Page 22 - Instrumentation Laboratory SpA

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Page 22 - Instrumentation Laboratory SpA
C HIMICA CLINICA
Tema: testing dell’Ecstasy
L.C. Bottaro, M. Filocamo, F. Zoppi
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Tema: testing dell’Ecstasy
La diagnostica degli abusi e la Gestione della Qualità.
Ecstasy: esempio di una simbiosi
L.C. Bottaro, T. Colombi, L. De Nuccio, A. Del Plato e C. Giacopelli
Il laboratorio di tossicologia: la catena di custodia,
il dosaggio dell’ecstasy.
M. Filocamo, C. Arlotti, D. Casali, F. Peruzzi, M. Tura
Valutazione di un test Immunochimico di screening per
rilevare le “Ecstasy” (MDA, MDMA, MDEA) nelle urine
F. Zoppi, A. Masarin, A. Marocchi
3
La diagnostica degli abusi
e la Gestione della Qualità.
Ecstasy: esempio di una simbiosi
L.C.Bottaro,T.Colombi, L.De Nuccio, A. Del Plato e C.Giacopelli
Dipartimento di Patologia Clinica – AUSL 3 “genovese”
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La conduzione “in qualità” di un Laboratorio di diagnostica, com’è noto,
rappresenta un problema di non semplice gestione.
Le norme ISO, da sempre riferimento portante per qualsiasi azienda in
grado di “produrre” e/o erogare servizi, si sono trasformate calandosi,
nella loro ultima versione ISO 9001-2000, molto meglio nella realtà del
mondo sanitario ed in particolar modo nel Laboratorio.
L’Azienda si trova a dover ricercare non solo l’aderenza del prodotto a
quanto specificato nella norma, ma, si trova a cercare con maggior convinzione la soddisfazione del cliente/utente e nello stesso tempo la soddisfazione degli attori dei diversi processi che portano al prodotto finale.
L’addestramento del personale, la gestione della strumentazione e la
bontà delle metodiche applicate sono i tre elementi chiave per la sicurezza della qualità in Laboratorio.
L’evoluzione della norma, coglie i primi due elementi, non più come singoli e freddi punti (4.11 e 4.19 ISO 9001 – 1994) ma li “plasma” come
processi nel processo.
Ed è proprio in questo punto che IL ha saputo diventare partner per la
Qualità fornendo accanto ad un sistema d’altissimo livello (ILAB 600),
lo strumento per la sua “gestione per la qualità”.
Tale strumento pare aver colto l’evoluzione della Norma stessa passando
da una gestione degli analizzatori di Laboratorio artigianale e comunque
“fatta in casa” spesso pedestre e noiosa, ad una gestione che coglie il
significato della nuova norma, cioè la soddisfazione dell’operatore nel
rispetto della qualità. La vita dello strumento appare tracciata dalla sua
fase di preinstallazione, all’installazione, alle diverse fasi manutentive
ordinarie, programmate e straordinarie dando nello stesso tempo un forte
contributo alla conoscenza degli elementi fondamentali che caratterizzano
le tappe per la qualità nella gestione di un Sistema Analitico Robotizzato.
Ed è per questo che l’iniziativa dell’Instrumentation Laboratory di fornire
l’ILAB 600 di un “Diario di Bordo” rappresenta una novità assolutamente
gradita e positiva per chi opera nel campo della tossicologia analitica.
Questo è uno strumento che consente a chi gestisce il Laboratorio di
concentrarsi sugli aspetti legati al terzo elemento e cioè alla “bontà delle
metodiche applicate”, certamente più vicino alle sue specifiche professionalità. Ciò è particolarmente importante nel settore della diagnostica
degli abusi che rappresenta un problema nel problema, in quanto la valenza medica legale primaria o secondaria delle determinazioni esaspera le
certezze procedurali e le relative tracciabilità. (vedi indicazioni dell’ISS).
La diagnostica di screening delle Droghe d’Abuso, in rapporto alla sintesi
ed alla introduzione nel commercio illecito di nuove sostanze, si arricchisce, purtroppo, sistematicamente di nuove necessità diagnostiche che
si aggiungono di volta in volta alle già consolidate: Amfetamine, Cannabinoidi, Cocaina, Morfina, Benzodiazepine, Barbiturici e Metadone.
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Tra studenti e giovani in genere si sta diffondendo, in maniera esponenziale, un nuovo tipo di sostanze d’abuso, l’Ecstasy Drugs.
L’Ecstasy, com’è noto, si può trovare sotto tre forme principali:
✔ 3,4 – methylenedioxyamphetamine (MDA)
✔ 3,4 – methylenedioxymethamphetamine (MDMA)
✔ 3,4 – methylenedioxyethamphetamine (MDEA)
è consumata a scopo voluttuario e determina, oltre al noto fenomeno
dell’empatia (capacità di immedesimarsi nell’altro), euforia, aumentata resistenza allo sforzo, diminuzione delle inibizioni e della percezione del pericolo che sono alla base dell’imponente numero di “morti del sabato sera”.
La presenza dei suoi metaboliti in circolo è genericamente breve, anche
se tracce sono state riscontrate anche a distanza di 24 ore dall’assunzione per os. Ovviamente la positività di un test di screening sarà in rapporto al valore di cut off che, comunque allo stato attuale è fissato intorno ai
400 – 500 ng\ml.
Il Laboratorio territoriale dell’AUSL 3 “genovese” dedica una propria
sezione alla ricerca delle sostanze d’abuso nelle urine processando circa
150 campioni al dì, a fini terapeutici e Medico Legali, provenienti dai
SeRT, dall’U.O. Medicina Legale e dalla Casa Circondariale di Genova
Marassi.
Tale routine si svolge utilizzando metodiche immunoenzimatiche commercializzate dalla Ditta IL in automatico sul Sistema Robotizzato ILAB 600
(Amfetamine, Barbiturici, Etanolo, Morfina, Cocaina, Cannabinoidi e
Creatininuria a scopo di validazione del campione) e metodiche immunoenzimatitiche (Morwelisa Diagnostics) in micropiastra gestite in automatico su sistema robotizzato EIA 300 della Ditta Eurogenetics.
Questa seconda modalità di gestione del campione è riservata al controllo dei campioni positivi, all’esecuzione in doppio dei campioni avente fine
medico legale ed alle metodiche che fino ad oggi non abbiamo potuto
gestire in maniera diversa (Buprenorfina ed Ecstasy).
I campioni positivi aventi fini medico legali sono “confermati” utilizzando
metodica in HPLC.
Il notevole “consumo” di Ecstasy ha portato ad un elevato numero di
richieste di ricerca dei suoi metaboliti a livello urinario, a scopo diagnostico e medico legale.
I costi ed i limiti dei sistemi immunocromatografici, l’indaginosità e la difficoltà di gestione delle metodiche immunoenzimatiche in micropiastra,
l’inapplicabilità in routine delle determinazioni in HPLC o GM ha portato
ad accogliere con gran favore l’immissione sul mercato da parte di IL
di una metodica immunoenzimatica specifica per l’Ecstasy.
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In commercio esistono metodiche che sono in grado di esprimere una
positività per il “cocktail” Amfetamine-Metamfetamine ma non individuano
la tipologia dell’analita.
Il Kit DRI ECSTASY ENZYME IMMUNOASSAY prodotto dalla Microgenics
e commercializzato dall’Instrumentation Laboratory è una metodica specifica per l’Ecstasy che utilizza come coniugato il G6PDH.
Tale metodica, che permette un dosaggio qualitativo/semiquantitativo, ha
valore di screening primario per la ricerca dell’Ecstasy a livello urinario, e
prevede l’utilizzo di reattivi liquidi pronti all’uso impiegando 10 µL di campione.
Tale Kit applicato in routine sul Sistema Analitico ILAB 600 è stato testato
contemporaneamente agli analiti richiesti solitamente in routine come più
sopra indicato.
I campioni, raccolti e trattati in accordo alle raccomandazioni dell’ISS, se
positivi allo screening sono stati sottoposti a test di conferma in HPLC
(Merck Bracco).
Sono stati testati 358 campioni urinari per Ecstasy con doppia metodica
di Screening.
La prima metodica (1), Dri Ecstasy Enzime Immunoassay IL, ha evidenziato 353 campioni negativi e 5 positivi.
La seconda metodica (2), Methamphetamine Morwell Diagnostics CH,
ha evidenziato 350 campioni negativi e 8 positivi (Cut-Off 500 ng/ml)
Tutti i campioni risultati positivi ad entrambe le metodiche (5) e quelli
risultati positivi soltanto alla seconda metodica (3) sono stati sottoposti
a test in HPLC che ha confermato la positività evidenziata allo screening
per i primi mentre per i secondi il risultato è stato negativo.
Questa valutazione ha permesso di evidenziare per la metodica IL una
sensibilità ed una specificità pari ad 1.
Totale Campioni Urinari
Totale Negativi
Totale Positivi
Screening (1)
358
353
5
Screening (2)
358
350
8
Test di Conferma
8
3
5
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Al fine di verificare le prestazioni del binomio strumento – metodica,
lo stesso campione positivo è stato valutato più volte nella stessa serie
analitica ed in sedute analitiche diverse. (tab.1 e 2)
Tabella Precisione Intraserie
Media
Dev.St.
CV intra
L1
325
333
348
345
336
327
335,6667
9,330952
2,78
L2
320
343
333
340
332
324
332
8,876936
2,67
L3
341
344
340
335
332
361
342,1667
10,18659
2,98
H1
638
624
637
621
627
619
627,6667
8,091147
1,29
H2
626
636
629
632
623
635
631,1667
8,750238
0,81
H3
634
618
630
620
627
643
628,6667
9,244818
1,47
L3
341
344
340
335
332
361
342,1667
10,18659
2,98
H1
638
624
637
621
627
619
627,6667
8,091147
1,29
H2
626
636
629
632
623
635
631,1667
8,750238
0,81
H3
634
618
630
620
627
643
628,6667
9,244818
1,47
Tabella Precisione Interserie
Media
Dev.St.
CV intra
L1
325
333
348
345
336
327
335,6667
9,330952
2,78
L2
320
343
333
340
332
324
332
8,876936
2,67
L= low
H= high
Allo stesso fine si è ritenuto di verificare eventuali pericolosi fenomeni di
trascinamento utilizzando il test di Broughton.
Nessuno dei campioni testati ha mostrato reattività crociata per amfetamine e metamfetamine e nessuno dei campioni risultati positivi al test
“Ecstasy” è risultato positivo per altre sostanze d’abuso tra quelle testate
in routine.
In conclusione, ci pare di poter sostenere, senza ombra di dubbio, la validità tecnico – operativa del Kit in questione ma, il risultato più eclatante,
a nostro avviso va ricondotto al “sistema diagnostico” proposto, in quanto
fornisce un contributo enorme al Laboratorio nella “Gestione della Qualità”
dell’intero processo diagnostico.
8
Bibliografia essenziale
R.Torre et al. “ Non linear pharmacokinetics of MDMA (“ecstasy”) in
humans. J.Clin.Pharmacol, 49, 104 – 109, 1999
Annesley T, Patel J. Il laboratorio clinico e la determinazione a scopo
forense delle sostanze stupefacenti nelle urine, The Ligand Quaterly,
1990; 9(1): 127 – 34
G.Baraghini, B.Trevisani, L.Roli “Le ISO 9000 in Sanità/La Vision /02/
100.463 F.Angeli Ed.
P.Zuccaro, S.Pichini, I.Altieri, M.Pellegrini e R.Pacifici “ Procedure per
l’analisi delle sostanze d’abuso nelle urine e organizzazione di un laboratorio di tossicologia analitica” I.S.S. 1999
Urine testing for Drug of Abuse National Institute on Drug Abuse (NIDA)
Research Monograph 73, 1986
9
Il laboratorio di tossicologia: la catena
di custodia, il dosaggio dell’ecstasy.
M. Filocamo, C. Arlotti, D. Casali, F. Peruzzi, M. Tura
Servizio di Medicina di Laboratorio, Ospedale degli Infermi - Rimini
10
La catena di custodia
Nell’ultimo decennio la diffusione dell'uso (e dell'abuso) di droghe, di
diversa provenienza e natura (sintetiche e non), ha prodotto un notevole
incremento della richiesta di dosaggio delle sostanze d’abuso nei liquidi
biologici. Le analisi tossicologiche si diversificano dalle altre analisi cliniche perché hanno finalità diverse: Clinico-Diagnostiche, Medico-Legali,
richieste a scopo amministrativo; il laboratorio quindi deve essere in grado
di produrre dati sostenibili sia scientificamente che legalmente e garantire l’affidabilità di tutte le fasi del processo che concorrono in uguale misura a fornire un prodotto finale valido. Il laboratorio di Farmacotossicologia
assume un ruolo importante nel Servizio di Medicina di Laboratorio e la
sua riorganizzazione è stata rivista alla luce sia delle moderne applicazioni
tecnologiche, che della politica di miglioramento continuo della Qualità.
Il dato analitico, anche se preciso ed accurato, non ha alcun valore senza
un corretto sistema di gestione per la rintracciabilità del campione,dal
prelievo fino alla consegna del referto (catena di custodia). Partendo
da questo presupposto è stato implementato un gruppo di studio multidisciplinare, formato da professionisti esperti, rappresentanti le U.O. coinvolte nella gestione del problema, quali SerT, Medicina d’Urgenza, Pronto
Soccorso, Polizia di Stato, Casa Circondariale, Commissione Medica
Locale Patente di Guida, Servizio di Medicina di Laboratorio.
Sono state attentamente confrontate due Linee Guida di riferimento:
“Mandatory Guidelines for Federal Workplace Drug Testing Programs”
della Substance Abuse and Mental Health Service Administration
(SAMHSA), e “Proposta di linee guida per l’analisi delle sostanze d’abuso
nei liquidi biologici” redatta dall’Istituto Superiore di Sanità Roma
(Rapporti ISTISAN, 96/29).
L’obiettivo posto era pervenire alla definizione di uno standard che rappresentasse il miglior compromesso possibile tra le necessità evidenziate
dalle Società Scientifiche e le diverse situazioni locali.
Il protocollo adottato nel nostro Laboratorio prevede l’arrivo del campione
biologico accompagnato dalla richiesta tossicologica, dal consenso
informato e, per le richieste medico legali, dalla richiesta dell’Autorità giudiziaria. La raccolta del campione biologico avviene in presenza di un
operatore preposto a garantire l’autenticità del prelievo stesso.
Il campione, almeno 30 mL, viene suddiviso in due aliquote, una destinata all’analisi di screening ed eventuale conferma, l’altra alla controanalisi;
entrambi i contenitori sono identificati, sigillati e firmati dal paziente e
dall’operatore addetto al controllo del prelievo.Il trasporto avviene in
buste sigillate e controfirmate al fine di evitare eventuali manomissioni.
All’arrivo del campione e della richiesta in laboratorio si procede al controllo di congruità richiesta-campione: in particolare si verifica l’integrità
dei sigilli, la corrispondenza dei dati anagrafici, del materiale biologico
e della richiesta. All’addetto al trasporto viene consegnata una ricevuta:
su questa, redatta in duplice copia, vengono riportate le generalità sia
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del ricevente sia del consegnatario, la loro qualifica, la data, l’orario di
consegna, il tipo di materiale consegnato, le firme del personale che
ha preso in carico il campione e le eventuali non conformità rilevate.
Il passaggio successivo è l’esecuzione dell’analisi di screening dei metaboliti urinari delle sostanze d’abuso con metodi immunochimici e, in caso
di positività del campione, il test di conferma con metodi cromatografici.
I campioni risultati positivi allo screening, vengono riportati, su un apposito registro secretato, con i dati anagrafici, data di nascita del soggetto e
sostanza risultata presente.
Le aliquote dei campioni positivi vengono conservate in congelatore a
–20°C per 6 mesi, a disposizione dei vari organi giudiziari e/o dei soggetti
stessi per qualsivoglia ricontrollo.
I campioni negativi vengono conservati per 3 giorni.
Il referto viene stampato su carta secretata, e vengono riportati oltre ai
dati anagrafici, la provenienza, la metodica con cui è stata eseguita l’analisi, eventuali test anti-adulterazioni eseguiti e il periodo di conservazione
del campione per eventuale controanalisi. Il referto viene consegnato con
apposita ricevuta in modo da conoscere le generalità di chi riceve e chi
consegna il referto stesso.
L’ecstasy
L’assunzione di ecstasy a scopo ricreativo ha avuto una straordinaria diffusione per la facilità della sintesi chimica, per i bassi costi di produzione,
per la semplice via di somministrazione.
Il dosaggio di questo derivato sintetico dell’amfetamina, con metodo di
screening, pone il laboratorista davanti a una grossa problematica.
I test di screening immunologici attualmente utilizzati si basano sulla reattività crociata da parte di composti strutturalmente simili tra loro.
I test disponibili non sono quindi specifici nei confronti dell’ecstasy.
Il kit DRI Ecstasy Assay (homogeneous enzyme immunoassay) prodotto
dalla Microgenics e distribuito dalla IL utilizza anticorpi specifici in grado
di riconoscere i componenti dell’Ecstasy (MDMA, MDA, MDEA) questo
apre una nuova prospettiva.
Materiali e metodi
Sono stati analizzati 73 campioni urinari,
provenienti da 9 diversi centri di raccolta
• SerT Rimini
• SerT Riccione
• Casa Circondariale
• Commissione medico Locale Patente di guida
• Pronto Soccorso Rimini
• Pronto Soccorso Riccione
• Pazienti Esterni
• Medicina D’urgenza
• Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
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Tutti campioni sono stati sottoposti a 2 test di screening:
✔ DRI Ecstasy (homogeneous enzyme immunoassay)
prodotto dalla Microgenics e distribuito da IL
✔ EMIT II Plus Amfetamina/Metamfetamina (homogeneous enzyme
immunoassay) prodotto dalla Syva distribuito dalla Dade Behing
Tutti campioni sono stati analizzati su:
• Dimension Xpand distribuito dalla Dade Behring per i test di screening
• REMEDi distribuito dalla Bio-Rad per i test di conferma (HPLC)
Il cut off utilizzato per i 2 test di screening è di 500 ng/ml.
Nella Tabella A sono riportati i risultati ottenuti:
Campioni urinari
Negativi
Positivi
Totale
Screening Syva
45
28
73
ScreeningDRI
38
35
73
Conferma HPLC
38
35
73
Tabella A
Le prove effettuate hanno evidenziato una concordanza tra i risultati
del kit DRI e quelli ottenuti con il metodo cromatografico (HPLC).
Un campione positivo con il test Syva e negativo con il test DRI, analizzato
con il metodo di conferma ha rilevato la presenza di amfetamine: questo
conferma che il kit DRI ha una bassa reattività crociata con le amfetamine.
7 campioni positivi con il kit DRI e negativi con il kit Syva, invece avevano
una concentrazione media di ecstasy (MDMA, MDE, MDBD e MDA) pari
a 6.000 ng/ml.
Tutti i campioni che sono risultati positivi con entrambi i metodi di screening
avevano una concentrazione media di ecstasy superiore a 12.000 ng/ml
Ad un paziente in overdose da ecstasy sono stati prelevati sia il siero che
l’urina. Entrambi i materiali sono stati analizzati con il test di screening
DRI. Il risultato ottenuto concordava pienamente: ambedue le matrici
hanno dato un risultato positivo. Le indicazioni fornite dalla Microgenics
di utilizzo di questo kit fanno riferimento alla sola matrice urinaria.
Sarebbe interessante avere a disposizione altri campioni ematici di
assuntori di ecstasy per poter confermare la validità del kit anche con
una matrice serica.
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Sono stati preparati 3 pool di urine (pool A, pool B, pool C).
Questi pool sono stati analizzati 30 volte, nella stessa seduta analitica.
I risultati di precisione sono riassunti nella Tabella B
nella serie
POOL A
POOL B
POOL C *
MEDIA
444
856
5840
SD
4.5
13.6
87.5
Tabella B
CV%
1.01
1.59
1.51
*pool diluito 1:10
Gli stessi pool replicati 20 volte sono stati analizzati in 3 giorni differenti.
I dati di precisione ottenuti sono riportati nella Tabella C.
tra le serie
Sedute Pool A
Sedute Pool B
Sedute Pool C
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
MEDIA
443
461
449
873
853
864
5829
5666
5726
SD
3.6
14.7
10.7
17.4
11.6
17.4
88.7
45.0
66.2
CV%
0.8
3.2
2.4
2.0
1.4
2.0
1.5
0.8
1.2
Tabella C
Discussione
I risultati di questo studio mostrano come campioni contenenti valori di
ecstasy superiori a 12.000 ng/ml risultino positivi con entrambi i metodi,
mentre valori inferiori a 6.000 ng/ml risultino positivi solo con il kit proposto dalla IL (DRI Ecstasy).
Ciò induce a pensare che l’introduzione di questo kit nello screening
delle sostanze d’abuso, grazie alla migliore specificità (bassa reattività
crociata con le amfetamine) e migliore sensibilità (rileva concentrazioni
più basse di ecstasy rispetto ad altri kit proposti sul mercato), produrrà
indirettamente delle statistiche più veritiere del consumo di ecstasy nel
mercato delle droghe d’abuso.
In aggiunta, considerando i buoni dati di precisione, di stabilità della calibrazione (superiore a 20 giorni) e di rapidità di esecuzione, caratteristiche fondamentali per questa tipologia di test, possiamo concludere che
i risultati ottenuti sono pienamente soddisfacenti.
14
Bibliografia
DHHS/SAMSHA.1998.Mandatory guidelines for federal workplace drug
testing programs (1994). Fed. Reg. 63 (219):63483-63484
Zuccaro P.,Pichini S.,Altieri I.,Pellegrini M. & Pacifici R.1996. Proposta di
linee guida per l’analisi delle sostanze d’abuso nei liquidi
biologici.Istituto Superiore di Sanità Roma. (Rapporti ISTISAN,96/29)
Development of a Homogeneous Enzyme Immoassay for the Detection
of Ecstasy in Urine Samples Weixing Luo,Najeeb Kamil et altri
Microgenics Corp.46360 Fremont Boulevard,Fremont,CA
15
Valutazione di un test Immunochimico
di screening per rilevare le “Ecstasy”
(MDA, MDMA, MDEA) nelle urine
F. Zoppi, A. Masarin, A. Marocchi
Lab. Biochimica Clinica ed Ematologia
AO Ospedale Niguarda Cà Granda, Milano
16
Tra le droghe da discoteca sono largamente rappresentate le Sostanze
di Tipo Amfetaminico (ATS), comunemente indicate come designer drug,
che comprendono la “vera” ecstasy, MDMA, e le sostanze ad essa affini
che hanno, tutte, la struttura dell’Alfa Metil FenilETil AMINA, da cui AMFETAMINA.
Dal punto di vista analitico, sfortunatamente, i metodi immunochimici
commerciali, formulati per rilevare l’amfetamina e la metamfetamina,
hanno, verso le designer drug, reattività crociata variabile da un produttore all’altro e, spesso, molto bassa.
Questo significa che il cut-off di 1000 ng/mL, convenzionalmente accettato per le ATS, può non essere superato, e il “caso” perduto se tutti i campioni non sono analizzati con una tecnica cromatografica.
Di recente è stato introdotto, distribuito dalla ditta IL, un kit EMIT-like della
Microgenics DRI Ecstasy ( Homogeneous Enzyme Immunoassay) che,
usando anticorpi molto specifici, riconosce i composti della famiglia delle
“Ecstasy”. Abbiamo misurato sullo strumento Mega, distribuito dalla
Dade-Behring, diversi campioni d'urine di soggetti per i quali la conferma
dell’assunzione di tali sostanze era stata ottenuta analizzandoli in HPLC
su REMEDi distribuito dalla Bio-Rad. Inoltre sono stati analizzati campioni
d'urine appartenenti a diversi lotti del Proficiency Testing “Droghe e
Sostanze Psicoattive” del CBFT dell’Università di Padova.
Abbiamo così verificato la corrispondenza dei valori ottenuti con il metodo immunochimico con quelli di consenso forniti.
nella serie
gruppo 1
gruppo 2
gruppo 3
MEDIA
345 ng/mL
629 ng/mL
1022 ng/mL
SD
4.6
7.2
10.2
CV%
1.3
1.1
1.0
tra le serie
gruppo 1
gruppo 2
MEDIA
338 ng/mL
619
SD
6.7
10.8
CV%
2.0
1.75
Nelle condizioni analitiche selezionate (rapporto di volume campione:
reagente 1:25, lettura in cinetica in bicromatismo 340/412 nm, intervallo
di lettura 86-98), l'intervallo dinamico è fino a 1000 ng/mL. Stabilità della
calibrazione: >15 giorni.
Correlazione con 30 campioni:
REMEDi:
DRI Ecstasy=1,086 x valore REMEDi -36 ng/mL
r= 0,993 Sy.x= 40 ng/mL
L'imprecisione (20 replicati):
La verifica della reattività crociata media, a concentrazione di sostanza
aggiunta di 600 ng/mL, ha rilevato valori del 58 % per l'MDA e del 100 %
per l'MDEA.
17
La presenza contemporanea di MDA e di MDMA modifica le cinetiche di
reazione: in miscele a concentrazione nota delle due sostanze, i risultati
ottenuti col kit DRI non coincidono con quelli calcolati sulla base della
reattività crociata.
Nella nostra esperienza il kit soddisfa pienamente le esigenze di screening e permette di valutare la possibile assunzione di designer drug, con
buona sensibilità analitica. Esse possano poi essere identificate con una
tecnica fisica specifica.
Origine dell'acronomo Amfetammina
Senso di lettura
Alfa
Metil
FenilETil
CH 3
CH 2
C*
H
NH 2
AMMINA
Alcune sostanze di tipo Amfetaminico (ATS)
AMFETAMINA
135
METAMFETAMINA
149
CH 3
MDA
CH 3
NH2
CH3
m/z: 44,91,40,42
MDMA
MDEA
193
207
0
m/z: 58,59,135,136
0
m/z: 58,92,59,134
CH 3
NH
CH 3
NH2
NH2
0
179
0
m/z: 44,136,51
MBDB
207
CH 3
0
0
NH
NH
CH3
0
m/z: 72,57,77,135
Sono indicati: il peso molecolare ed i principali ioni in MS
C2H5
0
m/z: 72,57,77,135
CH3
18
ECSTASY (MDMA)
MDMA (µg/L) - EMIT (<1100 µg/L)
confronto tra le tecniche HPLC-REMEDi & EMIT
1250
1250
y = 1.086 - 36 µg/L
r = 0.993
Sy.x = 40 µg/L
1000
1000
750
750
500
500
250
250
0
0
0
250
500
750
1000
MDMA (µg/L) - HPLC-REMEDi (<1100 µg/L)
1250
19
MDA
800
800
600
600
400
400
200
200
0
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
Kit AMP EMIT plus (µg/L)
Kit ECSTASY DRI (µg/L)
confronto tra le tecniche HPLC-REMEDi & EMIT
0
1600
MDA (µg/L) - HPLC-REMEDi
MDEA
1500
1500
1250
1250
1000
1000
750
750
600
600
250
250
0
0
250
500
750
MDEA (µg/L) - HPLC-REMEDi
1000
0
1250
Kit AMP EMIT plus (D-B) (µg/L)
Kit ECSTASY DRI (µg/L)
confronto tra le tecniche HPLC-REMEDi & EMIT
20
MDA
250
250
225
225
200
200
175
175
150
150
125
125
100
100
75
75
50
50
25
25
0
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
Kit AMP EMIT plus (%)
Kit ECSTASY DRI (%)
reattività crociata % dei kit EMIT (DRI & DADE-BEHRING)
0
1600
MDA (µg/L) - HPLC-REMEDi
MDEA
95
95
70
70
45
0
250
500
750
1000
MDEA (µg/L) - HPLC-REMEDi
Tutti i diritti riservati - Stampato in Italia - Speed 2000 - 12/02
45
1250
Kit AMP EMIT plus (%)
Kit ECSTASY DRI (%)
reattività crociata % dei kit EMIT (DRI & DADE-BEHRING)
Part. No 98085-68