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Scuola dell’infanzia del 1° Circolo
di San Giorgio a Cremano (NA)
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
anno scolastico 2012/2013
1
P.O.F. scuola dell’Infanzia del 1° Circolo Didattico 2012-2013
La
scuola
ambiente
di
dell’Infanzia
apprendimento
si
a
qualifica
forte
come
valenza
educativa e sociale, ricco di scambi, palestra di
convivenza. Non a caso, a fianco delle tradizionali
finalità
di
IDENTITA’,
AUTONOMIA
e
COMPETENZA, si aggiunge ora una quarta grande finalità, sintetizzabile
in…vivere prime forme di CITTADINANZA…
La nostra Scuola dell’Infanzia si propone come ambiente educativo nel
quale trova sviluppo l’esperienza concreta e l’apprendimento riflessivo, in
una sintesi di attività che coniugano le differenti forme del fare, del
sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare,
del gustare il bello e del conferire senso da parte del bambino.
Il bambino, come essere umano, possiede cento linguaggi, cento modi
di pensare, di esprimersi, di capire, di incontrare l’altro attraverso un
pensiero che intreccia e non separa le dimensioni dell’esperienza. I cento
linguaggi sono metafora delle straordinarie potenzialità dei bambini, dei
processi conoscitivi e creativi, delle molteplici forme con cui la vita si
manifesta e la conoscenza viene costruita. I cento linguaggi sono da
intendersi come disponibilità che si trasformano e si moltiplicano, nella
cooperazione e nell’interazione tra linguaggi, tra bambini e tra bambini e
adulti. È responsabilità della scuola dell’infanzia valorizzare tutti i
linguaggi verbali e non verbali, accreditando loro pari dignità.
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P.O.F. scuola dell’Infanzia del 1° Circolo Didattico 2012-2013
LA NOSTRA SCUOLA SI PRESENTA
La nostra scuola dell’infanzia è costituita da due plessi: Loris Malaguzzi e
Cena-Buongiovanni.
Il plesso Loris Malaguzzi
si compone di un’ala centrale all’interno
dell’edificio che accoglie anche la scuola primaria “RODARI” ed un’altra
distaccata (ex CRI) posta accanto all’edificio centrale. Nella parte
centrale sono presenti: sei aule corrispondenti alle sezioni C,D,E,F,G,H. E’
presente inoltre un laboratorio grafico-pittorico. Un’ampia sala, “sala
Malaguzzi“, è utilizzata per giochi motori e mimico–gestuali essendo
fornita di un grande specchio, ed infine una grande palestra dotata di
attrezzi ginnici utilizzata a turno dalle sezioni di scuola dell’infanzia e
dalle classi di scuola primaria. Nella parte distaccata ci sono: un ampio
salone di accoglienza utilizzato in diversi momenti della giornata per
giochi
motori,
attività
ludiche,
espressive
e
teatrali;
due
aule
corrispondenti alle sezioni A e B, un laboratorio grafico-pittorico e un
laboratorio tecnico-scientifico. Spazi esterni all’edificio: un ampio
giardino attrezzato.
Il plesso Cena-Buongiovanni
è un edificio organizzato su due
livelli in cui sono presenti le sezioni A e B, un laboratorio tecnicoscientifico, un laboratorio di arte e colore, un’aula dedicata ai giochi
motori e, nello spazio esterno, un ampio giardino attrezzato e un orto
didattico.
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STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI
Protagonista il bambino
L’ipotesi di allestimento ambientale degli spazi presenti nella nostra
scuola propone un’idea di scuola che considera il bambino protagonista
della proposta formativa.
L’ambiente che, per come è articolato, per i materiali e le strutture che
propone, deve essere vissuto dai bambini in situazioni di autonomia.
Non una scuola senza adulti, ma una scuola nella quale la progettualità
degli adulti passa attraverso scelte che consentono ai bambini di fruire
senza pericoli e con piacere di zone, ambienti, angoli, materiali senza
l’intervento diretto degli adulti, ma come guida che media, facilita, rende
possibile. L’allestimento dello spazio è quindi pensato per un bambino che
si muove, incontra, sperimenta, si mette in relazione, lascia e poi ritrova.
Dinamicità
Lo spazio ambiente, sia in sezione che fuori, deve essere qualcosa che
“parla” continuamente ai bambini e agli adulti, spazio fonte di sicurezza,
ma anche spazio per la scoperta e la reinvenzione. Non banchi individuali e
cattedra per insegnanti, ma un allestimento che proponga momenti di
incontro e scambi relazionali. Pareti create con elementi mobili sono
adatte a delimitare gli spazi dedicati alle diverse attività. Gli arredi poi,
attraverso le loro caratteristiche, propongono ulteriori occasioni di
interesse e conoscenza.
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Percezione dello spazio
Lo spazio è un linguaggio che ci invia messaggi sulla base di precise
concezioni culturali e profonde radici biologiche. Possiede un codice non
sempre esplicito e riconoscibile, ma interpretabile dagli individui in
relazione all’età, all’esperienza, alle aspettative che ciascuno possiede. La
percezione che il bambino ha dello spazio è continuamente influenzata
dalla sua storia individuale: risente in modo evidente dell’ambiente che lo
circonda e raccoglie attraverso i sensi informazioni preziose.
Il bambino che si muove nello spazio della scuola non è un individuo in
attesa che l’insegnante impartisca istruzioni, esplora e va nelle direzioni
che lo affascinano e incuriosiscono. Dobbiamo quindi fornire al bambino
strutture, arredi, suppellettili che stimolino la capacità di scoperta, di
movimento, di competenza e criticità. Ambienti che consentano azioni e
movimenti, che creino situazioni nelle quali anche “il fare” e “il disfare”
siano attivi e considerati positivamente.
I bambini non hanno gli stessi punti di vista degli adulti:
le forme, le dimensioni di ciò che proponiamo vanno
indagate non solo secondo logiche di funzionalità e
sicurezza, ma anche secondo “percorsi emotivi”. Stare
bene in un ambiente è condividere una sapiente
combinazione di elementi
architettonici che accolgono
esigenze diverse. La sistemazione dello spazio fisico deve tradursi per i
bambini in possibilità di scoperta, gioco, relazione, ma anche in occasioni
per il relax e la riservatezza.
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L’ambiente nella scuola dell’infanzia deve quindi potersi modificare in
relazione alle storie personali e sociali che in essa si svolgono: i
compleanni, le nascite, le scoperte, gli apprendimenti, le ipotesi, le
conoscenze e le curiosità devono trovare sui muri, sugli scaffali, negli
oggetti, nelle suppellettili e negli arredi dei veri e propri luoghi di
“sedimentazione”, di accoglienza, di trasparenza.
Trasparenza e quindi leggibilità: accesso immediato e chiaro per tutti, ma
anche opacità: riservatezza e tranquillità, rispetto del privato e del
personale. Non solo spazi aperti, ma anche luoghi frammentati,
frammentabili, trasformabili, spazi per la curiosità ma anche per la
memoria e la riflessione personale.
Pertanto gli spazi allestiti all’interno e all’esterno delle
sezioni sono:
 Angolo della casa: per cucinare e far finta di…
 Angolo della lettura: per leggere, fantasticare, inventare…
 Angolo del travestimento: per trasformarsi
e far finta di…
 Angolo
dei
giochi
strutturati:
per
incastrare, seriare, classificare, assemblare,
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costruire…
 Angolo musicale: per cantare e suonare, sperimentare strumenti e
crearne di nuovi,…
 Angolo
del
colore
e
manipolazione:
per
colorare,
dipingere,
spugnettare, modellare…
 Angolo
delle
storie: per
ascoltare
e
conversare,
rielaborare,
fantasticare…
 Angolo
logico-matematico-scientifico:
per
contare,
osservare,
sperimentare e scoprire, seriare,…
 Angolo del disegno e del ritaglio: per esprimersi liberamente,
ritagliare, incollare, creare…
 Angolo delle attività di routine: per scandire il tempo, distribuire
incarichi, avviare classificazioni di genere,…
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TUTTA LA SCUOLA MINUTO PER MINUTO
La giornata scolastica è scandita dal susseguirsi regolare dei diversi momenti
che la compongono. La scansione temporale è molto importante per i bambini
in quanto la sua riconoscibilità riesce a dare sicurezza e stabilità sul piano
emotivo-affettivo e a rispondere ai bisogni di tutti i bambini e le bambine.
ore 8.00 – 8.30
Accoglienza dei bambini: aggregazione libera negli angoli strutturati intorno a libere attività.
ore 8.30 – 8.45
Riordino degli angoli
ore 8.45 – 10.00
Circle time: auto appello e registrazione presenze, tempo meteorologico, settimana,
filastrocche, merenda, racconto, conversazioni.
ore 10.00 – 11.00
Attività di sezione (definite in base al progetto didattico)
ore 11.00 – 12.00
Attività motoria in palestra o, in alternativa, in Sala Malaguzzi, oppure, attività manipolative
in sezione.
ore 12.15 – 13.30
Riordino, uso dei servizi igienici, preparazione al pasto, pasto, riordino delle aule.
ore 13.30 – 14.00
Giochi motori negli spazi esterni all’aula.
ore 14.00 – 15.00
Attività diversificate secondo i linguaggi: musicale, logico-matematico, pittorico-manipolativo,
scientifico, teatrale.
ore 15.00 – 15.30
Rielaborazione delle attività e degli eventi della giornata – preparazione all’uscita.
ore 15.30 – 16.00
Uscita.
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LINEE METODOLOGICHE
La scuola dell’infanzia ha il compito di
consentire ai bambini e alle bambine, in una
situazione di pari opportunità, di raggiungere
traguardi significativi e “avvertibili” in ordine
all’identità, all’autonomia, alla competenza e
alla cittadinanza. Noi docenti cercheremo di
raggiungere
tali
traguardi
attraverso
strategie metodologiche basate su:
VALORIZZAZIONE
DEL
GIOCO
come
risorsa
privilegiata
di
apprendimento e di relazioni. Esso infatti favorisce rapporti attivi e
creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale, consentendo al bambino
di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le
sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di
aspetti, di desideri e di funzioni.
Le esperienze promosse dovranno inserire l’originaria curiosità del
bambino in un positivo clima di ESPLORAZIONE E DI RICERCA, nel
quale si attivino – confrontando situazioni, ponendo problemi, costruendo
ipotesi, elaborando e confrontando schemi di spiegazione – adeguate
strategie del pensiero.
La promozione di diverse forme di VITA DI RELAZIONE favorisce gli
scambi e rende possibile una interazione che facilita la risoluzione di
problemi, il gioco simbolico e lo svolgimento di attività complesse, spinge
alla problematizzazione, sollecita a dare e ricevere spiegazioni. Un clima
sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e
tra adulti e bambini. Quest’ultima richiede, da una parte, un’attenzione
continua e competente ai segnali inviati dai bambini stessi e all’emergere
dei loro bisogni di sicurezza, gratificazione e autostima e, dall’altra, la
capacità
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di
attivare
forme
flessibili,
interattive
e
circolari
di
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comunicazione didattica.
LA MEDIAZIONE CULTURALE E DIDATTICA E GLI STRUMENTI per
lo sviluppo e la maturazione delle competenze ribadisce la necessità di
utilizzare materiali strutturati e non strutturati, che permettono ai
bambini di “fare” e di “operare” secondo tempi e ritmi diversificati
appropriandosi così delle proprie esperienze.
L’ORGANIZZAZIONE
DELLE
ATTIVITA’
DI
SEZIONE
E
DI
INTERSEZIONE E LABORATORIALI in piccoli, medi e grandi gruppi per
sostenere e favorire l’apprendimento e creare ed incrementare rapporti
più stimolanti fra bambini e fra bambini ed adulti. La realizzazione e
l’organizzazione di laboratori come momenti privilegiati dell’”essere” - del
“ fare” e del “sapere” dei bambini.
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Il laboratorio è un luogo privilegiato in cui il bambino
mette in campo conoscenze e abilità specifiche, sia a
livello operativo che progettuale.
In questo contesto ogni bambino ha l’opportunità di:
 comunicare le proprie esperienze e idee
 sperimentare modalità e strategie personali per
risolvere problemi
 confrontarsi con proposte e punti di vista dei compagni che
partecipano all’esperienza
 sperimentare le proprie abilità e competenze in contesti
diversificati e l’apprendimento di nuove tecniche.
Ciò che diversifica l’attività di laboratorio rispetto ad altre modalità
didattiche è la metodologia di lavoro che, mettendo in primo piano
l’apprendimento, prevede di operare con piccoli gruppi di 7/8 bambini.
Quest’anno si attiveranno i seguenti laboratori:
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PLESSO MALAGUZZI
TIPOLOGIA DI
LABORATORIO
Graficopittoricomanipolativo
TITOLO
A COME ARTE
DOCENTI
COINVOLTI
Carmen Iengo
Anna Di Mauro
rivolto ai
bambini delle
sezioni A e B
MotorioMusicale
MUSICANDO…
MI MUOVO
Maria Crisci
Margherita
D’Eustacchio
rivolto ai
bambini delle
sezioni D e E
PLESSO BUONGIOVANNI
TIPOLOGIA DI
LABORATORIO
TECNICOSCIENTIFICO
GRAFICOPITTORICOMANIPOLATIVO
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TITOLO
MINI QUARK
ARTISTI IN ERBA
DOCENTI
COINVOLTI
Francesca P.
De Simone
Immacolata
Sannino
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PROGETTI TRASVERSALI
PLESSO MALAGUZZI
TIPOLOGIA DI
PROGETTO
LINGUISTICO
COMUNICATIVO
Continuità
INFANZIA/PRIMARIA
TITOLO
UN ADULTO RACCONTA…
Pronti…via, alla Primaria
PLESSO BUONGIOVANNI
TIPOLOGIA DI
PROGETTO
LINGUISTICOCOMUNICATIVO
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TITOLO
UN ADULTO RACCONTA…
GRAFICOMANIPOLATIVO
LO SGUARDO OLTRE
PLASTICO
MANIPOLATIVO
CENTO RIFLESSI
DI LUCE
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…una città che accredita ai bambini potenzialità e creatività,
riconoscendoli soggetti di diritti e portatori di proprie culture e
autonomie,
crea premesse fondamentali per una più alta condizione
di cittadinanza degli individui…
Loris Malaguzzi
PREMESSA
La città fino a poche decine di anni fa era il luogo dell’incontro, dello
scambio, del passeggio. In questa città l’interesse e l’abitudine dei
cittadini erano quelli di uscire di casa e di vivere la città, di frequentare
le strade e le piazze.
Oggi sembra tutto rovesciato: il desiderio più forte che i cittadini
esprimono è quello di rientrare il più presto possibile a casa. La casa è
diventata un luogo difeso verso l’esterno.
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La città è diventata ostile, la si vive come pericolo da evitare.
Se queste trasformazioni provocano disagio per tutti, i bambini pagano un
costo ancora maggiore: trascorrono la maggior parte del loro tempo in
luoghi chiusi dove svolgono attività organizzate e controllate dagli adulti;
hanno una mobilità autonoma estremamente limitata e ritardata rispetto
all’età; non hanno la possibilità di cercarsi degli amici per giocare o per
condividere l’avventura della progressiva scoperta di luoghi nuovi.
Il bambino è escluso dalla città, la sua integrazione sociale si verifica solo
in ambienti appositamente pensati per lui, con compagni che non sceglie
personalmente e con adulti che hanno una precisa funzione di
insegnamento e di controllo.
Si tratta di ripensare la città come luogo pubblico, dove le strade e le
piazze siano canali di comunicazione e di scambio, come luogo sicuro; non
perché presidiato, ma perché frequentato, vissuto, occupato da persone
che si fanno carico del benessere collettivo.
In questo senso possiamo dire che il bambino è
un
sensibile
indicatore
ambientale,
infatti
quando starà bene significherà che la città avrà
ritrovato la sua funzione naturale di luogo di
esperienze condivise, cooperative e solidali.
Chiedere il parere ai bambini, come prevede
l’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, non è quindi
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solo nell’interesse dei bambini stessi ma in quello di tutti i cittadini e della
stessa città.
Da questa consapevolezza nasce il progetto didattico di quest’anno:

Sensibilizzare e responsabilizzare le giovani generazioni nei confronti
del patrimonio culturale e ambientale.

Sviluppare il senso di appartenenza attraverso l’esperienza diretta
del proprio territorio.

Promuovere iniziative culturali e formative che integrino lo studio in
sezione sui temi dell’arte, della natura e del paesaggio.

Fornire strumenti innovativi e interdisciplinari per sostenere il lavoro
scolastico di “educazione ambientale” e di “cittadinanza attiva”.

Buon cittadino si diventa nel corso della crescita, confrontandosi con
gli altri, individuando, imparando e rispettando regole.

L'obiettivo è di far crescere nei bambini i
concetti
di
legalità,
libertà,
pari
dignità,
responsabilità,
affinare
sensibilità
alle
e
diversità
alle
differenze, percorrere comportamenti di
pace,
utilizzando
come
elemento
di
riferimento la Dichiarazione Universale
dei Diritti dell'Uomo e la Convenzione
Internazionale sui Diritti dei Bambini e il
dettato della Costituzione.
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FINALITA’
I BAMBINI:
 si interessano sensibilmente dei grandi temi della salvaguardia e
della valorizzazione del patrimonio artistico italiano
 sono stimolati alla conoscenza, alla familiarità e all’amore per il Bello
nell’arte e nella natura e attribuiscono un senso a questa esperienza
 manifestano in ambiente extra scolastico la competenza maturata,
con il valore aggiunto dell’entusiasmo che essi sanno trasmettere
quando sono protagonisti.
OBIETTIVI
I BAMBINI, veri protagonisti del percorso,:
 scoprono, amano e rispettano l’ambiente della città in cui vivono “Si ama ciò che si conosce, si conosce ciò che si ama”
 lo intendono come un sistema in cui l’equilibrio fra i singoli elementi
determina la qualità dell’ambiente e della vita - “E’ bello il luogo
in cui si vive bene”
 intervengono attivamente e avanzano proposte concrete per la
sostenibilità del suo futuro - “Fai più bella la S. GIORGIO A
CREMANO che ami”.
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I DIRITTI NATURALI DI BAMBINE E BAMBINI
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IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2
IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3
IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4
IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5
IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco
6
IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
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IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8
IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9
IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
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IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle
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DIRITTI NATURALI DI BAMBINE E BAMBINI
…perchè un manifesto?
COME
FOSSE
UNA
INTRODUZIONE - Mi piace giocare, disegnare,
raccontare e ascoltare storie, fare e vedere uno spettacolo di burattini.
Insomma mi piace il mondo dei bambini e delle bambine… anche perché credo sia
importante che in noi resti vivo una parte di bambino. E per 16 anni ho giocato
con i bambini dai 3 ai 6 anni. Per questo più di 15 anni fa ho scritto il “Manifesto
dei diritti naturali di bimbi e bimbe". Lavorando prima come maestro e poi come
dirigente scolastico mi sono accorto che quasi tutti i bimbi e le bimbe d’Europa
o delle famiglie ricche del Sud del Mondo hanno riconosciuti i diritti stabiliti
dalla Carta Internazionale dei diritti dell’Infanzia (istruzione, salute, gioco…).
Ma agli stessi sono pressoché negati quelli che io definisco “diritti naturali”.
Questo manifesto è rivolto ai grandi, anche perché i piccoli lo capiscono al volo.
Un po' come diceva il Piccolo Principe "…ai grandi bisogna sempre spiegare tutto
quello che i bambini capiscono subito".
Gianfranco Zavalloni
FAR MEMORIA DELLA NOSTRA INFANZIA - Per capire l’infanzia e la
fanciullezza ognuno deve fare memoria, cioè ripensarsi bambino. E per far
questo è bene porsi alcune domande:
- cosa amavamo fare?
- dove giocavamo?
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- con chi ci piaceva stare?
A partire da questi tre interrogativi, ritengo utile analizzare la situazione o
meglio il rapporto fra mondo dell’infanzia e società moderna, alla luce di quei
diritti che io ritengo completamente disattesi:
1. IL DIRITTO ALL’OZIO - Siamo in un momento della storia umana in cui
tutto
è
programmato,
curriculato,
informatizzato.
I
bambini
hanno
praticamente la settimana programmata dalle loro famiglie o dalla scuola. Non
c’è spazio per l’imprevisto. Non c’è, da parte dei bambini e delle bambine, la
possibilità di qualcosa di autogestito, di giocare da soli. C’è bisogno di un tempo
in cui i bambini siano soli, in cui imparino a “vivere il sistema delle regole”,
imparando da soli a gestire i piccoli conflitti. E questo senza la presenza
eccessiva degli adulti. È solo così che si diventa adulti sani.
2. IL DIRITTO DI SPORCARSI - “Non ti sporcare”, una frase tipica del
genitore della società del benessere. Credo che i bimbi e le bimbe abbiano il
sacrosanto diritto di giocare con i materiali naturali quali la sabbia, la terra,
l’erba, le foglie, i sassi, i rametti... Quanta gioia nel pastrocchiare con una
pozzanghera o in un cumulo di sabbia. Proviamo ad osservare attentamente
bimbi e bimbe in alcuni momenti di pausa dai giochi organizzati oppure quando
siamo in un boschetto... e scopriremo con quanto interesse riescono a giocare
per ore con poche cose trovate per terra.
3. IL DIRITTO AGLI ODORI - Oggi rischiamo di mettere tutto sotto vuoto.
Abbiamo annullato le diversità di naso, o meglio le diversità olfattive, tipiche di
certi luoghi. Pensiamo alla bottega del fornaio, all’officina del meccanico delle
biciclette, al calzolaio, al falegname, alla farmacia. Ogni luogo ha un proprio
odore: nei muri, nelle porte, nelle finestre. Oggi una scuola, un ospedale, un
supermercato o in una chiesa hanno lo stesso odore di detergente. Non ci sono
più differenze. Eppure chi di noi non ama sentire il profumo di terra dopo un
acquazzone e non prova un certo senso di benessere entrando in un bosco ed
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annusando il tipico odore di humus misto ad erbe selvatiche? Imparare fin da
piccoli il gusto degli odori, percepire i profumi offerti dalla natura, sono
esperienze che ci accompagneranno lungo la nostra esistenza.
4. IL DIRITTO AL DIALOGO - Dobbiamo constatare sempre di più la triste
realtà di un sistema di comunicazione e di informazione “unidirezionale”. Siamo
spettatori passivi dei tanti mass media: soprattutto la televisione. In quasi
tutte le case si mangia, si gioca, si lavora, si accolgono gli amici “a televisione
accesa”. E la televisone trasmette modelli culturali, ma soprattutto plasma il
consumatore passivo. Con la televisione non si prende certo la parola. Cosa
diversa è il raccontare fiabe, narrare leggende, vicende e storie, fare uno
spettacolo di burattini. In questi casi anche lo spettatore-ascoltatore può
prendere la parola, interloquire, dialogare.
5. IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI - La tendenza del mercato è quella di
offrire tutto preconfezionato. L’industria sforna ogni giorno miliardi di oggetti
“usa e getta” che non possono essere riparati. Nel mondo infantile i giocattoli
industriali sono talmente perfetti e finiti che non necessitano dell’apporto del
bambino o della bambina. L’abitudine al video-gioco è spesso incentivata dalla
stessa scuola che, nel proporre l’introduzione del computer, ne suggerisce
l’accattivante utilizzo ludico. E nel contempo mancano le occasioni per
sviluppare le abilità manuali ed in particolare la manualità fine. Non è facile
trovare bambini e bambine che sappiano piantare chiodi, segare, raspare,
cartavetrare, incollare... anche perchè è difficile incontrare adulti che vanno in
ferramenta a comprare i regali ai propri figli. Quello dell’uso delle mani è uno
dei diritti più disattesi nella nostra società post-industriale.
6. IL DIRITTO AD UN “BUON INIZIO” - Mi riferisco alla problematica
dell’inquinamento. L’acqua non è più pura, l’aria è intrisa di pulviscoli di ogni
genere, la terra è inquinata dalla chimica di sintesi. Si dice sia il frutto non
desiderato dello sviluppo e del progresso. Eppure oggi è importante anche
“tornare indietro”. Ritrovare il gusto del camminare per la città, lo stare
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insieme in maniera conviviale. Ed è questo che spesso i bambini e le bambine ci
chiedono. Da qui l’importanza dell’attenzione a quello che fin da piccoli “si
mangia”, “si beve” e “si respira”.
7. IL DIRITTO ALLA STRADA - La strada è il luogo per mettere in contatto
le persone, per farle incontrare. La strada e la piazza dovrebbero permettere
l’incontro. Oggi sempre più le piazze sono dei parcheggi e le strade sono
invivibili per chi non ha un mezzo motorizzato. Piazze e strade sono divenute
paradossalmente luoghi di allontanamento. É praticamente impossibile vedere
bambini giocare in piazza. Gli anziani sono continuamente in pericolo in questi
luoghi. Dobbiamo ribadire che, come ogni luogo della comunità, la strada e la
piazza sono di tutti... così come ancora è in qualche paesino di montagna o in
molte città del Sud del mondo.
8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO - Anche nel cosi detto tempo libero tutto è
preorganizzato. Siamo nell’epoca dei “divertimento”. I parchi gioco sono
programmati nei dettagli. Così accade anche nel piccolo, nei parchi delle scuole
o nelle aree verdi delle città, compreso l’arredo urbano. Ma dov’è la possibilità
di costruire un luogo di rifugio-gioco, dove sono i canneti e i boschetti in cui
nascondersi, dove sono gli alberi su cui arrampicarsi? Il mondo è fatto di luoghi
modificati dall’uomo, ma è importante che questi si compenetrino con luoghi
selvaggi, lasciati al naturale. Anche per l’infanzia.
9. IL DIRITTO AL SILENZIO - I nostri occhi possono socchiudersi e così
riposare, ma l’apparato auricolare è sempre aperto. Così l’orecchio umano è
sottoposto continuamente allle sollecitazioni esterne. Mi sembra ci sia
l’abitudine al rumore, alla situazione rumorosa al punto da temere il silenzio.
Sempre più spesso è facile partecipare a feste di compleanno di bimbi e bimbe
accompagnate da musiche assordanti. E così è anche a scuola. L’emblema di
tutto ciò è dato da coloro che si spostano alle periferie delle città e a piedi o in
bicicletta si portano nella natura per una bella passeggiata con le cuffie
dell’Ipod ben inserite nelle orecchie. Perdiamo occasioni uniche: il soffio del
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vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua. Il diritto al silenzio è
educazione all’ascolto silenzioso.
10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE - La città ci abitua alla luce, anche
quando in natura luce non c’è. Nelle nostre case l’elettricità ha permesso e
permette di vivere di notte come di fosse giorno. E così spesso non si
percepisce il passaggio dall’una all’altra situazione. Quel che più è grave è che
pochi riescono a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto. Non si
percepiscono più le sfumature. Anche quando con i bambini usiamo i colori non ci
ricordiamo più delle sfumature. Il pericolo è quello di vedere solo nero o bianco.
Si rischia l’integralismo. In una società in cui le diversità aumentano anziché
diminuire, quest’atteggiamento può essere realmente pericoloso.
Cerchiamo insieme di guardare il mondo
con gli occhi dei BAMBINI e delle BAMBINE.
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MAPPA CONCETTUALE
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COMPETENZE ATTESE NEI VARI AMBITI
IL SE’ E L’ALTRO
ANNI 3
Promuovere
l’acquisizione di
atteggiamenti di
sicurezza e
autostima per
favorire la
costruzione di un’
immagine positiva
di sé
Mangiare da solo
rispettando le
principali regole
del pasto
Accettare di
stare in un gruppo
di lavoro
Aiutare i compagni
in difficoltà
Accettare di
stare in un gruppo
di lavoro più ampio
(sezioni
aperte/laboratori)
rispettando le
regole
Tollerare la
separazione da
persone
significative
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ANNI 4
Rispettare alcune
regole nelle attività di
routine / lavoro
Sperimentare i valori
del rispetto per
relazionarsi
positivamente con gli
altri
Vivere in maniera
positiva l’intero spazio
scuola
Partecipare alle
attività proposte
Instaurare rapporti
positivi con l’intero
gruppo- sezione
Entrare in un gioco
organizzato
Portare a termine le
attività proposte
Sapersi muovere in
maniera positiva nello
spazio esterno alla
scuola
Rispettare le regole in
un gioco organizzato
ANNI 5
Rispettare le
principali regole del
vivere sociale per
rafforzare ed
incrementare il
sentimento di
appartenenza alla
comunità scolastica
Rispettare il proprio
turno
Avere cura del
materiale in sezione
Collaborare
attivamente con i
compagni e
l’insegnante durante
le attività
Farsi promotore di
un’ attività
Accettare e
condividere le
regole alla base
della civile
convivenza
Assumere valori di
rispetto delle
“diversità”
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IL CORPO E IL MOVIMENTO
ANNI 3
ANNI 4
Avere il controllo
sfinterico
Disegnare la figura
umana
Camminare
correttamente
Riconoscere le varie
parti del corpo
Sviluppare le abilità
sensoriali,
percettive e
motorie per
favorire la
conoscenza del
proprio corpo.
Acquisire positive
abitudini igienicosanitarie
Riconoscere alcune
qualità percettive
degli oggetti (
liscio- ruvido,
morbido- duro)
Discriminare i gusti
(dolce – salato)
Eseguire semplici
percorsi
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Disegnare la figura
umana nelle sue parti
principali
Rappresentare
graficamente gli
elementi principali del
viso
Eseguire un percorso
ad ostacoli
Riprodurre con mani e
piedi un semplice
ritmo ascoltato
Descrivere con le
parole le espressioni
del viso
Eseguire passi su
comando
Individuare tratti
essenziali dei
personaggi di un
racconto
Saper combinare
colori primari per
ottenere colori
derivati
Assumere un ruolo in
una drammatizzazione
in maniera autonoma
ANNI 5
Disegnare la
figura umana
completa di
particolari
(capelli- orecchie
– vestiti)
Acquisire la
padronanza del
proprio
comportamento
motorio
nell’interazione
con l’altro e con
l’ambiente
Discriminare i
segmenti corporei
propri e altrui
Coordinare i
movimenti in
relazione alle
percezioni spazio
temporali
Assumere posture
statiche e
dinamiche
Riconoscere le
caratteristiche
nutritive dei cibi
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I DISCORSI E LE PAROLE
ANNI 3
ANNI 4
Esprimere i propri
bisogni fisiologici
Eseguire semplici
comandi
Riconoscere i colori
primari
Esprimere
attraverso i gesti
le proprie emozioni(
gioia paura)
Riconoscere le
emozioni altrui per
favorire il
superamento del
proprio
egocentrismo
Produrre semplici
ritmi con il corpo
Ripetere semplici
filastrocche
Conoscere l’utilizzo
di oggetti di uso
comune
Mantenere
l’attenzione su una
breve favola letta
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Rispondere alle
domande in maniera
pertinente
Raccontare una
esperienza
personale
Eseguire giochi
simbolici
Discriminare i
colori secondari
Riconoscere e
denominare alcuni
suoni e rumori
presenti
nell’ambiente
Descrivere
caratteristiche
fisiche dei
personaggi
principali di un
racconto
Mantenere
l’attenzione su
racconti più lunghi
Riprodurre un
suono forte- debole
con mani e piedi
Riconoscere le
emozioni: tristeallegro-
ANNI 5
Raccontare nella
giusta sequenza una
breve storia
Sviluppare abilità
linguistiche, mimicogestuali più
articolate
Leggere tre
sequenze di
immagini
Conoscere il
significato di parole
di uso comune e
l’utilizzo appropriato
Usare frasi
strutturate da
soggetto,
complemento
Mimare le
espressioni del viso
Interagire
costruttivamente
con il diverso e il
non conosciuto
Controllare le
proprie emozioni per
vivere in modo
positivo i propri
stati affettivi
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IMMAGINI SUONI E COLORI
ANNI 3
ANNI 4
Sperimentare
alcune semplici
tecniche per
disegnare e
colorare
Sperimentare nuove
possibilità di
utilizzo di materiali
da recupero
Sperimentare
possibilità di
utilizzo di materiali
naturali
Scoprire possibilità
espressive offerte
da elementi
musicali e artistici
Leggere
un’immagine e
individuare i colori
primari
Conoscere e
individuare l’utilizzo
dei diversi tipi di
carta
Manipolare,
osservare e
esplorare
attraverso i sensi.
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Osservare un
modello e
manipolare
attraverso
materiali plastici
Esprimere con
immaginazione e
creatività le
proprie emozioni
Sperimentare le
potenzialità
espressive offerte
dai suoni naturali e
artificiali
Individuare
corrispondenze tra
colori, suoni, forme
e emozioni
Sperimentare
alcune potenzialità
espressive offerte
dal computer
Usare e manipolare
vari materiali
naturali in modo
creativo
Esplorare i primi
alfabeti musicali
per produrre dei
suoni
ANNI 5
Manipolare ed
acquisire
padronanza in nuove
tecniche espressive
Osservare quadri
ed imparare a
guardare con occhi
diversi la realtà
Usare i colori per
rappresentare uno
stato d’animo
Percepire le
variazioni
cromatiche
Seguire con
curiosità e piacere
spettacoli di vario
tipo
Produrre semplici
sequenze sonoro
musicali
Utilizzare
materiali, tecniche
espressive e
creative offerte
dalla potenzialità
tecnologiche
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LA CONOSCENZA DEL MONDO
ANNI 3
ANNI 4
Distinguere un
oggetto grande e
piccolo
Associare colori
uguali
Percepire caldofreddo
Collocare oggetti
sopra- sotto,
vicino- lontano,
dentro- fuori.
Raggruppare
oggetti in base
al colore
Raggruppare
oggetti in base
alla forma
(cerchioquadrato)
Sapersi muovere
con interesse in
nuovi spazi
Riconoscere
immagini di
alcuni animali
comuni
Riconoscere il
verso di alcuni
animali
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Distinguere il
concetto : tanti
– pochi
Raggruppare
oggetti per
dimensione
Distinguere le
azioni del giorno
da quelle della
notte
Eseguire due
sequenze di
azioni
rispettando il
prima e il dopo
Riconoscere i
fenomeni
metereologici
Sapersi
orientare e
compiere scelte
autonome
relative alla
gestione dello
spazio in cui si
agisce
Conoscere la
successione
giorno/ notte
ANNI 5
Raggruppare
oggetti per
forma(cerchio
quadrato/
triangolo)
Seriare dal
grande al piccolo
più oggetti
Riuscire a
risolvere piccole
situazioni
problematiche
Riconoscere
l’insieme vuoto e
l’insieme unitario
Distinguere le
caratteristiche
fisiche di alcuni
animali ed il loro
habitat
Distinguere la
destra dalla
sinistra
Formulare
domande sulla
natura
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EVENTI
Le iniziative di incontro dei bambini con il mondo
nella e intorno alla scuola, programmate per
quest’anno
scolastico,
sono
strettamente
collegate ai contenuti del progetto didattico e
possono essere così schematizzate:
 ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE
 Centro di riciclaggio creativo RE MIDA
 Allestiamo INSIEME la scuola per Natale
30 ottobre 2012
26/27/28 novembre2012
5 dicembre 2012
 “ Arriva Babbo Natale”
20 dicembre 2012
 “MILLE LUCI UN SOLO GRANDE DESIDERIO”
21 dicembre 2012
 “MILLE PALLONCINI UN SOLO GRANDE MESSAGGIO”
21 dicembre 2012
 Una merenda dagli ANTICHI SAPORI
 Visitiamo la casa comunale e incontriamo il Sindaco
 “ LA MIA CITTA’ IN ALLEGRIA” FESTA DI CARNEVALE
 IL CENTRO TEATRO SPAZIO…E MASSIMO TROISI
 Le ville VESUVIANE
28/29/30/31 gennaio 2013
8 febbraio 2013
9 marzo 2013
19 aprile 2013
 Evento-manifestazione ARTE IN VILLA
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18 gennaio 2013
31 maggio 2013
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VALUTEREMO COSI’…
L’itinerario educativo della scuola dell’infanzia è finalizzato alla promozione e allo
sviluppo integrale e armonico della personalità dei bambini, attraverso una
organizzazione di spazi e tempi ed attività che salvaguardano il loro benessere
psicofisico. A tale scopo le insegnanti attiveranno le migliori strategie metodologiche
al fine di porre il bambino al centro del processo educativo.
La valutazione dei bambini avverrà attraverso:
-
OSSERVAZIONI SISTEMATICHE che consentiranno di conoscere i bisogni e le
potenzialità di ognuno
-
DOCUMENTAZIONE dei processi e dei prodotti dei bambini
-
VERIFICA dei traguardi raggiunti
-
VALUTAZIONE dei processi avviati
SCUOLA – FAMIGLIA
I rapporti scuola – famiglia rappresentano un
aspetto molto importante della vita scolastica. Il
costante scambio di informazioni ed il raccordo
educativo, garantiscono ai bambini la necessaria
serenità evitando disorientamenti ed insicurezza.
Le famiglie sono invitate a partecipare alla vita scolastica e a collaborare con le
insegnanti di sezione.
Durante l’anno scolastico sono previste:
 assemblee con i genitori
 colloqui individuali e collettivi
 incontri di intersezione con i rappresentanti
 eventi scolastici che richiederanno la presenza dei genitori.
La comunicazione scuola famiglia sarà curata attraverso la bacheca predisposta per gli
avvisi contenente tutte le informazioni utili durante il corso dell’anno scolastico.
Il 1° Circolo dispone di un sito scolastico sempre aggiornato in cui sono presenti tutte
le notizie utili. www.1circolosangiorgioacremano.it
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