progetto “gioco - volley” - www.icpadrepioairola.gov.it
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ISTITUTO COMPRENSIVO “PADRE PIO” DI AIROLA PROGETTO “GIOCO - VOLLEY” Docente: Monica Guida PREMESSA Il disagio scolastico è una condizione di difficoltà che si manifesta all’interno della vita scolastica, soprattutto sul piano relazionale, comportamentale e degli apprendimenti. È però un fenomeno complesso legato non solo alla scuola, come luogo di insorgenza e di mantenimento, ma anche a variabili personali e sociali, come le caratteristiche psicologiche e caratteriali da una parte e il contesto familiare/culturale dall’altra. Viene dunque ad essere determinato dall'interazione di più fattori sia individuali che ambientali e si esprime in una grande varietà di situazioni problematiche che espongono lo studente al rischio di insuccesso e di disaffezione alla scuola. Pertanto, il progetto si propone di: contrastare e prevenire il disagio sociale; promuovere il benessere psicofisico individuale e collettivo come risorsa preziosa della vita sociale; favorire il processo di integrazione della persona nel proprio ambiente; tutelare i diritti della preadolescenza. DURATA 14 incontri da due ore per le classi V, per un totale di 28 ore. GIORNI le lezioni si terranno il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 15.00 alle 17.00 FINALITÀ Fornire un iter educativo adatto alle caratteristiche individuali e di gruppo per il gioco della pallavolo OBIETTIVI Gli obiettivi più importanti che si pone il progetto sono rivolti a tutte le componenti della scuola: alunni, docenti e la scuola stessa. Gli obiettivi sono di tipo sportivo, educativo, didattico. Dal punto di vista sportivo: Sviluppo della motricità globale ed analitica attraverso esperienze di gioco e di avviamento alla pratica sportiva. Sviluppo delle capacità percettive, coordinative e condizionali. Stabilizzazione e perfezionamento degli schemi motori di base. Apprezzamento di distanze e traiettorie. Stimolazione dell’attenzione e soprattutto di quella selettiva, quindi capacità di ascolto. Miglioramento delle funzionalità del corpo. Rappresentazioni mentali di situazioni dinamiche. Accettazione dell’altro anche attraverso squadre miste con maschi e femmine, capaci e meno capaci etc. Sviluppo del gioco verso il gioco - sport. Dal punto di vista didattico - educativo si intende particolarmente curare attraverso il gioco, quali: Conoscenza e rispetto delle regole. Rispetto del compagno e dei limiti di ciascuno. Saper riconoscere ed accettare i propri limiti. Conoscenza reciproca e socializzazione in un clima positivo. Rispetto del compagno che riveste il ruolo di arbitro. Conoscenza del proprio corpo e soprattutto abitudine alla cura dello stesso, attraverso una corretta alimentazione e l’attività fisica che non deve essere necessariamente legata alla pallavolo. Miglioramento delle conoscenze del territorio nel quale si vive e del suo tessuto sociale. Scoperta ed acquisizione di una maggiore cultura sanitaria. Nel Gioco - Volley gli obiettivi si possono concretizzare in : Obiettivi relazionali: acquisire le abilità relative al saper comunicare, relazionare con se stessi,con gli altri e con l'ambiente che ci circonda. Nel minivolley queste abilità si concretizzano nel: Obiettivi tecnici: saper gestire la propria persona nel gruppo saper progettare esperienze comuni saper aiutare e farsi aiutare acquisire le seguenti capacità: cinestetica (percezione, conoscenza e coscienza del corpo) visiva (coordinazione oculo - manuale e segmentaria) uditiva, tattile (organizzazione spazio-temporale) coordinativa METODOLOGIA Sono previste lezioni frontali ed esercitazioni pratiche . RESPONSABILE DEL PROGETTO Insegnante Monica Guida (tecnico federale con qualifica 2° grado e 3° livello giovanile e Direttore di Scuola Federale di Pallavolo, Diplomata Isef e laureata in Scienze Motorie e Sportive ). DESTINATARI Gli alunni delle classi V della Scuola primaria. Nel pieno e condiviso rispetto delle note informative della normativa relativa al “gioco - volley” , il coinvolgimento della scolaresca in ogni scuola sarà totale, per offrire pari opportunità a tutti, ed in modo particolare ai più disagiati, e per conoscere e valorizzare le risorse di ogni ragazzo si assegnerà a ciascuno il ruolo che più gli si addice: arbitro, dirigente, segnapunti ufficiale ecc. SPAZI Le attività si terranno nei locali della palestra annessa all’Istituto scolastico VALUTAZIONE Durante ogni lezione in collaborazione con i docenti si procederà ad una valutazione globale del lavoro svolto e ad una valutazione specifica, compilando una scheda di osservazione sistematica per ciascun bambino. VERIFICA Verifica periodica dell’attività svolta tra il corpo insegnante interessato ed i responsabili del progetto, con proposte per il superamento di eventuali problematiche inerenti lo sviluppo del progetto. ORGANIZZAZIONE FASE ATTUATIVA: attività preparatoria ed organizzativa La progettazione delle varie unità didattiche avverrà attraverso il seguente schema: Modulo 1 - Conoscenza e manipolazione della palla; Modulo 2 - Lanci propedeutici al palleggio e socializzazione; Modulo 3 - Palleggio fase tecnica; Modulo 4 - Introduzione al bagher; Modulo 5 – Bagher fase tecnica; Modulo 6- Introduzione alla battuta o servizio; Modulo 7- Tecniche arbitrali di gioco; Modulo 8- Il gioco 3 X 3, minitorneo. In ogni unità didattica, il gesto sportivo sarà spogliato dal suo tecnicismo estremo e avvicinato per quanto possibile al gesto usato nella pratica comune. La pallavolo sarà presentata non come obiettivo da raggiungere, ma coma contenuto e mezzo per la costruzione della motricità di base e dei saperi. L’attività motoria sarà liberata dalle caratteristiche della ripetitività meccanica e cercherà di diventare un processo cognitivo in cui il ragazzo, dopo aver acquisito delle abilità sottoforma di gioco, posto di fronte ad una situazione problematica deve essere in grado di trovare delle soluzioni in maniera personale, di costruirsi un programma motorio utilizzando memoria, creatività, fantasia e competenze. Questa valenza educativa consente all’attività motoria e quindi alla Pallavolo di entrare a pieno titolo nella formazione globale della persona: la scuola e l’extrascuola non si contrappongono, bensì si sostengono a vicenda, nel pieno rispetto delle rispettive competenze, per aiutare il ragazzo a crescere come persona e come cittadino. Le attività relative all’acquisizione da parte dei ragazzi delle abilità e quindi degli obiettivi specifici saranno svolte in parte durante le ore curriculari. Firma