manuale di utilizzo
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Legante idraulico a base di clinker solfoalluminato manuale di utilizzo Prodotti Speciali Buzzi Unicem Next la linea di leganti a base di solfoalluminato di calcio Il clinker solfoalluminato si ottiene mediante la cottura in un forno industriale rotante di bauxite, gesso e calcare ad una temperatura di circa 1300°C e la successiva macinazione. Si riporta di seguito la composizione delle materie prime: calcare ≈ 30 % – 40 % –> sorgente principale di CaO bauxite ≈ 35 % – 45 % –> sorgente principale di Al2O3 , Fe2O3 e SiO2 gesso ≈ 20 % – 30 % –> sorgente principale di CaSO4 La principale fase mineralogica ottenuta dal processo di cottura è il solfoalluminato di calcio: 4CaO + 3Al 2 O 3 + SO 3 –> 4CaO 3Al 2 O 3 SO 3 (Yeelimite) Buzzi Unicem identifica col nome Next una famiglia di leganti innovativi prodotti in Italia in grado di aprire una nuova frontiera nel panorama delle costruzioni ed in particolare dei leganti idraulici ad alte prestazioni. L’indurimento di ciascuno di questi leganti è dovuto principalmente alla reazione di idratazione del solfoalluminato di calcio (CSA), diversamente dai cementi Portland e dai cementi alluminosi ove l’indurimento avviene in seguito all’idratazione dei silicati di calcio e degli alluminati di calcio. I leganti Next sono indicati nei settori della premiscelazione e della prefabbricazione ove siano richieste presa rapida, veloce sviluppo delle resistenze, impiego alle basse temperature, basso ritiro, resistenza ai solfati. Scansione al microscopio elettronico di un grano di solfoalluminato di calcio osservato in fase di formazione ad una temperatura di circa 150°C inferiore di quella ottimale di cottura. Si possono individuare distintamente tre zone: quella interna scura ricca di ossido di alluminio (Al2O3), quella esterna più chiara ricca di solfati di calcio (CaSO4) e quella intermedia in cui si è già formato il solfo alluminato di calcio (4CaO Al2O3 SO3). Linea Next La reazione di idratazione del solfoalluminato di calcio porta alla rapida formazione di ettringite non espansiva, di solfo alluminato monocalcico idrato e, parzialmente, di idrossido di alluminio amorfo. Affinché questa reazione si sviluppi pienamente è necessaria la presenza di solfato di calcio come indicato nella formula di seguito riportata: C4A3Ŝ + 2CŜ + 38H –> C6A Ŝ3H32 + 2AH3 (1) In cui si intende: Cristallo di silicato bicalcico belite (C2S) in una scansione al microscopio elettronico; la belite costituisce la fase mineralogica che nel cemento solfoalluminato si idrata alle lunghe stagionature. CŜ solfato di calcio C4A3Ŝ solfoalluminato di calcio C6A Ŝ3H32 ettringite AH3 idrossido di alluminio H acqua Scansione eseguita su Next base col microscopio elettronico a 24 h dall’idratazione: sono evidenti i cristalli di ettringite non espansiva con la loro tipica forma prismatica la cui reazione è descritta dalla formula (1). Next | manuale di utilizzo Ai rapporti acqua/cemento ordinari (0,40 < a/c < 0,55), le malte e i calcestruzzi confezionati con leganti a base di clinker solfoalluminato mostrano una capillarità estremamente ridotta unitamente ad una rapidissima asciugatura della pasta indurita in conseguenza della rapida reazione di idratazione. Inoltre è interessante osservare come la rapida formazione di cristalli prismatici di ettringite (che occupa circa il doppio dello spazio occupato dalla molecola di CSA che la genera) sia responsabile della formazione di una struttura molto meno porosa e più compatta alle brevi stagionature rispetto a quella prodotta dai cristalli del silicato idrato di calcio (C-S-H) nei cementi Portland ordinari. A lungo termine si può dire che la microstruttura dei due sistemi risulta molto simile. Il clinker solfoalluminato prodotto da Buzzi Unicem ha le seguenti caratteristiche medie. Sostenibilità ambientale I leganti a base di solfoalluminato di calcio possono essere ritenuti ecosostenibili per i motivi di seguito riportati: • Il ciclo produttivo è caratterizzato da ridotte emissioni di CO2 nell’ambiente per la contenuta presenza di carbonato di calcio tra le materie prime e per il minor consumo di Caratteristiche fisiche Caratteristiche Norma Valori medi combustibile durante la fase di cottura. densità 2.800 kg/m3 • L’impatto energetico rispetto al cemento superficie spec. Blaine UNI EN 196-6 4800 cm2/g colore grigio chiaro Portland è inferiore, in quanto le temperature raggiunte nel forno durante la cottura della farina sono circa 200°C inferiori a quelle Composizione mineralogica tipiche della produzione dei clinker Portland solfoalluminato di calcio C4A3Ŝ > 50% silicato di calcio C2S solfato di calcio CŜ 5% alluminati di calcio C3A 5% brownmillerite C4AF 3% calce libera C 25% < 1% ordinari. • Il clinker solfoalluminato richiede minore energia di macinazione rispetto al clinker Portland. • La seguente tabella permette di confrontare le emissioni di CO2 in termini di tonnelate di CO2 per tonnelata di legante prodotto. I valori sono Analisi chimica CaO 44,0% espressi come percentuali rispetto al cemento Al2O3 26,5% Portland. SiO2 9,5% SO3 12,0% F2O3 2,5% MgO 1,3% TiO2 1,3% Emissioni per calcinazione 100% 36% 56% Na2O 0,6% K2O 0,6% Emissioni totali 100% 56% 65% CEM I 42.5 R Next base Next binder Next base Next base Le caratteristiche Prestazioni meccaniche Buzzi Unicem indica col nome di Next base il legante costituito dal proporzionamento di clinker solfoalluminato e anidrite in maniera tale da garantire che tutto il C4A3Ŝ presente, se idratato, si trasformi in ettringite non espansiva. Le prestazioni del prodotto sono caratterizzate da costanza di qualità nel tempo, anche in conseguenza del fatto che Next base è un prodotto ottenuto per miscelazione. Difatti, tramite il dosaggio calibrato di appositi additivi minerali, è possibile compensare la naturale variabilità delle materie prime di cui è composto. Le proprietà così ottenute consentono di utilizzare Next base sia autonomamente come legante rapido sia in sistemi ternari per ottenere un elevato numero di prodotti caratterizzati da basso ritiro e da rapido sviluppo delle resistenze meccaniche. Si riportano i grafici che mostrano lo sviluppo medio della resistenza di una malta normale confezionata con Next base. Sviluppo della resistenza media a compressione Resistenza a compressione [ MPa ] nelle prime 24 h 50 40 30 20 10 0 0 4 8 12 16 20 24 Tempo [ h ] Si riportano di seguito i valori medi delle caratteristiche fisiche e chimiche di Next base. Sviluppo della resistenza media a compressione solfoalluminato di calcio C4A3Ŝ > 40% silicato di calcio C2S 20% solfato di calcio (anidride) CŜ 25% alluminati di calcio C3A 5% brownmillerite C4AF 3% calce libera C < 1% Resistenza a compressione [ MPa ] nei primi 28 giorni Composizione mineralogica 70 60 50 40 30 0 7 14 21 28 Tempo [ giorni ] Analisi chimica 43,0% Sviluppo della resistenza media a compressione Al2O3 20,5% nel primo anno SiO2 7,0 % SO3 22,0% F2O3 2,0% MgO 1,0% TiO2 1,0% Na2O 0,5% K2O 0,5% Resistenza a compressione [ MPa ] CaO 90 80 70 60 50 40 0 Tempo [ giorni ] 90 180 270 360 Next | manuale di utilizzo Intensità [ cps ] I grafici mettono in evidenza che la resistenza a compressione, determinata in malta standard, raggiunge dopo poche ore valori che il tradizionale cemento Portland raggiunge dopo una settimana. La resistenza prosegue la sua crescita più lentamente ma progressivamente col trascorrere del tempo. È comunque possibile modificare le prestazioni della malta variando il rapporto acqua/legante (facendo uso di additivi riduttori di acqua) o utilizzando additivi acceleranti (carbonato di litio) e ritardanti (acido citrico e tartarico). Le prestazioni ottenute da Next base si mantengono 16000 costanti nel tempo, senza rischi di perdita di resistenza a lungo termine o di variazioni dimensionali causate dalla formazione ritardata di ettringite (espansioni) o ritiri. A conferma di quanto affermato, si riportano di seguito i risultati dell’analisi effettuata con il diffrattometro a Raggi X (XRD*) su un campione di Next base non idratato e dopo 3h, 16h e 1 anno dall’idratazione: è possibile osservare che a 16 ore dalla miscelazione con l’acqua è praticamente scomparso il solfato di calcio libero e che il diffrattogramma ottenuto a sole 16 ore (verde) non differisce molto da quello rilevato dopo circa un anno (blu). ettringite 14000 C4A3Ŝ CŜ 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 5 10 Angolo [ 2 theta ] 15 20 25 30 35 40 45 Next base idratato dopo 1 anno Next base idratato dopo 16 ore Next base idratato dopo 3 ore Next base anidro * XRD (X-Rays Powder Diffraction) è una tecnica strumentale che consente di determinare la composizione mineralogica di un materiale cristallino: nei diffrattogrammi sopra riportati l’ascissa identifica l’angolo di diffrazione mentre l’ordinata è correlabile all’intensità di diffrazione di una specifica fase mineralogica. Next base Altre prestazioni Next base è anche sinonimo di un materiale durabile per i motivi di seguito riportati. • Next base mostra un incremento delle resistenze fisico-meccaniche a lungo termine: la rapida formazione di ettringite non inibisce lo sviluppo di resistenza a medio e lungo termine dovuto all’idratazione del silicato bicalcico (C2S), analogamente a quanto accade nei cementi Portland. calcestruzzo (contenuto di legante = 300 kg/m3 e rapporto a/l = 0,6) presenta una riduzione in peso inferiore al 0,5%. • La ridotta formazione di idrossido di calcio durante la reazione di idratazione rende il prodotto indurito molto resistente agli attacchi solfatici, come mostrano i diagrammi di seguito riportati. Le prove, effettuate col metodo dei campioni • La densa struttura cristallina, creatasi nei primi prismatici piatti 10x40x160 mm in conformità alla momenti dell’idratazione, riduce la porosità capillare norma SVA Flat Prism Method sia a 5° che a 20°C, della pasta indurita rendendola poco permeabile mostrano come i provini in malta confezionati con all’ingresso dell’acqua e delle sostanze aggressive Next base siano più resistenti agli attacchi solfatici provenienti dall’ambiente circostante, sintomo di perfino di quelli confezionati con un cemento elevata durabilità del manufatto confezionato con altoforno resistente ai solfati (RS secondo la norma Next base. La bassa permeabilità all’acqua rende UNI EN 197-1:2011). l’applicazione a base di clinker solfoalluminato resistente all’attacco delle sostanze aggressive e ai • Next base, così come tutte le formulazioni Next, cicli di gelo e disgelo. è più resistente all’invecchiamento (contatto La prova eseguita in conformità alla prolungato diretto con l’ambiente) rispetto a tutti norma UNI CEN/TS 12390-9 mostra che dopo i leganti confezionati con cementi alluminosi, in 100 cicli di gelo e disgelo il provino cubico di quanto meno avido di acqua. 8 Prova accelerata di resistenza attacco solfatico a 20°C Espansione [ 10-3 ] Espansione [ 10-3 ] Prova accelerata di resistenza attacco solfatico a 5°C 7 6 8 7 6 5 5 4 4 3 3 0 0 1 1 0 0 0 20 40 Tempo [ giorni ] 60 80 CEM I-HS 100 120 140 CEM III/B-HS 160 180 Next base 0 20 40 Tempo [ giorni ] 60 80 CEM I-HS 100 120 140 CEM III/B-HS 160 180 Next base Next | manuale di utilizzo I leganti ternari confezionati con Next base Next base può essere utilizzato come costituente all’interno di miscele con cemento Portland in percentuali che variano dal 40% al 60% sul peso totale. È possibile infatti ottenere prodotti caratterizzati da rapido sviluppo delle resistenze meccaniche e da ritiro contenuto senza fare uso dei consueti additivi espansivi o riduttori di ritiro (SRA). Questi leganti costituiti dalla miscelazione di Next base (legante binario composto da clinker solfoalluminato e anidrite) con i cementi Portland sono definiti leganti ternari in quanto composti da clinker solfoalluminato, anidrite e cemento Portland. La presenza del cemento Portland in miscela con Next base modifica in maniera determinante i processi di idratazione del solfoalluminato di calcio: la rapida formazione di portlandite originata dall’idratazione del C3S presente nel cemento Portland, attiva la precipitazione di ettringite espansiva secondo la reazione di idratazione di seguito riportata: C4A3Ŝ + 6CH + 8CŜ + 90H –> 3C6A Ŝ3H32 (2) In cui si intende: C4A3Ŝ solfoalluminato di calcio CH portlandite - idrossido di calcio CŜ solfato di calcio C6A Ŝ3H32 ettringite La reazione (2) richiede un quantitativo maggiore di acqua e di solfato di calcio rispetto a quella che genera ettringite non espansiva (reazione 1), inoltre da ogni mole di solfoalluminato di calcio si ottengono 3 moli di ettringite, diversamente da ciò che accade nella reazione di idratazione in assenza di portlandite (1). I prodotti di reazione, una volta che questa si è conclusa, rimangono dimensionalmente stabili. Scansione al microscopio elettronico di Next base in miscela con cemento Portland dopo 6 ore dall’idratazione. Si osserva la formazione diffusa di piccoli cristalli di ettringite in grado di compensare il ritiro. Next base Anche in questo caso, le prestazioni (tempi di presa e sviluppo delle resistenze) possono essere modificate facendo uso degli additivi ritardanti e acceleranti come l’acido citrico, l’acido tartarico, il carbonato di litio e l’ossido di calcio. Il legante così ottenuto può essere utilizzato in combinazione con tutti i materiali e gli additivi comunemente utilizzati nell’industria delle costruzioni. Next clinker: clinker finemente macinato a base di solfoalluminato di calcio adatto all’accelerazione dei tempi di presa dei cemento Portland usato per il confezionamento di malte, colle ed altri prodotti di premiscelazione. Oltre alla formulazione Next base, è possibile richiedere altre formulazioni a base di solfoalluminato di calcio pronte all’uso per applicazioni particolari. Per facilitare la comprensione delle relazioni che legano le diverse formulazioni, si riporta di seguito uno schema in cui viene mostrato come sia possibile passare da una formulazione all’altra. Next binder: legante ternario pronto all’uso per la premiscelazione e per la piccola prefabbricazione. Schema del processo produttivo delle formulazioni Next FARINA DI BAUXITE CALCARE GESSO FORNO NEXT CLINKER NEXT CLINKER CLINKER SOLFOALLUMINATO ACCELERANTE DI PRESA DEL CEMENTO NEXT BASE ANIDRIDE ACIDO CITRICO O TARTARICO NEXT CLINKER CARBONATO DI LITIO MULINO M I S C E L AT O R E NEXT BINDER CEMENTO PORTLAND ANIDRIDE ACIDO CITRICO O TARTARICO CARBONATO DI LITIO M A LT E T E C N I C H E PRODOTTI TERNARI M I S C E L AT O R E P R E FA B B R I C A Z I O N E PREMISCELAZIONE Next | manuale di utilizzo Diagrammi ternari I diagrammi ternari rappresentati di seguito descrivono graficamente le possibili formulazioni di leganti ottenibili dalla miscelazione di clinker solfoalluminato, solfato di calcio e cementi Portland. Si possono distinguere tre zone che identificano tre distinti livelli di prestazioni che possono essere ottenuti con la famiglia di leganti Next. Zona che corrisponde a formulazioni di leganti costituiti da cementi Portland con presa accelerata in misura proporzionale alla presenza di Next clinker. rappresentano inoltre i prodotti di partenza ideali per la progettazione di leganti ternari. Zona che corrisponde a sistemi ternari, che consentono, nei prodotti in cui vengono utilizzati, di ottimizzare l’equilibrio tra i rapidi tempi di presa, il veloce sviluppo delle resistenze, la rapida asciugatura e la stabilità dimensionale (tipo Next binder). Zona che corrisponde a sistemi binari a base di Next clinker e solfato di calcio, a cui appartiene Next base, caratterizzati da elevate prestazioni meccaniche e ridotti tempi di presa; 100 lci ca di to 40 50 50 100 nd 60 30 tla 40 or lfa 30 60 oP So 20 nt 70 10 me 80 Ce o 90 70 20 80 10 alc i di c 100 20 70 Next clinker Metodo corretto di lettura del diagramma 30 60 40 50 60 30 nd tla 40 or 50 oP ato 80 Composizione a rapido sviluppo di resistenze 70 20 Composizioni a basso ritiro e rapido sviluppo di resistenze 80 10 90 100 100 90 80 70 60 50 90 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 nt me So lf 10 Ce o 90 40 Next clinker 30 20 10 Accelerante per cementi Portland Next base Campi di impiego di Next base Next base è il prodotto ideale per un gran numero di applicazioni nell’industria della prefabbricazione e della premiscelazione. 1. Colle e malte tecniche. 7. Massetti autolivellanti di ultima generazione. 2. Malte e betoncini premiscelati a rapido indurimento. 8. Massetti autolivellanti a rapido asciugamento 3. Malte e betoncini premiscelati per impieghi alle basse temperature. 4. Malte e betoncini premiscelati con bassa permeabilità ed elevata resistenza ai solfati. 5. Malte e betoncini premiscelati confezionati in sacco che mantengono le loro prestazioni dopo che è stata aperta la confezione per un tempo più lungo rispetto agli stessi prodotti confezionati con cementi alluminosi. 6. Prodotti da spruzzo e da iniezione. 9. Massetti autolivellanti a basso rischio di reazione alcali aggregato (ASR). 10. Massetti autolivellanti soggetti ad attacco solfatico od a cicli di gelo e disgelo. 11. Piccoli manufatti prefabbricati a rapida rimozione delle casseforme. 12. Piccoli manufatti prefabbricati di qualsiasi colorazione. 13. Piccoli manufatti prefabbricati con elevata resistenza ai solfati e a cicli di gelo e disgelo. Conclusioni Next base è il legante ideale per un gran numero di applicazioni nell’industria della prefabbricazione e della premiscelazione in quanto, miscelato con cementi Portland in percentuali che possono variare dal 40% al 60%, consente di formulare prodotti caratterizzati da rapido sviluppo delle resistenze e da basso ritiro. Le prestazioni delle miscele ternarie a base di clinker solfoalluminato, quali, per esempio, i tempi di presa e di lavorabilità, la consistenza, la velocità di asciugamento ecc, possono essere ottimizzate facendo uso dei tradizionali additivi chimici: regolatori di presa (sono da preferire carbonato di litio e acido citrico), fluidificanti (naftalensulfonati ed eteri policarbossilati), acceleranti, ritardanti, aeranti, ecc. Naturalmente, come per i cementi tradizionali, l’introduzione di ogni elemento necessita di un’adeguata sperimentazione per verificare le prestazioni attese, soprattutto in considerazione dell’elevato numero di cementi e di additivi reperibili oggi sul mercato. In questa fase Buzzi Unicem è a disposizione per supportare la clientela nella progettazione dei sistemi ternari tramite il suo sevizio di assistenza tecnica. Next | manuale di utilizzo Altre formulazioni Next Oltre al legante Next base, sono disponibili altre formulazioni a base di solfoalluminato di calcio pronte all’uso per applicazioni particolari: Next clinker e Next binder. Differenze tra i leganti a base di cemento alluminoso e Next clinker Next clinker Next clinker identifica il clinker solfoalluminato finemente macinato. Utilizzato in miscele con il cemento Portland in percentuali comprese tra il 6% ed il 10% è permette di accelerare i tempi di presa e di primo indurimento. Aumentando il dosaggio fino ad un massimo del 30%, in miscelazione con cementi CEM I 52,5 R, consente di formulare leganti per malte a presa rapida. I diagrammi di seguito riportati descrivono gli effetti ottenuti in seguito all’aggiunta di Next clinker ad un cemento CEM II/A-LL 42,5 R. tempi di lavorabilità a 20°C [ min ] Lavorabilità Portland - Next clinker 160 140 120 100 80 Si elencano di seguito le principali caratteristiche dei due leganti, molte delle quali si trasferiscono alle formulazioni in cui vengono utilizzati. 60 40 20 0 0 5 10 15 20 25 30 Next clinker [ % ] Miscele CEM II/A-LL 42,5 R e Next clinker Resistenza a compressione a 20°C [ MPa ] Ambedue i leganti fanno impiego nelle loro materie prime di bauxite che, in seguito a cottura industriale, dà origine a composti a base di alluminati di calcio (soprattutto CA e C12A7) nel cemento alluminoso e a solfoalluminato di calcio in Next clinker. Entrambi, in presenza di acqua e di solfato di calcio, reagiscono rapidamente formando ettringite. Entrambi i leganti possono essere usati per accelerare i cementi Portland o per confezionare prodotti a presa rapida o prodotti ternari a basso ritiro miscelati con cemento Portland e anidrite. Poiché la reazione di idratazione di questi prodotti produce una quantità inferiore di portlandite rispetto agli ordinari cementi Portland, entrambi presentano un’ottima resistenza agli attacchi solfatici ed al dilavamento. 1. Next clinker si conserva più a lungo dei cementi alluminosi, sia nel suo imballo originale sia quando formulato in prodotti, senza perdite significative delle sue caratteristiche prestazionali. 2. Next clinker, in virtù del ridotto tenore in ferro rispetto ai cementi alluminosi, mostra un colore grigio più chiaro e costante nel tempo specialmente in formulazioni con cementi di miscela. 20 16 12 3. Next clinker viene cotto ad una temperatura inferiore del cemento alluminoso riducendo l’impatto ambientale. 8 4 0 0 4 Tempo [ h ] 8 12 16 30% 20 7% 24 0% 4. È bene mettere in evidenza invece che Next clinker non può essere usato come legante per applicazioni come materiale refrattario, come avviene per alcune categorie di cementi alluminosi. Altre formulazioni Next Next binder Next binder è un legante idraulico pronto all’uso in cui le percentuali di clinker solfoalluminato, di solfato di calcio, di cemento Portland e di additivi regolatori di presa sono state ottimizzate per garantire prestazioni adattate alla confezione di massetti autolivellanti o per la prefabbricazione rapida. Infatti Next binder può essere utilizzato come un cemento ordinario per confezionare miscele con basso ritiro, rapido sviluppo delle resistenze meccaniche e rapido asciugamento. Next binder può essere ottenuto anche miscelando il cemento Portland con la formulazione Next SN05. Questa soluzione consente di ridurre i costi di trasporto e permette all’utilizzatore finale la scelta del tipo, della classe e della colorazione del cemento Portland da impiegare. Naturalmente il legante così ottenuto necessita di un’attenta verifica preliminare delle prestazioni. Massetti autolivellanti di ultima generazione La tendenza del mercato dei massetti è senza dubbio orientata nella direzione dei massetti autolivellanti a base cementizia. Il legante Next binder consente di confezionare massetti autolivellanti con notevole stabilità dimensionale, ritiri contenuti, rapida asciugatura e elevate resistenze alle brevi stagionature (ridotti tempi di pedonabilità). Queste proprietà sono ottenute grazie ad una particolare formulazione che sfrutta innovative reazioni di idratazione e non sono conseguenti all’uso di additivi espansivi o SRA aggiunti. Si riporta a fianco, a titolo di esempio, la miscela per 1 m3 di massetto autolivellante confezionata con Next binder con le relative prestazioni caratteristiche. Variando il contenuto di leganti all’interno della miscela e dosando gli additivi a piacere è possibile ottenere una vasta gamma di massetti autolivellanti con diverse prestazioni e costo. La formulazione Next binder (SL06) è consigliabile per tutti i produttori di massetti autolivellanti cementizi, sia premiscelatori che produttori-posatori, per la costanza delle prestazioni e la possibilità di gestire un solo legante nelle proprie formulazioni. Esempio di ricetta per massetto autolivellante. Materia prima u.m Quantità Next binder Kg/m3 350 acido citrico kg/m3 1,5 filler calcareo Kg/m3 250 Kg/m3 1.400 l/m3 260 additivo fluidificante acrilico in polvere sabbia 0-4 acqua Prestazione Metodo di prova u.m Valori medi lavorabilità a 20°C Metodo interno* minuti 60 tempo di inizio presa Metodo interno* minuti 75 tempo di fine presa Metodo interno* minuti 85 spandimento Metodo interno** mm 230 UNI 6687-73 µm/m 250 ritiro idraulico (l0 a 2h) * prove eseguite con penetrometro ** prova eseguita con l’anello tronco-conico conforme alla norma UNI 7044 (media dei diametri) Stagionatura Resistenza media a compressione [MPa] 5h 5,0 24h 14,0 7gg 27,0 28gg 35,0 Next | manuale di utilizzo Prefabbricazione rapida L’industria della prefabbricazione, al fine di rispondere celermente alle esigenze dei propri clienti di ridurre i costi di magazzino e di stagionatura e per accorciare il time-to-market, può beneficiare dell’uso di un prodotto innovativo come Next binder. Il fenomeno è oltremodo sentito nel campo della piccola prefabbricazione come mattonelle, autobloccanti, pannelli, ecc in cui il numero dei pezzi prodotti con il singolo stampo è più elevato. Con Next binder è infatti possibile ridurre i tempi di stagionatura derivanti dall’utilizzo dei cementi Portland e accelerare la rimozione delle casseforme. Inoltre il rapido sviluppo delle resistenze meccaniche di questi leganti non riduce affatto le resistenze alle medie e lunghe stagionature. Next binder può essere utilizzato in qualsiasi tipo di miscela dalla consistenza umida, a quella fluida, sino a quella autocompattante. Si riporta a lato, a titolo di esempio, la miscela per 1 m3 di un calcestruzzo confezionato con Next binder per l’esecuzione di manufatti prefabbricati in consistenza fluida con le relative prestazioni caratteristiche rilevate a 20°C. Esempio di ricetta di un calcestruzzo rapido in consistenza fluida per prefabbricazione Si riporta a fianco, a titolo di esempio, la miscela per 1 m3 di una malta confezionata con Next binder per l’esecuzione di manufatti prefabbricati in consistenza terra-umida con le relative prestazioni caratteristiche rilevate a 20°C confrontandola ad una miscela analoga confezionata con cemento 350 kg di cemento CEM II/A-LL 42,5 R. Esempio di ricetta di una malta rapida in consistenza terra-umida per prefabbricazione. Segue nella pagina a fianco il confronto con una malta analoga confezionata con 350 kg di cemento CEM II/A-LL 42,5 R Materia prima u.m Quantità Next binder (SL06) Kg/m3 330 sabbia kg/m3 1064 pietrisco 4-20 Kg/m3 764 l/m3 170 mm 160 acqua additivo acrilico slump rapporto acqua/legante Stagionatura 0,51 Resistenza media a compressione [MPa] 5h 15 24h 20 28gg 40 Materia prima u.m Quantità Next binder (SL06) Kg/m3 290 sabbia kg/m3 1760 pietrisco 5-8 Kg/m3 320 l/m3 110 acqua additivo plastificante Altre formulazioni Next Cordoli confezionati utilizzando come legante Next binder (SL06) Confronto resistenze nelle prime 24h Resistenza trazione indiretta [ MPa ] Le prove a trazione indiretta sono state eseguite in conformità alla norma UNI EN 12390-6 su provini cilindrici (diametro = altezza = 100 mm) confezionati con compattatore secondo la norma NT Buil 427 (metodo scandinavo NORDTEST) che garantisce una buona riproducibilità in laboratorio. I risultati ottenuti dall’analisi comparativa tra miscele confezionate sia con cemento portland che con Next binder (SL06) sono stati riportati nel grafico a lato. È possibile osservare come l’utilizzo di Next binder influenzi in maniera determinate la resistenza alle brevissime stagionature. A 28 giorni le due formulazioni hanno dato la medesima resistenza. 2,0 1,5 1,0 0,5 0 0 Tempo [ h ] 6 12 CEM II/A-LL 42,5 R 18 24 Next binder (SL06) CA.02 13.500 Nota: Le prescrizioni riportate in questo documento, frutto della nostra migliore esperienza, sono da ritenersi del tutto indicative. Non si assumono responsabilità per difetti o danni causati dall’utilizzo improprio dei prodotti e quando le condizioni di impiego non corrispondono alle nostre indicazioni. Il Servizio Assistenza Tecnica è a completa disposizione per consigli inerenti il corretto uso dei prodotti e per l’esecuzione delle prove tecniche. Buzzi Unicem S.p.A via Luigi Buzzi, 6 15033 Casale Monferrato [AL] Italia tel +39 0142 416219 fax +39 0142 416320 [email protected] www.buzziunicem.it