Hit Parade - Kinkaleri
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Hit Parade - Kinkaleri
Kinkaleri Hit Parade Conferenza/Spettacolo Che anno era? 1917? Ad un certo punto il pubblico di Parigi riesce a scaldarsi e a smontare le sedie in platea per tirarle addosso agli autori di uno spettacolo. Incredibile ma vero il punk cominciava allora. I Balletti Russi e i Balletti Svedesi a Parigi nei favolosi anni venti. Kinkaleri Hit Parade Conferenza/Spettacolo progetto, produzione e realizzazione Kinkaleri con Duccio Brinati, Marco Mazzoni documentazione e consulenza storica Duccio Brinati coproduzione: FerraraArte Esiste una parte della storia dello spettacolo che ci riguarda direttamente; è quella che comincia quando lo spettacolo si impegna a mettere in discussione le proprie certezze, entrando in relazione direttamente con l’esistente. Stiamo parlando di quel momento storico del primo novecento che si presenta come un rivolgimento di tutte le modalità di percezione dell’opera d’arte. Le avanguardie storiche dell’inizio del secolo fanno nascere quella intercapedine dove, da quel momento, si va a collocare tutta l’arte contemporanea e tutte le deviazioni delle singole discipline millenarie: la danza e il teatro. Ogni cosa precipiterà nel dubbio ed ogni cosa avrà bisogno della presenza effettiva del pubblico come colui a cui non è diretto il messaggio, bensì una visione del mondo e delle cose e la volontà di parteciparvi. Nel nostro caso concentreremo la nostra attenzione, ma sarà impossibile farlo senza trovare continue connessioni tra le varie discipline artistiche, nella trasformazione del balletto di matrice classica in quello di derivazione modernista, futurista e dadaista: i Balletti Russi e i Balletti Svedesi. Hit Parade è stato concepito come una Conferenza-Spettacolo pensando ad una platea di giovani studenti (la terza media o anche i primi anni del liceo o forse fino alla fine del liceo o istituto tecnico di cui si voglia parlare) che di per sé hanno poca dimestichezza con le modalità e le motivazioni che spingono un’artista e la sua opera verso confini sconosciuti; essendo nati nel pieno di quella che è stata chiamata Società dello Spettacolo, riescono con difficoltà a sviluppare una consapevolezza analitica di che cosa e da che cosa vengono investiti ogni giorno, in questo sistema di rappresentazione che si autoingoia in continuazione. Partendo da queste considerazioni, la performance è stata dunque pensata cercando di sviluppare tutta una serie di livelli indissolubilmente intrecciati tra loro per cercare di far intuire, a chi assiste, che esistono molti stati di percezione delle cose e che, accanto allo spettacolo mainstrem che assolve tutti i compiti autocelebrativi di un momento storico, esiste anche una produzione di eventi che cercano di mostrarsi nella sincerità dell’opera che pone domande e genera dubbi. Lo scopo del lavoro è stato dunque quello di mostrare ma anche di sentire. Mostrare i materiali, i personaggi, le opere, le loro connessioni con l’esistente e sentire, cercare di far sentire il clima, le tensioni e le aspettative che in quegli anni avrebbero allargato l’idea di rappresentazione conosciuta. Lo spettacolo esplora dunque questo inizio del secolo con una performance che ha come filone principale la conferenza a carattere divulgativo insieme all’oggetto stesso della sua divulgazione e cioè la coreografia e la danza. Partendo quindi da questi due dati abbiamo costruito la collaborazione storiografica e interpretativa con un danzatore del Maggio Musicale Fiorentino, Duccio Brinati, che ha assolto le due funzioni divulgative e coreografiche. La terza e importante linea di riferimento è direttamente fornita dalla ricerca intesa nel senso di ricerca sul web. Un grande schermo posto alle spalle del danzatore conferenziere sarà da riferimento continuo alle parole e alle azioni del performer, con i ritmi di chi si trova in rete e cerca i materiali di un argomento, sostenendone le tesi o completando le informazioni. In modo continuo e senza fratture il discorso si strutturerà dunque come forma compiuta, sciolta e organizzata, che presenta e prepara personaggi e coreografie storiche agiti sul momento, o rappresentati live, fino ad una bagarre finale dove la performance esplode in tutte le direzioni cercando anche la complicità e l’azione del pubblico. Tutto si svilupperà senza troppa distinzione tra un dentro e fuori, scivolando di continuo tra le forme cercando di far percepire che la rappresentazione è in ogni cosa basta saperla guardare e anche saper giocare. Estratto video documento: http://www.youtube.com/watch?v=vkUq1AH9rvA Le documentaire: http://www.youtube.com/watch?v=mw9mGIjRUQc&feature=fvwrel La durata della conferenza/spettacolo in sala è di circa 1 ora. Accanto alla conferenza/spettacolo il progetto prevede un percorso di preparazione ai temi e ai tempi trattati dalla performance; le proposte offrono differenti modalità di intervento e includono INCONTRI CON GLI INSEGNANTI, INCONTRI/LABORATORIO CON I RAGAZZI da valutare in relazione alla progettualità che si va a definire. Sono inoltre disponibili diversi materiali didattici: - un VIDEO-DOCUMENTARIO da vedere in classe, realizzato appositamente dalla compagnia, dove viene descritto il clima e i personaggi che animano la scena della Parigi di quelli anni; un ABECEDARIO di ORIENTAMENTO per insegnanti con un elenco dei principali nomi ed eventi del periodo. Hit Parade /Piazza Municipale - Sala Estense, Ferrarra Hit Parade / - Sala Estense, Ferrarra HitParade INCONTRO/LABORATORIO Scuole medie e superiori Parigi 1909-1929: un crocevia artistico internazionale Alle origini della modernità a cura di Alessandro Gallicchio, Kinkaleri Tipologia di attività: Mediazione di opere d’arte in aula. La presentazione si intende come supporto didattico e “visivo” al discorso portato avanti dalla conferenza-spettacolo HitParade. L’incontro si caratterizza per il suo approccio dialogico, volto all’instaurazione di un dialogo continuo tra le immagini e i frammenti video proiettati in grande schermo e il pubblico. Chiude un breve laboratorio creativo. Durata: 2 ore ca. Contenuti: A partire dagli stimoli e dalle tematiche trattate in HitParade, viene analizzato il contesto storico-artistico del ventennio parigino che va dal 1909 al 1929, anni in cui vengono messi in scena i Balletti Russi e Svedesi. Il 1907 segna però uno spartiacque epocale per la storia dell’arte contemporanea: Picasso, in questa data, dipinge il celebre Les Demoiselles d’Avignon, simbolo per eccellenza della rivoluzione avanguardista. Dopo la svolta primitivista di Derain, Matisse, Picasso e Vlaminck – che ha dei forti legami con il ricorso all’esotico in campo teatrale – si passa al Cubismo e al più marcatamente italiano Futurismo, prendendo ad esempio artisti quali Braque, Balla e Boccioni. Altro episodio fondamentale per l’avanguardia storica rimane il Dadaismo, di cui vengono commentate le opere dei suoi tre esponenti di spicco: Duchamp, Man Ray e Picabia. Infine si passa allo studio delle ricerche di autori che in una certa maniera gravitavano intorno al milieu teatrale dell’epoca: Dalí, Léger e Mirò. Uno spazio privilegiato viene ovviamente riservato agli artisti legati alle compagnie teatrali, quali i russi Goncharova, Larionov, Bakst e Benois, nonché a tutti coloro che in ambiti e in periodi diversi erano ricorsi al linguaggio primitivista, o più in generale esotico, quale via di fuga dal reale. È infatti evidente quanto il mondo dello spettacolo e l’arte, in questo ventennio, si contaminino reciprocamente. Durante la trattazione verranno presentate le opere d’arte alla luce del contesto storico e politico dell’epoca, con riferimenti al clima drammatico della Prima Guerra Mondiale e all’ambiente culturale parigino del cosiddetto “periodo fra le due guerre”. L’intento principale è quello di dare una visione panoramica dell’ambiente artistico nel quale sono nati e si sono sviluppati i Balletti Russi e Svedesi, con particolare attenzione ai punti comuni fra danza e arte pittorica. Laboratorio creativo: |La maschera| I riferimenti all’esotismo sia in ambito teatrale che storico-artistico sono specchio di un’epoca affascinata dal mito del “buon selvaggio”. Il manufatto più inflazionato, allora come oggi, rimane la cosiddetta maschera tribale, simbolo del ricorso a un mondo altro. Il laboratorio intende stimolare il pubblico a creare la propria maschera “esotica”, decorando una sagoma prestampata attraverso le tecniche più svariate, tenendo sempre presente il valore di tale azione: trovare una maschera ideale dietro la quale nascondersi destando interesse! HitParade INCONTRO/LABORATORIO per insegnanti Alle origini della modernità Parigi 1909-1929: un crocevia artistico internazionale a cura di Kinkaleri, Alessandro Gallicchio Collegato alla conferenza/spettacolo HitParade, l’incontro-laboratorio prevede un percorso tematico da realizzare con gli insegnanti come supporto didattico e visivo ai temi e ai tempi trattatati dalla performance. Condotto da un esperto di didattica dell'arte, l’incontro si caratterizza per il suo approccio dialogico al periodo storico e artistico, e si avvale di una relazione continua tra immagini, opere e frammenti video proiettati in grande schermo. In questa occasione saranno forniti alcuni materiali didattici per il lavoro con le classi e presentato un video-documentario, realizzato appositamente dalla compagnia, che descrive il clima straordinario della Parigi dei primi anni del novecento. Durata: 2 ore circa Apparato iconografico (breve selezione): Pablo Picasso, Les Demoiselles d’Avignon, 1907. Henri Matisse, La Danza, 1909. Marcel Duchamp, Fontana, 1917. Man Ray, Berenice Abbott, 1921. Fernand Leger, Omaggio alla danza, 1925. Joan Mirò, Il carnevale di Arlecchino, 1924-25.