Rapporto imprenditorialità alberghiera
Transcript
Rapporto imprenditorialità alberghiera
REGIONE BASILICATA UNIONCAMERE BASILICATA - CENTRO STUDI - OSSERVATORIO TURISTICO REGIONALE CARATTERI E TENDENZE DELL’IMPRENDITORIALITÀ ALBERGHIERA IN BASILICATA AGOSTO 2010 Il Rapporto è stato realizzato da una èquipe di ricerca congiunta Centro Studi Unioncamere Basilicata - Gruppo CLAS. La redazione del Rapporto è da attribuirsi a Franco Bitetti (coordinatore scientifico del Centro Studi) e ad Andrea Macchiavelli (responsabile dipartimento turismo di Gruppo CLAS). Il coordinamento generale è di Federico Sisti, direttore di Unioncamere Basilicata. L’indagine sul campo è stata realizzata dal CESP e dalla FORIM, Aziende Speciali delle Camere di Commercio di Matera e Potenza. All’indagine ha collaborato, inoltre, l’Ufficio dell’Osservatorio Economico della Regione Basilicata. 2 Indice PAG. Premessa 5 1. Aspetti strutturali ed evolutivi del settore alberghiero lucano 7 1.1 1.2 1.3 Un quadro d’insieme L’offerta alberghiera per aree territoriali L’evoluzione dell’offerta alberghiera: un approfondimento 7 15 21 2. Caratteri e tendenze dell’imprenditorialità alberghiera: i risultati di un’indagine diretta 27 Obiettivi e metodologia Il profilo delle aziende alberghiere Età, proprietà e forma giuridica degli alberghi La clientela Il profilo dell’imprenditore La gestione I servizi La qualità I costi Le risorse umane La composizione del personale alberghiero Il reperimento del personale La formazione Integrazione e cooperazione Partecipazione a forme di aggregazione La collaborazione come opportunità I rapporti di filiera Gli investimenti Investimenti strutturali e tecnologici Investimenti per categoria, dimensione alberghiere ed aree L’entità degli investimenti 27 30 30 33 35 37 37 41 43 44 44 46 49 52 52 55 56 57 57 60 62 2.1 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.3 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.5 2.5.1 2.5.2 2.5.3 2.6 2.6.1 2.6.2 2.6.3 3 2.7 2.7.1 2.7.2 2.7.3 2.7.4 2.8 2.8.1 2.8.2 Il marketing alberghiero Modalità di vendita delle camere I rapporti con l’intermediazione Gli investimenti pubblicitari L’utilizzo delle informazioni sulla clientela Imprenditorialità familiare e futuro dell’impresa Il ricambio generazionale Il futuro dell’impresa alberghiera 64 65 66 67 68 69 69 70 3. 3.1 3.2 Conclusioni Un quadro di sintesi Una prospettiva di lavoro: un “laboratorio per l’innovazione e la diffusione del know how” 72 72 Riferimenti bibliografici 80 Allegato 1 – Il questionario d’indagine Allegato 2 – I risultati dell’indagine 81 93 76 4 PREMESSA Il sistema alberghiero italiano, come è noto, stenta ad esprimere condizioni che favoriscano il raggiungimento di un livello di competitività adeguato a fronteggiare la concorrenza internazionale; quello lucano, sebbene più giovane di quello medio nazionale, non fa certamente eccezione. Le ragioni sono molteplici; tra queste certamente pesa quel modello di piccola e media impresa, tipico dell’intero sistema di produzione nazionale, che non favorisce il perseguimento di economie di scala, un’efficiente conduzione manageriale e un adeguato utilizzo delle nuove tecnologie a fini gestionali e di marketing 1. Per contro, questo stesso modello costituisce un’opportunità in termini di flessibilità, di rapporto con il cliente e di cura del particolare e dei dettagli. Nel caso dell’offerta alberghiera lucana, inoltre, va anche considerato che, negli ultimi due decenni, la crescita dei posti letto è stata molto elevata e che, anche per questa ragione, è emersa una difficoltà a raggiungere tassi di occupazione accettabili. Nel periodo più recente, tuttavia, una parte del sistema alberghiero ha mostrato segnali di mutamento, reinterpretando la propria funzione all’interno del sistema turistico alla luce delle nuove esigenze che il turista va manifestando; un’altra parte, invece, forse più consistente, stenta ancora a cogliere le esigenze di un adeguamento delle prassi di gestione o dei parametri di qualità a ciò che il mercato imprescindibilmente sollecita. Un ruolo particolare, inoltre, hanno avuto le nuove tecnologie, la cui introduzione ha rappresentato una variabile importante nei processi di adeguamento da parte degli imprenditori. In questa fase evolutiva, risulta quanto mai importante, quindi, mettere sotto osservazione i cambiamenti in atto nel sistema alberghiero, al fine di acquisire elementi utili per indirizzare le politiche turistiche, da parte dell’Amministrazione pubblica come degli operatori del turismo, verso il perseguimento delle condizioni di competitività. 1 Cfr. Bollettinari S., Billi S., Dall’Ara G., “Gli alberghi di piccole dimensioni come risorsa e come opportunità”, in Becheri E. (a cura di), “Rapporto sul turismo italiano 2008-09”, XVI edizione, F. Angeli, Milano, 2009. 5 Obiettivo del presente studio, pertanto, è quello di tracciare un profilo approfondito del sistema alberghiero lucano al fine di: analizzare le caratteristiche e i mutamenti strutturali in atto nel comparto; identificare il “profilo” dell’imprenditore alberghiero; valutare i molteplici aspetti legati alla gestione alberghiera e la diffusione di nuove modalità organizzative; valutare la propensione agli investimenti; analizzare le politiche promozionali e commerciali adottate; mettere a fuoco la disponibilità degli operatori alberghieri alla cooperazione; valutare le tendenze del ricambio generazionale nelle aziende a conduzione familiare, che rappresentano la componente più consistente del sistema alberghiero lucano. Il Rapporto si articola in due parti: nella prima sono analizzate le dimensioni, le principali caratteristiche strutturali e l’evoluzione del sistema alberghiero in Basilicata, sulla base dei dati forniti dall’Azienda di Promozione Turistica; nella seconda parte, che costituisce il core del Rapporto, sono presentati e commentati i risultati di un’indagine qualitativa condotta su un centinaio di albergatori della regione, finalizzata ad indagare caratteri e tendenze dell’imprenditorialità alberghiera. Un breve capitolo conclusivo sintetizza le principali evidenze emerse dallo studio e suggerisce alcune possibili azioni a supporto della crescita degli operatori del settore. 6 1. ASPETTI STRUTTURALI ED EVOLUTIVI DEL SETTORE ALBERGHIERO LUCANO 1.1 UN QUADRO D’INSIEME All’inizio del 2010 il settore alberghiero lucano può contare su 233 strutture, per un numero complessivo di posti letto pari a 22,5 mila, che rappresentano il 58,2% del potenziale ricettivo complessivo: un quota superiore sia alla media nazionale (47,4%) che a quella meridionale (50,7%). L’offerta ricettiva regionale si caratterizza, quindi, per una marcata “specializzazione” alberghiera, che riflette anche la forte attenzione che le politiche di sviluppo a livello locale hanno riservato a questo comparto negli anni che hanno segnato il decollo turistico della Basilicata. Tra le forme alternative di ricettività, soltanto l’agriturismo mostra un’incidenza superiore al Mezzogiorno e all’Italia (8,2% i posti letto sul totale, contro, rispettivamente, il 3,6 e il 4,1%); mentre relativamente modesta è la presenza non soltanto di alloggi privati e Bed & Breakfast (quest’ultimi, peraltro, in forte crescita negli ultimi anni), ma anche dei campeggi e villaggi turistici, a dispetto della forte connotazione balneare del turismo lucano. Tab. 1.1 - L'offerta ricettiva lucana nel 2009 (a) Basilicata Sud Italia esercizi posti letto % p.l. % p.l. % p.l. settore alberghiero 233 22.477 58,2 50,7 47,4 settore extra-alberghiero 388 16.123 41,8 49,3 52,6 - campeggi/villaggi agriturismi alloggi privati B&B altri esercizi 17 175 72 111 13 10.296 3.184 1.259 622 762 26,7 8,2 3,3 1,6 2,0 35,6 3,6 5,3 3,4 1,4 29,3 4,1 13,0 2,0 4,3 totale offerta ricettiva 621 38.600 100,0 100,0 100,0 (a) dati 2008 per il Sud e l'Italia Fonte: ns. elaborazioni su dati APT e ISTAT Alla maggiore “specializzazione” relativa della regione nella ricettività alberghiera corrisponde anche un più elevato indice di dotazione di posti letto alberghieri in rapporto alla popolazione residente: 38,0 ogni 1.000 abitanti, contro i 28,0 del Mezzogiorno e i 36,7 dell’Italia (tra le regioni del Sud, in par- 7 ticolare, soltanto la Sardegna e la Calabria presentano valori dell’indice superiori a quelli della Basilicata). Graf. 1.1 - Incidenza % dei posti letto alberghieri sul totale - 2008 - 70,0 60,0 Italia = 47,4 50,0 40,0 30,0 20,0 Friuli Veneto Marche Puglia Umbria Toscana Liguria Val d'Aosta Abruzzo Piemonte Molise Sardegna Calabria Lazio Campania Basilicata Lombardia Sicilia Trentino AA Emilia R. 10,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT Graf. 1.2 - Indici di dotazione ricettiva - posti letto x 1.000 abitanti negli alberghi e in complesso - Italia 70,0 dotazione alberghiera 60,0 Sar Cal 50,0 Bas 40,0 Abr Italia Mezz 30,0 Sic 20,0 Cam Mol Pug 10,0 0,0 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 dotazione totale Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT 8 Se si considera la dotazione ricettiva complessiva, il differenziale rispetto alla media nazionale risulta negativo (64,8 posti letto per 1.000 abitanti contro 77,4), ma si mantiene ampiamente favorevole quello nei confronti del Mezzogiorno, dove l’indice si attesta a 55,3. Si può affermare, quindi, che la Basilicata ha raggiunto ormai una consistenza ricettiva, soprattutto alberghiera, assolutamente rilevante, e ciò costituisce una buona premessa per l’ulteriore sviluppo turistico della regione. Approfondendo l’analisi delle caratteristiche strutturali del settore alberghiero lucano, va rimarcata, innanzitutto, l’incidenza relativamente elevata degli esercizi appartenenti alla fascia medio-alta: gli alberghi con 4/5 stelle rappresentano, infatti, il 19,7% del totale, a fronte di una media nazionale del 14,5%, e concentrano il 42,2% dei posti letto complessivi (31,4% in Italia); mentre il “peso” della categoria intermedia (3 stelle), sia in termini di esercizi che di posti letto, non si discosta in modo significativo da quello registrato a livello nazionale. Minore importanza assumono, quindi, nella regione gli alberghi della fascia economica (1/2 stelle), la cui quota raggiunge il 28,3% del totale, contro il 33,7% nel resto del Paese. Tab. 1.2 - L'offerta alberghiera per categorie nel 2009 (a) Basilicata stock Sud % su tot. % su tot. Italia % su tot. n° esercizi 233 100,0 100,0 100,0 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 66 121 46 28,3 51,9 19,7 24,3 52,6 23,1 33,7 51,9 14,5 n° posti letto 22.477 100,0 100,0 100,0 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 1.972 11.026 9.479 8,8 49,1 42,2 8,2 50,6 41,2 15,2 53,3 31,4 (a) dati 2008 per il Sud e l'Italia Fonte: ns. elaborazioni su dati APT e ISTAT Il “profilo” qualitativo dell’offerta alberghiera lucana risulta, invece, molto simile a quello riscontrabile nel Mezzogiorno, soprattutto in termini di composizione dei posti letto per categorie. A tale proposito, va osservato che la più diffusa presenza relativa di alberghi di fascia medio-alta, in Basilicata come nelle altre regioni del Mezzogiorno, è imputabile al fatto che il patrimonio ri- 9 cettivo, in queste aree, è di più recente costruzione ed è stato impostato, quindi, secondo criteri più moderni. Ciò concorre a spiegare anche le maggiori dimensioni medie delle strutture alberghiere, che raggiungono i 96,5 posti letto per esercizio a livello regionale e gli 88,0 nell’intera area meridionale, mentre non superano i 64,5 posti letto in Italia. L’indicatore dimensionale, del resto, è positivamente correlato con la categoria alberghiera, nel senso che tende ad aumentare nel “passaggio” dalle categorie inferiori a quelle superiori, come si può osservare nel grafico seguente. Graf. 1.3 - La dimensione media degli alberghi per categorie - n° di posti letto per esercizio 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 1/2 stelle Basilicata 3 stelle Sud 4/5 stelle totale Italia Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT Particolarmente elevata, in Basilicata, è la dimensione media degli esercizi con 4/5 stelle (superiore ai 200 posti letto); ma il dato è fortemente influenzato dalla presenza di tipologie ricettive, come le residenze turistico-alberghiere ed i villaggi-albergo, dove l’offerta di unità abitative, oltre alle camere tradizionali, innalza notevolmente il numero di posti letto disponibili. Considerando la distribuzione delle strutture alberghiere in base al numero di camere (cfr. tab. 1.3), si può osservare come i piccoli esercizi (meno di 25 camere) rappresentano, a livello regionale, quasi il 58% del totale, una quota superiore a quella registrata nel resto del Paese, di poco inferiore al 57%. Gli alberghi più grandi (oltre 100 camere), invece, sono il 6,0%, contro una media nazionale del 3,9%. In Basilicata si evidenzia, quindi, una “polarizzazione” 10 relativamente più accentuata tra piccole e grandi strutture, e analoga considerazione vale anche nel confronto con l’area meridionale. Tab. 1.3 - Esercizi e posti letto alberghieri per numero di camere - indici % - Basilicata esercizi < 25 camere 25-99 camere 100 camere e > totale Sud posti letto esercizi Italia posti letto esercizi posti letto 57,9 36,1 6,0 18,3 39,9 41,8 52,3 40,1 7,6 16,4 45,3 38,3 56,8 39,4 3,9 23,7 54,2 22,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT Tra il 2000 e il 2009 la regione ha registrato una forte espansione della ricettività alberghiera: il numero di esercizi è aumentato, infatti, di 36 unità (passando da 197 a 233), per un incremento relativo del 18,3%, mentre il numero di posti letto si è accresciuto del 54,8% (da 14.517 a 22.477), determinando quindi un consistente innalzamento della dimensione media degli alberghi, salita da 73,7 a 96,5 posti letto. Graf. 1.4 - L'evoluzione dell'offerta ricettiva alberghiera in Basilicata - numeri indici 2000=100 - 160,0 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 90,0 2000 2001 esercizi 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 posti letto Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 11 La crescita si è concentrata prevalentemente nella prima metà del decennio, rallentando sensibilmente negli anni successivi fino ad arrestarsi del tutto nell’ultimo biennio. Nell’intero periodo, i tassi di sviluppo dell’offerta alberghiera sono risultati comunque decisamente superiori a quelli medi nazionali e meridionali, soprattutto con riferimento ai posti letto (la Basilicata si colloca, infatti, al primo posto nella graduatoria regionale degli indici di crescita della capacità ricettiva). Graf. 1.5 - La dinamica degli esercizi e posti letto alberghieri - variaz. % 2000-2009 (a) - 60,0 54,8 50,0 40,0 35,5 30,0 22,4 20,0 18,6 18,3 10,0 2,4 0,0 Basilicata esercizi Sud Italia posti letto (a) variaz. % 2000-2008 per il Sud e l’Italia Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT Tale evoluzione sottende anche un forte miglioramento qualitativo dell’offerta, ben documentato dalle dinamiche delle singole categorie alberghiere: gli alberghi di fascia alta (4/5 stelle), che nel 2000 rappresentavano il 25,1% dell’intera disponibilità di posti letto, hanno raggiunto il 42,2%, mentre il numero di strutture è quasi raddoppiato (da 24 a 46); analogamente sostenuta la crescita della categoria intermedia (3 stelle), dove gli esercizi sono aumentati di 37 unità (+44,0%), mentre l’offerta di posti letto è passata da 8.520 a 11.026 (+29,4%); si è notevolmente ridimensionata, invece, la ricettività delle categorie inferiori, dove la riduzione del numero di esercizi (-25,8%) ha determinato la scomparsa di quasi 400 posti letto. 12 Da segnalare, infine, che lo sviluppo dimensionale delle strutture alberghiere (il numero medio di posti letto per esercizio è aumentato, nel complesso, di quasi il 31%) ha riguardato soprattutto gli esercizi con 4/5 stelle e, in misura minore, quelli con 1/2 stelle; mentre nell’ambito della fascia intermedia la dimensione media degli alberghi ha subito una flessione, pur rimanendo attestata su livelli discretamente elevati (91,1 posti letto). Tab. 1.4 - L'evoluzione dell'offerta alberghiera in Basilicata nel periodo 2000-2009 stock var. ass. var. % posti letto x esercizio var. % n° esercizi 36 18,3 30,9 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle -23 37 22 -25,8 44,0 91,7 13,2 -10,2 35,6 n° posti letto 7.960 54,8 21,0 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle -378 2.506 5.832 -16,1 29,4 159,9 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT L’attuale patrimonio ricettivo regionale risulta, quindi, relativamente “giovane”: quasi un terzo degli esercizi (74 dei 233 complessivi) è entrato in funzione negli ultimi 10 anni (quota che raggiunge il 48% tra gli alberghi con 4/5 stelle) e circa il 13% negli ultimi 5 (cfr. tab. 1.5). A fronte della forte crescita dell’offerta alberghiera, i livelli di utilizzo delle strutture ricettive rimangono, tuttavia, strutturalmente bassi. Nel 2008, in particolare, il tasso di occupazione netto dei posti letto (calcolato come rapporto tra le presenze registrate e il numero di giornate letto di effettiva apertura degli esercizi) era pari soltanto al 22,6% in Basilicata, nettamente inferiore a quello registrato in tutte le altre regioni, ad eccezione del Molise, e “distante” oltre 17 punti percentuali dalla media nazionale. Molteplici i fattori alla base di questa modesta valorizzazione del patrimonio ricettivo, riconducibili sia alla gestione imprenditoriale dell’attività alberghiera, sia al grado di competitività del sistema turistico regionale nel suo insieme. 13 Tab. 1.5 - Esercizi alberghieri e posti letto per periodo di apertura (%) periodo di apertura stock al 2009 prima del dal 2000 2000 al 2004 dal 2005 al 2009 n° esercizi 100,0 68,2 18,9 12,9 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 100,0 100,0 100,0 78,8 68,6 52,2 13,6 17,4 30,4 7,6 14,0 17,4 n° posti letto 100,0 67,1 27,6 5,3 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 100,0 100,0 100,0 79,7 79,8 49,8 14,0 14,7 45,3 6,3 5,5 4,9 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Graf. 1.6 - Indice di utilizzazione netta dei posti letto alberghieri -%- 60,0 50,0 Italia = 40,0 40,0 30,0 20,0 Molise Basilicata Piemonte Puglia Calabria Friuli Abruzzo Umbria Toscana Sicilia Marche Sardegna Lombardia Campania Val d'Aosta Liguria Veneto Lazio Emilia R. Trentino AA 10,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT Il sistema alberghiero lucano mostra, infine, un discreto livello di penetrazione territoriale; i comuni della regione che dispongono di almeno un albergo sono 74, vale a dire, il 56,5% del totale: un valore pressoché in linea con la media nazionale (54,4%), ma molto superiore a quella meridionale (46,7%). 14 Graf. 1.7 - Tasso di penetrazione alberghiera - numero di comuni con almeno un albergo sul totale (%) - 100,0 80,0 Italia = 54,4 60,0 40,0 20,0 Molise Calabria Piemonte Sardegna Campania Lombardia Sicilia Abruzzo Lazio Puglia Basilicata Friuli Veneto Liguria Marche Emilia R. Val d'Aosta Trentino AA Umbria Toscana 0,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT 1.2 L’OFFERTA ALBERGHIERA PER AREE TERRITORIALI Se la presenza di strutture alberghiere è relativamente diffusa sul territorio regionale, la capacità ricettiva appare, invece, fortemente concentrata nelle aree turistiche, dove l’offerta di posti letto raggiunge l’82% di quella complessiva disponibile (il solo Metapontino, che insieme a Maratea fa registrare l’indice più elevato di densità alberghiera, “pesa” per circa il 46% sul totale). Il quadro non si modifica considerando il sistema di offerta allargato (comprensivo della ricettività extra-alberghiera), che accentua, anzi, il grado di concentrazione territoriale del potenziale ricettivo regionale, con il Metapontino e Maratea che arrivano a detenere poco meno dei 2/3 dei posti letto complessivi. Circa il “profilo” del sistema alberghiero nelle diverse aree, si può osservare: la prevalenza di un’offerta di qualità mediamente elevata nel Metapontino, dove il 41% degli esercizi (cui corrisponde il 57% dei posti letto) è classificato con 4 stelle, mentre quasi del tutto assenti sono gli alberghi della fascia più economica; l’area si caratterizza, inoltre, per la presenza di numerose strutture di grandi dimensioni (circa un terzo supera le 100 15 camere e il numero medio di posti letto per esercizio è pari a 326, contro una media regionale di 97); un livello qualitativo mediamente elevato connota anche l’offerta alberghiera di Maratea, con oltre la metà dei posti letto in esercizi a 4/5 stelle; in questo caso, prevalgono le strutture di dimensioni più contenute (la quasi totalità non raggiunge le 100 camere e quelle al di sotto delle 25 sono il 42% del totale); oggettivamente debole e molto “frammentato” il sistema alberghiero nell’area del Pollino, composto per il 70% da esercizi con meno di 25 camere e con un’elevata incidenza delle strutture a 1/2 stelle, che concentrano oltre un quarto dei posti letto disponibili; una più accentuata “specializzazione” nella fascia intermedia della ricettività alberghiera si rileva nel Vulture/Melfese, dove poco meno dei 2/3 dei posti letto è in esercizi a 3 stelle, ma dove relativamente numerosi sono anche gli esercizi delle categorie inferiori di piccole dimensioni; la città di Matera può vantare la più elevata incidenza di alberghi della fascia alta (il 48% delle strutture è classificato con 4/5 stelle), che offrono quasi il 57% dei posti letto complessivi; prevalgono ampiamente, inoltre, le strutture di piccole dimensioni (il 61% degli alberghi non supera le 25 camere e soltanto uno ne conta oltre 100); Graf. 1.8 - La distribuzione % dei posti letto alberghieri per aree altre aree 18% Potenza 4% Metapontino 46% Matera 7% Vulture/Melfese 8% Maratea 8% Pollino 9% Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 16 la città di Potenza presenta il più basso indice di dotazione alberghiera a livello regionale (11,9 posti letto ogni 1000 abitanti, contro i 25.1 dell’altro comune capoluogo); le dimensioni delle strutture sono mediamente elevate grazie soprattutto agli alberghi a 4 stelle che, pur rappresentando 1/3 del totale, concentrano quasi i 2/3 dell’offerta complessiva di posti letto; nelle restanti aree, a bassa densità turistica, il sistema alberghiero si fonda prevalentemente sugli esercizi di piccola dimensione (il 70% non supera le 25 camere), con un’incidenza relativamente elevata delle categorie più economiche (circa il 41% degli alberghi è classificato con 1/2 stelle). Tab. 1.6 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree. 2009 - stock assoluti e indici di composizione % per tipologie - Basilicata MetaponVulture/ città di città di Pollino Maratea Melfese Matera Potenza tino altre aree n° esercizi 233 32 40 19 31 23 9 79 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 28,3 51,9 19,7 6,3 53,1 40,6 37,5 57,5 5,0 10,5 52,6 36,8 32,3 58,1 9,7 13,0 39,1 47,8 22,2 44,4 33,3 40,5 50,6 8,9 22.477 10.429 2.067 1.841 1.749 1.517 816 4.058 8,8 49,1 42,2 0,7 42,1 57,2 26,1 70,7 3,2 7,7 40,7 51,7 17,2 63,3 19,5 5,9 37,4 56,6 3,4 32,6 64,0 19,7 61,1 19,1 38,1 173,7 43,4 352,6 19,8 25,1 11,9 15,6 n° posti letto 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle posti letto x 1.000 ab. Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Tab. 1.7 - Esercizi alberghieri per numero di camere (%) e posti letto per esercizio - 2009 - Basilicata n° esercizi MetaponPollino tino Maratea Vulture/ Melfese città di Matera città di Potenza altre aree 233 32 40 19 31 23 9 79 < 25 camere da 25 a 99 100 camere e > 57,5 36,5 6,0 25,0 43,8 31,3 70,0 30,0 - 42,1 52,6 5,3 54,8 41,9 3,2 60,9 34,8 4,3 44,4 44,4 11,1 69,6 30,4 - posti letto x es. 96,5 325,9 51,7 96,9 56,4 66,0 90,7 51,4 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 17 Lo sviluppo della ricettività alberghiera, nel corso dell’ultimo decennio, ha presentato una diversa intensità nelle varie aree, concentrandosi soprattutto nel Metapontino e nella città Matera. Dei 36 alberghi in più registrati a livello regionale, tra il 2000 e il 2009, ben 14 sono localizzati nel comune capoluogo, che ha pressoché raddoppiato l’offerta di posti letto (760 a 1.517). Matera, inoltre, è l’unico “polo” turistico ad evidenziare una crescita degli esercizi in tutte le categorie (comprese quelle più economiche), sebbene la stragrande maggioranza della ricettività aggiuntiva appartenga alla fascia medio-alta. Tab. 1.8 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree - variaz. assolute 2000-2009 - Basilicata Metapontino n° esercizi 36 9 3 3 3 14 - 4 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle -23 37 22 -2 6 5 -5 6 2 -1 2 2 -4 5 2 1 4 9 -2 2 - -10 12 2 n° posti letto 7.960 5.466 417 222 440 757 7 651 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle -378 2.506 5.832 -25 1.062 4.429 99 252 66 -12 142 92 -172 302 310 44 32 681 -47 37 17 -265 679 237 Pollino Maratea Vulture/ Melfese città di città di Matera Potenza altre aree Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Tab. 1.9 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree - variaz. % 2000-2009 - Basilicata Metapontino n° esercizi 18,3 39,1 8,1 18,8 10,7 155,6 - 5,3 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle -25,8 44,0 91,7 -50,0 54,5 62,5 -25,0 35,3 -33,3 25,0 40,0 -28,6 38,5 200,0 50,0 80,0 450,0 -50,0 100,0 - -23,8 42,9 40,0 n° posti letto 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle posti letto x esercizio Pollino Maratea Vulture/ Melfese città di città di Matera Potenza altre aree 54,8 110,1 25,3 13,7 33,6 99,6 0,9 19,1 -16,1 29,4 159,9 -25,8 31,9 288,7 22,5 20,8 -7,8 23,4 10,7 -36,4 37,5 1000,0 95,7 6,0 382,6 -62,7 16,2 3,4 -24,9 37,7 43,9 30,9 51,0 15,9 -4,2 20,7 -21,9 0,9 13,1 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 18 I nuovi alberghi apertisi in città sono prevalentemente di piccole dimensioni, cosicché – rispetto ad inizio decennio – il numero medio di posti letto per esercizio si è sensibilmente ridotto (da 84 a 66). In termini di capacità ricettiva, lo sviluppo più consistente si è registrato, tuttavia, nel Metapontino, dove i posti letto sono passati da 5,0 a 10,4 mila, per effetto dell’apertura di alcuni grandi resort ; ciò ha determinato un forte innalzamento delle dimensioni medie degli esercizi, già relativamente elevate (da 216 a 326). Nelle aree del Vulture/Mlefese e del Pollino l’evoluzione della struttura alberghiera è stata caratterizzata da un intenso processo di sostituzione dei piccoli esercizi delle categorie inferiori (diminuiti tra il 25 e il 30%) con esercizi di dimensioni maggiori classificati con 3 e 4 stelle; il saldo, in termini di posti letto, è risultato quindi ampiamente positivo e pari, rispettivamente, al +33,6 e al +25,3%. Decisamente più contenuta, rispetto alla media regionale, la crescita della ricettività alberghiera a Maratea: i posti letto sono aumentati soltanto del 13,7%, con una riduzione della dimensione media degli esercizi, a segnalare un modello di sviluppo dell’offerta incentrato prevalentemente sulle piccole strutture. Del tutto statica, invece, l’offerta alberghiera nel comune di Potenza: nel corso del decennio, lo stock di esercizi e di posti letto è rimasto pressoché immutato, mentre qualche miglioramento si è registrato sul piano qualitativo, per effetto degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione che hanno interessato alcune strutture, determinandone il “passaggio” alle categorie superiori. Nelle aree “non turistiche” della regione, infine, l’incremento dei posti letto si è attestato intorno al 19%, grazie all’apertura di numerosi esercizi della fascia intermedia, che hanno più che compensato le chiusure di tanti piccoli esercizi della fascia bassa. Le dinamiche territoriali finora osservate possono essere sintetizzate in 3 distinti “modelli evolutivi”: sviluppo con crescita della capacità ricettiva media (incremento dei posti letto superiore all’incremento del numero di esercizi); sviluppo con riduzione della capacità ricettiva media (incremento del numero di esercizi superiore all’incremento dei posti letto); ristrutturazione (stazionarietà degli esercizi e aumento/stazionarietà dei posti letto). 19 Il prospetto seguente “posiziona” ciascuna area rispetto a questi differenti modelli: Prospetto 1 Aree turistiche e modelli evolutivi del sistema alberghiero Sviluppo con crescita delle dimensioni medie • • • • Metapontino Vulture/Melfese Pollino altre aree con riduzione delle dimensioni medie • Maratea • Matera Ristrutturazione • Potenza Il processo di rinnovo e ampliamento del patrimonio ricettivo può essere letto anche attraverso i dati relativi al periodo di apertura delle strutture attualmente esistenti (cfr. tab. 1.10). Le aree più dinamiche dal punto di vista dell’offerta sono, evidentemente, anche quelle caratterizzate da una ricettività più “giovane”. Nel caso di Matera, ad esempio, ben il 48% degli esercizi ha avviato l’attività negli ultimi 5 anni e quasi il 70% negli ultimi 10; all’estremo opposto si colloca il capoluogo di regione, dove tutti gli alberghi risalgono a periodi precedenti il 2000. Nelle aree del Metapontino e del Vulture/Mellfese, inoltre, la quota di esercizi che hanno aperto negli ultimi 10 anni è superiore ad un terzo (rispettivamente, 37,5 e 35,5%). Tab. 1.10 - Esercizi alberghieri per periodo di apertura e per aree (%) periodo di apertura stock al 2009 prima del dal 2000 2000 al 2004 dal 2005 al 2009 Basilicata 100,0 67,8 18,9 13,3 Metapontino Pollino Maratea Vulture/Melfese Matera Potenza altre aree 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 62,5 72,5 78,9 64,5 30,4 100,0 73,4 28,1 15,0 21,1 32,3 21,7 12,7 9,4 12,5 3,2 47,8 13,9 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 20 1.3 L’EVOLUZIONE DELL’OFFERTA ALBERGHIERA: UN APPROFONDIMENTO L’evoluzione del comparto alberghiero lucano può essere approfondita attraverso l’analisi dei fenomeni di nati-mortalità degli esercizi, che restituiscono un quadro più completo e interessante delle modificazioni intervenute nel sistema di offerta. Come si può osservare nella tabella seguente, la crescita complessiva di 36 alberghi registrata in Basilicata tra il 2000 e il 2009 è la risultante dell’ingresso nel mercato di 99 nuovi alberghi 2 e della contestuale chiusura di 63. I nuovi alberghi hanno “prodotto” una capacità ricettiva aggiuntiva pari a 8.695 posti letto, mentre le chiusure hanno determinato l’eliminazione di 2.727 posti letto, da cui un saldo positivo pari a 5.968. Quest’ultimo valore non coincide con l’incremento complessivo dei posti letto che, come visto, è stato pari a 7.960 unità; la differenza, di circa 2 mila unità, è imputabile alle variazioni dimensionali degli esercizi compresenti. Tab. 1.11 - Entrate e uscite della popolazione alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 esercizi entrate uscite posti letto saldo entrate uscite saldo 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle 25 49 25 41 18 4 -16 31 21 793 2.584 5.318 1.054 1.004 669 -261 1.580 4.649 totale 99 63 36 8.695 2.727 5.968 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT La capacità ricettiva è aumentata, quindi, per effetto sia della nascita di nuove strutture, che hanno ampiamente compensato le “uscite”, sia dei processi di ristrutturazione, ampliamento e riqualificazione del patrimonio esistente, che hanno contribuito ad innalzare notevolmente le dimensioni medie degli esercizi. I fenomeni di mortalità hanno interessato soprattutto gli esercizi delle categorie inferiori, dove si sono concentrate 41 delle 63 “uscite” complessive, che equivalgono a circa il 46% delle strutture con 1/2 stelle esistenti a inizio decennio. 2 Questo numero comprende, in realtà, anche gli alberghi che hanno ri-aperto dopo un periodo di chiusura per interventi di ristrutturazione/ampliamento o per problemi di carattere gestionale. 21 Nella categoria intermedia e, ancor più, nelle categorie superiori sono risultati, invece, molto accentuati i fenomeni di natalità: nel primo caso, i nuovi alberghi, aperti tra il 2001 e il 2009, rappresentano il 58% di quelli esistenti nel 2000, nel secondo sono più del doppio 3. Nel complesso, il “ricambio demografico” all’interno del sistema alberghiero lucano è stato particolarmente intenso: sommando il 50% delle entrate e il 32% delle uscite (n rapporto allo stock iniziale), ben l’82% del patrimonio ricettivo esistente nel 2000 risulta “rinnovato”. Tab. 1.12 - Tassi (%) di "entrata" e di "uscita" della popolazione alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 (a) esercizi entrate 1/2 stelle 3 stelle 4/5 stelle totale uscite posti letto saldo entrate uscite saldo 28,1 58,3 104,2 46,1 21,4 16,7 -18,0 36,9 87,5 33,7 30,3 145,8 44,9 11,8 18,3 -11,1 18,5 127,5 50,3 32,0 18,3 59,9 18,8 41,1 (a) i tassi sono calcolati in rapporto alla popolazione alberghiera a inizio periodo Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Il graf. 1.9 riporta i flussi in entrata e in uscita della popolazione alberghiera per ciascun anno del periodo considerato. Con le uniche eccezioni del 2003 e del 2006, le aperture di nuovi esercizi hanno sempre superato le chiusure; il relativo saldo è risultato ampiamente positivo nella prima metà del decennio (+34 unità tra il 2001 e il 2005), per ridursi notevolmente negli anni successivi (+2 unità soltanto tra il 2006 e il 2009), per effetto sia di un rallentamento dei fenomeni di natalità che di un’intensificazione dei fenomeni di mortalità. Un altro aspetto delle trasformazioni intervenute nel sistema alberghiero lucano riguarda i passaggi di categoria (cfr. tab. 1.13), che hanno interessato un numero abbastanza limitato di esercizi (9 nel complesso). In quasi tutti i casi, comunque, tali passaggi sono avvenuti “verso l’alto” (segnatamente, dalle categorie 1/2 stelle alla categoria 3 stelle), a segnalare la presenza tan- 3 I saldi assoluti delle entrate e uscite di esercizi per ciascuna categoria non coincidono con le corrispondenti variazioni in termini di stock, tra inizio e fine periodo, per effetto dei passaggi di categoria, come si mostrerà più avanti. 22 to di interventi di ammodernamento e ristrutturazione quanto di lievi ritocchi finalizzati al miglioramento dell’immagine aziendale. Graf. 1.9 - Entrate e uscite dalla popolazione alberghiera (scala sx) e relativo saldo (scala dx) nel periodo 2001-2009 30 20 25 15 20 10 15 5 10 0 5 -5 0 -10 2001 2002 2003 entrate 2004 uscite 2005 2006 2007 2008 2009 saldo Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Tab. 1.13 - I passaggi di categoria nel sistema alberghiero lucano nel periodo 2000-2009 categoria di origine 1 2 3 4 stella stelle stelle stelle totale categoria di destinazione 1 stella 2 stelle 3 stelle - 1 6 - 1 - - - 1 7 4 stelle totale 1 1 6 2 - 2 9 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Dal punto di vista territoriale (cfr. tab. 1.14 e 1.15), va rimarcato l’elevato turn-over delle strutture alberghiere nell’area del Pollino, dove la tendenziale stazionarietà dell’offerta nel corso del decennio (soltanto 3 esercizi in più) riflette una forte intensità sia dei fenomeni di natalità (21 nuove aperture, pari al 56,8% degli esercizi esistenti a inizio periodo) che dei fenomeni di mortalità (18 chiusure, pari al 48,6% dello stock iniziale). 23 Anche nel Vulture/Melfese e nelle aree non turistiche della regione, dove la crescita degli esercizi è stata relativamente contenuta, si è registrato un significativo processo di ricambio del patrimonio ricettivo, con la chiusura di numerose strutture, in molti casi di piccole dimensioni e appartenenti alle categorie inferiori, e l’apertura di un numero altrettanto elevato di nuove. Nel Metapontino e, in misura maggiore, nella città di Matera – invece – la stragrande maggioranza della nuova ricettività è risultata “aggiuntiva”, per l’assenza di fenomeni significativi di mortalità. Tab. 1.14 - Entrate e uscite della popolazione alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 esercizi entrate uscite posti letto saldo entrate uscite saldo Basilicata 99 63 36 8.695 2.727 5.968 Metapontino Pollino Maratea Vulture/Melfese Matera Potenza altre aree 12 21 6 10 17 2 31 3 18 3 7 3 2 27 9 3 3 3 14 0 4 4.085 1.013 218 779 1.047 343 1.210 109 686 82 415 361 355 719 3.976 327 136 364 686 -12 491 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT Tab. 1.15 - Tassi (%) di "entrata" e di "uscita" della popolazione alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 (a) esercizi entrate Basilicata Metapontino Pollino Maratea Vulture/Melfese Matera Potenza altre aree uscite posti letto saldo entrate uscite saldo 50,3 32,0 18,3 59,9 18,8 41,1 52,2 56,8 37,5 35,7 188,9 22,2 41,3 13,0 48,6 18,8 25,0 33,3 22,2 36,0 39,1 8,1 18,8 10,7 155,6 0,0 5,3 82,3 61,4 13,5 59,5 137,8 42,4 35,5 2,2 41,6 5,1 31,7 47,5 43,9 21,1 80,1 19,8 8,4 27,8 90,3 -1,5 14,4 (a) i tassi sono calcolati in rapporto alla popolazione alberghiera a inizio periodo Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 24 Si è già osservato, nel primo paragrafo, come i livelli di utilizzo delle strutture alberghiere in Basilicata siano strutturalmente bassi, a segnalare difficoltà più o meno diffuse nella gestione delle stesse. L’indice di utilizzo presenta, peraltro, un’elevata variabilità sia dal punto di vista territoriale che delle tipologie di esercizi (aspetti, evidentemente, complementari, dal momento che ciascuna area si caratterizza per una diversa incidenza relativa delle varie categorie e dimensioni alberghiere). Graf. 1.10 - Indici di utilizzo delle strutture ricettive per aree - presenze/giornate letto disponibili (%) - Metapontino Maratea Matera Potenza Vulture/Melfese altre aree Pollino Basilicata 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT I valori più bassi dell’indice si registrano, in particolare, nel Pollino e nelle aree non turistiche: 9 e 11%, rispettivamente, a fronte di una media regionale del 27%. Laddove l’attività turistica è maggiormente consolidata, invece, i tassi di utilizzo raggiungono i livelli più elevati, pur con ampi scostamenti tra un’area e l’altra (si passa, infatti, dal 43% del Metapontino al 30% di Maratea e al 24% di Matera), che riflettono anche il tipo di turismo presente in ciascuna. Nelle località balneari, ad esempio, il turismo tipicamente di “vacanza”, caratterizzato da più lunghi periodi di soggiorno della clientela, tende ad innalzare il grado di utilizzo delle strutture alberghiere, la maggior parte delle quali, peraltro, ha un’apertura stagionale. La discriminante principale della variabilità dell’indice è rappresentata, tuttavia, dalla categoria alberghiera. Il grafico seguente mostra come l’indice aumenti sensibilmente passando dalle categorie inferiori a quelle superiori, 25 cui corrispondono, generalmente, anche dimensioni medie più elevate degli esercizi. Graf. 1.11 - Indici di utilizzo delle strutture ricettive per categorie - presenze/giornate letto disponibili (%) - 4-5 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 Fonte: ns. elaborazioni su dati APT 26 2. CARATTERI E TENDENZE DELL’IMPRENDITORIALITÀ ALBERGHIERA IN BASILICATA 2.1 OBIETTIVI E METODOLOGIA L’indagine sull’imprenditorialità alberghiera in Basilicata è stata effettuata mediante la somministrazione diretta di un questionario a domande chiuse ai titolari/gestori degli esercizi ricettivi, nel periodo compreso tra febbraio e maggio 2010. L’universo d’indagine è stato definito tenendo conto di tutti gli alberghi della regione: con assetti organizzativi minimamente “strutturati”; con un’attività rivolta effettivamente ad una clientela turistica; in attività da almeno 2 anni. Si è deciso, pertanto, di non considerare: gli alberghi classificati con 1/2 stelle, generalmente di piccolissime dimensioni e poco rappresentativi di una gestione imprenditoriale (analogamente, sono stati esclusi gli alberghi con 3 stelle ma con meno di 10/12 camere); alcune tipologie di strutture come i “motel” e quegli alberghi che svolgono, in via esclusiva o prevalente, una funzione di sala ricevimenti; gli alberghi di recente apertura, dove l’esperienza imprenditoriale, quindi, è meno consolidata. Benché classificati come alberghi, non sono state considerate, inoltre, le Residenze Turistiche Alberghiere (RTA) ed i Villaggi-Albergo, trattandosi di formule ricettive con problematiche gestionali parzialmente differenti rispetto a quelle di un “tradizionale” albergo. Delle 233 strutture complessivamente censite all’inizio del 2010, si è giunti così ad un universo di riferimento di 133 esercizi, con un potenziale ricettivo pari a 13,7 mila posti letto. A ciascuno dei titolari/gestori di questi esercizi è stata inviata, via fax o via e-mail, una lettera di presentazione dell’indagine, al fine di motivarne e acquisirne la collaborazione. Si è proceduto, quindi, ad attivare un contatto diretto con le singole strutture per effettuare la somministrazione del questionario. I rispondenti sono stati, nel complesso, 99, vale a dire il 74% degli alberghi dell’universo selezionato; in termini di posti letto, invece, si è raggiunta una “copertura” più bassa e pari al 64% (non è stato possibile, infatti, sommini- 27 strare il questionario ad alcune strutture di medio-grandi dimensioni con apertura stagionale, risultate chiuse per l’intero periodo d’indagine). I prospetti seguenti mettono a confronto gli alberghi rispondenti (e i relativi posti letto) con quelli dell’universo di indagine, distinti per categorie, dimensioni e aree territoriali. Come si può osservare, il grado di copertura dell’universo è significativamente elevato in tutti i raggruppamenti e, in alcuni casi, è pressoché totale 4. Prospetto 1 Il campione d'indagine per categorie e dimensioni degli esercizi campione esercizi posti letto universo esercizi posti letto % campione esercizi posti letto totale 99 8.808 133 13.721 74,4 64,2 3 stelle 4 stelle 5 stelle 68 29 2 4.384 4.314 110 93 38 2 7.179 6.432 110 73,1 76,3 100,0 61,1 67,1 100,0 fino a 50 posti letto da 51 a 99 100 posti letto e + 36 34 29 1.187 2.395 5.226 45 49 39 1.482 3.511 8.728 80,0 69,4 74,4 80,1 68,2 59,9 Fonte: ns. elaborazioni Prospetto 2 Il campione d'indagine per aree di localizzazione degli esercizi campione esercizi posti letto universo esercizi posti letto % campione esercizi posti letto totale 99 8.808 133 13.721 74,4 64,2 Metapontino Maratea Pollino Vulture/Melfese Matera Potenza 19 9 15 13 15 5 3.150 646 810 916 1.010 751 22 15 23 19 15 6 5.278 1.478 1.314 1.274 1.010 766 86,4 60,0 65,2 68,4 100,0 83,3 59,7 43,7 61,6 71,9 100,0 98,0 altre aree 23 1.541 33 2.601 69,7 59,2 Fonte: ns. elaborazioni 4 E’ opportuno precisare che l’obiettivo del gruppo di ricerca era quello di somministrare il questionario ai titolari/gestori di tutti gli alberghi dell’universo selezionato; quindi, non è stato costruito – ex-ante – alcun campione. 28 Il questionario utilizzato è articolato in 9 sezioni, per 45 domande complessive. La prima sezione mira a tracciare un profilo dell’albergo relativamente al tipo di proprietà e alle forme di conduzione; la seconda affronta, invece, il tema dei servizi offerti e le relative modalità di gestione (un’attenzione particolare è riservata alle certificazioni di qualità ottenute dall’albergo e alle misure ecocompatibili adottate nella gestione). La terza sezione è dedicata alle risorse umane e alle problematiche relative al reclutamento del personale con le professionalità richieste. Il tema della cooperazione all’interno del comparto alberghiero e, più in generale, del sistema turistico locale, è oggetto della quarta parte del questionario; tema ripreso nella settima sezione, dedicata ai rapporti di filiera nella produzione turistica, ricostruiti attraverso gli acquisti di beni e servizi effettuati dagli alberghi sul mercato locale ed extra-locale. Nella quinta sezione si indagano la tipologia e l’entità degli investimenti realizzati e/o programmati dagli alberghi; nella successiva, la gestione della clientela e l’approccio al mercato (modalità di vendita delle camere, rapporti con l’intermediazione, iniziative di marketing). Le ultime due parti del questionario, infine, sono orientate a ricostruire il profilo dell’imprenditore, attraverso le caratteristiche socio-anagrafiche e il percorso formativo e lavorativo, e a valutare le prospettive dell’azienda alberghiera, con particolare attenzione al problema del ricambio generazionale nelle imprese familiari. I risultati dell’indagine sono stati analizzati utilizzando, come variabili interpretative dei principali fenomeni: l’area territoriale, la categoria e la dimensione alberghiera. Con riferimento alle aree, l’analisi ha considerato soltanto quelle a valenza turistica, ad eccezione della città di Potenza, esclusa per il numero ridotto di alberghi intervistati, pur se statisticamente significativo, rappresentando la quasi totalità di quelli esistenti. La presentazione completa dei dati raccolti a livello territoriale è disponibile, comunque, nell’allegato statistico che chiude il Rapporto. 29 2.2 IL PROFILO DELLE AZIENDE ALBERGHIERE Questa prima sezione ha l’obiettivo di tracciare un profilo degli alberghi intervistati, evidenziando le differenze esistenti tra le aree territoriali e tra le categorie alberghiere. Sono stati considerati, in particolare, alcuni aspetti che riguardano il periodo di avvio di attività dell’albergo, l’assetto societario, la clientela di riferimento e il profilo dell’imprenditore. 2.2.1 ETÀ, PROPRIETÀ E FORMA GIURIDICA DEGLI ALBERGHI Coerentemente con un sistema di ospitalità che, nella regione, si è sviluppato in un periodo relativamente recente, l’anzianità media degli alberghi intervistati è molto bassa: quasi i 2/3 degli esercizi, infatti, ha meno di 20 anni di attività 5 e soltanto il 17% ha iniziato ad operare prima del 1980. Graf. 2.1 - Strutture alberghiere per periodo di nascita - distribuzione % - dopo il 2005 13,1% prima del 1980 17,2% 1980-1990 18,2% 2001-2005 26,3% 1991-2000 25,3% Fonte: indagine diretta Predominante è un modello di imprenditorialità familiare, con l’83% delle strutture di proprietà degli attuali gestori; la percentuale scende a 74 se si 5 Va osservato tuttavia che, tra gli alberghi che hanno cambiato gestione/proprietà, alcuni potrebbero aver indicato come data di avvio di attività quella corrispondente alla nuova gestione. 30 considerano gli alberghi a 4-5 stelle che, essendo generalmente più grandi, si prestano maggiormente ad una gestione in affitto. La componente degli alberghi in affitto, in particolare, raggiunge il 26% nel Metapontino e il 22% a Maratea; nella città di Matera, invece, tutte le strutture sono di proprietà. Conseguentemente, la gestione viene effettuata dagli stessi proprietari in quasi il 93% dei casi (84% nelle strutture con 4-5 stelle) e la restante parte da manager esterni; questi ultimi sono maggiormente presenti negli alberghi dell’area jonica (21%) dove le dimensioni medie degli esercizi sono più elevate. Gli stessi gestori sono in larghissima maggioranza di origine lucana (93%); si tratta, quindi, di una imprenditorialità fortemente radicata sul territorio. Anche in questo caso, gli scostamenti maggiori rispetto alla media si riscontrano nel Metapontino e a Maratea, dove l’offerta ha un più accentuato carattere “industriale” (in entrambe le aree, la quota di imprenditori di origine extraregionale supera il 20%). Graf. 2.2 - Origine territoriale dei gestori alberghieri per aree (%) Pollino Vulture/Melfese Matera Metapontino Maratea totale 0% 20% lucana 40% 60% 80% 100% extra-regionale Fonte: indagine diretta Oltre un quarto degli alberghi intervistati ha comunque cambiato gestione nel corso della sua storia: il 13% una sola volta e una quota analoga più di una volta. Il fenomeno è più evidente nel Metapontino, dove i cambiamenti di gestione (in molti casi, più d’uno) hanno riguardato quasi la metà degli attuali esercizi (47%). 31 La forma giuridica adottata dagli alberghi (cfr. tab. 2.1) denota, nel complesso, la presenza di un sistema abbastanza solido, in cui la componente più “fragile” – quella delle imprese individuali – è decisamente meno diffusa rispetto al resto del Paese 6. Decisamente più consistenti, per contro, sono le società di capitali che, in Basilicata, raggiungono quasi il 45%, contro il 39% della media meridionale ed il 26% di quella nazionale. Questa maggiore solidità giuridica è riscontrabile in percentuali significativamente elevate nelle strutture alberghiere del Metapontino, dove le società di capitali superano il 63% e in quelle del Vulture/Melfese, dove sfiorano il 77%. Comprensibilmente, le società di capitali sono maggiormente presenti negli esercizi con 4-5 stelle (57%) rispetto a quelli classificati con 3 stelle (40%). Tab. 2.1 - Forma giuridica delle imprese alberghiere - distribuzione % - Basilicata Mezzogiorno imprese individuali società di persone società di capitale altre forme totale Italia 24,5 30,6 44,9 - 28,5 31,6 38,4 1,5 32,2 41,4 25,7 0,7 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta e Infocamere Incrociando la forma giuridica con l’anno di avvio dell’attività (cfr. tab. 2.2), si rileva come lo sviluppo delle società di capitali, pur risultando abbastanza distribuito nel tempo, abbia registrato un’impennata tra il 2000 e il 2005 (quasi il 30% di quelle attualmente esistenti sono nate, infatti, in questo periodo). Le società di persone, invece, hanno visto una maggiore crescita negli anni ’80 e ‘90, mentre circa i 2/3 delle società individuali sono nate tra il 1990 e il 2005. In sostanza, vi è stato, nel corso degli ultimi decenni, un crescente orientamento degli operatori alberghieri verso le tipologie giuridiche più “evolute”: dapprima verso le società di persone e, nel periodo più recente, verso le società di capitale. 6 Ciò riflette uno sviluppo più recente dell’offerta ricettiva regionale, che tende a riconoscere nelle forme giuridiche più solide anche uno strumento di maggiore efficacia manageriale. 32 Tab. 2.2 - Forma giuridica delle imprese alberghiere e anno di costituzione (distribuzione %) impresa società di società di individuale persone capitale prima del 1980 1980-1990 1991-2000 2001-2005 dopo il 2005 totale totale 12,5 16,7 37,5 29,2 4,2 13,3 26,7 20,0 13,3 16,7 18,2 13,6 18,2 29,5 13,6 15,3 18,4 23,5 24,5 12,2 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta 2.2.2 LA CLIENTELA Le tipologie di clientela degli alberghi intervistati risultano, evidentemente, molto differenziate a seconda dell’area territoriale e della funzione turistica che ciascuna esprime. Come è ben evidenziato dal graf. 2.3, l’area del Vulture/Melfese e la città di Matera operano prevalentemente con una clientela non leisure, anche se nel comune capoluogo la componente di turismo culturale “pesa” per circa un terzo. Graf. 2.3 - Tipologie di clientela degli alberghi intervistati per aree - distribuzione % - Pollino Vulture/Melfese Matera Metapontino Maratea totale 0% 20% lavoro /affari 40% congressi/studio 60% vacanza/soggiorno 80% 100% altro Fonte: indagine diretta 33 Nelle aree balneari e montane, invece, la vacanza costituisce la motivazione quasi esclusiva del soggiorno, con un’incidenza del 70/80% in termini di presenze. Nel complesso, oltre la metà dell’offerta alberghiera indagata si rivolge ad una clientela di vacanza o di soggiorno; la componente congressuale (tra le più interessanti dal punto di vista economico), incide mediamente per il 7%, ma raggiunge punte del 16% a Matera e del 14% a Maratea. Il graf. 2.4 mette in relazione la tendenza delle aree ad accogliere un turismo “di prossimità” (per tale, intendendo quello proveniente da Basilicata, Campania e Puglia) con la funzione turistica che esse esprimono (in particolare, la loro propensione ad accogliere un turismo di vacanza o soggiorno, piuttosto che un turismo d’affari). Come si può osservare, vi è una certa varietà di “posizioni” e la ripartizione in quadranti (delimitati dai valori medi regionali) è solo uno strumento per favorirne la lettura, ma non evidenzia veri e propri cluster. Graf. 2.4 - Funzioni turistiche e clientela di prossimità clientela di prossimità (incidenza %) 80,0 vacanze di prossimità altre aree 70,0 Pollino 60,0 Metapontino 50,0 40,0 Vulture/Melfese Matera 30,0 20,0 Matera 10,0 vacanze con provenenienze diverse turismi diversi non di prossimità 0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 turismo di vacanza (incidenza %) n.b. : le linee rosse corrispondono al dato medio complessivo Fonte: indagine diretta Nell’area del Pollino e, in misura minore, nel Metapontino risulta prevalente il turismo dalle regioni vicine e dalla stessa Basilicata; Maratea, al contrario, esprime una maggiore “apertura” sui mercati del turismo di vacanza. Abbastanza variegate sono anche le provenienze dei flussi turistici nella città di 34 Matera e nel Vulture/Melfese, dove più diffuso è il turismo professionale o commerciale. L’incidenza del turismo estero, come è noto, è piuttosto modesta in Basilicata: nel 2009 le presenze straniere sono risultate pari, mediamente, all’8,3% del totale secondo i dati “ufficiali” dell’APT. E’ significativo notare che l’indagine diretta ha fornito un dato quasi identico, pur se frutto delle dichiarazioni dei gestori e non di una rilevazione statistica puntuale. Le aree dove la clientela straniera è maggiormente presente sono quelle di Matera e Maratea, dove il turismo estero raggiunge il 15/20%; nel Vulture/Melfese ed a Matera si segnala, inoltre, una buona incidenza delle presenze provenienti dalle regioni del centro-nord Italia (tra il 35 e il 45% le relative quote sul totale), grazie anche alle attività business. 2.2.3 IL PROFILO DELL’IMPRENDITORE Il 76% degli imprenditori intervistati sono uomini; la percentuale più significativa di donne si registra a Maratea (44%) e nel Pollino (36%), aree tipicamente di vacanza. Complessivamente, si tratta di un’imprenditorialità abbastanza giovane, dal momento che quasi la metà degli operatori (49%) ha un’età inferiore ai 50 anni. Graf. 2.5 - Imprenditori alberghieri per fasce di età - valori % oltre 60 anni 18% fino a 39 anni 11% da 40 a 50 anni 38% da 51 a 60 anni 33% Fonte: indagine diretta 35 Coerentemente con questo aspetto, nel campione d’indagine si riscontra un buon livello di istruzione: il 66% degli imprenditori alberghieri possiede, infatti, un titolo di studio di livello superiore (diploma o laurea) e soltanto il 16% ha conseguito unicamente l’obbligo scolastico. Il livello di formazione sale decisamente negli alberghi a 4-5 stelle, con riferimento non tanto ai laureati, la cui incidenza relativa non è molto diversa rispetto alla media, quanto piuttosto a coloro che sono in possesso di un diploma di scuola media superiore, la cui quota raggiunge il 68%, a fronte del 32% rilevato negli alberghi a 3 stelle. Da questo punto di vista, si può ipotizzare che il management degli alberghi di fascia più elevata necessiti di un livello di formazione superiore, ma questo non è necessariamente “interpretato” da soggetti laureati. Con il 22% di imprenditori con la scuola dell’obbligo e con l’11% di imprenditori laureati, Maratea è l’area dove il livello di istruzione è più basso; circostanza – questa – riconducibile ad uno sviluppo turistico più datato e, quindi, alla presenza di una classe imprenditoriale più self made. Tab. 2.3 - Imprenditori alberghieri per titolo di studio - distribuzione % - scuola dell'obbligo diploma professionale diploma superiore laurea totale MetaMatera Vulture pontino totale Maratea Pollino 15,6 18,8 43,8 21,9 22,2 22,2 44,4 11,1 15,8 52,6 31,6 6,7 46,7 46,7 7,7 23,1 46,2 23,1 14,3 35,7 28,6 21,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta Circa un quarto degli albergatori non parla alcuna lingua straniera, ma quasi il 40% ne parla due; le aree in cui si riscontrano i maggiori elementi di debolezza sotto questo profilo sono quelle del Vulture/Melfese e del Pollino. La conoscenza delle lingue, inoltre, è relativamente più diffusa tra i manager degli alberghi a 4-5 stelle. L’indagine ha rivelato poi che il 75% degli imprenditori ha svolto altre attività lavorative prima di assumere la responsabilità della gestione alberghiera; di questi, il 60% ha maturato un’esperienza all’interno del settore: il 19% con una funzione direzionale o imprenditoriale e il restante 41% con altre funzioni (lavoro dipendente, collaborazione nell’ambito dell’azienda familiare). 36 Nel complesso, 35 dei 98 albergatori intervistati (circa il 36%) hanno avuto una precedente esperienza imprenditoriale nel settore turistico o in altri. Il prospetto seguente sintetizza le provenienze professionali degli operatori alberghieri del campione d’indagine: Prospetto 2 Il percorso professionale degli imprenditori alberghieri intervistati - valori assoluti senza esp. lavorativa imprenditori alberghieri intervistati 25 in altri settori 98 con esp. lavorativa 29 73 nel settore altre funzioni 30 30 imprenditore 14 44 2.3 LA GESTIONE 2.3.1 I SERVIZI I servizi offerti dalle strutture alberghiere sono stati indagati, innanzitutto, prendendo in considerazione 6 tipologie di carattere tendenzialmente innovativo, al fine di verificarne la diffusione. Come si può osservare nel graf.2.6, con l’unica eccezione della card elettronica per l’accesso alle camere, la dotazione media di tali servizi è tutt’altro che bassa, a segnalare una discreta propensione all’innovazione da parte degli operatori. Peraltro, vi sono notevoli differenze a livello territoriale oltreché tra gli alberghi appartenenti alle diverse categorie. La sala convegni (almeno 100 posti) è, mediamente, piuttosto diffusa (60%), con un’incidenza minima soltanto nell’area del Pollino (31%). La card elettronica è il servizio innovativo che presenta la percentuale più bassa (12%): si tratta, per certi aspetti, di un dato sorprendente, considerata la dimensione media relativamente elevata e la bassa anzianità media degli alberghi intervistati. Nelle strutture della fascia alta, il servizio è maggiormente presente, ma con una percentuale non particolarmente elevata (29%); in effetti, soltanto nella città di Matera la dotazione appare significativa, interes- 37 sando il 40% di tutti gli alberghi. Se si esclude, quindi, il comune capoluogo, la “sensibilità” verso questo servizio (tipico degli alberghi di grandi dimensioni e “di catena”) è ancora molto scarsa. Graf. 2.6 - Incidenza % di alcuni servizi negli alberghi intervistati 100,0 81,6 80,0 65,3 64,3 60,2 58,2 60,0 40,0 20,0 12,2 0,0 sala convegni card elettronica internet point internet camera breakfast buffet buffet pasti Fonte: indagine diretta Piuttosto elevato, al contrario, è l’orientamento degli albergatori lucani verso l’offerta di servizi tecnologici: la disponibilità di un internet point , come anche il collegamento internet nelle camere si attesta intorno al 60%, con punte vicine al 100% nella città di Matera, che si dimostra, quindi, come la destinazione turistica più “avanzata” in termini di offerta di servizi alberghieri innovativi. La colazione a buffet è ormai una prassi acquisita pressoché ovunque, con una penetrazione media superiore all’80%; analogamente, il pranzo e/o la cena a buffet risultano abbastanza diffusi, essendo offerti dal 65% degli alberghi. Ciò rileva una propensione organizzativa finalizzata al contenimento dei costi di gestione, favorita peraltro dalla presenza di alberghi di mediograndi dimensioni; non è un caso, infatti, che la percentuale più elevata venga raggiunta nel Metapontino (78%) e quella più bassa nell’area del Pollino (38%). Vi è chiaramente una correlazione tra i servizi offerti e la classe dimensionale degli alberghi (cfr. tab. 2.4): la dotazione dei servizi considerati, infatti, cresce passando dagli alberghi più piccoli a quelli più grandi, con una parziale 38 eccezione per i pasti a buffet, la cui diffusione relativa nella fascia di minore dimensione è pressoché in linea con il dato medio. Tab. 2.4 - Servizi offerti e dimensione degli alberghi - % su totale alberghi intervistati - fino a 50 da 50 a 99 100 e > posti letto posti letto posti letto sala convegni card elettronica internet point internet camere breakfast buffet ristorante buffet 45,7 14,3 51,4 60,0 71,4 68,6 52,9 50,0 58,8 85,3 50,0 86,2 24,1 75,9 75,9 89,7 79,3 totale 60,2 12,2 58,2 64,3 81,6 65,3 Fonte: indagine diretta Un ulteriore livello di indagine ha riguardato la modalità con cui vengono gestiti i servizi; a tal fine, è stata verificata la presenza di una gestione diretta degli stessi o, in alternativa, di una gestione tramite affidamento a terzi o forme di convenzione (in quest’ultimi casi, con la possibilità di trasformare i costi fissi dell’azienda alberghiera in costi variabili e di aumentare, quindi, la flessibilità gestionale). La scelta tra le due modalità di gestione (diretta o esterna) riflette diversi fattori, tra i quali assumono un particolare rilievo: - le dimensioni degli esercizi, in particolare la possibilità di realizzare economie di scala nella gestione diretta dei servizi; - la presenza di operatori sul mercato locale in grado di assicurare determinati servizi a condizioni adeguate; - l’esistenza di collegamenti significativi tra gli operatori, che potrebbero rendere convenienti, dal punto di vista economico, forme di acquisto collettivo dei servizi. Come si può osservare nel graf. 2.7, la stragrande maggioranza degli alberghi (85%) gestisce direttamente il proprio ristorante (la quota raggiunge il 93% nelle strutture classificate a 4/5 stelle). A livello di aree, la quota di gestione diretta della ristorazione è relativamente bassa a Matera (50%), in considerazione del fatto che diversi alberghi non dispongono di un ristorante interno e si affidano, quindi, ad esercizi esterni per fornire il servizio. L’incidenza più bassa di gestione diretta si registra con riferimento agli stabilimenti balneari (41%), senza significative differenze tra Maratea e Meta- 39 pontino, come anche tra le categorie alberghiere. Sebbene la maggior parte degli alberghi opti per la convenzione con altri operatori, la quota corrispondente alla gestione diretta appare comunque elevata se confrontata con quella riscontrabile in altre destinazioni balneari in Italia, e ciò riflette la presenza relativamente diffusa, nella regione, di alberghi di medio-grandi dimensioni, che si configurano come resort ad offerta integrata di servizi. Nel caso dei servizi transfert e degli impianti e attrezzature sportive, la gestione diretta è segnalata da circa la metà degli alberghi e non sembra condizionata dalla dimensione degli esercizi; molto spesso, anzi, è proprio la piccola dimensione a favorire tale prassi in forza di una maggiore flessibilità. Graf. 2.7 - Servizi a gestione diretta negli alberghi intervistati - incidenza % - 31,3 lavanderia 89,8 pulizia 85,1 ristorante 40,7 stabilimento balneare 55,9 impianti sportivi 44,4 transfert 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 Fonte: indagine diretta Più interessanti i risultati dell’indagine in ordine alla gestione dei servizi per l’impresa: circa 2 alberghi su 3 affidano a terzi il servizio di lavanderia (in questo caso, può sorprendere quel terzo che ancora gestisce direttamente il servizio, essendo ormai acquisita l’opportunità di rendere flessibile questa “voce” di costo). L’incidenza più alta di gestione diretta si riscontra nell’area del Vulture/Melfese (54%) ed a Maratea (33%), dove forse sono meno disponibili servizi esterni. I servizi di pulizia, invece, vengono effettuati direttamente dall’albergo nella stragrande maggioranza dei casi (90%), essendo ancora poco diffusa (anche in altre aree del Paese) la prassi di affidare in outsourcing tali attività. In 40 questo caso, mentre non si riscontrano differenze rilevanti tra le categorie alberghiere, si osserva una percentuale di gestione diretta decisamente bassa a Maratea (56%). In generale, l’esternalizzazione dei servizi è più elevata negli esercizi di piccole dimensioni, che ricavano da essa maggiori vantaggi sul piano del contenimento dei costi fissi di gestione. 2.3.2 LA QUALITÀ L’attenzione alla qualità da parte degli operatori intervistati è stata valutata sia attraverso l’esistenza di certificazioni tradizionali attestanti la qualità dell’albergo, sia attraverso l’adozione – nella gestione aziendale – di iniziative e/o servizi in materia di qualità ambientale, verificando altresì in quale misura la qualità è percepita dagli albergatori come un fattore distintivo nei confronti della clientela e, quindi, come un elemento su cui far leva per competere meglio sul mercato. La tabella seguente sintetizza la situazione per aree e categorie alberghiere relativamente alla certificazione di qualità in senso stretto: Tab. 2.5 - Certificazioni di qualità negli alberghi intervistati - incidenza % per categorie e aree - ISO 9001 Ecolabel marchio CCIAA nessuna certificaz. totale 14,3 6,1 28,6 58,2 3 stelle 4/5 stelle 9,0 25,8 4,5 9,7 31,3 22,6 61,2 51,6 Maratea Metapontino Matera Vulture/Melfese Pollino 12,5 15,8 26,7 - 5,3 13,3 6,3 12,5 26,3 40,0 23,1 31,3 75,0 68,4 20,0 76,9 62,5 Fonte: indagine diretta In primo luogo, si può osservare come la certificazione di qualità non sia uno strumento molto diffuso, dal momento che quasi il 60% non dispone di alcuna forma di certificazione, con una differenza tutto sommato modesta (nell’ordine di 10 punti percentuali) tra gli alberghi della fascia intermedia e alta, a conferma che la sensibilità alla qualità non è un problema di categoria alberghiera. 41 A livello territoriale, le differenze sono, invece, molto accentuate: a Matera solo il 20% degli alberghi non ha alcuna certificazione, mentre l’incidenza è superiore al 60% in tutte le altre aree; a sorprendere è soprattutto il dato relativo a Maratea e al Metapontino, dove vi sono numerose strutture che ambiscono ad un’offerta di qualità. Con riferimento alle tipologie di certificazioni, gli scostamenti più marcati riguardano le categorie alberghiere piuttosto che le aree. La certificazione europea ISO 9001, la più impegnativa ma anche la più qualificante, interessa meno del 15% degli alberghi intervistati, ma quasi il 26% delle strutture a 45 stelle (anche in questo caso, è la città di Matera a vantare la quota più elevata di alberghi certificati). Largamente diffusa è l’adozione nella gestione alberghiera di misure ecocompatibili: la raccolta differenziata viene adottata dai 2/3 degli esercizi, l’utilizzo di materiali anallergici da oltre la metà e l’utilizzo di detergenti non inquinanti da quasi il 70%. Graf. 2.8 - Raccolta differenziata e misure eco-compatibili - incidenza % per aree - 100 94 89 89 80 87 81 79 77 67 67 60 46 46 40 32 20 totale Maratea raccolta differenziata Metapontino Matera Vulture Pollino misure eco-compatibili come fattore distintivo Fonte: indagine diretta Più interessanti, a questo proposito, sono le differenze a livello territoriale. Assumendo come riferimento la raccolta differenziata, che rappresenta la modalità più oggettivamente verificabile, si può constatare come, mentre a Maratea, a Matera e nel Pollino gli alberghi che vi ricorrono sono tra l’80 e il 90%, nel Metapontino, che dovrebbe mostrare una sensibilità più elevata a 42 questa prassi, essendo un’area turisticamente giovane e, per di più, con una costa di ottima qualità ambientale, la quota scende al 32%. Ciò, peraltro, contrasta nettamente con l’orientamento degli operatori dell’area a considerare le misure eco-compatibili un fattore distintivo nei confronti della clientela (79% delle segnalazioni). Da questo punto di vista, si può ritenere che il problema della scarsa sensibilità nei confronti della raccolta differenziata riguardi piuttosto gli amministratori locali, dai quali poi dipende, ultimamente, l’adozione di tali servizi. 2.3.3 I COSTI Nel quadro dell’analisi della gestione delle imprese alberghiere, si è voluto approfondire anche la struttura dei costi del bilancio aziendale, ovviamente per macro-voci. L’obiettivo non era tanto quello di valutare la correttezza dei “pesi “delle varie voci, che necessiterebbe di strumenti diversi e più “fini” di analisi, quanto piuttosto di verificare la presenza o meno di scostamenti significativi a livello territoriale. La tab. 2.6 sintetizza la situazione riscontrata e mette in evidenza come la struttura dei costi sia, ovunque, abbastanza omogenea, a conferma anche di un corretto approccio, da parte degli operatori intervistati, alla domanda formulata nel questionario d’indagine. Tab. 2.6 - La struttura dei costi negli alberghi intervistati - composizione % - personale energia ammorta- acquisti promoz./ menti mat. prime pubblicità altro totale totale 33,2 19,3 14,7 22,9 4,4 5,4 100,0 3 stelle 4/5 stelle 33,2 33,4 19,4 19,1 14,6 15,0 23,0 22,7 4,4 4,4 5,5 5,4 100,0 100,0 Maratea Metapontino Matera Vulture/Melfese Pollino 38,6 31,2 33,9 39,0 33,3 17,3 21,6 18,0 18,3 19,2 14,1 10,0 18,1 15,1 14,9 23,3 22,4 18,2 20,7 22,7 3,7 4,3 6,3 3,7 4,4 2,9 10,6 5,4 3,3 5,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta La voce “personale” è quella di maggiore consistenza, incidendo mediamente per il 33%; la quota è più contenuta nel Metapontino, dove si attesta intorno al 31%, e ciò potrebbe essere attribuibile alle economie di scala deri- 43 vanti dalle maggiori dimensioni che, come visto, caratterizzano gli alberghi in quest’area (peraltro, va tenuto presente che il maggior peso della voce residuale “altro” rispetto alla media – 11% contro 5% – tende a ridurre l’importanza relativa degli altri costi). 2.4 LE RISORSE UMANE Le caratteristiche delle risorse umane delle aziende alberghiere sono state indagate con riferimento alla composizione tipologica del personale impiegato, ai canali di reclutamento e alle eventuali difficoltà di reperimento dei profili professionali ricercati, nonché agli aspetti legati alla formazione e all’aggiornamento. 2.4.1 LA COMPOSIZIONE DEL PERSONALE ALBERGHIERO Le imprese del campione d’indagine occupano, complessivamente, circa 1.700 unità, il 59% delle quali è costituito da lavoratori stagionali e collaboratori occasionali; la quota di personale dipendente fisso annuale raggiunge, invece, il 29%, mentre il restante 12% è rappresentato dalla compagine imprenditoriale (titolari e soci) e dai coadiuvanti familiari. Nel settore alberghiero prevalgono ampiamente, quindi, i rapporti di lavoro di tipo non continuativo ed a tempo determinato, e ciò rappresenta indubbiamente un elemento di criticità, perché rende più problematica l’accumulazione della professionalità nella manodopera. La temporaneità e precarietà delle posizioni lavorative, associate all’assenza di prospettive di carriera professionale, tendono infatti a disincentivare gli investimenti in formazione da parte della forza lavoro, come documentato da diversi studi e ricerche. Forti differenze nella struttura del personale emergono sia a livello di categorie alberghiere sia a livello territoriale. Con riferimento al primo aspetto (cfr. tab. 2.7), si può osservare come negli alberghi a 4-5 stelle l’incidenza delle figure imprenditoriali e dei coadiuvanti familiari (pari al 5%) sia di gran lunga inferiore rispetto a quella riscontrabile negli alberghi a 3 stelle, dove prevale, invece, una struttura familiare e dove queste due componenti, insieme, sfiorano il 25% del personale complessivo. Da ciò deriva una quota più elevata di personale dipendente negli alberghi delle categorie superiori, rappresentato, tuttavia, in larga parte da lavoratori stagionali, mentre negli alberghi a 3 stelle “pesano” in misura maggiore i dipendenti fissi annuali. Il motivo è riconducibile all’ubicazione territoriale degli esercizi: gli alberghi delle categorie superiori di dimensioni più elevate si 44 concentrano nelle aree di turismo balneare ed esprimono, per ciò stesso, una maggiore domanda di personale stagionale/occasionale. Tab. 2.7 - La struttura del personale per categorie - incidenza % - totale titolari, soci coadiuvanti familiari dipendenti fissi annuali dipendenti stagionali collaboratori occasionali totale 3 stelle 4/5 stelle 9,9 2,5 28,9 40,9 17,8 19,2 5,1 33,5 30,6 11,6 4,0 0,9 25,9 47,5 21,8 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta In effetti, le differenze tra le aree sono particolarmente marcate, evidenziando proprio la stagionalità nella funzione turistica di ciascuna. A Maratea la componente stagionale del personale sfiora l’86% del totale (quella dei dipendenti fissi raggiunge soltanto il 9%); mentre nel Metapontino gli stagionali si attestano intorno al 70%. Per contro, a Matera la componente stagionale, pure significativamente presente, non arriva ad un terzo del totale del personale impiegato. Tab. 2.8 - Composizione del personale per tipologia e aree - incidenza % - Maratea Metapontino Matera Vulture Pollino 9,9 2,5 28,9 40,9 17,8 4,7 2,6 6,8 85,8 - 4,3 0,7 14,5 68,4 12,1 10,2 0,4 51,7 29,8 7,9 16,9 6,8 33,8 9,5 33,1 24,8 8,5 24,8 29,1 12,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 totale titolari, soci coadiuvanti familiari dipendenti fissi annuali dipendenti stagionali collaboratori occasionali totale Fonte: indagine diretta Va sottolineata, inoltre, l’incidenza relativamente elevata dei collaboratori occasionali nel Vulture/Melfese (circa il 33% del totale); in questo caso, il fattore stagionale sembra pesare assai poco, e il ricorso a questo tipo di mano- 45 dopera appare più legato alla ricerca di una maggiore flessibilità nella gestione alberghiera. 2.4.2 IL REPERIMENTO DEL PERSONALE Il canale più diffuso per il reclutamento del personale è la “rete di conoscenze”, segnalata dal 70% degli operatori intervistati; quota che supera il 90% nel caso degli alberghi a 3 stelle. Il sistema formativo incide davvero poco nella ricerca del personale; ma ciò che sorprende maggiormente è la circostanza che ad esso ricorrono in misura maggiore le strutture della categoria intermedia (25% delle segnalazioni) rispetto a quelle delle categorie superiori (4%). Da questo punto di vista, si potrebbe ipotizzare che le aziende più “industriali” non riconoscano nel sistema formativo uno strumento adeguato di preparazione del personale. Anche tra le aree si rilevano differenze significative, riconducibili a molteplici fattori, tra i quali possono essere ricompresi sia la diversa presenza di strutture formative a livello territoriale, sia la diversa “intensità” delle reti relazionali che caratterizzano ciascun contesto, da cui deriva un maggiore o minore ricorso a canali informali e diretti di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Tab. 2.9 - I canali di reclutamento del personale - % delle segnalazioni (a) - domande rete di all'azienda conoscenze sistema formativo altro totale 52,0 72,4 15,3 2,0 3 stelle 4/5 stelle 57,7 45,7 94,2 47,8 25,0 4,3 1,9 2,2 Maratea Metapontino Matera Vulture/Melfese Pollino 44,4 84,2 80,0 30,8 31,3 66,7 73,7 53,3 84,6 75,0 33,3 5,3 6,7 7,7 18,8 7,7 6,3 (a) la somma delle % è superiore a 100 perché era possibile fornire più risposte Fonte: indagine diretta Il questionario ha permesso di rilevare anche le specifiche figure professionali per le quali esistono problemi di carenza sul mercato locale. 46 Il primo dato da rimarcare è l’ampia “varietà” di profili con difficoltà di reperimento, al di là del “peso” diverso che tali difficoltà assumono per ciascun profilo (misurato dal numero di segnalazioni in percentuale sul totale). Come si può osservare nel prospetto seguente, le difficoltà di reclutamento non riguardano soltanto le qualifiche più elevate, ma anche personale generico (addetti alle pulizie, personale generico di cucina). Inoltre, le qualifiche maggiormente carenti, a giudizio degli operatori alberghieri, sono quelle più “tradizionali” del settore della ristorazione (cuochi e camerieri di sala) e gli addetti alla reception. Tab. 2.10 - I profili professionali di difficile reperimento % delle segnalaz. cameriere cuoco receptionist personale di cucina barman addetto ai piani personale di sala capo servizio addetto alle pulizie/inserviente altri profili totale totale risposte 23,5 19,6 18,6 9,8 6,9 5,9 4,9 3,9 3,9 2,9 100,0 102 Fonte: indagine diretta Se per le figure “generiche” si può ipotizzare un problema di scarsa “appetibilità” del lavoro offerto (in altri termini, trattandosi di mansioni molto spesso disagevoli e faticose, non sempre è facile trovare persone disponibili a ricoprirle), negli altri casi, le difficoltà nel trovare le qualifiche richieste rinviano al rapporto tra sistema scolastico e formativo orientato al turismo e mondo delle imprese. In effetti, circa un terzo degli operatori attribuisce tali difficoltà alla carenza della necessaria qualificazione e il 20% alla carenza sul mercato della figura richiesta. Sulla base di queste valutazioni, si può ritenere che l’attuale offerta formativa sia, da un lato, non adeguata, dall’altro, non mirata alle specifiche esigenze delle imprese. 47 Graf. 2.9 - I motivi delle difficoltà di reperimento del personale - valori % - retribuzione elevata 10% altro 2% mancanza qualificazione 33% carenza della figura 20% carenza strutture formative 8% mancanza esperienza 27% Fonte: indagine diretta Significativo, peraltro, è anche l’aspetto relativo alla mancanza della necessaria esperienza lavorativa dei soggetti da assumere, indicata come “nodo critico” dal 27% degli albergatori intervistati. I motivi alla base delle difficoltà di reperimento del personale presentano una certa differenziazione a seconda delle figure professionali ricercate, come è evidenziato nella tabella seguente, che riporta i dati relativi ai primi 3 profili più richiesti: Tab. 2.11 - I motivi delle difficoltà di reperimento per principali profili (% delle segnalazioni) cameriere mancanza di qualificazione mancanza di esperienza carenza di strutture formative ridotta presenza sul mercato retribuzione elevata richiesta altri motivi totale cuoco receptionist 37,0 23,9 8,7 19,6 10,9 - 28,6 31,0 4,8 21,4 14,3 - 32,4 27,0 8,1 18,9 10,8 2,7 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta 48 Si evidenzia, in particolare, una maggiore importanza delle difficoltà legate alla scarsa esperienza lavorativa dei soggetti da assumere come cuochi (31% delle segnalazioni), per i quali “pesa” in misura relativamente maggiore anche l’elevata retribuzione richiesta dai soggetti in possesso di tale qualifica, e una scarsa qualificazione di base che, a giudizio di molti albergatori, caratterizza la figura professionale dei camerieri (37% delle indicazioni). Dal punto di vista territoriale, le maggiori difficoltà di reperimento del personale si registrano nel Metapontino (89% delle segnalazioni, a fronte di una media del 58%), dove incide, probabilmente, anche uno squilibrio quantitativo tra domanda e offerta di lavoro, ed a Matera, dove ciò potrebbe riflettere maggiormente, invece, le aspettative di elevata qualificazione da parte del sistema ricettivo. Graf. 2.10 - Difficoltà di reperimento del personale alberghiero - % su totale segnalazioni - altre aree 38,1 Pollino 31,3 61,5 Vulture Matera 73,3 88,9 Metapontino 50,0 Maratea 58,3 totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 Fonte: indagine diretta 2.4.3 LA FORMAZIONE Il bisogno di formazione e aggiornamento è, generalmente, molto avvertito nel settore alberghiero; l’indagine ha mirato, quindi, a verificare la propensione degli operatori a promuovere direttamente la partecipazione del personale a iniziative di formazione esterne alle aziende (esclusi i corsi obbligatori per legge come, ad esempio, quelli per la sicurezza conseguenti alla L. 626/94), oltreché ad investire in formazione imprenditoriale. 49 La quota di aziende che ha provveduto ad offrire al personale momenti specifici di formazione e/o aggiornamento è pari al 35%; le percentuali più elevate si riscontrano tra gli alberghi di categoria elevata (46%) e di maggiori dimensioni (57%) che, evidentemente, dispongono anche di maggiori risorse finanziarie da investire in tale direzione. Tab. 2.12 - La partecipazione del personale a corsi di formazione e aggiornamento - % delle segnalazioni (a) - personale imprenditori dipendente e soci totale 35,1 23,7 3 stelle 4/5 stelle 29,7 25,0 45,5 21,2 Maratea Metapontino Matera Vulture/Melfese Pollino 22,2 47,4 40,0 38,5 12,5 33,3 5,3 33,3 23,1 25,0 Fonte: indagine diretta La partecipazione a momenti di formazione per i titolari ed i coadiuvanti familiari delle aziende alberghiere è stata segnalata, invece, dal 24% degli operatori intervistati; in questo caso, sono gli alberghi della categoria intermedia e di più piccole dimensioni ad esprimere una maggiore propensione alla formazione imprenditoriale. Qualche differenza è riscontrabile a livello territoriale: nel caso della formazione per il personale, le percentuali più elevate si registrano nel Metapontino (47%), vale a dire, l’area dove l’attività turistica ha conosciuto la maggiore espansione. La formazione all’imprenditorialità, per contro, è maggiormente avvertita nelle altre aree e, in modo particolare, a Maratea ed a Matera; ciò è probabilmente da ricondurre, nel primo caso, alle esigenze di adeguamento e riqualificazione che interessano una componente significativa del patrimonio ricettivo, nel secondo, alle esigenze imposte dalla gestione di un sistema di offerta di qualità elevata. Si è cercato anche di indagare quali siano le forme di aggiornamento più diffuse tra gli operatori e quali metodologie formative vengano ritenute maggiormente idonee. 50 Dalla lettura dei dati riportati nel graf. 2.11, emerge con tutta evidenza come gli imprenditori facciano ricorso assai poco ai corsi di formazione “tradizionali”, come anche a convegni e conferenze. L’interesse maggiore, al contrario, va a forme di aggiornamento che possano essere autogestite (come la consultazione di siti internet specializzati e di pubblicazioni) o che favoriscano un trasferimento diretto di know how (viaggi studio, interscambi tra operatori). Graf. 2.11 - Forme di aggiornamento professionale utilizzate dagli imprenditori (incidenza %) siti internet specializzati 68,9 pubblicazioni specialistiche 62,7 viaggi di studio 60,0 interscambi tra operatori 59,5 convegni e conferenze 47,2 corsi intensivi e stage 0,0 44,4 20,0 40,0 60,0 80,0 Fonte: indagine diretta Probabilmente, la mancanza di tempo costituisce la motivazione principale alla base di tali orientamenti: lo si deduce anche dal fatto che i corsi di formazione siano valutati positivamente, benché vengano frequentati assai poco. Se si eccettua questo caso specifico, l’indicazione di preferenza sui metodi/strumenti di aggiornamento (cfr. graf. 2.12) appare complessivamente coerente con il loro effettivo utilizzo. 51 Graf. 2.12 - Preferenze degli imprenditori nell'aggiornamento professionale (punteggi da 1 a 10) 8 7,8 7,6 7,5 7,3 7,4 7,0 7 6,5 6,5 6 5,5 viaggi di studio convegni e conferenze corsi intensivi interscambi e stage tra operatori pubblicazioni specialistiche siti internet specializzati Fonte: indagine diretta 2.5 INTEGRAZIONE E COOPERAZIONE Obiettivo di questa sezione dell’indagine è quello di verificare la sensibilità/propensione degli albergatori alla cooperazione/collaborazione con altri operatori e di analizzare le forme di aggregazione utilizzate. Si è inteso, altresì, valutare il grado di integrazione della filiera di produzione turistica locale attraverso le politiche di acquisto di beni e servizi adottate dalle strutture alberghiere. 2.5.1 PARTECIPAZIONE A FORME DI AGGREGAZIONE L’adesione a qualche forma di aggregazione è da considerarsi, nel complesso, modesta, interessando soltanto il 56% degli esercizi oggetto d’indagine; ciò anche in considerazione del fatto che, nel 23% dei casi, si tratta di adesione ad associazioni di categoria, vale a dire, la tipologia meno “coinvolgente” di appartenenza. Bassissima, inoltre, è la partecipazione a catene alberghiere (3%) e del tutto assente quella a cooperative d’acquisto. E’ evidente che tale situazione pregiudica le possibilità di sviluppare azioni “di sistema” nel settore, proprio per l’assenza, in molti casi, dei principali strumenti per realizzarle. 52 Graf. 2.13 - Partecipazione a forme di aggregazione - valori % - consorzio 29% nessuna 44% altro catena 1% 3% associazione 23% Fonte: indagine diretta Con riferimento agli alberghi che aderiscono a consorzi/catene, sono state indagate anche le attività/servizi assicurate dall’aggregazione. Sebbene, in questo caso, i “numeri” del campione di indagine si riducano notevolmente, emergono abbastanza chiaramente due tendenze: • i servizi maggiormente utilizzati sono quelli che attengono alle attività di promozione (pubblicità, partecipazione a fiere) e commercializzazione (sito internet con booking), ovvero, attività “a valle” del processo di produzione (a beneficiare di questi servizi è una quota di alberghi superiore al 50%) 7; • le attività “a monte” del processo produttivo, ovvero quelle che attengono agli acquisti collettivi e alla gestione del personale, sono assai poco presenti, con percentuali di utilizzo da parte degli alberghi aderenti che non superano il 10-15%. 7 Va sottolineata, a tale proposito, l’incidenza piuttosto bassa del “catalogo unitario” che, solitamente, rappresenta la prima espressione di una qualsiasi forma di aggregazione (non si può escludere, tuttavia, che la domanda del questionario d’indagine sia stata male interpretata). 53 Graf. 2.14 - Servizi usufruiti nell'ambito dell'aggregazione - % su totale alberghi associati - 5,6 acquisti collettivi call center 11,1 sito Internet senza prenotaz. 11,1 scambio di personale 11,1 13,9 formazione del personale 16,7 convenzioni con fornitori 27,8 catalogo unitario 55,6 sito Internet con prenotazione 58,3 pubblicità 66,7 partecipazione a fiere 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 Fonte: indagine diretta La differenza tra le aree è rilevante in ordine al grado di adesione degli alberghi a forme di aggregazione, come si osserva nel grafico seguente: Graf. 2.15 - Alberghi che aderiscono a forme di aggregazione - incidenza % per aree - altre aree 40,9 37,5 Pollino 30,8 Vulture/Melfese 80,0 Matera Metapontino 55,6 Maratea 77,8 51,0 totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 Fonte: indagine diretta 54 Le aree dove la propensione alla cooperazione è più elevata tra gli operatori sono quelle di Matera e Maratea, che vantano, probabilmente, la presenza di consorzi radicati da più tempo e maggiormente attivi. Il più basso grado di adesione che si registra nel Metapontino può essere spiegato, invece, con la presenza di resort di grandi dimensioni, poco interessati ad una partecipazione aggregativa; mentre nelle altre aree sembrano essere ancora poco diffusi gli strumenti di cooperazione. 2.5.2 LA COLLABORAZIONE COME OPPORTUNITÀ La situazione indagata, tuttavia, è molto diversa rispetto a quella auspicata dagli stessi imprenditori. Con una specifica domanda del questionario d’indagine, i cui risultati sono riportati nella tab. 2.13, si è voluta indagare la sensibilità degli intervistati nei confronti della collaborazione, allo scopo di valutare se essa viene interpretata come un’opportunità o piuttosto come un “inciampo”. Tab. 2.13 - Opportunità della collaborazione secondo gli albergatori intervistati - incidenza % delle risposte - Maratea Metapontino Matera Vulture Pollino 14,0 9,7 46,2 30,1 12,5 25,0 37,5 25,0 37,5 62,5 13,3 40,0 46,7 25,0 16,7 33,3 25,0 20,0 66,7 13,3 18,2 13,6 50,0 18,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 totale non ne vale la pena è inevitabile è necessaria è indispensabile totale altre aree Fonte: indagine diretta Contrariamente al basso livello di “collaborazione reale”, emerge un elevato livello di “collaborazione auspicata”: infatti, oltre il 75% gli imprenditori ritiene indispensabile (30%) o, comunque, necessaria la collaborazione (30%); il che è certamente sorprendente, dal momento che, in altre aree del Paese, questa propensione si rivela decisamente più bassa. A tale proposito, si può formulare l’ipotesi che, laddove gli strumenti di collaborazione sono assenti, la loro presenza sia auspicata, mentre laddove sono presenti, si evidenziano anche le difficoltà e, quindi, la collaborazione viene valutata meno positivamente. Le stesse risposte disaggregate per aree territoriali sembrano confermare questa interpretazione: a Maratea e, in misura minore, anche a Matera, le 55 aggregazioni sono maggiormente presenti e operative, ma il giudizio sulla cooperazione è meno positivo rispetto alla media. 2.5.3 I RAPPORTI DI FILIERA Al fine di valutare il grado di integrazione delle strutture alberghiere intervistate con il tessuto economico locale, è stato chiesto agli imprenditori di indicare le quote di acquisti di beni e servizi effettuati presso fornitori in regione o fuori regione 8. I fornitori sono rappresentati, in realtà, sia dalle imprese di produzione che dagli operatori dell’intermediazione commerciale (grossisti): nel primo caso, la localizzazione del fornitore coincide, evidentemente, con quella della produzione, nel secondo caso, invece, ciò non si verifica necessariamente, dal momento che il grossista locale può commercializzare prodotti di imprese extra-locali. Precisato questo aspetto, si può osservare come, nel caso dei beni di consumo alimentare, la quota di acquisti effettuati presso grossisti extra-locali raggiunga il 34%, mentre la quota realizzata con grossisti locali è pari al 43%; relativamente modesto, quindi, è il ricorso diretto ai produttori, tra i quali assumono comunque una maggiore importanza quelli locali, presso i quali si concentra il 19% circa della spesa complessiva. Nel settore alimentare, gli acquisti in regione raggiungono, quindi, il 63% del totale: una quota che può considerarsi più che soddisfacente, considerate le piccole dimensioni della regione e l’ampia offerta di prodotti alimentari nelle regioni vicine. Tab. 2.14 - Acquisti locali ed extra-locali (indici %) fornitori locali fornitori extra-locali totale produttori grossisti produttori grossisti prodotti alimentari 19,4 43,1 3,4 34,1 100,0 prodotti e servizi non alimentari 24,2 39,3 4,0 32,4 100,0 Fonte: indagine diretta Non molto dissimile il quadro che emerge dai dati relativi agli acquisti dei beni di consumo non alimentare: anche in questo caso, si riscontra una certa prevalenza dei fornitori locali (64 contro 36%), con un’incidenza, tuttavia, più 8 Su questo aspetto, cfr. Centro Studi Unioncamere (a cura di), “L’economia del turismo in Basilicata”, agosto 2008. 56 elevata dei produttori (24%) rispetto a quanto osservato nel mercato dei prodotti alimentari. Con riferimento ad alcune “voci” di dettaglio, la propensione all’acquisto locale scende notevolmente nel caso dei prodotti della “linea cortesia” (34%), mentre una fornitura decisamente locale è quella del “noleggio/lavaggio di biancheria” (il 72% degli acquisti complessivi viene effettuato in regione). 2.6 GLI INVESTIMENTI L’analisi degli investimenti effettuati/programmati dalle aziende alberghiere è particolarmente importante per interpretare le spinte innovative e il grado di evoluzione dell’intero settore. Sono state considerate, in particolare, due tipologie di investimenti: quelli strutturali, relativi cioè al rinnovo, all’ampliamento o alla riqualificazione delle strutture, e quelli tecnologici, che generalmente richiedono minori risorse, ma sono indici di una propensione all’innovazione nella gestione aziendale. Si è considerata, inoltre, una prospettiva di medio termine, facendo riferimento agli ultimi 5 anni per gli investimenti realizzati e ai prossimi 5 anni per quelli programmati. 2.6.1 INVESTIMENTI STRUTTURALI E TECNOLOGICI Quasi il 46% degli alberghi intervistati ha effettuato investimenti strutturali nell’ultimo quinquennio; il 40% ha programmato di realizzarne nel breve-medio periodo e tra quest’ultimi, circa una metà ne ha già effettuati nel recente passato. Questo primo dato è certamente significativo e confortante: la “propensione all’investimento” (e, quindi, all’ammodernamento e alla qualificazione dell’offerta ricettiva) è complessivamente elevata, favorita anche, probabilmente, dalla disponibilità di incentivi pubblici. Nella maggioranza dei casi (69%), gli investimenti realizzati hanno riguardato la ristrutturazione degli immobili; mentre tra gli interventi programmati risulta prevalente l’obiettivo della creazione di nuovi servizi. L’ampliamento della ricettività nelle strutture esistenti rappresenta, invece, una prospettiva piuttosto limitata, sia per problemi di natura strutturale che di mercato. Si può quindi concludere che, se nel recente passato sono stati effettuati soprattutto interventi strutturali, nei prossimi anni gli operatori alberghieri punteranno in misura maggiore allo sviluppo di nuovi servizi. Con riferimento a quest’ultimi, le risposte fornite segnalano come prioritari gli investimenti 57 nell’area della “salute e benessere” e dei servizi ricreativi, con quote sul totale degli interventi programmati pari, rispettivamente, al 26 e al 21%. Graf. 2.16 - Investimenti strutturali effettuati e programmati - incidenza % - 87,2 creazione servizi ampliamento 53,3 28,2 17,8 41,0 ristrutturazione 68,9 nessun investimento 36,7 0,0 20,0 effettuati programmati 40,0 60,0 80,0 100,0 Fonte: indagine diretta Contrariamente a quanto ci si poteva attendere, gli investimenti tecnologici (che richiedono, di norma, un minore sforzo finanziario) mostrano una diffusione tra gli alberghi del campione d’indagine non dissimile da quella rilevata per gli investimenti strutturali: il 46% circa degli operatori li ha già effettuati, mentre il 40% li ha programmati per i prossimi 5 anni. Circa le tipologie di intervento (cfr. graf. 2.18), gli investimenti finora realizzati hanno riguardato soprattutto l’adozione dell’antenna satellitare, la realizzazione di internet point e l’adozione di sistemi di booking tramite il web. Nell’immediato futuro, invece, gli albergatori sembrano puntare prevalentemente sugli investimenti finalizzati al risparmio energetico e, in misura minore, al risparmio idrico; ciò, probabilmente, sia per la crescente importanza delle tariffe di questi servizi per il bilancio aziendale, sia per la disponibilità di incentivi finanziari ad hoc. 58 Graf. 2.17 - Investimenti tecnologici effettuati e programmati - incidenza % - nessun investimento 36,7% si, effettuati 45,9% si, programmati 39,8% Fonte: indagine diretta Graf. 2.18 - Investimenti tecnologici per tipologia - incidenza % 4,8 8,3 altro 24,1 19,4 interventi risparmio idrico interventi risparmio energetico 19,3 19,4 presa modem nelle camere 21,7 internet point 33,3 12,1 13,9 card accesso camere 16,9 prenotazione tramite e-mail 30,6 24,1 antenna satellitare 0,0 effettuati 65,1 38,9 20,0 69,4 40,0 60,0 80,0 programmati Fonte: indagine diretta 59 2.6.2 INVESTIMENTI PER CATEGORIA, DIMENSIONE ALBERGHIERA ED AREE La propensione all’investimento, calcolata come quota di alberghi che hanno effettuato (programmato) investimenti negli ultimi (prossimi) 5 anni sul totale, mostra una significativa correlazione con la categoria e la dimensione degli esercizi, nel senso che tende ad aumentare nel passaggio dalla fascia intermedia a quella medio-alta, nonché nel passaggio dalle strutture più piccole a quelle più grandi, scontando anche, evidentemente, l’effetto legato alle diverse capacità finanziarie che caratterizzano ciascuna di queste tipologie di alberghi. Tab. 2.15 - La propensione all'investimento degli alberghi intervistati (% su totale) investimeni effettuati invest. programmati strutturali tecnologici strutturali tecnologici totale 45,9 38,3 39,8 41,5 3 stelle 4/5 stelle 39,7 58,1 37,9 39,3 38,2 41,9 43,9 35,7 fino a 50 p.l. da 50 a 99 100 e > p.l. 39,5 50,0 48,3 32,4 36,4 50,0 18,4 50,0 51,7 26,5 48,5 50,0 Fonte: indagine diretta Più articolata l’interpretazione delle tendenze a livello territoriale. Considerando, in prima istanza, gli investimenti realizzati (cfr. graf. 2.19), Maratea è l’area con la quota più elevata di alberghi investment oriented, con riferimento sia agli interventi strutturali che a quelli tecnologici (67% la relativa incidenza, in entrambi i casi). Per contro, assai bassi sono i valori corrispondenti all’area del Pollino, dove soltanto un quarto degli alberghi intervistati ha effettuato un qualche tipo di investimento nel corso degli ultimi 5 anni. Superiore alla media regionale, inoltre, è la propensione all’investimento nel Metapontino; più contenuta, ma limitatamente ai soli investimenti tecnologici, a Matera, in ragione dell’origine recente di molte strutture. Analizzando gli investimenti programmati (cfr. graf. 2.20), tutte le aree sembrano orientate all’investimento di tipo tecnologico; i costi relativamente contenuti e la necessità di adeguarsi alle esigenze della clientela che evolvono rapidamente spingono, probabilmente, in questa direzione, anche in aree (come il Pollino) dove gli investimenti sono stati finora molto limitati. 60 Graf. 2.19 - Investimenti effettuati per aree - incidenza % - 70,0 Maratea Metapontino 50,0 Basilicata 40,0 Vulture 30,0 altre aree Pollino Matera 20,0 Basilicata investimenti tecnologici 60,0 10,0 0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 investimenti strutturali Fonte: indagine diretta Graf. 2.20 - Investimenti programmati per aree - incidenza % - 60,0 Vulture Metapontino 40,0 Maratea Matera Basilicata Pollino altre aree 30,0 20,0 Basilicata investimenti tecnologici 50,0 10,0 0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 investimenti strutturali Fonte: indagine diretta 61 Decisamente più variegata, invece, la situazione in relazione agli investimenti strutturali, che implicano un maggior impegno in termini finanziari. L’area che sembra maggiormente orientata, nell’immediato futuro, a dar corso a questo tipo di investimenti è proprio quella del Pollino, probabilmente per far fronte ad esigenze ormai improrogabili di ammodernamento e ampliamento delle strutture, mentre le altre presentano condizioni molto diverse. Sembra emergere, tuttavia, una certa correlazione inversa con le tendenze rilevate per la spesa già effettuata, nel senso che, laddove sono stati realizzati maggiori investimenti negli ultimi 5 anni (Vulture, Metapontino e Maratea), minore appare la disponibilità degli operatori alberghieri ad investire nei prossimi anni. 2.6.4 L’ENTITÀ DEGLI INVESTIMENTI L’ammontare medio degli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni può essere stimato in 667 mila euro per albergo, per gli investimenti strutturali, e in 28 mila euro, per gli investimenti tecnologici 9. Come si vede, la differenza tra l’ammontare medio delle due tipologie di spesa è assai rilevante, così da rendere sostanzialmente insignificanti i secondi, sotto il profilo della consistenza. Nel complesso, gli alberghi intervistati che hanno effettuato investimenti hanno sostenuto un esborso medio pari a circa 700 mila euro per struttura. Naturalmente, l’ammontare degli investimenti per esercizio cresce al crescere della dimensione alberghiera (cfr. graf. 2.21), superando il milione di Euro nelle strutture più grandi (con oltre 100 posti letto). Se si considera, invece, l’ammontare medio per posto letto (cfr. graf. 2.22), la relazione si inverte e gli importi diminuiscono al crescere della dimensione, per effetto delle economie di scala. Ciò significa che gli alberghi più piccoli hanno dovuto effettuare uno sforzo maggiore per far fronte alle esigenze di ammodernamento e ristrutturazione (la differenza più consistente riguarda proprio la fascia di minore dimensione e quella intermedia). 9 Ovviamente, si fa riferimento ai soli alberghi che hanno effettuato investimenti. 62 Graf. 2.21 - Investimenti strutturali effettuati per dimensione alberghiera (migliaia di euro per esercizio) 1.200 1.075 1.000 800 667 585 600 393 400 200 0 fino a 50 pl da 50 a 99 pl 100 e > pl media Fonte: indagine diretta Graf. 2.22 - Investimenti strutturali effettuati per dimensione alberghiera (euro per posto letto) 14.000 12.517 12.000 10.000 7.826 8.000 7.362 6.082 6.000 4.000 2.000 0 fino a 50 pl da 50 a 99 pl 100 e > pl media Fonte: indagine diretta 63 Dal punto di vista territoriale (cfr. graf. 2.23), il maggiore sforzo di investimento per migliorare l’offerta ricettiva esistente è stato realizzato dagli operatori alberghieri di Potenza 10 e di Maratea, dove gli investimenti medi per posto letto sono stati pari, rispettivamente, a 15,6 e 10,0 mila euro. Al contrario, è l’area del Pollino ad evidenziare i valori più bassi; ma in questo caso, va richiamato il fatto che numerose sono le strutture che hanno programmato investimenti strutturali per i prossimi anni. Graf. 2.23 - Investimenti strutturali medi per posto letto per aree - euro correnti - Metapontino 2.008 Maratea 10.038 6.624 Matera Potenza 15.561 1.015 Pollino 3.481 Vulture/Melfese 7.362 totale 0 5.000 10.000 15.000 20.000 Fonte: indagine diretta 2.7 IL MARKETING ALBERGHIERO Questa sezione dell’indagine intende approfondire il rapporto delle strutture alberghiere con il mercato attraverso sia le modalità di vendita delle camere, sia i processi che mirano a favorire la fidelizzazione della clientela. 10 In questo caso, è stato esplicitato anche il dato relativo alla città di Potenza, per evidenziar- ne il ruolo significativo nel processo di ristrutturazione del sistema alberghiero regionale. 64 2.7.1 MODALITÀ DI VENDITA DELLE CAMERE Il contatto diretto con l’albergo, essenzialmente tramite telefono, resta il principale canale di prenotazione e vendita delle camere: oltre il 52% delle vendite avviene, infatti, attraverso questa modalità, sebbene nuove prassi si vadano sempre più affermando. A Matera, ad esempio, il contatto diretto scende al di sotto del 40%, a favore dei sistemi telematici; anche nel Metapontino la quota è più contenuta rispetto alla media, a vantaggio soprattutto dell’intermediazione (agenzie e tour operator esterni). Tab. 2.16 - Modalità di vendita delle camere (incidenza %) totale presso l'albergo e-mail booking on line dal sito web booking on line altro operatore agenzie incoming agenzie e TO esterni prenotazione diretta gruppi totale Maratea Metapontino Matera Vulture Pollino 52,2 17,6 6,3 3,3 1,9 9,5 9,2 55,7 17,4 5,8 2,6 1,9 8,0 8,6 46,0 18,6 8,3 5,0 2,3 11,4 8,4 38,7 21,0 12,0 9,0 4,7 7,7 7,0 57,9 18,0 5,5 2,5 2,3 6,7 7,1 51,7 17,8 6,4 3,4 2,0 9,6 9,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta La prenotazione tramite e-mail e i sistemi di booking on line – congiuntamente considerati – incidono, invece, per circa il 27%: considerata l’ormai elevata diffusione di questi strumenti, si tratta di una percentuale tutt’altro che elevata, ma va tenuto presente che buona parte della clientela individuale, soprattutto negli alberghi delle aree balneari, è di tipo “tradizionale”, tendenzialmente familiare. Le vendite tramite i canali dell’intermediazione (agenzie, tour operator, gruppi) superano di poco il 20%, con un peso mediamente più elevato nel Metapontino; a Matera, in particolare, assumono una maggiore importanza le agenzie di incoming (sempre in rapporto alla media regionale), ma la percentuale è comunque bassa, attestandosi intorno al 5%. Le modalità di vendita non presentano, infine, una variabilità significativa a livello delle categorie alberghiere considerate. 65 2.7.2 I RAPPORTI CON L’INTERMEDIAZIONE Come visto, attraverso l’intermediazione turistica viene venduto poco più di un quinto delle camere; ciò non toglie che molti albergatori mantengano contatti stabili con agenzie o tour operator nazionali o esteri. I dati riportati nella tabella seguente si riferiscono, perciò, alla totalità degli alberghi intervistati e danno conto del grado di diffusione dei rapporti con l’intermediazione in ciascuna area. Tab. 2.17 - Rapporti continuativi con l'intermediazione organizzata - incidenza % delle risposte (a) - totale agenzie di incoming agenzie e TO italiani agenzie e TO esteri tour operator on line 29,3 57,6 31,3 29,3 nessun rapporto 34,3 Maratea 44,4 88,9 55,6 33,3 - MetaMatera Vulture pontino Pollino 15,8 73,7 31,6 52,6 66,7 86,7 66,7 66,7 15,4 38,5 23,1 7,7 31,3 43,8 18,8 12,5 26,3 6,7 53,8 31,3 (a) la somma delle percentuali è superiore a 100 perché era possibile fornire più risposte Fonte: indagine diretta Il 34% circa degli esercizi non intrattiene rapporti con operatori dell’intermediazione; tale incidenza si riduce, tuttavia, tra gli alberghi della categoria superiore (23%), mentre raggiunge il 40% tra gli alberghi classificati con 3 stelle. Assai poco presenti sul mercato dell’intermediazione organizzata sono gli albergatori del Vulture/Melfese (54%) e, in misura minore, dell’area del Pollino (31%); in entrambi i casi, “pesa” certamente sia la piccola dimensione degli esercizi, sia l’elevata quota di clientela di prossimità e fidelizzata. A Maratea e Matera, per contro, la quasi totalità degli alberghi intervistati ha dichiarato di aver attivato rapporti stabili con agenzie e tour operator, tra i quali raggiungono quote significative quelli esteri (56 e 67%, rispettivamente). L’importanza degli intermediari italiani è elevata quasi ovunque, con “punte” vicine al 90% sempre a Maratea e Matera. Infine, va registrato che quasi il 30% degli alberghi intervistati mantiene rapporti con tour operator on line; quota che supera il 50% nel Metapontino e a Matera. 66 2.7.3 GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI Quasi tutti gli alberghi sviluppano un‘attività promozionale; solo nel 14% dei casi, infatti, non viene effettuata alcuna iniziativa. Le modalità sono tuttavia piuttosto diverse e di difficile interpretazione a livello statistico, perché la validità di un’azione promozionale può essere valutata solo nello specifico contesto in cui viene attuata. Graf. 2.24 - Investimenti pubblicitari negli alberghi intervistati - incidenza % per tipologia - nessun investimento 14,4 altro 10,3 siti internet 51,5 sponsorizzazioni 38,1 cartellonistica 42,3 stampa/TV altre regioni 11,3 stampa/TV lucane 30,9 0 10 20 30 40 50 60 Fonte: indagine diretta Ciò che sorprende positivamente, comunque, è la quota significativamente elevata di alberghi che utilizzano internet per la pubblicità (52%), segno di una buona sensibilità verso le nuove tecnologie come veicolo di trasmissione dei messaggi. Va rimarcato, inoltre, il fatto che gli investimenti pubblicitari sui mass media (stampa e TV) privilegino soprattutto le testate lucane, ad indicare un utilizzo di questo canale orientato maggiormente a fidelizzare la clientela locale. Non vi sono, inoltre, rilevanti differenze tra le categorie alberghiere; laddove sono riscontrabili, rivelano comunque un minore ricorso degli alberghi di fascia alta agli investimenti promozionali (il 20% degli alberghi a 4-5 stelle, infatti, non effettua alcuna forma di pubblicità diretta). 67 2.7.4 L’UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI SULLA CLIENTELA Pur trattandosi di un aspetto non facile da interpretare correttamente attraverso un semplice questionario, si è ritenuto opportuno sondare la propensione degli albergatori ad utilizzare le informazioni di cui dispongono sulla loro clientela per finalità statistiche e di marketing. Il primo caso è quello in cui i dati derivanti dalla registrazione degli ospiti nelle strutture e da strumenti appositamente predisposti per misurare la customer satisfaction vengono appositamente elaborati e valutati al fine di migliorare l’organizzazione aziendale e l’offerta di servizi. Il secondo caso è quello in cui i medesimi dati vengono utilizzati per contattare la clientela a fini promozionali 11. Come si può osservare nella tabella seguente, il 40% circa degli albergatori ha dichiarato di fare un uso delle informazioni sulla clientela: più per finalità di marketing che per finalità statistiche. Tab. 2.18 - Utilizzo delle informazioni sulla clientela (% su totale) a fini statistici a fini di marketing totale 38,8 42,4 Maratea Metapontino Matera Vulture/Melfese Pollino 66,7 38,9 60,0 30,8 31,3 55,6 73,7 53,3 23,1 37,5 Fonte: indagine diretta Il dato non può che essere interpretato positivamente, perché sembra indicare una diffusa attenzione a gestire l’azienda con maggiore efficienza, sebbene occorrerebbe valutare più accuratamente il tipo di iniziative che vengono intraprese. A livello territoriale, è interessante notare che soltanto negli alberghi del Metapontino l’obiettivo del marketing prevale ampiamente nella gestione delle informazioni sulla clientela; mentre in tutti gli altri contesti risulta più importante l’uso statistico delle informazioni. 11 Si tratta, evidentemente, di finalità in parte o in tutto sovrapponibili, dal momento che le informazioni raccolte sulla clientela possono essere utilizzate per entrambi gli scopi. 68 2.8 IMPRENDITORIALITÀ FAMILIARE E FUTURO DELL’IMPRESA In questa ultima sezione dell’indagine si sono volute approfondire alcune prospettive dell’imprenditorialità alberghiera. Trattandosi, in gran parte, di un’imprenditorialità familiare, si è cercato di verificare, soprattutto, come viene condotta la gestione all’interno della famiglia e se sia già in atto un processo di ricambio generazionale. Quest’ultimo fenomeno è ormai largamente presente nel sistema alberghiero nazionale e costituisce un importante fattore per innalzare il livello di innovazione dell’offerta ricettiva. 2.8.1 IL RICAMBIO GENERAZIONALE Oltre il 90% degli alberghi intervistati, come visto, è a gestione familiare. In oltre un terzo delle strutture (36%) sono già coinvolti nella gestione i figli maggiorenni dei titolari e, secondo le valutazioni di quest’ultimi, il 60% di costoro assumerà la conduzione dell’azienda entro i prossimi 5 anni. Tradotto in cifre, ciò significa che, entro 5 anni, un albergo su 5 avrà un nuovo imprenditore, del quale si può soltanto dire che sarà più giovane, ma non necessariamente più capace e innovativo rispetto ai predecessori. Graf. 2.25 - Alberghi con la presenza di figli maggiorenni dei titolari coinvolti nella gestione e tempi previsti per l'affidamento ad essi della conduzione aziendale (n° di strutture) 70 60 60 50 40 35 30 22 20 10 7 4 2 tra 5-10 anni non prima di 10 anni 0 no si entro i prossimi 5 anni non so Fonte: indagine diretta 69 Il ricambio generazionale in atto, quindi, non modificherà radicalmente la fisionomia del sistema alberghiero lucano, ma potrà introdurre elementi di rinnovamento e di qualificazione nella gestione aziendale, sulla base del presupposto che le nuove leve dispongono, in genere, di più elevati livelli di formazione. Peraltro, laddove non è previsto un ricambio generazionale all’interno dell’azienda di famiglia, soltanto il 15% degli operatori non esclude la possibilità di una cessione a terzi dell’albergo nei prossimi 5/10 anni. Questi dati non fanno che confermare come il sistema alberghiero lucano sia ancora complessivamente giovane, orientato ad uno sviluppo futuro verso il quale guarda la maggior parte degli operatori, come indicano anche le aspettative formulate in ordine all’evoluzione aziendale nel medo periodo, di seguito commentate. 2.8.2 IL FUTURO DELL’IMPRESA ALBERGHIERA A fronte di un 4% soltanto di imprenditori alberghieri che prevede di cessare l’attività nei prossimi 5 anni e di un 12% che ipotizza una flessione del giro d’affari (di entità tale, tuttavia, da non pregiudicare la sopravvivenza dell’azienda), quasi il 60% segnala una prospettiva di crescita che, nel 15% dei casi, dovrebbe risultare particolarmente accentuata. Tab. 2.19 - Il futuro dell'imprese secondo gli albergatori - incidenza % delle risposte - totale forte sviluppo crescita moderata stabile calo, ma sopravvivenza cessazione attività totale Maratea MetaMatera Vulture pontino Pollino 14,7 44,2 25,3 11,6 4,2 22,2 44,4 33,3 - 16,7 61,1 5,6 11,1 5,6 26,7 66,7 6,7 - 8,3 41,7 33,3 8,3 8,3 13,3 53,3 13,3 13,3 6,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine diretta Il quadro delle aspettative quindi è, nel complesso, molto positivo, fondandosi sulla diffusa convinzione che lo sviluppo turistico continuerà. La situazione si presenta, tuttavia, abbastanza variegata a livello territoriale: a Maratea, ad esempio, soltanto il 22% degli albergatori prevede una crescita, peraltro moderata. E’ indubbio che la prima località turistica della re- 70 gione (in ordine di tempo), si presenti – oggi – come un’area “matura”, che difficilmente può conseguire ritmi di sviluppo analoghi a quelli di altre aree e che deve, probabilmente, puntare a consolidare la sua posizione competitiva attraverso interventi di riqualificazione e innovazione del sistema di offerta. Decisamente orientate alla crescita, invece, sono le aree del Metapontino e di Matera, già in forte sviluppo negli ultimi anni e, quindi, con potenzialità di espansione ancora elevate, a giudizio degli operatori. Anche nel Vulture/Melfese e nel Pollino prevalgono le aspettative favorevoli, sebbene non manchino elementi di preoccupazione: in entrambi i casi, si tratta di aree dove la capacità di innovazione e di investimento può fare la differenza e dove il futuro è strettamente legato alle prospettive di riqualificazione delle singole aziende. 71 3. CONCLUSIONI 3.1 UN QUADRO DI SINTESI Le caratteristiche del sistema alberghiero messe in evidenza nella prima parte del Rapporto offrono una chiave interpretativa molto convincente anche per inquadrare i risultati dell’indagine diretta presso gli imprenditori. Il sistema alberghiero lucano è un sistema relativamente giovane (con l’unica eccezione, forse, di Maratea), cresciuto rapidamente (in buona parte nell’ultimo decennio) e con dimensioni, in qualche caso, eccessive rispetto alle attuali potenzialità dell’area (Metapontino) e alla capacità del sistema, nel suo complesso, di garantire un’offerta di qualità. E’ caratterizzato, perciò, da una imprenditorialità che non si è formata nel tempo seguendo un percorso di crescita e di consolidamento, come è avvenuto in molte altre aree del Paese dove pure la compagine imprenditoriale ha un’origine locale e self made, ma presenta caratteristiche che, almeno in parte, lasciano intravedere una costruzione tendenzialmente “improvvisata”. Di conseguenza, esso sembra esprimere un orientamento finalizzato più a garantire l’occupazione dei numerosi posti letto che a far crescere un rapporto con il mercato sulla base di un processo di qualità crescente. Si spiega, così, l’elevato dinamismo non soltanto delle aziende alberghiere ma della stessa compagine imprenditoriale (si pensi, ad esempio, ai diffusi cambiamenti di gestione degli esercizi), e la presenza di operatori con un buon livello di istruzione di base, ma poco attenti alle esigenze di aggiornamento e specializzazione professionale, proprie e del personale dipendente. Se, rispetto ad altre realtà territoriali, le aziende appaiono mediamente “solide” sotto il profilo giuridico, non si può non rilevare che, accanto a molte società di capitali, si sono sviluppate, pure in anni recenti, società individuali che lasciano intravedere una certa “precarietà”, sul piano gestionale e, probabilmente, su quello patrimoniale. In questo contesto si colloca il rapporto con il mercato e l’offerta di servizi. L’attività aziendale, in molti casi, è fortemente condizionata dalla stagionalità delle presenze turistiche, che produce tassi di utilizzo delle strutture molto bassi, rischiando di condizionare negativamente anche il livello qualitativo dell’offerta. Il personale occupato è in gran parte stagionale o, addirittura, precario, e ciò non favorisce certo la sua qualificazione. Il sistema di offerta formativa nel settore, del resto, non sembra in grado di soddisfare pienamen- 72 te le esigenze della domanda di lavoro, soprattutto nelle aree dove questa è più qualificata e quantitativamente più rilevante. Il mercato, nelle località di vacanza, rimane molto “dipendente” dalle aree di prossimità e il livello di internazionalizzazione è piuttosto basso. Anche i rapporti con l’intermediazione organizzata, pur relativamente diffusi e in crescita, sembrano dare ancora risultati modesti in rapporto agli sforzi prodotti. Una situazione diversa si presenta, invece, a Matera dove il processo di crescita, anche qualitativo, sembra avviato e procede con maggiore solidità. Il livello dei servizi appare, nel complesso, soddisfacente, sebbene non manchino alcuni elementi di debolezza. Se da un lato, ad esempio, si rileva una certa propensione all’offerta di tecnologie in albergo (internet point, internet in camera) e all’adozione di soluzioni gestionali volte alla ricerca di maggiore efficienza (buffet ai pasti), dall’altro, molto bassa è la diffusione di servizi come la card elettronica per l’accesso alle camere, nonostante la presenza di numerosi alberghi di medio-grandi dimensioni e appartenenti alle categorie superiori. Del resto, la “sensibilità” degli operatori alla qualità non può considerarsi certo elevata se quasi il 60% degli alberghi (indipendentemente dalla categoria) non avverte la necessità di dotarsi di una certificazione, pur poco impegnativa. A parziale giustificazione degli albergatori, va osservato che il contesto generale in cui le aziende operano non costituisce un fattore di stimolo: la scarsa diffusione di un servizio come la raccolta differenziata dei rifiuti in alcune aree a forte intensità turistica e a forte valenza ambientale, come il Metapontino, ad esempio, è un elemento su cui riflettere nella prospettiva di offrire un buon livello di qualità nei servizi alberghieri e turistici in generale. Queste contraddizioni, peraltro, sono spiegabili anche da un altro aspetto che emerge dall’analisi e che appare rilevante: la cooperazione tra gli albergatori, sebbene auspicata dai più, è ancora molto poco praticata. Mancando strutture aggregative effettivamente attive, vengono a mancare gli strumenti per una politica turistica, la cui efficacia ed efficienza non possono prescindere dalla collaborazione di tutti gli operatori del settore, pubblici e privati. Sono deboli o mancano del tutto, quindi, sia gli strumenti “di pressione” (per sollecitare, ad esempio, migliori condizioni di qualità nella conservazione e tutela ambientale), sia gli strumenti per sviluppare una politica di prodotto e di mercato organica a livello territoriale 12. 12 A tale proposito, resta da verificare il contributo che potranno offrire i Piani Integrati di Of- ferta Turistica (PIOT), recentemente approvati dalla Regione Basilicata. 73 Malgrado tutto ciò, gli operatori alberghieri non hanno lesinato sforzi, anche ingenti, per realizzare investimenti finalizzati ad ammodernare e qualificare le strutture ed a potenziare l’offerta di servizi (si pensi, ad esempio, ai numerosi esercizi che stanno procedendo ad investimenti nell’”area” del benessere e dei servizi ricreativi). Del resto, gli albergatori intervistati mostrano un generale ottimismo nello sviluppo futuro del turismo e anche nella loro capacità di gestirlo, dal momento che il ricambio generazionale, pure in atto in diverse aziende, non sembra così consistente da modificare radicalmente l’assetto dell’attuale compagine imprenditoriale. Infine, è opportuno soffermarsi, sia pure sinteticamente, sulle specificità di ciascuna area territoriale rispetto ad alcuni dei molteplici aspetti indagati. METAPONTINO E’ l’area che, negli ultimi 10-15 anni, ha conosciuto lo sviluppo turistico più intenso e che riproduce tutte le contraddizioni finora rilevate: un’ampia offerta ricettiva con tassi di utilizzo tutt’altro che elevati e una qualità complessivamente inferiore a quanto sarebbe lecito attendersi sulla base dei livelli di sviluppo raggiunti. Di conseguenza, il mercato dell’area continua ad essere fortemente limitato alle regioni vicine ed è scarsamente internazionalizzato. Il futuro del Metapontino è certamente legato a processi di qualificazione nella gestione del turismo e, quindi, anche all’adozione di strumenti di cooperazione e di gestione del prodotto, prima ancora che del mercato. MATERA E’ la località turistica che, senza dubbio, coniuga al meglio la propensione alla dinamicità e quella all’eccellenza, come è dimostrato dal forte sviluppo qualitativo, oltreché quantitativo, del sistema di offerta alberghiera registrato negli ultimi anni. Il mercato si è “aperto” notevolmente e ciò rappresenta un forte stimolo, per gli operatori e gli amministratori locali, ad assecondare le aspettative di una domanda tendenzialmente esigente. Gli strumenti e i processi di gestione del turismo si vanno rafforzando e sembrano garantire una maggiore coesione tra gli imprenditori. MARATEA È l’area in cui lo sviluppo turistico è maggiormente consolidato e maturo (anche sul piano delle prassi gestionali), con mercati di riferimento molto ampi: aspetti, tuttavia, che rendono sempre più stringenti le esigenze di adegua- 74 mento e innovazione del sistema di offerta nel suo complesso. Gli operatori sembrano aver accettato questa “sfida”, impegnandosi in un intenso sforzo di investimento (Maratea è l’area con la quota più elevata di alberghi che, negli ultimi anni, hanno effettuato investimenti, sia strutturali che tecnologici). Nonostante la diffusa adesione a forme di aggregazione, la collaborazione è ancora poco avvertita come opportunità per una crescita e per una maggiore competitività aziendale. VULTURE/MELFESE L’area serve prevalentemente un mercato commerciale, e questo ne caratterizza fortemente il “profilo” in termini di offerta di servizi (discretamente elevati i livelli di dotazione di alcuni servizi innovativi) e di prassi gestionali (impronte ad un’accentuata “autonomia”). La presenza di un mercato sostanzialmente “rigido” e consolidato non sembra stimolare, negli operatori, l’attenzione alla certificazione di qualità (quasi del tutto assente), così come la ricerca di forme di collaborazione all’interno del settore (bassissima è l’adesione a forme aggregative). La propensione agli investimenti si dimostra buona, ma non appare sempre indirizzata a dotare le strutture dei servizi maggiormente richiesti da una clientela business. POLLINO E’ l’area che, più di altre, sembra avvertire la necessità di una riqualificazione del sistema di offerta, che tuttavia non ha ancora avviato in modo significativo, come dimostra il basso livello di investimenti effettuati, a fronte di un alto livello di investimenti programmati. La dotazione e la qualità dei servizi offerti sono al di sotto della media regionale, e anche le prassi gestionali scontano una serie di limiti, riconducibili, almeno in parte, ad una compagine imprenditoriale che non ha maturato una lunga esperienza nel settore e, più in generale, ad un livello di qualificazione delle risorse umane impiegate non particolarmente elevato. 75 3.2 UNA PROSPETTIVA DI INTERVENTO: UN “LABORATORIO PER L’INNOVAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL KNOW HOW” Il sistema alberghiero, come è noto, riveste un ruolo centrale nel determinare il livello di attrattività turistica di un’area, che non dipende unicamente dalle sue peculiarità ambientali e dal suo patrimonio storico-culturale ma anche, e non secondariamente, dalla presenza di un’offerta ricettiva in grado di garantire adeguati standard di qualità e un rapporto qualità-prezzo competitivo. Qualunque strategia volta a promuovere e sostenere lo sviluppo turistico di un’area non può prescindere, quindi, dal prestare attenzione alla componente alberghiera dell’offerta, puntando ad accrescere la capacità degli imprenditori del settore di operare con un più elevato livello di innovazione e con maggiore efficacia sui mercati. Il sistema alberghiero lucano, al di là della diversità di condizioni riscontrate a livello territoriale e di tipologie ricettive, evidenzia una diffusa esigenza di innovare i metodi di gestione, per conseguire una maggiore capacità competitiva in un mercato che evolve rapidamente e che sollecita risposte a domanda sempre nuove. Tale processo incontra difficoltà ad attuarsi non già per una scarsa “sensibilità” da parte degli operatori, quanto piuttosto per l’assenza di strumenti/servizi in grado di far circolare e diffondere l’innovazione e il know how nel sistema. L’offerta formativa (ai vari livelli) interessa, del resto, principalmente i giovani, ovvero gli operatori di domani; mentre rimane comprensibilmente preclusa alla maggioranza degli attuali operatori (specie se meno giovani), pur avendo – essi – assolutamente bisogno di allargare i propri orizzonti gestionali verso prospettive nuove. Occorre pensare, quindi, a strumenti e modalità attraverso le quali gli operatori di oggi possano essere messi nelle condizioni di fruire di servizi che li supportino nell’acquisizione di conoscenze strategiche, gestionali o di marketing. A conclusione del Rapporto, si ritiene opportuno suggerire una proposta di intervento che risponda a tale esigenza e che si traduce nell’implementazione di un “laboratorio per l’innovazione e la diffusione del know how nel turismo”. Di seguito, si traccia un breve profilo di questo strumento/intervento, rinviando ad un successivo progetto di fattibilità la sua declinazione operativa. 76 UN “LABORATORIO PER L’INNOVAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL KNOW HOW”. COS’È ? E’ un “insieme di attività” che trovano riferimento in un luogo fisico, finalizzate a favorire un incremento di conoscenze per gli operatori della ricettività alberghiera di un’area (ma, in prospettiva, di tutti gli operatori turistici) e, conseguentemente, ad introdurre innovazione nelle loro aziende e nel territorio in cui operano. QUALI ATTIVITÀ E SERVIZI ? Le attività possono essere molteplici e il loro “contenuto” dovrà essere definito sulla base dei bisogni effettivamente presenti tra gli operatori locali. A titolo esemplificativo, è possibile ipotizzare: ▪ incontri periodici, in sede, con testimoni o esperti di altre aree/Paesi che hanno sviluppato iniziative innovative; ▪ visite tecniche preparate in aree “di eccellenza”, dalle caratteristiche simili; ▪ produzione di strumenti informativi dedicati esclusivamente agli operatori turistici (newsletter, bollettini, schede informative tematiche, ...); ▪ realizzazione di un sito web dedicato esclusivamente agli operatori sul quale trovare informazioni aggiornate sull’evoluzione dei mercati; ▪ raccolta e diffusione di informazioni sulle opportunità di accesso ai finanziamenti per le aziende turistiche; ▪ realizzazione di un database di esperti/consulenti su tematiche diverse; ▪ selezione e segnalazione delle attività formative disponibili; ▪ visite “accompagnate” a fiere e workshop; ▪ istituzione di un premio per l’innovazione turistica; ▪ ……… . Alcuni servizi potranno essere gratuiti, altri offerti a pagamento. DA CHI È COMPOSTO ? Da una struttura essenziale (indicativamente, un direttore part time e una funzione segretariale), attestata presso le Camere di Commercio, che potrà avvalersi, all’occorrenza, di supporti esterni. Considerate le caratteristiche dell’iniziativa, non sarà difficile trovare giovani stagisti disposti a collaborare. 77 CHI SONO GLI UTENTI ? Se, in una prima sperimentazione, le attività del laboratorio si rivolgeranno agli operatori della ricettività alberghiera, la natura dell’iniziativa è tale da coinvolgere tutti gli operatori del turismo, privati e pubblici (non va dimenticato, tra l’altro, che gran parte delle risorse destinate al turismo sono di natura pubblica e hanno come soggetti decisionali funzionari o amministratori pubblici, molti dei quali hanno scarsa conoscenza del settore). QUALI EFFETTI SUL TERRITORIO ? Il principale effetto dovrebbe essere quello di far crescere la capacità competitiva delle imprese turistiche locali, ovvero l’obiettivo stesso per il quale si costituisce; come tale va valutato nel medio-lungo termine. L’iniziativa, tuttavia, ha alcuni effetti indiretti, nel breve termine, che non vanno sottovalutati: a) un effetto-sistema: l’obiettivo del laboratorio, infatti, è anche quello di creare un “polo” di riferimento per gli operatori turistici e, quindi, di rafforzare la rete di rapporti e collaborazioni tra loro, condizione assolutamente indispensabile per la competitività di un territorio e per far nascere iniziative e progetti di area. b) un effetto-immagine, dal momento che vi è una presenza fisica (sede, logo) e un programma di attività che avrà come interlocutori costanti gli operatori del turismo. QUALI CONDIZIONI PER IL SUCCESSO ? Il successo di un’iniziativa di questo tipo necessita di due condizioni fondamentali: ▪ la scelta di servizi effettivamente attesi e utili per i destinatari: se si producono iniziative che non rispondono alle attese dei potenziali utenti, l’iniziativa è destinata evidentemente a fallire; ▪ la capacità di gestione e di relazioni di chi la dirige: è un requisito che vale per qualsiasi iniziativa, ma in questo caso ha un peso particolare perché è legata alla capacità di chi sarà il responsabile del “laboratorio” di creare la rete di interlocutori attorno a sé; ciò necessita certamente di una conoscenza dell’ambiente in cui opera (il mercato turistico), ma an- 78 che di una solida capacità relazionale e di mediazione, in grado, cioè, di acquisire credibilità e autorevolezza. COME PROCEDERE Si propone di procedere con un progetto di fattibilità dell’iniziativa che produca i seguenti risultati: ▪ verifichi presso gli operatori locali l’interesse per l’iniziativa e la disponibilità ad interagire con essa; ▪ individui le attività che è più opportuno proporre, alla luce dei reali interessi degli operatori; ▪ definisca le condizioni strutturali e operative necessarie; ▪ definisca il business plan dell’iniziativa per il periodo di avvio; ▪ proponga un piano di attività per il primo anno. 79 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Benevolo C., Grasso M., L'impresa alberghiera: produzione, strategie e politiche di marketing, F. Angeli, Milano, 2005 Bollettinari S., Billi S., Dall’Ara G., Gli alberghi di piccole dimensioni come risorsa e come opportunità, in Becheri E. (a cura di), Rapporto sul turismo italiano 2008-2009, XVI edizione, F. Angeli, Milano, 2009 Bruscono G., Lazzaretti L., L’evoluzione della struttura alberghiera fiorentina: un’analisi demografica dal 1964 al 1995, in Turistica, n. 4/1996 Centro Studi Unioncamere Basilicata (a cura di), La competitività del sistema turistico lucano: condizioni e vincoli, Edizioni Regione Basilicata, 2001 Centro Studi Unioncamere Basilicata (a cura di), L’economia del turismo in Basilicata, agosto 2008 Federalberghi, Rapporto sul sistema alberghiero in Italia, Edizioni Ista, Roma, anni vari Lovelock A., Becheri G., L’albergo in un sistema di ospitalità che cambia, in Rapporto sul turismo italiano 2005-2006, XIV edizione, F. Angeli, Milano, 2005 Provincia Autonoma di Trento, Osservatorio Provinciale per il Turismo, Analisi della ricettività alberghiera in Trentino, settembre 2006 Rhodri T., Small firms in tourism: interational perspectives, Elsevier, Amsterdam 2004 Ricci C., Pianificazione delle aziende alberghiere, F. Angeli, Milano 2005 Rispoli M., Tamma M., Risposte strategiche alla complessità: le forme di offerta dei prodotti alberghieri, Giappichelli Editore, Torino, 1995 Ruisi M., Turismo relazionale (su piccole imprese di ospitalità), Giuffrè, Milano, 2004 Sancetta G., Aspetti del comportamento competitivo delle imprese alberghiere, Cedam, Padova, 1995 80 allegato 1 Il questionario d’indagine 81 INDAGINE SULL’IMPRENDITORIALITÀ ALBERGHIERA IN BASILICATA Denominazione dell’albergo …………………………………………………………………… Località …………………………………………………… Categoria (n° stelle) ………. Posti letto ………. Anno di apertura ………. 1. IL PROFILO DELL’ALBERGO 1.1 L’immobile dell’albergo è: in proprietà in affitto O 1 O 2 1.2 La gestione dell’albergo è affidata a: impresa individuale società di persone società di capitale O 1 O 2 O 3 1.3 L’albergo ha: una gestione diretta da parte dei proprietari una gestione affidata a manager esterni O 1 O 2 1.4 L’attuale gestore è di origine: lucana meridionale altro O 1 O 2 O 3 1.5 A partire dall’inizio dell’attività, l’albergo: non ha mai cambiato gestione ha cambiato gestione una volta ha cambiato gestione più volte O 1 O 2 O 3 82 2. GESTIONE DEI SERVIZI 2.1 L’albergo offre qualcuno dei seguenti servizi ? a. b. c. d. e. f. sala convegni con almeno 100 posti card elettronica per l’accesso alle camere internet point a disposizione della clientela possibilità di accesso internet nelle camere breakfast a buffet possibilità di buffet a pranzo/cena O O O O O O 2.2 In quale forma, i servizi sotto-elencati (se presenti) sono disponibili per la clientela ? ristorante stabilimento balneare c. impianti sportivi d. servizi transfert a. b. gestione diretta gestione a terzi O 1 O 2 O 1 O 2 O 1 O 2 O 1 O 2 convenzionato O 3 O 3 O 3 O 3 2.3 In quale forma vengono gestiti i seguenti servizi ? lavanderia b. pulizia a. gestione diretta gestione a terzi O 1 O 2 O 1 O 2 2.4 L’albergo ha ottenuto una certificazione di qualità ? ISO 9001 certificazione di qualità ambientale (Ecolabel) marchio di qualità della Camera di Commercio nessuna O O O O 1 2 3 4 2.5 Quale di queste misure ecocompatibili sono state adottate nella gestione dell’albergo ? raccolta differenziata dei rifiuti uso di materiali anallergici uso di detersivi non inquinanti altro (………………………………………………………..) nessuna O O O O O 1 2 3 4 5 83 2.6 Ritiene che l’adozione di misure ecocompatibili possa rappresentare un fattore distintivo rispetto alla clientela ? si no non so O 1 O 2 O 3 2.7 Potrebbe fornirci un’indicazione di massima sulla composizione dei costi nella Sua azienda alberghiera ? a. b. c. d. e. f. personale costi utenze (elettricità, gas, acqua, …) ammortamenti acquisti materie prime (materiali di consumo, derrate alimentari) promozione, pubblicità altro (……………………………………………………………………………) totale …… …… …… …… …… …… % % % % % % 100 % 3. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE 3.1 Quante persone lavorano nell’albergo ? titolari, soci coadiuvanti familiari c. dipendenti fissi annuali d. dipendenti stagionali e. collaboratori occasionali a. b. …… …… …… …… …… 3.2 Qual è il principale canale di reclutamento del personale ? (max 2 risposte) domande pervenute all’azienda rete di conoscenze sistema scolastico/formativo altro…………………………………………… O O O O 1 2 3 4 3.3 Trova difficoltà nel reperimento di personale adeguato ? si no O 1 O 2 84 3.4 Se si, per quali figure professionali ? a) ……………………………………………….. b) ……………………………………………….. c) ……………………………………………….. d) ………………………………………………… 3.5 Per quali motivi è difficile trovare le figure professionali indicate nella domanda precedente ? (max 2 risposte) figura a) mancanza della necessaria qualificazione mancanza della necessaria esperienza mancanza di strutture formative ridotta presenza di queste figure profess. retribuzione elevata richiesta altro (………………………………………………) O O O O O O 1 2 3 4 5 6 figura b) O O O O O O 1 2 3 4 5 6 figura c) O O O O O O 1 2 3 4 5 6 figura d) O O O O O O 1 2 3 4 5 6 3.6 Negli ultimi 3 anni, il personale dell’azienda ha partecipato ad iniziative di formazione professionale o imprenditoriale (esclusi i corsi obbligatori previsti dalla normativa) ? si, il personale dipendente si, l’imprenditore e/o i familiari nessuno O 1 O 2 O 3 4. COOPERAZIONE 4.1 Il Suo albergo aderisce a qualcuna delle seguenti forme di aggregazione ? consorzio associazione albergatori catena alberghiera d. cooperativa d’acquisto e. altro f. nessuna a. b. c. O …………………………………………….. O O …………………………………………….. O O …………………………………………….. O 85 4.2 In caso di adesione a catene e/o altra aggregazione, potrebbe indicare di quali servizi, tra quelli elencati, usufruite ? acquisto collettivo di prodotti/servizi convenzioni con fornitori formazione del personale scambio di personale tra le aziende associate catalogo (directory) unitario partecipazione a fiere/eventi pubblicità sito internet con possibilità di prenotazione sito internet senza possibilità di prenotazione call center O O O O O O O O O O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4.3 In tutta franchezza, se dovesse dare un giudizio di sintesi sull’opportunità di collaborazione/integrazione con altri operatori turistici del territorio, quale tra le seguenti affermazioni sceglierebbe ? considerati i costi non ne vale la pena c’è più da perdere che da guadagnare, ma è inevitabile occorre fare uno sforzo, è necessaria è assolutamente indispensabile O O O O 1 2 3 4 5. GLI INVESTIMENTI 5.1 Nella Vostra azienda sono stati effettuati negli ultimi 5 anni, o avete già programmato e realizzerete a breve, nuovi investimenti di tipo strutturale? si, già effettuati si, programmati no O 1 O 2 O 3 5.2 Potrebbe indicare l’entità di tali investimenti (in migliaia di euro) in base alle tipologie sotto indicate ? investimenti investimenti effettuati programmati ristrutturazione dell’esistente ampliamento capacità ricettiva c. creazione di nuovi servizi: c.1 impianti e attrezzature sportive c.2 salute e benessere a. b. …… …… …… …… …… …… …… …… 86 impianti e attrezzature ricreative accessibilità disabili c.5 altro (………………………………………) …… …… …… c.3 c.4 …… …… …… 5.3 Nella Vostra azienda sono stati effettuati negli ultimi 5 anni, o avete già pro-grammato e realizzerete a breve, nuovi investimenti di tipo tecnologico ? si, già effettuati si, programmati no O 1 O 2 O 3 5.4 Potrebbe indicare l’entità di tali investimenti (migliaia di euro) in base alle tipologie sotto indicate ? a. b. c. d. e. f. g. h. antenna satellitare prenotazione tramite e-mail card per l’accesso alle camere internet Point presa modem nelle camere interventi per il risparmio energetico interventi per il risparmio idrico altro (………………………………………) investimenti effettuati …… …… investimenti programmati …… …… …… …… …… …… …… …… …… …… …… …… 5.5 In che misura percentuale gli investimenti realizzati negli ultimi 5 anni sono stati finanziati con contributi pubblici ? …… % 6. GESTIONE DELLA CLIENTELA 6.1 Potrebbe fornire un’indicazione di massima circa la distribuzione della clientela in base alle motivazioni di soggiorno ? lavoro/affari congressi/studio c. vacanza/soggiorno d. altro (………………………………) ……. % ……. % ……. % …… % totale 100 % a. b. 87 6.2 Potrebbe fornire un’indicazione di massima circa la distribuzione della clientela per principali aree di provenienza ? a. b. Puglia, Campania, Basilicata Altre regioni del Sud c. Centro-Nord d. Estero ……. % ……. % ……. % …… % totale 100 % 6.3 Può indicare come sono state vendute le camere alla clientela nell’ultimo anno (in percentuale sul totale) ? personalmente presso l’albergo o tramite telefonata del cliente tramite e-mail tramite booking online del sito web dell’albergo d. tramite booking on line di altro operatore e. tramite agenzie locali di incoming f. tramite agenzie e tour operator esterni g. tramite prenotazione diretta di gruppi o organizzazioni a. b. c. ……. % ……. % ……. % …… % …… % …… % …… % 100 % totale 6.4 Avete convenzioni o rapporti continuativi con intermediari turistici (agenzie di viaggio, associazioni…) per l’acquisizione della clientela ? con agenzie locali di incoming con agenzie e tour operator italiani con agenzie e tour operator esteri d. con tour operator online (es. Expedia) e. con nessuno a. b. c. O O O O O 6.5 Effettuate investimenti pubblicitari per promuovere il Vostro albergo ? con inserzioni su pubblicazioni o TV lucane/pugliesi con inserzioni su pubblicazioni o TV di altre regioni con cartellonistica attraverso sponsorizzazioni tramite pubblicità su siti Internet altro (…………………………………………………………) nessun investimento O O O O O O O 1 2 3 4 5 6 7 88 6.6 Utilizzate le informazioni che raccogliete sulla clientela a fini statistici per scopi di marketing ? si no O 1 O 2 Se si, per quali iniziative ? …………………………………………………………………………………………………………… 6.7 Raccogliete ulteriori informazioni sulla clientela a scopi di marketing (ad esempio, indagini dirette sulle caratteristiche della clientela o sulla customer satisfaction) ? si no O 1 O 2 Se sì, quali informazioni, con quali strumenti/modalità ................................................................................................................. ................................................................................................................. 6.8 Nel Vs. rapporto con il mercato, avete individuato dei target specifici di domanda su cui puntare ? si no O 1 O 2 Se si, può indicare quali ? “target” domanda mercati geografici 1) ……………………………….. 1) ……………………………….. 2) ……………………………….. 2) ……………………………….. 3) ……………………………….. 3) ……………………………….. 89 7. RAPPORTI DI FILIERA 7.1 Con riferimento alle principali tipologie di beni che l’azienda acquista nel corso dell’anno può indicare – per ciascuna – la quota corrispondente ad acquisti in regione e fuori regione ? % di acquisti da fornitori locali % di acquisti da fornitori extra-locali totale produttori intermediari produttori intermediari grossisti grossisti a. beni di consumo alimentare …… …… …… …… 100,0 b. beni di consumo non alimentare …… …… …… …… 100,0 b.1 ……………………………………. …… …… …… …… 100,0 b.2 ……………………………………. …… …… …… …… 100,0 b.3 ……………………………………. …… …… …… …… 100,0 7.2 Quanto “pesa” ciascuna tipologia di beni sul totale degli acquisti ? % a. beni di consumo alimentare …….. b. beni di consumo non alimentare …….. b.1 ……………………………………. …….. b.2 ……………………………………. …….. b.3 ……………………………………. …….. totale 100,0 8. PROFILO DELL’IMPRENDITORE 8.1 Caratteristiche generali dell’imprenditore a. sesso O M b. età ………... c. titolo di studio d. numero lingue parlate O F 1 O scuola dell’obbligo 2 O diploma professionale 3 O diploma superiore 4 O laurea ………... 90 8.2 Prendendo in considerazione il suo percorso professionale, prima dell’attività imprenditoriale come albergatore ha svolto altre attività ? si no O 1 O 2 8.3 Se sì, in quale ruolo ? (possibili più risposte) dipendente nel settore alberghiero altra funzione nell’azienda di famiglia (settore alberghiero) altro lavoro dipendente altro lavoro autonomo O O O O 1 2 3 4 8.4 Ha avuto altre esperienze nel settore alberghiero in Italia o all’estero ? si, come imprenditore si, in altro ruolo no O 1 O 2 O 3 8.5 Esprima, con un punteggio da 1 a 10, una sua valutazione sull’utilità e l’efficacia dei seguenti strumenti di aggiornamento professionale, indicando anche un loro eventuale utilizzo negli ultimi 5 anni a. b. c. d. e. f. viaggi e visite di studio convegni e conferenze corsi intensivi e stage interscambi tra operatori consultazione sistematica di pubblicazioni specialistiche consultazione sistematica di siti internet specializzati voto utilizzo ….. ….. ….. ….. ….. ….. O O O O O O 9. RICAMBIO GENERAZIONALE 9.1 Nell’attuale gestione dell’azienda sono coinvolti anche figli maggiorenni dei proprietari ? si no O 1 O 2 Può indicare l’età ? I figlio …… II figlio ……. 91 9.2 Se sì, ritiene che essi potranno assumere la conduzione dell’azienda di famiglia ? entro i prossimi 5 anni tra 5-10 anni non prima di 10 anni non so O O O O 1 2 3 4 9.3 Se no, ritiene cha l’azienda potrà essere ceduta a terzi ? no, al momento non lo prevedo si, entro i prossimi 5 anni si, tra 5-10 anni si, ma non prima di 10 anni non so O O O O O 1 2 3 4 5 9.4 Sulla base delle tendenze e prospettive attuali, per i prossimi 3 anni prevede che la Sua azienda: registrerà un forte sviluppo registrerà una crescita moderata rimarrà più o meno come oggi subirà un calo, ma sopravvivrà cesserà l’attività O O O O O 1 2 3 4 5 COMMENTI …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… 92 allegato 2 I risultati d’indagine 93 Tav. A1 - Tipologia dell'immobile dell'albergo (% su totale rispondenti) categorie totale di proprietà in affitto totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 82,8 17,2 86,8 13,2 74,2 25,8 77,8 22,2 73,7 26,3 100,0 - 84,6 15,4 81,3 18,8 81,8 18,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99 68 31 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta Tav. A2 - Tipologia di impresa che gestisce l'albergo (% su totale rispondenti) categorie totale imprese individuale società di persone società di capitale totale n° alberghi Fonte: Indagine diretta 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 24,5 30,6 44,9 26,5 33,8 39,7 20,0 23,3 56,7 33,3 33,3 33,3 15,8 21,1 63,2 35,7 35,7 28,6 15,4 7,7 76,9 37,5 31,3 31,3 22,7 45,5 31,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 68 30 9 19 14 13 16 22 Tav. A3 - Soggetti che gestiscono l'albergo (% su totale rispondenti) categorie totale proprietari manager esterni totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 92,9 7,1 97,0 3,0 83,9 16,1 88,9 11,1 78,9 21,1 100,0 - 100,0 - 100,0 - 95,2 4,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 67 31 9 19 15 13 16 21 Fonte: Indagine diretta Tav. A4 - L'origine dell'attuale gestore dell'albergo (% su totale rispondenti) categorie totale lucana meridionale altro totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 92,9 3,0 4,0 92,9 2,9 4,3 93,1 3,4 3,4 77,8 11,1 11,1 78,9 5,3 15,8 100,0 - 100,0 - 93,8 6,3 - 100,0 - 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99 70 29 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 95 Tav. A5 - L'albergo e i cambiamenti di gestione (% su totale rispondenti) categorie totale non ha mai cambiato gestione ha cambiato una volta ha cambiato più volte totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 73,7 13,1 13,1 76,5 8,8 14,7 67,7 22,6 9,7 66,7 22,2 11,1 52,6 15,8 31,6 80,0 20,0 - 76,9 15,4 7,7 87,5 12,5 86,4 13,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99 68 31 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta Tav. A 6 - La dotazione di servizi degli alberghi (% di servizi presenti) categorie totale sala convegni card elettronica internet point accesso internet nelle camere breakfat a buffet buffet a pranzo/cena n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 60,2 12,2 58,2 64,3 81,6 65,3 53,7 4,5 47,8 56,7 76,1 58,2 74,2 29,0 80,6 80,6 93,5 80,6 55,6 44,4 33,3 77,8 55,6 61,1 11,1 55,6 55,6 88,9 77,8 66,7 40,0 93,3 100,0 100,0 66,7 53,8 7,7 69,2 69,2 84,6 76,9 31,3 6,3 37,5 50,0 75,0 37,5 72,7 9,1 45,5 59,1 63,6 72,7 98 67 31 9 18 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 96 Tav. A7 - I servizi con gestione diretta (% su totale alberghi che offrono il servizio) categorie totale 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree ristorante stabilimento balneare impianti sportivi transfert 85,1 40,7 55,9 44,4 81,5 40,0 40,9 45,2 93,1 41,7 83,3 43,5 100,0 50,0 50,0 66,7 83,3 46,7 63,6 31,3 53,8 57,1 84,6 100,0 66,7 80,0 50,0 50,0 100,0 41,7 25,0 lavanderia pulizia 31,3 89,8 30,9 89,6 32,3 90,3 33,3 55,6 21,1 89,5 13,3 100,0 53,8 100,0 25,0 100,0 36,4 81,8 Fonte: Indagine diretta Tav. A8 - Certificazioni di qualità ottenute dagli alberghi (% su totale rispondenti) categorie totale ISO 9001 Ecolabel CCIAA nessuna certificazione n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 14,3 6,1 28,6 58,2 9,0 4,5 31,3 61,2 25,8 9,7 22,6 51,6 12,5 12,5 75,0 15,8 5,3 26,3 68,4 26,7 13,3 40,0 20,0 23,1 76,9 6,3 31,3 62,5 13,6 4,5 22,7 59,1 98 67 31 8 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 97 Tav. A9 - Misure eco-compatibili adottate nella gestione dell'albergo (% su totale rispondenti) categorie totale raccolta differenziata materiali anallergici detersivi non inquinanti altre misure nessuna misura n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 67,3 54,1 69,4 2,0 9,2 68,7 56,7 73,1 3,0 7,5 64,5 48,4 61,3 0,0 12,9 88,9 77,8 88,9 - 31,6 36,8 73,7 21,1 86,7 80,0 80,0 - 46,2 38,5 76,9 15,4 81,3 50,0 56,3 6,3 - 81,0 61,9 57,1 4,8 4,8 98 67 31 9 19 15 13 16 21 Fonte: Indagine diretta Tav. A10 - Misure eco-compatibili come fattore distintivo (% su totale rispondenti) categorie totale 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree si no non so 76,5 10,2 13,3 76,5 10,3 13,2 76,7 10,0 13,3 88,9 11,1 - 78,9 10,5 10,5 66,7 20,0 13,3 46,2 30,8 23,1 93,8 6,3 81,0 19,0 totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 68 30 9 19 15 13 16 21 n° alberghi Fonte: Indagine diretta 98 Tav. A11 - Incidenza % delle principali voci di costo delle aziende alberghiere categorie totale personale energia ammortamenti acquisti materie prime promozione, pubblicità altro totale 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 33,2 19,3 14,7 22,9 4,4 5,4 33,2 19,4 14,6 23,0 4,4 5,5 33,4 19,1 15,0 22,7 4,4 5,4 38,6 17,3 14,1 23,3 3,7 2,9 31,2 21,6 10,0 22,4 4,3 10,6 33,9 18,0 18,1 18,2 6,3 5,4 39,0 18,3 15,1 20,7 3,7 3,3 33,3 19,2 14,9 22,7 4,4 5,5 33,2 19,3 14,7 22,9 4,4 5,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine diretta Tav. A12 - Il personale alberghiero per tipologie (% su totale) categorie totale titolari, soci coadiuvanti familiari dipendenti fissi annuali dipendenti stagionali collaboratori occasionali totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 9,9 2,5 28,9 40,9 17,8 19,2 5,1 33,5 30,6 11,6 4,0 0,9 25,9 47,5 21,8 4,7 2,6 6,8 85,8 - 4,3 0,7 14,5 68,4 12,1 10,2 0,4 51,7 29,8 7,9 16,9 6,8 33,8 9,5 33,1 24,8 8,5 24,8 29,1 12,8 15,8 4,0 36,3 11,9 32,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99 68 31 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 99 Tav. A13 - I canali di reclutamento del personale alberghiero (% su totale rispondenti) categorie totale domande all'azienda rete di conoscenze sistema formativo altri canali totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 52,0 72,4 15,3 2,0 57,7 94,2 25,0 1,9 45,7 47,8 4,3 2,2 44,4 66,7 33,3 - 84,2 73,7 5,3 - 80,0 53,3 6,7 - 30,8 84,6 7,7 7,7 31,3 75,0 18,8 6,3 23,8 81,0 23,8 - 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 68 31 9 19 15 13 16 21 Fonte: Indagine diretta Tav. A14 - Le difficoltà di reperimento del personale alberghiero (% su totale rispondenti) categorie totale si no totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 58,3 41,7 47,7 52,3 80,6 19,4 50,0 50,0 88,9 11,1 73,3 26,7 61,5 38,5 31,3 68,8 38,1 61,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 96 65 31 8 18 15 13 16 21 Fonte: Indagine diretta 100 Tav. A15 - La partecipazione del personale alberghiero a iniziative di formazione (% su totale rispondenti) categorie totale personale dipendente imprenditore e familiari nessuno totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 35,1 23,7 48,5 29,7 25,0 56,3 45,5 21,2 33,3 22,2 33,3 55,6 47,4 5,3 52,6 40,0 33,3 33,3 38,5 23,1 46,2 12,5 25,0 68,8 35,0 35,0 40,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97 64 33 9 19 15 13 16 20 Fonte: Indagine diretta Tav. A16 - L'adesione degli alberghi a forme di aggregazione (% su totale rispondenti) categorie totale consorzio associazione catena cooperativa d'acquisto altre forme nessuna totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 32,7 25,5 3,1 1,0 49,0 32,8 21,3 63,9 32,4 32,4 8,1 2,7 24,3 77,8 11,1 22,2 33,3 22,2 11,1 44,4 53,3 53,3 6,7 20,0 15,4 15,4 7,7 69,2 12,5 25,0 62,5 27,3 22,7 59,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 67 37 9 18 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 101 Tav. A17 - Il giudizio degli imprenditori sulla collaborazione/cooperazione tra operatori (%) categorie totale non ne vale la pena è inevitabile è necessaria è indispensabile totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 14,0 9,7 46,2 30,1 17,5 12,7 46,0 23,8 6,7 3,3 46,7 43,3 12,5 25,0 37,5 25,0 37,5 62,5 13,3 40,0 46,7 25,0 16,7 33,3 25,0 20,0 66,7 13,3 18,2 13,6 50,0 18,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 93 63 30 8 16 15 12 15 22 Fonte: Indagine diretta Tav. A18 - Investimenti di tipo strutturale effettuati negli ultimi 5 anni o programmati a breve categorie totale si, effettuati si, programmati nessun investimento totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 45,9 39,8 36,7 39,7 38,2 39,7 58,1 41,9 29,0 66,7 33,3 22,2 52,6 21,1 26,3 53,3 40,0 33,3 53,8 7,7 38,5 25,0 43,8 50,0 38,1 38,1 42,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98 68 31 9 19 15 13 16 21 Fonte: Indagine diretta 102 Tav. A19 - Gli alberghi e le tipologie di investimenti strutturali a. b. ristrutturazione ampliamento 45,9 39,8 36,7 31,6 16,3 52,0 8,2 11,2 80,6 5,1 6,1 88,8 5,1 10,2 84,7 2,0 8,2 89,8 8,2 5,1 86,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 totale si, effettuati si, programmati no totale n° alberghi c. creazione servizi impianti salute e impianti sportivi benessere ricreativi accessibilità disabili 98 Fonte: Indagine diretta Tav. A20 - Investimenti di tipo tecnologico effettuati negli ultimi 5 anni o programmati a breve categorie totale si, effettuati si, programmati no totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 38,3 41,5 38,3 37,9 43,9 37,9 39,3 35,7 39,3 66,7 44,4 11,1 47,1 47,1 41,2 33,3 40,0 46,7 36,4 54,5 18,2 25,0 37,5 50,0 35,0 35,0 45,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 94 66 28 9 17 15 11 16 20 Fonte: Indagine diretta 103 Tav. A21 - Gli alberghi e le tipologie di investimenti tecnologici tipologia di investimenti totale si, effettuati si, programmati no totale antenna satellitare prenotaz. card per presa interventi interventi internet tramite l'accesso modem risparmio risparmio point e-mail alle camere in camera energetico idrico 38,3 41,5 38,3 26,6 10,6 62,8 11,7 7,4 80,9 5,3 5,3 89,4 12,8 9,6 77,7 7,4 8,5 84,0 14,9 28,7 56,4 7,4 10,6 81,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 n° alberghi 94 Fonte: Indagine diretta Tav. A22 - Le tipologie di clientela degli alberghi (% su totale) categorie totale lavoro /affari congressi/studio vacanza/soggiorno altro totale 3 stelle 4/5 stelle aree territoriali MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 35,1 6,8 54,1 4,0 38,0 5,4 50,7 6,0 32,2 8,2 57,6 2,0 4,5 13,9 80,6 1,1 15,9 4,8 77,8 1,5 47,5 16,4 34,9 1,3 59,0 5,8 19,1 16,2 25,3 2,8 68,8 3,1 45,7 5,0 44,6 4,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine diretta 104 Tav. A23 - Le principali aree di provenienza della clientela degli alberghi categorie totale Puglia, Campania, Basilicata altre regioni del Sud Centro-Nord Estero totale 3 stelle 4/5 stelle aree territoriali Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 50,7 12,6 28,2 8,5 56,7 13,0 21,1 9,3 44,7 12,2 35,3 7,7 40,9 22,6 20,6 15,9 52,5 10,5 32,0 5,0 23,3 19,7 37,3 19,8 41,7 9,2 43,9 5,2 67,2 12,6 11,0 9,1 65,4 10,5 15,5 8,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine diretta Tav. A24 - Le modalità di vendita delle camere alla clientela categorie totale presso l'albergo e-mail booking on line dal sito web booking on line altro operatore agenzie incoming agenzie e TO esterni prenotazione diretta gruppi totale 3 stelle 4/5 stelle aree territoriali MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 52,2 17,6 6,3 3,3 1,9 9,5 9,2 51,9 17,8 6,4 3,4 2,0 9,6 9,1 52,1 17,5 6,4 3,4 2,0 9,2 9,4 55,7 17,4 5,8 2,6 1,9 8,0 8,6 46,0 18,6 8,3 5,0 2,3 11,4 8,4 38,7 21,0 12,0 9,0 4,7 7,7 7,0 57,9 18,0 5,5 2,5 2,3 6,7 7,1 51,7 17,8 6,4 3,4 2,0 9,6 9,3 51,9 17,8 6,4 3,4 2,0 9,6 9,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine diretta 105 Tav. A25 - Rapporti continuativi/convenzioni degli alberghi con intermediari turistici categorie totale con agenzie di incoming con agenzie e TO italiani con agenzie e TO esteri con TO on line nessun rapporto totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 29,3 57,6 31,3 29,3 34,3 27,9 50,0 20,6 19,1 39,7 32,3 74,2 54,8 51,6 22,6 44,4 88,9 55,6 33,3 - 15,8 73,7 31,6 52,6 26,3 66,7 86,7 66,7 66,7 6,7 15,4 38,5 23,1 7,7 53,8 31,3 43,8 18,8 12,5 31,3 18,2 27,3 13,6 9,1 68,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99 68 31 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta 106 Tav. A26 - Investimenti pubblicitari effettuati per tipologia di canale categorie totale pubblicazioni o TV lucane pubblicaz. o TV altre regioni cartellonistica sponsorizzazioni siti internet altro nessun investimento totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 30,9 11,3 42,3 38,1 51,5 10,3 14,4 28,4 6,0 40,3 37,3 49,3 9,0 11,9 36,7 23,3 46,7 40,0 56,7 13,3 20,0 33,3 22,2 55,6 33,3 77,8 - 27,8 5,6 55,6 16,7 66,7 16,7 11,1 20,0 20,0 53,3 46,7 46,7 6,7 13,3 30,8 7,7 30,8 46,2 38,5 15,4 15,4 26,7 20,0 20,0 46,7 46,7 13,3 13,3 50,0 4,5 36,4 31,8 9,1 18,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97 67 30 9 18 15 13 15 22 Fonte: Indagine diretta 107 Tav. A27 - Le caratteristiche socio-anagrafiche degli imprenditori alberghieri categorie totale 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree uomo donna 76,3 23,7 74,2 25,8 80,6 19,4 55,6 44,4 78,9 21,1 73,3 26,7 92,3 7,7 64,3 35,7 86,4 13,6 totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97 66 31 9 19 15 13 14 22 11,0 37,4 33,0 18,7 9,7 35,5 30,6 24,2 13,3 43,3 36,7 6,7 50,0 25,0 25,0 22,2 38,9 11,1 27,8 46,7 46,7 6,7 33,3 41,7 25,0 7,7 38,5 38,5 15,4 4,8 52,4 23,8 19,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 92 62 30 8 18 15 12 13 21 15,5 18,6 43,3 22,7 21,2 25,8 31,8 21,2 3,2 3,2 67,7 25,8 22,2 22,2 44,4 11,1 15,8 0,0 52,6 31,6 6,7 46,7 46,7 7,7 23,1 46,2 23,1 14,3 35,7 28,6 21,4 27,3 31,8 36,4 4,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97 66 31 9 19 15 13 14 22 n° alberghi fino a 39 anni da 40 a 50 anni da 51 a 60 anni oltre 60 anni totale n° alberghi scuola dell'obbligo diploma professionale diploma superiore laurea totale n° alberghi Fonte: Indagine diretta 108 Tav. A28 - Esperienze lavorative pregresse nel settore alberghiero categorie totale si, come imprenditore si, in altro ruolo no totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle Maratea Metapontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 14,4 33,0 55,7 12,1 39,4 53,0 19,4 19,4 61,3 22,2 55,6 22,2 15,8 36,8 52,6 13,3 13,3 73,3 15,4 15,4 69,2 6,3 43,8 50,0 18,2 31,8 50,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97 66 31 9 19 15 13 16 22 Fonte: Indagine diretta Tav. A29 - Previsioni di sviluppo dell'attività aziendale categorie totale forte sviluppo crescita moderata stabile calo, ma sopravvivenza cessazione attività totale n° alberghi 3 stelle aree territoriali 4/5 stelle MetaMaratea pontino Matera Vulture/ Melfese Pollino altre aree 15,6 43,8 25,0 11,5 4,2 13,4 43,3 23,9 13,4 6,0 20,7 44,8 27,6 6,9 - 22,2 44,4 33,3 - 16,7 61,1 5,6 11,1 5,6 26,7 66,7 6,7 - 8,3 41,7 33,3 8,3 8,3 13,3 53,3 13,3 13,3 6,7 22,7 27,3 31,8 13,6 4,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 96 67 29 9 18 15 12 15 22 Fonte: Indagine diretta 109 110 RAPPORTI REALIZZATI DAL CENTRO STUDI UNIONCAMERE PER L’OSSERVATORIO TURISTICO REGIONALE (*) 1. “L’economia del turismo in Basilicata”, agosto 2008 2. “Il turismo culturale in Basilicata: realtà e prospettive di un fenomeno in crescita”, Collana Unioncamere Basilicata, agosto 20007 3. “La spesa per il turismo in Basilicata: soggetti, risorse, finalità, effetti”, luglio 2004 4. “Il ruolo del turismo nell’economia lucana”, Edizioni Regione Basilicata, marzo 2003 5. “L’offerta turistica lucana e l’intermediazione organizzata”, Edizioni Regione Basilicata, luglio 2002 6. “La domanda turistica a Maratea: profili e comportamenti”, gennaio 2001 7. “La domanda turistica nel Parco del Pollino: profili e comportamenti”, gennaio 2001 8. “La competitività del sistema turistico lucano: condizioni e vincoli”, Edizioni Regione Basilicata, 2001 9. Report previsionali e di consuntivo sull’andamento del turismo lucano, 2000-2008 (*) I Rapporti sono consultabili sul sito web di Unioncamere Basilicata all’indirizzo www.bas.camcom.it e possono essere richiesti direttamente al Centro Studi (tel. 0971-41.22.61).