Rapporto imprenditorialità alberghiera

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Rapporto imprenditorialità alberghiera
REGIONE BASILICATA
UNIONCAMERE BASILICATA
- CENTRO STUDI -
OSSERVATORIO TURISTICO REGIONALE
CARATTERI E TENDENZE DELL’IMPRENDITORIALITÀ
ALBERGHIERA IN BASILICATA
AGOSTO 2010
Il Rapporto è stato realizzato da una èquipe di ricerca congiunta Centro Studi Unioncamere Basilicata - Gruppo CLAS.
La redazione del Rapporto è da attribuirsi a Franco Bitetti (coordinatore scientifico del Centro Studi) e ad Andrea Macchiavelli (responsabile dipartimento turismo
di Gruppo CLAS). Il coordinamento generale è di Federico Sisti, direttore di Unioncamere Basilicata.
L’indagine sul campo è stata realizzata dal CESP e dalla FORIM, Aziende Speciali
delle Camere di Commercio di Matera e Potenza. All’indagine ha collaborato, inoltre, l’Ufficio dell’Osservatorio Economico della Regione Basilicata.
2
Indice
PAG.
Premessa
5
1.
Aspetti strutturali ed evolutivi del settore alberghiero lucano
7
1.1
1.2
1.3
Un quadro d’insieme
L’offerta alberghiera per aree territoriali
L’evoluzione dell’offerta alberghiera: un approfondimento
7
15
21
2.
Caratteri e tendenze dell’imprenditorialità alberghiera: i risultati di un’indagine diretta
27
Obiettivi e metodologia
Il profilo delle aziende alberghiere
Età, proprietà e forma giuridica degli alberghi
La clientela
Il profilo dell’imprenditore
La gestione
I servizi
La qualità
I costi
Le risorse umane
La composizione del personale alberghiero
Il reperimento del personale
La formazione
Integrazione e cooperazione
Partecipazione a forme di aggregazione
La collaborazione come opportunità
I rapporti di filiera
Gli investimenti
Investimenti strutturali e tecnologici
Investimenti per categoria, dimensione alberghiere ed aree
L’entità degli investimenti
27
30
30
33
35
37
37
41
43
44
44
46
49
52
52
55
56
57
57
60
62
2.1
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
2.5
2.5.1
2.5.2
2.5.3
2.6
2.6.1
2.6.2
2.6.3
3
2.7
2.7.1
2.7.2
2.7.3
2.7.4
2.8
2.8.1
2.8.2
Il marketing alberghiero
Modalità di vendita delle camere
I rapporti con l’intermediazione
Gli investimenti pubblicitari
L’utilizzo delle informazioni sulla clientela
Imprenditorialità familiare e futuro dell’impresa
Il ricambio generazionale
Il futuro dell’impresa alberghiera
64
65
66
67
68
69
69
70
3.
3.1
3.2
Conclusioni
Un quadro di sintesi
Una prospettiva di lavoro: un “laboratorio per l’innovazione e
la diffusione del know how”
72
72
Riferimenti bibliografici
80
Allegato 1 – Il questionario d’indagine
Allegato 2 – I risultati dell’indagine
81
93
76
4
PREMESSA
Il sistema alberghiero italiano, come è noto, stenta ad esprimere condizioni
che favoriscano il raggiungimento di un livello di competitività adeguato a
fronteggiare la concorrenza internazionale; quello lucano, sebbene più giovane di quello medio nazionale, non fa certamente eccezione.
Le ragioni sono molteplici; tra queste certamente pesa quel modello di piccola e media impresa, tipico dell’intero sistema di produzione nazionale, che
non favorisce il perseguimento di economie di scala, un’efficiente conduzione
manageriale e un adeguato utilizzo delle nuove tecnologie a fini gestionali e
di marketing 1. Per contro, questo stesso modello costituisce un’opportunità
in termini di flessibilità, di rapporto con il cliente e di cura del particolare e
dei dettagli. Nel caso dell’offerta alberghiera lucana, inoltre, va anche considerato che, negli ultimi due decenni, la crescita dei posti letto è stata molto
elevata e che, anche per questa ragione, è emersa una difficoltà a raggiungere tassi di occupazione accettabili.
Nel periodo più recente, tuttavia, una parte del sistema alberghiero ha mostrato segnali di mutamento, reinterpretando la propria funzione all’interno
del sistema turistico alla luce delle nuove esigenze che il turista va manifestando; un’altra parte, invece, forse più consistente, stenta ancora a cogliere
le esigenze di un adeguamento delle prassi di gestione o dei parametri di
qualità a ciò che il mercato imprescindibilmente sollecita. Un ruolo particolare, inoltre, hanno avuto le nuove tecnologie, la cui introduzione ha rappresentato una variabile importante nei processi di adeguamento da parte degli
imprenditori.
In questa fase evolutiva, risulta quanto mai importante, quindi, mettere
sotto osservazione i cambiamenti in atto nel sistema alberghiero, al fine di
acquisire elementi utili per indirizzare le politiche turistiche, da parte dell’Amministrazione pubblica come degli operatori del turismo, verso il perseguimento delle condizioni di competitività.
1 Cfr. Bollettinari S., Billi S., Dall’Ara G., “Gli alberghi di piccole dimensioni come risorsa e come
opportunità”, in Becheri E. (a cura di), “Rapporto sul turismo italiano 2008-09”, XVI edizione,
F. Angeli, Milano, 2009.
5
Obiettivo del presente studio, pertanto, è quello di tracciare un profilo approfondito del sistema alberghiero lucano al fine di:
analizzare le caratteristiche e i mutamenti strutturali in atto nel comparto;
identificare il “profilo” dell’imprenditore alberghiero;
valutare i molteplici aspetti legati alla gestione alberghiera e la diffusione
di nuove modalità organizzative;
valutare la propensione agli investimenti;
analizzare le politiche promozionali e commerciali adottate;
mettere a fuoco la disponibilità degli operatori alberghieri alla cooperazione;
valutare le tendenze del ricambio generazionale nelle aziende a conduzione familiare, che rappresentano la componente più consistente del sistema alberghiero lucano.
Il Rapporto si articola in due parti: nella prima sono analizzate le dimensioni, le principali caratteristiche strutturali e l’evoluzione del sistema alberghiero
in Basilicata, sulla base dei dati forniti dall’Azienda di Promozione Turistica;
nella seconda parte, che costituisce il core del Rapporto, sono presentati e
commentati i risultati di un’indagine qualitativa condotta su un centinaio di
albergatori della regione, finalizzata ad indagare caratteri e tendenze dell’imprenditorialità alberghiera. Un breve capitolo conclusivo sintetizza le principali
evidenze emerse dallo studio e suggerisce alcune possibili azioni a supporto
della crescita degli operatori del settore.
6
1.
ASPETTI STRUTTURALI ED EVOLUTIVI DEL SETTORE ALBERGHIERO LUCANO
1.1 UN QUADRO D’INSIEME
All’inizio del 2010 il settore alberghiero lucano può contare su 233 strutture, per un numero complessivo di posti letto pari a 22,5 mila, che rappresentano il 58,2% del potenziale ricettivo complessivo: un quota superiore sia alla
media nazionale (47,4%) che a quella meridionale (50,7%).
L’offerta ricettiva regionale si caratterizza, quindi, per una marcata “specializzazione” alberghiera, che riflette anche la forte attenzione che le politiche
di sviluppo a livello locale hanno riservato a questo comparto negli anni che
hanno segnato il decollo turistico della Basilicata.
Tra le forme alternative di ricettività, soltanto l’agriturismo mostra un’incidenza superiore al Mezzogiorno e all’Italia (8,2% i posti letto sul totale, contro, rispettivamente, il 3,6 e il 4,1%); mentre relativamente modesta è la
presenza non soltanto di alloggi privati e Bed & Breakfast (quest’ultimi, peraltro, in forte crescita negli ultimi anni), ma anche dei campeggi e villaggi turistici, a dispetto della forte connotazione balneare del turismo lucano.
Tab. 1.1 - L'offerta ricettiva lucana nel 2009 (a)
Basilicata
Sud
Italia
esercizi posti letto % p.l.
% p.l.
% p.l.
settore alberghiero
233
22.477
58,2
50,7
47,4
settore extra-alberghiero
388
16.123
41,8
49,3
52,6
-
campeggi/villaggi
agriturismi
alloggi privati
B&B
altri esercizi
17
175
72
111
13
10.296
3.184
1.259
622
762
26,7
8,2
3,3
1,6
2,0
35,6
3,6
5,3
3,4
1,4
29,3
4,1
13,0
2,0
4,3
totale offerta ricettiva
621
38.600
100,0
100,0
100,0
(a) dati 2008 per il Sud e l'Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT e ISTAT
Alla maggiore “specializzazione” relativa della regione nella ricettività alberghiera corrisponde anche un più elevato indice di dotazione di posti letto
alberghieri in rapporto alla popolazione residente: 38,0 ogni 1.000 abitanti,
contro i 28,0 del Mezzogiorno e i 36,7 dell’Italia (tra le regioni del Sud, in par-
7
ticolare, soltanto la Sardegna e la Calabria presentano valori dell’indice superiori a quelli della Basilicata).
Graf. 1.1 - Incidenza % dei posti letto alberghieri sul totale
- 2008 -
70,0
60,0
Italia = 47,4
50,0
40,0
30,0
20,0
Friuli
Veneto
Marche
Puglia
Umbria
Toscana
Liguria
Val d'Aosta
Abruzzo
Piemonte
Molise
Sardegna
Calabria
Lazio
Campania
Basilicata
Lombardia
Sicilia
Trentino AA
Emilia R.
10,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
Graf. 1.2 - Indici di dotazione ricettiva
- posti letto x 1.000 abitanti negli alberghi e in complesso -
Italia
70,0
dotazione alberghiera
60,0
Sar
Cal
50,0
Bas
40,0
Abr
Italia
Mezz
30,0
Sic
20,0
Cam
Mol
Pug
10,0
0,0
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
dotazione totale
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
8
Se si considera la dotazione ricettiva complessiva, il differenziale rispetto
alla media nazionale risulta negativo (64,8 posti letto per 1.000 abitanti contro 77,4), ma si mantiene ampiamente favorevole quello nei confronti del
Mezzogiorno, dove l’indice si attesta a 55,3.
Si può affermare, quindi, che la Basilicata ha raggiunto ormai una consistenza ricettiva, soprattutto alberghiera, assolutamente rilevante, e ciò costituisce una buona premessa per l’ulteriore sviluppo turistico della regione.
Approfondendo l’analisi delle caratteristiche strutturali del settore alberghiero lucano, va rimarcata, innanzitutto, l’incidenza relativamente elevata
degli esercizi appartenenti alla fascia medio-alta: gli alberghi con 4/5 stelle
rappresentano, infatti, il 19,7% del totale, a fronte di una media nazionale
del 14,5%, e concentrano il 42,2% dei posti letto complessivi (31,4% in Italia); mentre il “peso” della categoria intermedia (3 stelle), sia in termini di esercizi che di posti letto, non si discosta in modo significativo da quello registrato a livello nazionale. Minore importanza assumono, quindi, nella regione
gli alberghi della fascia economica (1/2 stelle), la cui quota raggiunge il
28,3% del totale, contro il 33,7% nel resto del Paese.
Tab. 1.2 - L'offerta alberghiera per categorie nel 2009 (a)
Basilicata
stock
Sud
% su tot. % su tot.
Italia
% su tot.
n° esercizi
233
100,0
100,0
100,0
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
66
121
46
28,3
51,9
19,7
24,3
52,6
23,1
33,7
51,9
14,5
n° posti letto
22.477
100,0
100,0
100,0
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
1.972
11.026
9.479
8,8
49,1
42,2
8,2
50,6
41,2
15,2
53,3
31,4
(a) dati 2008 per il Sud e l'Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT e ISTAT
Il “profilo” qualitativo dell’offerta alberghiera lucana risulta, invece, molto
simile a quello riscontrabile nel Mezzogiorno, soprattutto in termini di composizione dei posti letto per categorie. A tale proposito, va osservato che la più
diffusa presenza relativa di alberghi di fascia medio-alta, in Basilicata come
nelle altre regioni del Mezzogiorno, è imputabile al fatto che il patrimonio ri-
9
cettivo, in queste aree, è di più recente costruzione ed è stato impostato,
quindi, secondo criteri più moderni.
Ciò concorre a spiegare anche le maggiori dimensioni medie delle strutture
alberghiere, che raggiungono i 96,5 posti letto per esercizio a livello regionale
e gli 88,0 nell’intera area meridionale, mentre non superano i 64,5 posti letto
in Italia. L’indicatore dimensionale, del resto, è positivamente correlato con la
categoria alberghiera, nel senso che tende ad aumentare nel “passaggio” dalle categorie inferiori a quelle superiori, come si può osservare nel grafico seguente.
Graf. 1.3 - La dimensione media degli alberghi per categorie
- n° di posti letto per esercizio 250,0
200,0
150,0
100,0
50,0
0,0
1/2 stelle
Basilicata
3 stelle
Sud
4/5 stelle
totale
Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
Particolarmente elevata, in Basilicata, è la dimensione media degli esercizi
con 4/5 stelle (superiore ai 200 posti letto); ma il dato è fortemente influenzato dalla presenza di tipologie ricettive, come le residenze turistico-alberghiere ed i villaggi-albergo, dove l’offerta di unità abitative, oltre alle camere
tradizionali, innalza notevolmente il numero di posti letto disponibili.
Considerando la distribuzione delle strutture alberghiere in base al numero
di camere (cfr. tab. 1.3), si può osservare come i piccoli esercizi (meno di 25
camere) rappresentano, a livello regionale, quasi il 58% del totale, una quota
superiore a quella registrata nel resto del Paese, di poco inferiore al 57%. Gli
alberghi più grandi (oltre 100 camere), invece, sono il 6,0%, contro una media nazionale del 3,9%. In Basilicata si evidenzia, quindi, una “polarizzazione”
10
relativamente più accentuata tra piccole e grandi strutture, e analoga considerazione vale anche nel confronto con l’area meridionale.
Tab. 1.3 - Esercizi e posti letto alberghieri per numero di camere
- indici % -
Basilicata
esercizi
< 25 camere
25-99 camere
100 camere e >
totale
Sud
posti
letto
esercizi
Italia
posti
letto
esercizi
posti
letto
57,9
36,1
6,0
18,3
39,9
41,8
52,3
40,1
7,6
16,4
45,3
38,3
56,8
39,4
3,9
23,7
54,2
22,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
Tra il 2000 e il 2009 la regione ha registrato una forte espansione della ricettività alberghiera: il numero di esercizi è aumentato, infatti, di 36 unità
(passando da 197 a 233), per un incremento relativo del 18,3%, mentre il
numero di posti letto si è accresciuto del 54,8% (da 14.517 a 22.477), determinando quindi un consistente innalzamento della dimensione media degli
alberghi, salita da 73,7 a 96,5 posti letto.
Graf. 1.4 - L'evoluzione dell'offerta ricettiva alberghiera in Basilicata
- numeri indici 2000=100 -
160,0
150,0
140,0
130,0
120,0
110,0
100,0
90,0
2000
2001
esercizi
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
posti letto
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
11
La crescita si è concentrata prevalentemente nella prima metà del decennio, rallentando sensibilmente negli anni successivi fino ad arrestarsi del tutto
nell’ultimo biennio.
Nell’intero periodo, i tassi di sviluppo dell’offerta alberghiera sono risultati
comunque decisamente superiori a quelli medi nazionali e meridionali, soprattutto con riferimento ai posti letto (la Basilicata si colloca, infatti, al primo posto nella graduatoria regionale degli indici di crescita della capacità ricettiva).
Graf. 1.5 - La dinamica degli esercizi e posti letto alberghieri
- variaz. % 2000-2009 (a) -
60,0
54,8
50,0
40,0
35,5
30,0
22,4
20,0
18,6
18,3
10,0
2,4
0,0
Basilicata
esercizi
Sud
Italia
posti letto
(a) variaz. % 2000-2008 per il Sud e l’Italia
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
Tale evoluzione sottende anche un forte miglioramento qualitativo dell’offerta, ben documentato dalle dinamiche delle singole categorie alberghiere:
gli alberghi di fascia alta (4/5 stelle), che nel 2000 rappresentavano il
25,1% dell’intera disponibilità di posti letto, hanno raggiunto il 42,2%,
mentre il numero di strutture è quasi raddoppiato (da 24 a 46);
analogamente sostenuta la crescita della categoria intermedia (3 stelle),
dove gli esercizi sono aumentati di 37 unità (+44,0%), mentre l’offerta di
posti letto è passata da 8.520 a 11.026 (+29,4%);
si è notevolmente ridimensionata, invece, la ricettività delle categorie inferiori, dove la riduzione del numero di esercizi (-25,8%) ha determinato
la scomparsa di quasi 400 posti letto.
12
Da segnalare, infine, che lo sviluppo dimensionale delle strutture alberghiere (il numero medio di posti letto per esercizio è aumentato, nel complesso,
di quasi il 31%) ha riguardato soprattutto gli esercizi con 4/5 stelle e, in misura minore, quelli con 1/2 stelle; mentre nell’ambito della fascia intermedia
la dimensione media degli alberghi ha subito una flessione, pur rimanendo
attestata su livelli discretamente elevati (91,1 posti letto).
Tab. 1.4 - L'evoluzione dell'offerta alberghiera
in Basilicata nel periodo 2000-2009
stock
var. ass.
var. %
posti letto
x esercizio
var. %
n° esercizi
36
18,3
30,9
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
-23
37
22
-25,8
44,0
91,7
13,2
-10,2
35,6
n° posti letto
7.960
54,8
21,0
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
-378
2.506
5.832
-16,1
29,4
159,9
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
L’attuale patrimonio ricettivo regionale risulta, quindi, relativamente “giovane”: quasi un terzo degli esercizi (74 dei 233 complessivi) è entrato in funzione negli ultimi 10 anni (quota che raggiunge il 48% tra gli alberghi con 4/5
stelle) e circa il 13% negli ultimi 5 (cfr. tab. 1.5).
A fronte della forte crescita dell’offerta alberghiera, i livelli di utilizzo delle
strutture ricettive rimangono, tuttavia, strutturalmente bassi. Nel 2008, in
particolare, il tasso di occupazione netto dei posti letto (calcolato come rapporto tra le presenze registrate e il numero di giornate letto di effettiva apertura degli esercizi) era pari soltanto al 22,6% in Basilicata, nettamente inferiore a quello registrato in tutte le altre regioni, ad eccezione del Molise, e
“distante” oltre 17 punti percentuali dalla media nazionale. Molteplici i fattori
alla base di questa modesta valorizzazione del patrimonio ricettivo, riconducibili sia alla gestione imprenditoriale dell’attività alberghiera, sia al grado di
competitività del sistema turistico regionale nel suo insieme.
13
Tab. 1.5 - Esercizi alberghieri e posti letto
per periodo di apertura (%)
periodo di apertura
stock
al 2009
prima del dal 2000
2000
al 2004
dal 2005
al 2009
n° esercizi
100,0
68,2
18,9
12,9
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
100,0
100,0
100,0
78,8
68,6
52,2
13,6
17,4
30,4
7,6
14,0
17,4
n° posti letto
100,0
67,1
27,6
5,3
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
100,0
100,0
100,0
79,7
79,8
49,8
14,0
14,7
45,3
6,3
5,5
4,9
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Graf. 1.6 - Indice di utilizzazione netta dei posti letto alberghieri
-%-
60,0
50,0
Italia = 40,0
40,0
30,0
20,0
Molise
Basilicata
Piemonte
Puglia
Calabria
Friuli
Abruzzo
Umbria
Toscana
Sicilia
Marche
Sardegna
Lombardia
Campania
Val d'Aosta
Liguria
Veneto
Lazio
Emilia R.
Trentino AA
10,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
Il sistema alberghiero lucano mostra, infine, un discreto livello di penetrazione territoriale; i comuni della regione che dispongono di almeno un albergo sono 74, vale a dire, il 56,5% del totale: un valore pressoché in linea con
la media nazionale (54,4%), ma molto superiore a quella meridionale
(46,7%).
14
Graf. 1.7 - Tasso di penetrazione alberghiera
- numero di comuni con almeno un albergo sul totale (%) -
100,0
80,0
Italia = 54,4
60,0
40,0
20,0
Molise
Calabria
Piemonte
Sardegna
Campania
Lombardia
Sicilia
Abruzzo
Lazio
Puglia
Basilicata
Friuli
Veneto
Liguria
Marche
Emilia R.
Val d'Aosta
Trentino AA
Umbria
Toscana
0,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati ISTAT
1.2 L’OFFERTA ALBERGHIERA PER AREE TERRITORIALI
Se la presenza di strutture alberghiere è relativamente diffusa sul territorio
regionale, la capacità ricettiva appare, invece, fortemente concentrata nelle
aree turistiche, dove l’offerta di posti letto raggiunge l’82% di quella complessiva disponibile (il solo Metapontino, che insieme a Maratea fa registrare
l’indice più elevato di densità alberghiera, “pesa” per circa il 46% sul totale).
Il quadro non si modifica considerando il sistema di offerta allargato (comprensivo della ricettività extra-alberghiera), che accentua, anzi, il grado di
concentrazione territoriale del potenziale ricettivo regionale, con il Metapontino e Maratea che arrivano a detenere poco meno dei 2/3 dei posti letto complessivi.
Circa il “profilo” del sistema alberghiero nelle diverse aree, si può osservare:
la prevalenza di un’offerta di qualità mediamente elevata nel Metapontino, dove il 41% degli esercizi (cui corrisponde il 57% dei posti letto) è
classificato con 4 stelle, mentre quasi del tutto assenti sono gli alberghi
della fascia più economica; l’area si caratterizza, inoltre, per la presenza
di numerose strutture di grandi dimensioni (circa un terzo supera le 100
15
camere e il numero medio di posti letto per esercizio è pari a 326, contro
una media regionale di 97);
un livello qualitativo mediamente elevato connota anche l’offerta alberghiera di Maratea, con oltre la metà dei posti letto in esercizi a 4/5 stelle;
in questo caso, prevalgono le strutture di dimensioni più contenute (la
quasi totalità non raggiunge le 100 camere e quelle al di sotto delle 25
sono il 42% del totale);
oggettivamente debole e molto “frammentato” il sistema alberghiero nell’area del Pollino, composto per il 70% da esercizi con meno di 25 camere
e con un’elevata incidenza delle strutture a 1/2 stelle, che concentrano oltre un quarto dei posti letto disponibili;
una più accentuata “specializzazione” nella fascia intermedia della ricettività alberghiera si rileva nel Vulture/Melfese, dove poco meno dei 2/3 dei
posti letto è in esercizi a 3 stelle, ma dove relativamente numerosi sono
anche gli esercizi delle categorie inferiori di piccole dimensioni;
la città di Matera può vantare la più elevata incidenza di alberghi della fascia alta (il 48% delle strutture è classificato con 4/5 stelle), che offrono
quasi il 57% dei posti letto complessivi; prevalgono ampiamente, inoltre,
le strutture di piccole dimensioni (il 61% degli alberghi non supera le 25
camere e soltanto uno ne conta oltre 100);
Graf. 1.8 - La distribuzione % dei posti letto alberghieri per aree
altre aree
18%
Potenza
4%
Metapontino
46%
Matera
7%
Vulture/Melfese
8%
Maratea
8%
Pollino
9%
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
16
la città di Potenza presenta il più basso indice di dotazione alberghiera a
livello regionale (11,9 posti letto ogni 1000 abitanti, contro i 25.1 dell’altro
comune capoluogo); le dimensioni delle strutture sono mediamente elevate grazie soprattutto agli alberghi a 4 stelle che, pur rappresentando
1/3 del totale, concentrano quasi i 2/3 dell’offerta complessiva di posti
letto;
nelle restanti aree, a bassa densità turistica, il sistema alberghiero si fonda prevalentemente sugli esercizi di piccola dimensione (il 70% non supera le 25 camere), con un’incidenza relativamente elevata delle categorie
più economiche (circa il 41% degli alberghi è classificato con 1/2 stelle).
Tab. 1.6 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree. 2009
- stock assoluti e indici di composizione % per tipologie -
Basilicata
MetaponVulture/ città di città di
Pollino Maratea
Melfese Matera Potenza
tino
altre
aree
n° esercizi
233
32
40
19
31
23
9
79
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
28,3
51,9
19,7
6,3
53,1
40,6
37,5
57,5
5,0
10,5
52,6
36,8
32,3
58,1
9,7
13,0
39,1
47,8
22,2
44,4
33,3
40,5
50,6
8,9
22.477
10.429
2.067
1.841
1.749
1.517
816
4.058
8,8
49,1
42,2
0,7
42,1
57,2
26,1
70,7
3,2
7,7
40,7
51,7
17,2
63,3
19,5
5,9
37,4
56,6
3,4
32,6
64,0
19,7
61,1
19,1
38,1
173,7
43,4
352,6
19,8
25,1
11,9
15,6
n° posti letto
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
posti letto x
1.000 ab.
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Tab. 1.7 - Esercizi alberghieri per numero di camere (%) e posti letto per esercizio
- 2009 -
Basilicata
n° esercizi
MetaponPollino
tino
Maratea
Vulture/
Melfese
città di
Matera
città di
Potenza
altre
aree
233
32
40
19
31
23
9
79
< 25 camere
da 25 a 99
100 camere e >
57,5
36,5
6,0
25,0
43,8
31,3
70,0
30,0
-
42,1
52,6
5,3
54,8
41,9
3,2
60,9
34,8
4,3
44,4
44,4
11,1
69,6
30,4
-
posti letto x es.
96,5
325,9
51,7
96,9
56,4
66,0
90,7
51,4
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
17
Lo sviluppo della ricettività alberghiera, nel corso dell’ultimo decennio, ha
presentato una diversa intensità nelle varie aree, concentrandosi soprattutto
nel Metapontino e nella città Matera. Dei 36 alberghi in più registrati a livello
regionale, tra il 2000 e il 2009, ben 14 sono localizzati nel comune capoluogo, che ha pressoché raddoppiato l’offerta di posti letto (760 a 1.517). Matera, inoltre, è l’unico “polo” turistico ad evidenziare una crescita degli esercizi
in tutte le categorie (comprese quelle più economiche), sebbene la stragrande maggioranza della ricettività aggiuntiva appartenga alla fascia medio-alta.
Tab. 1.8 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree
- variaz. assolute 2000-2009 -
Basilicata
Metapontino
n° esercizi
36
9
3
3
3
14
-
4
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
-23
37
22
-2
6
5
-5
6
2
-1
2
2
-4
5
2
1
4
9
-2
2
-
-10
12
2
n° posti letto
7.960
5.466
417
222
440
757
7
651
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
-378
2.506
5.832
-25
1.062
4.429
99
252
66
-12
142
92
-172
302
310
44
32
681
-47
37
17
-265
679
237
Pollino Maratea
Vulture/
Melfese
città di città di
Matera Potenza
altre
aree
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Tab. 1.9 - Esercizi alberghieri e posti letto per aree
- variaz. % 2000-2009 -
Basilicata
Metapontino
n° esercizi
18,3
39,1
8,1
18,8
10,7
155,6
-
5,3
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
-25,8
44,0
91,7
-50,0
54,5
62,5
-25,0
35,3
-33,3
25,0
40,0
-28,6
38,5
200,0
50,0
80,0
450,0
-50,0
100,0
-
-23,8
42,9
40,0
n° posti letto
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
posti letto
x esercizio
Pollino Maratea
Vulture/
Melfese
città di città di
Matera Potenza
altre
aree
54,8
110,1
25,3
13,7
33,6
99,6
0,9
19,1
-16,1
29,4
159,9
-25,8
31,9
288,7
22,5
20,8
-7,8
23,4
10,7
-36,4
37,5
1000,0
95,7
6,0
382,6
-62,7
16,2
3,4
-24,9
37,7
43,9
30,9
51,0
15,9
-4,2
20,7
-21,9
0,9
13,1
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
18
I nuovi alberghi apertisi in città sono prevalentemente di piccole dimensioni, cosicché – rispetto ad inizio decennio – il numero medio di posti letto per
esercizio si è sensibilmente ridotto (da 84 a 66).
In termini di capacità ricettiva, lo sviluppo più consistente si è registrato,
tuttavia, nel Metapontino, dove i posti letto sono passati da 5,0 a 10,4 mila,
per effetto dell’apertura di alcuni grandi resort ; ciò ha determinato un forte
innalzamento delle dimensioni medie degli esercizi, già relativamente elevate
(da 216 a 326).
Nelle aree del Vulture/Mlefese e del Pollino l’evoluzione della struttura alberghiera è stata caratterizzata da un intenso processo di sostituzione dei
piccoli esercizi delle categorie inferiori (diminuiti tra il 25 e il 30%) con esercizi di dimensioni maggiori classificati con 3 e 4 stelle; il saldo, in termini di
posti letto, è risultato quindi ampiamente positivo e pari, rispettivamente, al
+33,6 e al +25,3%.
Decisamente più contenuta, rispetto alla media regionale, la crescita della
ricettività alberghiera a Maratea: i posti letto sono aumentati soltanto del
13,7%, con una riduzione della dimensione media degli esercizi, a segnalare
un modello di sviluppo dell’offerta incentrato prevalentemente sulle piccole
strutture.
Del tutto statica, invece, l’offerta alberghiera nel comune di Potenza: nel
corso del decennio, lo stock di esercizi e di posti letto è rimasto pressoché
immutato, mentre qualche miglioramento si è registrato sul piano qualitativo,
per effetto degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione che hanno interessato alcune strutture, determinandone il “passaggio” alle categorie superiori.
Nelle aree “non turistiche” della regione, infine, l’incremento dei posti letto
si è attestato intorno al 19%, grazie all’apertura di numerosi esercizi della fascia intermedia, che hanno più che compensato le chiusure di tanti piccoli esercizi della fascia bassa.
Le dinamiche territoriali finora osservate possono essere sintetizzate in 3
distinti “modelli evolutivi”:
sviluppo con crescita della capacità ricettiva media (incremento dei posti
letto superiore all’incremento del numero di esercizi);
sviluppo con riduzione della capacità ricettiva media (incremento del numero di esercizi superiore all’incremento dei posti letto);
ristrutturazione (stazionarietà degli esercizi e aumento/stazionarietà dei
posti letto).
19
Il prospetto seguente “posiziona” ciascuna area rispetto a questi differenti
modelli:
Prospetto 1
Aree turistiche e modelli evolutivi del sistema alberghiero
Sviluppo
con crescita delle
dimensioni medie
•
•
•
•
Metapontino
Vulture/Melfese
Pollino
altre aree
con riduzione delle
dimensioni medie
• Maratea
• Matera
Ristrutturazione
• Potenza
Il processo di rinnovo e ampliamento del patrimonio ricettivo può essere
letto anche attraverso i dati relativi al periodo di apertura delle strutture attualmente esistenti (cfr. tab. 1.10). Le aree più dinamiche dal punto di vista
dell’offerta sono, evidentemente, anche quelle caratterizzate da una ricettività più “giovane”. Nel caso di Matera, ad esempio, ben il 48% degli esercizi ha
avviato l’attività negli ultimi 5 anni e quasi il 70% negli ultimi 10; all’estremo
opposto si colloca il capoluogo di regione, dove tutti gli alberghi risalgono a
periodi precedenti il 2000. Nelle aree del Metapontino e del Vulture/Mellfese,
inoltre, la quota di esercizi che hanno aperto negli ultimi 10 anni è superiore
ad un terzo (rispettivamente, 37,5 e 35,5%).
Tab. 1.10 - Esercizi alberghieri per periodo
di apertura e per aree (%)
periodo di apertura
stock
al 2009
prima del dal 2000
2000
al 2004
dal 2005
al 2009
Basilicata
100,0
67,8
18,9
13,3
Metapontino
Pollino
Maratea
Vulture/Melfese
Matera
Potenza
altre aree
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
62,5
72,5
78,9
64,5
30,4
100,0
73,4
28,1
15,0
21,1
32,3
21,7
12,7
9,4
12,5
3,2
47,8
13,9
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
20
1.3 L’EVOLUZIONE DELL’OFFERTA ALBERGHIERA: UN APPROFONDIMENTO
L’evoluzione del comparto alberghiero lucano può essere approfondita attraverso l’analisi dei fenomeni di nati-mortalità degli esercizi, che restituiscono un quadro più completo e interessante delle modificazioni intervenute nel
sistema di offerta.
Come si può osservare nella tabella seguente, la crescita complessiva di 36
alberghi registrata in Basilicata tra il 2000 e il 2009 è la risultante dell’ingresso nel mercato di 99 nuovi alberghi 2 e della contestuale chiusura di 63.
I nuovi alberghi hanno “prodotto” una capacità ricettiva aggiuntiva pari a
8.695 posti letto, mentre le chiusure hanno determinato l’eliminazione di
2.727 posti letto, da cui un saldo positivo pari a 5.968. Quest’ultimo valore
non coincide con l’incremento complessivo dei posti letto che, come visto, è
stato pari a 7.960 unità; la differenza, di circa 2 mila unità, è imputabile alle
variazioni dimensionali degli esercizi compresenti.
Tab. 1.11 - Entrate e uscite della popolazione alberghiera
per categorie nel periodo 2001-2009
esercizi
entrate
uscite
posti letto
saldo
entrate
uscite
saldo
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
25
49
25
41
18
4
-16
31
21
793
2.584
5.318
1.054
1.004
669
-261
1.580
4.649
totale
99
63
36
8.695
2.727
5.968
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
La capacità ricettiva è aumentata, quindi, per effetto sia della nascita di
nuove strutture, che hanno ampiamente compensato le “uscite”, sia dei processi di ristrutturazione, ampliamento e riqualificazione del patrimonio esistente, che hanno contribuito ad innalzare notevolmente le dimensioni medie
degli esercizi.
I fenomeni di mortalità hanno interessato soprattutto gli esercizi delle categorie inferiori, dove si sono concentrate 41 delle 63 “uscite” complessive,
che equivalgono a circa il 46% delle strutture con 1/2 stelle esistenti a inizio
decennio.
2 Questo numero comprende, in realtà, anche gli alberghi che hanno ri-aperto dopo un periodo
di chiusura per interventi di ristrutturazione/ampliamento o per problemi di carattere gestionale.
21
Nella categoria intermedia e, ancor più, nelle categorie superiori sono risultati, invece, molto accentuati i fenomeni di natalità: nel primo caso, i nuovi
alberghi, aperti tra il 2001 e il 2009, rappresentano il 58% di quelli esistenti
nel 2000, nel secondo sono più del doppio 3.
Nel complesso, il “ricambio demografico” all’interno del sistema alberghiero
lucano è stato particolarmente intenso: sommando il 50% delle entrate e il
32% delle uscite (n rapporto allo stock iniziale), ben l’82% del patrimonio ricettivo esistente nel 2000 risulta “rinnovato”.
Tab. 1.12 - Tassi (%) di "entrata" e di "uscita" della popolazione
alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 (a)
esercizi
entrate
1/2 stelle
3 stelle
4/5 stelle
totale
uscite
posti letto
saldo
entrate
uscite
saldo
28,1
58,3
104,2
46,1
21,4
16,7
-18,0
36,9
87,5
33,7
30,3
145,8
44,9
11,8
18,3
-11,1
18,5
127,5
50,3
32,0
18,3
59,9
18,8
41,1
(a) i tassi sono calcolati in rapporto alla popolazione alberghiera a inizio periodo
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Il graf. 1.9 riporta i flussi in entrata e in uscita della popolazione alberghiera per ciascun anno del periodo considerato. Con le uniche eccezioni del 2003
e del 2006, le aperture di nuovi esercizi hanno sempre superato le chiusure;
il relativo saldo è risultato ampiamente positivo nella prima metà del decennio (+34 unità tra il 2001 e il 2005), per ridursi notevolmente negli anni successivi (+2 unità soltanto tra il 2006 e il 2009), per effetto sia di un rallentamento dei fenomeni di natalità che di un’intensificazione dei fenomeni di mortalità.
Un altro aspetto delle trasformazioni intervenute nel sistema alberghiero
lucano riguarda i passaggi di categoria (cfr. tab. 1.13), che hanno interessato
un numero abbastanza limitato di esercizi (9 nel complesso). In quasi tutti i
casi, comunque, tali passaggi sono avvenuti “verso l’alto” (segnatamente,
dalle categorie 1/2 stelle alla categoria 3 stelle), a segnalare la presenza tan-
3 I saldi assoluti delle entrate e uscite di esercizi per ciascuna categoria non coincidono con le
corrispondenti variazioni in termini di stock, tra inizio e fine periodo, per effetto dei passaggi di
categoria, come si mostrerà più avanti.
22
to di interventi di ammodernamento e ristrutturazione quanto di lievi ritocchi
finalizzati al miglioramento dell’immagine aziendale.
Graf. 1.9 - Entrate e uscite dalla popolazione alberghiera (scala sx)
e relativo saldo (scala dx) nel periodo 2001-2009
30
20
25
15
20
10
15
5
10
0
5
-5
0
-10
2001
2002
2003
entrate
2004
uscite
2005
2006
2007
2008
2009
saldo
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Tab. 1.13 - I passaggi di categoria nel sistema
alberghiero lucano nel periodo 2000-2009
categoria
di origine
1
2
3
4
stella
stelle
stelle
stelle
totale
categoria di destinazione
1 stella
2 stelle 3 stelle
-
1
6
-
1
-
-
-
1
7
4 stelle
totale
1
1
6
2
-
2
9
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Dal punto di vista territoriale (cfr. tab. 1.14 e 1.15), va rimarcato l’elevato
turn-over delle strutture alberghiere nell’area del Pollino, dove la tendenziale
stazionarietà dell’offerta nel corso del decennio (soltanto 3 esercizi in più) riflette una forte intensità sia dei fenomeni di natalità (21 nuove aperture, pari
al 56,8% degli esercizi esistenti a inizio periodo) che dei fenomeni di mortalità (18 chiusure, pari al 48,6% dello stock iniziale).
23
Anche nel Vulture/Melfese e nelle aree non turistiche della regione, dove la
crescita degli esercizi è stata relativamente contenuta, si è registrato un significativo processo di ricambio del patrimonio ricettivo, con la chiusura di
numerose strutture, in molti casi di piccole dimensioni e appartenenti alle categorie inferiori, e l’apertura di un numero altrettanto elevato di nuove.
Nel Metapontino e, in misura maggiore, nella città di Matera – invece – la
stragrande maggioranza della nuova ricettività è risultata “aggiuntiva”, per
l’assenza di fenomeni significativi di mortalità.
Tab. 1.14 - Entrate e uscite della popolazione alberghiera
per categorie nel periodo 2001-2009
esercizi
entrate
uscite
posti letto
saldo
entrate
uscite
saldo
Basilicata
99
63
36
8.695
2.727
5.968
Metapontino
Pollino
Maratea
Vulture/Melfese
Matera
Potenza
altre aree
12
21
6
10
17
2
31
3
18
3
7
3
2
27
9
3
3
3
14
0
4
4.085
1.013
218
779
1.047
343
1.210
109
686
82
415
361
355
719
3.976
327
136
364
686
-12
491
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
Tab. 1.15 - Tassi (%) di "entrata" e di "uscita" della popolazione
alberghiera per categorie nel periodo 2001-2009 (a)
esercizi
entrate
Basilicata
Metapontino
Pollino
Maratea
Vulture/Melfese
Matera
Potenza
altre aree
uscite
posti letto
saldo
entrate
uscite
saldo
50,3
32,0
18,3
59,9
18,8
41,1
52,2
56,8
37,5
35,7
188,9
22,2
41,3
13,0
48,6
18,8
25,0
33,3
22,2
36,0
39,1
8,1
18,8
10,7
155,6
0,0
5,3
82,3
61,4
13,5
59,5
137,8
42,4
35,5
2,2
41,6
5,1
31,7
47,5
43,9
21,1
80,1
19,8
8,4
27,8
90,3
-1,5
14,4
(a) i tassi sono calcolati in rapporto alla popolazione alberghiera a inizio periodo
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
24
Si è già osservato, nel primo paragrafo, come i livelli di utilizzo delle strutture alberghiere in Basilicata siano strutturalmente bassi, a segnalare difficoltà più o meno diffuse nella gestione delle stesse.
L’indice di utilizzo presenta, peraltro, un’elevata variabilità sia dal punto di
vista territoriale che delle tipologie di esercizi (aspetti, evidentemente, complementari, dal momento che ciascuna area si caratterizza per una diversa
incidenza relativa delle varie categorie e dimensioni alberghiere).
Graf. 1.10 - Indici di utilizzo delle strutture ricettive per aree
- presenze/giornate letto disponibili (%) -
Metapontino
Maratea
Matera
Potenza
Vulture/Melfese
altre aree
Pollino
Basilicata
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
I valori più bassi dell’indice si registrano, in particolare, nel Pollino e nelle
aree non turistiche: 9 e 11%, rispettivamente, a fronte di una media regionale del 27%. Laddove l’attività turistica è maggiormente consolidata, invece, i
tassi di utilizzo raggiungono i livelli più elevati, pur con ampi scostamenti tra
un’area e l’altra (si passa, infatti, dal 43% del Metapontino al 30% di Maratea
e al 24% di Matera), che riflettono anche il tipo di turismo presente in ciascuna. Nelle località balneari, ad esempio, il turismo tipicamente di “vacanza”, caratterizzato da più lunghi periodi di soggiorno della clientela, tende ad
innalzare il grado di utilizzo delle strutture alberghiere, la maggior parte delle
quali, peraltro, ha un’apertura stagionale.
La discriminante principale della variabilità dell’indice è rappresentata, tuttavia, dalla categoria alberghiera. Il grafico seguente mostra come l’indice
aumenti sensibilmente passando dalle categorie inferiori a quelle superiori,
25
cui corrispondono, generalmente, anche dimensioni medie più elevate degli
esercizi.
Graf. 1.11 - Indici di utilizzo delle strutture ricettive per categorie
- presenze/giornate letto disponibili (%) -
4-5 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stella
totale
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Fonte: ns. elaborazioni su dati APT
26
2.
CARATTERI E TENDENZE DELL’IMPRENDITORIALITÀ ALBERGHIERA IN
BASILICATA
2.1 OBIETTIVI E METODOLOGIA
L’indagine sull’imprenditorialità alberghiera in Basilicata è stata effettuata
mediante la somministrazione diretta di un questionario a domande chiuse ai
titolari/gestori degli esercizi ricettivi, nel periodo compreso tra febbraio e
maggio 2010.
L’universo d’indagine è stato definito tenendo conto di tutti gli alberghi della regione:
con assetti organizzativi minimamente “strutturati”;
con un’attività rivolta effettivamente ad una clientela turistica;
in attività da almeno 2 anni.
Si è deciso, pertanto, di non considerare:
gli alberghi classificati con 1/2 stelle, generalmente di piccolissime dimensioni e poco rappresentativi di una gestione imprenditoriale (analogamente, sono stati esclusi gli alberghi con 3 stelle ma con meno di 10/12 camere);
alcune tipologie di strutture come i “motel” e quegli alberghi che svolgono, in via esclusiva o prevalente, una funzione di sala ricevimenti;
gli alberghi di recente apertura, dove l’esperienza imprenditoriale, quindi,
è meno consolidata.
Benché classificati come alberghi, non sono state considerate, inoltre, le
Residenze Turistiche Alberghiere (RTA) ed i Villaggi-Albergo, trattandosi di
formule ricettive con problematiche gestionali parzialmente differenti rispetto
a quelle di un “tradizionale” albergo.
Delle 233 strutture complessivamente censite all’inizio del 2010, si è giunti
così ad un universo di riferimento di 133 esercizi, con un potenziale ricettivo
pari a 13,7 mila posti letto. A ciascuno dei titolari/gestori di questi esercizi è
stata inviata, via fax o via e-mail, una lettera di presentazione dell’indagine,
al fine di motivarne e acquisirne la collaborazione. Si è proceduto, quindi, ad
attivare un contatto diretto con le singole strutture per effettuare la somministrazione del questionario.
I rispondenti sono stati, nel complesso, 99, vale a dire il 74% degli alberghi
dell’universo selezionato; in termini di posti letto, invece, si è raggiunta una
“copertura” più bassa e pari al 64% (non è stato possibile, infatti, sommini-
27
strare il questionario ad alcune strutture di medio-grandi dimensioni con apertura stagionale, risultate chiuse per l’intero periodo d’indagine).
I prospetti seguenti mettono a confronto gli alberghi rispondenti (e i relativi posti letto) con quelli dell’universo di indagine, distinti per categorie, dimensioni e aree territoriali. Come si può osservare, il grado di copertura
dell’universo è significativamente elevato in tutti i raggruppamenti e, in alcuni
casi, è pressoché totale 4.
Prospetto 1
Il campione d'indagine per categorie e dimensioni degli esercizi
campione
esercizi
posti letto
universo
esercizi
posti letto
% campione
esercizi
posti letto
totale
99
8.808
133
13.721
74,4
64,2
3 stelle
4 stelle
5 stelle
68
29
2
4.384
4.314
110
93
38
2
7.179
6.432
110
73,1
76,3
100,0
61,1
67,1
100,0
fino a 50 posti letto
da 51 a 99
100 posti letto e +
36
34
29
1.187
2.395
5.226
45
49
39
1.482
3.511
8.728
80,0
69,4
74,4
80,1
68,2
59,9
Fonte: ns. elaborazioni
Prospetto 2
Il campione d'indagine per aree di localizzazione degli esercizi
campione
esercizi
posti letto
universo
esercizi
posti letto
% campione
esercizi
posti letto
totale
99
8.808
133
13.721
74,4
64,2
Metapontino
Maratea
Pollino
Vulture/Melfese
Matera
Potenza
19
9
15
13
15
5
3.150
646
810
916
1.010
751
22
15
23
19
15
6
5.278
1.478
1.314
1.274
1.010
766
86,4
60,0
65,2
68,4
100,0
83,3
59,7
43,7
61,6
71,9
100,0
98,0
altre aree
23
1.541
33
2.601
69,7
59,2
Fonte: ns. elaborazioni
4 E’ opportuno precisare che l’obiettivo del gruppo di ricerca era quello di somministrare il
questionario ai titolari/gestori di tutti gli alberghi dell’universo selezionato; quindi, non è stato
costruito – ex-ante – alcun campione.
28
Il questionario utilizzato è articolato in 9 sezioni, per 45 domande complessive. La prima sezione mira a tracciare un profilo dell’albergo relativamente al
tipo di proprietà e alle forme di conduzione; la seconda affronta, invece, il
tema dei servizi offerti e le relative modalità di gestione (un’attenzione particolare è riservata alle certificazioni di qualità ottenute dall’albergo e alle misure ecocompatibili adottate nella gestione).
La terza sezione è dedicata alle risorse umane e alle problematiche relative
al reclutamento del personale con le professionalità richieste. Il tema della
cooperazione all’interno del comparto alberghiero e, più in generale, del sistema turistico locale, è oggetto della quarta parte del questionario; tema ripreso nella settima sezione, dedicata ai rapporti di filiera nella produzione turistica, ricostruiti attraverso gli acquisti di beni e servizi effettuati dagli alberghi sul mercato locale ed extra-locale.
Nella quinta sezione si indagano la tipologia e l’entità degli investimenti realizzati e/o programmati dagli alberghi; nella successiva, la gestione della
clientela e l’approccio al mercato (modalità di vendita delle camere, rapporti
con l’intermediazione, iniziative di marketing).
Le ultime due parti del questionario, infine, sono orientate a ricostruire il
profilo dell’imprenditore, attraverso le caratteristiche socio-anagrafiche e il
percorso formativo e lavorativo, e a valutare le prospettive dell’azienda alberghiera, con particolare attenzione al problema del ricambio generazionale
nelle imprese familiari.
I risultati dell’indagine sono stati analizzati utilizzando, come variabili interpretative dei principali fenomeni: l’area territoriale, la categoria e la dimensione alberghiera. Con riferimento alle aree, l’analisi ha considerato soltanto
quelle a valenza turistica, ad eccezione della città di Potenza, esclusa per il
numero ridotto di alberghi intervistati, pur se statisticamente significativo,
rappresentando la quasi totalità di quelli esistenti.
La presentazione completa dei dati raccolti a livello territoriale è disponibile, comunque, nell’allegato statistico che chiude il Rapporto.
29
2.2 IL PROFILO DELLE AZIENDE ALBERGHIERE
Questa prima sezione ha l’obiettivo di tracciare un profilo degli alberghi intervistati, evidenziando le differenze esistenti tra le aree territoriali e tra le
categorie alberghiere. Sono stati considerati, in particolare, alcuni aspetti che
riguardano il periodo di avvio di attività dell’albergo, l’assetto societario, la
clientela di riferimento e il profilo dell’imprenditore.
2.2.1 ETÀ, PROPRIETÀ E FORMA GIURIDICA DEGLI ALBERGHI
Coerentemente con un sistema di ospitalità che, nella regione, si è sviluppato in un periodo relativamente recente, l’anzianità media degli alberghi intervistati è molto bassa: quasi i 2/3 degli esercizi, infatti, ha meno di 20 anni
di attività 5 e soltanto il 17% ha iniziato ad operare prima del 1980.
Graf. 2.1 - Strutture alberghiere per periodo di nascita
- distribuzione % -
dopo il 2005
13,1%
prima del 1980
17,2%
1980-1990
18,2%
2001-2005
26,3%
1991-2000
25,3%
Fonte: indagine diretta
Predominante è un modello di imprenditorialità familiare, con l’83% delle
strutture di proprietà degli attuali gestori; la percentuale scende a 74 se si
5
Va osservato tuttavia che, tra gli alberghi che hanno cambiato gestione/proprietà,
alcuni potrebbero aver indicato come data di avvio di attività quella corrispondente
alla nuova gestione.
30
considerano gli alberghi a 4-5 stelle che, essendo generalmente più grandi, si
prestano maggiormente ad una gestione in affitto.
La componente degli alberghi in affitto, in particolare, raggiunge il 26% nel
Metapontino e il 22% a Maratea; nella città di Matera, invece, tutte le strutture sono di proprietà. Conseguentemente, la gestione viene effettuata dagli
stessi proprietari in quasi il 93% dei casi (84% nelle strutture con 4-5 stelle)
e la restante parte da manager esterni; questi ultimi sono maggiormente presenti negli alberghi dell’area jonica (21%) dove le dimensioni medie degli esercizi sono più elevate.
Gli stessi gestori sono in larghissima maggioranza di origine lucana (93%);
si tratta, quindi, di una imprenditorialità fortemente radicata sul territorio. Anche in questo caso, gli scostamenti maggiori rispetto alla media si riscontrano
nel Metapontino e a Maratea, dove l’offerta ha un più accentuato carattere
“industriale” (in entrambe le aree, la quota di imprenditori di origine extraregionale supera il 20%).
Graf. 2.2 - Origine territoriale dei gestori alberghieri per aree (%)
Pollino
Vulture/Melfese
Matera
Metapontino
Maratea
totale
0%
20%
lucana
40%
60%
80%
100%
extra-regionale
Fonte: indagine diretta
Oltre un quarto degli alberghi intervistati ha comunque cambiato gestione
nel corso della sua storia: il 13% una sola volta e una quota analoga più di
una volta. Il fenomeno è più evidente nel Metapontino, dove i cambiamenti di
gestione (in molti casi, più d’uno) hanno riguardato quasi la metà degli attuali
esercizi (47%).
31
La forma giuridica adottata dagli alberghi (cfr. tab. 2.1) denota, nel complesso, la presenza di un sistema abbastanza solido, in cui la componente più
“fragile” – quella delle imprese individuali – è decisamente meno diffusa rispetto al resto del Paese 6.
Decisamente più consistenti, per contro, sono le società di capitali che, in
Basilicata, raggiungono quasi il 45%, contro il 39% della media meridionale
ed il 26% di quella nazionale. Questa maggiore solidità giuridica è riscontrabile in percentuali significativamente elevate nelle strutture alberghiere del
Metapontino, dove le società di capitali superano il 63% e in quelle del Vulture/Melfese, dove sfiorano il 77%. Comprensibilmente, le società di capitali
sono maggiormente presenti negli esercizi con 4-5 stelle (57%) rispetto a
quelli classificati con 3 stelle (40%).
Tab. 2.1 - Forma giuridica delle imprese alberghiere
- distribuzione % -
Basilicata Mezzogiorno
imprese individuali
società di persone
società di capitale
altre forme
totale
Italia
24,5
30,6
44,9
-
28,5
31,6
38,4
1,5
32,2
41,4
25,7
0,7
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta e Infocamere
Incrociando la forma giuridica con l’anno di avvio dell’attività (cfr. tab. 2.2),
si rileva come lo sviluppo delle società di capitali, pur risultando abbastanza
distribuito nel tempo, abbia registrato un’impennata tra il 2000 e il 2005
(quasi il 30% di quelle attualmente esistenti sono nate, infatti, in questo periodo). Le società di persone, invece, hanno visto una maggiore crescita negli
anni ’80 e ‘90, mentre circa i 2/3 delle società individuali sono nate tra il 1990
e il 2005.
In sostanza, vi è stato, nel corso degli ultimi decenni, un crescente orientamento degli operatori alberghieri verso le tipologie giuridiche più “evolute”:
dapprima verso le società di persone e, nel periodo più recente, verso le società di capitale.
6 Ciò riflette uno sviluppo più recente dell’offerta ricettiva regionale, che tende a riconoscere
nelle forme giuridiche più solide anche uno strumento di maggiore efficacia manageriale.
32
Tab. 2.2 - Forma giuridica delle imprese alberghiere
e anno di costituzione (distribuzione %)
impresa società di società di
individuale persone
capitale
prima del 1980
1980-1990
1991-2000
2001-2005
dopo il 2005
totale
totale
12,5
16,7
37,5
29,2
4,2
13,3
26,7
20,0
13,3
16,7
18,2
13,6
18,2
29,5
13,6
15,3
18,4
23,5
24,5
12,2
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
2.2.2 LA CLIENTELA
Le tipologie di clientela degli alberghi intervistati risultano, evidentemente,
molto differenziate a seconda dell’area territoriale e della funzione turistica
che ciascuna esprime. Come è ben evidenziato dal graf. 2.3, l’area del Vulture/Melfese e la città di Matera operano prevalentemente con una clientela
non leisure, anche se nel comune capoluogo la componente di turismo culturale “pesa” per circa un terzo.
Graf. 2.3 - Tipologie di clientela degli alberghi intervistati per aree
- distribuzione % -
Pollino
Vulture/Melfese
Matera
Metapontino
Maratea
totale
0%
20%
lavoro /affari
40%
congressi/studio
60%
vacanza/soggiorno
80%
100%
altro
Fonte: indagine diretta
33
Nelle aree balneari e montane, invece, la vacanza costituisce la motivazione quasi esclusiva del soggiorno, con un’incidenza del 70/80% in termini di
presenze. Nel complesso, oltre la metà dell’offerta alberghiera indagata si rivolge ad una clientela di vacanza o di soggiorno; la componente congressuale (tra le più interessanti dal punto di vista economico), incide mediamente
per il 7%, ma raggiunge punte del 16% a Matera e del 14% a Maratea.
Il graf. 2.4 mette in relazione la tendenza delle aree ad accogliere un turismo “di prossimità” (per tale, intendendo quello proveniente da Basilicata,
Campania e Puglia) con la funzione turistica che esse esprimono (in particolare, la loro propensione ad accogliere un turismo di vacanza o soggiorno, piuttosto che un turismo d’affari). Come si può osservare, vi è una certa varietà
di “posizioni” e la ripartizione in quadranti (delimitati dai valori medi regionali)
è solo uno strumento per favorirne la lettura, ma non evidenzia veri e propri
cluster.
Graf. 2.4 - Funzioni turistiche e clientela di prossimità
clientela di prossimità (incidenza %)
80,0
vacanze di prossimità
altre aree
70,0
Pollino
60,0
Metapontino
50,0
40,0
Vulture/Melfese
Matera
30,0
20,0
Matera
10,0
vacanze con provenenienze diverse
turismi diversi non di prossimità
0,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
turismo di vacanza (incidenza %)
n.b. : le linee rosse corrispondono al dato medio complessivo
Fonte: indagine diretta
Nell’area del Pollino e, in misura minore, nel Metapontino risulta prevalente
il turismo dalle regioni vicine e dalla stessa Basilicata; Maratea, al contrario,
esprime una maggiore “apertura” sui mercati del turismo di vacanza. Abbastanza variegate sono anche le provenienze dei flussi turistici nella città di
34
Matera e nel Vulture/Melfese, dove più diffuso è il turismo professionale o
commerciale.
L’incidenza del turismo estero, come è noto, è piuttosto modesta in Basilicata: nel 2009 le presenze straniere sono risultate pari, mediamente, all’8,3%
del totale secondo i dati “ufficiali” dell’APT. E’ significativo notare che l’indagine diretta ha fornito un dato quasi identico, pur se frutto delle dichiarazioni
dei gestori e non di una rilevazione statistica puntuale.
Le aree dove la clientela straniera è maggiormente presente sono quelle di
Matera e Maratea, dove il turismo estero raggiunge il 15/20%; nel Vulture/Melfese ed a Matera si segnala, inoltre, una buona incidenza delle presenze provenienti dalle regioni del centro-nord Italia (tra il 35 e il 45% le relative
quote sul totale), grazie anche alle attività business.
2.2.3 IL PROFILO DELL’IMPRENDITORE
Il 76% degli imprenditori intervistati sono uomini; la percentuale più significativa di donne si registra a Maratea (44%) e nel Pollino (36%), aree tipicamente di vacanza. Complessivamente, si tratta di un’imprenditorialità abbastanza giovane, dal momento che quasi la metà degli operatori (49%) ha
un’età inferiore ai 50 anni.
Graf. 2.5 - Imprenditori alberghieri per fasce di età
- valori % oltre 60 anni
18%
fino a 39 anni
11%
da 40 a 50 anni
38%
da 51 a 60 anni
33%
Fonte: indagine diretta
35
Coerentemente con questo aspetto, nel campione d’indagine si riscontra un
buon livello di istruzione: il 66% degli imprenditori alberghieri possiede, infatti, un titolo di studio di livello superiore (diploma o laurea) e soltanto il 16%
ha conseguito unicamente l’obbligo scolastico.
Il livello di formazione sale decisamente negli alberghi a 4-5 stelle, con riferimento non tanto ai laureati, la cui incidenza relativa non è molto diversa rispetto alla media, quanto piuttosto a coloro che sono in possesso di un diploma di scuola media superiore, la cui quota raggiunge il 68%, a fronte del
32% rilevato negli alberghi a 3 stelle. Da questo punto di vista, si può ipotizzare che il management degli alberghi di fascia più elevata necessiti di un livello di formazione superiore, ma questo non è necessariamente “interpretato” da soggetti laureati.
Con il 22% di imprenditori con la scuola dell’obbligo e con l’11% di imprenditori laureati, Maratea è l’area dove il livello di istruzione è più basso;
circostanza – questa – riconducibile ad uno sviluppo turistico più datato e,
quindi, alla presenza di una classe imprenditoriale più self made.
Tab. 2.3 - Imprenditori alberghieri per titolo di studio
- distribuzione % -
scuola dell'obbligo
diploma professionale
diploma superiore
laurea
totale
MetaMatera Vulture
pontino
totale
Maratea
Pollino
15,6
18,8
43,8
21,9
22,2
22,2
44,4
11,1
15,8
52,6
31,6
6,7
46,7
46,7
7,7
23,1
46,2
23,1
14,3
35,7
28,6
21,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
Circa un quarto degli albergatori non parla alcuna lingua straniera, ma
quasi il 40% ne parla due; le aree in cui si riscontrano i maggiori elementi di
debolezza sotto questo profilo sono quelle del Vulture/Melfese e del Pollino.
La conoscenza delle lingue, inoltre, è relativamente più diffusa tra i manager
degli alberghi a 4-5 stelle.
L’indagine ha rivelato poi che il 75% degli imprenditori ha svolto altre attività lavorative prima di assumere la responsabilità della gestione alberghiera;
di questi, il 60% ha maturato un’esperienza all’interno del settore: il 19% con
una funzione direzionale o imprenditoriale e il restante 41% con altre funzioni
(lavoro dipendente, collaborazione nell’ambito dell’azienda familiare).
36
Nel complesso, 35 dei 98 albergatori intervistati (circa il 36%) hanno avuto
una precedente esperienza imprenditoriale nel settore turistico o in altri.
Il prospetto seguente sintetizza le provenienze professionali degli operatori
alberghieri del campione d’indagine:
Prospetto 2
Il percorso professionale degli imprenditori alberghieri intervistati
- valori assoluti senza esp.
lavorativa
imprenditori
alberghieri
intervistati
25
in altri
settori
98
con esp.
lavorativa
29
73
nel
settore
altre
funzioni
30
30
imprenditore
14
44
2.3 LA GESTIONE
2.3.1 I SERVIZI
I servizi offerti dalle strutture alberghiere sono stati indagati, innanzitutto,
prendendo in considerazione 6 tipologie di carattere tendenzialmente innovativo, al fine di verificarne la diffusione. Come si può osservare nel graf.2.6,
con l’unica eccezione della card elettronica per l’accesso alle camere, la dotazione media di tali servizi è tutt’altro che bassa, a segnalare una discreta propensione all’innovazione da parte degli operatori. Peraltro, vi sono notevoli
differenze a livello territoriale oltreché tra gli alberghi appartenenti alle diverse categorie.
La sala convegni (almeno 100 posti) è, mediamente, piuttosto diffusa
(60%), con un’incidenza minima soltanto nell’area del Pollino (31%).
La card elettronica è il servizio innovativo che presenta la percentuale più
bassa (12%): si tratta, per certi aspetti, di un dato sorprendente, considerata
la dimensione media relativamente elevata e la bassa anzianità media degli
alberghi intervistati. Nelle strutture della fascia alta, il servizio è maggiormente presente, ma con una percentuale non particolarmente elevata (29%); in
effetti, soltanto nella città di Matera la dotazione appare significativa, interes-
37
sando il 40% di tutti gli alberghi. Se si esclude, quindi, il comune capoluogo,
la “sensibilità” verso questo servizio (tipico degli alberghi di grandi dimensioni
e “di catena”) è ancora molto scarsa.
Graf. 2.6 - Incidenza % di alcuni servizi negli alberghi intervistati
100,0
81,6
80,0
65,3
64,3
60,2
58,2
60,0
40,0
20,0
12,2
0,0
sala
convegni
card
elettronica
internet
point
internet
camera
breakfast
buffet
buffet pasti
Fonte: indagine diretta
Piuttosto elevato, al contrario, è l’orientamento degli albergatori lucani verso l’offerta di servizi tecnologici: la disponibilità di un internet point , come
anche il collegamento internet nelle camere si attesta intorno al 60%, con
punte vicine al 100% nella città di Matera, che si dimostra, quindi, come la
destinazione turistica più “avanzata” in termini di offerta di servizi alberghieri
innovativi.
La colazione a buffet è ormai una prassi acquisita pressoché ovunque, con
una penetrazione media superiore all’80%; analogamente, il pranzo e/o la
cena a buffet risultano abbastanza diffusi, essendo offerti dal 65% degli alberghi. Ciò rileva una propensione organizzativa finalizzata al contenimento
dei costi di gestione, favorita peraltro dalla presenza di alberghi di mediograndi dimensioni; non è un caso, infatti, che la percentuale più elevata venga raggiunta nel Metapontino (78%) e quella più bassa nell’area del Pollino
(38%).
Vi è chiaramente una correlazione tra i servizi offerti e la classe dimensionale degli alberghi (cfr. tab. 2.4): la dotazione dei servizi considerati, infatti,
cresce passando dagli alberghi più piccoli a quelli più grandi, con una parziale
38
eccezione per i pasti a buffet, la cui diffusione relativa nella fascia di minore
dimensione è pressoché in linea con il dato medio.
Tab. 2.4 - Servizi offerti e dimensione degli alberghi
- % su totale alberghi intervistati -
fino a 50 da 50 a 99 100 e >
posti letto posti letto posti letto
sala convegni
card elettronica
internet point
internet camere
breakfast buffet
ristorante buffet
45,7
14,3
51,4
60,0
71,4
68,6
52,9
50,0
58,8
85,3
50,0
86,2
24,1
75,9
75,9
89,7
79,3
totale
60,2
12,2
58,2
64,3
81,6
65,3
Fonte: indagine diretta
Un ulteriore livello di indagine ha riguardato la modalità con cui vengono
gestiti i servizi; a tal fine, è stata verificata la presenza di una gestione diretta
degli stessi o, in alternativa, di una gestione tramite affidamento a terzi o
forme di convenzione (in quest’ultimi casi, con la possibilità di trasformare i
costi fissi dell’azienda alberghiera in costi variabili e di aumentare, quindi, la
flessibilità gestionale).
La scelta tra le due modalità di gestione (diretta o esterna) riflette diversi
fattori, tra i quali assumono un particolare rilievo:
- le dimensioni degli esercizi, in particolare la possibilità di realizzare economie di scala nella gestione diretta dei servizi;
- la presenza di operatori sul mercato locale in grado di assicurare determinati servizi a condizioni adeguate;
- l’esistenza di collegamenti significativi tra gli operatori, che potrebbero
rendere convenienti, dal punto di vista economico, forme di acquisto collettivo dei servizi.
Come si può osservare nel graf. 2.7, la stragrande maggioranza degli alberghi (85%) gestisce direttamente il proprio ristorante (la quota raggiunge il
93% nelle strutture classificate a 4/5 stelle). A livello di aree, la quota di gestione diretta della ristorazione è relativamente bassa a Matera (50%), in
considerazione del fatto che diversi alberghi non dispongono di un ristorante
interno e si affidano, quindi, ad esercizi esterni per fornire il servizio.
L’incidenza più bassa di gestione diretta si registra con riferimento agli stabilimenti balneari (41%), senza significative differenze tra Maratea e Meta-
39
pontino, come anche tra le categorie alberghiere. Sebbene la maggior parte
degli alberghi opti per la convenzione con altri operatori, la quota corrispondente alla gestione diretta appare comunque elevata se confrontata con quella riscontrabile in altre destinazioni balneari in Italia, e ciò riflette la presenza
relativamente diffusa, nella regione, di alberghi di medio-grandi dimensioni,
che si configurano come resort ad offerta integrata di servizi.
Nel caso dei servizi transfert e degli impianti e attrezzature sportive, la gestione diretta è segnalata da circa la metà degli alberghi e non sembra condizionata dalla dimensione degli esercizi; molto spesso, anzi, è proprio la piccola dimensione a favorire tale prassi in forza di una maggiore flessibilità.
Graf. 2.7 - Servizi a gestione diretta negli alberghi intervistati
- incidenza % -
31,3
lavanderia
89,8
pulizia
85,1
ristorante
40,7
stabilimento balneare
55,9
impianti sportivi
44,4
transfert
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
Fonte: indagine diretta
Più interessanti i risultati dell’indagine in ordine alla gestione dei servizi per
l’impresa: circa 2 alberghi su 3 affidano a terzi il servizio di lavanderia (in
questo caso, può sorprendere quel terzo che ancora gestisce direttamente il
servizio, essendo ormai acquisita l’opportunità di rendere flessibile questa
“voce” di costo). L’incidenza più alta di gestione diretta si riscontra nell’area
del Vulture/Melfese (54%) ed a Maratea (33%), dove forse sono meno disponibili servizi esterni.
I servizi di pulizia, invece, vengono effettuati direttamente dall’albergo nella stragrande maggioranza dei casi (90%), essendo ancora poco diffusa (anche in altre aree del Paese) la prassi di affidare in outsourcing tali attività. In
40
questo caso, mentre non si riscontrano differenze rilevanti tra le categorie alberghiere, si osserva una percentuale di gestione diretta decisamente bassa a
Maratea (56%).
In generale, l’esternalizzazione dei servizi è più elevata negli esercizi di piccole dimensioni, che ricavano da essa maggiori vantaggi sul piano del contenimento dei costi fissi di gestione.
2.3.2 LA QUALITÀ
L’attenzione alla qualità da parte degli operatori intervistati è stata valutata
sia attraverso l’esistenza di certificazioni tradizionali attestanti la qualità dell’albergo, sia attraverso l’adozione – nella gestione aziendale – di iniziative
e/o servizi in materia di qualità ambientale, verificando altresì in quale misura
la qualità è percepita dagli albergatori come un fattore distintivo nei confronti
della clientela e, quindi, come un elemento su cui far leva per competere
meglio sul mercato.
La tabella seguente sintetizza la situazione per aree e categorie alberghiere
relativamente alla certificazione di qualità in senso stretto:
Tab. 2.5 - Certificazioni di qualità negli alberghi intervistati
- incidenza % per categorie e aree -
ISO 9001
Ecolabel
marchio
CCIAA
nessuna
certificaz.
totale
14,3
6,1
28,6
58,2
3 stelle
4/5 stelle
9,0
25,8
4,5
9,7
31,3
22,6
61,2
51,6
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/Melfese
Pollino
12,5
15,8
26,7
-
5,3
13,3
6,3
12,5
26,3
40,0
23,1
31,3
75,0
68,4
20,0
76,9
62,5
Fonte: indagine diretta
In primo luogo, si può osservare come la certificazione di qualità non sia
uno strumento molto diffuso, dal momento che quasi il 60% non dispone di
alcuna forma di certificazione, con una differenza tutto sommato modesta
(nell’ordine di 10 punti percentuali) tra gli alberghi della fascia intermedia e
alta, a conferma che la sensibilità alla qualità non è un problema di categoria
alberghiera.
41
A livello territoriale, le differenze sono, invece, molto accentuate: a Matera
solo il 20% degli alberghi non ha alcuna certificazione, mentre l’incidenza è
superiore al 60% in tutte le altre aree; a sorprendere è soprattutto il dato relativo a Maratea e al Metapontino, dove vi sono numerose strutture che ambiscono ad un’offerta di qualità.
Con riferimento alle tipologie di certificazioni, gli scostamenti più marcati
riguardano le categorie alberghiere piuttosto che le aree. La certificazione europea ISO 9001, la più impegnativa ma anche la più qualificante, interessa
meno del 15% degli alberghi intervistati, ma quasi il 26% delle strutture a 45 stelle (anche in questo caso, è la città di Matera a vantare la quota più elevata di alberghi certificati).
Largamente diffusa è l’adozione nella gestione alberghiera di misure ecocompatibili: la raccolta differenziata viene adottata dai 2/3 degli esercizi,
l’utilizzo di materiali anallergici da oltre la metà e l’utilizzo di detergenti non
inquinanti da quasi il 70%.
Graf. 2.8 - Raccolta differenziata e misure eco-compatibili
- incidenza % per aree -
100
94
89 89
80
87
81
79
77
67
67
60
46 46
40
32
20
totale
Maratea
raccolta differenziata
Metapontino
Matera
Vulture
Pollino
misure eco-compatibili come fattore distintivo
Fonte: indagine diretta
Più interessanti, a questo proposito, sono le differenze a livello territoriale.
Assumendo come riferimento la raccolta differenziata, che rappresenta la
modalità più oggettivamente verificabile, si può constatare come, mentre a
Maratea, a Matera e nel Pollino gli alberghi che vi ricorrono sono tra l’80 e il
90%, nel Metapontino, che dovrebbe mostrare una sensibilità più elevata a
42
questa prassi, essendo un’area turisticamente giovane e, per di più, con una
costa di ottima qualità ambientale, la quota scende al 32%. Ciò, peraltro,
contrasta nettamente con l’orientamento degli operatori dell’area a considerare le misure eco-compatibili un fattore distintivo nei confronti della clientela
(79% delle segnalazioni). Da questo punto di vista, si può ritenere che il problema della scarsa sensibilità nei confronti della raccolta differenziata riguardi
piuttosto gli amministratori locali, dai quali poi dipende, ultimamente, l’adozione di tali servizi.
2.3.3 I COSTI
Nel quadro dell’analisi della gestione delle imprese alberghiere, si è voluto
approfondire anche la struttura dei costi del bilancio aziendale, ovviamente
per macro-voci. L’obiettivo non era tanto quello di valutare la correttezza dei
“pesi “delle varie voci, che necessiterebbe di strumenti diversi e più “fini” di
analisi, quanto piuttosto di verificare la presenza o meno di scostamenti significativi a livello territoriale.
La tab. 2.6 sintetizza la situazione riscontrata e mette in evidenza come la
struttura dei costi sia, ovunque, abbastanza omogenea, a conferma anche di
un corretto approccio, da parte degli operatori intervistati, alla domanda formulata nel questionario d’indagine.
Tab. 2.6 - La struttura dei costi negli alberghi intervistati
- composizione % -
personale energia
ammorta- acquisti
promoz./
menti
mat. prime pubblicità
altro
totale
totale
33,2
19,3
14,7
22,9
4,4
5,4
100,0
3 stelle
4/5 stelle
33,2
33,4
19,4
19,1
14,6
15,0
23,0
22,7
4,4
4,4
5,5
5,4
100,0
100,0
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/Melfese
Pollino
38,6
31,2
33,9
39,0
33,3
17,3
21,6
18,0
18,3
19,2
14,1
10,0
18,1
15,1
14,9
23,3
22,4
18,2
20,7
22,7
3,7
4,3
6,3
3,7
4,4
2,9
10,6
5,4
3,3
5,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
La voce “personale” è quella di maggiore consistenza, incidendo mediamente per il 33%; la quota è più contenuta nel Metapontino, dove si attesta
intorno al 31%, e ciò potrebbe essere attribuibile alle economie di scala deri-
43
vanti dalle maggiori dimensioni che, come visto, caratterizzano gli alberghi in
quest’area (peraltro, va tenuto presente che il maggior peso della voce residuale “altro” rispetto alla media – 11% contro 5% – tende a ridurre l’importanza relativa degli altri costi).
2.4 LE RISORSE UMANE
Le caratteristiche delle risorse umane delle aziende alberghiere sono state
indagate con riferimento alla composizione tipologica del personale impiegato, ai canali di reclutamento e alle eventuali difficoltà di reperimento dei profili professionali ricercati, nonché agli aspetti legati alla formazione e all’aggiornamento.
2.4.1 LA COMPOSIZIONE DEL PERSONALE ALBERGHIERO
Le imprese del campione d’indagine occupano, complessivamente, circa
1.700 unità, il 59% delle quali è costituito da lavoratori stagionali e collaboratori occasionali; la quota di personale dipendente fisso annuale raggiunge,
invece, il 29%, mentre il restante 12% è rappresentato dalla compagine imprenditoriale (titolari e soci) e dai coadiuvanti familiari.
Nel settore alberghiero prevalgono ampiamente, quindi, i rapporti di lavoro
di tipo non continuativo ed a tempo determinato, e ciò rappresenta indubbiamente un elemento di criticità, perché rende più problematica l’accumulazione della professionalità nella manodopera. La temporaneità e precarietà
delle posizioni lavorative, associate all’assenza di prospettive di carriera professionale, tendono infatti a disincentivare gli investimenti in formazione da
parte della forza lavoro, come documentato da diversi studi e ricerche.
Forti differenze nella struttura del personale emergono sia a livello di categorie alberghiere sia a livello territoriale.
Con riferimento al primo aspetto (cfr. tab. 2.7), si può osservare come negli alberghi a 4-5 stelle l’incidenza delle figure imprenditoriali e dei coadiuvanti familiari (pari al 5%) sia di gran lunga inferiore rispetto a quella riscontrabile negli alberghi a 3 stelle, dove prevale, invece, una struttura familiare e dove queste due componenti, insieme, sfiorano il 25% del personale complessivo. Da ciò deriva una quota più elevata di personale dipendente negli alberghi delle categorie superiori, rappresentato, tuttavia, in larga parte da lavoratori stagionali, mentre negli alberghi a 3 stelle “pesano” in misura maggiore i
dipendenti fissi annuali. Il motivo è riconducibile all’ubicazione territoriale degli esercizi: gli alberghi delle categorie superiori di dimensioni più elevate si
44
concentrano nelle aree di turismo balneare ed esprimono, per ciò stesso, una
maggiore domanda di personale stagionale/occasionale.
Tab. 2.7 - La struttura del personale per categorie
- incidenza % -
totale
titolari, soci
coadiuvanti familiari
dipendenti fissi annuali
dipendenti stagionali
collaboratori occasionali
totale
3 stelle
4/5 stelle
9,9
2,5
28,9
40,9
17,8
19,2
5,1
33,5
30,6
11,6
4,0
0,9
25,9
47,5
21,8
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
In effetti, le differenze tra le aree sono particolarmente marcate, evidenziando proprio la stagionalità nella funzione turistica di ciascuna. A Maratea la
componente stagionale del personale sfiora l’86% del totale (quella dei dipendenti fissi raggiunge soltanto il 9%); mentre nel Metapontino gli stagionali si attestano intorno al 70%. Per contro, a Matera la componente stagionale,
pure significativamente presente, non arriva ad un terzo del totale del personale impiegato.
Tab. 2.8 - Composizione del personale per tipologia e aree
- incidenza % -
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture
Pollino
9,9
2,5
28,9
40,9
17,8
4,7
2,6
6,8
85,8
-
4,3
0,7
14,5
68,4
12,1
10,2
0,4
51,7
29,8
7,9
16,9
6,8
33,8
9,5
33,1
24,8
8,5
24,8
29,1
12,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
totale
titolari, soci
coadiuvanti familiari
dipendenti fissi annuali
dipendenti stagionali
collaboratori occasionali
totale
Fonte: indagine diretta
Va sottolineata, inoltre, l’incidenza relativamente elevata dei collaboratori
occasionali nel Vulture/Melfese (circa il 33% del totale); in questo caso, il fattore stagionale sembra pesare assai poco, e il ricorso a questo tipo di mano-
45
dopera appare più legato alla ricerca di una maggiore flessibilità nella gestione alberghiera.
2.4.2 IL REPERIMENTO DEL PERSONALE
Il canale più diffuso per il reclutamento del personale è la “rete di conoscenze”, segnalata dal 70% degli operatori intervistati; quota che supera il
90% nel caso degli alberghi a 3 stelle. Il sistema formativo incide davvero
poco nella ricerca del personale; ma ciò che sorprende maggiormente è la
circostanza che ad esso ricorrono in misura maggiore le strutture della categoria intermedia (25% delle segnalazioni) rispetto a quelle delle categorie superiori (4%). Da questo punto di vista, si potrebbe ipotizzare che le aziende
più “industriali” non riconoscano nel sistema formativo uno strumento adeguato di preparazione del personale.
Anche tra le aree si rilevano differenze significative, riconducibili a molteplici fattori, tra i quali possono essere ricompresi sia la diversa presenza di
strutture formative a livello territoriale, sia la diversa “intensità” delle reti relazionali che caratterizzano ciascun contesto, da cui deriva un maggiore o
minore ricorso a canali informali e diretti di incontro tra domanda e offerta di
lavoro.
Tab. 2.9 - I canali di reclutamento del personale
- % delle segnalazioni (a) -
domande
rete di
all'azienda conoscenze
sistema
formativo
altro
totale
52,0
72,4
15,3
2,0
3 stelle
4/5 stelle
57,7
45,7
94,2
47,8
25,0
4,3
1,9
2,2
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/Melfese
Pollino
44,4
84,2
80,0
30,8
31,3
66,7
73,7
53,3
84,6
75,0
33,3
5,3
6,7
7,7
18,8
7,7
6,3
(a) la somma delle % è superiore a 100 perché era possibile fornire più risposte
Fonte: indagine diretta
Il questionario ha permesso di rilevare anche le specifiche figure professionali per le quali esistono problemi di carenza sul mercato locale.
46
Il primo dato da rimarcare è l’ampia “varietà” di profili con difficoltà di reperimento, al di là del “peso” diverso che tali difficoltà assumono per ciascun
profilo (misurato dal numero di segnalazioni in percentuale sul totale). Come
si può osservare nel prospetto seguente, le difficoltà di reclutamento non riguardano soltanto le qualifiche più elevate, ma anche personale generico
(addetti alle pulizie, personale generico di cucina). Inoltre, le qualifiche maggiormente carenti, a giudizio degli operatori alberghieri, sono quelle più “tradizionali” del settore della ristorazione (cuochi e camerieri di sala) e gli addetti alla reception.
Tab. 2.10 - I profili professionali
di difficile reperimento
% delle
segnalaz.
cameriere
cuoco
receptionist
personale di cucina
barman
addetto ai piani
personale di sala
capo servizio
addetto alle pulizie/inserviente
altri profili
totale
totale risposte
23,5
19,6
18,6
9,8
6,9
5,9
4,9
3,9
3,9
2,9
100,0
102
Fonte: indagine diretta
Se per le figure “generiche” si può ipotizzare un problema di scarsa “appetibilità” del lavoro offerto (in altri termini, trattandosi di mansioni molto spesso disagevoli e faticose, non sempre è facile trovare persone disponibili a ricoprirle), negli altri casi, le difficoltà nel trovare le qualifiche richieste rinviano
al rapporto tra sistema scolastico e formativo orientato al turismo e mondo
delle imprese.
In effetti, circa un terzo degli operatori attribuisce tali difficoltà alla carenza
della necessaria qualificazione e il 20% alla carenza sul mercato della figura
richiesta. Sulla base di queste valutazioni, si può ritenere che l’attuale offerta
formativa sia, da un lato, non adeguata, dall’altro, non mirata alle specifiche
esigenze delle imprese.
47
Graf. 2.9 - I motivi delle difficoltà di reperimento del personale
- valori % -
retribuzione
elevata
10%
altro
2%
mancanza
qualificazione
33%
carenza della
figura
20%
carenza strutture
formative
8%
mancanza
esperienza
27%
Fonte: indagine diretta
Significativo, peraltro, è anche l’aspetto relativo alla mancanza della necessaria esperienza lavorativa dei soggetti da assumere, indicata come “nodo
critico” dal 27% degli albergatori intervistati.
I motivi alla base delle difficoltà di reperimento del personale presentano
una certa differenziazione a seconda delle figure professionali ricercate, come
è evidenziato nella tabella seguente, che riporta i dati relativi ai primi 3 profili
più richiesti:
Tab. 2.11 - I motivi delle difficoltà di reperimento
per principali profili (% delle segnalazioni)
cameriere
mancanza di qualificazione
mancanza di esperienza
carenza di strutture formative
ridotta presenza sul mercato
retribuzione elevata richiesta
altri motivi
totale
cuoco
receptionist
37,0
23,9
8,7
19,6
10,9
-
28,6
31,0
4,8
21,4
14,3
-
32,4
27,0
8,1
18,9
10,8
2,7
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
48
Si evidenzia, in particolare, una maggiore importanza delle difficoltà legate
alla scarsa esperienza lavorativa dei soggetti da assumere come cuochi (31%
delle segnalazioni), per i quali “pesa” in misura relativamente maggiore anche l’elevata retribuzione richiesta dai soggetti in possesso di tale qualifica, e
una scarsa qualificazione di base che, a giudizio di molti albergatori, caratterizza la figura professionale dei camerieri (37% delle indicazioni).
Dal punto di vista territoriale, le maggiori difficoltà di reperimento del personale si registrano nel Metapontino (89% delle segnalazioni, a fronte di una
media del 58%), dove incide, probabilmente, anche uno squilibrio quantitativo tra domanda e offerta di lavoro, ed a Matera, dove ciò potrebbe riflettere
maggiormente, invece, le aspettative di elevata qualificazione da parte del sistema ricettivo.
Graf. 2.10 - Difficoltà di reperimento del personale alberghiero
- % su totale segnalazioni -
altre aree
38,1
Pollino
31,3
61,5
Vulture
Matera
73,3
88,9
Metapontino
50,0
Maratea
58,3
totale
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
Fonte: indagine diretta
2.4.3 LA FORMAZIONE
Il bisogno di formazione e aggiornamento è, generalmente, molto avvertito
nel settore alberghiero; l’indagine ha mirato, quindi, a verificare la propensione degli operatori a promuovere direttamente la partecipazione del personale a iniziative di formazione esterne alle aziende (esclusi i corsi obbligatori
per legge come, ad esempio, quelli per la sicurezza conseguenti alla L.
626/94), oltreché ad investire in formazione imprenditoriale.
49
La quota di aziende che ha provveduto ad offrire al personale momenti
specifici di formazione e/o aggiornamento è pari al 35%; le percentuali più
elevate si riscontrano tra gli alberghi di categoria elevata (46%) e di maggiori
dimensioni (57%) che, evidentemente, dispongono anche di maggiori risorse
finanziarie da investire in tale direzione.
Tab. 2.12 - La partecipazione del personale
a corsi di formazione e aggiornamento
- % delle segnalazioni (a) -
personale imprenditori
dipendente
e soci
totale
35,1
23,7
3 stelle
4/5 stelle
29,7
25,0
45,5
21,2
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/Melfese
Pollino
22,2
47,4
40,0
38,5
12,5
33,3
5,3
33,3
23,1
25,0
Fonte: indagine diretta
La partecipazione a momenti di formazione per i titolari ed i coadiuvanti familiari delle aziende alberghiere è stata segnalata, invece, dal 24% degli operatori intervistati; in questo caso, sono gli alberghi della categoria intermedia
e di più piccole dimensioni ad esprimere una maggiore propensione alla formazione imprenditoriale.
Qualche differenza è riscontrabile a livello territoriale: nel caso della formazione per il personale, le percentuali più elevate si registrano nel Metapontino
(47%), vale a dire, l’area dove l’attività turistica ha conosciuto la maggiore
espansione. La formazione all’imprenditorialità, per contro, è maggiormente
avvertita nelle altre aree e, in modo particolare, a Maratea ed a Matera; ciò è
probabilmente da ricondurre, nel primo caso, alle esigenze di adeguamento e
riqualificazione che interessano una componente significativa del patrimonio
ricettivo, nel secondo, alle esigenze imposte dalla gestione di un sistema di
offerta di qualità elevata.
Si è cercato anche di indagare quali siano le forme di aggiornamento più
diffuse tra gli operatori e quali metodologie formative vengano ritenute maggiormente idonee.
50
Dalla lettura dei dati riportati nel graf. 2.11, emerge con tutta evidenza
come gli imprenditori facciano ricorso assai poco ai corsi di formazione “tradizionali”, come anche a convegni e conferenze. L’interesse maggiore, al contrario, va a forme di aggiornamento che possano essere autogestite (come la
consultazione di siti internet specializzati e di pubblicazioni) o che favoriscano
un trasferimento diretto di know how (viaggi studio, interscambi tra operatori).
Graf. 2.11 - Forme di aggiornamento professionale utilizzate
dagli imprenditori (incidenza %)
siti internet
specializzati
68,9
pubblicazioni
specialistiche
62,7
viaggi di studio
60,0
interscambi tra
operatori
59,5
convegni e conferenze
47,2
corsi intensivi e stage
0,0
44,4
20,0
40,0
60,0
80,0
Fonte: indagine diretta
Probabilmente, la mancanza di tempo costituisce la motivazione principale
alla base di tali orientamenti: lo si deduce anche dal fatto che i corsi di formazione siano valutati positivamente, benché vengano frequentati assai poco. Se si eccettua questo caso specifico, l’indicazione di preferenza sui metodi/strumenti di aggiornamento (cfr. graf. 2.12) appare complessivamente
coerente con il loro effettivo utilizzo.
51
Graf. 2.12 - Preferenze degli imprenditori nell'aggiornamento
professionale (punteggi da 1 a 10)
8
7,8
7,6
7,5
7,3
7,4
7,0
7
6,5
6,5
6
5,5
viaggi di
studio
convegni e
conferenze
corsi intensivi interscambi
e stage
tra operatori
pubblicazioni
specialistiche
siti internet
specializzati
Fonte: indagine diretta
2.5 INTEGRAZIONE E COOPERAZIONE
Obiettivo di questa sezione dell’indagine è quello di verificare la sensibilità/propensione degli albergatori alla cooperazione/collaborazione con altri
operatori e di analizzare le forme di aggregazione utilizzate.
Si è inteso, altresì, valutare il grado di integrazione della filiera di produzione turistica locale attraverso le politiche di acquisto di beni e servizi adottate
dalle strutture alberghiere.
2.5.1 PARTECIPAZIONE A FORME DI AGGREGAZIONE
L’adesione a qualche forma di aggregazione è da considerarsi, nel complesso, modesta, interessando soltanto il 56% degli esercizi oggetto d’indagine; ciò anche in considerazione del fatto che, nel 23% dei casi, si tratta di
adesione ad associazioni di categoria, vale a dire, la tipologia meno “coinvolgente” di appartenenza. Bassissima, inoltre, è la partecipazione a catene alberghiere (3%) e del tutto assente quella a cooperative d’acquisto.
E’ evidente che tale situazione pregiudica le possibilità di sviluppare azioni
“di sistema” nel settore, proprio per l’assenza, in molti casi, dei principali
strumenti per realizzarle.
52
Graf. 2.13 - Partecipazione a forme di aggregazione
- valori % -
consorzio
29%
nessuna
44%
altro
catena
1%
3%
associazione
23%
Fonte: indagine diretta
Con riferimento agli alberghi che aderiscono a consorzi/catene, sono state
indagate anche le attività/servizi assicurate dall’aggregazione. Sebbene, in
questo caso, i “numeri” del campione di indagine si riducano notevolmente,
emergono abbastanza chiaramente due tendenze:
• i servizi maggiormente utilizzati sono quelli che attengono alle attività di
promozione (pubblicità, partecipazione a fiere) e commercializzazione (sito internet con booking), ovvero, attività “a valle” del processo di produzione (a beneficiare di questi servizi è una quota di alberghi superiore al
50%) 7;
• le attività “a monte” del processo produttivo, ovvero quelle che attengono
agli acquisti collettivi e alla gestione del personale, sono assai poco presenti, con percentuali di utilizzo da parte degli alberghi aderenti che non
superano il 10-15%.
7 Va sottolineata, a tale proposito, l’incidenza piuttosto bassa del “catalogo unitario” che, solitamente, rappresenta la prima espressione di una qualsiasi forma di aggregazione (non si può
escludere, tuttavia, che la domanda del questionario d’indagine sia stata male interpretata).
53
Graf. 2.14 - Servizi usufruiti nell'ambito dell'aggregazione
- % su totale alberghi associati -
5,6
acquisti collettivi
call center
11,1
sito Internet senza prenotaz.
11,1
scambio di personale
11,1
13,9
formazione del personale
16,7
convenzioni con fornitori
27,8
catalogo unitario
55,6
sito Internet con prenotazione
58,3
pubblicità
66,7
partecipazione a fiere
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
Fonte: indagine diretta
La differenza tra le aree è rilevante in ordine al grado di adesione degli alberghi a forme di aggregazione, come si osserva nel grafico seguente:
Graf. 2.15 - Alberghi che aderiscono a forme di aggregazione
- incidenza % per aree -
altre aree
40,9
37,5
Pollino
30,8
Vulture/Melfese
80,0
Matera
Metapontino
55,6
Maratea
77,8
51,0
totale
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
Fonte: indagine diretta
54
Le aree dove la propensione alla cooperazione è più elevata tra gli operatori sono quelle di Matera e Maratea, che vantano, probabilmente, la presenza
di consorzi radicati da più tempo e maggiormente attivi.
Il più basso grado di adesione che si registra nel Metapontino può essere
spiegato, invece, con la presenza di resort di grandi dimensioni, poco interessati ad una partecipazione aggregativa; mentre nelle altre aree sembrano essere ancora poco diffusi gli strumenti di cooperazione.
2.5.2 LA COLLABORAZIONE COME OPPORTUNITÀ
La situazione indagata, tuttavia, è molto diversa rispetto a quella auspicata
dagli stessi imprenditori. Con una specifica domanda del questionario d’indagine, i cui risultati sono riportati nella tab. 2.13, si è voluta indagare la sensibilità degli intervistati nei confronti della collaborazione, allo scopo di valutare
se essa viene interpretata come un’opportunità o piuttosto come un “inciampo”.
Tab. 2.13 - Opportunità della collaborazione secondo gli albergatori intervistati
- incidenza % delle risposte -
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture
Pollino
14,0
9,7
46,2
30,1
12,5
25,0
37,5
25,0
37,5
62,5
13,3
40,0
46,7
25,0
16,7
33,3
25,0
20,0
66,7
13,3
18,2
13,6
50,0
18,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
totale
non ne vale la pena
è inevitabile
è necessaria
è indispensabile
totale
altre
aree
Fonte: indagine diretta
Contrariamente al basso livello di “collaborazione reale”, emerge un elevato livello di “collaborazione auspicata”: infatti, oltre il 75% gli imprenditori ritiene indispensabile (30%) o, comunque, necessaria la collaborazione (30%);
il che è certamente sorprendente, dal momento che, in altre aree del Paese,
questa propensione si rivela decisamente più bassa.
A tale proposito, si può formulare l’ipotesi che, laddove gli strumenti di collaborazione sono assenti, la loro presenza sia auspicata, mentre laddove sono
presenti, si evidenziano anche le difficoltà e, quindi, la collaborazione viene
valutata meno positivamente.
Le stesse risposte disaggregate per aree territoriali sembrano confermare
questa interpretazione: a Maratea e, in misura minore, anche a Matera, le
55
aggregazioni sono maggiormente presenti e operative, ma il giudizio sulla cooperazione è meno positivo rispetto alla media.
2.5.3 I RAPPORTI DI FILIERA
Al fine di valutare il grado di integrazione delle strutture alberghiere intervistate con il tessuto economico locale, è stato chiesto agli imprenditori di indicare le quote di acquisti di beni e servizi effettuati presso fornitori in regione o fuori regione 8. I fornitori sono rappresentati, in realtà, sia dalle imprese
di produzione che dagli operatori dell’intermediazione commerciale (grossisti): nel primo caso, la localizzazione del fornitore coincide, evidentemente,
con quella della produzione, nel secondo caso, invece, ciò non si verifica necessariamente, dal momento che il grossista locale può commercializzare
prodotti di imprese extra-locali.
Precisato questo aspetto, si può osservare come, nel caso dei beni di consumo alimentare, la quota di acquisti effettuati presso grossisti extra-locali
raggiunga il 34%, mentre la quota realizzata con grossisti locali è pari al
43%; relativamente modesto, quindi, è il ricorso diretto ai produttori, tra i
quali assumono comunque una maggiore importanza quelli locali, presso i
quali si concentra il 19% circa della spesa complessiva. Nel settore alimentare, gli acquisti in regione raggiungono, quindi, il 63% del totale: una quota
che può considerarsi più che soddisfacente, considerate le piccole dimensioni
della regione e l’ampia offerta di prodotti alimentari nelle regioni vicine.
Tab. 2.14 - Acquisti locali ed extra-locali (indici %)
fornitori locali
fornitori extra-locali
totale
produttori grossisti produttori grossisti
prodotti alimentari
19,4
43,1
3,4
34,1
100,0
prodotti e servizi
non alimentari
24,2
39,3
4,0
32,4
100,0
Fonte: indagine diretta
Non molto dissimile il quadro che emerge dai dati relativi agli acquisti dei
beni di consumo non alimentare: anche in questo caso, si riscontra una certa
prevalenza dei fornitori locali (64 contro 36%), con un’incidenza, tuttavia, più
8
Su questo aspetto, cfr. Centro Studi Unioncamere (a cura di), “L’economia del turismo in
Basilicata”, agosto 2008.
56
elevata dei produttori (24%) rispetto a quanto osservato nel mercato dei prodotti alimentari.
Con riferimento ad alcune “voci” di dettaglio, la propensione all’acquisto locale scende notevolmente nel caso dei prodotti della “linea cortesia” (34%),
mentre una fornitura decisamente locale è quella del “noleggio/lavaggio di
biancheria” (il 72% degli acquisti complessivi viene effettuato in regione).
2.6 GLI INVESTIMENTI
L’analisi degli investimenti effettuati/programmati dalle aziende alberghiere
è particolarmente importante per interpretare le spinte innovative e il grado
di evoluzione dell’intero settore.
Sono state considerate, in particolare, due tipologie di investimenti: quelli
strutturali, relativi cioè al rinnovo, all’ampliamento o alla riqualificazione delle
strutture, e quelli tecnologici, che generalmente richiedono minori risorse, ma
sono indici di una propensione all’innovazione nella gestione aziendale. Si è
considerata, inoltre, una prospettiva di medio termine, facendo riferimento
agli ultimi 5 anni per gli investimenti realizzati e ai prossimi 5 anni per quelli
programmati.
2.6.1 INVESTIMENTI STRUTTURALI E TECNOLOGICI
Quasi il 46% degli alberghi intervistati ha effettuato investimenti strutturali
nell’ultimo quinquennio; il 40% ha programmato di realizzarne nel breve-medio periodo e tra quest’ultimi, circa una metà ne ha già effettuati nel recente
passato.
Questo primo dato è certamente significativo e confortante: la “propensione all’investimento” (e, quindi, all’ammodernamento e alla qualificazione dell’offerta ricettiva) è complessivamente elevata, favorita anche, probabilmente, dalla disponibilità di incentivi pubblici.
Nella maggioranza dei casi (69%), gli investimenti realizzati hanno riguardato la ristrutturazione degli immobili; mentre tra gli interventi programmati
risulta prevalente l’obiettivo della creazione di nuovi servizi. L’ampliamento
della ricettività nelle strutture esistenti rappresenta, invece, una prospettiva
piuttosto limitata, sia per problemi di natura strutturale che di mercato.
Si può quindi concludere che, se nel recente passato sono stati effettuati
soprattutto interventi strutturali, nei prossimi anni gli operatori alberghieri
punteranno in misura maggiore allo sviluppo di nuovi servizi. Con riferimento
a quest’ultimi, le risposte fornite segnalano come prioritari gli investimenti
57
nell’area della “salute e benessere” e dei servizi ricreativi, con quote sul totale
degli interventi programmati pari, rispettivamente, al 26 e al 21%.
Graf. 2.16 - Investimenti strutturali effettuati e programmati
- incidenza % -
87,2
creazione servizi
ampliamento
53,3
28,2
17,8
41,0
ristrutturazione
68,9
nessun investimento
36,7
0,0
20,0
effettuati
programmati
40,0
60,0
80,0
100,0
Fonte: indagine diretta
Contrariamente a quanto ci si poteva attendere, gli investimenti tecnologici
(che richiedono, di norma, un minore sforzo finanziario) mostrano una diffusione tra gli alberghi del campione d’indagine non dissimile da quella rilevata
per gli investimenti strutturali: il 46% circa degli operatori li ha già effettuati,
mentre il 40% li ha programmati per i prossimi 5 anni.
Circa le tipologie di intervento (cfr. graf. 2.18), gli investimenti finora realizzati hanno riguardato soprattutto l’adozione dell’antenna satellitare, la realizzazione di internet point e l’adozione di sistemi di booking tramite il web.
Nell’immediato futuro, invece, gli albergatori sembrano puntare prevalentemente sugli investimenti finalizzati al risparmio energetico e, in misura minore, al risparmio idrico; ciò, probabilmente, sia per la crescente importanza
delle tariffe di questi servizi per il bilancio aziendale, sia per la disponibilità di
incentivi finanziari ad hoc.
58
Graf. 2.17 - Investimenti tecnologici effettuati e programmati
- incidenza % -
nessun
investimento
36,7%
si, effettuati
45,9%
si, programmati
39,8%
Fonte: indagine diretta
Graf. 2.18 - Investimenti tecnologici per tipologia
- incidenza % 4,8
8,3
altro
24,1
19,4
interventi risparmio idrico
interventi risparmio energetico
19,3
19,4
presa modem nelle camere
21,7
internet point
33,3
12,1
13,9
card accesso camere
16,9
prenotazione tramite e-mail
30,6
24,1
antenna satellitare
0,0
effettuati
65,1
38,9
20,0
69,4
40,0
60,0
80,0
programmati
Fonte: indagine diretta
59
2.6.2 INVESTIMENTI PER CATEGORIA, DIMENSIONE ALBERGHIERA ED AREE
La propensione all’investimento, calcolata come quota di alberghi che hanno effettuato (programmato) investimenti negli ultimi (prossimi) 5 anni sul
totale, mostra una significativa correlazione con la categoria e la dimensione
degli esercizi, nel senso che tende ad aumentare nel passaggio dalla fascia
intermedia a quella medio-alta, nonché nel passaggio dalle strutture più piccole a quelle più grandi, scontando anche, evidentemente, l’effetto legato alle
diverse capacità finanziarie che caratterizzano ciascuna di queste tipologie di
alberghi.
Tab. 2.15 - La propensione all'investimento
degli alberghi intervistati (% su totale)
investimeni effettuati
invest. programmati
strutturali tecnologici strutturali tecnologici
totale
45,9
38,3
39,8
41,5
3 stelle
4/5 stelle
39,7
58,1
37,9
39,3
38,2
41,9
43,9
35,7
fino a 50 p.l.
da 50 a 99
100 e > p.l.
39,5
50,0
48,3
32,4
36,4
50,0
18,4
50,0
51,7
26,5
48,5
50,0
Fonte: indagine diretta
Più articolata l’interpretazione delle tendenze a livello territoriale. Considerando, in prima istanza, gli investimenti realizzati (cfr. graf. 2.19), Maratea è
l’area con la quota più elevata di alberghi investment oriented, con riferimento sia agli interventi strutturali che a quelli tecnologici (67% la relativa incidenza, in entrambi i casi). Per contro, assai bassi sono i valori corrispondenti
all’area del Pollino, dove soltanto un quarto degli alberghi intervistati ha effettuato un qualche tipo di investimento nel corso degli ultimi 5 anni. Superiore alla media regionale, inoltre, è la propensione all’investimento nel Metapontino; più contenuta, ma limitatamente ai soli investimenti tecnologici, a
Matera, in ragione dell’origine recente di molte strutture.
Analizzando gli investimenti programmati (cfr. graf. 2.20), tutte le aree
sembrano orientate all’investimento di tipo tecnologico; i costi relativamente
contenuti e la necessità di adeguarsi alle esigenze della clientela che evolvono rapidamente spingono, probabilmente, in questa direzione, anche in aree
(come il Pollino) dove gli investimenti sono stati finora molto limitati.
60
Graf. 2.19 - Investimenti effettuati per aree
- incidenza % -
70,0
Maratea
Metapontino
50,0
Basilicata
40,0
Vulture
30,0
altre aree
Pollino
Matera
20,0
Basilicata
investimenti tecnologici
60,0
10,0
0,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
investimenti strutturali
Fonte: indagine diretta
Graf. 2.20 - Investimenti programmati per aree
- incidenza % -
60,0
Vulture
Metapontino
40,0
Maratea
Matera
Basilicata
Pollino
altre aree
30,0
20,0
Basilicata
investimenti tecnologici
50,0
10,0
0,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
investimenti strutturali
Fonte: indagine diretta
61
Decisamente più variegata, invece, la situazione in relazione agli investimenti strutturali, che implicano un maggior impegno in termini finanziari.
L’area che sembra maggiormente orientata, nell’immediato futuro, a dar
corso a questo tipo di investimenti è proprio quella del Pollino, probabilmente
per far fronte ad esigenze ormai improrogabili di ammodernamento e ampliamento delle strutture, mentre le altre presentano condizioni molto diverse. Sembra emergere, tuttavia, una certa correlazione inversa con le tendenze rilevate per la spesa già effettuata, nel senso che, laddove sono stati realizzati maggiori investimenti negli ultimi 5 anni (Vulture, Metapontino e Maratea), minore appare la disponibilità degli operatori alberghieri ad investire nei
prossimi anni.
2.6.4 L’ENTITÀ DEGLI INVESTIMENTI
L’ammontare medio degli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni può essere stimato in 667 mila euro per albergo, per gli investimenti strutturali, e in
28 mila euro, per gli investimenti tecnologici 9. Come si vede, la differenza tra
l’ammontare medio delle due tipologie di spesa è assai rilevante, così da rendere sostanzialmente insignificanti i secondi, sotto il profilo della consistenza.
Nel complesso, gli alberghi intervistati che hanno effettuato investimenti
hanno sostenuto un esborso medio pari a circa 700 mila euro per struttura.
Naturalmente, l’ammontare degli investimenti per esercizio cresce al crescere della dimensione alberghiera (cfr. graf. 2.21), superando il milione di
Euro nelle strutture più grandi (con oltre 100 posti letto). Se si considera, invece, l’ammontare medio per posto letto (cfr. graf. 2.22), la relazione si
inverte e gli importi diminuiscono al crescere della dimensione, per effetto
delle economie di scala. Ciò significa che gli alberghi più piccoli hanno dovuto
effettuare uno sforzo maggiore per far fronte alle esigenze di ammodernamento e ristrutturazione (la differenza più consistente riguarda proprio la fascia di minore dimensione e quella intermedia).
9 Ovviamente, si fa riferimento ai soli alberghi che hanno effettuato investimenti.
62
Graf. 2.21 - Investimenti strutturali effettuati per dimensione
alberghiera (migliaia di euro per esercizio)
1.200
1.075
1.000
800
667
585
600
393
400
200
0
fino a 50 pl
da 50 a 99 pl
100 e > pl
media
Fonte: indagine diretta
Graf. 2.22 - Investimenti strutturali effettuati per dimensione
alberghiera (euro per posto letto)
14.000
12.517
12.000
10.000
7.826
8.000
7.362
6.082
6.000
4.000
2.000
0
fino a 50 pl
da 50 a 99 pl
100 e > pl
media
Fonte: indagine diretta
63
Dal punto di vista territoriale (cfr. graf. 2.23), il maggiore sforzo di investimento per migliorare l’offerta ricettiva esistente è stato realizzato dagli operatori alberghieri di Potenza 10 e di Maratea, dove gli investimenti medi per
posto letto sono stati pari, rispettivamente, a 15,6 e 10,0 mila euro.
Al contrario, è l’area del Pollino ad evidenziare i valori più bassi; ma in questo caso, va richiamato il fatto che numerose sono le strutture che hanno
programmato investimenti strutturali per i prossimi anni.
Graf. 2.23 - Investimenti strutturali medi per posto letto per aree
- euro correnti -
Metapontino
2.008
Maratea
10.038
6.624
Matera
Potenza
15.561
1.015
Pollino
3.481
Vulture/Melfese
7.362
totale
0
5.000
10.000
15.000
20.000
Fonte: indagine diretta
2.7 IL MARKETING ALBERGHIERO
Questa sezione dell’indagine intende approfondire il rapporto delle strutture alberghiere con il mercato attraverso sia le modalità di vendita delle camere, sia i processi che mirano a favorire la fidelizzazione della clientela.
10 In questo caso, è stato esplicitato anche il dato relativo alla città di Potenza, per evidenziar-
ne il ruolo significativo nel processo di ristrutturazione del sistema alberghiero regionale.
64
2.7.1 MODALITÀ DI VENDITA DELLE CAMERE
Il contatto diretto con l’albergo, essenzialmente tramite telefono, resta il
principale canale di prenotazione e vendita delle camere: oltre il 52% delle
vendite avviene, infatti, attraverso questa modalità, sebbene nuove prassi si
vadano sempre più affermando. A Matera, ad esempio, il contatto diretto
scende al di sotto del 40%, a favore dei sistemi telematici; anche nel Metapontino la quota è più contenuta rispetto alla media, a vantaggio soprattutto
dell’intermediazione (agenzie e tour operator esterni).
Tab. 2.16 - Modalità di vendita delle camere (incidenza %)
totale
presso l'albergo
e-mail
booking on line dal sito web
booking on line altro operatore
agenzie incoming
agenzie e TO esterni
prenotazione diretta gruppi
totale
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture
Pollino
52,2
17,6
6,3
3,3
1,9
9,5
9,2
55,7
17,4
5,8
2,6
1,9
8,0
8,6
46,0
18,6
8,3
5,0
2,3
11,4
8,4
38,7
21,0
12,0
9,0
4,7
7,7
7,0
57,9
18,0
5,5
2,5
2,3
6,7
7,1
51,7
17,8
6,4
3,4
2,0
9,6
9,3
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
La prenotazione tramite e-mail e i sistemi di booking on line – congiuntamente considerati – incidono, invece, per circa il 27%: considerata l’ormai elevata diffusione di questi strumenti, si tratta di una percentuale tutt’altro che
elevata, ma va tenuto presente che buona parte della clientela individuale,
soprattutto negli alberghi delle aree balneari, è di tipo “tradizionale”, tendenzialmente familiare.
Le vendite tramite i canali dell’intermediazione (agenzie, tour operator,
gruppi) superano di poco il 20%, con un peso mediamente più elevato nel
Metapontino; a Matera, in particolare, assumono una maggiore importanza le
agenzie di incoming (sempre in rapporto alla media regionale), ma la percentuale è comunque bassa, attestandosi intorno al 5%.
Le modalità di vendita non presentano, infine, una variabilità significativa a
livello delle categorie alberghiere considerate.
65
2.7.2 I RAPPORTI CON L’INTERMEDIAZIONE
Come visto, attraverso l’intermediazione turistica viene venduto poco più di
un quinto delle camere; ciò non toglie che molti albergatori mantengano contatti stabili con agenzie o tour operator nazionali o esteri. I dati riportati nella
tabella seguente si riferiscono, perciò, alla totalità degli alberghi intervistati e
danno conto del grado di diffusione dei rapporti con l’intermediazione in ciascuna area.
Tab. 2.17 - Rapporti continuativi con l'intermediazione organizzata
- incidenza % delle risposte (a) -
totale
agenzie di incoming
agenzie e TO italiani
agenzie e TO esteri
tour operator on line
29,3
57,6
31,3
29,3
nessun rapporto
34,3
Maratea
44,4
88,9
55,6
33,3
-
MetaMatera Vulture
pontino
Pollino
15,8
73,7
31,6
52,6
66,7
86,7
66,7
66,7
15,4
38,5
23,1
7,7
31,3
43,8
18,8
12,5
26,3
6,7
53,8
31,3
(a) la somma delle percentuali è superiore a 100 perché era possibile fornire più risposte
Fonte: indagine diretta
Il 34% circa degli esercizi non intrattiene rapporti con operatori dell’intermediazione; tale incidenza si riduce, tuttavia, tra gli alberghi della categoria
superiore (23%), mentre raggiunge il 40% tra gli alberghi classificati con 3
stelle.
Assai poco presenti sul mercato dell’intermediazione organizzata sono gli
albergatori del Vulture/Melfese (54%) e, in misura minore, dell’area del Pollino (31%); in entrambi i casi, “pesa” certamente sia la piccola dimensione
degli esercizi, sia l’elevata quota di clientela di prossimità e fidelizzata.
A Maratea e Matera, per contro, la quasi totalità degli alberghi intervistati
ha dichiarato di aver attivato rapporti stabili con agenzie e tour operator, tra i
quali raggiungono quote significative quelli esteri (56 e 67%, rispettivamente). L’importanza degli intermediari italiani è elevata quasi ovunque, con
“punte” vicine al 90% sempre a Maratea e Matera.
Infine, va registrato che quasi il 30% degli alberghi intervistati mantiene
rapporti con tour operator on line; quota che supera il 50% nel Metapontino
e a Matera.
66
2.7.3 GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI
Quasi tutti gli alberghi sviluppano un‘attività promozionale; solo nel 14%
dei casi, infatti, non viene effettuata alcuna iniziativa. Le modalità sono tuttavia piuttosto diverse e di difficile interpretazione a livello statistico, perché la
validità di un’azione promozionale può essere valutata solo nello specifico
contesto in cui viene attuata.
Graf. 2.24 - Investimenti pubblicitari negli alberghi intervistati
- incidenza % per tipologia -
nessun investimento
14,4
altro
10,3
siti internet
51,5
sponsorizzazioni
38,1
cartellonistica
42,3
stampa/TV altre
regioni
11,3
stampa/TV lucane
30,9
0
10
20
30
40
50
60
Fonte: indagine diretta
Ciò che sorprende positivamente, comunque, è la quota significativamente
elevata di alberghi che utilizzano internet per la pubblicità (52%), segno di
una buona sensibilità verso le nuove tecnologie come veicolo di trasmissione
dei messaggi. Va rimarcato, inoltre, il fatto che gli investimenti pubblicitari sui
mass media (stampa e TV) privilegino soprattutto le testate lucane, ad indicare un utilizzo di questo canale orientato maggiormente a fidelizzare la
clientela locale.
Non vi sono, inoltre, rilevanti differenze tra le categorie alberghiere; laddove sono riscontrabili, rivelano comunque un minore ricorso degli alberghi di
fascia alta agli investimenti promozionali (il 20% degli alberghi a 4-5 stelle,
infatti, non effettua alcuna forma di pubblicità diretta).
67
2.7.4 L’UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI SULLA CLIENTELA
Pur trattandosi di un aspetto non facile da interpretare correttamente attraverso un semplice questionario, si è ritenuto opportuno sondare la propensione degli albergatori ad utilizzare le informazioni di cui dispongono sulla loro clientela per finalità statistiche e di marketing. Il primo caso è quello in cui
i dati derivanti dalla registrazione degli ospiti nelle strutture e da strumenti
appositamente predisposti per misurare la customer satisfaction vengono appositamente elaborati e valutati al fine di migliorare l’organizzazione aziendale e l’offerta di servizi. Il secondo caso è quello in cui i medesimi dati vengono utilizzati per contattare la clientela a fini promozionali 11.
Come si può osservare nella tabella seguente, il 40% circa degli albergatori
ha dichiarato di fare un uso delle informazioni sulla clientela: più per finalità
di marketing che per finalità statistiche.
Tab. 2.18 - Utilizzo delle informazioni
sulla clientela (% su totale)
a fini
statistici
a fini di
marketing
totale
38,8
42,4
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/Melfese
Pollino
66,7
38,9
60,0
30,8
31,3
55,6
73,7
53,3
23,1
37,5
Fonte: indagine diretta
Il dato non può che essere interpretato positivamente, perché sembra indicare una diffusa attenzione a gestire l’azienda con maggiore efficienza, sebbene occorrerebbe valutare più accuratamente il tipo di iniziative che vengono intraprese.
A livello territoriale, è interessante notare che soltanto negli alberghi del
Metapontino l’obiettivo del marketing prevale ampiamente nella gestione delle informazioni sulla clientela; mentre in tutti gli altri contesti risulta più importante l’uso statistico delle informazioni.
11 Si tratta, evidentemente, di finalità in parte o in tutto sovrapponibili, dal momento che le
informazioni raccolte sulla clientela possono essere utilizzate per entrambi gli scopi.
68
2.8 IMPRENDITORIALITÀ FAMILIARE E FUTURO DELL’IMPRESA
In questa ultima sezione dell’indagine si sono volute approfondire alcune
prospettive dell’imprenditorialità alberghiera. Trattandosi, in gran parte, di
un’imprenditorialità familiare, si è cercato di verificare, soprattutto, come viene condotta la gestione all’interno della famiglia e se sia già in atto un processo di ricambio generazionale. Quest’ultimo fenomeno è ormai largamente
presente nel sistema alberghiero nazionale e costituisce un importante fattore
per innalzare il livello di innovazione dell’offerta ricettiva.
2.8.1 IL RICAMBIO GENERAZIONALE
Oltre il 90% degli alberghi intervistati, come visto, è a gestione familiare.
In oltre un terzo delle strutture (36%) sono già coinvolti nella gestione i figli
maggiorenni dei titolari e, secondo le valutazioni di quest’ultimi, il 60% di costoro assumerà la conduzione dell’azienda entro i prossimi 5 anni. Tradotto in
cifre, ciò significa che, entro 5 anni, un albergo su 5 avrà un nuovo imprenditore, del quale si può soltanto dire che sarà più giovane, ma non necessariamente più capace e innovativo rispetto ai predecessori.
Graf. 2.25 - Alberghi con la presenza di figli maggiorenni dei titolari
coinvolti nella gestione e tempi previsti per l'affidamento ad essi
della conduzione aziendale (n° di strutture)
70
60
60
50
40
35
30
22
20
10
7
4
2
tra 5-10
anni
non prima di
10 anni
0
no
si
entro i
prossimi 5
anni
non so
Fonte: indagine diretta
69
Il ricambio generazionale in atto, quindi, non modificherà radicalmente la
fisionomia del sistema alberghiero lucano, ma potrà introdurre elementi di
rinnovamento e di qualificazione nella gestione aziendale, sulla base del presupposto che le nuove leve dispongono, in genere, di più elevati livelli di formazione.
Peraltro, laddove non è previsto un ricambio generazionale all’interno dell’azienda di famiglia, soltanto il 15% degli operatori non esclude la possibilità
di una cessione a terzi dell’albergo nei prossimi 5/10 anni.
Questi dati non fanno che confermare come il sistema alberghiero lucano
sia ancora complessivamente giovane, orientato ad uno sviluppo futuro verso
il quale guarda la maggior parte degli operatori, come indicano anche le aspettative formulate in ordine all’evoluzione aziendale nel medo periodo, di
seguito commentate.
2.8.2 IL FUTURO DELL’IMPRESA ALBERGHIERA
A fronte di un 4% soltanto di imprenditori alberghieri che prevede di cessare l’attività nei prossimi 5 anni e di un 12% che ipotizza una flessione del giro
d’affari (di entità tale, tuttavia, da non pregiudicare la sopravvivenza dell’azienda), quasi il 60% segnala una prospettiva di crescita che, nel 15% dei
casi, dovrebbe risultare particolarmente accentuata.
Tab. 2.19 - Il futuro dell'imprese secondo gli albergatori
- incidenza % delle risposte -
totale
forte sviluppo
crescita moderata
stabile
calo, ma sopravvivenza
cessazione attività
totale
Maratea
MetaMatera Vulture
pontino
Pollino
14,7
44,2
25,3
11,6
4,2
22,2
44,4
33,3
-
16,7
61,1
5,6
11,1
5,6
26,7
66,7
6,7
-
8,3
41,7
33,3
8,3
8,3
13,3
53,3
13,3
13,3
6,7
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine diretta
Il quadro delle aspettative quindi è, nel complesso, molto positivo, fondandosi sulla diffusa convinzione che lo sviluppo turistico continuerà.
La situazione si presenta, tuttavia, abbastanza variegata a livello territoriale: a Maratea, ad esempio, soltanto il 22% degli albergatori prevede una crescita, peraltro moderata. E’ indubbio che la prima località turistica della re-
70
gione (in ordine di tempo), si presenti – oggi – come un’area “matura”, che
difficilmente può conseguire ritmi di sviluppo analoghi a quelli di altre aree e
che deve, probabilmente, puntare a consolidare la sua posizione competitiva
attraverso interventi di riqualificazione e innovazione del sistema di offerta.
Decisamente orientate alla crescita, invece, sono le aree del Metapontino e
di Matera, già in forte sviluppo negli ultimi anni e, quindi, con potenzialità di
espansione ancora elevate, a giudizio degli operatori.
Anche nel Vulture/Melfese e nel Pollino prevalgono le aspettative favorevoli, sebbene non manchino elementi di preoccupazione: in entrambi i casi, si
tratta di aree dove la capacità di innovazione e di investimento può fare la
differenza e dove il futuro è strettamente legato alle prospettive di riqualificazione delle singole aziende.
71
3.
CONCLUSIONI
3.1 UN QUADRO DI SINTESI
Le caratteristiche del sistema alberghiero messe in evidenza nella prima
parte del Rapporto offrono una chiave interpretativa molto convincente anche
per inquadrare i risultati dell’indagine diretta presso gli imprenditori.
Il sistema alberghiero lucano è un sistema relativamente giovane (con l’unica eccezione, forse, di Maratea), cresciuto rapidamente (in buona parte
nell’ultimo decennio) e con dimensioni, in qualche caso, eccessive rispetto alle attuali potenzialità dell’area (Metapontino) e alla capacità del sistema, nel
suo complesso, di garantire un’offerta di qualità. E’ caratterizzato, perciò, da
una imprenditorialità che non si è formata nel tempo seguendo un percorso
di crescita e di consolidamento, come è avvenuto in molte altre aree del Paese dove pure la compagine imprenditoriale ha un’origine locale e self made,
ma presenta caratteristiche che, almeno in parte, lasciano intravedere una
costruzione tendenzialmente “improvvisata”. Di conseguenza, esso sembra
esprimere un orientamento finalizzato più a garantire l’occupazione dei numerosi posti letto che a far crescere un rapporto con il mercato sulla base di
un processo di qualità crescente.
Si spiega, così, l’elevato dinamismo non soltanto delle aziende alberghiere
ma della stessa compagine imprenditoriale (si pensi, ad esempio, ai diffusi
cambiamenti di gestione degli esercizi), e la presenza di operatori con un
buon livello di istruzione di base, ma poco attenti alle esigenze di aggiornamento e specializzazione professionale, proprie e del personale dipendente.
Se, rispetto ad altre realtà territoriali, le aziende appaiono mediamente “solide” sotto il profilo giuridico, non si può non rilevare che, accanto a molte
società di capitali, si sono sviluppate, pure in anni recenti, società individuali
che lasciano intravedere una certa “precarietà”, sul piano gestionale e, probabilmente, su quello patrimoniale.
In questo contesto si colloca il rapporto con il mercato e l’offerta di servizi.
L’attività aziendale, in molti casi, è fortemente condizionata dalla stagionalità
delle presenze turistiche, che produce tassi di utilizzo delle strutture molto
bassi, rischiando di condizionare negativamente anche il livello qualitativo
dell’offerta. Il personale occupato è in gran parte stagionale o, addirittura,
precario, e ciò non favorisce certo la sua qualificazione. Il sistema di offerta
formativa nel settore, del resto, non sembra in grado di soddisfare pienamen-
72
te le esigenze della domanda di lavoro, soprattutto nelle aree dove questa è
più qualificata e quantitativamente più rilevante.
Il mercato, nelle località di vacanza, rimane molto “dipendente” dalle aree
di prossimità e il livello di internazionalizzazione è piuttosto basso. Anche i
rapporti con l’intermediazione organizzata, pur relativamente diffusi e in crescita, sembrano dare ancora risultati modesti in rapporto agli sforzi prodotti.
Una situazione diversa si presenta, invece, a Matera dove il processo di crescita, anche qualitativo, sembra avviato e procede con maggiore solidità.
Il livello dei servizi appare, nel complesso, soddisfacente, sebbene non
manchino alcuni elementi di debolezza. Se da un lato, ad esempio, si rileva
una certa propensione all’offerta di tecnologie in albergo (internet point,
internet in camera) e all’adozione di soluzioni gestionali volte alla ricerca di
maggiore efficienza (buffet ai pasti), dall’altro, molto bassa è la diffusione di
servizi come la card elettronica per l’accesso alle camere, nonostante la presenza di numerosi alberghi di medio-grandi dimensioni e appartenenti alle categorie superiori.
Del resto, la “sensibilità” degli operatori alla qualità non può considerarsi
certo elevata se quasi il 60% degli alberghi (indipendentemente dalla categoria) non avverte la necessità di dotarsi di una certificazione, pur poco impegnativa. A parziale giustificazione degli albergatori, va osservato che il contesto generale in cui le aziende operano non costituisce un fattore di stimolo: la
scarsa diffusione di un servizio come la raccolta differenziata dei rifiuti in alcune aree a forte intensità turistica e a forte valenza ambientale, come il Metapontino, ad esempio, è un elemento su cui riflettere nella prospettiva di offrire un buon livello di qualità nei servizi alberghieri e turistici in generale.
Queste contraddizioni, peraltro, sono spiegabili anche da un altro aspetto
che emerge dall’analisi e che appare rilevante: la cooperazione tra gli albergatori, sebbene auspicata dai più, è ancora molto poco praticata. Mancando
strutture aggregative effettivamente attive, vengono a mancare gli strumenti
per una politica turistica, la cui efficacia ed efficienza non possono prescindere dalla collaborazione di tutti gli operatori del settore, pubblici e privati. Sono
deboli o mancano del tutto, quindi, sia gli strumenti “di pressione” (per sollecitare, ad esempio, migliori condizioni di qualità nella conservazione e tutela
ambientale), sia gli strumenti per sviluppare una politica di prodotto e di
mercato organica a livello territoriale 12.
12 A tale proposito, resta da verificare il contributo che potranno offrire i Piani Integrati di Of-
ferta Turistica (PIOT), recentemente approvati dalla Regione Basilicata.
73
Malgrado tutto ciò, gli operatori alberghieri non hanno lesinato sforzi, anche ingenti, per realizzare investimenti finalizzati ad ammodernare e qualificare le strutture ed a potenziare l’offerta di servizi (si pensi, ad esempio, ai
numerosi esercizi che stanno procedendo ad investimenti nell’”area” del benessere e dei servizi ricreativi).
Del resto, gli albergatori intervistati mostrano un generale ottimismo nello
sviluppo futuro del turismo e anche nella loro capacità di gestirlo, dal momento che il ricambio generazionale, pure in atto in diverse aziende, non
sembra così consistente da modificare radicalmente l’assetto dell’attuale
compagine imprenditoriale.
Infine, è opportuno soffermarsi, sia pure sinteticamente, sulle specificità di
ciascuna area territoriale rispetto ad alcuni dei molteplici aspetti indagati.
METAPONTINO
E’ l’area che, negli ultimi 10-15 anni, ha conosciuto lo sviluppo turistico più
intenso e che riproduce tutte le contraddizioni finora rilevate: un’ampia offerta ricettiva con tassi di utilizzo tutt’altro che elevati e una qualità complessivamente inferiore a quanto sarebbe lecito attendersi sulla base dei livelli di
sviluppo raggiunti. Di conseguenza, il mercato dell’area continua ad essere
fortemente limitato alle regioni vicine ed è scarsamente internazionalizzato.
Il futuro del Metapontino è certamente legato a processi di qualificazione nella gestione del turismo e, quindi, anche all’adozione di strumenti di cooperazione e di gestione del prodotto, prima ancora che del mercato.
MATERA
E’ la località turistica che, senza dubbio, coniuga al meglio la propensione alla
dinamicità e quella all’eccellenza, come è dimostrato dal forte sviluppo qualitativo, oltreché quantitativo, del sistema di offerta alberghiera registrato negli
ultimi anni. Il mercato si è “aperto” notevolmente e ciò rappresenta un forte
stimolo, per gli operatori e gli amministratori locali, ad assecondare le aspettative di una domanda tendenzialmente esigente. Gli strumenti e i processi di
gestione del turismo si vanno rafforzando e sembrano garantire una maggiore coesione tra gli imprenditori.
MARATEA
È l’area in cui lo sviluppo turistico è maggiormente consolidato e maturo (anche sul piano delle prassi gestionali), con mercati di riferimento molto ampi:
aspetti, tuttavia, che rendono sempre più stringenti le esigenze di adegua-
74
mento e innovazione del sistema di offerta nel suo complesso. Gli operatori
sembrano aver accettato questa “sfida”, impegnandosi in un intenso sforzo di
investimento (Maratea è l’area con la quota più elevata di alberghi che, negli
ultimi anni, hanno effettuato investimenti, sia strutturali che tecnologici).
Nonostante la diffusa adesione a forme di aggregazione, la collaborazione è
ancora poco avvertita come opportunità per una crescita e per una maggiore
competitività aziendale.
VULTURE/MELFESE
L’area serve prevalentemente un mercato commerciale, e questo ne caratterizza fortemente il “profilo” in termini di offerta di servizi (discretamente elevati i livelli di dotazione di alcuni servizi innovativi) e di prassi gestionali (impronte ad un’accentuata “autonomia”).
La presenza di un mercato sostanzialmente “rigido” e consolidato non sembra
stimolare, negli operatori, l’attenzione alla certificazione di qualità (quasi del
tutto assente), così come la ricerca di forme di collaborazione all’interno del
settore (bassissima è l’adesione a forme aggregative).
La propensione agli investimenti si dimostra buona, ma non appare sempre
indirizzata a dotare le strutture dei servizi maggiormente richiesti da una
clientela business.
POLLINO
E’ l’area che, più di altre, sembra avvertire la necessità di una riqualificazione
del sistema di offerta, che tuttavia non ha ancora avviato in modo significativo, come dimostra il basso livello di investimenti effettuati, a fronte di un alto
livello di investimenti programmati.
La dotazione e la qualità dei servizi offerti sono al di sotto della media regionale, e anche le prassi gestionali scontano una serie di limiti, riconducibili,
almeno in parte, ad una compagine imprenditoriale che non ha maturato una
lunga esperienza nel settore e, più in generale, ad un livello di qualificazione
delle risorse umane impiegate non particolarmente elevato.
75
3.2
UNA PROSPETTIVA DI INTERVENTO: UN “LABORATORIO PER L’INNOVAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL KNOW HOW”
Il sistema alberghiero, come è noto, riveste un ruolo centrale nel determinare il livello di attrattività turistica di un’area, che non dipende unicamente
dalle sue peculiarità ambientali e dal suo patrimonio storico-culturale ma anche, e non secondariamente, dalla presenza di un’offerta ricettiva in grado di
garantire adeguati standard di qualità e un rapporto qualità-prezzo competitivo.
Qualunque strategia volta a promuovere e sostenere lo sviluppo turistico di
un’area non può prescindere, quindi, dal prestare attenzione alla componente
alberghiera dell’offerta, puntando ad accrescere la capacità degli imprenditori
del settore di operare con un più elevato livello di innovazione e con maggiore efficacia sui mercati.
Il sistema alberghiero lucano, al di là della diversità di condizioni riscontrate a livello territoriale e di tipologie ricettive, evidenzia una diffusa esigenza di
innovare i metodi di gestione, per conseguire una maggiore capacità competitiva in un mercato che evolve rapidamente e che sollecita risposte a domanda sempre nuove.
Tale processo incontra difficoltà ad attuarsi non già per una scarsa “sensibilità” da parte degli operatori, quanto piuttosto per l’assenza di strumenti/servizi in grado di far circolare e diffondere l’innovazione e il know how nel
sistema.
L’offerta formativa (ai vari livelli) interessa, del resto, principalmente i giovani, ovvero gli operatori di domani; mentre rimane comprensibilmente preclusa alla maggioranza degli attuali operatori (specie se meno giovani), pur
avendo – essi – assolutamente bisogno di allargare i propri orizzonti gestionali verso prospettive nuove.
Occorre pensare, quindi, a strumenti e modalità attraverso le quali gli operatori di oggi possano essere messi nelle condizioni di fruire di servizi che li
supportino nell’acquisizione di conoscenze strategiche, gestionali o di marketing.
A conclusione del Rapporto, si ritiene opportuno suggerire una proposta di
intervento che risponda a tale esigenza e che si traduce nell’implementazione
di un “laboratorio per l’innovazione e la diffusione del know how nel turismo”.
Di seguito, si traccia un breve profilo di questo strumento/intervento, rinviando ad un successivo progetto di fattibilità la sua declinazione operativa.
76
UN “LABORATORIO PER L’INNOVAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL KNOW HOW”. COS’È ?
E’ un “insieme di attività” che trovano riferimento in un luogo fisico, finalizzate a favorire un incremento di conoscenze per gli operatori della ricettività
alberghiera di un’area (ma, in prospettiva, di tutti gli operatori turistici) e,
conseguentemente, ad introdurre innovazione nelle loro aziende e nel territorio in cui operano.
QUALI ATTIVITÀ E SERVIZI ?
Le attività possono essere molteplici e il loro “contenuto” dovrà essere definito sulla base dei bisogni effettivamente presenti tra gli operatori locali. A
titolo esemplificativo, è possibile ipotizzare:
▪ incontri periodici, in sede, con testimoni o esperti di altre aree/Paesi che
hanno sviluppato iniziative innovative;
▪ visite tecniche preparate in aree “di eccellenza”, dalle caratteristiche simili;
▪ produzione di strumenti informativi dedicati esclusivamente agli operatori
turistici (newsletter, bollettini, schede informative tematiche, ...);
▪ realizzazione di un sito web dedicato esclusivamente agli operatori sul
quale trovare informazioni aggiornate sull’evoluzione dei mercati;
▪ raccolta e diffusione di informazioni sulle opportunità di accesso ai finanziamenti per le aziende turistiche;
▪ realizzazione di un database di esperti/consulenti su tematiche diverse;
▪ selezione e segnalazione delle attività formative disponibili;
▪ visite “accompagnate” a fiere e workshop;
▪ istituzione di un premio per l’innovazione turistica;
▪ ……… .
Alcuni servizi potranno essere gratuiti, altri offerti a pagamento.
DA CHI È COMPOSTO ?
Da una struttura essenziale (indicativamente, un direttore part time e una
funzione segretariale), attestata presso le Camere di Commercio, che potrà
avvalersi, all’occorrenza, di supporti esterni. Considerate le caratteristiche
dell’iniziativa, non sarà difficile trovare giovani stagisti disposti a collaborare.
77
CHI SONO GLI UTENTI ?
Se, in una prima sperimentazione, le attività del laboratorio si rivolgeranno
agli operatori della ricettività alberghiera, la natura dell’iniziativa è tale da
coinvolgere tutti gli operatori del turismo, privati e pubblici (non va dimenticato, tra l’altro, che gran parte delle risorse destinate al turismo sono di natura pubblica e hanno come soggetti decisionali funzionari o amministratori
pubblici, molti dei quali hanno scarsa conoscenza del settore).
QUALI EFFETTI SUL TERRITORIO ?
Il principale effetto dovrebbe essere quello di far crescere la capacità competitiva delle imprese turistiche locali, ovvero l’obiettivo stesso per il quale si
costituisce; come tale va valutato nel medio-lungo termine.
L’iniziativa, tuttavia, ha alcuni effetti indiretti, nel breve termine, che non
vanno sottovalutati:
a) un effetto-sistema: l’obiettivo del laboratorio, infatti, è anche quello di
creare un “polo” di riferimento per gli operatori turistici e, quindi, di rafforzare la rete di rapporti e collaborazioni tra loro, condizione assolutamente indispensabile per la competitività di un territorio e per far nascere
iniziative e progetti di area.
b) un effetto-immagine, dal momento che vi è una presenza fisica (sede, logo) e un programma di attività che avrà come interlocutori costanti gli
operatori del turismo.
QUALI CONDIZIONI PER IL SUCCESSO ?
Il successo di un’iniziativa di questo tipo necessita di due condizioni fondamentali:
▪ la scelta di servizi effettivamente attesi e utili per i destinatari: se si producono iniziative che non rispondono alle attese dei potenziali utenti,
l’iniziativa è destinata evidentemente a fallire;
▪ la capacità di gestione e di relazioni di chi la dirige: è un requisito che vale per qualsiasi iniziativa, ma in questo caso ha un peso particolare perché è legata alla capacità di chi sarà il responsabile del “laboratorio” di
creare la rete di interlocutori attorno a sé; ciò necessita certamente di
una conoscenza dell’ambiente in cui opera (il mercato turistico), ma an-
78
che di una solida capacità relazionale e di mediazione, in grado, cioè, di
acquisire credibilità e autorevolezza.
COME PROCEDERE
Si propone di procedere con un progetto di fattibilità dell’iniziativa che produca i seguenti risultati:
▪ verifichi presso gli operatori locali l’interesse per l’iniziativa e la disponibilità ad interagire con essa;
▪ individui le attività che è più opportuno proporre, alla luce dei reali interessi degli operatori;
▪ definisca le condizioni strutturali e operative necessarie;
▪ definisca il business plan dell’iniziativa per il periodo di avvio;
▪ proponga un piano di attività per il primo anno.
79
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Benevolo C., Grasso M., L'impresa alberghiera: produzione, strategie e politiche di marketing, F. Angeli, Milano, 2005
Bollettinari S., Billi S., Dall’Ara G., Gli alberghi di piccole dimensioni come risorsa e come opportunità, in Becheri E. (a cura di), Rapporto sul turismo italiano 2008-2009, XVI edizione, F. Angeli, Milano, 2009
Bruscono G., Lazzaretti L., L’evoluzione della struttura alberghiera fiorentina:
un’analisi demografica dal 1964 al 1995, in Turistica, n. 4/1996
Centro Studi Unioncamere Basilicata (a cura di), La competitività del sistema
turistico lucano: condizioni e vincoli, Edizioni Regione Basilicata, 2001
Centro Studi Unioncamere Basilicata (a cura di), L’economia del turismo in
Basilicata, agosto 2008
Federalberghi, Rapporto sul sistema alberghiero in Italia, Edizioni Ista, Roma, anni vari
Lovelock A., Becheri G., L’albergo in un sistema di ospitalità che cambia, in
Rapporto sul turismo italiano 2005-2006, XIV edizione, F. Angeli, Milano,
2005
Provincia Autonoma di Trento, Osservatorio Provinciale per il Turismo, Analisi della ricettività alberghiera in Trentino, settembre 2006
Rhodri T., Small firms in tourism: interational perspectives, Elsevier, Amsterdam 2004
Ricci C., Pianificazione delle aziende alberghiere, F. Angeli, Milano 2005
Rispoli M., Tamma M., Risposte strategiche alla complessità: le forme di offerta dei prodotti alberghieri, Giappichelli Editore, Torino, 1995
Ruisi M., Turismo relazionale (su piccole imprese di ospitalità), Giuffrè, Milano, 2004
Sancetta G., Aspetti del comportamento competitivo delle imprese alberghiere, Cedam, Padova, 1995
80
allegato 1
Il questionario d’indagine
81
INDAGINE SULL’IMPRENDITORIALITÀ ALBERGHIERA IN BASILICATA
Denominazione dell’albergo ……………………………………………………………………
Località ……………………………………………………
Categoria (n° stelle) ………. Posti letto ……….
Anno di apertura ……….
1. IL PROFILO DELL’ALBERGO
1.1 L’immobile dell’albergo è:
in proprietà
in affitto
O 1
O 2
1.2 La gestione dell’albergo è affidata a:
impresa individuale
società di persone
società di capitale
O 1
O 2
O 3
1.3 L’albergo ha:
una gestione diretta da parte dei proprietari
una gestione affidata a manager esterni
O 1
O 2
1.4 L’attuale gestore è di origine:
lucana
meridionale
altro
O 1
O 2
O 3
1.5 A partire dall’inizio dell’attività, l’albergo:
non ha mai cambiato gestione
ha cambiato gestione una volta
ha cambiato gestione più volte
O 1
O 2
O 3
82
2. GESTIONE DEI SERVIZI
2.1 L’albergo offre qualcuno dei seguenti servizi ?
a.
b.
c.
d.
e.
f.
sala convegni con almeno 100 posti
card elettronica per l’accesso alle camere
internet point a disposizione della clientela
possibilità di accesso internet nelle camere
breakfast a buffet
possibilità di buffet a pranzo/cena
O
O
O
O
O
O
2.2 In quale forma, i servizi sotto-elencati (se presenti) sono disponibili per la
clientela ?
ristorante
stabilimento balneare
c. impianti sportivi
d. servizi transfert
a.
b.
gestione diretta gestione a terzi
O 1
O 2
O 1
O 2
O 1
O 2
O 1
O 2
convenzionato
O 3
O 3
O 3
O 3
2.3 In quale forma vengono gestiti i seguenti servizi ?
lavanderia
b. pulizia
a.
gestione diretta gestione a terzi
O 1
O 2
O 1
O 2
2.4 L’albergo ha ottenuto una certificazione di qualità ?
ISO 9001
certificazione di qualità ambientale (Ecolabel)
marchio di qualità della Camera di Commercio
nessuna
O
O
O
O
1
2
3
4
2.5 Quale di queste misure ecocompatibili sono state adottate nella gestione
dell’albergo ?
raccolta differenziata dei rifiuti
uso di materiali anallergici
uso di detersivi non inquinanti
altro (………………………………………………………..)
nessuna
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
83
2.6 Ritiene che l’adozione di misure ecocompatibili possa rappresentare un
fattore distintivo rispetto alla clientela ?
si
no
non so
O 1
O 2
O 3
2.7 Potrebbe fornirci un’indicazione di massima sulla composizione dei costi
nella Sua azienda alberghiera ?
a.
b.
c.
d.
e.
f.
personale
costi utenze (elettricità, gas, acqua, …)
ammortamenti
acquisti materie prime (materiali di consumo, derrate alimentari)
promozione, pubblicità
altro (……………………………………………………………………………)
totale
……
……
……
……
……
……
%
%
%
%
%
%
100 %
3. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
3.1 Quante persone lavorano nell’albergo ?
titolari, soci
coadiuvanti familiari
c. dipendenti fissi annuali
d. dipendenti stagionali
e. collaboratori occasionali
a.
b.
……
……
……
……
……
3.2 Qual è il principale canale di reclutamento del personale ? (max 2 risposte)
domande pervenute all’azienda
rete di conoscenze
sistema scolastico/formativo
altro……………………………………………
O
O
O
O
1
2
3
4
3.3 Trova difficoltà nel reperimento di personale adeguato ?
si
no
O 1
O 2
84
3.4 Se si, per quali figure professionali ?
a) ………………………………………………..
b) ………………………………………………..
c) ………………………………………………..
d) …………………………………………………
3.5 Per quali motivi è difficile trovare le figure professionali indicate nella domanda precedente ? (max 2 risposte)
figura a)
mancanza della necessaria qualificazione
mancanza della necessaria esperienza
mancanza di strutture formative
ridotta presenza di queste figure profess.
retribuzione elevata richiesta
altro (………………………………………………)
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
figura b)
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
figura c)
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
figura d)
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
3.6 Negli ultimi 3 anni, il personale dell’azienda ha partecipato ad iniziative di
formazione professionale o imprenditoriale (esclusi i corsi obbligatori previsti
dalla normativa) ?
si, il personale dipendente
si, l’imprenditore e/o i familiari
nessuno
O 1
O 2
O 3
4. COOPERAZIONE
4.1 Il Suo albergo aderisce a qualcuna delle seguenti forme di aggregazione ?
consorzio
associazione albergatori
catena alberghiera
d. cooperativa d’acquisto
e. altro
f. nessuna
a.
b.
c.
O ……………………………………………..
O
O ……………………………………………..
O
O ……………………………………………..
O
85
4.2 In caso di adesione a catene e/o altra aggregazione, potrebbe indicare di
quali servizi, tra quelli elencati, usufruite ?
acquisto collettivo di prodotti/servizi
convenzioni con fornitori
formazione del personale
scambio di personale tra le aziende associate
catalogo (directory) unitario
partecipazione a fiere/eventi
pubblicità
sito internet con possibilità di prenotazione
sito internet senza possibilità di prenotazione
call center
O
O
O
O
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
4.3 In tutta franchezza, se dovesse dare un giudizio di sintesi sull’opportunità
di collaborazione/integrazione con altri operatori turistici del territorio,
quale tra le seguenti affermazioni sceglierebbe ?
considerati i costi non ne vale la pena
c’è più da perdere che da guadagnare, ma è inevitabile
occorre fare uno sforzo, è necessaria
è assolutamente indispensabile
O
O
O
O
1
2
3
4
5. GLI INVESTIMENTI
5.1 Nella Vostra azienda sono stati effettuati negli ultimi 5 anni, o avete già
programmato e realizzerete a breve, nuovi investimenti di tipo strutturale?
si, già effettuati
si, programmati
no
O 1
O 2
O 3
5.2 Potrebbe indicare l’entità di tali investimenti (in migliaia di euro) in base alle tipologie sotto indicate ?
investimenti investimenti
effettuati programmati
ristrutturazione dell’esistente
ampliamento capacità ricettiva
c. creazione di nuovi servizi:
c.1 impianti e attrezzature sportive
c.2 salute e benessere
a.
b.
……
……
……
……
……
……
……
……
86
impianti e attrezzature ricreative
accessibilità disabili
c.5 altro (………………………………………)
……
……
……
c.3
c.4
……
……
……
5.3 Nella Vostra azienda sono stati effettuati negli ultimi 5 anni, o avete già
pro-grammato e realizzerete a breve, nuovi investimenti di tipo tecnologico ?
si, già effettuati
si, programmati
no
O 1
O 2
O 3
5.4 Potrebbe indicare l’entità di tali investimenti (migliaia di euro) in base alle tipologie sotto indicate ?
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
antenna satellitare
prenotazione tramite e-mail
card per l’accesso alle camere
internet Point
presa modem nelle camere
interventi per il risparmio energetico
interventi per il risparmio idrico
altro (………………………………………)
investimenti
effettuati
……
……
investimenti
programmati
……
……
……
……
……
……
……
……
……
……
……
……
5.5 In che misura percentuale gli investimenti realizzati negli ultimi 5 anni
sono stati finanziati con contributi pubblici ?
…… %
6. GESTIONE DELLA CLIENTELA
6.1 Potrebbe fornire un’indicazione di massima circa la distribuzione della
clientela in base alle motivazioni di soggiorno ?
lavoro/affari
congressi/studio
c. vacanza/soggiorno
d. altro (………………………………)
……. %
……. %
……. %
…… %
totale
100 %
a.
b.
87
6.2 Potrebbe fornire un’indicazione di massima circa la distribuzione della
clientela per principali aree di provenienza ?
a.
b.
Puglia, Campania, Basilicata
Altre regioni del Sud
c. Centro-Nord
d. Estero
……. %
……. %
……. %
…… %
totale
100 %
6.3 Può indicare come sono state vendute le camere alla clientela nell’ultimo
anno (in percentuale sul totale) ?
personalmente presso l’albergo o tramite telefonata del cliente
tramite e-mail
tramite booking online del sito web dell’albergo
d. tramite booking on line di altro operatore
e. tramite agenzie locali di incoming
f. tramite agenzie e tour operator esterni
g. tramite prenotazione diretta di gruppi o organizzazioni
a.
b.
c.
……. %
……. %
……. %
…… %
…… %
…… %
…… %
100 %
totale
6.4 Avete convenzioni o rapporti continuativi con intermediari turistici (agenzie di viaggio, associazioni…) per l’acquisizione della clientela ?
con agenzie locali di incoming
con agenzie e tour operator italiani
con agenzie e tour operator esteri
d. con tour operator online (es. Expedia)
e. con nessuno
a.
b.
c.
O
O
O
O
O
6.5 Effettuate investimenti pubblicitari per promuovere il Vostro albergo ?
con inserzioni su pubblicazioni o TV lucane/pugliesi
con inserzioni su pubblicazioni o TV di altre regioni
con cartellonistica
attraverso sponsorizzazioni
tramite pubblicità su siti Internet
altro (…………………………………………………………)
nessun investimento
O
O
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
6
7
88
6.6 Utilizzate le informazioni che raccogliete sulla clientela a fini statistici per
scopi di marketing ?
si
no
O 1
O 2
Se si, per quali iniziative ?
……………………………………………………………………………………………………………
6.7 Raccogliete ulteriori informazioni sulla clientela a scopi di marketing (ad
esempio, indagini dirette sulle caratteristiche della clientela o sulla customer satisfaction) ?
si
no
O 1
O 2
Se sì, quali informazioni, con quali strumenti/modalità
.................................................................................................................
.................................................................................................................
6.8 Nel Vs. rapporto con il mercato, avete individuato dei target specifici di
domanda su cui puntare ?
si
no
O 1
O 2
Se si, può indicare quali ?
“target” domanda
mercati geografici
1) ………………………………..
1) ………………………………..
2) ………………………………..
2) ………………………………..
3) ………………………………..
3) ………………………………..
89
7. RAPPORTI DI FILIERA
7.1 Con riferimento alle principali tipologie di beni che l’azienda acquista nel
corso dell’anno può indicare – per ciascuna – la quota corrispondente ad
acquisti in regione e fuori regione ?
% di acquisti da
fornitori locali
% di acquisti da
fornitori extra-locali
totale
produttori intermediari produttori intermediari
grossisti
grossisti
a.
beni di consumo alimentare
……
……
……
……
100,0
b.
beni di consumo non alimentare
……
……
……
……
100,0
b.1
…………………………………….
……
……
……
……
100,0
b.2
…………………………………….
……
……
……
……
100,0
b.3
…………………………………….
……
……
……
……
100,0
7.2 Quanto “pesa” ciascuna tipologia di beni sul totale degli acquisti ?
%
a.
beni di consumo alimentare
……..
b.
beni di consumo non alimentare
……..
b.1
…………………………………….
……..
b.2
…………………………………….
……..
b.3
…………………………………….
……..
totale
100,0
8. PROFILO DELL’IMPRENDITORE
8.1 Caratteristiche generali dell’imprenditore
a.
sesso
O M
b.
età
………...
c. titolo di studio
d.
numero lingue parlate
O F
1
O scuola dell’obbligo 2 O diploma professionale
3
O diploma superiore 4 O laurea
………...
90
8.2 Prendendo in considerazione il suo percorso professionale, prima dell’attività imprenditoriale come albergatore ha svolto altre attività ?
si
no
O 1
O 2
8.3 Se sì, in quale ruolo ? (possibili più risposte)
dipendente nel settore alberghiero
altra funzione nell’azienda di famiglia (settore alberghiero)
altro lavoro dipendente
altro lavoro autonomo
O
O
O
O
1
2
3
4
8.4 Ha avuto altre esperienze nel settore alberghiero in Italia o all’estero ?
si, come imprenditore
si, in altro ruolo
no
O 1
O 2
O 3
8.5 Esprima, con un punteggio da 1 a 10, una sua valutazione sull’utilità e
l’efficacia dei seguenti strumenti di aggiornamento professionale, indicando anche un loro eventuale utilizzo negli ultimi 5 anni
a.
b.
c.
d.
e.
f.
viaggi e visite di studio
convegni e conferenze
corsi intensivi e stage
interscambi tra operatori
consultazione sistematica di pubblicazioni specialistiche
consultazione sistematica di siti internet specializzati
voto
utilizzo
…..
…..
…..
…..
…..
…..
O
O
O
O
O
O
9. RICAMBIO GENERAZIONALE
9.1 Nell’attuale gestione dell’azienda sono coinvolti anche figli maggiorenni
dei proprietari ?
si
no
O 1
O 2
Può indicare l’età ? I figlio …… II figlio …….
91
9.2 Se sì, ritiene che essi potranno assumere la conduzione dell’azienda di
famiglia ?
entro i prossimi 5 anni
tra 5-10 anni
non prima di 10 anni
non so
O
O
O
O
1
2
3
4
9.3 Se no, ritiene cha l’azienda potrà essere ceduta a terzi ?
no, al momento non lo prevedo
si, entro i prossimi 5 anni
si, tra 5-10 anni
si, ma non prima di 10 anni
non so
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
9.4 Sulla base delle tendenze e prospettive attuali, per i prossimi 3 anni prevede che la Sua azienda:
registrerà un forte sviluppo
registrerà una crescita moderata
rimarrà più o meno come oggi
subirà un calo, ma sopravvivrà
cesserà l’attività
O
O
O
O
O
1
2
3
4
5
COMMENTI
……………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………
92
allegato 2
I risultati d’indagine
93
Tav. A1 - Tipologia dell'immobile dell'albergo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
di proprietà
in affitto
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
82,8
17,2
86,8
13,2
74,2
25,8
77,8
22,2
73,7
26,3
100,0
-
84,6
15,4
81,3
18,8
81,8
18,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
99
68
31
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
Tav. A2 - Tipologia di impresa che gestisce l'albergo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
imprese individuale
società di persone
società di capitale
totale
n° alberghi
Fonte: Indagine diretta
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
24,5
30,6
44,9
26,5
33,8
39,7
20,0
23,3
56,7
33,3
33,3
33,3
15,8
21,1
63,2
35,7
35,7
28,6
15,4
7,7
76,9
37,5
31,3
31,3
22,7
45,5
31,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
68
30
9
19
14
13
16
22
Tav. A3 - Soggetti che gestiscono l'albergo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
proprietari
manager esterni
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
92,9
7,1
97,0
3,0
83,9
16,1
88,9
11,1
78,9
21,1
100,0
-
100,0
-
100,0
-
95,2
4,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
67
31
9
19
15
13
16
21
Fonte: Indagine diretta
Tav. A4 - L'origine dell'attuale gestore dell'albergo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
lucana
meridionale
altro
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
92,9
3,0
4,0
92,9
2,9
4,3
93,1
3,4
3,4
77,8
11,1
11,1
78,9
5,3
15,8
100,0
-
100,0
-
93,8
6,3
-
100,0
-
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
99
70
29
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
95
Tav. A5 - L'albergo e i cambiamenti di gestione (% su totale rispondenti)
categorie
totale
non ha mai cambiato gestione
ha cambiato una volta
ha cambiato più volte
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
73,7
13,1
13,1
76,5
8,8
14,7
67,7
22,6
9,7
66,7
22,2
11,1
52,6
15,8
31,6
80,0
20,0
-
76,9
15,4
7,7
87,5
12,5
86,4
13,6
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
99
68
31
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
Tav. A 6 - La dotazione di servizi degli alberghi (% di servizi presenti)
categorie
totale
sala convegni
card elettronica
internet point
accesso internet nelle camere
breakfat a buffet
buffet a pranzo/cena
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
60,2
12,2
58,2
64,3
81,6
65,3
53,7
4,5
47,8
56,7
76,1
58,2
74,2
29,0
80,6
80,6
93,5
80,6
55,6
44,4
33,3
77,8
55,6
61,1
11,1
55,6
55,6
88,9
77,8
66,7
40,0
93,3
100,0
100,0
66,7
53,8
7,7
69,2
69,2
84,6
76,9
31,3
6,3
37,5
50,0
75,0
37,5
72,7
9,1
45,5
59,1
63,6
72,7
98
67
31
9
18
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
96
Tav. A7 - I servizi con gestione diretta (% su totale alberghi che offrono il servizio)
categorie
totale
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
ristorante
stabilimento balneare
impianti sportivi
transfert
85,1
40,7
55,9
44,4
81,5
40,0
40,9
45,2
93,1
41,7
83,3
43,5
100,0
50,0
50,0
66,7
83,3
46,7
63,6
31,3
53,8
57,1
84,6
100,0
66,7
80,0
50,0
50,0
100,0
41,7
25,0
lavanderia
pulizia
31,3
89,8
30,9
89,6
32,3
90,3
33,3
55,6
21,1
89,5
13,3
100,0
53,8
100,0
25,0
100,0
36,4
81,8
Fonte: Indagine diretta
Tav. A8 - Certificazioni di qualità ottenute dagli alberghi (% su totale rispondenti)
categorie
totale
ISO 9001
Ecolabel
CCIAA
nessuna certificazione
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
14,3
6,1
28,6
58,2
9,0
4,5
31,3
61,2
25,8
9,7
22,6
51,6
12,5
12,5
75,0
15,8
5,3
26,3
68,4
26,7
13,3
40,0
20,0
23,1
76,9
6,3
31,3
62,5
13,6
4,5
22,7
59,1
98
67
31
8
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
97
Tav. A9 - Misure eco-compatibili adottate nella gestione dell'albergo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
raccolta differenziata
materiali anallergici
detersivi non inquinanti
altre misure
nessuna misura
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
67,3
54,1
69,4
2,0
9,2
68,7
56,7
73,1
3,0
7,5
64,5
48,4
61,3
0,0
12,9
88,9
77,8
88,9
-
31,6
36,8
73,7
21,1
86,7
80,0
80,0
-
46,2
38,5
76,9
15,4
81,3
50,0
56,3
6,3
-
81,0
61,9
57,1
4,8
4,8
98
67
31
9
19
15
13
16
21
Fonte: Indagine diretta
Tav. A10 - Misure eco-compatibili come fattore distintivo (% su totale rispondenti)
categorie
totale
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
si
no
non so
76,5
10,2
13,3
76,5
10,3
13,2
76,7
10,0
13,3
88,9
11,1
-
78,9
10,5
10,5
66,7
20,0
13,3
46,2
30,8
23,1
93,8
6,3
81,0
19,0
totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
68
30
9
19
15
13
16
21
n° alberghi
Fonte: Indagine diretta
98
Tav. A11 - Incidenza % delle principali voci di costo delle aziende alberghiere
categorie
totale
personale
energia
ammortamenti
acquisti materie prime
promozione, pubblicità
altro
totale
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
33,2
19,3
14,7
22,9
4,4
5,4
33,2
19,4
14,6
23,0
4,4
5,5
33,4
19,1
15,0
22,7
4,4
5,4
38,6
17,3
14,1
23,3
3,7
2,9
31,2
21,6
10,0
22,4
4,3
10,6
33,9
18,0
18,1
18,2
6,3
5,4
39,0
18,3
15,1
20,7
3,7
3,3
33,3
19,2
14,9
22,7
4,4
5,5
33,2
19,3
14,7
22,9
4,4
5,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Indagine diretta
Tav. A12 - Il personale alberghiero per tipologie (% su totale)
categorie
totale
titolari, soci
coadiuvanti familiari
dipendenti fissi annuali
dipendenti stagionali
collaboratori occasionali
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
9,9
2,5
28,9
40,9
17,8
19,2
5,1
33,5
30,6
11,6
4,0
0,9
25,9
47,5
21,8
4,7
2,6
6,8
85,8
-
4,3
0,7
14,5
68,4
12,1
10,2
0,4
51,7
29,8
7,9
16,9
6,8
33,8
9,5
33,1
24,8
8,5
24,8
29,1
12,8
15,8
4,0
36,3
11,9
32,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
99
68
31
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
99
Tav. A13 - I canali di reclutamento del personale alberghiero (% su totale rispondenti)
categorie
totale
domande all'azienda
rete di conoscenze
sistema formativo
altri canali
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
52,0
72,4
15,3
2,0
57,7
94,2
25,0
1,9
45,7
47,8
4,3
2,2
44,4
66,7
33,3
-
84,2
73,7
5,3
-
80,0
53,3
6,7
-
30,8
84,6
7,7
7,7
31,3
75,0
18,8
6,3
23,8
81,0
23,8
-
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
68
31
9
19
15
13
16
21
Fonte: Indagine diretta
Tav. A14 - Le difficoltà di reperimento del personale alberghiero (% su totale rispondenti)
categorie
totale
si
no
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
58,3
41,7
47,7
52,3
80,6
19,4
50,0
50,0
88,9
11,1
73,3
26,7
61,5
38,5
31,3
68,8
38,1
61,9
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
96
65
31
8
18
15
13
16
21
Fonte: Indagine diretta
100
Tav. A15 - La partecipazione del personale alberghiero a iniziative di formazione (% su totale rispondenti)
categorie
totale
personale dipendente
imprenditore e familiari
nessuno
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
35,1
23,7
48,5
29,7
25,0
56,3
45,5
21,2
33,3
22,2
33,3
55,6
47,4
5,3
52,6
40,0
33,3
33,3
38,5
23,1
46,2
12,5
25,0
68,8
35,0
35,0
40,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
97
64
33
9
19
15
13
16
20
Fonte: Indagine diretta
Tav. A16 - L'adesione degli alberghi a forme di aggregazione (% su totale rispondenti)
categorie
totale
consorzio
associazione
catena
cooperativa d'acquisto
altre forme
nessuna
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
32,7
25,5
3,1
1,0
49,0
32,8
21,3
63,9
32,4
32,4
8,1
2,7
24,3
77,8
11,1
22,2
33,3
22,2
11,1
44,4
53,3
53,3
6,7
20,0
15,4
15,4
7,7
69,2
12,5
25,0
62,5
27,3
22,7
59,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
67
37
9
18
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
101
Tav. A17 - Il giudizio degli imprenditori sulla collaborazione/cooperazione tra operatori (%)
categorie
totale
non ne vale la pena
è inevitabile
è necessaria
è indispensabile
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
14,0
9,7
46,2
30,1
17,5
12,7
46,0
23,8
6,7
3,3
46,7
43,3
12,5
25,0
37,5
25,0
37,5
62,5
13,3
40,0
46,7
25,0
16,7
33,3
25,0
20,0
66,7
13,3
18,2
13,6
50,0
18,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
93
63
30
8
16
15
12
15
22
Fonte: Indagine diretta
Tav. A18 - Investimenti di tipo strutturale effettuati negli ultimi 5 anni o programmati a breve
categorie
totale
si, effettuati
si, programmati
nessun investimento
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
45,9
39,8
36,7
39,7
38,2
39,7
58,1
41,9
29,0
66,7
33,3
22,2
52,6
21,1
26,3
53,3
40,0
33,3
53,8
7,7
38,5
25,0
43,8
50,0
38,1
38,1
42,9
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
98
68
31
9
19
15
13
16
21
Fonte: Indagine diretta
102
Tav. A19 - Gli alberghi e le tipologie di investimenti strutturali
a.
b.
ristrutturazione
ampliamento
45,9
39,8
36,7
31,6
16,3
52,0
8,2
11,2
80,6
5,1
6,1
88,8
5,1
10,2
84,7
2,0
8,2
89,8
8,2
5,1
86,7
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
totale
si, effettuati
si, programmati
no
totale
n° alberghi
c. creazione servizi
impianti salute e
impianti
sportivi benessere ricreativi
accessibilità disabili
98
Fonte: Indagine diretta
Tav. A20 - Investimenti di tipo tecnologico effettuati negli ultimi 5 anni o programmati a breve
categorie
totale
si, effettuati
si, programmati
no
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
38,3
41,5
38,3
37,9
43,9
37,9
39,3
35,7
39,3
66,7
44,4
11,1
47,1
47,1
41,2
33,3
40,0
46,7
36,4
54,5
18,2
25,0
37,5
50,0
35,0
35,0
45,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
94
66
28
9
17
15
11
16
20
Fonte: Indagine diretta
103
Tav. A21 - Gli alberghi e le tipologie di investimenti tecnologici
tipologia di investimenti
totale
si, effettuati
si, programmati
no
totale
antenna
satellitare
prenotaz. card per
presa
interventi interventi
internet
tramite
l'accesso
modem
risparmio risparmio
point
e-mail alle camere
in camera energetico
idrico
38,3
41,5
38,3
26,6
10,6
62,8
11,7
7,4
80,9
5,3
5,3
89,4
12,8
9,6
77,7
7,4
8,5
84,0
14,9
28,7
56,4
7,4
10,6
81,9
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
n° alberghi
94
Fonte: Indagine diretta
Tav. A22 - Le tipologie di clientela degli alberghi (% su totale)
categorie
totale
lavoro /affari
congressi/studio
vacanza/soggiorno
altro
totale
3
stelle
4/5
stelle
aree territoriali
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
35,1
6,8
54,1
4,0
38,0
5,4
50,7
6,0
32,2
8,2
57,6
2,0
4,5
13,9
80,6
1,1
15,9
4,8
77,8
1,5
47,5
16,4
34,9
1,3
59,0
5,8
19,1
16,2
25,3
2,8
68,8
3,1
45,7
5,0
44,6
4,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Indagine diretta
104
Tav. A23 - Le principali aree di provenienza della clientela degli alberghi
categorie
totale
Puglia, Campania, Basilicata
altre regioni del Sud
Centro-Nord
Estero
totale
3
stelle
4/5
stelle
aree territoriali
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
50,7
12,6
28,2
8,5
56,7
13,0
21,1
9,3
44,7
12,2
35,3
7,7
40,9
22,6
20,6
15,9
52,5
10,5
32,0
5,0
23,3
19,7
37,3
19,8
41,7
9,2
43,9
5,2
67,2
12,6
11,0
9,1
65,4
10,5
15,5
8,6
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Indagine diretta
Tav. A24 - Le modalità di vendita delle camere alla clientela
categorie
totale
presso l'albergo
e-mail
booking on line dal sito web
booking on line altro operatore
agenzie incoming
agenzie e TO esterni
prenotazione diretta gruppi
totale
3
stelle
4/5
stelle
aree territoriali
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
52,2
17,6
6,3
3,3
1,9
9,5
9,2
51,9
17,8
6,4
3,4
2,0
9,6
9,1
52,1
17,5
6,4
3,4
2,0
9,2
9,4
55,7
17,4
5,8
2,6
1,9
8,0
8,6
46,0
18,6
8,3
5,0
2,3
11,4
8,4
38,7
21,0
12,0
9,0
4,7
7,7
7,0
57,9
18,0
5,5
2,5
2,3
6,7
7,1
51,7
17,8
6,4
3,4
2,0
9,6
9,3
51,9
17,8
6,4
3,4
2,0
9,6
9,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Indagine diretta
105
Tav. A25 - Rapporti continuativi/convenzioni degli alberghi con intermediari turistici
categorie
totale
con agenzie di incoming
con agenzie e TO italiani
con agenzie e TO esteri
con TO on line
nessun rapporto
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
29,3
57,6
31,3
29,3
34,3
27,9
50,0
20,6
19,1
39,7
32,3
74,2
54,8
51,6
22,6
44,4
88,9
55,6
33,3
-
15,8
73,7
31,6
52,6
26,3
66,7
86,7
66,7
66,7
6,7
15,4
38,5
23,1
7,7
53,8
31,3
43,8
18,8
12,5
31,3
18,2
27,3
13,6
9,1
68,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
99
68
31
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
106
Tav. A26 - Investimenti pubblicitari effettuati per tipologia di canale
categorie
totale
pubblicazioni o TV lucane
pubblicaz. o TV altre regioni
cartellonistica
sponsorizzazioni
siti internet
altro
nessun investimento
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
30,9
11,3
42,3
38,1
51,5
10,3
14,4
28,4
6,0
40,3
37,3
49,3
9,0
11,9
36,7
23,3
46,7
40,0
56,7
13,3
20,0
33,3
22,2
55,6
33,3
77,8
-
27,8
5,6
55,6
16,7
66,7
16,7
11,1
20,0
20,0
53,3
46,7
46,7
6,7
13,3
30,8
7,7
30,8
46,2
38,5
15,4
15,4
26,7
20,0
20,0
46,7
46,7
13,3
13,3
50,0
4,5
36,4
31,8
9,1
18,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
97
67
30
9
18
15
13
15
22
Fonte: Indagine diretta
107
Tav. A27 - Le caratteristiche socio-anagrafiche degli imprenditori alberghieri
categorie
totale
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
uomo
donna
76,3
23,7
74,2
25,8
80,6
19,4
55,6
44,4
78,9
21,1
73,3
26,7
92,3
7,7
64,3
35,7
86,4
13,6
totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
97
66
31
9
19
15
13
14
22
11,0
37,4
33,0
18,7
9,7
35,5
30,6
24,2
13,3
43,3
36,7
6,7
50,0
25,0
25,0
22,2
38,9
11,1
27,8
46,7
46,7
6,7
33,3
41,7
25,0
7,7
38,5
38,5
15,4
4,8
52,4
23,8
19,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
92
62
30
8
18
15
12
13
21
15,5
18,6
43,3
22,7
21,2
25,8
31,8
21,2
3,2
3,2
67,7
25,8
22,2
22,2
44,4
11,1
15,8
0,0
52,6
31,6
6,7
46,7
46,7
7,7
23,1
46,2
23,1
14,3
35,7
28,6
21,4
27,3
31,8
36,4
4,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
97
66
31
9
19
15
13
14
22
n° alberghi
fino a 39 anni
da 40 a 50 anni
da 51 a 60 anni
oltre 60 anni
totale
n° alberghi
scuola dell'obbligo
diploma professionale
diploma superiore
laurea
totale
n° alberghi
Fonte: Indagine diretta
108
Tav. A28 - Esperienze lavorative pregresse nel settore alberghiero
categorie
totale
si, come imprenditore
si, in altro ruolo
no
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
Maratea
Metapontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
14,4
33,0
55,7
12,1
39,4
53,0
19,4
19,4
61,3
22,2
55,6
22,2
15,8
36,8
52,6
13,3
13,3
73,3
15,4
15,4
69,2
6,3
43,8
50,0
18,2
31,8
50,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
97
66
31
9
19
15
13
16
22
Fonte: Indagine diretta
Tav. A29 - Previsioni di sviluppo dell'attività aziendale
categorie
totale
forte sviluppo
crescita moderata
stabile
calo, ma sopravvivenza
cessazione attività
totale
n° alberghi
3
stelle
aree territoriali
4/5
stelle
MetaMaratea
pontino
Matera
Vulture/
Melfese
Pollino
altre
aree
15,6
43,8
25,0
11,5
4,2
13,4
43,3
23,9
13,4
6,0
20,7
44,8
27,6
6,9
-
22,2
44,4
33,3
-
16,7
61,1
5,6
11,1
5,6
26,7
66,7
6,7
-
8,3
41,7
33,3
8,3
8,3
13,3
53,3
13,3
13,3
6,7
22,7
27,3
31,8
13,6
4,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
96
67
29
9
18
15
12
15
22
Fonte: Indagine diretta
109
110
RAPPORTI REALIZZATI DAL CENTRO STUDI UNIONCAMERE
PER L’OSSERVATORIO TURISTICO REGIONALE (*)
1. “L’economia del turismo in Basilicata”, agosto 2008
2. “Il turismo culturale in Basilicata: realtà e prospettive di un fenomeno in
crescita”, Collana Unioncamere Basilicata, agosto 20007
3. “La spesa per il turismo in Basilicata: soggetti, risorse, finalità, effetti”, luglio 2004
4. “Il ruolo del turismo nell’economia lucana”, Edizioni Regione Basilicata,
marzo 2003
5. “L’offerta turistica lucana e l’intermediazione organizzata”, Edizioni Regione Basilicata, luglio 2002
6. “La domanda turistica a Maratea: profili e comportamenti”, gennaio 2001
7. “La domanda turistica nel Parco del Pollino: profili e comportamenti”, gennaio 2001
8. “La competitività del sistema turistico lucano: condizioni e vincoli”, Edizioni
Regione Basilicata, 2001
9. Report previsionali e di consuntivo sull’andamento del turismo lucano,
2000-2008
(*) I Rapporti sono consultabili sul sito web di Unioncamere Basilicata all’indirizzo
www.bas.camcom.it e possono essere richiesti direttamente al Centro Studi (tel.
0971-41.22.61).