacità e completezza del
documento nulla ha perduto col passare dei decenni.
Ancora una volta, il promettente futuro della associazione è basato su solide
fondamenta, che risalgono a parecchi secoli fa e che ancora oggi possono costituire
riferimento per la valorizzazione culturale del passato, del presente e futuro e della
attività di chi, con il suo impegno quotidiano, garantisce la sicurezza e la serenità
della cittadinanza.