Peer-to-Peer Communication, Cancer Prevention, and the Internet
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Peer-to-Peer Communication, Cancer Prevention, and the Internet
Sintesi liberamente tratta da: J. S. Ancker et al., “Peer-to-Peer Communication, Cancer Prevention, and the Internet”, Journal of Health Communication 2009; 14: 38-46. L’articolo, sintesi dell’attività di un gruppo di lavoro sulla comunicazione on-line tra pari in tema di prevenzione primaria e secondaria, analizza le modalità attraverso le quali la condivisione di risorse informative, i confronti tra pazienti all’interno di social network, i gruppi di sostegno e di discussione possono influenzare i comportamenti e generare effetti in termini di salute. Le modalità di scambio delle informazioni, il sostegno emotivo e pratico, la definizione di norme di gruppo costituiscono in particolare i campi di studio della ricerca, nella quale trova spazio una riflessione sui modelli teorici applicabili allo studio della comunicazione tra pari via web (teoria sociale, modelli di comunicazione per la salute, studio del comportamento, ecc.). Alcuni spunti di partenza Il 70% della popolazione americana ha accesso ad internet e più dell’80% dei navigatori effettua on-line ricerche su argomenti connessi alla salute. Con l’affermarsi del web 2.0 sono inoltre sempre più frequenti gli incontri su web per discutere di salute e malattie, nonché per condividere esperienze e vicende personali. Tali dialoghi, a differenza delle discussioni che avvengono vis à vis, sono poi disponibili per una visione/lettura di persone che non vi hanno partecipato direttamente. Gli autori dell’articolo citano due esempi di comunicazione tra pari via internet collegata alla promozione della salute e ai comportamenti per prevenire l’insorgere dei tumori: - FacingOurRisk.org, portale che ha arricchito le proprie risorse informative in tema di ereditarietà dei tumori al seno e alle ovaie con strumenti per la discussione on-line, spazi per i gruppo di sostegno e di advocacy. - Stickk.com, sito nel quale le persone possono identificare un proprio obiettivo di salute, quale ad esempio smettere di fumare, e reclutare un gruppo di pari che monitori gli eventuali progressi compiuti, sia nel mondo virtuale che in quello reale. Non è ancora chiaro tuttavia se, o in quali circostanze, la comunicazione tra pari generi un positivo contributo sulla salute e sul benessere delle persone. Per questo motivo, a partire da una conferenza del 2008 della Society of Behavioral Medicine, un gruppo di lavoro composto da professionisti sanitari, studiosi del comportamento umano e informatici ha avviato uno studio approfondito sul tema. Condivisione di informazioni In primo luogo, attraverso internet le persone si scambiano informazioni, incluse le interpretazioni di termini medici o di eventi, come pure di esperienze personali. Tale corpus informativo redatto da pazienti tende ad essere scritto in linguaggio comune, facile da comprendere anche per coloro che non posseggono un’elevata alfabetizzazione sanitaria. Sono spesso resi pubblici anche dati medici personali, con l’obiettivo di porre domande o offrire risposte inerenti determinate patologie. Risulta naturalmente importante considerare le differenze sociodemografiche nell’utilizzo dell’informazione online. Gli individui cercano contenuti nei social network o nei gruppi tra pari dei quali si fidano e naturalmente diversi livelli di istruzione, reddito, capitale sociale, ecc, influenzano il grado di fiducia in una determinata fonte1. Non si può inoltre ignorare che, sebbene contenuti on-line inseriti dai pazienti siano spesso molto utili, spesso possono essere poco accurati o incompleti. A fronte di questa considerazione, tuttavia, uno studio basato sull’analisi del contenuto di una mailing list in tema di tumore al seno non moderata da un esperto ha individuato pochi casi di contributi errati o fuorvianti, che del resto sono stati corretti da altri partecipanti nel giro di qualche ora. Una comunità di pazienti, però, può essere più motivata, rapida ed efficace nel correggere le 1 Il sondaggio “Health Information National Trends” ha mostrato, ad esempio, come le persone di colore siano maggiormente propense ad attribuire molta fiducia ai familiari e al web quali fonte informativa, mentre la popolazione bianca americana dichiara di riporre molta fiducia soprattutto nell’informazione avuta dai medici. informazioni che riguardano una specifica malattia rispetto ad un pubblico generico aggregato attorno al tema della prevenzione. Gli autori dell’articolo sottolineano come non vadano sottovalutati possibili effetti negativi di informazioni scorrette o incomplete e suggeriscono per i siti interattivi costruiti attorno ad argomenti di salute l’utilizzo di un moderatore esperto che intervenga sull’accuratezza dei contenuti. Sostegno emotivo Attraverso la condivisione di pensieri, sensazioni e osservazioni le persone ricercano on-line commenti, aiuti e sostegno emotivo. Parlare della propria esperienza personale attraverso internet rappresenta una forma di scrittura creativa, che studi sia sul breve che sul lungo periodo associano a risultati positivi in termini di salute. Di contro, la condivisione di pensieri “negativi” è correlata a scarsi risultati; in determinate situazioni, inoltre, il sostegno emotivo può semplicemente fallire nel marcare una differenza tra salute fisica o mentale. Sostegno pratico Le persone ricorrono alla comunicazione on-line per cercare e mettere a disposizione un aiuto pratico e concreto, come denaro, trasporti, pasti, oppure partner con i quali fare esercizio o cominciare una dieta. I sistemi “Buddy Check”, promossi da molti organizzazioni locali, sono costituiti ad esempio da gruppi di amiche che si ricordano l’un l’altra di effettuare periodicamente l’auto-palpazione del seno a scopo preventivo. Norme sociali La comunicazione in un network tra pari genera norme sociali e modelli di comportamento che in numerosi casi (es: utilizzo del preservativo) hanno un forte impatto sulle scelte per la salute. Aneddoti e storie personali di altre persone tendono ad avere maggior effetto sulle decisioni rispetto a informazioni generiche o statistiche aggregate. Anche il confronto sull’esperienza di personaggi famosi influisce sui comportamenti per prevenire l’insorgere delle malattie: l’esempio che riportano gli autori è l’incremento su scala nazionale delle colonscopie a seguito alla copertura mediatica del test voluto ed effettuato da Katie Couric, nota presentatrice televisiva americana che ha mostrato grande sensibilità al tema anche a seguito della morte del marito per un tumore al colon retto all’età di 42 anni. Anche comportamenti non salutari possono tuttavia diventare norme sociali, come è stato riportato da studi incentrati sul forte effetto dei network di amici e dei gruppi familiari nella diffusione dell’obesità. Approcci teorici Nella consapevolezza che gruppi di persone tendono ad aggregarsi on-line prevalentemente per discutere di una malattia specifica piuttosto che di promozione della salute, gli autori suggeriscono comunque approcci teorici interdisciplinari utili per lo studio della comunicazione tra pari sul web in tema di prevenzione. Dalla sociologia prendono ad esempio il concetto di capitale sociale, così come definito da Bourdieu e da Putnam. Sulla base dell’elaborazione teorica di quest’ultimo, in particolare, configurano una prima interpretazione dei gruppi di sostegno tra pazienti come capitale sociale bondig (socializzazione tra persone con caratteristiche simili), mentre l’utilizzo di internet per ricercare esperti in una materia è associato alla costruzione di “ponti” (bridging, forma di socializzazione/contatto tra gruppi, che porta nuove informazioni e risorse nei singoli network). La ricerca partecipativa community-based favorisce approcci comunicativi via web su temi di salute rilevanti e socio-culturalmente appropriati per determinati gruppi di persone. Attraverso tale modello teorico si generano infatti collaborazioni tra studiosi e comunità finalizzate a dare il via a ricerche/azioni che vertano su temi ritenuti importanti da una collettività e che utilizzino linguaggi e strumenti specifici per un contesto ben definito. Ulteriori spunti vengono inoltre tratti dall’esame della caratteristiche del messaggio attraverso modelli teorici sulla comunicazione e la persuasione. Un esempio è il tema della comunicazione del rischio, le cui risposte in termini di comportamento sono valutate in base al valore dell’informazione per le persone, la prossimità della “minaccia” e la sua percezione, l’efficacia della soluzione da adottare, ecc. Lo sviluppo tecnologico e le continue innovazioni dei social network virtuali presuppongono in ogni caso un continuo monitoraggio dell’appropriatezza degli strumenti interpretativi che si intendono applicare al loro studio.