Due assi nella manicadi Pershing

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Due assi nella manicadi Pershing
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Nautica
16 - 30 GIUGNO 2006
Fincantieri vara Finnlady
Gelo con Indel Marine
Nello stabilimento navale Fincantieri di
Castellammare di Stabia è stato varato alla fine del
mese di maggio il traghetto ropax «Finnlady», commissionato dal gruppo finlandese Finnlines, che
opera nell’area del Nord Europa e del Mar Baltico.
Finnlady è la terza di cinque unità gemelle commissionate a Fincantieri nel 2004, per un valore
complessivo di 500 milioni di euro, che opererà nel
Mediterraneo a partire da questa estate.
I traghetti trasporteranno fino a cinquecento passeggeri che potranno alloggiare in duecento cabine;
trecento tir, distribuiti su 4.200 metri lineari di carico,
e 62 automobili in un comodo garage riscaldato.
Con BI53 Indel Marine amplia la propria
gamma Isotherm BI. Questo congelatore a
pozzetto ha una capacità di 53 litri, utilizza un
compressore Danfoss e grazie al rivestimento
interno in inox offre un’ottima resistenza alla
corrosione. È disponibile con raffreddamento
ad aria o acqua per una migliore prestazione,
soprattutto se in condizioni climatiche tropicali.
Al moderno design sono associate nuove
caratteristiche come le doppie guarnizioni
sigillanti nel coperchio, l’apertura con coperchio singolo o doppio, la luce interna.
Besenzoni controllo totale
Besenzoni ha pensato che per facilitare la vita in barca
di tutti i naviganti ci fosse bisogno di un pannello di
controllo capace di regolare, in maniera efficace, l’impianto delle acque nere.
Prende vita da questa idea un quadro di comando per
WC dotato di un interruttore elettrico di azionamento.
Il pannello è completo di indicatore a led luminosi
che permette, in ogni momento della giornata, di
visualizzare meglio il livello delle acque nere. Il kit di
Besenzoni viene fornito completo di sonda da montare sul serbatoio di raccolta; in più, grazie alle sue
misure di 125 x 80mm, il prodotto risulta piccolo e
poco ingombrante.
Due assi nella manica di Pershing
Fabrizio Checchi
L
a promessa di importanti
novità è stata mantenuta e di
certo non ha tradito le aspettative dei numerosi giornalisti chiamati
a raccolta a Fano da Pershing qualche
giorno fa. L’appuntamento marchigiano ha permesso al prestigioso
cantiere del Gruppo Ferretti di svelare
i progetti per l’immediato futuro,
secondo un disegno che prevede
una politica dei prezzi aggressiva
nel segmento strategico dei 50 piedi
e l’introduzione di rilevanti e inediti
elementi stilistici nella produzione
dei modelli maggiori. Il risultato? Sta
tutto in due nomi, Pershing 50’ in linea
d’asse (il modello «entry level» sul quale
il cantiere punta per fare nuovi proseliti e già disponibile come prototipo)
e il nuovissimo Pershing 72’, l’ultimo
modello nato dalla matita di Fulvio
De Simoni, il cui arrivo è previsto per
il prossimo autunno e che promette
di offrire qualcosa di sensibilmente
diverso e fortemente competitivo nel
suo sempre più esigente mercato di
riferimento.
L’ultimo 50 piedi non presenta
alcun cambiamento dal punto di vista
del design, dell’abitabilità o dell’allestimento rispetto al precedente
modello. Nella sala macchine, invece,
trova posto un inedito sistema di
propulsione in linea d’asse, sostenuto
egregiamente da due MAN Common
Rail da 800 mhp, che pur perdendo
qualcosa in brillantezza si distingue
per l’ottimizzazione dei consumi e
dell’autonomia e per velocità superiori alla media degli altri motoryacht
di 50 piedi (37 nodi la velocità massima
a dislocamento di 1/3 carico e 32 nodi
quella di crociera).
Al nuovo yacht da 22,26 m (L.f.t.),
invece, è demandato il compito di
introdurre alcune rilevanti novità che
riguarderanno la produzione futura
del cantiere. Sin dalla prima occhiata
si incontrano le importanti trasformazioni che il 72’ in preparazione
sintetizza in fatto di design, a partire
dal nuovo taglio della finestratura
allungata, il cui minore sviluppo
verticale è coadiuvato da una seconda
finestra laterale ribassata per garantire
una ideale luminosità dell’ambiente.
Tutte le finestrature integrate nello
scafo rappresentano in questo senso
elementi di novità rispetto ai modelli
precedenti, sia dal punto di vista
funzionale che estetico, come per
quelle corrispondenti alla cabina
armatoriale.
Tra i numerosi elementi tecnologici
all’avanguardia previsti per il nascituro
72 piedi spicca il nuovo hard top scorrevole (a prua una porzione del tetto
consente l’areazione della zona pilotaggio e della zona prodiera del salone,
a poppa via una seconda porzione del
tetto ha una duplice movimentazione
in grado sia di liberare completamente
il pozzetto sia, con un movimento
estensibile, di aumentare la porzione
d’ombra). Ma non è l’unica sorpresa
dell’ambiente: la vetrata divisoria
tra il pozzetto e il salone interno è in
grado di scomparire, dando vita ad
un open space che va dalla plancia
di comando a prua fino al prendisole
di poppa. Anche la passerella è frutto
di una tecnologia esclusiva, nata dalla
collaborazione con Besenzoni, che le
consente di funzionare anche come
scala bagno e scala d’attracco in
banchina. A poppa è stato pensato un
garage, uguale all’hangar del Pershing
90’, sulla superficie inferiore del quale
alloggiano un tender da 3,20 mt e un
Jet Ski See Doo. La stessa superficie
può essere abbattuta per facilitare la
Il cantiere marchigiano svela i progetti per l’immediato futuro: prezzi
aggressivi nel segmento strategico dei 50’ e un 72’ tutto da scoprire
discesa e risalita in acqua dei water toys
tramite rulli di scorrimento e verricello.
Sotto coperta, nel pieno rispetto della
tradizione Pershing, sono l’eleganza e la
cura dei particolari a farla da padrone.
Nella versione base il Pershing 72’ potrà
contare sulla presenza di 3 cabine più
una per l’equipaggio (dotata di proprio
bagno e angolo cottura), ciascuna con
i propri servizi, oltre a una cucina ricavata in un apposito vano dalla quale si
accede direttamente alla sottostante
cambusa. Il cantiere ha comunque
previsto anche un layout a due cabine
(armatore e VIP restano invariate) con,
al posto della cabina ospiti, una dinette
comodamente convertibile (il divano a
L si trasforma in letto). Grazie a 2 motori
common rail MTU 1823 + ASD 14L, il
Pershing 72’ potrà raggiungere una
velocità di 46 nodi.
Nella foto il layout del nuovo 72’
ideato da Fulvio De Simone
In basso a destra
il prototipo del 50’ in linea d’asse
Viareggio-Montecarlo, Sarnico cala un bel tris
Terza vittoria per i Cantieri di Sarnico nella terza edizione della gara motonautica di regolarità ViareggioMontecarlo-Viareggio. A causa delle pessime condizioni meteorologiche che l’hanno preceduta, la gara
è stata regolarmente portata a termine sul percorso
previsto di 260 miglia, compiuto in due giornate consecutive. Gli equipaggi partecipanti sono stati chiamati quest’anno a navigare in condizioni di mare difficili e hanno dovuto rispettare, come richiesto dalle
regole di gara, rotte, velocità e orari di passaggio per
le circa nove ore complessive di competizione. Dopo
il forfait di otto imbarcazioni, determinato dalle
condizioni del mare, alla partenza si sono presentati
sette team. Ha vinto ancora una volta Luigi Foresti,
L’albero n.1
in Danimarca
Ancora una volta Nordic Mast,
azienda danese nota per la costruzione di alberi in alluminio e in fibra
di carbonio per yacth da 7 a oltre 30
m, collabora con la Southern Wind
Shipyard, cantiere sudafricano
creato dall’imprenditore italiano Willy
Persico, per la realizzazione di un
nuovo progetto denominato Kiboko.
Si tratta del primo SW 72’, barca
d’altura a dislocamento leggero,
veloce e confortevole che unisce al
piacere della vela stile, funzionalità
e elevati standard a bordo. Il piano
velico è sloop, la sezione albero
risulta leggermente rastremata sopra
lo strallo, la geometria dell’armo
contempla tre ordini di crocette in
fibra di carbonio, dotate di luci sia
verso il ponte sia verso l’alto, con
angolo a poppa tale da consentire
ogni andatura senza ricorrere a
volanti strutturali. L’albero fornito
da Nordic Mast è in fibra di carbonio così come il boma di nuova
generazione, tipo «Park Avenue»,
realizzato partendo da una sezione
strutturale centrale alla quale sono
applicate ali laterali, in schiuma di
PVC, sagomate a controllo numerico e successivamente rivestite in
tessuto di carbonio.
C.C.
titolare dei Cantieri di Sarnico, già al successo nella
prima edizione e secondo lo scorso anno, che felice
per l’esito della competizione, ha dichiarato: «È una
gara che richiede molta abilità e preparazione da
parte dell’equipaggio perché si basa sulla capacità di
navigare in modo preciso e puntuale. Anche l’imbarcazione ha un ruolo importante perché deve possedere le caratteristiche ideali per affrontare al meglio
la sfida. La prima qualità è la capacità di offrire un
elevato grado di comfort in qualsiasi condizione di
navigazione, in modo che il team possa concentrarsi
al meglio sulla gara». Le tre vittorie consecutive alla
Viareggio-Montecarlo-Viareggio, con equipaggi
in parte diversi, sono l’ennesima conferma della
qualità delle imbarcazioni realizzate dai Cantieri di
Sarnico.
NUOVE TECNOLOGIE
Vacanze anti stress con Sailornet
Per i diportisti servizi di assistenza e informazione per la navigazione
G
iuseppe Nicotra il mare lo cono-
sce bene «di sotto e di sopra»,
dai sommergibili della sua trascorsa
carriera in Marina alla direzione di
aziende come i Cantieri Rodriguez,
passando per la progettazione di aliscafi
per arrivare alla messa a punto, in Datamat, del primo sistema delle immagini
Meteosat per l’Aereonautica utilizzato
dalla Rai. «A un certo punto – ci ha detto
Nicotra – ho fatto una considerazione:
il diportista va in mare per divertirsi.
Per fare ciò serenamente deve sentirsi
supportato». Questo significa avere
informazioni fruibili immediatamente
e, soprattutto, relative alla zona in cui
si trova. Da questa riflessione, nel 2002,
è nata a Roma Sailornet, una struttura
operativa che mette a disposizione
dei diportisti un pacchetto di servizi di
assistenza e informazione per la navigazione. I servizi meteo, assistenza tecnica,
sanitaria, le informazioni sugli approdi,
l’assistenza subacquea e sulla normativa, sono possibili grazie al lavoro
capillare di un team di professionisti
che hanno costruito il data base Easy
Sail, continuamente aggiornato, a cui
attinge la Centrale Operativa, attiva 24
ore su 24, unica in tutto il Mediterraneo
che risponde alle chiamate di barche in
difficoltà o semplicemente di skipper in
cerca di un suggerimento.
Le richieste sono le più varie: dove
sono gli ancoraggi, quale tipo di fondale
c’è, dove si può trovare assistenza alla
barca, prenotazioni di ormeggi, assistenza sanitaria alle persone, invio
di medicinali urgenti o recupero di
natanti in avaria. Le risposte arrivano
in tempo reale, le segnalazioni di fortunali, boe e fari guasti o relitti sommersi
sono provvidenziali per la navigazione.
«Quando riceviamo avvisi urgenti
via radio, li traduciamo e li inseriamo
nella zona dove si trova l’utente. L’Istituto Idrografico della Marina emette
periodicamente variazioni in fascicoli.
Ciò comporta che nessun Portolano
è mai veramente aggiornato», spiega
Nicotra. Sailornet ha poi stipulato una
convenzione con ANGOPI, l’Associa-
zione Nazionale Gruppi Ormeggiatori
Porti Italiani, ovvero l’organizzazione
che, un tempo, operava nei porti esclusivamente per dare assistenza alle navi
mercantili. «Ora, grazie all’accordo
consentito dalle Capitanerie e dal
Ministero dei Trasporti, usufruiamo
dei loro servizi a tariffe predefinite»,
aggiunge Nicotra. Il punto di forza
del servizio di Sailornet, infatti, oltre
all’affidabilità delle informazioni, è la
tranquillità per quanto riguarda i costi.
La società collabora ora con Securmar
Italia, specializzata nell’assistenza in
mare e sta estendendo il suo servizio
alle acque dei laghi italiani. Il pacchetto
Sailormate, con il suo ventaglio di card
«Gold», «Full», «Emergency» e «Easy
Charter», riservata alle barche in
noleggio, è piaciuto molto a gruppi
assicurativi e organizzazioni come Ras,
Banca Italease, Mondial Assistance, Aci
Global che le offrono ai loro clienti e ai
loro assistiti. Per i singoli diportisti, che
vogliono assicurarsi da soli navigazioni
tranquille e vacanze di tutto relax sono
disponibli abbonamenti annuali. «Oggi
chi va in barca grazie al GPS – conclude il
titolare della società romana - conosce
esattamente la propria posizione sulla
carta ma, sembra un paradosso, spesso
ignora che cosa lo circonda».
Caterina Grosso