Studio prospettico, randomizzato monocentrico per il

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Studio prospettico, randomizzato monocentrico per il
Studio prospettico, randomizzato monocentrico per il trattamento
sintomatico dell’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori in
pazienti trattati con calze preventive con filato SpikEnergy rispetto a
pazienti trattati con calze preventive standard (Studio SEVI).
INTRODUZIONE
L’insufficienza venosa cronica è un disturbo comune che colpisce una vasta parte della
popolazione (10-40% di adulti), in particolare nel sottogruppo delle donne. La
compressione degli arti inferiori tramite l’uso di calze e collant preventivi a compressione
graduata è ampiamente raccomandato come trattamento fondamentale dei sintomi
dell’insufficienza venosa cronica nei casi di bassa-moderata insufficienza che non sono
destinati all’intervento chirurgico.
SpikEnergy è un filato di rame, silicone e zinco che crea un campo di bassa
elettromagneticità da 300 microAmpere – 4/10 nanoTesla che è stato provato in
precedenza con tutori ortopedici ottenendo buoni risultati in termini di sollievo del dolore e
di tollerabilità.
Lo scopo di questo studio è quello di valutare l’efficacia, la facilità di uso e i risultati
sull’insufficienza venosa ottenuti con un presidio che consiste in collant preventivi da 18
mmHg contenenti il filato SpikEnergy rispetto ai collant preventivi standard 18 mmHg che
vengono normalmente prescritti per questi tipi di pazienti.
METODI
Lo studio consisteva in uno studio clinico randomizzato prospettico effettuato in un singolo
centro specializzato nella valutazione e trattamento dell’insufficienza venosa.
Lo studio comprendeva 40 pazienti femmine in successione che si sono sottoposte alla
valutazione clinica per insufficienza venosa e che presentavano una insufficienza venosa
superficiale classificata come bassa-moderata, in assenza di trombosi venosa profonda o
superficiale o di ulcere flebostatiche. Entro 7 giorni dalla visita di screening tutte le pazienti
hanno dovuto effettuare il test di gravidanza eccetto quelle già in menopausa e soltanto
quelle il cui test è risultato negativo sono state reclutate.
Alla prima visita di reclutamento ciascuna paziente è stata sottoposta ad esame obiettivo
completo che comprendeva la valutazione di edemi con la registrazione della
circonferenza di caviglia, polpaccio e coscia e la valutazione dei segni clinici di
insufficienza venosa quali le vene varicose o la presenza di teleangectasia.
E’ stata effettuata l’anamnesi per valutare i criteri di inclusione o di esclusione, altre
comorbidità, la presenza di allergie e l’uso concomitante di altre medicine.
Ciascuna paziente è stata poi sottoposta a valutazione ultrasonografica e ad una serie di
questionari in merito ai sintomi utilizzando una scala analogica numerica (che varia da 0 a
10) per valutare il dolore, il prurito, il bruciore e per valutare l’alterazione della qualità della
vita in relazione all’insufficienza venosa.
Successivamente è stata effettuata una randomizzazione automatica computerizzata; a 20
pazienti sono stati dati collant standard e sono state denominate come Gruppo Standard
(ST), mentre alle altre 20 sono stati dati collant con filato SpikEnergy e sono state
denominate Gruppo SpikEnergy (SP).
I collant SpikEnergy sono stati creati …cappello (Prof. Dotti?) su come hanno creato la
calze, il campo elettromagnetico, I macchinari per la corretta calibratura di entrambi I
modelli di calze.
Ad entrambi i gruppi è stato detto di indossare il presidio per almeno 8 ore al giorno e di
contattare immediatamente i ricercatori in caso di effetti indesiderati.
Alla visita di follow-up dopo 1 mese (± 7 giorni), ciascuna paziente è stata sottoposta ad
esame obiettivo e al questionario sui sintomi; inoltre è stato compilato un questionario
riguardante la tollerabilità, la mobilità e la soddisfazione generale della paziente rispetto al
presidio collant (la scelta fra le valutazioni possibili era eccellente, buono, soddisfacente,
scarso o insufficiente).
Alla visita di follow-up dopo 6 mesi (± 14 giorni), ciascuna paziente è stata sottoposta allo
stesso tipo di visita effettuata dopo 1 mese ed è stata sottoposta anche a valutazione
ultrasonografica del livello di insufficienza venosa.
Il reclutamento per lo studio è iniziato il 12 maggio 2011, il periodo di reclutamento è stato
di 6 mesi e lo studio è terminato il 14 maggio 2012.
I criteri di inclusione sono stati i seguenti:
- età > 18 anni
- consenso informato
-paziente C1-3, Ep,s, As,p, Pr, in conformità alla classificazione CEAP
-pazienti in grado di indossare il presidio collant preventivi
I criteri di esclusione sono stati i seguenti:
- gravidanza
- altre classi della classificazione CEAP
- uso di farmaci flebotonici
- arteriopatia degli arti inferiori
- elevato rischio di trombosi venosa profonda
- pazienti trombofilici
- iperomocisteinemia
- allergia ai materiali del presidio
- neuropatia
- infezione cutanea
Gli endpoint primari sono stati la riduzione dell’edema e la riduzione dei sintomi, in
particolare del dolore, del prurito, del bruciore e il miglioramento della qualità della vita,
valutati
con
la
scala
analogica
numerica
(NAS)
e
l’eventuale
miglioramento
dell’insufficienza venosa valutata con la scansione duplex.
Gli endpoint secondari sono stati la tollerabilità del presidio collant, la facilità di uso e la
mobilità garantiti dal presidio e la generale soddisfazione della paziente.
E’ stata effettuata l’analisi statistica e i dati sono stati presentati come una distribuzione di
variabili continue (media, valore mediano, inferiore e superiore e deviazione standard) e
come frequenza di variabili categoriali (valore assoluto e percentuale); sono stati calcolati
intervalli di confidenza del 95%. Le frequenze sono state analizzate con il test χ2 o con il
test esatto di Fisher, il t-test o il test Wilcoxon sono stati usati per valutare le variabili
lineari normalmente distribuite. Un valore p < 0.05 è stato considerato statisticamente
significativo e tutti i test hanno avuto due code.
RISULTATI
Lo studio includeva un gruppo omogeneo di 40 pazienti di sesso femminile la cui
classificazione CEAP era C2,3, Ep, As, Pr. Tre pazienti (7,5%) rientravano nei criteri di
esclusione per precedenti interventi di chirurgia venosa, ma solo per una gamba mentre
l’altra gamba rientrava nei criteri di inclusione, quindi è stata considerata come una
infrazione insignificante e le pazienti sono state incluse nello studio.
Le caratteristiche antropometriche nei due gruppi non erano significativamente diverse.
Spikenergy (SP)
Età (anni)
altezza (cm)
Peso (kg)
BMI
Standard (ST)
Tutto
Media
44.87
43.27
44.07
Mediano
44.51(31.59-62.21)
44.26 (26.33-63.61)
44.28 (26.33-63.61)
Media
164.25
164.55
164.40
Mediano
163.50 (152-185)
163.50 (150-182)
163.50 (150-185)
Media
64
63.05
63.53
Mediano
64 (48-88)
58 (45-104)
62 (45-104)
Media
23.74
23.17
23.46
Mediano
23.91 (17.63-30.47)
21.55 (18.03-33.96)
23.26 (17.63-33.96)
Come nella popolazione generale, la percentuale di pazienti con una storia familiare di
malattie cardiovascolari era elevata (30/40 pazienti, 75%), mentre altre comorbidità erano
ben distribuite.
Spikenergy (SP)
Standard (ST)
Tutto
Storia familiare di MCV
14 (70%)
16 (80%)
30 (75%)
Tabagismo
2 (10%)
7 (35%)
9 (22.5%)
Obesità
5 (25%)
6 (30%)
11 (27.5%)
Dislipidemia
5 (25%)
3 (15%)
8 (20%)
Ipertensione
1 (5%)
3 (15%)
4 (10%)
CAD
0
0
0
COPD
0
0
0
Allergie
9 (45%)
8 (40%)
17 (42.5%)
Il collant è stato correttamente indossato da tutte le pazienti durante l’intero periodo di
studio, nessuna delle pazienti ha interrotto lo studio e tutte si sono presentate
regolarmente alla visita di follow-up dopo 1 mese e dopo 6 mesi. Durante lo studio non è
stato osservato alcun effetto indesiderato.
Trentotto pazienti (95%) si sono presentate alla visita baseline con un edema alla caviglia,
inserendosi così in C3 nella classificazione CEAP.
Confrontando le variazioni delle circonferenze fra la visita baseline e il follow-up dopo 1
mese, abbiamo osservato una riduzione media di 0,20 cm della circonferenza della
caviglia nel gruppo SP così come nel gruppo ST (valore t 0, p 1.0000), una riduzione
media di 0,23 cm della circonferenza del polpaccio nel gruppo SP rispetto a un’assenza di
variazione nel gruppo ST (valore t -0.811, p 0.4223) e una riduzione media di 0,33 cm
della circonferenza della coscia nel gruppo SP rispetto a un aumento medio di 0,10 cm nel
gruppo ST (valore t -0.721, p 0.4752).
Confrontando le variazioni delle circonferenze fra la visita baseline e il follow-up dopo 6
mesi, abbiamo osservato una riduzione media di 0,40 cm della circonferenza della caviglia
nel gruppo SP e una riduzione media di 0,30 cm nel gruppo ST (valore t -0.375, p 0.7096),
una riduzione media di 0,73 cm della circonferenza del polpaccio nel gruppo SP rispetto a
un aumento medio di 0,18 cm nel gruppo ST (valore t -2.590, p 0.0135) e una riduzione
media di 0,63 cm della circonferenza della coscia nel gruppo SP rispetto a una riduzione
media di 0,55 cm nel gruppo ST (valore t -0.096, p 0.9243).
Confrontando i sintomi, a distanza di 1 mese il dolore si è ridotto da un valore medio di
3.40 ad un valore medio di 3.30 nel gruppo SP e da un valore medio di 5.2 ad un valore
medio di 3.25 nel gruppo ST, il prurito è aumentato da un valore medio di 1.70 ad un
valore medio di 4.35 nel gruppo SP e si è ridotto da un valore medio di 2.05 ad un valore
medio di 1.95 nel gruppo ST; il bruciore si è ridotto da un valore medio di 2.40 ad un
valore medio di 2.30 nel gruppo SP, mentre esso si è ridotto da un valore medio di 3.20 ad
un valore medio di 1.35 nel gruppo ST. Per quanto riguarda la valutazione dei
miglioramenti della qualità, abbiamo osservato un aumento da un valore medio di 7.55 ad
un valore medio di 7.75 nel gruppo SP e un aumento da un valore medio di 6.60 ad un
valore medio di 8.40 nel gruppo ST.
Confrontando i risultati della visita baseline e di quella a 6 mesi, il dolore ha avuto una
riduzione media di 0.40 nel gruppo SP rispetto ad un aumento medio di 1.30 nel gruppo
ST (valore t 2.1280, p 0.0355), il prurito ha registrato un aumento medio di 1.80 nel gruppo
SP rispetto ad una riduzione media di 0.05 nel gruppo ST (valore t 1.950, p 0.0586), il
bruciore ha registrato un aumento medio di 0.35 nel gruppo SP e una riduzione media di
1.05 nel gruppo ST (valore t 1.332, p 0.1906), mentre la qualità della vita ha avuto un
aumento medio di 0.15 nel gruppo SP rispetto ad un aumento medio di 1.55 nel gruppo ST
(valore t -1.942, p 0.0596).
Analizzando i dati ricavati dalla scansione duplex alla visita baseline, abbiamo osservato
che nessuna delle pazienti si è presentata con trombosi venosa profonda, il che costituiva
anche un criterio di esclusione; nella maggior parte dei casi l’insufficienza venosa era
dovuta ad ostio safeno - femorale o incompetenza venosa della vena safena interna,
soltanto su 4 gambe abbiamo osservato incompetenza safeno-popliteale e della vena
safena esterna.
Al follow-up dopo 6 mesi, nel gruppo SP abbiamo osservato un peggioramento
dell’incompetenza soltanto in 1 caso (solo per una gamba) con il passaggio da una
continenza normale ad una leggera incompetenza dell’ostio safeno - femorale; invece
abbiamo osservato un peggioramento in 4 casi del gruppo standard: 1 con passaggio da
una continenza normale ad insufficienza leggera dell’ostio safeno – femorale (soltanto per
una gamba), 1 con passaggio da continenza normale ad insufficienza leggera della vena
safena interna (soltanto per una gamba), 1 con passaggio da continenza normale a
leggera insufficienza dell’ostio safeno – popliteale (solo per una gamba) e 1 con passaggio
da continenza normale a leggera insufficienza della vena safena esterna (soltanto per una
gamba).
Non è stato riscontrato alcun miglioramento nei dati ultrasonografici in ambedue i gruppi.
Confrontando la tollerabilità, la mobilità garantita dal presidio e la soddisfazione generale,
la tollerabilità nel gruppo SP group è stata considerata insufficiente/scarsa in 4 casi,
soddisfacente in 9 casi e buona/eccellente in 7 casi a 1 mese, mentre nel gruppo ST è
stata valutata insufficiente/scarsa in 0 casi, soddisfacente in 2 casi e buona/eccellente in
18 casi (p 0.0013). A 6 mesi la tollerabilità nel gruppo SP è stata considerata
insufficiente/scarsa in 4 casi, soddisfacente in 10 casi e buona/eccellente in 6 casi, mentre
nel gruppo ST è stata valutata insufficiente/scarsa in 0 casi, soddisfacente in 3 casi e
buona/eccellente in 17 casi (p 0.0015).
La mobilità garantita dal collant nel gruppo SP è stata considerata insufficiente/scarsa in 1
caso, soddisfacente in 7 casi e buona/eccellente in 12 casi a 1 mese, mentre nel gruppo
ST è stata valutata insufficiente/scarsa in 1 caso, soddisfacente in 3 casi e
buona/eccellente in 16 casi (p 0.3377). A 6 mesi la mobilità nel gruppo SP è stata
considerata insufficiente/scarsa in 2 casi, soddisfacente in 6 casi e buona/eccellente in 12
casi, mentre nel gruppo ST è stata valutata insufficiente/scarsa in 1 caso, soddisfacente in
4 casi e buona/eccellente in 15 casi (p 0.5866).
La soddisfazione generale nel gruppo SP è stata considerata insufficiente/scarsa in 2 casi,
soddisfacente in 9 casi e buona/eccellente in 9 casi a 1 mese, mentre nel gruppo ST è
stata valutata insufficiente/scarsa in 1 caso, soddisfacente in 1 caso e buona/eccellente in
18 casi (p 0.0077). A 6 mesi la soddisfazione generale nel gruppo SP è stata considerata
insufficiente/scarsa in 3 casi, soddisfacente in 8 casi e buona/eccellente in 9 casi, mentre
nel gruppo ST è stata valutata insufficiente/scarsa in 2 casi, soddisfacente in 3 casi e
buona/eccellente in 15 casi (p 0.1372).
6
Come risultati collaterali, intervistando le pazienti abbiamo osservato che in quelle del
gruppo SP è stato notato un miglioramento nell’aspetto della pelle e una leggera riduzione
della cellulite, facendo pensare ad un potenziale ruolo del campo elettromagnetico su
questo aspetto, che potrebbe essere bene analizzato in futuro.
CONCLUSIONI
I collant preventivi con filato SpikEnergy sembrano essere sicuri; nessun effetto collaterale
è stato osservato durante lo studio neppure in coloro che presentavano allergia ai metalli.
Analizzando i risultati, abbiamo osservato una riduzione significativa della circonferenza a
livello della caviglia nel gruppo SP, negli altri casi le differenze non sono state
statisticamente significative.
Per quanto concerne i sintomi, è stata osservata una riduzione significativa del dolore nel
gruppo SP; comunque, è stato osservato un aumento significativo del prurito e in alcuni
casi era evidente che il prurito era dovuto più al campo elettromagnetico che
all’insufficienza venosa (scompariva al momento in cui venivano tolte le calze).
Sono state osservate differenze solo lievi e statisticamente non significative nei risultati
ultrasonografici ed è importante sottolineare che nessuna delle pazienti è migliorata
durante lo studio, perché ovviamente la compressione elastica tratta i sintomi ma non può
migliorare l’incompetenza valvolare del sistema venoso.
L’informazione più significativa che emerge dallo studio riguarda la tollerabilità e la
soddisfazione generale della paziente, che sono significativamente più scarse nel gruppo
SP. Ovviamente lo studio è solo su un piccolo gruppo di pazienti; futuri studi su un gruppo
più grande, magari gruppi che comprendono anche pazienti con ulcere flebostatiche o
trombosi venosa potrebbero far capire meglio il ruolo del campo elettromagnetico
nell’insufficienza venosa; probabilmente potrebbe essere utile testare presidi con un
campo elettromagnetico più basso che può essere più confortevole per i pazienti.