Il corpo delle donne nella pubblicità

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Il corpo delle donne nella pubblicità
F.I.D.A.P.A BPW ITALY - SEZIONE DI FERRARA
Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari
International Federation of Business
and Professional Women
Il corpo delle
donne nella
pubblicità
Ciclo di conferenze -laboratorio
curatori EMANUELA SGROI E BEATRICE MORSIANI
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IL CORPO DELLE DONNE NELLA PUBBLICITA’
Ciclo di conferenze -laboratorio
Rivolto agli studenti e alle studentesse
della scuola secondaria di II grado
curatori EMANUELA SGROI E BEATRICE MORSIANI
01/03/2014
Abbiamo scelto questo titolo “Il corpo della donna nella pubblicità” per portare gli studenti a riflettere con spirito critico sulla presenza del corpo femminile
all’interno degli spot pubblicitari, delle maxi immagini sui cartelloni stradali pubblicitari ed in qualsiasi altro luogo in cui appare la donna per promuovere la
vendita di beni di consumo. Quale messaggio indiretto passa attraverso queste immagini? Come ci si identifica in quelle donne, perfette, procaci, eleganti …?
Quale modello culturale viene trasmesso e assorbito dalle nostre menti? Che rapporto propone il messaggio pubblicitario fra l’essere e l’avere? Quanto l’avere,
il possedere cose costruisce l’”essere” e quanto la mancanza dell’avere “distrugge” l’essere? Queste sono solo alcune delle domande che ci siamo poste
strutturando il progetto. L’approccio è interdisciplinare senza la pretesa di essere esaustivo. Il ciclo di conferenze ha avuto la connotazione di laboratorio in cui
gli studenti sono stati invitati a confrontarsi sull’argomento con la collaborazione degli insegnanti.
Argomento
Relatore
Data
Referenti
Sede e orari
Titolo e Contenuti
Etico
Prof. Piero Stefani
1 marzo 2014
Classi V K, V T e VX
Liceo Statale Ariosto
Teologo, biblista e
Prof. Anna Rosa
(FE)
docente universitario
Chieregato
Dalle 11,15 alle 13,10
Vestirsi, svestirsi agli occhi di altre culture
Il Prof. Piero Stefani, Teologo e Biblista, ha trattato
l’argomento comparando usi e costumi di religioni
diverse, in particolare quella cristiana e quella
mussulmana, prendendo spunto da immagini
pubblicitarie dove comparivano donne vestite (o
svestite) in modo ambiguo ma conformemente alla
loro appartenenza religiosa (con burqa o chador o
niqab o con abiti religiosi), e ciò ha stimolato fra gli
studenti un’accesa discussione con interpretazioni
diverse, a volte contrastanti, sulla
strumentalizzazione del corpo della donna.
Classe III M
Liceo Statale Carducci
Marescotti
Prof. Annabella Ferroni
(FE)
Psicologa counsellor,
Classe III C
Dalle 8,10 alle 12,10
Assessore alle Pari
Prof. Rita Chiccoli
Psico-educativo
D.ssa Deanna
Opportunità del Comune
di Ferrara
15 marzo 2014
Identità di genere e pubblicità
La D.ssa Deanna Marescotti, pedagogista,
psicologa, counsellor e assessore alle Pari
opportunità del Comune di Ferrara, partendo da
una disamina sulle differenze di genere e identità
femminile, costruita nella consapevolezza di
autonomia e dipendenza, ha stimolato la
discussione fra gli studenti e le studentesse, che,
partecipando con l’apporto dell’esperienza
personale di ognuno e le problematiche del proprio
vissuto hanno in questo modo favorito il
raggiungimento dell’obiettivo del laboratorio:
attivare lo scambio di idee, il dibattito e la
riflessione profonda sull’argomento.
Pubblicitario
Classi II C e II L
Liceo Statale Carducci
Giornalista, Autrice
Prof. Patrizia Ferretti
(FE)
televisiva
Classe III M
Dalle 10,10 alle 12,10
TELESTENSE
Prof. Annabella Ferroni
TELEFERRARALIVE
Classe III C
D.ssa Dalia Bighinati
22 marzo 2014
Prof. Rita Chiccoli
Legislativo
D.ssa Maria Silvia Giorgi
Magistrato
29 marzo 2014
Classi V K, V T e VX
Liceo Statale Ariosto
Prof. Anna Rosa
(FE)
Chieregato
Dalle 11,15 alle 13,10
Cosa significa quello che vediamo? Effetto
specchio nella pubblicità
La dott.ssa Dalia Bighinati, giornalista, autrice ,
conduttrice televisiva e responsabile della
redazione del TG di Telestense, ha trattato
l’argomento presentando agli studenti un’analisi
tecnica dello spot pubblicitario, descrivendo gli
aspetti fondanti e quelli più rilevanti che fanno
parte del backstage del set, non sempre noti al
fruitore. Ha inoltre preso in considerazione il
percorso storico che da sempre ha visto la donna
protagonista dei contenuti delle immagini
pubblicitarie per promuovere il consumo dei
prodotti del mercato.
Questi due aspetti raffrontati hanno animato la
discussione e offerto una lettura diversa
dell’argomento, materia utile per stimolare lo
spirito critico.
Pubblicità e legalità
La Dott.ssa Silvia Giorgi, magistrato, ha proposto
una lettura critica di alcune immagini pubblicitarie
mettendo in guardia dalla richiesta di una
regolamentazione legislativa della pubblicità che
ne fermi gli abusi, per il rischio di arbitrari
interventi censori e mostrando di confidare,
invece, nella sensibilità e nella cultura delle
persone e nell’affermarsi di un profondo spirito
critico, uno degli obbiettivi del nostro progetto. Ha
inoltre illustrato sinteticamente i contenuti della
normativa in vigore sull’argomento, descrivendo la
tipologia delle sanzioni per la loro mancata
osservanza.
Sociologico
D.ssa Elena Buccoliero
Sociologa - Ufficio Diritti
5 aprile 2014
Classi II H, III A, III B-M
Istituto Tecnico
Prof. Susanna Benetti
Industriale
dei Minori del Comune
Carpeggiani-Copernico
di Ferrara -Giudice
(FE)
Onorario del Tribunale
Dalle 10,15 alle 12,05
per i Minori di Bologna
Tutta un’esibizione di sorrisi. Le età della donna
attraverso le immagini della pubblicità
La Dott.ssa Elena Buccoliero, sociologa, Ufficio Diritti dei
Minori del Comune di Ferrara, Giudice onorario del
Tribunale per i Minori di Bologna ha privilegiato l’attività
laboratoriale che è stata intensa e coinvolgente. Gli
studenti e le studentesse hanno partecipato ai “giochi”
proposti dalla relatrice, che hanno favorito
l’espressione di idee e perplessità in un dibattito
acceso. Sono emersi aspetti reconditi sull’argomento,
mai indagati in modo così approfondito, sorprendendo
a volte gli stessi studenti per la ricchezza delle
riflessioni e delle originali domande scaturite dallo
scambio. La strategia metodologica della relatrice ha
fatto sì che le problematiche emerse non avessero in
quella sede soluzioni immediate , e lasciassero posto
alla ricerca di risposte.