Macroeconomia - Lezione n. 5 Moneta e inflazione
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Macroeconomia - Lezione n. 5 Moneta e inflazione
Macroeconomia Lezione n. 5 Moneta e inflazione Luca Deidda UNISS, CRENoS, DiSEA Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 1 / 19 Scaletta della lezione I I Definizione di inflazione Sistemi di calcolo I I Deflatore del PIL Indice dei prezzi al consumo I Modello di lungo periodo: Teoria classica dell’inflazione I Effetti reali dell’inflazione Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 2 / 19 ll concetto di inflazione Definizione Per inflazione si intende l’aumento del livello medio e generale dei prezzi in un dato lasso di tempo. L’inflazione viene misurata in termini relativi, calcolando il tasso di inflazione, πt , che dato un arco temporale che va dal tempo t al tempo t + 1 è dato dalla seguente espressione πt = Pt − Pt−1 Pt−1 (1) dove Pt è l’indice che misura il livello medio e generale prezzi al tempo t. Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 3 / 19 Stima del livello medio e generale dei prezzi: Il deflatore del PIL I I I Supponiamo che nell’economia si producano esclusivamente tre beni i = 1, 2, 3 P3 PIL nominale al tempo t: PILNt = i=1 Pi,t Qi,t P3 PIL reale al tempo t: PILRt = i=1 Pi,t0 Qi,t I Deflatore del PIL tra il tempo t e l’anno base t0 , che misura il livello medio e generale dei prezzi nel periodo t, Pt , dato il livello dei prezzi nell’anno base, t0 , è PILNt DPt = 100 × (2) PILRt I Il tasso di inflazione è: πt = Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) Pt − Pt−1 DPt − DPt−1 = Pt−1 DPt−1 (3) 4 / 19 Stima del livello medio e generale dei prezzi: Indice dei prezzi al consumo I Supponiamo che il paniere rappresentativo dei beni di consumo sia composto da 3 beni I I Definiamo Ci la quantità del bene di consumo i nel paniere P3 Definiamo Et = i=1 Pit Ci il costo del paniere nel periodo t P3 Definiamo Et0 = i=1 Pit0 Ci , il costo del paniere nell’anno base t0 I L’indice dei prezzi al consumo al tempo t, dato l’anno base sarà: I IPCt = I Et Et0 (4) Il tasso di inflazione sarà: πt = Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) IPCt − IPCt−1 IPCt−1 (5) 5 / 19 Moneta e prezzi I I Prezzo: Ammontare di moneta necessario ad acquistare una unità di beni e servizi Relazione tra prezzi e quantià di moneta Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 6 / 19 Moneta: Definizione e funzioni Definizione La moneta è uno stock di attività che si può utilizzare per effettuare transazioni Funzioni: I Mezzo di scambio I Riserva di valore I Unità di conto Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 7 / 19 Discussione Quali tra questi strumenti sono moneta? I Banconote denominate in Euro I Assegni bancari I Depositi I Bancomat I Carte di credito Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 8 / 19 Offerta di moneta L’offerta di moneta è la quantità dimoneta disponibile nell’economia Questa quantità è controllata dalla banca centrale (nel caso dell’Europa dalla BCE) Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 9 / 19 Teoria quantitativa della moneta Concetti di base e definizioni I Concetto base: Velocità di circolazione della moneta I Definizione: Il numero di volte che, in media, una unità di moneta, una banconota, passa di mano in un determinato lasso di tempo Esempio: I I Se nel 2003 fossero state eseguite transazioni per 500 e l’offerta di moneta fosse pari a 100, la velocità di circolazione della moneta sarebbe pari a 5 Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 10 / 19 Definizione formale del concetto di velocità di circolazione della moneta Dato il livello medio e generale dei prezzi, P, e dato il volume delle transazione T , e M lo stock di moneta in circolazione, Definizione Definiamo la velocità di circolazione della moneta, V , come: V ≡ Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) PT M (6) 11 / 19 Equazione quantitativa Il punto di partenza della teoria quantitativa è l’identità: M ×V =P ×Y (7) Attenzione: questa uguaglianza, per definizione, ex post, è sempre vera Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 12 / 19 Domanda e offerta di moneta ed equilibrio nel mercato della moneta I Offerta reale di moneta: M S /P dove M S è lo stock di moneta nominale I Domanda di moneta (scopo di transazioni): M = kY P (8) dove k > 0 è la frazione di saldi monetari reali che gli agenti domandano, in aggregato, per unità di reddito I Attenzione: k è costante nel lungo periodo (può cambiare nel lunghissimo periodo) Equilibrio sul mercato della moneta: MS = kY P Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) (9) 13 / 19 Relazione tra quantità di moneta e prezzi I Ricordiamoci che siamo nel nostro modello di prezzi flessibili, e nel nostro modello in equilibrio: Y = F (K , L) = Y I Di conseguenza: I M kY All’aumentare di M aumenta, in proporzione P: P= ∆%P = ∆%M − ∆%Y − ∆%k (10) (11) (12) Dato che ∆%Y = 0; ∆%k = 0, ∆%P = ∆%M Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) (13) 14 / 19 Relazione empirica tra ∆%P e ∆%M 100 Tasso di inflazione) 10 1 0.1 1 10 100 Tasso di crescita dell'offerta di moneta Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 15 / 19 Relazione con l’identià VM = PT I Notiamo che, per effettuare transazioni , occorre reddito. Di conseguenza, T sarà proporzionale a Y . Se usiamo Y come stima di T allora, I Possiamo misurare la velocità come: V = I PY M (14) La relazione tra V e k è: V = 1/k Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 16 / 19 Inflazione, aspettative, e tassi di interesse I Definiamo i il tasso di interesse nominale riferito ad un certo lasso di tempo I Il tasso di interesse reale sarà: r ' i − π I Dato un certo tasso di inflazione atteso per il futuro π e , il tasso di interesse reale atteso dagli agenti sarà: r e = i − π e Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 17 / 19 Tasso d’interesse ed inflazione Tasso di inflazione e tassi d’interesse nominale: Sta4 Uni4 16 14 12 10 8 Nominale 6 4 Inflazione 2 0 -2 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Anno 1 Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 18 / 19 Benefici e costi dell’inflazione I Costi dell’inflazione attesa I I I I I I Distorsione delle scelte individuali riguardanti la domanda di moneta Menu cost Distorsioni dei prezzi Tassazione e inflazione (esempio guadagni di capitale) La pianificazione diventa più difficile Costi dell’inflazione inattesa I I I Molti contratti non sono indicizzati ma sono basati su π e Se l’ inflazione effettiva ex post π è differente da π e c’è un guadagno di qualcuno a spese di altri. Esempi: (1) Salari e (2) Interessi sui finanziamenti Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 19 / 19