AMANDA JONES: MODELLO DEI 7 SISTEMI EMOTIVI DI JAAK

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AMANDA JONES: MODELLO DEI 7 SISTEMI EMOTIVI DI JAAK
AMANDA JONES: MODELLO DEI 7 SISTEMI EMOTIVI DI JAAK PANKSEPP.
Relazione presentata in occasione dell’evento formativo “ A Scuola con Amanda
Jones” del 15 e 16 maggio 2015
Prima di addentrarmi nel materiale clinico, descriverò ora il modello di Jaak Panksepp.
Il campo delle neuroscienze che si occupa degli affetti offre uno schema di riferimento
teorico molto
utile a coloro che lavorano professionalmente con genitori e bambini
emotivamente e mentalmente disturbati perché mette in primo piano e analizza i processi
genetici e biologici che mettono in grado i mammiferi, e specialmente gli umani, di sentire
una gamma di emozioni primitive e primarie (affetti). Si tratta di emozioni primitive che
necessariamente sono presenti in ogni relazione fra genitori e bambini, e il comprenderle
può facilitarne la gestione sia personale che interpersonale,
Jaak Panksepp (2012) e altri autori, offrono uno schema apparentemente semplice che
porta a ipotesi incredibilmente complesse (e per alcuni controverse) su come i processiprimari sentimenti/emozioni si manifestano e interagiscono nei contesti seguenti:
nel corpo e nel cervello dell’individuo, nelle interazioni diadiche fra due persone e in tutte
le forme di interazioni gruppali dalla famiglia alla comunità.
Panksepp suggerisce che non possiamo avere una teoria della mente credibile senza una
comprensione credibile dei sentimenti emotivi di base che abbiamo ereditato come
strumenti di cui l’evoluzione ci ha dotato per il vivere. Tutti gli aspetti della vita mentale
possono essere influenzati dai sentimenti dovuti ai nostri processi primari, e lo spettro
affettivo complessivo dello strato più basso della MenteCervello è alla base degli aspetti
più alti della salute mentale.
Jaak Panksepp e i suoi ricercatori suggeriscono che la più antica regione subcorticale dei
mammiferi contiene almeno 7 sistemi affettivi geneticamente determinati.
Sono descritti come segue:
 RICERCA (spinta urgente verso la amicizia ,il consumo, il benessere e la curiosità)
 CURA ( nutrimento)
 PANICO/ANGOSCIA (perdita, tristezza)
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 PAURA (ansia)
 Rabbia (collera)
 GIOCO (gioia sociale)
 AVIDITÀ (eccitamento sessuale)
Queste emozioni primitive sono importanti per tutta la vita ma soprattutto in quattro
momenti del ciclo vitale.

L’infanzia quando il cervello si sta sviluppando molto rapidamente e il bambino sta
imparando come ‘essere a contatto con se stesso’ e con il nucleo delle sue relazioni
di attaccamento;

L’adolescenza, periodo di enormi cambiamenti fisici e psichici;

Quando un adulto diventa genitore;

Quando un adulto comincia a invecchiare e ad andare verso la fine del suo ciclo di
vita.
Il concetto di Mente/Corpo descrive come i sentimenti dei processi-primari che
scaturiscono dagli strati profondi del cervello influenzano il modo in cui la vita emotiva
e mentale delle persone si “organizza” in modi dinamici e ricorrenti.
Per esempio, si può pensare che il breve elenco di processi-primari affettivi di base/
sistemi emotivi che continuano a lavorare nella diade madre-bambino, diano forma
al processo secondario della madre, ai meccanismi innati di apprendimento emotivo
e ai processi difensivi di autoconservazione.
Questi processi secondari si formeranno gradualmente nel bambino durante il primo
mese di vita (in modi che sono profondamente influenzati dai genitori o da coloro che
si prendono cura di lui).
I processi primari e secondari a loro volta informano il processo terziario della madre,
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cioè i suoi pensieri emotivi e le valutazioni che possono essere disponibili alla sua
coscienza.
Se una madre può mentalizzare le reciproche influenze fra la sua MenteCervello e la
MenteCervello del suo bambino, allora il suo bambino ha buone possibilità di arrivare a
sviluppare modi di autoregolare il nucleo dei suoi processi primari affetti/emozioni.
È piena responsabilità dei genitori o di coloro che si prendono cura del bambino
Il fare in modo che i sistemi emotivi primari del bambino si sviluppino in modo tale da
facilitare l’internalizzazione del sentimento di base che queste emozioni hanno un
significato, che possono essere gestite, e che sono importanti per vivere una ricca vita
emotiva. Panksepp scrive:
Più si entra nella complessità della MenteCervello -dal processo primario ai livelli
terziari- più complesse e mutevoli sono le equazioni globali. Correnti emotive multiple
possono attraversare la mente pensante creando una enorme varietà di emozioni più
alte… orgoglio, vergogna, intimità, colpa, gelosia, fiducia disgusto, predominio e così via
con centinaia di varianti possibili.
Tuttavia, senza una visione chiara dei processi primari l’importantissimo lavoro sui
processi più alti rimane profondamente incompleto.
Il modello dei processi istintuali primari sistemi emotivi
In primo luogo, c’è il sistema di RICERCA del bambino. La RICERCA è un urgenza
emotiva essenziale di base.
Il sistema di RICERCA del bambino è programmato per spingerlo a cercare il contatto
soprattutto col seno, col corpo e con la MenteCervello della madre per consumare
nutrimento. Fa parte di questa spinta l’urgenza a cercare amicizia e conforto e ad essere
curioso, di cercare cibo ed esplorare. In circostanze ottimali i bambini e gli umani sono
spinti a formare relazioni appassionate.
La branca della neuroscienza che si occupa degli affetti suggerisce che la spinta alla
RICERCA sia il principale processo-primario affettivo
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Di particolare importanza per il tema della salute mentale dei genitori è il fatto che, il
sistema di RICERCA di una persona può essere spesso sintomatico.
Si può manifestare in molti modi patologici, per es. con le dipendenze o quando una
persona perde interesse per la vita e non può sopportare di cercare compagnia
isolandosi e chiudendosi in se stessa e rifiutando le relazioni interpersonali.
Ma quando il sistema di RICERCA di un bimbo è accudito e si sviluppa bene, durante i
primi 18 mesi avviene ovviamente attraverso gli occhi e la bocca, si esprime portando le
cose alla bocca per esplorare e con l’espressione degli gli occhi.
Il sistema di RICERCA si esprime anche attraverso l’organo più ampio costituito dal
corpo e dalla pelle; il bambino ha bisogno di essere accarezzato e toccato.
Non è assolutamente possibile sfuggire al fatto che i bambini hanno enormi bisogni di
RICERCA.
Di importanza fondamentale durante il primo anno di vita è il fatto che un genitore
possa accogliere volentieri e abbastanza spesso questi bisogni, e che risponda in modo
prevedibile con cure ed attenzioni appropriate.
Questi bisogni di ricerca includono: soddisfare le urgenze dei desideri del bambino ed il
suo appetito normale, rispondere alle chiamate di aiuto del bambino dovute a stress e
consolarlo, appoggiare le esplorazioni del bambino dovute alla curiosità.
Normalmente i bambini nascono proiettando sui genitori una attesa di “io-io-io”
necessariamente egoistica: cioè “io voglio che tu mi tenga in vita e ho bisogno che tu
mi voglia e mi ami anche quando ti esaurisco e ti esaspero”.
Il modo in cui i genitori ricevono queste richieste urgenti e queste responsabilità
incombenti è influenzato da moltissimi fattori e mette al tappeto molti di loro durante
questo delicato e cruciale periodo perinatale, soprattutto quelli già in precedenza in
preda di crolli emotivi
In secondo luogo c’è il sistema di CURA, cioè la propensione innata a nutrire i piccoli.
Nei bambini l’inizio desiderio di nutrire si può cominciare a vedere a 13 mesi
quando il bambino accarezza il corpo dei genitori o dei fratelli o gioca con una bambola
in un modo che mostra che sa cosa significa essere curato.
Durante la gravidanza è molto utile se si attiva il sistema di CURA nei genitori in attesa e
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nella famiglia allargata perché è questo sistema che facilita la capacità di sacrificare i
propri bisogni, soprattutto di sonno per amore del bambino.
Può essere uno shock terribile per un genitore non sentire nessun desiderio di prendersi
cura del proprio bambino, o non esserne in grado avendo pensieri di suicidio o sintomi
psicotici.
Se il sistema di CURA del genitore è ammalato per così dire, è necessario un intervento
specialistico intensivo come vedremo nel materiale clinico. La malattia nel sistema di
CURA si può manifestare presto nell’infanzia, quando un bambino non ha capacità
attenzione, empatia e simpatia mostrando invece piacere nel distruggere la vita ( per es.
crudeltà verso insetti e animali) o facendo male e facendo paura.
Questi comportamenti precoci possono essere compresi come meccanismi di
sopravvivenza attraverso i quali il bambino inconsciamente impara a difendersi dal
sentire su di sé gli aspetti più vulnerabili e bisognosi dei sistemi di RICERCA e di CURA
Il sistema di CURA può essere profondamente disturbato e conflittualizzato se un
gravidanza non è pianificata.
Il terzo processo emotivo primario è quello di PANICO, il circuito neurologico che si
attiva quando il sentimento soggettivo del bambino è quello di essere abbandonato e
di essere solo, senza sostegno emotivo e sociale , anche se i genitori o coloro che si
prendono cura del bambino in realtà sono presenti e cercano in tutti i modi di aiutare.
Il legame col sistema di RICERCA è chiaro: il bambino sente che l’urgenza di RICERCA
che ha provato è stata respinta.
Si può capire che cosa provi un bambino quando è in uno stato di panico chiedendo a
persone adulte che sono in grado quindi parlare della loro esperienza, che cosa hanno
provato durante i loro attacchi di panico che li hanno lasciati sfiniti: sentimento di
andare in pezzi, tremore (interno ed esterno) urla (in silenzio o ad alta voce), occhi
serrati o semiaperti ( che non vedono realmente) e una terrificante convinzione di essere
sul punto di morire da soli spesso per la mancanza di respiro.
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Dalla prospettiva delle neuroscienze affettive Il tipo di panico associato con la perdita e
l’angoscia di separazione è diverso dal tipo di paura associata con altri tipi di minaccia e
pericolo fisico che fa scattare il sistema della PAURA.
Panksepp si spinge fino a chiamarlo sistema di PANICO/ANGOSCIA. Suggerisce che
panico, perdita, angoscia siano molto strettamente interconnesse dal punto di vista
emotivo e che nei bambini formano un sistema neurologico .
Il quarto sistema emotivo è quello della PAURA, che è attivato dal timore innato nei
confronti delle cose inquietanti nel mondo esterno e, da inquietanti sensazioni e
sentimenti provenienti dal mondo interno del bambino. Ovviamente il bambino sente in
maniera confusa le sue esperienze interne inquietanti; l’esperienza inquietante viene
inflitta da fuori? Lui la sente così. Sempre più fiduciosamente cercherà aiuto e si
rivolgerà ai genitori per avere aiuto e conforto. Ricerche sull’attaccamento mettono in
evidenza che l’attivazione ripetuta del sistema PAURA dovuta al fatto che i genitori
fanno realmente paura, è alla radice di molti problemi successivi. È anche terrificante per
il bambino vedere troppo di frequente che i suoi genitori sono terrorizzati, e in questo
caso è impossibile che lui si senta così sicuro da poter chiedere aiuto.
Il quinto sistema è quello della RABBIA, la rabbia di essere o di sentirsi ostacolati.
Molti momenti di normale perdita nella vita quotidiana possono portare alla risposta di
RABBIA nel bambino. Mentre è appropriato dal punto di vista evolutivo che un bimbo
piccolo non abbia controllo sulle sue reazioni di RABBIA, (che sia cioè eccessivamente
arrabbiato), si può dire che il sistema RABBIA è disturbato se in seguito c’è mancanza di
controllo degli impulsi e tendenza alla violenza che viene spesso scatenata da
sentimenti di gelosia, timore di essere abbandonati, e sentimenti di perdita di controllo.
La RABBIA è un problema significativo in molte malattie depressive quando la rabbia
può portare a silenziose e rabbiose ruminazioni nei confronti degli altri o a feroci
attacchi verso se stessi che sfociano in sentimenti di disperazione.
Il sesto sistema a cui Panksepp attribuisce enorme importanza è il sistema del GIOCO
:arriva a dire che lo sviluppo del “cervello sociale” è potenziato dall’entusiasmo gioioso
che ci lega piacevolmente agli altri. Ci aiuta a imparare a fare i turni, e a inibire le nostre
urgenze, e così dota il bambino di molte capacità essenziali.
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Questo sistema è fondamentale affinché
il bambino si sviluppi come una piccola
persona elastica e piena di risorse.
Ci sono stati molti progressi nel campo della ricerca infantile che mostrano come le
interazioni giocose ripetitive, spesso inconsciamente impregnate di ritmo e di innata
comunicatività musicale- aiutano a sviluppare la capacità di fare turni e di esplorare le
molte cose diverse che ci circondano usando tutte le modalità sensoriali.
Anche il parlare a vanvera dei bambini è un altro modo di giocare.
L’ultimo sistema è il PIACERE.
I bambini nascono con una propensione a provare una grande quantità di piacere e
bisogni pieni di fervore verso la madre, il suo latte-seno o biberon- e il suo corpo.
I bambini hanno questi sentimenti anche verso il padre e gli altri. È auspicabile che
nell’infanzia il sistema PIACERE mostri in un certo senso che il bambino è capace di
scoprire il piacere e la sensualità di essere nel proprio corpo e di avere una intima
soddisfazione sessuale nelle strette interazioni col corpo dei fratelli e dei genitori.
Fanno parte di tutto ciò le lotte accompagnate da complesse ansie inconsce che
possono attivare il sistema della PAURA.
L’approccio evolutivo suggerisce che nella pubertà queste esperienze precoci avranno la
possibilità di sbocciare in
una sessualità che sarà da sviluppare e da elaborare
nell’adolescenza. Quando il bimbo diventa adulto, in circostanze ottimali la sua
sessualità sarà maturata in modo che si può unire al GIOCO e al desiderio di prendersi
cura e nutrire i piccoli.
Questi percorsi evolutivi sono sempre influenzati da aspettative culturali e religiose,
permessi e proibizioni infatti sono normalmente veicolati dai genitori, dalla famiglia
allargata e dalla comunità.
Il sistema PIACERE è particolarmente suscettibile di essere danneggiato e deviato, a
prezzo di molte successive manifestazioni di sofferenza, come è evidente nella paura o
nella perdita di interesse per l’intimità sessuale o nella malattia sessuale (perversioni)
dove l’altro è ferito e deumanizzato, o se una persona non è in grado di mantenere
integra la sua sessualità
L’importanza di una comprensione psicoanalitica della potenza di questi sette
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sistemi/processi emotivi
primari e
di come essi si manifestano inconsciamente è
fondamentale.
Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica di Ravenna
Anno Accademico 2015
Traduzione di Nedda Papi
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